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e 1,50
Organo Ufficiale della F. N. A. T. I. (Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiana)
IL TARTUFAIO
ITALIANO
In abbonamento
Spedizione in a.p. 70% DCB BOLOGNA - Filiale di Bologna. In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna - CMP per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa
ANNo 5
TrImesTrAle
n. 1 del 2012
GeNNAIo,
FeBBrAIo, mArZo
solo ai tartufai
di Associazioni
aderenti a FNATI
CINA
Il tArtufo CoN glI
oCChI A mANdorlA
Annuncio
SCOMPARE D
DOMEniCO BiGiOni
Apprendiamo con profondo dolore
a esequie avvenute, la triste notizia
che il caro amico Mimmo Bigioni è
scomparso. Nonostante la rispetta
rispettabile età di 87 anni, è stato operativo
sino a qualche mese fa, quando una
malattia incurabile lo ha stroncato.
Avremmo desiderato dargli l’ultimo saluto partecipando personalmente alla cerimonia funebre; in modo
particolare il ns. presidente Sabella, poiché ha strettamente collaborato con lui per numerosi anni in veste
di segretario di FNATI e per il quale Mimmo è stato un
vero maestro.
Ci piace ricordare di lui il grande carisma di leader, la
simpatia, l’originalità, l’inesauribile creativa, un vero e
proprio vulcano di idee e di iniziative.
Con la scomparsa di Domenico BIGIONI, scompare
anche un grande personaggio, vero protagonista della
storia del tartufo e dell’associazionismo italiano ed europeo.
Desideriamo ricordare che oltre a fondare l’Associazione Tartufai e Tartuficoltori Laziali, della quale ha ricoperto da sempre la carica di Presidente, è stato fondatore
di FNATI (Federazione Nazionale Associazioni Tartufai
Italiana).
E’ stato anche socio fondatore di GETT, (Gruppo Europeo Tartufo e Tartuficoltura).
Di queste importanti organizzazioni ha ricoperto lungamente il ruolo di presidente e consigliere.
In nome dei tartufai italiani, desideriamo esprimergli tutta la nostra stima e gratitudine per quanto ha saputo
fare per il pianeta tartufo ed esprimere le nostre sentite
condoglianze ai suoi famigliari, del quale devono essere
veramente fieri.
Si associano al nostro dolore e condoglianze anche
tutti i presidenti e consiglieri delle Federazioni francesi,
spagnole e ungheresi.
Il presidente di FNATI: Bruno SABELLA
3
EDITORIALE
Sanzioni amministrative tartufi?
Una vera e propria giungla!
H
o scaricato da internet le leggi riguardanti la raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo, al fine di confrontare gli importi
delle sanzioni amministrative e pecuniarie per
i trasgressori alle norme relative.
La legge quadro (nazionale) n. 752/85, all’art.
18 recita: <<La legge regionale determina misure e modalità delle sanzioni amministrative
e pecuniarie per ciascuna delle seguenti violazioni:>>
a) Raccolta in periodo di divieto. Raccolta senza l’ausilio del cane
addestrato. Attrezzo di scavo non idoneo. Raccolta senza il tesserino prescritto. b) Lavorazione andante in periodo di divieto.
Buche non riempite. c) Raccolta nelle aree rimboschite prima
di 15 anni. d) Vendita al mercato pubblico senza il rispetto delle
norme. e) Raccolta di tartufi immaturi. f) Raccolta di tartufi nelle
ore notturne. g) Commercio di tartufi freschi fuori dal periodo di
raccolta. h) Commercio di tartufi conservati senza il rispetto delle
norme. i) Raccolta in zone riserva.
La legge quadro n. 752/85 non indica gli ammontari delle sanzioni, per cui avendo assegnato questo compito alle regioni, senza
una base di riferimento, ognuna ha stabilito importi assolutamente
scoordinati e non sempre proporzionati alla gravita dell’infrazione.
Non potendo elencarle tutte per ragioni di spazio, mi limito a evidenziare quelle la cui conseguenza comporta la raccolta dei tartufi
immaturi, azione scellerata che tutti dicono di voler combattere.
Art. 18 comma b) - Raccolta di tartufi mediante lavorazione andante delle tartufaie.
Abruzzo
€ 1.031,00
Basilicata x deca ara
“
5,16
Calabria
“
100,00
Campania
“
------Friuli V. G
“ 155.00
Emilia R. x deca ara
“
516,00
Lazio
“
51,50
Liguria
“
155,00
Lombardia
“
103,00
Marche
“
-------Molise
“
257,00
Piemonte (x deca ara).
“
516,00
Toscana
“ 150,00
Umbria (Per deca ara)
“
5,16
Veneto
“
77,47
Le regioni Campania e Marche non prevedono una sanzione
specifica per il comma b); in alternativa si potrebbe applicare
quella stabilita per la raccolta di tartufi con modi difformi da quelli previsti, importi che ammontano per entrambe le regioni a €
52.00, limiti comunque assai bassi in rapporto alla gravità della
trasgressione commessa.
Comma e) – Raccolta di tartufi immaturi.
Abruzzo
€ 103,00
Basilicata
“ 51.50
Calabria
“ 100,00
Campania
“ 200,00
Friuli V.G.
“
5,16
Emilia Romagna
“ 516,00
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Molise (Recidiva)
Piemonte
Toscana
Umbria
Veneto
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
51,16
5,16
103,00
52,00
257,00
516,00
15,00
150,00
155,00
12,00
La legge molisana, prevede anche una sanzione in caso di revoca
del tesserino pari a € 1.032,00 che mi pare sacrosanta. Quella toscana, stabilisce anche una sanzione di € 100,00 per ogni tartufo
immaturo, decisione che non posso che condividere.
Commento all’ art. 18, comma b).
Osservando lo schema, sono evidenti le grossolane differenze
esistenti fra gli importi stabiliti per le medesime trasgressioni; si va
da un minimo di € 5,16 ai massimi di € 1.031 per l’Abruzzo, e 516 per
deca ara (Mille mq.) di Emilia e Piemonte. Desidero complimentarmi con i tartufai abruzzesi che hanno inasprito notevolmente la
sanzione per scoraggiarne la pratica.
A questo punto non è il caso di stabilire quali siano le regioni più
o meno virtuose; mi pare evidente che la pratica delle zappature sistematiche delle tartufaie che evidenziano i così detti pianelli o
bruciate, vada combattuta anche incrementando fortemente gli
importi delle sanzioni relative.
Sono anche del parere che le sanzioni vadano soprattutto inasprite e applicate alle categorie che acquistano i tartufi immaturi, quali:
commercianti e ristoratori avidi di guadagni facili, che li propinano
nella ristorazione, camuffati con l’aggiunta di additivi molecolari derivati da idrocarburi, all’insaputa degli ignari consumatori.
La legge quadro 752/85 per il commercio prevede all’art. 7, che i
tartufi per essere posti in vendita devono essere “ben maturi”; anche l’art. 14, recita:”E’ vietato porre in commercio tartufi immaturi”;
però per quanto riguarda le sanzioni non vi è fatto un riferimento
specifico, al punto d) indica genericamente: “è vietata la vendita al
mercato pubblico dei tartufi senza l’osservanza delle norme prescritte”. Osservando le sanzioni stabilite dalle leggi regionali, si va
da un minimo di € 51 a un massimo di € 516 nelle regioni Emilia,
Marche e Piemonte.
Anche per quanto riguarda il comma e), valgono le stesse considerazioni, le sanzioni relative devono essere inasprite adeguatamente. Ritengo che sia il caso di portare la questione alla prossima
assemblea di FNATI, in programma per gennaio; invito pertanto i
rappresentanti delle associazioni a presentarsi con proposte ben
ponderate di adeguamento anche per tutti gli altri tipi d’infrazioni.
Pensando di farvi cosa gradita, fornisco una base di discussione,
sottoponendovi l’elenco delle sanzioni stabilite dalla Regione Emilia
Romagna, con Legge regionale n. 2 del 5 aprile 2011.
Art. 18 – Le sanzioni pecuniarie per le infrazioni alla presente legge e alla Legge 752/85, sono determinate nella
misura seguente:
a) ricerca e raccolta di tartufi senza l’ausilio del cane addestrato:
da € 516 a € 1.549;
b) scavo con attrezzi diversi da quelli consentiti: da € 516 a € 1.549;
tarc) lavorazione andante del terreno, nel periodo di raccolta dei tar
tufi: per ogni 1000 mq. da € 516 a € 1.549;
4
EDITORIALE
d) per buche lasciate aperte: per ogni cinque buche o frazioni di
cinque: da € 103 a € 516;
e) ricerca e raccolta di tartufi senza essere muniti del tesserino,
se non se ne dimostra il possesso entro venti giorni: da € 516 a €
1.549;
f) ricerca e raccolta di tartufi nelle zone rimboschite, purché adeguatamente tabellate, per un periodo di quindici anni dalla data di
messa a dimora dell’impianto: da € 516 a € 1.549;
g) ricerca e raccolta di tartufi in periodo di divieto: da € 516 a €
1.549;
h) raccolta di tartufi oltre il limite di quantità consentiti per cercatore: da € 516 a € 1.549;
i) raccolta e commercio di tartufi immaturi: da € 516 a € 1.549;
l) ricerca e raccolta di tartufi nelle ore notturne: da € 516 a € 1.549;
m) ricerca e raccolta di tartufi entro zone autorizzate e tabellate
da tartufaie coltivate o controllate, anche consorziali: da € 516 a
€ 1.549;
n) ricerca e raccolta di tartufi nelle zone di rifugio, nelle zone di ripopolamento e cattura, nelle az. faunistico-venatorie e agri-turisticovenatorie e nelle zone di protezione della fauna selvatica, in violazione dei divieti di cui all’art. 15: da € 516 a € 1.549;
o) apposizione e mantenimento di tabelle di riserva ai sensi dell’art.
3 delle Legge 752/85, nelle tartufaie non riconosciute come coltivate o controllate: da € 1.549 a € 4.647;
o) bis - apposizione o mantenimento di tabelle di riserva ai sensi
dell’art. 3 della Legge 752/85, nei terreni di cui all’art. 5, comma 4
bis della presente legge: da € 1.549 a € 4.647;
p) commercio di tartufi freschi al di fuori del periodo di raccolta
o senza il rispetto delle modalità prescritte dall’art. 7 della Legge
752/85: da € 516 a € 1.549;
q) avorazione e commercio di tartufi conservati da parte di soggetti diversi da quelli di cui all’art. 8 della Legge 752/85; da € 516 a
€ 1.549;
r) commercio di tartufi conservati, senza il rispetto delle modalità
prescritte dagli art. 9, 10, 11, 12, 13, e 14 delle Legge 752/85, salvo
che il fatto non costituisca reato, a norma dell’art. 515 e 516 del
codice penale: da € 516 a € 1.549;
s) mancata segnalazione della presenza di cui al comma 3
dell’art.15 negli appositi contenitori se applicati in luoghi facilmente
accessibili: da € 51 a € 154;
s) bis mancato rispetto del disciplinare di produzione delle piante
tartufigene adottato ai sensi dell’art. 7, comma 2: da € 250 a €
1.500;
s) ter cessione a qualunque titolo di piante dichiarate tartufigene,
non conformi al disciplinare di produzione delle piante tartufigene
adottato al sensi dell’art. 7, comma 2: da € 1.000 a € 6.000.
Nel territorio emiliano romagnolo, le stazioni dove è presente il Tuber melanosporum sono veramente rare, per cui l’insana pratica
delle zappature selvagge delle tartufaie sono rarissime o a me
sconosciute. Questa attività criminale oltre che favorire il commercio di tartufi immaturi, provoca un danno ambientale incalcolabile, per cui andrebbe ancor maggiormente sanzionata, con
pene pecuniarie di migliaia di euro e anche sanzioni penali, magari
con condanne a svolgere volontariato in favore dell’ambiente. Per
quanto riguarda il commercio, la sanzione per il traffico di tartufi
immaturi, andrebbe rapportata in modo progressivo alla quantità
in kg di tartufi possedut. Ritengo che in caso di recidiva si dovrebbe giungere anche alla sospensione temporanea dell’attività.
Con questa iniziativa ho buttato un sasso nello stagno, ora non
resta che vedere cosa accadrà sull’onda da esso provocata. Le
associazioni saranno in grado di agire efficacemente presso le regioni di competenza?
Io ritengo di si! Vale la pena di provarci!
