1 "VIAGGI CON L`ESPERTO" Mongolia DAL LAGO

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1 "VIAGGI CON L`ESPERTO" Mongolia DAL LAGO
"VIAGGI CON L'ESPERTO"
Mongolia
DAL LAGO KHUVSGUL AL DESERTO DEL GOBI
Viaggio di 16 giorni / 14 notti
Una nuova proposta di viaggio, ricca e intensa, che include le principali
attrazioni della Mongolia.
Insieme al Deserto del Gobi e a Karakorum, il Lago Khuvsgul è la maggiore
attrattiva per i visitatori. In Mongolia lo chiamano “il mare” per le sue
notevoli dimensioni. A volte viene chiamato anche con l'appellativo di
"madre" dalla popolazione locale, che lo considera sacro per la sua acqua
purissima e cristallina. E’ una perla naturale ai piedi di una corona di
montagne di quasi 3.000 m che si specchiano nelle sue limpide acque,
ricoperte da foreste di larici e betulle. Nelle acque trasparenti del lago
nuotano storioni, salmoni e trote. Qui si può passeggiare, cavalcare,
remare, pescare o semplicemente godersi l’assoluta bellezza degli scenari
dove convivono nomadi, yak e animali selvatici. Tre diverse popolazioni
vivono nell'area: i mongoli darkhad, i burysats e i tsaatan, ”uomini renna”,
un’antica popolazione turco-altaica ancora molto legata allo stile di vita
tradizionale, ma ormai sull’orlo dell’estinzione.
All’esplorazione del Lago Khuvsgul nel nord della Mongolia, uniamo
l’esplorazione del Deserto del Gobi, nell’estremo sud, un deserto
affascinante e terribile che raggiungiamo dopo uno spettacolare percorso
terrestre attraverso diverse province mongole, e in particolare attraverso
la splendida regione dell’Arkhangai, avendo così modo di apprezzare una
varietà di ambienti naturali di sggestiva bellezza.
Una sosta importante la effettuiamo a Kharakorum, l’antica capitale voluta
da Gengis Khan prima di morire, ma completata dal figlio Ogodei. Pochi
resti sono sopravvissuti alla furia vendicativa dei Manciù che la rasero al
suolo nel 1388. Al suo posto, come una visione nella vasta pianura, sorge
la bianca e maestosa cinta muraria dell’Erdene Zuu Khiid, il primo
monastero buddista edificato in Mongolia che racchiude ancora numerosi
templi di grande interesse storico, artistico e religioso.
Ecco infine il Deserto del Gobi: le sabbie colorate e le rocce basaltiche sono
macchiate di saxaul, piccoli arbusti incredibilmente resistenti, unica
vegetazione. La luce, sempre obliqua, crea forti contrasti tra cielo e terra
come quando, prima del tramonto, i raggi del sole illuminano le falesie di
arenaria a Bayanzag, non a caso dette “rocce fiammeggianti”. In questa
regione, che comprende il grande Parco Naturale di Gurvan Saikan (le tre
bellezze), l’esploratore americano Roy Chapman Andrews, negli anni ‘20
scoprì i più famosi resti di dinosauro mai rinvenuti. Più a sud,
addentrandosi tra le ultime propaggini orientali dei monti Altai, si scopre
Yolyn Am, la valle delle aquile. In fondo alla vallata, ricca di flora e fauna,
un canyon ombreggiato conserva, anche d’estate, uno spesso ghiacciaio,
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freddo testimone delle rigide giornate invernali. Più a est, seguendo un
corridoio sabbioso che si allunga a occidente, appaiono le Kongorin Els, le
“dune cantanti”, in un ambiente di aspre montagne, sabbia, rocce e fiumi
dove pascolano placidamente i cammelli bactriani.
Qui le piste da seguire diventano evanescenti, si diramano in tutte le
direzioni formando mappe che durano il tempo di una stagione e
appartengono solo alla memoria di chi le percorre.
Perché un viaggio con noi in Mongolia?
Cercheremo insieme di ripercorrere e ricostruire il mosaico dell’incredibile
tessuto ambientale mongolo attraverso la storia, la religione, i gruppi
etnici, la fauna, la flora, l’archeologia di questo lontano paese, poco
conosciuto e ancora meno visitato, ma per questo ancor più affascinante.
