1 "VIAGGI CON L`ESPERTO" Mongolia DAL LAGO KHUVSGUL AL
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1 "VIAGGI CON L`ESPERTO" Mongolia DAL LAGO KHUVSGUL AL
"VIAGGI CON L'ESPERTO" Mongolia DAL LAGO KHUVSGUL AL DESERTO DEL GOBI Viaggio di 15 giorni / 13 notti Una nuova proposta di viaggio di 15 giorni che include tutte le principali località da non perdere della Mongolia. Insieme al Deserto del Gobi e a Karakorum, il Lago Khuvsgul è la maggiore attrattiva per i visitatori. In Mongolia lo chiamano “il mare” per le sue notevoli dimensioni. A volte viene chiamato anche con l'appellativo di "madre" dalla popolazione locale, che lo considera sacro per la sua acqua purissima e cristallina. E’ una perla naturale ai piedi di una corona di montagne di quasi 3.000 m che si specchiano nelle sue limpide acque, ricoperte da foreste di larici e betulle. Nelle acque trasparenti del lago nuotano storioni, salmoni e trote. Qui si può passeggiare, cavalcare, remare, pescare o semplicemente godersi l’assoluta bellezza degli scenari dove convivono nomadi, yak e animali selvatici. Tre diverse popolazioni vivono nell'area: i mongoli darkhad, i burysats e i tsaatan, ”uomini renna”, un’antica popolazione turco-altaica ancora molto legata allo stile di vita tradizionale, ma ormai sull’orlo dell’estinzione. Alla scoperta del Lago Khuvsgul nel nord della Mongolia, uniamo l’esplorazione del Deserto del Gobi, nell’estremo sud, un deserto affascinante e terribile che raggiungiamo dopo uno spettacolare percorso terrestre attraverso diverse province mongole, e in particolare attraverso la splendida regione dell’Arkhangai, avendo così modo di apprezzare una varietà di ambienti naturali di suggestiva bellezza. Una sosta importante la effettuiamo a Kharakorum, l’antica capitale voluta da Gengis Khan prima di morire, ma completata dal figlio Ogodei. Pochi resti sono sopravvissuti alla furia vendicativa dei Manciù che la rasero al suolo nel 1388. Al suo posto, come una visione nella vasta pianura, sorge la bianca e maestosa cinta muraria dell’Erdene Zuu Khiid, il primo monastero buddista edificato in Mongolia che racchiude ancora numerosi templi di grande interesse storico, artistico e religioso. Ecco infine il Deserto del Gobi: le sabbie colorate e le rocce basaltiche sono macchiate di saxaul, piccoli arbusti incredibilmente resistenti, unica vegetazione. La luce, sempre obliqua, crea forti contrasti tra cielo e terra come quando, prima del tramonto, i raggi del sole illuminano le falesie di arenaria a Bayanzag, non a caso dette “rocce fiammeggianti”. In questa regione, che comprende il grande Parco Naturale di Gurvan Saikan (le tre bellezze), l’esploratore americano Roy Chapman Andrews, negli anni ‘20 scoprì i più famosi resti di dinosauro mai rinvenuti. Più a sud, addentrandosi tra le ultime propaggini orientali dei monti Altai, si scopre Yolyn Am, la valle delle aquile. In fondo alla vallata, ricca di flora e fauna, 1 un canyon ombreggiato conserva, anche d’estate, uno spesso ghiacciaio, freddo testimone delle rigide giornate invernali. Più a est, seguendo un corridoio sabbioso che si allunga a occidente, appaiono le Kongorin Els, le “dune cantanti”, in un ambiente di aspre montagne, sabbia, rocce e fiumi dove pascolano placidamente i cammelli battriani. Qui le piste da seguire diventano evanescenti, si diramano in tutte le direzioni formando mappe che durano il tempo di una stagione e appartengono solo alla memoria di chi le percorre. Ad accompagnarci in questo viaggio è David Lovelock che ha trascorso le ultime due estati in Mongolia ad accompagnare i gruppi Kel 12, seguendone personalmente l’organizzazione e la logistica. Perché un viaggio con noi in Mongolia? Cercheremo insieme di ripercorrere e ricostruire il mosaico dell’incredibile tessuto ambientale mongolo attraverso la storia, la religione, i gruppi etnici, la fauna, la flora, l’archeologia di questo lontano paese, poco conosciuto e ancora meno visitato, ma per questo ancor più affascinante. Riguardo a quest’ultimo punto ci vediamo costretti a fare un’importante digressione: in Mongolia le infrastrutture turistiche, fatta eccezione per la capitale Ulaanbaatar, sono scarse. Diremo di più, qualsiasi tipo di infrastruttura è inesistente, non solo quelle turistiche. Non esistono alberghi, ristoranti, pullman granturismo, ma non esistono neppure le strade come noi le intendiamo (sono dei veri sentieri sterrati, ottimi se non piove, ma in estate può piovere…), aeroporti (anche qui piste in terra battuta), tanto meno si vedono ospedali, centrali elettriche o altri segni del XX° secolo, seppur anche questo angolo di mondo stia cambiando. Per quanto riguarda gli alberghi una precisazione ci pare doverosa: verissimo che non esistono, ma l’alternativa è decisamente affascinante e, soprattutto, più comoda di quanto ci saremmo potuti immaginare se avremo messo nel nostro bagaglio lo spirito d’adattamento che non può mancare a chi si appresti a viaggiare da queste parti. Si dorme in ger (dette anche yurte), le tipiche abitazioni dei nomadi della steppa dell’Asia centrale. Assomigliano più a vere e proprie abitazioni che a delle tende perché hanno la struttura in legno e sono ricoperte di feltro, si sta comodamente in piedi e sono dotate di letti con materassi, piumini e lenzuola. Sono generalmente pulite (non deve stupire, in aperta campagna, la presenza a volte di insetti), hanno i servizi in comune, ma permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura dei nomadi della Mongolia. Pensiamo però che questi elementi caratteristici della Mongolia dovrebbero costituire una delle principali ragioni che vi hanno indotto a scegliere un viaggio in questo strepitoso paese. 2 Per rendere il viaggio gradevole sotto tutti i punti di vista ci siamo assicurati pernottamenti in ger doppie e singole in campi ger selezionati in anni di esperienza (a volte le località offrono opportunità di scelta tra diversi campi e noi ci siamo assicurati quelli più confortevoli e funzionali a nostro giudizio, a volte non c’è alternativa). Non solo, considerando che i chilometri da percorrere in auto sono molti, abbiamo scelto di effettuare il viaggio a bordo di confortevoli jeep 4x4 giapponesi tipo Toyota (non minivan o auto di fabbricazione russa che hanno un costo decisamente minore, ma anche un grado di comfort più basso), dove trovano posto solo tre passeggeri oltre l’autista affinché ognuno possa godere della vista diretta, seppur attraverso il finestrino dell’auto, degli scenari che attraversiamo. Per colmare le distanze maggiori utilizziamo due voli interni; ciò ci permette di visitare ambienti completamente diversi e unire, nello stesso viaggio, il Lago Khuvsgul e il Deserto del Gobi. Per qualche giorno anche noi saremo nomadi, seppur privilegiati. Nella capitale trascorriamo poco tempo e abbiamo scelto di dormire in un buon hotel 4*, situato in posizione ottimale a pochi passi dal centro. Vorremmo però, ancora una volta, sottolineare la necessità, se non si vogliono sprecare non poco denaro e ancor più costoso tempo, di mettere dentro il nostro bagaglio lo spirito di adattamento dell’accorto viaggiatore indispensabile in un paese così diverso dal nostro. Non perché le modalità di viaggio da noi scelte siano massacranti, ma per poter godere delle peculiarità di questo pezzo di mondo. 3 1° giorno - Partenza da Francoforte per Ulaanbaatar Partenza da Francoforte alle 14.30 con volo Mongolian Airlines per Ulaanbaatar. Cena e pernottamento a bordo. N.B. Non esistono voli diretti che collegano l’Italia a Ulaanbaatar. Scegliamo di partire da Francoforte per usufruire del volo diretto della Mongolian Airlines per Ulaanbaatar lasciando liberi i viaggiatori di organizzare il viaggio fino a Francoforte per proprio conto. Chi fosse interessato ad acquistare un volo Lufthansa per Francoforte tramite la nostra organizzazione è pregato di richiederlo in fase di prenotazione. 