Bruno SABELLA
Presidente Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiana
Natività: autore Gino Covili
Auguri
a tutti i soci
F.N.A.T.I. Via Gazzolo 5, 41042 Fiorano Modenese • Tel./fax.: 0536 957275 • www.fnati.it • E-mail: [email protected]
5
POLIzzA DEL TARTufAIO
Dal 2012 migliora il servizio
G
li assicurati, dal 1° aprile 2012, riceveranno personalmente al proprio domicilio, un estratto di polizza a conferma dell’avvenuta copertura assicurativa.
Questo nuovo servizio è stato necessario, poiché trattandosi di una polizza cumulativa, la conferma stessa era inviata
alle associazioni di riferimento, per cui ai singoli tartufai non
rimaneva nulla in mano e talvolta si rivolgevano a FNATI per
avere una conferma. Abbiamo pertanto deciso di ovviare
comunicando sistematicamente a tutti gli assicurati, la data
dell’avvenuta copertura assicurativa, anche se per FNATI costituirà un aggravio dei costi. In considerazione che ormai le
polizze sono diventate assai numerose, si possono verificare
situazioni di omonomie, per cui per ovviare all’inconveniente,
si prega di fornire sempre il proprio CODICE FISCALE, che
non lascia spazio a malintesi. Coloro che desiderano aderire
alla polizza, potranno farlo direttamente, utilizzando un semplice bollettino di c/c postale, per il versamento dei 15 euro
relativi, intestato a FNATI - Fiorano Modenese, C/C POSTALE n. 95015939. Nel caso di malaugurata denuncia di
sinistro, si prega di inoltrarla direttamente a Fondiaria SAI, Pianoro (BO), utilizzando il seguente numero di fax: 051.774228.
Nella speranza che i tartufai apprezzeranno sempre più questo servizio, auspichiamo che vorranno maggiormente aderire all’interessante e conveniente polizza assicurativa, studiata
su misura per le loro necessità, che oltre ad assicurarli nella
malaugurata eventualità d’infortunio, li rende esenti da eventuali responsabilità, per danni arrecati dai propri cani, naturalmente se muniti di microchip, al modico costo di soli 15 euro.
ADERIRE A FNATI CONVIENE !!!
COSA ASPETTATE AD ISCRIVERVI ALLA VOSTRA ASSOCIAZIONE DI RIFERIMENTO ???
Guardie ecologiche volontarie.
CORSO PER ASPIRANTI GuARDIE
GIuRATE ECOLOGICHE VOLONTARIE
Lunedì, 28 novembre, a
Modena, presso l’aula Magna dell’Istituto Fermi, ha
avuto luogo un corso di
formazione, improntato su
una lezione sui funghi epigei
e ipogei, a circa sessanta
candidati aspiranti GGEV.
Nella serata si sono tenute due lezioni riguardanti
le piante protette e i funghi
epigei, a cura del naturalista
Umberto Lodesani.
Bruno Sabella, presidente
della Federazione Naz. Associazioni Tartufai Italiana, ha svolto una lezione sui tartufi,
descrivendone la biologia, la tassonomia e le leggi sulla
raccolta.
Ha procurato ai candidati un volumetto edito della Regione Emilia-Romagna, sul cui testo sono formati gli
spiranti tartufai.
Visti gli scarsi controlli eseguiti generalmente durante la
raccolta dei tartufi, l’azione sarebbe da ripetere anche
nelle altre province tartuficole italiane.
Finalmente nata la polizza
assicurativa del tartufaio!
Con soli 15,00 euro tutela in caso
di infortunio durante la raccolta
di funghi e tartufi, durante
le prestazioni di volontariato
in favore dell’Associazione,
risponde dei danni causati a terzi
personalmente e dai propri cani.
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051 677 7801
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CINA
Tartufo
di Cina
E
cologia dei tartufi neri di Cina, presenti nelle regioni di
Sichuan e Yunnan - (Tuber indicum Cooke e Mass e
pseudoexcavatum Wang e Moreno). Da Yongin WANG e
Francois LE TACON.
Su gentile concessione del Presidente della F.F.T.: JeanCharles SAVIGNAC, che ringraziamo, sentitamente, siamo
stati autorizzati ad estrapolare dal nr. 72 di “Le Trufficulteur”, un
interessante reportage sul tartufo cinese. La F.F.T. ci ha anche
fornito le suggestive immagini che vedete.
Introduzione – Lo sviluppo del mercato dei tartufi cinesi, interessa gli scientifici europei e cinesi da vari anni. In Europa sono
apparsi numerosi ostacoli sul tartufo cinese al fine di differenziare il Tuber melanosporum ed evitare le frodi. In Cina numerosi
ricercatori s’interessano di questi funghi e sono state scoperte
numerose altre specie del genere Tuber. Consultando la letteratura scientifica si resta assai sorpresi su quest’argomento e
le nuove specie pretese e controverse. Noi siamo interessati al
gruppo dei tartufi neri di Cina, che comprendono principalmente: (Tuber indicum Cooke e Masse, Tuber himalayense Zhang e
Minter, Tuber pseudohimalayense Moreno e al., Tuber sinense
K. Tao e Liuet, Tuber pseudoexcavatum Wang e Moreno). In
un precedente articolo (Wang e al., 2006) noi abbiamo dimostrato che le quattro principali specie (T. indicum, T. himalayense,
T. pseudohimalayense e T. sinense), appartengono a un solo e
medesimo complesso T. indicum, prossimo filogeneticamente
di T. melanosporum e che T. pseudoexcavatum appartiene al
gruppo dei tartufi neri ed è prossimo, sul piano molecolare, di
T. brumale. Le condizioni ecologiche in cui si sviluppa il tartufo
cinese sono poco conosciute.
L’obiettivo di questo articolo è di apportare qualche precisione
sull’ecologia dei tartufi di Cina.
Stazionamento e vegetazione
accompagnatrice.
T. indicum e T. pseudoexcavatum si incontrano principalmen-
Ambiente di produzione
Tuber
Pseudoexcavatum
te nello Yunnan e lo Sichuan, nelle condizioni ecologiche abbastanza omogenee, fra 25/30° di latitudine nord e all’altitudine
compresa fra 1.500 e 3.000 metri, l’altitudine media ecologica
è 2.500 metri. Essi possono ugualmente ritrovarsi al Tibet o latitudine più a nord e fino a 3.500 metri di altitudine. Noi non abbiamo tuttavia potuto eseguire che un campionamento ristretto
al Tibet. Questo campionamento non è stato coronato da successo in termine di raccolta di tartufi. Nelle regioni di Yunnan e
Sichuan, le specie di tuber appartengono al complesso T. indicum, si trovano nell’immensa formazione, inizialmente forestale,
molto degradato per la pastorizia bovina, ma soprattutto ovina e
caprina. Queste formazioni sono sempre percorse dagli animali.
I pascoli contengono qualche decina d’alberi per ettaro, in generale dei giovani alberi. La vegetazione è erbacea e generalmente rasa, a volte inesistente. Queste condizioni di popolamento,
molto aperto, sono favorevoli alla fruttificazione dei tartufi che
sono raccolti principalmente da tempi immemorabili dai pastori.
Essi li consumano direttamente sotto forma di zuppa, o in zuppa
7
dopo essiccazione in lamelle. La raccolta si fa a occhio rilevando
il suolo sollevato dagli ascocarpi.
Da una ventina d’anni dei raccoglitori professionisti raccolgono zappando senza precauzioni, quantitativi considerevoli per
l’esportazione verso l’Europa e il Giappone. Gli ascocarpi sono
maturi in novembre e dicembre, a volte più tardi. A maturità,
le specie del complesso T. indicum hanno un profumo, molto
prossimo di quello del T. melanosporum, ma un po’ meno intenso. Questi tartufi sono spesso raccolti immaturi e i più arrivano
la maggior parte del tempo alterati in Europa, in ragione del lungo tempo trascorso dopo la raccolta e delle cattive condizioni
di conservazione presso i negozianti. Seccati e ridotti in lamelle
perdono anche il profumo caratteristico, che presenta un odore
disgustoso.
T. pseudoexcavatum è anche raccolto la maggior parte del
tempo immaturo.
Le specie del complesso T. indicum si riscontrano associate
a diverse essenze forestali, essenzialmente dei pini: (Zang e
Wang 2002), fra i quali Pinus Juannensis, Pinus armandi. Si può
ugualmente rinvenire questi tartufi associati a specie del genere
Quercus (Quercia), Betulle e Alni. Sono state rilevate endomicorrize anche in numerose specie arbustive fra le quali Rosa laevigata e Cornus capitata.
Le condizioni climatiche – A queste altitudini elevate, la
piovosità annuale è relativamente importante, in prossimità dei
1000 metri è superiore a 1000 millimetri. Ad altitudini più elevate dell’ordine di 3000 m, noi stimiamo che la piovosità annuale
superi i 1.500 mm. L’umidità dell’aria è mediamente dell’ottanta
percento durante i mesi estivi. Essa scende al 50% a fine inverno e in primavera. Il fatto più rilevante è la ripartizione delle piogge
che sono molto abbondanti nei mesi d’estate, ciò a dire durante
il periodo d’iniziazione, poi di sviluppo delle giovani ascospore.
Questa piovosità molto elevata durante i mesi d’estate si accompagna a una temperatura che non è mai eccessiva; spiega
a nostro parere, la produzione considerevole di assocarpi osservata in questa regione. A livello delle stazioni meteorologiche,
la temperatura media annuale è dell’ordine di circa 15°c. Il mese
di gennaio è il più freddo con temperature medie tuttavia elevate comprese fra 6 e 8°c. Sporadicamente può tuttavia gelare.
Anche ad altitudini elevate di 2.500/3000 m., la temperatura raramente scende sotto lo zero. Nell’insieme, i tartufi neri di Cina
si sviluppano sotto un clima tropicale umido molto temperato
Ambiente di produzione
Tuber
Indicum
per l’altitudine, si tratta di condizioni quasi ideali per la fruttificazione degli ascocarpi: temperature mai eccessive, piovosità molto
elevate durante la pausa d’iniziazione poi di sviluppo degli ascoparpi, assenza di gelo durante la fase di maturazione. D’altra parte l’inizio del popolamento assicura delle condizioni microclimatiche particolarmente favorevoli alla fruttificazione.
Il suolo – La maggior parte del suolo cinese è costituito da rocce cristalline o da rocce metamorfiche risultanti dalla trasformazione di vecchi sedimenti. Nella parte occidentale si trovano degli
affioramenti limitati da uno zoccolo precambriano e soprattutto da immensi vecchi affioramenti dell’era primaria (230 milioni
d’anni).
La parte orientale della Cina è caratterizzata da formazioni sedimentarie dell’era secondaria. Il principale di Yunnan e di Sichuan
è di platea calcarea composta di rocce madri magmatiche, metamorfiche o sedimentarie che sono primarie. Il tenore del ph,
rilevato da analisi, va da un minimo di 6,5 a un massimo di 7,9.
8
CINA
Conclusioni - T. indicum e pseudoexcavatum, riscontrano nel
Sichuan e il Yunnan delle condizioni pedoclimatiche molto favorevoli alla loro fruttificazione. Queste due specie si sviluppano
sotto un clima tropicale umido molto temperato per l’altitudine.
Le temperature non sono mai eccessive; la piovosità e molto
elevata durante la fase d’iniziazione, poi di sviluppo degli ascocarpi. Il gelo è in pratica assente durante la fase di maturazione.
D’altra parte l’apertura del popolamento assicura delle condizioni
microclimatiche particolarmente favorevoli alla fruttificazione. In
fine il suolo di Yunnan e di Sichuan presenta delle caratteristiche
interessanti, anche se la sua struttura è un po’ meno sviluppata che quello del suolo carbonatico del Sud - Europa dell’area
del melanosporum. Il suolo di Yunnan e Sichuan presenta un ph
medio prossimo alla neutralità e un tasso di saturazione elevato;
inoltre è ben pervaso di fosforo assimilabile, ma relativamente
povero di materie organiche. Yongiin Wang.
Commento – Con questo interessante contributo scientifico,
finalmente siamo riusciti a capirne di più in materia di tartufi cinesi. In Italia queste specie non sono commerciabili, non essendo
comprese nell’elenco dei tartufi ammessi al consumo e al commercio. Purtroppo alcuni di questi tartufi sono confusi in modo
fraudolento fra le partite del nostro caro melanosporum. Anche
dal lato commerciale è interessante sapere che il T. indicum
(ben maturo), ha un gradevole ma tenue odore di melanosporum, per cui sarebbe auspicabile di vederlo sui mercati europei
in bella mostra con l’indicazione della propria specie e al prezzo
di vendita del cinese. Sarebbe quindi il consumatore a stabilire in
base alle sue preferenze se utilizzarlo o no.