Riguardo a quest’ultimo punto ci vediamo costretti a fare un’importante
digressione: in Mongolia le infrastrutture turistiche, fatta eccezione per la
capitale Ulaanbaatar, sono scarse. Diremo di più, qualsiasi tipo di
infrastruttura è inesistente, non solo quelle turistiche.
Non esistono alberghi, ristoranti, pullman granturismo, ma non esistono
neppure le strade come noi le intendiamo (sono dei veri sentieri sterrati,
ottimi se non piove, ma in estate può piovere…), aeroporti (anche qui piste
in terra battuta), tanto meno si vedono ospedali, centrali elettriche o altri
segni del XX° secolo, seppur anche questo angolo di mondo stia
cambiando.
Per quanto riguarda gli alberghi una precisazione ci pare doverosa:
verissimo che non esistono, ma l’alternativa è decisamente affascinante e,
soprattutto, più comoda di quanto ci saremmo potuti immaginare se
avremo messo nel nostro bagaglio lo spirito d’adattamento che non può
mancare a chi si appresti a viaggiare da queste parti.
Si dorme in ger (dette anche yurte), le tipiche abitazioni dei nomadi della
steppa dell’Asia centrale. Assomigliano più a vere e proprie abitazioni che
a delle tende perché hanno la struttura in legno e sono ricoperte di feltro,
si sta comodamente in piedi e sono dotate di letti con materassi, piumini e
lenzuola. Sono generalmente pulite (non deve stupire, in aperta
campagna, la presenza a volte di insetti), hanno i servizi in comune, ma
permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura dei nomadi
della Mongolia. Pensiamo però che questi elementi caratteristici della
Mongolia dovrebbero costituire una delle principali ragioni che vi hanno
indotto a scegliere un viaggio in questo strepitoso paese.
Per rendere il viaggio gradevole sotto tutti i punti di vista ci siamo
assicurati pernottamenti in ger doppie e singole in campi ger selezionati in
anni di esperienza (a volte le località offrono opportunità di scelta tra
diversi campi e noi ci siamo assicurati per tempo quelli più confortevoli e
funzionali a nostro giudizio, a volte non c’è alternativa).
Non solo, considerando che i chilometri da percorrere in auto sono molti,
abbiamo scelto di effettuare il viaggio a bordo di confortevoli jeep 4x4
giapponesi tipo Toyota (non minivan o auto di fabbricazione russa che
hanno un costo decisamente minore, ma anche un grado di comfort più
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basso), dove trovano posto solo tre passeggeri oltre l’autista affinché
ognuno possa godere della vista diretta, seppur attraverso il finestrino
dell’auto, degli scenari che attraversiamo.
Per colmare le distanze maggiori utilizziamo due voli interni; ciò ci
permette di visitare ambienti completamente diversi e unire, nello stesso
viaggio, il Lago Khuvsgul e il Deserto del Gobi.
Per qualche giorno anche noi saremo nomadi, seppur privilegiati.
Nella capitale trascorriamo poco tempo e abbiamo scelto di dormire in un
buon hotel 4*, situato in posizione ottimale a pochi passi dal centro.
Vorremmo però, ancora una volta, sottolineare la necessità, se non si
vogliono sprecare non poco denaro e ancor più costoso tempo, di mettere
dentro il nostro bagaglio lo spirito di adattamento dell’accorto viaggiatore
indispensabile in un paese così diverso dal nostro. Non perché le modalità
di viaggio da noi scelte siano massacranti, ma per poter godere delle
peculiarità di questo pezzo di mondo.
1° giorno - Partenza da Milano per Ulaanbaatar via Berlino
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Partenza da Milano Malpensa alle 09.00 con volo Air Berlin per Berlino dove si
arriva alle 10.40. Cambio di aeromobile e partenza con volo Miat alle 15.35 per
Ulaanbaatar. Cena e pernottamento a bordo. (I bagagli da Milano si spediscono
direttamente a Ulaanbaatar).