2° giorno - Ulaanbaatar: visita della capitale Arrivo nella capitale mongola alle 05.00 del mattino. Disbrigo delle formalità aeroportuali, incontro col nostro corrispondente e trasferimento in hotel. La capitale dista meno di 20 chilometri. Paese di altopiani e di deserti, la Mongolia è ancor oggi una terra per viaggiatori più che per turisti. Le strade asfaltate sono limitate a un solo grande asse che attraversa il paese da ovest a est, i mezzi di trasporto, privati e pubblici, quasi inesistenti (l’unico vero mezzo di trasporto è il cavallo), le 4 strutture turistiche minime. Circondata da due potenti vicini, Cina e Russia, e lontana da conflitti che la portino sulle cronache internazionali, la Mongolia resta uno dei più sconosciuti paesi dell’Asia e forse anche uno dei più affascinanti. Con i suoi due milioni di abitanti, ancor oggi in gran parte nomadi, sparsi tra steppe e deserti grandi cinque volte l’Italia, essa conserva l’eredità del più grande impero che il mondo abbia mai visto e del più geniale condottiero di tutti i tempi, Gengis Khan. Dopo il check-in e un po’ di relax, ci dedichiamo alla visita della capitale che solo pochi decenni fa non aveva case, ma solo centinaia di bianche “ger”, le yurte della Mongolia, tra le quali spiccavano i tetti colorati dei monasteri buddisti. Gran parte della città si estende da est a ovest lungo il corso principale, chiamato Enkh Taivny Orgon Choloo o più semplicemente Peace Avenue, che sfocia nella centralissima piazza Sukhbaatar. Gli estesi sobborghi periferici sono delimitati dalle quattro grandi montagne che cingono l’agglomerato urbano: Chingeltei, Bayanzurkh, Bogdkhan e Songino Khairkhan. La maggior parte dei luoghi di interesse si trova a breve distanza da Piazza Sukhbaatar, da dove inizia la nostra esplorazione. Una delle qualità più apprezzate di Ulaanbaatar è la ricchezza degli allestimenti museali. Tra questi non mancheremo di visitare il Museo Nazionale di Storia Mongola, talvolta chiamato ancora Museo della Rivoluzione, dove sono esposti reperti risalenti all’Età della Pietra, interessanti collezioni di diversi gruppi etnici mongoli e numerosi cimeli del periodo dell’orda mongola e il Museo di Storia Naturale, che offre un’interessante retrospettiva dell’era sovietica ed ospita mostre riguardanti la geografia, la flora e la fauna della Mongolia e custodisce, tra l’altro, gli scheletri di alcuni giganteschi dinosauri, trovati nel deserto del Gobi, che hanno ispirato Spielberg nella realizzazione di Jurassic Park. Il raffinato Palazzo d’Inverno di Bogd Khan, in cui risedette per vent’anni l’ottavo Buddha vivente e ultimo re della Mongolia, è una di quelle attrattive che non si possono proprio perdere, con i suoi cortiletti, i pannelli affrescati e le bellissime porte. Vi si trovano, attraversato il grande portone di accesso, sale che custodiscono doni particolari di facoltosi visitatori, (tra cui stivali regalati dallo zar russo al Buddha), animali imbalsamati, “tanka” (pitture sacre su stoffe), costumi tradizionali. Terminiamo le visite salendo sulla collina Zaisan da dove si godrà di una veduta panoramica della città. Pensione completa. Pernottamento all’Hotel Bayangol (www.bayangolhotel.mn). Ubicato in posizione centralissima, a meno di dieci minuti a piedi dalla piazza principale e quindi ottimo per la gestione delle visite in città. 3° giorno - Trasferimento in aeroporto e volo per Moron. Continuazione in fuoristrada verso il Lago Khuvsgul, ammirando paesaggi spettacolari in un ambiente alpino tra foreste e alpeggi (100 km, 3/4 ore circa) In mattinata trasferimento in aeroporto per il volo diretto a Moron, capoluogo della provincia di Khuvsgul (1h30 di volo, orario da riconfermare). Arrivo e inizio del nostro viaggio in fuoristrada che ci porterà a scoprire alcuni dei luoghi più rappresentativi e di selvaggia bellezza della Mongolia. Il lungo tragitto necessario a raggiungere il Lago Khuvsgul ci regala paesaggi spettacolari in un ambiente alpino tra foreste e alpeggi. Sistemazione al Toilogt Ger Camp. Situato in bella posizione sul versante nord-occidentale del lago, di fronte al più piccolo Lago Toilogt, questo campo rappresenta un ottimo punto di partenza per esplorare i dintorni del lago. Pensione completa. 5 4° giorno - Il Lago Khuvsgul, la perla blu, chiamato "madre" dalla popolazione locale, considerato sacro per la sua acqua cristallina Situato all’estremo nord del paese, il Lago Khuvsgul e le montagne che lo circondano costituiscono il cuore dell’omonimo parco nazionale. Definito la “perla blu”, chiamato anche “mare” dai locali per le sue dimensioni, si estende per 134 km addentrandosi nella taiga siberiana e raccogliendo il 2% delle acque dolci dell’intero pianeta. Ha novantasei fiumi immissari e un solo emissario, l’Egiin. Geologicamente è il fratello più giovane del Lago Baikal, 195 km a nord-est: entrambi i bacini furono originati dalle stesse scosse tettoniche e alcuni studiosi ritengono che i due laghi fossero anticamente collegati da un canale sotterraneo. Nel Parco Nazionale del Lago Khuvsgul si può passeggiare, arrampicarsi, cavalcare, remare, pescare o semplicemente godersi gli stupefacenti scenari dove convivono armoniosamente nomadi, yak e animali selvatici. Nelle acque trasparenti nuotano salmoni, storioni, trote. E’ un vero paradiso naturale ai piedi di montagne di quasi 3.000 metri che si specchiano nelle sue limpide acque, ricoperte da foreste di larici e betulle. Dal 1992 l’area del Lago Khuvsgul è diventata parco naturale per proteggere l’ambiente e la fauna, in particolare il leopardo delle nevi, la renna, l’alce, il cervo rosso, il lupo, l’orso bruno, la lince e diverse specie di uccelli. Tre diverse popolazioni vivono nell'area: i mongoli darkhad, i burysats e i tsaatan, gli ”uomini renna”, un’antica popolazione turco-altaica ormai sull’orlo dell’estinzione. Nascosti nelle foreste dei monti Sayan (per incontrare i loro accampamenti occorre avventurarsi, a cavallo, nella taiga) restano poco più di duecento “uomini renna”. Vivono seguendo tradizioni antichissime a stretto contatto con un migliaio di renne che forniscono loro tutto il necessario per sopravvivere. La giornata è dedicata all’esplorazione dei dintorni del lago, cercando l’occasione di confrontarsi con lo stile di vita dei nomadi del luogo. Pensione completa e pernottamento al campo di ger. 6 5° giorno - Uushgiin Uvur, il sito dell'Età del Bronzo che ospita un'importante concentrazione di "pietre cervo" e alcuni altari sacrificali (150 km) Partenza per Uushgiin Uvur, a circa 20 km a ovest di Moron. Il sito dell’Età del Bronzo ospita un’importante concentrazione di “pietre cervo” (14 per l’esattezza) e alcuni altari sacrificali. E’ probabile che i nomadi dell’Età del Bronzo eressero questi misteriosi megaliti attraverso le regioni del nord della Mongolia e del sud della Siberia attorno al 1000 a.C. Conosciute come “pietre cervo” in quanto incise con immagini di cervi in volo, rivaleggiano con i megaliti europei nei loro intricati disegni e nella loro pregiata manifattura. Gli animali, disposti l'uno al di sopra dell'altro, hanno i corpi lanciati verso un piccolo sole disegnato appena sopra una doppia linea orizzontale, corna arabescate come vele gonfie e zampe appena accennate. In basso, la composizione è chiusa da un fregio orizzontale. Le pietre cervo avrebbero un significato simbolico: rappresentano l’ umanità che tende alla divinità, ma rimane molto da scoprire sul perché siano state create e quale ruolo abbiano giocato per le antiche culture nomadi della Mongolia. Pensione completa e pernottamento al Bugan Chuluu Ger Camp. 7 6° giorno - La provincia dell'Arkhangai e il Grande Lago Bianco tra campi di lava coperti di pinete e yak al pascolo (260 km) Lasciamo la provincia di Khuvsgul per addentrarci in quella dell’Arkhangai. Quest’area rappresenta una specie di oasi all’interno delle ostili aree climatiche mongole, caratterizzate da estremi opposti: a sud si estende il torrido Deserto del Gobi, a nord si allarga la gelida taiga siberiana. L’Arkhangai si trova in mezzo e presenta paesaggi fortemente caratterizzati dalla sua antica attività vulcanica. In mezzo a colline verdeggianti si vedono numerose colate laviche e sorgenti calde. Si tratta di una regione di fiumi, di cascate e soprattutto di pascoli. La taiga, foresta di piante spinose e di conifere, la fa da padrona ed è una zona adatta all'allevamento dello yak e della renna. Tra crateri vulcanici, campi di lava coperti di pinete e yak al pascolo, il Grande Lago Bianco (Terkhiin Tsagaan Nuur) costituisce una sosta apprezzabile per il bel contesto in cui è inserito. Poggiato su un letto di lava a oltre 2000 metri di quota, all’ombra del vulcano Khorgo e chiuso a sud dal fiume Terkh, offre sponde con alcuni tratti di spiaggia sabbiosa, ideali per riposare leggendo un libro, per dedicarsi alla pesca o per osservare l’avifauna. Pensione completa e pernottamento al Khorgo Camp. 7° giorno - Passeggiata alla sommità del vulcano spento Khorgo, il più alto della regione, a quasi 3000 mt di quota 8 Dal villaggio di Tariat, subito a sud del Lago Terkhiin Tsagaan, una strada di circa 4 km conduce alla base del vulcano del Khorgoo Uul, il più alto dei vulcani spenti della regione, a quasi 3000 metri di quota. Da qui si snoda una piacevole passeggiata di un quarto d’ora su un pavimento di basalto per raggiungere la sommità del cono vulcanico. Giunti in cima si può dare un’occhiata all’interno del cono estinto e godersi una splendida vista dell’Arkhangai. Pensione completa e pernottamento al campo di ger. 8° giorno - Taikhar Chuluu: la roccia sacra. E' una bizzarra formazione rocciosa piantata nel bel mezzo della steppa (200 km) Attraversiamo l’Arkhangai da est verso ovest su una delle strade più panoramiche della Mongolia. Dopo aver superato Tsetserleg, il capoluogo, raggiungiamo un luogo singolare. Taikhar Chuluu, è una bizzarra formazione rocciosa piantata nel bel mezzo della steppa (i geologi ancora non si spiegano le sue origini). S’innalza solitaria per 25 metri senza una logica apparente. I mongoli la considerano una roccia sacra e misteriosa (come spesso accade nel mondo ai luoghi insoliti a cui non sappiamo dare una spiegazione razionale). Non c’è quindi da stupirsi se si osserveranno sciarpe azzurre legate (hadag) o altri oggetti che i locali lasciano in offerta durante i loro pellegrinaggi. Pernottamento all’Ekh Baigali Ger Camp. Pensione completa. 