Le giornate del tartufo del Delta del Po
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Le giornate del tartufo del Delta del Po
Manifestazione Le giornate del tartufo del Delta del Po Q uesto il titolo dell’ottava edizione della manifestazione, che si è tenuta a Porto Viro (RO), Sabato 9 e Domenica 10 marzo a cura del Comune, della Provincia di Rovigo, dell’Ente Parco Delta, della Regione Veneto e dell’Associazione tartufai “Amici del Tartufo Polesano”, capitanata dall’eclettico Presidente Enrico Vicentini, Associazione iscritta recentemente a FNATI. Piazza della Repubblica era gremita da numerose bancarelle ove erano posti in vendita oltre ai tartufi bianchetti del Parco del Delta, tantissimi prodotti tipici d’eccellenza di questo particolare territorio, fra cui il famoso riso del delta, l’aglio del Polesine, prodotto che ha ottenuto il riconoscimento DOP, per la tipicità del suo gusto tenue, che permette di baciare l’amante subito dopo averlo mangiato, senza che essa perda i sensi per asfissia, confetture, formaggi, verdure e prodotti artigianali. Spiccava fra tutti lo stand dell’Associazione, dove i soci facevano promozione sul tartufo. Nella mattinata di domenica si è svolta per la prima volta una competizione cinofila sul tartufo, alla quale hanno partecipato concorrenti venuti in prevalenza dall’Emilia Romagna. Come di solito Franco Mengozzi, personaggio noto nell’ambiente della cinofilia sportiva, ha prestato la 24 sua esperienza per il buon esito della manifestazione. Si è anche tenuto un convegno al quale hanno partecipato numerose autorità e durante la quale sono stati premiati i vincitori della gara: Ermanno Ferraguti, Guido Cicogni e Franco Mengozzi. Sono stati anche premiti i tartufi più grossi, con capienti cesti di prodotti tipici. Nell’occasione il “Re” dei tartufai Polesani: Enrico Vicentini ha presentato il libro “Il Tartufo delle dune” di cui è autore. Si tratta di volumetto d’utilità che illustra le caratteristiche del territorio in cui è raccolto il tartufo e la sua biologia, è ben illustrato e di sicuro interesse. E’ seguito un pranzo presso lo stand gastronomico, dove esperti Chef hanno servito piatti a base di bianchetto, sapientemente preparati e assai apprezzati anche da esperti del settore. Complimenti agli Amici del Tartufo Polesano, sono ben organizzati e molto intraprendenti. COAC ringrazia i suoi benefattori. Cerimonia D omenica 9 dicembre, presso il Circolo Otesia Attività Cinofile di Massa Finalese (MO), il Vice Governatore del LIONS CLUB INTERNATIONAL, dell’Emilia Romagna: Fernanda Paganelli, ha offerto un pranzo di ringraziamento per tutti quelli che in varie forme hanno dato un aiuto per il Comune di Massa. Oltre a FNATI, erano rappresentati anche: le Autorità co- munali, la Croce Blu e l’Ancora, Centro che ospita numerosi bimbi diversamente abili, tutti presenti assieme alle loro assistenti. Per un giorno questi simpatici bambini hanno così trascorso una bella giornata nella normalità, iniziativa da loro molto apprezzata, vista l’allegria espressa. La Direttrice ha tenuto a rimarcare quest’aspetto, poiché ora questi bimbi sono ospitati presso strutture precarie, quali container o siti di ripiego, essendo inagibile la sede che li ospitava. Desidera ringraziare il LIONS per l’aiuto elargito per il ripristino dell’istituto. Fernando Paganelli, si è offerta di acquistare la divisa dei nuclei cinofili antiveleno, iniziativa che è stata molto apprezzata dai partecipanti con calorosi applausi. Commento – Devo dire che l’occasione mi ha fatto toccare con mano che esistono numerose categorie, spesso non visibili, che silenziosamente, collaborano ad alleviare le sofferenze delle popolazioni bisognose. Nell’occasione ho consegnato l’ultima trance delle generose offerte dei soci e questo mi ha fatto sentire una persona migliore. Mi sono sentito anche molto più fiero della categoria che rappresento. Maiale tartufato Il maiale, grande ausiliare per la ricerca del tartufo? In Italia la ricerca del tartufo con l’utilizzo del maiale è vietata; la legge obbliga a ricercare il tartufo con l’esclusivo utilizzo di cane addestrato. Dall’interessante immagine che mostra una battuta di ricerca del tartufo in Francia, si evince come fosse diffusa questa tecnica di raccolta, col maiale. Si nota come i maiali fossero saldamente legati con robuste funi, per consentire al raccoglitore di condurli e soprattutto trattenerli per evitare che si mangiassero i tartufi. A chi non ha mai eseguito la ricerca col maiale pare inconcepibile poterlo utilizzare, poichè si ritiene che sia di difficile addestramento e conduzione; si pensa anche che non sia intelligente e ubbidiente come il cane. Desidero portare l’esperienza del ex Presidente dell’Associazione Tartufai Reggiani, Paolo Gilioli. Paolo abita in zona collinare, la sua casa è circondata da boschi. Avendo l’ambiente giusto ha pensato di addestrare alla ricerca del tartufo una giovane maialina di nome Ciccia, di proprietà di un vicino che la lasciava libera di scorazzare e che spesso capitava a casa sua. Ebbene il suo addestramento è stato facile; poiché la porcellina era ghiotta del delizioso fungo e l’à cercato da subito naturalmente. Una volta individuato il tartufo anziché raspare come sarebbe logico, imprimeva energici colpi di muso al suolo, con qualche colpo raggiungeva profondità di 15-20 centimetri. Quando doveva interrompere l’azione Paolo, le impartiva lo STOP, con un piccolo scappellotto; alla fine dell’azione la premiava con cose per lei sfiziose. Ciccia era libera di scorazzare per l’aia e nei vicini boschi tartufigeni e in breve tempo era diventata ubbidiente e affezionata al padrone come un bravo cane. Il suo fiuto era finissimo; veniva anche utilizzata a scopo folclorico, per raccogliere i tartufi non ritrovati nei campi di gara alla fine delle manifestazioni. Col passar del tempo ha raggiunto una mole ragguardevole (oltre due quintali), per cui sono sorti dei problemi logistici e di trasporto; tra l’altro non gradiva più salire sulla jeep o sui carri e si difendeva a colpi di morsi. Il buon Gilioli ha pertanto ritenuto suo malgrado, di impiegarla per usi di tipo più appropriato al soggetto, usi di carattere gastronomico! Immenso è stato il dolore per la sua soppressione! Immenso è stato anche il gusto della sua prelibata “Ciccia”, la quale era pure tartufata per le grandi quantità di tartufi mangiati. La consolazione di una grave perdita, spesso tarda a venire, ma in questo caso non si è fatta attendere. 25 Nella foto sopra si nota Paolo Gilioli in azione, mentre la diligente e fida porcella lavora appassionatamente in buca. L’altra immagine, ricavata dal libro, “Truffe et Trufficulture” pag. 165, rappresenta una dimostrazione di ricerca dei tartufi con sei maiali, nell’Alpes-des-Haute-Provence al debutto del XX° secolo.