2° giorno - Ulaanbaatar: visita della capitale e del Museo di Storia Natural
e
Arrivo nella capitale mongola alle 05.40 del mattino. Disbrigo delle formalità
aeroportuali, incontro col nostro corrispondente e trasferimento in hotel. La capitale
dista meno di 20 chilometri. Paese di altopiani e di deserti, la Mongolia è ancor oggi
una terra per viaggiatori più che per turisti. Le strade asfaltate sono limitate a un
solo grande asse che attraversa il paese da ovest a est, i mezzi di trasporto, privati
e pubblici, quasi inesistenti (l’unico vero mezzo di trasporto è il cavallo), le
strutture turistiche minime. Circondata da due potenti vicini, Cina e Russia, e
lontana da conflitti che la portino sulle cronache internazionali, la Mongolia resta
uno dei più sconosciuti paesi dell’Asia e forse anche uno dei più affascinanti. Con i
suoi due milioni di abitanti, ancor oggi in gran parte nomadi, sparsi tra steppe e
deserti grandi cinque volte l’Italia, essa conserva l’eredità del più grande impero
che il mondo abbia mai visto e del più geniale condottiero di tutti i tempi, Gengis
Khan. Dopo un breve relax, ci dedichiamo alla visita della capitale che solo pochi
decenni fa non aveva case, ma solo centinaia di bianche “ger”, le yurte della
Mongolia, tra le quali spiccavano i tetti colorati dei monasteri buddisti. (Le stanze
sono normalmente fruibili dalle ore 13 e in ogni caso è bene non essere tentati dal
dormire durante la giornata di arrivo per cercare di ripristinare prima possibile il
nuovo ciclo giorno/notte).
Gran parte della città si estende da est a ovest lungo il corso principale, chiamato
Enkh Taivny Orgon Choloo o più semplicemente Peace Avenue, che sfocia nella
centralissima piazza Sukhbaatar. Gli estesi sobborghi periferici sono delimitati dalle
quattro grandi montagne che cingono l’agglomerato urbano: Chingeltei,
Bayanzurkh, Bogdkhan e Songino Khairkhan. La maggior parte dei luoghi di
interesse si trova a breve distanza da Piazza Sukhbaatar, da dove inizia la nostra
esplorazione. Una delle qualità più apprezzate di Ulaanbaatar è la ricchezza degli
allestimenti museali. Tra questi non mancheremo di visitare il Museo Nazionale di
Storia Mongola, talvolta chiamato ancora Museo della Rivoluzione, dove sono
esposti reperti risalenti all’Età della Pietra, interessanti collezioni di diversi gruppi
etnici mongoli e numerosi cimeli del periodo dell’orda mongola e il Museo di Storia
Naturale, che offre un’interessante retrospettiva dell’era sovietica ed ospita mostre
riguardanti la geografia, la flora e la fauna della Mongolia e custodisce, tra l’altro,
gli scheletri di alcuni giganteschi dinosauri, trovati nel deserto del Gobi, che hanno
ispirato Spielberg nella realizzazione di Jurassic Park. Il raffinato Palazzo d’Inverno
di Bogd Khan, in cui risedette per vent’anni l’ottavo Buddha vivente e ultimo re
della Mongolia, è una di quelle attrattive che non si possono proprio perdere, con i
suoi cortiletti, i pannelli affrescati e le bellissime porte. Vi si trovano, attraversato il
grande portone di accesso, sale che custodiscono doni particolari di facoltosi
visitatori, (tra cui stivali regalati dallo zar russo al Budda), animali imbalsamati,
“tanka” (pitture sacre su stoffe), costumi tradizionali. Terminiamo le visite salendo
sulla collina Zaisan da dove si godrà di una veduta panoramica della città. Pensione
completa. Pernottamento all’Hotel Bayangol (www.bayangolhotel.mn). Si tratta, a
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nostro giudizio, di uno tra i migliori hotel della capitale. Recentemente ristrutturato,
è in posizione centralissima, a meno di dieci minuti a piedi dalla piazza principale e
quindi ottimo per la gestione delle visite in città.
3° giorno - Trasferimento in aeroporto e volo per Moron. Continuazione in
fuoristrada verso il Lago Khuvsgul, ammirando paesaggi spettacolari in un
ambiente alpino tra foreste e alpeggi
(100 km, 3/4 ore circa)
In mattinata trasferimento in aeroporto per il volo diretto a Moron, capoluogo della
provincia di Khuvsgul (1h30 di volo, orario da riconfermare). Arrivo e inizio del
nostro viaggio in fuoristrada che ci porterà a scoprire alcuni dei luoghi più
rappresentativi e di selvaggia bellezza della Mongolia.