9° giorno - I templi di Erdene Zuu e l'antica Karakorum, la città che, fondata da Gengis Khan, divenne capitale dell'impero mongolo (180 km) Entriamo oggi in un’altra provincia, l’Uvurkhangai, puntando verso l’antica 9 Karakorum, la città che, fondata da Gengis Khan, divenne capitale dell’impero mongolo. Di essa oggi restano solo poche rovine, ma quanto basta per continuare a offrire forte interesse per il significato storico, le strutture architettoniche e lo scenario ambientale in cui sono collocate. Nota nell’antichità per essere un punto centrale di snodo carovaniero dal carattere cosmopolita, era caratterizzata da grandi mura e porte che davano accesso a mercati specializzati nei diversi prodotti provenienti da vari angoli dell’Asia. I khan (regnanti, capi) mongoli erano giustamente famosi per la loro politica di tolleranza religiosa che consentiva la coesistenza tra diversi culti. Per questo la città era adornata da tanti templi, monasteri, chiese e moschee. Ma la fama di questa città e l’attrazione che ancora oggi esercita, nonostante l’irriproducibile antica magnificenza, è dovuta anche al rapporto avuto con Gengis Khan. E’ lui che nel 1220 trasferisce qui la capitale, anche se sarà il figlio Ogedei a edificarne le strutture che forniscono la fisionomia di vero importante centro dell’impero. Il nipote Kublai, però, cambia dopo solo alcuni decenni la capitale con l’attuale località dove sorge Pechino. Karakorum subisce così l’abbandono prima e la distruzione poco dopo, quando nel 1388 viene saccheggiata e distrutta dai cinesi. Nei pressi di Karakorum visita a Erdene Zuu, suggestivo monastero circondato da possenti mura interrotte da 108 bianche “suburga” (stupa), tante quanti sono i grani del rosario buddista. All’interno delle mura vi sono un grande stupa e numerosi templi ricchi di preziosi affreschi, statue, “tanka”, cortili, ruote preghiera, maschere per le danze, rappresentazioni di tante divinità, pietre tombali, altri stupa… Vanta inoltre la presenza di tre importanti edifici sacri, eretti in relazione a tre differenti fasi della vita del Buddha: infanzia, adolescenza, maturità. I templi di Erdene Zuu si sono miracolosamente salvati dalla distruzione del periodo stalinista (quasi tutti i monasteri furono distrutti e migliaia di monaci furono uccisi o deportati) in quanto furono ricoperti di terra dai fedeli che li trasformarono in colline. Il monastero costruito nel 1586 e circondato da mura di 400 m di lunghezza, oggi riportato alla luce, costituisce uno dei rari monasteri antichi sopravvissuti. Due interessanti tartarughe di pietra, il cui significato e importanza sono retaggio dell’influenza cinese, si trovano fuori delle mura. Simbolo di eternità, indicavano l’ingresso ai vari palazzi della capitale e avevano la funzione di proteggere la città stessa. Sono quelle che restano delle quattro originariamente esistenti nei punti che indicavano i limiti della città. Pranzo pic nic. Cena e pernottamento al Orgoo Ger Camp. 10 10° giorno - Il monastero di Ongiin, ai margini della zona centro settentrionale della regione del Gobi (300 km circa) Comincia l’avvicinamento verso la zona di Ongi Gol. Lo scenario si trasforma in una steppa vasta arginata solo dalla linea dell’orizzonte. Soste nei pressi di alcune tombe solari risalenti al periodo degli Unni. Sparse nello spazio, biancheggiano ger di nomadi. Nel pomeriggio si raggiungono le sponde del fiume Ongiin. Visita alle rovine del Monastero di Ongiin. Si trova ai margini della zona centro settentrionale della regione del Gobi, caratterizzata dalle anse del fiume Ongiin e dalle alture tra le quali è stato realizzato il monastero nel XVIII secolo. Ha subìto i torti del periodo staliniano quando ne è stata imposta la chiusura, e, pur non essendo stato distrutto totalmente come è capitato ad altri luoghi sacri, conserva assai poco delle sue vecchie attrattive architettoniche. In realtà si tratta di due diverse strutture, Barlim Khiid e Khutat Khiid, di cui si apprezzerà soprattutto lo scenario aspro in cui sono inserite. Nel passato hanno ospitato anche 500 monaci. Dopo la riapertura degli anni ’90 e i lavori di “restauro”, il complesso è custodito da alcuni monaci che ne curano anche la manutenzione. Pranzo pic nic. Cena e pernottamento al Ongiin Secret Ger Camp. Le ger di questo campo si trovano in una zona di dune sabbiose protette da alture, nelle vicinanze del fiume Ongiin. Le sistemazioni sono semplici e accoglienti, così come lo è la parte dei servizi comuni realizzata in muratura tradizionale. 11° giorno - Il deserto del Gobi: Bayanzag, "rupi fiammeggianti", la località nota per i ritrovamenti dei resti di dinosauri (250 km) 11 Partenza di buon’ora per raggiungere la pianura desertica del Gobi, nella provincia più meridionale della Mongolia, l’Umnugobi. “Gobi” significa deserto. Ma deserto non è sinonimo di dune e sabbia. Per questo, andando nella regione del Gobi occorre sapere che si tratta di un’immensa distesa in cui convivono ambienti assai diversi fra loro, sia relativamente alle caratteristiche del territorio sia con riferimento alle presenze animali e delle comunità umane. Occupa circa un terzo dell'intera superficie della Mongolia e domina incontrastato il territorio per chilometri e chilometri di distese uniformi. Il suo nome evoca dunque lande desolate e condizioni ambientali estreme, quasi del tutto ostili alla sopravvivenza. Ma evoca anche paesaggi di incontenibile bellezza e assoluto fascino: laghi salati, distese sabbiose e canyon dalle rocce rosse che al tramonto sembrano come incendiarsi ai riflessi degli ultimi raggi solari. La leggenda vuole che il Gobi sia stato creato dal passaggio degli imponenti eserciti di Gengis Khan, ma in realtà i numerosi fossili che lo costituiscono testimoniano che il suo territorio, ricco di acque e di vegetazione, era un tempo habitat ideale per i dinosauri. Oggi il Gobi è abitato da alcune tribù nomadi e da alcune rarità faunistiche, come l'asino selvatico (Khulan), il cavallo Prewalski (Takhi), un'antilope endemica (Saiga) e l'orso del Gobi, ragione per cui è stato dichiarato dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”. Sul suo territorio sorgono anche splendidi monasteri e altre affascinanti testimonianze di storia e cultura. Non vi sono strade asfaltate, ma le piste locali sono spesso in buono stato e consentono a volte anche velocità tra gli 80 e i 100 chilometri l’ora. Ci si avvia verso l’area di Bayanzag nota come “vette infuocate“, “rupi fiammeggianti” (per le alture, picchi e canyon che assumono tonalità rossastre specie in alcune ore del giorno), o “ricca di arbusti”. Ma i riferimenti che più la caratterizzano non sono né le vette né gli arbusti, ma i dinosauri e Roy Chapman Andrews che negli anni ’20 del secolo scorso ne scoprì i primi fossili. La località è assai famosa perché qui sono stati ritrovati i tanti resti di dinosauri che ora arricchiscono il museo della capitale, ma anche altri di molte parti del mondo. E’ certamente il posto della terra in cui sono stati individuati più reperti di ossa, interi scheletri e uova di dinosauro. Le ricerche, che sono proseguite per tutto lo scorso secolo, hanno consentito di portare alla luce fossili di circa 70 milioni di anni fa. Pranzo in un campo di ger lungo il percorso. Cena e pernottamento al Dream Gobi Camp. 12 12° giorno - Khongorin Els: le dune di sabbia più alte del Gobi (170 km) Partenza di buon’ora per raggiungere le più alte dune di sabbia del Gobi dove si arriva per il pranzo. Le Khongorin Els (note come le “dune che cantano”, “Duut Mankhan”) sono certamente tra le più maestose della Mongolia. Il nome pare prenda spunto dal vento che impatta contro le dune provocando un suono che, secondo alcuni, potrebbe essere stato imitato dai mongoli e costituire il riferimento per quello strano “canto di gola” tipico dei nomadi del deserto. Le colline sabbiose si innalzano sino ad oltre 300 metri e hanno un’estensione di una dozzina di km per 100 km. E’ l’ambientazione ideale per escursioni a piedi o con i cammelli (facoltative) per apprezzare pienamente il particolare scenario che si tinge di tutte le tonalità dell’ocra in cui roccia, sabbia ed erba si fondono secondo trame impreviste. Pranzo, cena e pernottamento al Gobi Discovery Camp, una sistemazione apprezzabile anche per la “location”, posta in prossimità dell’area con le alte dune sabbiose. 