E’ anche molto interessante l’aver appreso che la maggior parte di questi tartufi è estratto eseguendo zappature sistematiche
delle tartufaie, per cui sono colti generalmente immaturi, inoltre il
cattivo condizionamento durante il lungo viaggio verso l’Europa
e lo stazionamento presso i magazzeni dei commercianti, causa
un conseguente degrado qualitativo di questi tartufi, che arrivano in condizioni igienico-sanitarie tali da sconsigliarne il consumo.
Spore
di Tuber indicum
Gleba del
Tuber indicum
Tuber
Indicum
Le norme CEE-ONU approvate recentemente per merito del
GETT, prevedono che per la commercializzazione, i tartufi freschi, devono essere ben maturi, sodi e scevri da deterioramenti, quali: muffe, marcescenze e rammollimenti che ne possano
compromettere la qualità; per cui anche nei paesi dove ne è
ammesso il commercio e il consumo, i tartufi cinesi sarebbero
ugualmente fuori legge. Dovrebbero quindi essere accuratamente selezionati per essere posti in vendita.
Non osiamo immaginare quale fine farebbero i tartufi scartati!
Sarebbero dispersi nell’ambiente? Con la possibilità di inquinare
di spore indesiderate il territorio.
Sarebbero utilizzati per produrre piantine micorrizate a basso costo? Col pericolo d’inquinamento delle altre piante spontanee.
Sarebbero inseriti nei vasetti di salse e creme al tartufo? Per la
gioia dei consumatori.
Conoscendo la nota serietà della stragrande maggioranza dei
commercianti e dei vivaisti italiani, siamo portati a pensare in
modo positivo e ottimistico.
Spore di Tuber
melanosporum
Gleba del Tuber
melanosporum
9
Cinofilia sportiva
Pietralunga ospita una
prova di campionato italiano
L
a competizione si è svolta domenica 9 ottobre, in occasione
della Sagra del tartufo bianco di Pietralunga (PG). La gara è
stata organizzata a cura di Jimmy Tartufi e dell’Ass. Tartufai Alto
Tevere di Città di Castello, nella persona del segretario Bianchini.
Purtroppo, a causa di un imprevisto e improvviso spostamento
del luogo della competizione, a seguito di un’ordinanza comunale, non è stato possibile segare l’erba, come previsto dal regolamento. Il direttore di gara Silvano Petreti, in considerazione
che la difficoltà era la medesima per ogni concorrente, poiché
ogni cane aveva il suo campo esclusivo, saggiamente, in osservanza a quanto contemplato per le situazioni impreviste, ha
comunque deciso di dar corso alla competizione, soprattutto
per consentire il regolare svolgimento della gara prevista dal calendario e dal programma locale delle manifestazioni. Concordo perfettamente con la decisione del direttore Petreti, poiché
i cani migliori emergono nelle difficoltà, anche in natura la ricer-
nuovo socio
Citta’ Di CastEllo Entra in fnati!
L’Associazione Tartufai Alto Tevere di Città di Castello ha aderito alla federazione
dall’ottobre 2011. Nell’occasione ha anche ospitato la prova di Campionato
Italiano di Cani da Tartufo tenutasi a Pietralunga (PG).
Siamo particolarmente lieti di questa adesione, poiché una compagine così importante non poteva restare fuori dalla federazione e non dare il proprio contributo
fattivo. Si tratta indubbiamente della maggiore aggregazione italiana, annovera
ben settecento soci. Questi i dati di riferimento:
Associazione Tartufai ALTO TEVERE Via Cortonese n. 2/D – 06012 - Città
di Castello – (PG) – Tel. 075-8522299. Presidente:Alessandro GHISI.
Segretario: Italo BINCHINI E-mail: [email protected] - Cell. 333.3193856.
ca avviene in zone impervie e accidentate; anzi sono del parere che sarebbe giusto differenziare ogni competizione. Alcuni
conduttori hanno espresso qualche leggero malumore, subito ricomposto, per il noto comportamento civile e sportivo dei
partecipanti. Come se non bastasse, proprio al momento della
premiazione, dopo oltre due mesi di siccità, è arrivata la classica
nube di “Fantozzi”, che ha scaricato violentemente a ciel sereno: pioggia, neve e grandine; il tutto accompagnato da raffiche
di gelido vento, fenomeno che ha disturbato non poco la premiazione da parte del segretario Bianchini, che ha stoicamente
resistito ai bizzarri rigori climatici, portando a termine imperterrito
il compito a lui assegnato.
Questi i Primi dieci classificati:
Cane
Conduttore
Tempo
Punti
1° PALLINA di FIORUCCI Fed.
0.41.43
15
2° PUPA di CALZI Stefano
1.01.38
12
3 TARA di MENGOZZI Franco
1.04.21
10
4° DANA di GENTILI Daniele
1.05.06
8
5° KIRA di LANDINI Giovanni
1.05.12
6
6° RANETTA di R. MISCHIANTI
1.05.13
5
7° LOLA di SCALBI Vittorio
1.06.34
4
8° FRIDA di A. MISCHIANTI
1.08.62
3
9° LUNA di CICOGNI Guido
1.18.12
2
10° BERTA di POGGINI Alessandro
1.19.37
1
L’ultima gara, avrà luogo a SAVIGNO (BO): domenica 20 novembre 2011, in occasione della locale Sagra del Tartufo bianco. Solo
in quell’occasione sapremo chi sarà il vincitore, poiché in seguito
al livellamento dell’attuale classifica non c’è nessun favorito.
10
manifestazioni
TuberFood:
sinergie dal tartufo
Q
uesto il titolo del convegno che il Comune di Bondeno (FE), ha organizzato il 14 ottobre 2011, in collaborazione con le locali Associazioni “Tartufai Bondeno Al
Ramiol e Panarea 2”, per celebrare l’Anno Mondiale della
Foresta.
Cronaca: Dopo un breve saluto del Sindaco della città,
ha coordinato brillantemente i numerosi interventi A.
Facchini, grande esperto di comunicazione e di marketing, responsabile di Panarea, che sta curando fra l’altro,
sulla scia del famoso pane ferrarese, anche l’introduzione
di nuove varietà di pane. Informa con soddisfazione, che
grazie alla manifestazione fieristica Panarea si è riusciti a
creare stretti rapporti di collaborazione tra produttori locali
di pane e la catena di ristorazione “McDonald”.
Passa quindi la parola al Presidente dell’Associazione Tartufai “AL RAMIOL” di Bondeno:
Mattia Bagnolati, che desidera illustrare l’attività dei
tartufai locali. Dice che l’Associazione ha visto la luce
nel 2004 e che il termine dialettale “Al Ramiol” è riferito
all’attrezzo metallico che i tartufai usavano in passato per
estrarre il tartufo. Informa che con opere di volontariato
dei soci sono state realizzate le seguenti azioni:
Canale di Burana – sul percorso ferrarese, diventato
pista ciclabile, sono stati salvaguardati nella parte arginale
pioppi che ora producono tartufo bianco, aggiunge che
l’Associazione si è battuta per far rimanere l’intera area
libera alla ricerca per tutti i tartufai.
Parco urbano – è stato piantumato con tigli e pioppi a
cura e manutenzione dei tartufai.
Tartufaia coltivata – sono in fase di realizzazione ben
cinque ettari di tartufaia coltivata.
Sagra del Tartufo – gran parte dei fondi per le varie iniziative, sono ricavate da questa manifestazione.
Stand gastronomico – consegue sempre più successo, ogni anno riscontra ha una crescita superiore al 10%
sull’anno precedente.
Gastronomia – sono state rivalutate antiche ricette tipiche della cucina ferrarese che sono molto gradite.
Gara di ricerca per cani da tartufo – è organizzata
una manifestazione competitiva di ricerca del tartufo alla
quale partecipano numerosi concorrenti, anche da fuori
regione.
Turismo – si sta lavorando per promuovere il territorio
cercando connubi tra tartufo, percorsi enogastronomici
e cicloturistici.
Turismo fluviale – sono in fase di ultimazione progetti
privati per creare ospitalità e servizi sfruttando la navigazione del fiume Po, con la quale si vuole collegare la promozione della cultura del tartufo con esperienze di coltivazione e di ricerca.
Arte e cultura – si cerca di promuovere il tartufo anche
tramite questi canali viste le tante capacità territoriali.
Ristorazione – i ristoratori sempre più propongono piatti
al tartufo, sia durante che dopo il periodo di Sagra.
Volontariato – per le attività dell’associazione partecipano con prestazioni di volontariato oltre 100 persone, tutto
questo rafforza sempre più il profondo rapporto di aggre-
gazione comunitaria.
Ringraziamento:
desidera ringraziare il
Sindaco per il supporto
fornito per tutte le inizia-tive legate al tartufo e
anche per aver conces-so ai tartufai una nuova e
più funzionale sede, che
verrà sistemata entro il
prossimo anno.
(Agrono
F. Menghini, (Agronomo) dice che Bondeno si trova al centro di un’area assai
vocata per il tartufo e molto estesa, che parte da Bonizzo
(MN) e arriva a Sant’Agostino (FE). Precisa che i terreni
più vocati sono quelli nei pressi dei numerosi corsi fluviali,
principalmente il Po, il Panaro ed il Reno, che attraversano
il territorio, i quali con le esondazioni hanno fertilizzato e
trasportato, miscelandole, sabbie ed argille, creando così
una situazione geologica ideale per la formazione dei tartufi. Prosegue dicendo di aver collaborato per la creazione delle tartufaie e di aver fatto uno studio sulle caratteristiche dei terreni, in modo da individuare quelli più idonei
in rapporto alle specie dei tartufi, poiché nel territorio non
esiste solo il bianco, ma anche il brumale, lo scorzone, il
bianchetto e soprattutto il macrosporum, tartufo di qualità
eccellente, specie che potrebbe contribuire a prolungare
la stagione del tartufo e per la quale si lavorerà in futuro
per una collocazione più dignitosa.
Stefano Tassi, ha focalizzato il suo intervento sulla storicità della presenza e della ricerca del tartufo a Bondeno,
raccontando numerosi aneddoti narrati dai vecchi tartufai, storie uniche, che a suo parere potrebbero andar perdute. Propone l’opportunità e l’esigenza di poter intervenire realizzando pubblicazioni e supporti audio/video per
tramandarle ai posteri.
In quanto rappresentante di Slowfood informa che le ristorazioni locali hanno sempre lavorato con il tartufo di
Bondeno tra le quali si contraddistingue per storicità il Ristorante Tassi e precisa che sta nascendo un connubio
tra l’Associazione dei Tartufai, Slowfood e le ristorazioni
per proporre serate a tema per valorizzare ulteriormente
questo prezioso dono della natura.
V. Brandolini (Professore presso Chimica degli Alimenti
Università degli studi di Ferrara), dice che il tartufo è un
alimento funzionale, infatti, non è mangiato per una necessita specifica, ma in funzione dell’edonismo e soddisfazione personale; aggiunge che è sicuramente un cibo
salutare, poiché dalle analisi chimiche risulta che è composto da proteine di alto valore biologico, da lipidi e grassi
interessanti, potassio, ferro e vitamine in concentrazioni
rilevanti, acido maleico e omega sei; aggiunge però che
per la scarsa quantità che ne viene consumata i benefici
sono quasi irrilevanti.
E’ del parere che eseguendo analisi comparative fra tartufi di diversa provenienza, probabilmente si potrebbe
11
stabilirne la zona d’origine e consentire di formulare dei
protocolli specifici per ogni area.
Paolo Papazzoni, storico presidente dell’Associazione
“Trifulin Mantuan” di Carbonara Po (MN), e presidente
delle Associazioni Tartufai della Lombardia, appassionato tartuficoltore, si complimenta per molti aspetti della
nuova legge regionale Emilia Romagna, mentre si lamenta fortemente di quella Lombarda, che dichiara di voler
modificare, soprattutto perché pone molte limitazioni alla
tartuficoltura, ostacoli che a suo dire, non sono costituzionali; aggiunge che sta trovando difficoltà che spera di
superare.
Bruno SABELLA, presidente di FNATI, prende la parola e rivolgendosi al presidente Papazzoni, si dichiara
sorpreso delle critiche rivolte alla legge lombarda, dalla
quale sono stati presi spunti, per la nuova legge emiliana,
poiché è ritenuta equilibrata e anche attenta alla tartuficoltura, tant’è che è una delle rare regioni che produce
piantine micorrizate; piante che cede gratuitamente ai
possessori di fondi agricoli.
Paolo Papazzoni, conferma ma dice che purtroppo
queste piante non sono di eccellente qualità.