Il lungo tragitto necessario a raggiungere il Lago Khuvsgul ci regala paesaggi
spettacolari in un ambiente alpino tra foreste e alpeggi. Sistemazione al Toilogt Ger
Camp. Situato in bella posizione sul versante nord-occidentale del lago, di fronte al
più piccolo Lago Toilogt, questo campo rappresenta un ottimo punto di partenza
per esplorare i dintorni del lago. Oltre alle ger, offre sistemazioni in tende coniche
(urtz) simili a quelle degli indiani d’America, che costituiscono le tipiche abitazioni
dei tsaatan, gli “uomini renna”. Pensione completa.
4° giorno - Il Lago Khuvsgul, la perla blu, chiamato anche con l'appellativo
di "madre" dalla popolazione locale, che lo considera sacro per la sua
acqua cristallina
Situato all’estremo nord del paese, il Lago Khuvsgul e le montagne che lo
circondano costituiscono il cuore dell’omonimo parco nazionale.
Definito la “perla blu”, chiamato anche “mare” dai locali per le sue dimensioni, si
estende per 134 km addentrandosi nella taiga siberiana e raccogliendo il 2% delle
acque dolci dell’intero pianeta. Ha novantasei fiumi immissari e un solo emissario,
l’Egiin. Geologicamente è il fratello più giovane del Lago Baikal, 195 km a nord-est:
entrambi i bacini furono originati dalle stesse scosse tettoniche e alcuni studiosi
ritengono che i due laghi fossero anticamente collegati da un canale sotterraneo.
Nel Parco Nazionale del Lago Khuvsgul si può passeggiare, arrampicarsi, cavalcare,
remare, pescare o semplicemente godersi gli stupefacenti scenari dove convivono
armoniosamente nomadi, yak e animali selvatici.
Nelle acque trasparenti nuotano salmoni, storioni, trote. E’ un vero paradiso
naturale ai piedi di montagne di quasi 3.000 metri che si specchiano nelle sue
limpide acque, ricoperte da foreste di larici e betulle. Dal 1992 l’area del Lago
Khuvsgul è diventata parco naturale per proteggere l’ambiente e la fauna, in
particolare il leopardo delle nevi, la renna, l’alce, il cervo rosso, il lupo, l’orso bruno,
la lince e diverse specie di uccelli.
Tre diverse popolazioni vivono nell'area: i mongoli darkhad, i burysats e i tsaatan,
gli ”uomini renna”, un’antica popolazione turco-altaica ormai sull’orlo
dell’estinzione. Nascosti nelle foreste dei monti Sayan (per incontrare i loro
accampamenti occorre avventurarsi, a cavallo, nella taiga) restano poco più di
duecento “uomini renna”. Vivono seguendo tradizioni antichissime a stretto
contatto con un migliaio di renne che forniscono loro tutto il necessario per
sopravvivere.
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La giornata è dedicata all’esplorazione dei dintorni del lago, cercando l’occasione di
confrontarsi con lo stile di vita dei nomadi del luogo. Pensione completa e
pernottamento al campo di ger.
5° giorno - Nel Parco Nazionale del Lago Khuvsgul si può passeggiare,
cavalcare, remare, pescare o semplicemente godersi gli stupefacenti
scenari dove convivono nomadi, yak e animali selvatici
Oggi si potrà scegliere come trascorrere la giornata a seconda dei propri interessi
personali. Tra le varie attività facoltative possibili: passeggiate a piedi o a cavallo,
escursioni in kayak, dedicarsi alle fotografie, avvicinare la ricca fauna e avvistare
molte specie di uccelli o semplicemente rilassarsi e godere della bellezza
circostante. Pensione completa e pernottamento al campo di ger.
6° giorno - Uushgiin Uvur, il sito dell'Età del Bronzo che ospita
un?importante concentrazione di ?pietre cervo? e alcuni altari sacrificali
(150 km)
Partenza per Uushgiin Uvur, a circa 20 km a ovest di Moron. Il sito dell’Età del
Bronzo ospita un’importante concentrazione di “pietre cervo” (14 per l’esattezza) e
alcuni altari sacrificali.