13° giorno - Il Parco Nazionale di Gurvan Saikhan e la Valle delle Aquile (200 km circa) Escursione alla Valle delle Aquile, Yoliin Am, una lunga gola stretta e rocciosa a circa 2.500 metri di altitudini, con alte pareti a strapiombo che ombreggiano alcune zone della vallata per tutto l’anno permettendo la conservazione di profondi strati e candele di ghiaccio. Facendo una passeggiata può capitare di vedere stambecchi saltellare da un costone all’altro. La fauna selvaggia nella zona è abbondante (aquile, falchi, grifoni…) e la flora desertica molto varia. Queste aree sono incluse 13 all’interno del Parco nazionale di Gurvan Saikhan che comprende la catena montuosa omonima, i picchi delle “ Tre bellezze” che e’ la parte più orientale dei Monti Altai. Il paesaggio è molto interessante e stupisce che un simile ambiente si trovi nel deserto del Gobi. Nel complesso il parco è caratterizzato dalla presenza di oltre 600 tipi di piante, 200 di uccelli e poi alcune specie difficili da individuare e a rischio di estinzione come rari asini e cammelli selvatici, oltre ai leopardi delle nevi. Pranzo in campo ger. Cena e pernottamento al Dream Gobi Camp. 14° giorno - Trasferimento a Dalanzadgad e volo per Ulaanbaatar In mattinata trasferimento all’aeroporto di Dalanzadgad, capoluogo di provincia, e imbarco sul volo per Ulaanbaatar (1h30 di volo, orario da riconfermare). Prevediamo di arrivare a Ulaanbaatar in mattinata e di dedicare la giornata a ulteriori visite nella capitale (qualora l’orario dei voli domestici dovesse cambiare apporteremo le dovute modifiche al programma per cercare di ottimizzare le visite nella capitale il giorno di arrivo). Il Monastero di Gandan, il cui nome significa "luogo immenso della gioia completa", è uno dei posti più affascinanti di Ulaanbaatar, un luogo palpitante di vita e di sentimento religioso, con i suoi splendidi templi decorati con oro e pietre preziose. E’ uno dei pochi monumenti ad essere stato risparmiato dalla distruzioni attuate dagli stalinisti, che lo utilizzarono come importante attrattiva turistica. Gandan è il più grande monastero della Mongolia e le sue parti originali risalgono al 1838. Vi risiedono oltre 500 monaci e vi si trova la statua di Janraisig in piedi più grande al mondo. E’ l’immagine del Bodhisattva della compassione, figura centrale del buddismo di derivazione tibetana. E’ assai amata perché rappresenta l’uomo saggio che pur avendo raggiunto per la sua bontà la possibilità di accedere al “nirvana”, vi rinuncia e resta nel mondo al fine di aiutare gli uomini a raggiungere la salvezza. E’ noto anche come Avolikiteshvara, e il Dalai Lama è ritenuto una sua incarnazione. La statua ora esistente al posto di quella rimossa durante il periodo staliniano, è alta quasi 27 metri, pesa 20 tonnellate e presenta interventi in oro. Ha una struttura cava che contiene molte offerte, adornata con pietre preziose, sete, milioni di “mantra” (preghiere formule magiche e mistiche), tantissime “sutra” (libri o scritture, anche nella forma di rotoli, che contengono regole buddiste). Pranzo in ristorante. Il tempo rimanente sarà a disposizione per visite individuali o per gli acquisti. Cena in ristorante. Pernottamento all’Hotel Bayangol. 15° giorno - Partenza con il volo per Francoforte Prima colazione e trasferimento in aeroporto per la partenza del volo per Francoforte alle 10.15 con arrivo alle 13.00. 14 Bene a sapersi: Sono indispensabili passaporto e visto. Del visto si può occupare la nostra organizzazione. In questo caso occorre farci pervenire almeno 20 giorni prima della partenza la seguente documentazione: - Passaporto debitamente firmato, con una validità di almeno sei mesi, che contenga per lo meno due pagine libere e sia dotato di marca da bollo. - 1 foto tessera recente. - Modulo dell’ambasciata compilato e firmato che provvederemo a inviare agli interessati. Suggeriamo inoltre di dotarsi di due altre foto formato tessera e della fotocopia del passaporto, da custodirsi in luogo diverso da quello in cui è posto l’originale. Ciò potrebbe rivelarsi assai utile nel caso di smarrimento del documento. Ogni partecipante è tenuto a verificare personalmente la validità e le caratteristiche del passaporto e adempiere correttamente a tutte le formalità atte a garantire il rilascio dei visti. L’organizzazione non si assume nessuna responsabilità nel caso si dovesse verificare l’impossibilità a partire, entrare o uscire nel paese di destinazione a causa di documentazione non corretta. S'invitano pertanto i partecipanti ad attenersi a tutte le indicazioni fornite dall’organizzazione e dalle autorità competenti in Italia e all’estero. Particolare cura va posta anche alla corretta conservazione di eventuali documenti forniti all’estero utili a favorire l’uscita dal paese. Importante: Pernottamenti Lontano da Ulaanbaatar si dorme nelle “ger”, “gher”, “yurta” o “jurta”, tipiche abitazioni di feltro della Mongolia fatte per resistere alle decine di gradi sotto zero delle notti invernali. Le “ger” sono vere e proprie abitazioni circolari tipiche del luogo, usate dalle popolazioni nomadi e seminomadi dell’Asia Centrale da millenni. Sono spaziose e realizzate con una struttura in legno rivestita di feltro dove si entra stando in piedi. Sono essenziali, senza particolari comodità, ma dotate di tutto ciò che possa consentire di cogliere e fruire della tipicità del modo di vivere delle popolazioni del posto. Letti, materassi, lenzuola e coperte non mancano, e spesso qualche altro mobile può completare l’arredo degli ambienti in cui soggiorniamo. La porta è quasi sempre esposta a sud per poter far entrare al massimo la luce del sole. Una stufa, il cui tubo di fuoriuscita del fumo spunta nella parte centrale del tetto, a volte alimentata con sterco seccato (non emana alcun particolare cattivo odore), completa le dotazioni delle singole abitazioni. I servizi, bagni e docce, sono comuni e anch’essi il più delle volte essenziali, posti in una tenda o altra sistemazione stile campeggio. I campi con le “ger” sono dotati di energia elettrica, 220 volt, anche se la sua erogazione non avviene di norma per 24 ore al giorno, ma secondo modalità ed orari indicati in loco. A volte c’è il collegamento diretto con la rete pubblica, in altri casi c’è la disponibilità di autonomi generatori. 15 Quasi sempre è possibile utilizzare prese elettriche per caricare telefonini, telecamere, ecc. presenti nelle stesse ger o nelle strutture comuni. A differenza di quanto spesso succede, garantiamo sistemazioni in doppia e singola (compatibilmente col momento dell’iscrizione) sia in hotel che nei campi “ger”, nonostante le “ger” siano in genere destinate ad ospitare 3 o 4 persone. Non c’è bisogno di sacchi a pelo o sacchi lenzuolo. Lenzuola e adeguate coperte sono fornite in loco. Si suggerisce solo di dotarsi di un asciugamano della grandezza desiderata perché a volte quelli delle “ger” sono piccoli. L’acqua calda fornita nei campi viene riscaldata con vari sistemi e a volte è possibile che si debba attendere prima di poterla utilizzare. Se le “ger” sono dotate di stufa, il personale del campo si occupa di tenerle in funzione e di mantenere adeguata temperatura spesso anche di notte. Trasferimenti locali Per i trasferimenti via terra fruiremo in città di minibus e negli altri luoghi di jeep 4X4 di fabbricazione giapponese dove trovano posto 3 passeggeri oltre all’autista (il Tour Leader e la guida locale potrebbero occupare il 4° posto) in modo tale che ognuno possa godere della vista dei panorami esterni dal proprio finestrino. In un viaggio in cui si passa diverso tempo in auto, riteniamo fondamentale effettuare trasferimenti e visite nel modo migliore e più confortevole in assoluto. Le jeep, infatti, si prestano meglio di ogni altro mezzo a percorrere itinerari in cui la viabilità è caratterizzata in gran parte da strade sterrate e l’occupazione di 3 passeggeri anziché 4 come avviene normalmente, evita che una persona debba viaggiare stretta in mezzo ad altre due. Nel caso di pioggia, inoltre, questi mezzi sono certo in grado di consentirci di procedere nel migliore dei modi rispetto ad altre vetture. Le jeep procederanno in colonna, per quanto possibile. Non è previsto che i partecipanti possano chiedere (tranne nei casi di urgenze o necessità fisiologiche) soste o deviazioni diverse da quelle che accompagnatore locale e guida decideranno di volta in volta. Relativamente ai posti a sedere, il buon senso suggerisce un opportuno cambio nei posti occupati, in modo che tutti i partecipanti possano fruire delle stesse condizioni. Nel caso vi fossero delle particolari esigenze, sarà bene che vengano segnalate al momento dell’iscrizione in modo che se ne possa riscontrare la fattibilità. Per esempio, se vi fossero gruppi di 3 persone che