Il presidente di FNATI, dopo aver tracciato un breve profilo
della Federazione e delle sue numerose attività; in veste
di segretario del CRATER, (Coordinamento Regionale
Associazioni Tartufai Emilia Romagna), desidera precisare che questo organismo è il più grosso coordinamento
regionale italiano di associazioni di tartufai; aggiunge che
ora gli associati sono ben quattordici, in rappresentanza
di circa 17.000 tartufai in attività, regione che è composta
di nove province, tutte tartuficole.
Desidera evidenziare che questa forte rappresentatività
ci ha consentito di porci nei confronti della Regione, in
veste di forti e credibili interlocutori e di riuscire
a modificare una legge che sembrava blindata e che nessuno riteneva che si potesse
cambiare.
Afferma che la nuova legge è il frutto di un
confronto condiviso fra tutte le categorie
interessate, in particolare: raccoglitori,
agricoltori, cacciatori ed enti pubblici.
Afferma che le legge su molti aspetti si
Ricorrenza
Le Città del tartufo festeggiano
il VentennaLe della fondazione.
Nell’occasione, l’Associazione ha ritenuto di dare solennità
alla ricorrenza, realizzando un’interessante DVD, col quale
desiderano illustrare l’attività svolta.
I tartufai devono essere riconoscenti a questa importante
organizzazione, la quale, con la propria instancabile attività, è stata di grande traino per la valorizzazione del tartufo
italiano. Nella veste di presidente di FNATI, in occasione
di convegni sul tartufo, ho avuto il piacere di incontrare
personalmente i suoi dirigenti, nelle persone di: Antonella
Brancadoro e G. Picchiarelli, funzionari che hanno saputo
operare con grande competenza e professionalità, contribuendo ad accrescere le Città del Tartufo, sino alle attuali
dimensioni, (oltre cinquanta soci).
Pensando di fare cosa gradita ai nostri elettori, ne
elenchiamo i soci stessi:
Città del Tartufo: Acqualagna (PU), Alba (CN), Apecchio
(PU), Ascrea (RI), Asti, Bagnoli Irpino (AV), Camugnano
è ispirata a quella della Regione Toscana, che ci è parsa
equilibrata e non conflittuale fra le varie categorie interessate.
Afferma che il tempo a disposizione previsto per gli interventi non consente di parlarne in modo approfondito,
precisa però che sabato 29 ottobre alle ore 15,00 al castello di Mesola si terrà un convegno approfondito proprio
sulla legge medesima, per cui quelli che sono interessati
potranno parteciparvi.
Elenca velocemente quelle che a suo dire sono le principali modifiche e miglioramenti ottenuti.
- Una maggiore sensibilità per la “Libera ricerca”
- Tutela, mantenimento e ampliamento delle aree destinate alla raccolta.
- Maggior definizione degli ambiti della ricerca, in particolare presso i rii demaniali.
- Realizzazione carta catastale dei rii demaniali per ogni
provincia.
- Realizzazione della cartografia regionale delle zone vocate e produttive.
- Contrasto alle tartufaie controllate che non abbiano
come scopo una reale valorizzazione ambientale dell’intero territorio riservato .
- Verde pubblico cittadino realizzato con piante simbionti
micorrizate.
- Messa a valore delle aree pubbliche mediante la messa
a dimora di piante micorrizate.
- Coinvolgimento delle Bonifiche per la tutela delle piante tartufigene nella manutenzione degli argini dei canali e
delle golene
- Creazione delle consulte provinciali, con obbligo di riunirsi almeno una volta l’anno.
- Deleghe alle province per tutte le questioni amministrative.
- Ritorno alle province dei proventi dei tesserini,
in parte in forma forfettaria e in parte in rapporto al numero dei tartufai rappresentati.
- Protocollo di certificazione delle piante
micorrizate obbligatorio.
- Armonizzazione e rincari delle sanzioni
amministrative, particolarmente per le
tabellazioni di riserva non regolari, per la
(BO), Borgofranco sul Po (MN), Campoli
Appennino (FR), Castel di Casio(BO), Campello sul Clitunno (PG), Casteggio (PV), Carpineto Romano (RM), Castelfiorentino (FI), Celano
(AQ), Castell’Azzara (GR), Colliano (SA), Leonessa (RI),
Montaione (FI), Macchiagodena (IS), Montespertoli (FI),
Norcia (PG), Palaia (PI), Quadri (CH), Roccafluvione (AP),
San Giovanni d’Asso (SI), San Miniato (PI), San Pietro Avellana (IS), Sant’Agata Feltria (PU), Savigno (BO), Sant’Agostino (FE), Viano (RE), Sant’Angelo in Vado (PU), Torrebruna (CH).
Comunità Montane: Alta Umbria e Città di Castello (PG),
Alta Val Bormida: Millesimo (SV), Alta Val Cecina: Volterra
(PI), Alto Molise (CB - IS), Alto Vastese (CH), Amiata e Grossetano (PI – GR), Catria e Nerone (PU), Medio Metauro
(PU), Monti Martani (AQ), Serano e Subasio:Valtopina (PG),
Orvietano (TR), Narsese, Amerino e Tuderte: Fabro(TR),
Unione dei Comuni Valli Dolo, Dragone, e Secchia: Montefiorino (MO).
Province e Regioni: Chieti – Isernia – Mantova – Pisa –
Molise.
Per informazioni, consultare
il sito www.cittadeltartufo.it.
12
manifestazioni
raccolta di tartufi immaturi e zappature sistematiche delle
tartufaie.
- Emanazione di regolamenti specifici per la tutela delle
tartufaie da parte dei Comuni facenti parte della cartografia regionale.
- Giornate ecologiche per lavori di piantumazione e di pulizia tartufaie in territori pubblici.
- Valorizzazione del ruolo e della figura del tartufaio in ogni
azione riguardate il tartufo.
- Convegno regionale annuale sul tartufo, luogo in cui ci
saranno a confronto i rappresentanti delle Province emiliano-romagnole e le varie realtà legate al mondo del tartufo.
Sabella desidera però precisare che ci vorrà tempo per
realizzare tutto questo; prosegue dicendo che le associazioni dovranno essere più dinamiche, ma soprattutto il singolo tartufaio, che dovrà darsi più da fare per
la cura dell’ambiente del tartufo, se vorrà proseguire
questa bella attività ricreativa e tramandarla ai propri figli e nipoti.
G. Picchiarelli – si complimenta per la buona riuscita
nella legge emiliana, senza lo stato di conflitto che si registra in altre regioni, in perenne litigiosità. Desidera ricordare che le Città del Tartufo sono in continua ascesa e
che quest’anno ricorre il ventennale della fondazione. Si
dichiara soddisfatto d’accogliere l’inscrizione della Città
di Bondeno per il 2012, soprattutto in considerazione del
grande patrimonio tartuficolo che rappresenta e per la dinamicità delle iniziative intraprese legate al territorio.
Bruno Capanna, (Ospite d’onore), ex sindaco di Acqualagna e presidente dell’Associazione Tartufai Appennino
Marchigiano, è invitato a intervenire.
A. Facchini, in nome della Città di Bondeno, desidera donargli un riconoscimento per la grande attività svolta per
la valorizzazione del tartufo in Italia e nel mondo, durante i
suoi numerosi mandati in qualità di primo cittadino di Acqualagna.
Bruno Capanna, visibilmente sorpreso e commosso,
riceve una preziosa pergamena, accompagnata da una
ricca confezione di prodotti tipici locali; ringrazia sentitamente, fa una breve cronaca dello storico sviluppo del
tartufo nel suo paese; desidera precisare che questo, ha
fatto sorgere nel territorio parecchie aziende che commercializzano i tartufi freschi, trasformati e conservati in
tutto il mondo; aggiunge che sono numerosi anche i ristoranti che sono sorti sulla scia del successo del tartufo,
creando benessere e trainando anche tutti gli altri prodotti
locali.
A. Facchini, esegue l’intervento finale; desidera evidenziare che reagire alla globalizzazione chiudendosi
in un rigido localismo non va bene, desidera pertanto
esprimere il suo pensiero, coniando uno slogan, che
rende bene l’idea che deve avere la scoperta delle peculiarità e delle eccellenze locali; promuovere un LOCALISMO APERTO!
nuove adesioni 2012.
finalmente
completata
l’Unione D’itaLia
DeL taRtUfo.
In occasione della ricorrenza del 150° anniversario
d’Unità d’Italia, anche FNATI ha dato il suo fattivo contributo, organizzando il primo Campionato nazionale di
cani da tartufo, ma soprattutto per le azioni compiute
dal suo presidente, (vero garibaldino), che finalmente è
riuscito a portare a termine, senza spargimento di sangue l’UNITA’ D’ITALIA DEL TARTUFO.
Come ben sapete, FNATI non rappresentava alcuna
Associazione del sud e questo costituiva una grave
lacuna che andava colmata, vista la crescente importanza tartuficola di queste relativamente nuove regioni
del tartufo.
Siamo fieri di annunciare che dal 2012 entreranno a far
parte della FEDERAZIONE TRICOLORE, almeno due
associazioni campane, compagini delle province di Benevento e Caserta.
Questi i riferimenti:
BENEVENTO – Associazione TARTUFAI SANNITI.
Sede Via Sabato 1 – 82010 Sant’Angelo a Cupolo (BN).
Pres. Nicola DEBELLIS – Cell. 380.4755606 – E-mail:
[email protected].
Fax 0824.380291.
2011
unità d’talia
del tartufo
CASERTA – Ass. Micologia del MATESE – Sant’Angelo
d’Alife (CE)
Pres. Vincenzo D’ANDREA - Tel. 329.6139049 – E-mail:
[email protected].
Il presidente sta ancora battagliando strenuamente
per proseguire la campagna di conquista di altri importanti territori nell’avellinese e nel potentino, SPERIAMO
BENE!
Non ci resta che gridare patriotticamente: VIVA L’ITALIA DEL TARTUFO!!!
13
CURiosità
Tartufaio ultranovantenne
dona opera di volontariato
I
n occasione della Sagra del Tartufo di Montefiorino
(MO), fra le numerose manifestazioni, c’è anche una dimostrazione di ricerca del tartufo a cura dell’Associazione
Tartufai Modenesi.
E’ stato chiesto ad alcuni soci di collaborare per l’iniziativa,
con esito negativo, Anelio ORI, decano dei tartufai modenesi (novantunenne), si è proposto volontariamente; è
stato informato che c’erano tre date da coprire e di scelgiene una, questa è stata la risposta: “ le copro tutte io!
Perché mi piace sentirmi ancora utile, stare con i giovani
e fra la gente”. Detto, fatto, nell’immagine si vede Anelio
seduto su un muretto e la sua cagnolina “Luna” nell’atto
di depositargli fra le mani un tartrufo ritrovato nei giardini
pubblici. Il numeroso pubblico presente è rimasto veramente estasiato per le belle azioni e ha sommerso cane e
proprietario di infinite coccole e complimenti.
Anelio era coaudivato dall’amico Emilio MANZINI, che
gli seppelliva i tartufi e lo sostituiva quando era stanco, si
vede nell’immagine con la sua lagottina che scava appassionatamente. Quando non cerano più tartufi, Luna
Consulenza
LoGo esCLUsiVo
assoCiazioni.
Leandro Betti, austero segretario
dell’Ass. Sportiva Dilettantistica Il Perugino, di Ponte Felcino (PG), ci scrive che il loro simbolo è stato utilizzato per una locandina riguardante
una festa del tartufo.
Chiede cosa si può fare per il riconoscimento del simbolo e il suo uso
esclusivo. Ritiene anche utile darne
comunicazione sul presente organo ufficiale di FNATI, per opportuna
informazione dei soci.
Commento - Devo dire che il logo
dell’associazione è molto bello, non
mi meraviglio che talvolta qualcuno
ne faccia uso, essendo di grande
effetto.
io stesso ho avuto occasione di ve-
si allontanava e poi riportava delle castagne pretentendo
insistentemente che le fossero premiate; questo tipo di
azione è indice della presenza di una tartufaia naturale, infatti all’estremità del giardino è stato trovato un abete che
produceva dei piccoli scorzoni. I semi di alberi che cadono
sulle tartufaie, vengano pervasi dal micelio superficiale e il
cane ne avvertendone l’odore le riporta, cosa che non fa
in assenza di tartufaie.
Il padre della tartuficolura: Joseph TALON, raccoglieva
delle ghiande sulla superficie delle tartufaie e le seminava
altrove ricavandone nuove tartufaie; grazie a questa tecnica è diventato il primo coltivatore di tartufi.