intendano viaggiare insieme, volentieri ne prenderemo nota, compatibilmente con la composizione finale del gruppo. L’eventuale presenza nelle jeep di un impianto d’aria condizionata funzionante, non garantisce che possa essere utilizzato continuamente, (ammesso che ve ne fosse bisogno), non solo perché alcuni partecipanti potrebbero non gradirlo per il rischio degli sbalzi di temperatura tra interno ed esterno delle jeep, ma anche perché normalmente non viene attivato nelle salite e nelle zone polverose. Si rammenta inoltre la necessità di allacciare le cinture di sicurezza (cosa che stranamente si tende a non fare) e di rispettare i suggerimenti che l’accompagnatore fornirà al gruppo. Andamento delle giornate 16 Un viaggio in cui le escursioni e i trasferimenti hanno un ruolo centrale, presenta un andamento delle giornate che potrebbe essere diverso da quello ora presupposto. Il programma proposto sarà così realizzato tenendo presente le condizioni specifiche che si riscontreranno in loco. Noi abbiamo previsto che sveglie, partenze, spostamenti, visite, pranzi, cene, arrivi, tempo libero… possano svolgersi in modo da riempire le giornate con ritmi e modalità il più possibile gradevoli. Si potranno però verificare, in base ai tempi effettivi dei trasferimenti, alle soste per le visite, ad aspetti ora non noti, ritardi negli arrivi nei campi, orari dei pasti non canonici, sveglie mattutine ad ore inconsuete. Tutto ciò fa parte della normalità in un viaggio in cui le condizioni della transitabilità stradale, gli orari di apertura dei luoghi da visitare, i ritmi in generale della vita locale hanno caratteristiche certamente assai diverse da quelli cui siamo abituati. Le distanze, le modalità di trasferimento, la localizzazione dei luoghi di pernottamento possono far sì che si giunga a destinazione a volte prima del previsto. Nel caso in cui, quindi, si abbia nei campi ger del tempo libero e non siano previste attività quali escursioni nei dintorni, il noleggio di cavalli o cammelli, queste ore libere possono essere semplicemente riempite da passeggiate, appartarsi per osservare il panorama, leggere, attendere che arrivi il tramonto… in sostanza ricavarsi momenti di gestione assolutamente individuale del tempo a disposizione. Per questo occorre mettere a disposizione della riuscita del viaggio le risorse di adattabilità di cui ogni viaggiatore è capace. Per godere di un viaggio in Mongolia è indispensabile considerare i trasferimenti via terra non come l’inevitabile disagio da sopportare per raggiungere le varie località, ma come il modo migliore per un rapporto il più ravvicinato possibile con la realtà locale. Voli Non esistono collegamenti diretti dall’Italia alla Mongolia. Clima Abbiamo scelto di visitare la Mongolia nella stagione migliore, anche se in un territorio così vasto va segnalata la presenza di condizioni ambientali ed atmosferiche davvero diversificate. Durante la lunga stagione invernale la Mongolia è in preda al gelo con temperature di decine di gradi sotto lo zero nella capitale e nella steppa. In estate, da giugno ad agosto, le condizioni sono molto più miti e piacevoli con clima più secco e temperature medie intorno ai 15/20 gradi con punte di oltre i 30 specie in alcune regioni del deserto del Gobi. La notte si può verificare una notevolissima escursione termica anche a causa dell’altitudine, visto che il territorio attraversato mantiene altitudini medie intorno ai 1300/1600 metri slm. (Si tenga presente che anche sulle Dolomiti in agosto la temperatura notturna può scendere vicino allo 0°). Sono prevedibili acquazzoni che possono rallentare i trasferimenti sulle piste. In ogni caso vanno annotate 5 considerazioni: 1) la vastità del territorio (circa 5 volte l’Italia) non consente di indicare condizioni certe, seppur medie, valide in tutto il Paese. 2) la possibilità che si presentino “4 stagioni nello stesso giorno”. 3) le medie rilevate sono, appunto, delle medie. 17 4) si è avverata la banalità tante volte evocata: ”le stagioni non sono più quelle di una volta”. Le previsioni e le medie delle condizioni verificatesi negli ultimi anni possono tranquillamente essere stravolte, come oramai capita di constatare in moltissime parti del mondo. 5) ognuno risponde alle stesse condizioni ambientali in modo anche assai diverso in base alle proprie specifiche caratteristiche personali. Medie di temperature minime e massime degli ultimi anni a luglio Pur essendo opportuno che si adotti l’abbigliamento più rispondente alle proprie caratteristiche, è bene disporre di qualche capo pesante e di un indumento impermeabile perché in questo periodo sono possibili piogge. ULAANBAATAR 1.300 slm 12 22 BAYANHONGOR 9 21 DALANZADGAD 13 24 E’ opportuno dotarsi di Insetticida, zampironi, Autan o similari. In aperta campagna, nelle “ger”, ricordiamo che è possibile la presenza di insetti (che non deve stupire). Creme solari, occhiali da sole, cappellino. Medicinali d’uso personale (tra cui disinfettante intestinale). Una pila per eventuali necessità notturne o per sopperire alle possibili interruzioni nell'erogazione di energia elettrica. Una sveglia in modo da essere autonomi nel caso questo servizio, pur previsto in tutti i luoghi di pernottamento, dovesse non essere fornito. Un porta valori pratico e sicuro del tipo “a collo”, o cintura con tasca da indossare sotto i vestiti. Evitare il classico marsupio. Bagaglio Il bagaglio, pur viaggiando all’interno delle jeep, è bene sia costituito da un contenitore possibilmente non rigido e impermeabile anche alla polvere. Suggeriamo quindi di approntare un bagaglio essenziale e comunque assolutamente non eccedente 20 chili. Un consiglio appassionato Se si intendono portare doni ai locali (penne, medicinali, vestiario o qualsiasi altra cosa) si prega vivamente di non offrire gli oggetti a caso, ma di chiedere consiglio alla guida locale o all’accompagnatore per recapitarli a scuole, ospedali, monasteri, enti di assistenza… Evitare accuratamente di regalare soldi o altro direttamente ai bambini, neppure a quelli che potremmo incontrare nella capitale. Segnaliamo che, anche se in misura per fortuna sempre minore, ad Ulaanbaatar esiste il fenomeno dei bambini di strada che la notte, soprattutto d’inverno, vivono nel sottosuolo per sfuggire alle decine di gradi sotto zero, e che il giorno escono all’aperto per chiedere l’elemosina e rovistare nei cumuli di immondizia. Questi bambini di ”sottostrada” erano alcune migliaia alla metà degli anni ’90, quando la società mongola subì i forti scossoni dovuti alla fine di un equilibrio legato al regime filosovietico. La crisi economica e il più generale sconvolgimento sociale ha avuto come conseguenza anche la disgregazione di molte famiglie. Per questo la quasi totalità di tali bambini proviene da situazioni con un solo genitore. Oggi sono “solo” alcune centinaia e sono assistiti da diverse organizzazioni umanitarie. 18 Anche in tal caso, pur essendo difficile resistere al desiderio di offrire qualcosa ai bambini che attendono vicino ai luoghi che sanno essere frequentati dai turisti, è preferibile effettuare le donazioni ad uno dei vari centri di assistenza. Distribuire a caso per strada (non importa se soldi o caramelle) non fa altro che favorire l’accattonaggio ed in ogni caso arriva solo a chi fortuitamente riesce ad avvicinarci. AVVERTENZE GENERALI Ricordiamo ancora una volta, in modo che non possano sfuggire, le avvertenze che seguono: 1) La Mongolia è sino ad ora, per fortuna, un Paese non interessato da un forte sviluppo turistico e, però, non ha ancora maturato una “mentalità” che soddisfi esigenze consolidate in altre parti del mondo, con la conseguente limitata scelta di hotel, campi ger, ristoranti, mezzi di trasporto, guide. 2) Qui in generale è a volte estraneo anche il concetto di orari fissi e prestabiliti, di tempi, ritmi e puntualità come comunemente si intendono altrove. Per questi motivi e più in generale per altri connessi alle condizioni ambientali specifiche locali, l’itinerario potrebbe subire variazioni in corso di svolgimento anche relativamente ai campi con le “ger” indicati. 3) Per questo, pur potendo contare sul massimo della collaborazione del nostro corrispondente, guide, autisti, accompagnatore, gestori dei campi tendati ecc. potrebbero in corso di viaggio verificarsi disguidi circa aspetti come la puntualità, rispetto degli orari nella consegna delle camere o nella disponibilità del congruo numero di “ger” prenotate. 4) Le indicazioni presenti nel programma dettagliato, condizioni di viaggio e quote di partecipazione, si basano sulle informazioni fornite ad aprile dal nostro corrispondente e dalle compagnie aeree. 5) Questo viaggio, pur non essendo un viaggio-esplorazione-avventura, è caratterizzato da - ritmi a volte intensi, - trasferimenti e percorsi a volte impegnativi, - alcuni pasti che potrebbero non risultare all’altezza delle abitudini nostrane nei ristoranti locali, in hotel, nei campi ger e lunch box, - certe sveglie di buon mattino, - insomma un vero viaggio in cui però anche gli eventuali imprevisti nulla tolgono al fascino dell’itinerario. 7) Se durante il viaggio si avessero dubbi sui comportamenti da tenere, in qualsiasi circostanza, suggeriamo vivamente di rivolgersi all’accompagnatore o alla guida locale. 8) Nel caso le nostre indicazioni non fossero sufficienti in un qualsiasi aspetto del programma, contattateci. Invitiamo vivamente a richiedere specificazioni anche su questioni che a casa propria appaiano secondarie, ma che in corso di viaggio potrebbero rivelarsi importanti. A questo proposito suggeriamo di annotarvi per iscritto anche problemi particolari sui quali ricevere chiarimenti. 19 Quota Individuale di partecipazione da Francoforte : Minimo 8 partecipanti Con Esperto Kel 12 italiano in loco. € 3,780.00 Massimo 16 partecipanti Supplementi per persona: Supplemento singola € 295.00 Tasse aeroportuali e fuel surcharge € 365.00 Suppl. partenza da altre città (su richiesta e soggetto a disponibilità) Visto € 300.00 € 60.00 Spese di ottenimento visto € 30.00 Spese di ottenimento visto - Urgente € 120.00 Quota di gestione pratica: € 80.00 Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio, cosi come determinato dalla tabella premi seguente: Costo individuale del viaggio fino a € 1.000,00 € 2.000,00 € 3.000,00 € 4.000,00 € 5.000,00 Oltre € 5.000,00 sull’eccedenza Premio individuale € 31,00 € 63,00 € 94,00 € 125,00 € 156,00 3% Le condizioni di polizza sono riportate sul catalogo Kel12 e riguardano sia l’assicurazione medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di annullamento. Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio. PENALI DI ANNULLAMENTO · · 10% della quota di partecipazione sino a 45 giorni di calendario prima della partenza; 20% della quota di partecipazione da 44 a 31 giorni di calendario prima della partenza; 20 · · · · 30% della quota di partecipazione da 30 a 18 giorni di calendario prima partenza; 50% della quota di partecipazione da 17 a 10 giorni di calendario prima partenza; 75% della quota di partecipazione da 9 giorni di calendario prima partenza fino a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima partenza; 100% della quota di partecipazione dopo tali termini. della della della della Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà durante lo svolgimento del viaggio stesso. Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il corrispettivo di coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi. La copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto. Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno successivo alla data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno della partenza. 21 Questi prezzi sono ancorati al rapporto di cambio (1 Euro= 1,35 USD) e possono essere soggetti ad adeguamento valutario (valgono le condizioni di vendita da catalogo). La percentuale delle quota pagate in valuta estera è del 55% del prezzo del viaggio La quota comprende: · Volo di linea Francoforte/Ulaanbaatar A/R in classe turistica con Mongolian Airlines · Voli di linea Ulaanbaatar/Moron e Dalanzadgad/Ulaanbaatar in classe turistica · Franchigia bagaglio aereo kg. 20 per persona · Trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero · Trasporti interni in pullman a Ulaanbaatar, in Toyota 4x4 dove si viaggia in 3 passeggeri oltre all’autista nel resto del tour · Sistemazione in camera doppia in hotel 4* a Ulaanbaatar, in ger a 2 posti letto con servizi in comune durante il circuito · Trattamento di pensione completa, alcuni pranzi sono tipo pic nic laddove non vi siano alternative apprezzabili · Visite ed escursioni come da programma con guida locale parlante inglese · Accompagnatore Kel 12 al raggiungimento del numero di partecipanti minimo previsto da Ulaanbaatar a Ulaanbaatar · Ingressi, tasse e percentuali di servizio La quota non comprende: · Visto d’ingresso · Trasferimenti/voli per/da Francoforte · Trasferimenti da/per gli aeroporti in Italia · Tasse areoportuali e fuel surcharge · Eventuali tasse d’imbarco da pagare in uscita dal paese · Attività facoltative come passeggiate a cavallo o con il cammello (indicativamente per un’ora di cavalcata il costo varia da 5 a 8 USD a persona che si pagano direttamente in loco alla famiglia presso cui si noleggia il cavallo) · Mance (prevedere un importo complessivo pari a 50 Euro circa per persona da consegnare all’accompagnatore all’inizio del viaggio che provvederà a distribuirlo fra guida, autisti e personale in genere) · Chiamate d’emergenza dal telefono satellitare in dotazione al gruppo (costo chiamate internazionali: 4 USD al minuto) · Bevande · Facchinaggio · Extra personali in genere e tutto quanto indicato come facoltativo · tutto quanto non espressamente indicato nel programma e alla voce “la quota comprende”. Partenza 03/08/2014 (domenica) Rientro Stagionalità 17/08/2014 (domenica) 22 Note Accompagnatore Kel 12 in loco: David Lovelock Informazioni pratiche: Mongolia FORMALITA’ Passaporto individuale in corso di validità. Per l’ingresso in Mongolia è richiesto il visto consolare del cui rilascio si può occupare la nostra organizzazione previo pagamento dei diritti dovuti : è necessario il passaporto valido per almeno sei mesi dalla data di ingresso nel Paese, 1 foto tessera e 1 copia del modulo compilato e firmato in originale. Il tutto deve pervenire al nostro ufficio di Milano almeno 25 giorni prima della partenza. Si fa presente che l’organizzazione non ha alcuna responsabilità nel caso di impossibilità a partire o a entrare nel paese di destinazione a causa di documenti non corretti. DISPOSIZIONI SANITARIE Nessuna vaccinazione obbligatoria è richiesta per l’ingresso nel paese. Si suggerisce di munirsi dei medicinali di uso personale e per eventuali disturbi intestinali, oltre che di repellenti per gli insetti. Bere esclusivamente bevande da bottiglie acquistate sigillate e mangiare solo cibi cotti. Circa la situazione sanitaria, ferme restando le normali cautele indicate dall’accompagnatore in corso di viaggio, è bene consultare il proprio medico in relazione alle proprie caratteristiche personali. Ogni viaggiatore, però, risponde alle diverse condizioni ambientali, climatiche, stagionali, alimentari e sanitarie in modo diverso. Perciò, al di là di generiche indicazioni fornite da enti, autorità e dagli stessi organizzatori del viaggio, é bene rivolgersi ed attenersi alle specifiche indicazioni del proprio medico e della ASL. FARMACIA DA VIAGGIO Nella vostra farmacia da viaggio non devono mancare i medicinali di uso personale e inoltre: aspirina con vitamina C, disinfettanti intestinali (Bimixim), antidiarroici (tipo Dissenten), antinfluenzali. Fazzoletti umidificati, fazzolettini disinfettanti (Citrosil o simili), collirio, cerotti e prodotti repellenti contro le zanzare. CLIMA Il clima è di tipo continentale, con inverni lunghi, freddi e secchi. L’estate è mite, breve e relativamente piovosa. Le temperature medie invernali, influenzate dalle masse d’aria provenienti dalle zone artiche, oscillano fra i -20°C e i -35°C (ma talvolta si sono registrate minime di -57°C). . In estate, da giugno ad agosto, le condizioni sono molto più miti e piacevoli con clima più secco e temperature medie intorno ai 15/20 gradi con punte di oltre i 30 specie in alcune regioni del deserto del Gobi. La notte si può verificare una notevolissima escursione termica anche a causa dell’altitudine Mediamente in Mongolia ci sono 280 giorni di sole all’anno. Le piogge estive hanno una media di 600mm sui monti Altai, Khentii e nella zona del Khovsgol e meno di 10mm nel Gobi. 23 Temperature medie estive: a Ulaan Baatar Mag Giu Lug Ago Set Max °C 15 20 22 21 14 a Dalandzadgad Min °C 2 8 12 11 3 Max °C 15 20 24 22 14 Min °C 2 8 13 11 3 ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO Si consiglia un abbigliamento leggero (pantaloni di tela, camicie e magliette) con strati aggiuntivi da sovrapporre (pullover di lana, k-way, e capi più pesanti come un piumino o pile secondo le proprie caratteristiche personali). Scarpe comode e robuste per poter essere usate nelle escursioni e passeggiate o durante eventuali situazioni meteorologiche avverse. Un indumento impermeabile. Capi pesanti sono necessari specie per le sere vista la notevole escursione termica che in alcune zone di notte può portare quasi allo 0. In alcune “ger” ci sono le stufe spesso alimentate con sterco secco, (non è maleodorante come si immagina), ma per chi temesse comunque le temperature notturne potrebbe essere opportuno portare una tuta da ginnastica o altro indumento adeguato. Da non dimenticare: sacco lenzuolo, asciugamano, repellente per gli insetti, borraccia, una torcia con batterie (talvolta nelle ger può mancare la luce), crema solare, burro di cacao, occhiali da sole. FUSO ORARIO D’estate in Mongolia ci sono 6 ore di differenza rispetto all'Italia (ad es. quando in Italia sono le 12.00 in Mongolia sono le 18.00). VALUTA La moneta locale è il tugrik (scritto anche “togrog”). Conviene cambiare un sufficiente numero di dollari nella capitale perché nei campi ger raramente vengono accettati. La moneta straniera più diffusa è il dollaro USA, al secondo posto c'è l’euro. In genere non si può fare affidamento sulla possibilità di utilizzo delle carte di credito. (E’ questo un altro degli aspetti che più rapidamente può cambiare). DISPOSIZIONI DOGANALI IN LOCO Si rammenta che gli uffici doganali possono, tra l’altro, sanzionare chi contravvenga alle norme in materia di qualità e quantità delle esportazioni/importazioni. In particolare rendiamo noto che è consentita in Italia l’introduzione di merci il cui valore d’acquisto non superi 175 euro. In Mongolia la legge vieta l’esportazione di oggetti ritenuti “antichi”. 