Desideriamo sottolineare che Anelio ORI, è da prendere
come un illuminato esempio da imitare. Quando si cercano volontari pochi sono i giovani che si rendono disponibili,
ma anche i pensionati che generalmente si ritiene abbiano molto tempo a disposizione, sono sempre indaffarati;
dicono di essere molto occupati; quando va bene bisogna prenotarsi con grande anticipo e corteggiarli come se
fossero belle donne.
dere l’immagine del vecchio tartufaio assieme al suo bianco cane, in
bella evidenza presso stand di vendita del tartufo e anche su pubblicazioni.
Un appassionato collezionista di antichi documenti riguardanti il tartufo,
mi ha anche domandato se ero in
grado di procurargli l’immagine originale.
Come da richiesta perentoria
dell’amico Leandro Betti, sono subito scattato sugli attenti e mi sono
prontamente attivato interpellando il
“commercialista dei tartufai”: Roberto PIAZZI, il quale come avviene solitamente, ci ha inviato la seguente
sintetica ma competente risposta:
“Per avere l’utilizzo esclusivo del logo
occorre registrarlo presso la Camera di Commercio competente”.
comunico che per regolarizzare il
logo servono circa 200,00 euro così
suddivisi:
€ 101.00 da versare all’Ufficio Entrate di Pescara, n. 2
marche da bollo
da € 14,62 cad. e
€ 45,00 per diritti di
segreteria presso
la Camera di Commercio ed ovviamente l’istanza.
Dopo aver presentato la documentazione e pagato i diritti, il titolare del logo
ha diritto esclusivo
per anni 10 (dieci), dopodiché se lo
ritiene opportuno deve ripresentare
l’istanza.”
In seguito, Leandro BETTI, mi ha
inviato il seguente messaggio: “ Ti
Ringraziamo il segretario per la dettagliata cronaca.
14
manifestazioni
Prima Mostra Mercato
del Tartufo bianco del Sannio
S
abato 12 novembre alle ore 16,30, presso il Polo MUSA
di C/da Piano Cappelle di Benevento, si è tenuto un
convegno intitolato:
“Il Tartufo bianco di Benevento, tra associazionismo e opportunità”.
Relazioni e interventi: Nicola De Bellis – (Presidente
Associazione Tartufai Sanniti). Antonio Mazzone – (Ist.
Professionale Servizi Alberghieri e Ristorazione, “Le Streghe”. Claudio Cataudo – (Sindaco del Comune di Ceppaloni - BN – Città del Tartufo). Carlo Iannace – (Sindaco
del Comune di San Leucio Sannio BN). Filomena Laudato – (Sindaco del Comune di Arpaise - BN). Paola Genito
– (Assessore del Comune di Sant’Angelo a Cupolo – BN).
Bruno Sabella – (Presidente Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiana)
Cronaca - Nicola De Bellis, traccia il percorso compiuto
dall’Ass. Tartufai Sanniti, costituitasi nel 2006, ricorda le difficoltà incontrate per mettere assieme qualche tartufaio
per la fondazione e per farsi ascoltare dalle istituzioni.
Legge qualche capitolo dello statuto, dal quale si evincono
i nobili scopi che l’associazione persegue.
Si dichiara molto soddisfatto di essere riuscito finalmente
a promuovere in collaborazione con gli Enti delegati regionali, provinciali e comunali e con tutti gli amici del tartufo,
la prima Mostra Mercato del Tartufo bianco Sannita, manifestazione che considera una grande opportunità per
far conoscere e degustare il buon tartufo beneventano.
Informa che anche alcuni ristoratori hanno cominciato a inserire il tartufo nei menù e spera di riuscire in qualche anno
a consumare il tartufo sul territorio. Lamenta che c’è un
orientamento da parte di certi proprietari di territori tartufigeni a riservarsi la raccolta dei tartufi apponendo recinzioni.
Spera che le pubbliche amministrazioni vogliano intraprendere azioni concrete in favore del tartufo e del suo ambiente. I discorsi dei pubblici amministratori e in particolare
dei Sindaci, sono molto simili, interventi che per brevità non
sono riportati, ma dai quali scaturisce un’interessante e intelligente novità, quella di darsi un unico obiettivo, cioè di
realizzare l’unione dei comuni tartuficoli, azione indispensabile per creare una grande sinergia volta alla valorizzazione, alla tutela del tartufo e del suo ambiente, facendo
così sistema.
Bruno SABELLA, nel suo intervento conclusivo, desidera
rilevare che la federazione di cui è alla testa, purtroppo non
rappresenta il sud dell’Italia, poiché non si aveva contatto
alcuno.
Desidera far notare che il suo cognome denota una chiara
origine meridionale, per cui era molto dispiaciuto che il suo
sud non fosse rappresentato. Si dichiara pertanto molto
lieto di aver accolto l’invito di De Bellis e di essersi precipitato a Benevento per sviluppare dei contatti anche con le
altre associazioni campane.
Dopo aver tracciato il profilo di FNATI, elencandone gli scopi, illustrandone i servizi forniti ai soci e le iniziative intraprese; riferisce di aver letto la legge regionale campana, che
ha trovato molto equilibrata e all’avanguardia. Desidera rilevare però che non prevede la creazione della cartografia
dei territori tartuficoli, strumento indispensabile per qualsiasi iniziativa di tutela e valorizzazione del tartufo, strumento
che invita a realizzare poiché è prevista dalla legge nazionale.
Ettore Varricchio, Professore universitario, interviene rilevando che per opera sua, la cartografia delle zone vocate
è già stata realizzata e che in un precedente convegno ha
avuto occasione di illustrare.
Sabella se ne rallegra, desidera confermare che il lavoro
realizzato è importante, ma trattasi di un rilevamento fatto
con le cartine geologiche, che può essere d’aiuto per stabilire i terreni vocati.
Ritiene però che per tracciare quella degli areali effettivi di
produzione, essa debba essere eseguita per tutte le varie
specie dei tartufi presenti sul territorio e che è indispensabile una mappatura realizzata in collaborazione con le associazioni tartufai, gli unici soggetti che ben conoscono il
reale territorio tartuficolo.
Termina l’intervento dichiarando che per le buone iniziative
15
intraprese, il tartufo campano nelle sue numerose varietà,
ha imboccato una strada virtuosa, che col tempo non potrà che portare ottimi frutti.
Desidera complimentarsi col presidente Nicola De Bellis,
un vero trascinatore, per quanto ha saputo mettere in piedi col suo impegno disinteressato.
Si complimenta anche con i Sindaci, incoraggiandoli a creare l’unione dei comuni del tartufo, iniziativa innovativa che
li pone all’avanguardia a livello nazionale.
MOSTRA MERCATO - Ho visitato l’esteso padiglione fieristico, presso il quale l’Associazione Tartufai Sanniti e l’Associazione Micologica Matese Tartufi, vendevano i tartufi
dei propri soci nelle varietà stagionali presenti: Tuber magnatum, T. aestivum var. uncinatum e T. mesentericum.
Erano presenti numeri stand di prodotti artigianali e alimentari tipici e un’elegante stand gastronomico, dove un bravo
chef proponeva preparazioni gastronomiche a base di tartufo bianco e mesentericum.
Il menù era costituito da un primo piatto di una pasta tipo
chitarra di formato rettangolare, due secondi di carne: carpaccio e tagliata e uno squisito dessert, costituito da un
cremino di ricotta, panna, miele e tartufo bianco, di gusto
raffinatissimo che non si può descrivere, bisogna assolutamente gustarlo.
Ho cenato assieme agli amici tartufai di Benevento, i quali
hanno tutti ordinato la pasta col T. mesentericum, ho pertanto dovuto fare mio malgrado la stessa ordinazione,
chiedendo però al cameriere di non fare un razione abbondante perché desideravo stare leggero. Quando è
arrivato il piatto in tavola, probabilmente perché desidera-
va fare bella figura, il cuoco aveva messo sulla pasta una
montagna di tartufo, per cui ero preoccupato al pensiero
di doverlo mangiare tutto.
Inaspettatamente, ho trovato questo tartufo, (generalmente considerato la cenerentola dei funghi ipogei), veramente appetitoso, me lo sono proprio gustato, mi sono
amaramente pentito di averne ordinata solo una mezza
razione, avrei desiderato fare il bis, ma non sarebbe stato
elegante. L’accostamento con cenerentola mi pare appropriato, perché come nella nota fiaba, alla fine cenerentola è stata la prescelta, probabilmente nella sua scarpetta,
c’era un invitante aroma di T. mesentericum.
Ho pertanto ordinato anche il secondo: carpaccio al mesentericum, senza però mettere alcun limite alla dose vitale prescritta, per paura di andare in crisi di astinenza.
Ho gustato il tartufo bianco del Sannio nel dessert, devo
dire che aveva un odore tenue, probabilmente perché
attenuato dall’aroma emanato dal tartufo nero di Bagnoli,
ma ho trovato il suo sapore molto intenso, ne ho anche
acquistato qualche grano che mi sono gustato a casa, si
tratta di un tartufo di ottima qualità, che non ha proprio nulla
da invidiare a quello dei territori più rinomati.
Tornando al T. mesentericum, evidentemente, così cucinato, non aveva il caratteristico sapore di fenico, per cui
non ho avuto difficoltà digestive o ritorni di retrogusto indesiderati, ho pertanto dormito tutta la notte come un angioletto.
Il giorno seguente (domenica), avevo appuntamento con
alcuni presidente di associazioni campane, e a pranzo ho
ripetuto la stessa ordinazione al mesenterico per la delizia
delle mie papille gustative.
16
Convegno
Bosco Mesola, ospita
un convegno dedicato
alla nuova Legge regionale
S
abato 29 ottobre, in occasione della VII^ edizione della manifestazione intitolata Sapori d’Autunno, si è tenuto il convegno
suddetto.
La manifestazione è stata organizzata dal comune di Mesola
(FE), in collaborazione con Ass. Pro Loco di Mesola e Arci Tartufi
di Ferrara e ha avuto come splendida cornice l’antico Castello di
Mesola.
Il tema era già stato trattato in modo approfondito in occasione
del convegno di Bondeno (FE), tenutosi il 14 ottobre, per cui la
cronaca sarà molto più sintetica e riguarderà prevalentemente
argomenti non trattati in precedenza.
Cronaca – Dopo un breve discorso d’introduzione, il Sindaco
Lorenzo Marchesini, presenta il nuovo logo del tartufo, inaugurato
in occasione dell’adesione alle Città del Tartufo; informa e che è
stato intitolato “Tartufo estense”, prende la parola:
Mario Mazzotti (Consiglieri regionale), relatore della legge
stessa, il quale afferma che la legge ha fornito una serie di strumenti che andranno sviluppati nei dettagli da parte degli Enti locali,
delle Associazioni tartufai e delle categorie interessate, organizzazioni che hanno condiviso la legge stessa.
Elenca numerosi punti riguardanti i miglioramenti ottenuti, fra i
quali spiccano:
- Ruolo dei Consorzi di bonifica per il territorio di pianura, quali affidatari della gestione.
- Realizzazione della cartografia regionale entro tre anni.
- Ruolo primario delle Associazioni Tartufai, veri protagonisti della
gestione territoriale.
- Conferenza regionale annuale del tartufo.
- Natura giuridica del tartufo “Bene comune a tutti”
Alessandra Zambonelli, (Università Bologna), docente
della Facoltà di Agraria, fra le varie cose, chiede che i lavori di realizzazione della cartografia siano iniziati presto, poichè tre anni
sono pochi per completarla, anche perché un anno è quasi già
trascorso.
Ha illustrato alcuni risultati sorprendenti di sperimentazioni su tartufaie naturali del tartufo bianco, eseguendo analisi su carotaggi
di terra eseguiti in corrispondenza delle posizioni d’estrazione dei
tartufi; situazioni dove sono state rintracciate micorrize di numerosi tartufi di altre specie e dove le micorrize erano molto più am-
massate che nel terreno limitrofo. E’ dell’avviso che ora le piantine
micorrizate siano molto più sicure perché realizzate con micelio
certamente di magnatum, per cui ci sono speranze per futuri risultati.
Afferma che nell’immediato, l’unica cosa certa è che bisogna salvaguardare le tartufaie naturali esistenti.
Bruno Sabella, (Presidente della Federazione Nazionale
Associazioni Tartufai), si associa a quanto riferito da Alessandra;
desidera approfondire il discorso della cartografia, che considera
uno strumento indispensabile per la conoscenza del patrimonio
tartuficolo regionale e per eseguire azioni di tutela del patrimonio
stesso. Aggiunge che le associazioni tartufai devono collaborare
con l’Università alla sua realizzazione per ottenere cartografie certe e non approssimative. Desidera precisare che questo importante strumento è segreto ed è consultato solamente dai funzionari della provincia e dell’università. Informa che a Modena è stata
fatta nel 2003 e che nessuno ha potuto consultarla, anche quelli
che vi hanno collaborato. Aggiunge che è di difficile consultazione
perche voluminosa e richiede una sufficiente preparazione tecnica per interpretarla.
Giudica la legge approvata all’avanguardia e sollecita le associazioni emiliane e lavoraci sopra per sviluppare col coordinamento
regionale i suoi contenuti propositivi.
Ruggero Spadoni, (Parco del Delta del Po regionale), dice
che è competenza dei parchi di redigere o modificare la normativa di questi territori e per vedere di individuare e autorizzare nuove
aree di raccolta del tartufo. Per quanto riguarda le Pinete mesolane ricorda che nel 2007 è stato stilato un regolamento che permette la raccolta in certi ambiti, regolamento valido ancora oggi.
Aggiunge che si potrebbero concedere permessi giornalieri per
aperture di nuove aree pagando un corrispettivo modesto.
Giovanni Graldi, (Consorzio di Bonifica Renana), dice che
questo Ente è responsabile della difesa idraulica e la sicurezza dei
canali di bonifica che ricopre una superficie di ben 380.000 ettari,
per complessivi 1.380 km di corsi di canali dei quali si deve garantire lo scolo. Precisa che questi areali sono altamente vocati per la
produzione del tartufo bianco. Rileva che già da vari anni sono state fatte convenzioni con le Associazioni tartufai dietro un minimo
di rimborso spese. Aggiunge che le Ass. tartufai bolognesi hanno
individuato altre zone, territori che forse saranno aperti.
Dice che la pulizia e la manutenzione degli argini è laboriosa e assai costosa, si augura che con la nuova legge si potrà avere qualche aiuto finanziario.
Filippo Parisini, (Fiduciario Condotta Slow Food di Ferrara),
dice che si stanno eseguendo buone prassi per cercare di inserire il tartufo nella ristorazione ferrarese; prosegue dicendo che sta
lavorando proficuamente con Marco Mazzali dell’Arci Tartufi, per
studiare nuove ricette e iniziative per valorizzare e introdurre le eccellenze locali.
Luigi Pelliconi, (Presidente del CRATER - Coordinamento
Regionale Ass. Tartufai) lamenta la nascita senza limiti di tartufaie
controllate.
Dice che negli argini dei canali di pianura i tartufai hanno piantato
astoni di pioppi non micorrizati che nel tempo hanno prodotto e
che continuano a farlo, poiché il territorio è assai vocato per il bianco.
Prosegue dicendo che nella zona collinare si stanno pulendo i
boschi produttivi dagli infestanti per mantenervi la presenza del
tartufo anche in futuro.
Dice che sarebbe utile aumentare l’importo del tesserino per creare un fondo di gestione da spendere per l’ambiente del tartufo.
17
IL TARTUFAIO
ITALIANO
Direttore Responsabile: Bruno Sabella
Redazione: F.N.A.T.I. - Via Gazzolo 5, 41042 Fiorano Modenese
Tel./fax.: 0536 957275 - www.fnati.it - E-mail: [email protected]
Editore: Cantelli Rotoweb
Stampa: Cantelli Rotoweb
Impianti: DPS Digital Plate Service
Anno V - numero 1 del 2012 - Gennaio/Marzo - Rivista Trimestrale
Registrazione al Tribunale di Bologna con il numero 7868 del 04/09/2008
Gli articoli e i commenti non firmati, sono redatti
dal presidente di FNATI: Bruno Sabella
Prenotazione spazi pubblicitari il prima possibile,
scadenza materiali entro il 15/12/2011
Concessionaria esclusiva per la pubblicità:
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Responsabile pubblicità Marco Santini
Tel. 0039/328/6980800
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Sarebbe anche d’accordo di pagare all’ente parco un corrispettivo per i permessi di accesso, ritenendo che è sempre meglio che
esserne esclusi.
Fabrizio Toselli, (Sindaco di Sant’Agostino), è del parere che
si devono fare sinergie fra le tre città del tartufo ferraresi: Bondeno, Mesola e Sant’Agostino, per fare sistema. E’ fermamente
convinto che si debba coinvolgere l’Università per uno studio di
sperimentazione per il recupero delle tartufaie presenti nel Bosco
della Panfilia, coinvolgendo anche gli amici del tartufo di Sant’Agostino, le Associazioni micologiche e dei tartufai.
Pierluigi Zapparoli, (Agronomo e consigliere Ass. Al Ramiol
di Bondeno), fa un lungo elenco delle iniziative intraprese e realizzate dalla sua associazione. Dice che in Piemonte il tartufo è stato maggiormente valorizzato perche già dai tempi dei Savoia si
esportava tartufo in tutta l’Europa.
Evidenzia che la regione introita con la tassa di concessione dei
tesserini circa 1.500.000 euro, per cui auspica che una parte di
questo importante capitale sia investita sul tartufo. Aggiunge che
con un contributo per la forestazione a Bondeno è stata realizzata una coltivata di oltre due ettari.
Marco Mazzali, (Presidente Arci Tartufi Ferrara), afferma di
essere stanco di fare convegni che non portano a risultati concreti. Spera nella nuova legge regionale che è di stimolo per gli
Enti preposti, di vedere finalmente azioni tangibili.
E’ contrario all’aumento del tesserino o al pagamento di altri oneri
per permessi mirati a esercitare l’attività in luoghi pubblici, poichè
i tartufai pagano già una tassa di concessione regionale, inoltre
stanno già spendendo personalmente per la gestione e il mantenimento delle tartufaie; si augura di poter finanziare qualche
iniziativa nei territori dei parchi e delle bonifiche; è d’accordo di
completare la cartografia ferrarese; chiude dicendo che il territorio ferrarese per oltre due terzi è vocato alla produzione del tartufo
bianco.
Lorenzo Marchesini, (Sindaco di Mesola), desidera intervenire nuovamente, dice che ogni categoria ha una sua ricetta e
non sa dire a chi dare ragione; afferma pero che quelli che decidono sono i responsabili. E’ del parere che non ci sia un vero e
proprio piano di forestazione. Prosegue dicendo di essere disposto a cedere il territorio comunale per la forestazione se si trovano
i fondi, poiché il territorio di pianura dal lato paesaggistico è veramente desolato a causa dell’agricoltura intensiva e della scomparsa delle zone boscose.
Davide Bellotti – (Assessore Provinciale Turismo), interviene dicendo che per fare turismo ci vuole anche il paesaggio; informa
che tutti i fondi ottenuti dalla provincia sono stati utilizzati per varie
iniziative ambientali. E’ del parere che la conoscenza e la consapevolezza sono indispensabili per lo sviluppo del tartufo. Dice che
bisogna capire e fare delle scelte mirate per le promozioni da realizzare.
Dibattito – Sono formulate con vivacità delle domande ai relatori, richieste delle quali per brevità, riferiamo quelle più degne
di nota.
Domanda a Mario Mazzotti: perché non c’è un adeguato ritorno
della tassa sui tesserini?
Risposta: la tassa di concessione regionale, non è una tassa di
scopo, per cui essendo un semplice tributo, va a rimpinguare il
bilancio complessivo delle entrate della regione. Aggiunge però
che dei finanziamenti sono comunque elargiti per il raggiungimento degli scopi indicati nella legge stessa.
Richiesta a Luigi Pelliconi, siamo contrari all’aumento della tassa di
concessione regionale.
Risposta, non posso che prendere atto della volontà dell’assemblea e adeguarmi.
Richiesta a Ruggero Spadoni, non si devono pagare altri oneri per
entrare nel Parco del Delta del Po che è un territorio pubblico; i
tartufai si aspettano una maggior apertura da parte dell’ente.
Risposta sarà tenuta in considerazione questa richiesta.
Nel complesso da parte dell’Assemblea la nuova legge è accolta
positivamente, ma chiede che si provveda urgentemente allo sviluppo delle concessioni ottenute.
Modulo d’abbonamento
a “IL TarTufaIo ITaLIano”
riservato ad Enti, Ditte e simpatizzanti
Da ritornare a FNATI
Via Nuova del Gazzolo 5 - 41042 - Fiorano Modenese
I Tartufai iscritti alle Associazioni aderenti alla FNATI
avranno l’abbonamento compreso nella quota Sociale
I Tartufai e le Associazioni tartufai non aderenti alla FNATI,
non potranno riceverlo nemmeno in abbonamento
Italia @ Euro 19.00
Estero @ Euro 25.00
Versamento sul C/c postale n. 95015939
Intestato: FNATI
Io mi abbono al trimestrale “IL TarTufaIo ITaLIano” per un anno
Cognome ............................................................................................................
Nome ................................................................................................................
Ente .....................................................................................................................
Indirizzo: ..............................................................................................................
..............................................................................................................................
Città ....................................................................................................................
Paese ..................................................................................................................
CAP .....................................................................................................................
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Vita sociale
Comunicazione
ai propri soci di ARTOP
(Ass. Ricercatori Tartufi Oltrepo Pavese) Via Torino, 52 – 27045 CASTEGGIO (PV)
C
aro amico tartufaio,
desidero informarti che l’A.R.T.O.P. ha appena rinnovato
il proprio consiglio direttivo nominando:
Presidente: Fabio Quaglini.
Vice Presidente: Antonio Moroni
Consiglieri: Andrea Daprati, Romano Rossi, Giorgio Cucchi,
Tito Diani, Francesco Farina, Giuseppe Mori, Ermanno Sforzini, Ugo Sparpaglione, Andreano Tassi e Secondino Invernizzi.
Segretario: Davide Lanati.
Nella riunione del 14 luglio scorso sono state fatte diverse proposte per l’annata 2012 - 2013, molte delle
quali hanno già avuto il benestare dell’Amministrazione provinciale di Pavia.
Le iniziative autorizzate, che riepiloghiamo qui
di seguito, sono tutte volte a tutelare la libera
ricerca e a salvaguardare il territorio a vocazione tartufigena:
1. Corso di aggiornamento micologico e normativo per le guardie forestali ed ecologiche
volontarie.
2. Aumento del numero di cinghiali da prelevare per evitare ulteriori devastazioni alle
tartufaie.
3. Riunione congiunta con le province di Pavia, Piacenza, Alessandria e di A.R.T.O.P. per condividere calendari di raccolta simili.
Rispetto al calendario di raccolta, sono inoltre
state apportate le seguenti varianti:
1. tolta la dicitura: “a sud e a nord della S.S. 10”, per la liberalizzazione della ricerca in tutto il territorio.
2. chiusura totale dal 15 agosto al 14 settembre fino alla quota
di m. 400 s.l.m. Questa disposizione consente di dar riposo
alle tartufaie ed evita l’indiscriminata raccolta dei fioroni di tartufi bianchi (marson), raccolta che spesso avviene in questo
periodo durante la ricerca dei tartufi neri (ricordiamo che il
ecologia
DoVe BUttate
l’olio Della PaDella?
Sapete, dove buttare l’olio della padella dopo
una frittura fatta in casa?
Sebbene non si facciano molte fritture, quando questo
avviene, taluni sono soliti versare l’olio usato nel lavandino della cucina o in qualche scarico. VERO?
Questo dal lato dello smaltimento è uno dei maggiori errori che possiamo commettere; maldestra pratica che
dobbiamo subito correggere.
Perché lo facciamo?
Semplicemente perché non c’è nessuno che ci spieghi
come farlo in forma adeguata.
Il meglio che possiamo fare è ASPETTARE CHE
L’OLIO USATO SI RAFFREDDI e collocarlo in BOT-
marson è indispensabile fonte di spore per la corretta rigenerazione dei nuovi tartufi).
3. aumento del 300%, delle sanzioni pecuniarie ora in vigore,
per scoraggiare il bracconaggio.
4. anticipo dell’apertura della raccolta del Tuber Aestivum al 1°
giugno, anziché il 1° luglio.
Altre iniziative sono in cantiere per l’annata 2012 - 2013, ad
esempio: l’individuazione di una zona riservata per i soci
A.R.T.O.P.; nella rassegna autunnale del tartufo a Casteggio,
potrai sottoscrivere la Polizza assicurativa del tartufaio che
prevede l’assicurazione infortuni del tartufaio e la copertura per danni causati a terzi dai
tuoi cani al costo di soli 15 euro annui, potrai
anche avere la consulenza fiscale e legale in
caso di vertenze.
Per realizzare questi altri progetti abbiamo
però bisogno del tuo consenso e del tuo aiuto: se non sei ancora iscritto, t’invitiamo a sottoscrivere la nostra tessera annuale al costo
“simbolico” di 10 euro, da versare nella nostra
sede, ad esempio al momento del rinnovo
del tesserino al quale provvede l’A.R.T.O.P. o
a tua discrezione. (la validità annuale decorre
della data di versamento della quota).