24 In caso di dubbi sugli atteggiamenti da mantenere in corso di viaggio è necessario rivolgersi all’accompagnatore o alla guida locale. DISPOSIZIONI VALUTARIE Non è consentito uscire dal Paese con una somma superiore a quella dichiarata in entrata. Il dollaro statunitense e l’Euro sono le valute straniere preferite, accettate nella capitale anche per piccole transazioni commerciali. Le carte di credito hanno una diffusione molto limitata (grandi alberghi e alcuni ristoranti e negozi), mentre sono quasi del tutto sconosciute al di fuori della capitale. LINGUA La lingua ufficiale è il mongolo. L’inglese è abbastanza diffuso fra il personale degli alberghi e negozi più importanti di Ulaan Baatar mentre nei campi di ger è parlato raramente. RELIGIONE Buddismo tibetano: 92% della popolazione. Islam: 6% (Mongolia occidentale). Sciamanesimo: 2% (Mongolia settentrionale) PREFISSI TELEFONICI Dall’Italia alla Mongolia: comporre il prefisso internazionale 00976 più il prefisso urbano senza 0 seguito dal numero dell'abbonato. Dalla Mongolia all’Italia: comporre il prefisso internazionale 0039 più il prefisso urbano seguito dal numero dell’abbonato. I campi di ger non sono dotati di telefono. I cellulari italiani funzionano solo nelle regioni dove esiste sufficiente ricezione garantita dalle reti locali (a Ulaan Baatar e in alcune zone dell’itinerario). I campi ger normalmente non sono dotati di telefono. (Quello della telefonia è uno degli aspetti che può variare più rapidamente. Per costi e modalità di uso del proprio cellulare in Mongolia consultare il proprio gestore). CINE/FOTO E’ opportuno fornirsi alla partenza di tutto il materiale occorrente e abitualmente utilizzato. In loco il materiale fotografico è di scarsa qualità. Oltre alla dovuta sensibilità con cui si consiglia di avvicinarsi alle persone che si intendano fotografare, si ricorda che non sempre è consentito fotografare, specie usando il flash, in molti luoghi in cui ci recheremo per le visite, templi, monasteri, musei… Dove ciò è permesso occorre quasi sempre prevedere un esborso non simbolico. Consiglio per le foto in esterna: ricordarsi che la luce diurna è molto forte e per questo (a chi utilizzi ancora i tradizionali metodi) possono bastare pellicole con bassa sensibilità (vanno bene anche 64 asa). VOLTAGGIO Il voltaggio standard è 220 volts, con prese di tipo europeo a due spinotti. Potrebbero verificarsi interruzioni nella sua erogazione, anche se ciò avviene più raramente rispetto al passato. Nei campi di ger la corrente elettrica viene erogata 25 generalmente dalle ore 19/20 fino alle 23/24. Non in tutti i campi le ger potrebbero disporre di prese di corrente. In questo caso si potrà richiedere di usare quelle presenti nel ristorante, nella “reception” o nelle toilette. CUCINA La cucina mongola è semplice, senza pretese e piuttosto monotona: ravioli ripieni di carne, montone e patate sono la base della cucina locale, a cui si aggiungono minestre, barbabietole, carote.... Difficilmente si trova frutta fresca. Sono invece reperibili l’acqua minerale, la birra e il vino (talvolta anche italiano). ACQUISTI Gli unici “negozi” si trovano a Ulaan Baatar dove è possibile acquistare pullover, coperte, sciarpe e guanti in lana di cammello e in cachemire prodotti localmente, belli e convenienti. Particolari sono gli stivali di feltro tipici della Mongolia. Si trovano anche degli acquerelli che ritraggono i paesaggi locali, non cari e piuttosto belli. Nei musei della capitale oggetti d’arte religiosa (“tanka”, statuette di Buddha, preghiere…). Le bancarelle spacciano paccottiglia cinese per “antiquariato”! Si ricorda che non sempre gli acquisti effettuati in gruppo favoriscono sconti o vantaggi per i partecipanti. Si suggerisce di effettuare gli acquisti durante il tempo libero recandosi dove meglio si creda. 26 Informazioni generali: NORME E SUGGERIMENTI RELATIVI AL VOLO Biglietto aereo Desideriamo portare alla vostra attenzione, che dal 1 giugno 2008, in conformità con le disposizioni IATA (International Air Transport Association: associazione internazionale che rappresenta 240 compagnie aeree e il 94% del traffico aereo internazionale di linea), non si potranno più emettere biglietti aerei cartacei. Questi documenti di viaggio sono stati sostituiti dai biglietti elettronici, gli e-tkt, che garantiscono il metodo più efficiente di emissione e gestione del trasporto aereo, migliorando inoltre il servizio per i viaggiatori. Cos’è un biglietto elettronico? Un biglietto elettronico (e-ticket o ET) contiene in formato elettronico tutte le informazioni che prima venivano stampate sul biglietto cartaceo. L’unico foglio di cui si ha bisogno è “l’itinerary receipt” (in formato A4) che vi verrà consegnato assieme ai documenti di viaggio e che rappresenta la ricevuta del passeggero e la conferma dell’avvenuta emissione del biglietto aereo. Riporta tutti gli estremi dettagliati dei voli prenotati per vostro conto, il codice di conferma del vettore aereo, il numero di biglietto elettronico emesso e i vostri nominativi come da passaporto. Questo documento dovrà essere custodito con cura e presentato direttamente al banco di accettazione del volo. E’ importantissimo che al momento della prenotazione comunichiate il vostro nome esatto come da passaporto (anche secondo nome o cognome se li avete). Articoli consentiti in cabina (bagaglio a mano): · un bagaglio a mano la cui somma delle dimensioni (lunghezza + altezza + profondità) non superi complessivamente i 115 cm (come previsto dal DM 001/36 del 28 gennaio 1987) · una borsetta o borsa porta-documenti o personal computer portatile · un apparecchio fotografico, videocamera o lettore di CD · un soprabito o impermeabile · un ombrello o bastone da passeggio · un paio di stampelle o altro mezzo per deambulare · articoli da lettura per il viaggio · culla portatile/passeggino e latte/cibo per bambini, necessario per il viaggio · articoli acquistati presso i “duty free” ed esercizi commerciali all’interno dell’aeroporto e sugli aeromobili · medicinali liquidi/solidi indispensabili per scopi medico-terapeutici e dietetici strettamente personali e necessari per la durata del viaggio. Per quanto riguarda i predetti medicinali liquidi è necessaria apposita prescrizione medica · liquidi, contenuti in recipienti individuali di capacità non superiore a 100 millilitri o equivalente (es. 100 grammi), da trasportare in una busta/sacchetto/borsa di plastica trasparente, richiudibile, completamente chiusa, di capacità non eccedente 1 litro (ovvero di dimensioni pari, ad esempio, a circa cm 18 x 20) separatamente dall’altro bagaglio a mano. Nota: i liquidi in questione comprendono acqua e altre bevande, minestre, sciroppi, creme, lozioni e oli, profumi, spray, gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia, contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume da barba, deodoranti, 27 sostanze in pasta, incluso dentifricio, miscele di liquidi e solidi, mascara, ogni altro prodotto di analoga consistenza. Per busta di plastica/sacchetto trasparente richiudibile deve intendersi un contenitore che consente di vedere facilmente il contenuto, senza che sia necessario aprirlo e che sia dotato di un sistema integralmente sigillante, come zip oppure chiusure a pressione o comunque una chiusura che dopo essere stata aperta possa essere richiusa. É raccomandabile includere nel bagaglio a mano l'occorrente per la notte e un golf, utili in caso di ritardata consegna del bagaglio all'arrivo. Attenzione invece a non includere coltellino multiuso, forbicine, tagliaunghie, ecc. Bagaglio da spedire a seguito del passeggero Si consiglia l’uso di lucchetto e di mettere un’etichetta con proprio nome e recapito anche all’interno del bagaglio. Preghiamo leggere le informazioni date in ogni itinerario poiché le disposizioni spesso sono diverse e limitano ulteriormente