Diventando socio A.R.T.O.P. potrai partecipare alle nostre
assemblee, mettere a disposizione dell’associazione la tua
esperienza e contribuire alle proposte per le iniziative future.
Con la tessera di socio hai inoltre la facoltà di sottoscrivere un
abbonamento al periodico trimestrale: Il Tartufaio Italiano, che
raccoglie tutte le novità del settore anche in campo nazionale.
Casteggio, ottobre 2011.
Commento – Desideriamo fare le nostre felicitazioni al neo
presidente Quaglini, che ci sappiamo essere una persona
capace e appassionata delle questioni legate al mondo variegato del tartufo.
TIGLIE DI PLASTICA o BARATTOLI DI VETRO,
chiuderli e metterli nella spazzatura. NON E’ UNA
COSA DA PRENDERE ALLA LEGGERA!!! UN LITRO
D’OLIO rende non potabile CIRCA UN MILIONE DI
LITRI D’ACQUA, quantità sufficiente per il consumo
idrico di una persona per ben quattordici anni. Se
poi siete così volenterosi da conferirlo a una ricicleria pubblica, ancor meglio, diventerà biodisel o
combustibile.
Scegliete d’informare tutti i vostri amici, l’ambiente e i
nostri figli vi saranno molto riconoscenti!
Commento - Siamo orientati a ritenere che la quasi totalità dei nostri lettori, soggetti che hanno uno spiccato
rispetto per la natura, smaltiscono i rifiuti correttamente,
ma nel dubbio, abbiamo ritenuto di pubblicare una serie
di articoli dedicati alle corrette forme di smaltimento.
Rinfrescare loro la memoria va sempre bene!
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Dalle numerose e interessanti iniziative già messe in campo,
ci sembra molto carico e determinato, doti che non devono
mai mancare a bravi presidenti; siamo certi che riuscirà nei
suoi intenti. Abbiamo pubblicato volentieri questa comunicazione, poichè è d’interesse di parecchie province confinanti
col territorio pavese, ma soprattutto per la qualità delle iniziative che possono riguardare anche tutte le altre associazioni
italiane. Quella di scrivere a tutti i tartufai provinciali che hanno
conseguito il tesserino, è un’iniziativa indispensabile per accrescere i soci. A Modena è stata fatta nel 2008, e si è ottenuto l’aumento dei soci del 40%, per cui l’onere d’investimento
per l’iniziativa è stato ripagato abbondantemente. Desideriamo anche commentare altre iniziative, quali:
Calendario di raccolta – Il divieto di raccolta sino ai 400 metri s.l.m. è una norma che non si riscontra in nessun altro territorio. Probabilmente i tartufai montanari non l’avranno gradita,
poiché in quel periodo c’è ancora molto scorzone e il tartufo
bianco produce prevalentemente nelle zone più basse. La
nuova regola va ugualmente benedetta poiché costituisce
ugualmente una tutela del tartufo bianco. I tartufai dovranno
però munirsi di un altimetro per stabilire la quota di ricerca.
Segreteria fiere – Durante le manifestazioni fieristiche legate al tartufo, non deve mai mancare uno spazio riservato alla
segreteria delle Associazioni, mediante la quale fare promozione e un buon servizio ai soci. E’ bene che le associazioni
abbiano sempre più una buona visibilità.
Corso di aggiornamento micologico e normativo – La
bella azione andrebbe estesa anche ai vigili provinciali e ripetuta a livello nazionale, poiché gli organi di vigilanza, generalmente non sono ben preparati in materia di legislazione sui
tartufi; la conseguenza logica è che non eseguono i controlli e
quando li eseguono lo fanno male, commettendo grossolani
errori nella compilazione dei verbali di accertamento delle infrazioni; verbali che poi vengono sistematicamente contestati
e cassati.
Aumento del numero dei cinghiali – Questa è una vera
e propria calamità sia per il tartufo e sia per gli agricoltori. E’
assolutamente indispensabile controllarne maggiormente la
popolazione, eseguendo maggiori prelievi. Spesso si riscontrano difficoltà di sicurezza per i tartufai durante le battute di
caccia, organizzazione che andrebbe meglio regolamentata.
Da non sottovalutare anche l’aumento della popolazione degli altri ungulati (caprioli daini ecc), che pare si nutrano molto
più volentieri delle giovani piante produttrici di tartufo. Inoltre
quando queste sono grandicelle, vi si fregano le corna scorticandole vive.
Con questo non vorrei apparire contro gli animali, che amo
profondamente, ma ritengo che ne vada controllata la popolazione, poiché non essendovi dei nocivi che ne controllano il
numero, si crea logicamente uno squilibrio in rapporto al territorio.
Riunione congiunta – La provincia di Pavia si trova in un
crocevia nel quale confluiscono oltre alla stessa Lombardia,
le regioni: Emilia, Liguria e Piemonte, per cui se i calendari di
ricerca e di raccolta non sono ben coordinati, possono avvenire parecchie trasmigrazioni di tartufai da una provincia all’altra, creando un carico di ricercatori che a volte può diventare
pesante.
D’altra parte, il micelio del tartufo non ha confini geografici e si
sviluppa naturalmente, senza tener conto dei calendari e dei
confini tracciati dall’uomo. Per quanto riguarda la provincia di
Piacenza, che fa parte della Regione Emilia-Romagna, reste-
rà l’ostacolo della ricerca notturna, pratica che in Emilia non è
ammessa.
Aumento delle sanzioni pecuniarie – Uno dei compiti di
FNATI è cercare un coordinamento maggiore fra gli importi delle sanzioni pecuniarie applicate nelle varie regioni. Oltre
ad essere molto diverse in rapporto alle medesime infrazioni,
non sono equiparate alla gravità delle infrazioni commesse; si
tratta di una vera e propria gungla. Non per nulla il presidente
di FNATI, nella presente edizione, ha voluto fare un lungo approfondimento su questa questione assai delicata. Calendario di raccolta Tuber aestivum Vitt. e forma T. uncinatum Chatin – Assodato che sotto l’aspetto biologico non si tratta di due
specie diverse, l’unica possibilità per distinguere lo scorzone
estivo da quello d’autunno-inverno, è di distinguerli intervenendo sul calendario.
Consigliamo pertanto di osservare il seguente calendario:
Tuber aestivum Vitt. – Apertura dal 1° giugno al 15 agosto, poiché la chiusura prevista dal calendario nazionale del 30 novembre, è incompatibile col periodo di raccolta della forma T.
uncinatum.
Tuber aestivum Vitt. forma T. uncinatum Chatin – Apertura dal
16 agosto al 31 dicembre.
Questa non è altro che la personale opinione del vostro presidente, che potrà non essere condivisa e che merita di essere
approfondita in occasione della prossima Assemblea dei soci
che si terrà nel gennaio 2012.
Ringraziamenti.
Progetto aNtiDoto
ringrazia FNati.
Anna Cenerini, carina, gentile e
molto professionale direttrice di
Progetto Antidoto, iniziativa che
siamo certi, tutti i nostri lettori ricorderanno, ci ha inviato la seguente lettera:
Caro Bruno, mercoledì ho finalmente potuto vedere “Il Tartufaio Italiano” dedicato, in larga parte, ad Antidoto. Che
dire? Bello, grazie!
Abbiamo mostrato questo numero e il precedente in cui
si parlava del progetto, ai rappresentanti della Commissione, facendo anche un breve resoconto del corso di
formazione e dei suoi sviluppi.
Ne sono stati molto soddisfatti e, come noi, ritengono
che questa collaborazione con FNATI possa essere
molto proficua; dunque, grazie ancora di tutto.
Cordiali saluti da parte di tutti noi.
Commento- Siamo orgogliosi per i lusinghieri apprezzamenti espressi nei nostri confronti dalla direttrice Anna
Cenerini, poiché ci ripagano dell’impegno profuso e soprattutto perché l’iniziativa ha avuto eco anche all’estero, trattandosi di un progetto realizzato dal Parlamento
europeo e anche perché il ns. giornale raggiunge pure
lettori e istituzioni straniere.
Ricambiamo sentitamente i ringraziamenti, confermando l’impegno e l’interesse di quelli che hanno partecipato al corso di formazione, che stanno affinando sempre
più i propri cani antiveleno, poiché nel corso del 2012 dovranno iniziare l’operatività.
20 Campionato italiano
Savigno ha ospitato la prova
finale del Campionato Nazionale
L
a manifestazione si è tenuta domenica 20 novembre,
in una fresca ma soleggiata giornata, in occasione
della Sagra del Tartufo, manifestazione prestigiosa, poiché è certamente la più importante a livello regionale e fra
le prime a livello nazionale.
Il Sindaco, Augusto Casini Ropa, ci teneva particolarmente a ospitare questa manifestazione, per cui si è dato molto da fare collaborando fattivamente con le Associazioni
tartufai locali: Il Tartufo e di Savigno e Val Samoggia, che si
sono occupate dell’organizzazione, che è stata condotta
in modo veramente professionale.
Era pure presente uno stand gastronomico gestito dai
tartufai stessi, per opera di numerosi volontari, che cucinavano “borlenghi e tigelle”, specialità della cucina povera
tradizionale locale; sono preparazioni semplici ma molto
appetitose, costituite da impasti di farina cotti al momento e farciti con un pesto di lardo aromatizzato con aglio e
rosmarino o con salumi, tartufo e per i golosoni, anche la
nutella, specialità che i concorrenti hanno potuto apprezzare gratuitamente. Di mattino si è tenuta la gara libera e
al pomeriggio alle ore 14, la prova di Campionato nazionale, gara che ha visto la partecipazione di un’accurata
selezione dei migliori cani italiani, circa quaranta.
I tempi impiegati sono la dimostrazione delle loro elevate
prestazioni, il primo classificato della gara libera ha impiegato per cavare sei tartufi il tempo di 1.03.32, mentre il
primo del campionato nazionale ha impiegato 0.30,27,
tempo record, che attesta il merito indiscusso del vincitore. Ha vinto sicuramente il cane migliore, pertanto infiniti
complimenti al bravo conduttore e tartufaio: Vittorio Scalbi
da Urbino e alla sua bravissima Lola, cagna incrociata tipo
bracco.
Fabio Zanelli di Mordano (BO) che a metà campionato
Campagna raccolta
DElUSE lE attESE
Anche l’andamento della campagna di raccolta 2011, è
stata contagiata dalla crisi economica globale, non c’è più
un settore che se la passi bene; questa non può essere chiaramente una giustificazione plausibile per il cattivo
andamento della produzione, ma ci sono altre motivazioni più credibili. Nell’edizione n. 3/2011, (pag. n. 20), grazie
al mio ottimismo, mi ero sbilanciato profetizzando che la
campagna di raccolta 2011 per il tartufo bianco, sarebbe
stata ottima, addirittura migliore della precedente, che era
andata generalmente bene.
Alcuni lettori si sono subito lavati la bocca sadicamente,
rinfacciandomi che questa volta ho sbagliato clamorosamente la previsione.
A mio parere, le accuse sono ingiuste, poichè avevo dichiarato che l’induzione primaverile era stata fra le migliori
e questo è avvenuto. Ho anche aggiunto che in quei territori che avrebbero beneficiato di precipitazioni temporalesche, la produzione sarebbe stata eccezionale.
Purtroppo, proprio nel periodo in cui il tartufo doveva evolversi maggiormente, che avviene generalmente dal mese
di agosto, le piogge non sono cadute.
In agosto, settembre, ottobre e parte di novembre, nella
quasi totalità d’Italia le precipitazioni attese non sono avvenute, inoltre il caldo elevato per la stagione, ha aggravato
ulteriormente la situazione disidratando e cementando il
terreno, creando così un habitat sfavorevole all’evoluzione
dei tartufi.Anche gli appassionati ricercatori di funghi epigei
se la sono passati piuttosto male.
Dalle statistiche meteorologiche è risultato che per riscontrare un clima simile, bisogna farsi indietro di circa 140 anni.
Con una situazione climatica così eccezionale e sfavorevole sarebbe stato assurdo pretendere che l’andamento
della produzione fosse abbondante.
A conferma di quanto asserito, in alcune zone del sud,
dove ci sono state le piogge autunnali, la produzione è andata bene. Nel restante territorio i tartufi sono stati generalmente molto scarsi e raccolti in situazioni di profondità
insolita; solamente dove il terreno è rimasto sufficientemente umido, è avvenuta la produzione.
L’aspetto sofferente dei tartufi estratti, di solito poco evoluti, piccoli, spigolosi e asciutti, denuncia le difficoltà ambientali che hanno sopportato.
Speriamo che questa siccità non inciderà anche sulle speranze di raccolta del prossimo anno.
21
pareva il grande favorito, ma che poi è incappato poi in
alcune prove disastrose, ci ha comunque provato sino
alla fine. I primi sei concorrenti, hanno impiegato meno di
quaranta secondi; nessuno dei primi dieci ha superato il
minuto. Sono veramente lieto che F.N.A.T.I. abbia trovato
la disponibilità degli appassionati cinofili italiani che si sono
impegnati per il buon esito del primo Campionato stesso.
In nome delle associazioni aderenti a F.N.A.T.I., desidero
ringraziare tutti quelli che hanno collaborato, ma in particolare chi ha tirato maggiormente il carro, l’intera famiglia Mengozzi, nelle persone di: Franco, consorte e figlia
Marika; quest’ultima ha coinvolto anche amici, amiche e
pure il fidanzato, gruppo composto di bravi ragazzi, che si
è attivato con entusiasmo per i lavori di segreteria, sempre puntuali e professionali. Ringrazio anche il giudice
di gara Silvano Petreti, personaggio che ha la massima
stima dell’ambiente e che ha giudicato in modo impeccabile e sensato tutte le prove. Il campionato 2011 è da
considerarsi la prova generale per le repliche future; tutti i
cinofili sportivi che desiderano valorizzare il cane da tartufo, sono decisi a proseguire la manifestazione anche per i
prossimi anni, per cui presto, sarà convocata una riunione
per stabilire nuove regole che possano contribuire al miglioramento delle future manifestazioni.
ClassifiCa ultima prova di Campionato nazionale di savigno
1) – SCALBI Vittorio con LOLA – 0.30.27.
2) – ZANELLI Fabio con ALDO – 0.35.42.
3) – VALLI Giovanni con ZARINA – 0.35.59.
4) – FIORUCCI Federico con PALLINA – 0.38.93.
5) – ORZELLI Fiorenzo con DIANA – 0.39.42.
6) – MISCHIANTI Alessandro con FRIDA – 0.39.42.
7) – SIBONI Alessandro con BORA – 0.41.81.
8) – MISCHIANTI Roberto con RANETTA – 0.51.98.
9) – ORZELLI Piero con PALLINA – 0.55.45.
10 - SCHIUMARINI Liberto con VI – 00.58.63
ClassifiCa generale finale:
Concorrente
Città
1) – SCALBI Vittorio
Urbino (PU)
2) – ZANELLI Fabio
Mordano (BO)
3) – FIORUCCI Federico
Gubbio (PG)
4) – MISCHIANTI Aless.
Perugia
5) – GENTILI Daniele
Foligno (PG)
6) – ORZELLI Piero
Urbino (PU)
7) – LANDINI Giovanni
Arezzo
8) – MISCHIANTI Rob.
Perugia
9) – CICOGNI Guido
Bologna
10)– MENGOZZI Franco S.Lorenzo (FC)
Cane
LOLA
ALDO
PALLINA
FRIDA
DANA
PALLINA
KIRA
RANETTA
LUNA
TARA
Razza
Tipo bracco
Springer
Bracco
T. setter
T. pointer
Springer
Lagotto R
Kurzhaar
T. bracco
Bracco
Punti
46
40
37
33
29
21
20
20
17
16
Altri concorrenti in ordine AlfAbetico:
Concorrente
Città
ANDREOLI Renato
Arcevia (AN)
BARBI Franco
S.Sepolcro (AR)
BELARDINELLI Luca
S. Sepolcro (AR)
BELLUCCI Marcello
Urbino (PU)
BOMBARDI Paolo
Bucine (AR)
BOMBARDI Giacomo
Bucine (AR)
BRACONI Bruno
Magione (PG)
CALZI Stefano
Tizzano (PR)
CECCHINI Fabio
Pietralunga (PG)
CINTI Giuseppe
Scheggia (PG)
COSTANZI Massimo
Ostravetere (AN)
FERRARO Stefano
Pontassieve (FI)
FACCHINI Alberto
Sigillo (PG
GUARGUAGLINI Giac.
Volterra (PI)
MEINI Giovanni
Ravenna
MENCAGLI Federica
S. Sepolcro (AR)
MONTACCI Francesco
Perugia
ORZELLI Fiorenzo
Urbino
PELLICONI Antonio
Massa L. (RA)
PIERPAOLI Giovanni
Ostravenere (AN)
POGGINI Alessandro
S. Sepolcro (AR)
SANTONI Giuseppe
Montese (MO)
SCHIUMARINI Liberto
Castrocaro (FC)
SIBONI Alessandro
Campiano (RA)
VALLI Giovanni
Mordano (BO)
VANNI Lido
Montevarchi (AR)
ZANELLI Cristina
Mordano (BO)
Cane
JERRY
POLDA
PALLINA
DIANA
ROGO
EVA
DOLLY
PUPA
PIPPO
LILLO
BIRBA
CORA
ROCKY
WENDY
MAIS
ETTORE
SARA
DIANA
PALI’
BILLY
BERTA
CINDY
VID
BORA
ZARINA
BRIO
ROMEO
Razza
Bracco
T. bracco
Lagotto R.
T. Bracco
Lagotto R.
T. lagotto
Pointer
Kurzhaar
T. bracco
T. bracco
Lagotto R.
Lagotto R.
Bracco
T. Springer
T. bracco
T. bracco
Lagotto R.
T. Bracco
Incrocio
Incrocio
Lagotto R.
Kurzhaar
Lagotto E.
Kurzhaar
Lagotto R.
T. lagotto
Lagotto R.
Parecchi dei concorrenti elencati alfabeticamente avrebbero potuto aspirare a una miglior classifica, poiché non
hanno potuto partecipare a tutte le prove, pertanto sono
stati penalizzati.
Col prossimo regolamento dovremo cercare di ovviare a
questa mancanza.
I primi tre classificato sono stati premiati con corpose medaglie d’oro.
Dal quarto al decimo sono state assegnate medaglie
d’argento.
A tutti, oltre a premi alimentari per cani e cristiani, è stato
assegnato da FNATI un attestato di partecipazione, costituito da una bella pergamena personalizzata. Il solo fatto
di essere entrati nella selezione di campionato costituisce
una bella valorizzazione del proprio cane, anche essere
giunti al quarantesimo posto, significa aver gareggiato
con i quaranta migliori cani italiani.
Ai partecipanti al campionato nazionale è stato consegnato un libretto personale del cane, con i risultati e i giudizi ottenuti, documento indispensabile per la valorizzazione del cane.
Tutti i soggetti hanno avuto il giudizio da molto buono ad
eccellente, a dimostrazione delle ottime prestazioni ottenute.
Ci risentiremo per le cronache del 2012.
Nell’immagine sono raffigurati da sinistra:
Dino Degliesposti - Presidente Ass. Il Tartufo
Fabio Zanelli - Vice campione Italiano)
Bruno Sabella – Presidente FNATI.
Vittorio Scalbi – Vincitore del Campionato Italiano.
Augusto Casini Ropa – Sindaco di Savigno.
Federico Fiorucci – terzo classificato.
22
Raduni cinofili
Prescrizioni obbligatorie dell’ASL
D
omenica 27 novembre, in occasione della Fiera del Tartufo, a Casteggio (PV), si è tenuta la tradizionale gara cinofila di ricerca del tartufo.
Prima dell’inizio della manifestazione, inaspettatamente, si
sono presentati due funzionari dell’ASL, che ne hanno sospeso l’inizio, in attesa di accertamenti delle prescrizioni sanitarie.
Al momento dell’iscrizione, i sanitari hanno verificato mediante strumentazione, se i cani erano muniti di microchip, soggetti che sono stati trovati tutti in regola.
Le note dolenti sono avvenute quando questi hanno preteso
i documenti dei cani, libretto sanitario attestanti le avvenute
vaccinazioni e documento di registrazione all’anagrafe canina
comunale.
La cosa stava prendendo una brutta piega; c’era il serio rischio che la manifestazione fosse annullata; solo grazie
all’abile intervento del Presidente dell’Associazione ARTOP:
Fabio Quaglini, la malaugurata eventualità è stata impedita.
Per fare chiarezza, abbiamo richiesto un parere al ns. consulente Dr. Franco FARINELLI, medico veterinario di Spezzano di
Fiorano MO, il quale ci ha comunicato quanto segue:
L’unica vaccinazione realmente obbligatoria in Italia è quella
antirabbica, nelle regioni del Triveneto. E’ però facoltà del comitato che organizza la manifestazione canina (sia essa esibizione di bellezza o gara di agility o torneo di caccia o di trifola
o altro) di pretendere comunque l’esecuzione di tale vaccino
documentato sul libretto sanitario, anche se la manifestazione si svolge in regione diversa da quelle sottoposte a obbligo;
tale pretesa deve comunque essere resa nota ai partecipanti
con congruo anticipo pubblicandola sul manifesto o bando.
Lo stesso discorso può essere fatto per le altre vaccinazioni
(Contro Leptospirosi, Cimurro, Gastroenterite ecc.) che, pur
non essendovi obbligatorietà, si possono pretendere sia da
parte del comitato organizzatore e sia da parte di funzionari del servizio veterinario ASL, (è una loro facoltà) questo per
concedere l’autorizzazione alla manifestazione; i sanitari hanno facoltà di eseguire controlli sui libretti sanitari e di escludere
i cani non in possesso di tali vaccinazioni. Così pure è loro facoltà richiedere come requisito per l’ammissione, un certifica-
letteRatuRa
del taRtufo
l’impRobabile
spedizione
delle tRifole
Questo è il titolo di una novità libraria
che ho trovato molto interessante
e che desidero segnalare ai nostri
lettori.
Si tratta di un’opera di spessore,
nonostante sia composta di una
sola novantina di pagine.
Si lascia leggere amabilmente, per il
bello stile narrativo dell’autore Emanuele Cacciatore e per i temi trattati
quali: argomenti di attualità anche a
sfondo sociale riguardanti le difficoltà d’inserimento di una famiglia indiana, per il grande amore verso gli
amici a quattro zampe e per le inte-
to veterinario di buona salute non anteriore a una settimana
ed eventualmente anche trattamenti antiparassitari contro
pulci, zecche, vermi ecc. Del resto ogni concorrente, all’atto
dell’iscrizione, implicitamente accetta le condizioni imposte
dal comitato organizzatore, ivi compresa l’obbligatorietà della
visita veterinaria, controllo documenti sanitari, microchipatura
e possesso del documento di registrazione all’anagrafe canina. Il regolamento FNATI del Campionato Italiano, all’art. 8,
parla esplicitamente di obbligatorietà della visita veterinaria,
con relativo controllo dei documenti sanitari: non specifica
però che ad eseguire tale visita, debba essere esclusivamente un veterinario privato (potrebbe essere effettuata anche in
contemporanea da un veterinario pubblico); specifica invece
che debbano essere esclusi tutti i cani che non risultano microchippati, in cattiva salute e non in regola con le vaccinazioni
richieste dal comitato organizzatore.
Ovvio che queste disposizioni non possono costituire una
sorpresa, ma devono essere specificate adeguatamente nel
bando della manifestazione.
Commento – Capita spesso che dalle situazioni negative,
poi scaturiscano conseguenze di buon comportamento, dovute all’assunzione di coscienza, che le negatività vanno eliminate.
Capisco che tutte queste norme costituiscono una complicazione per gli organizzatori e un ritardo per la prassi d’iscrizione dei candidati. Dobbiamo però capire che proprio partendo da queste manifestazioni pubbliche, si deve dare i buon
esempio di come vanno trattati a nostri cari amici a quattro
zampe. D’altra parte, non si può correre il rischio durante manifestazioni che comportano una grande concentrazione di
cani, che a causa di qualche soggetto mal tenuto o in cattive
condizioni di salute, si possano verificare contagi pericolosi
per tutti gli altri cani. Le indicazioni del dott. Farinelli, che desideriamo ringraziare, hanno contribuito a fare chiarezza; gli organizzatori di manifestazioni canine, dovranno quindi tenerne
conto per il futuro. Il nostro consulente, da appuntamento ai
nostri lettori alla prossima edizione, dove sarà presente con
un articolo assai interessante, in cui si tratta a tutto campo della dentizione dei cani.
ressanti e competenti storie legate
alla ricerca del tartufo.
In copertina l‘immagine: “Lo spinone e il tartufo gigante” pittura digitale 2011.
Non per nulla, questo “piccolo grande libro”, ha vinto il Primo Premio al
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