il peso per motivi di sicurezza; se si superano i limiti imposti, questo può comportare un costo elevato. Articoli vietati nel bagaglio · E’ vietato il trasporto nella stiva dei seguenti articoli: · esplosivi, fra cui detonatori, micce, granate, mine ed esplosivi · gas compressi (infiammabili, non infiammabili, refrigeranti, irritanti e velenosi) come i gas da campeggio, bombolette spray per difesa personale, pistole lanciarazzi e pistole per starter · sostanze infiammabili (liquide e solide) compreso alcool superiore a 70 gradi; sostanze infettive e velenose · sostanze corrosive, radioattive, ossidanti o magnetizzanti · congegni di allarme · torcia subacquea con batterie inserite Modalità di reclamo: In caso di MANCATA RICONSEGNA/DANNEGGIAMENTO del bagaglio registrato (il bagaglio consegnato al momento dell’accettazione e per il quale viene emesso il “Talloncino di Identificazione Bagaglio”) all’arrivo a destinazione si deve APRIRE UN RAPPORTO DI SMARRIMENTO O DI DANNEGGIAMENTO BAGAGLIO facendo contestare l’evento, prima di lasciare l’area riconsegna bagagli, presso gli Uffici Lost and Found dell’aeroporto di arrivo, compilando gli appositi moduli, comunemente denominati P.I.R – Property Irregularity Report. SMARRIMENTO DEL BAGAGLIO – Se entro 21 giorni dall’apertura del “Rapporto di smarrimento bagaglio” non fossero state ricevute notizie sul ritrovamento, inviare tutta la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di risarcimento. RITROVAMENTO DEL BAGAGLIO SMARRITO – In caso di ritrovamento del bagaglio, entro 21 giorni dalla data di effettiva avvenuta riconsegna, inviare tutta la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di risarcimento delle spese sostenute. 28 Documentazione necessaria per entrambi i casi: · il codice di prenotazione del volo in caso di acquisto via internet oppure l’originale della ricevuta in caso di biglietto cartaceo; · l’originale del P.I.R rilasciato in aeroporto; · l’originale del talloncino di identificazione del bagaglio e la prova dell’eventuale avvenuto pagamento dell’eccedenza del bagaglio; · un elenco del contenuto del bagaglio nel caso di bagaglio smarrito; · un elenco dell’eventuale contenuto mancante nel caso di bagaglio ritrovato; · gli originali degli scontrini e/o ricevute fiscali nei quali sia riportata la tipologia della merce acquistata (in relazione alla durata dell’attesa) in sostituzione dei propri effetti personali contenuti nel bagaglio; · indicazione delle coordinate bancarie complete: nome e indirizzo della Banca, codici IBAN, ABI, CAB, numero di C/C, codice SWIFT nel caso di conto estero e nome del titolare del conto corrente; se i suddetti dati non si riferiscono all’intestatario della pratica, specificare anche l’indirizzo di residenza, numero di telefono, numero di fax (se disponibile), l’indirizzo e-mail (se disponibile). Importante – “Partenze da altre città” La normativa aerea è estremamente complessa e articolata. Riteniamo quindi doveroso darvi alcune indicazioni, confermandovi che, comunque, tutto lo staff addetto alle prenotazioni resta a disposizione per informazioni, consigli, chiarimenti. Le partenze da “altre città” diverse da quelle pubblicate in catalogo, sono quasi sempre possibili ma, soprattutto se non sono operate dallo stesso vettore della tratta internazionale, seguono disposizioni particolari che è giusto conoscere, anche perché eventuali ritardi/cancellazioni o altro non comportano responsabilità né dei vettori né della Kel12. Eseguiremo tutte le pratiche necessarie per farvi partire nel modo più comodo e dalla città che preferite, ma con le opportune avvertenze e informandovi che, se non esiste un accordo tra la compagnia che opera il volo internazionale e quelle che effettuano la prima tratta, devono essere emessi due biglietti differenti e questo comporta a volte la necessità di un doppio imbarco dei bagagli. Informandovi inoltre che la perdita del volo internazionale non comporta riprotezione, rimborsi o assunzione delle eventuali spese di hotel da parte della compagnia aerea e di Kel 12. In base al Contratto di Trasporto, i vettori faranno il possibile per trasportare i passeggeri e i bagagli con ragionevole speditezza. I vettori possono sostituire senza preavviso altri vettori e l’aeromobile, e possono modificare e omettere, in caso di necessità, le località di fermata indicate sul biglietto. Gli orari possono essere variati e non costituiscono elemento essenziale del contratto. I vettori non assumono responsabilità per le coincidenze. INFORMAZIONI RELATIVE AL VIAGGIO Documenti per l’espatrio Ricordiamo che, considerata la variabilità della normativa in materia, le informazioni relative ai documenti di espatrio sono da considerarsi indicative e riguardano esclusivamente cittadini italiani e maggiorenni. Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che 29 normalmente non deve scadere entro sei mesi dalla data di partenza), la presenza di diverse pagine libere (il numero varia a seconda dell’itinerario scelto e dunque visti necessari). Si consiglia di avere sempre con sé una copia conforme all’originale del passaporto e di eventuali vaccinazioni internazionali, e di tenerle separate dai documenti originali. L'impossibilità per il cliente di iniziare e/o proseguire il viaggio a causa della mancanza e/o dell’irregolarità dei prescritti documenti personali (passaporto, carta d'identità, vaccinazioni, etc.) non comporta responsabilità dell'organizzatore. MARCA DA BOLLO ABOLITA DAL 24/6/2014 Dal 24 giugno 2014 è abolita la tassa annuale del passaporto ordinario da € 40,29. Pertanto tuti i passaporti, anche quelli già emessi, saranno validi fino alla data di scadenza riportata all'interno del documento per tutti i viaggi, inclusi quelli extra UE, senza che sia più necessario pagare la tassa annuale da € 40,29 www.poliziadistato.it/articolo/10301-Il_Rilascio/ Segnaliamo a chi viaggia con minori che posso esserci particolari limitazioni per ciascun paese riguardanti la necessità di avere copia CERTIFICATO di NASCITA, o altri documenti vi preghiamo di verificarlo con largo anticipo prima della partenza Norme valutarie in Italia Ai sensi del Reg. CE 1889/2005 del 26.10.2005 (aggiornamento del 15.06.2007) ogni persona fisica in entrata o in uscita dall’Unione Europea ha l’obbligo di dichiarazione in DOGANA delle somme di denaro contante e strumenti negoziabili al portatore trasportati d’importo pari o superiore a 10.000 euro. Assicurazioni Per quanto riguarda le disposizioni assicurative vi invitiamo a leggere con attenzione la relativa polizza. In caso di sinistro, malattia o infortunio durante il viaggio, Vi preghiamo di provvedere immediatamente a informare l’assicurazione comunicando il numero indicato nella polizza ricevuta con i documenti di viaggio. Imprevisti Gli itinerari pubblicati sono stati elaborati in modo da essere realizzati con puntualità e precisione. Particolari situazioni possono tuttavia determinare variazioni nello svolgimento dei servizi previsti: voli, orari, itinerari aerei e alberghi possono essere modificati a discrezione dei vari fornitori e sostituiti con servizi di pari livello. Il verificarsi di cause di forza maggiore quali scioperi, avverse condizioni atmosferiche, calamità naturali, disordini civili e militari, sommosse, atti di terrorismo e banditismo e altri fatti simili non sono imputabili all'organizzazione. Eventuali spese supplementari sostenute dal partecipante non potranno pertanto essere rimborsate, e non lo saranno le prestazioni che per tali cause dovessero venir meno e non fossero recuperabili. Inoltre l'organizzazione non è responsabile del mancato utilizzo di servizi dovuto a ritardi o cancellazioni dei vettori aerei. Disservizi 30 Come indicato nelle Condizioni di Partecipazione, eventuali contestazioni in merito a difformità di prestazioni rispetto a quanto contrattualmente previsto, rilevate in corso di viaggio, dovranno essere riferite quando e se possibile al nostro rappresentante sul luogo. E’ comunque necessaria la notifica scritta a Kel 12 entro 10 giorni dalla data di rientro in Italia. Le eventuali richieste di rimborso relative a servizi non usufruiti saranno documentate da una dichiarazione che richiederete al rappresentate locale, e che attesterà il mancato godimento dei servizi stessi. Convenzione CITES Il 1° giugno 1997 è entrato in vigore il Regolamento Comunitario che dà attuazione alla Convenzione CITES di Washington a proposito d’importazione di animali e parti di animali protetti perché a rischio di estinzione. Sono previste multe fino a 130.000 euro per chi porta in Italia souvenir realizzati con animali protetti, animali vivi, anche se acquistati legalmente nel paese di origine. Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della Legge n. 38/2006: “La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero”. Data ultimo aggiornamento: 18/03/2014 31