E’ probabile che i nomadi dell’Età del Bronzo eressero questi misteriosi megaliti
attraverso le regioni del nord della Mongolia e del sud della Siberia attorno al 1000
a.C.
Conosciute come “pietre cervo” in quanto incise con immagini di cervi in volo,
rivaleggiano con i megaliti europei nei loro intricati disegni e nella loro pregiata
manifattura. Gli animali, disposti l'uno al di sopra dell'altro, hanno i corpi lanciati
verso un piccolo sole disegnato appena sopra una doppia linea orizzontale, corna
arabescate come vele gonfie e zampe appena accennate. In basso, la composizione
è chiusa da un fregio orizzontale. Le pietre cervo avrebbero un significato
simbolico: rappresentano l’ umanità che tende alla divinità, ma rimane molto da
scoprire sul perché siano state create e quale ruolo abbiano giocato per le antiche
culture nomadi della Mongolia. Pensione completa e pernottamento al Bugan
Chuluu Ger Camp.
7° giorno - La provincia dell'Arkhangai e il Grande Lago Bianco tra campi
di lava coperti di pinete e yak al pascolo
(260 km)
Lasciamo la provincia di Khuvsgul per addentrarci in quella dell’Arkhangai.
Quest’area rappresenta una specie di oasi all’interno delle ostili aree climatiche
mongole, caratterizzate da estremi opposti: a sud si estende il torrido Deserto del
Gobi, a nord si allarga la gelida taiga siberiana.
L’Arkhangai si trova in mezzo e presenta paesaggi fortemente caratterizzati dalla
sua antica attività vulcanica. In mezzo a colline verdeggianti si vedono numerose
colate laviche e sorgenti calde. Si tratta di una regione di fiumi, di cascate e
soprattutto di pascoli. La taiga, foresta di piante spinose e di conifere, la fa da
padrona ed è una zona adatta all'allevamento dello yak e della renna.
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Tra crateri vulcanici, campi di lava coperti di pinete e yak al pascolo, il Grande Lago
Bianco (Terkhiin Tsagaan Nuur) costituisce una sosta apprezzabile per il bel
contesto in cui è inserito. Poggiato su un letto di lava a oltre 2000 metri di quota,
all’ombra del vulcano Khorgo e chiuso a sud dal fiume Terkh, offre sponde con
alcuni tratti di spiaggia sabbiosa, ideali per riposare leggendo un libro, per dedicarsi
alla pesca o per osservare l’avifauna. Pensione completa e pernottamento al Khorgo
Camp.
8° giorno - Passeggiata alla sommità del vulcano spento Khorgo, il più alto
della regione, a quasi 3000 mt di quota
Dal villaggio di Tariat, subito a sud del Lago Terkhiin Tsagaan, una strada di circa 4
km conduce alla base del vulcano del Khorgoo Uul, il più alto dei vulcani spenti
della regione, a quasi 3000 metri di quota.
Da qui si snoda una piacevole passeggiata di un quarto d’ora su un pavimento di
basalto per raggiungere la sommità del cono vulcanico. Giunti in cima si può dare
un’occhiata all’interno del cono estinto e godersi una splendida vista dell’Arkhangai.
Pensione completa e pernottamento al campo di ger.
9° giorno - Taikhar Chuluu: la roccia sacra. E' una bizzarra formazione
rocciosa piantata nel bel mezzo della steppa
(200 km)
Attraversiamo l’Arkhangai da est verso ovest su una delle strade più panoramiche
della Mongolia. Dopo aver superato Tsetserleg, il capoluogo, raggiungiamo un luogo
singolare. Taikhar Chuluu, è una bizzarra formazione rocciosa piantata nel bel
mezzo della steppa (i geologi ancora non si spiegano le sue origini). S’innalza
solitaria per 25 metri senza una logica apparente. I mongoli la considerano una
roccia sacra e misteriosa (come spesso accade nel mondo ai luoghi insoliti a cui non
sappiamo dare una spiegazione razionale). Non c’è quindi da stupirsi se si
osserveranno sciarpe azzurre legate (hadag) o altri oggetti che i locali lasciano in
offerta durante i loro pellegrinaggi. Pernottamento all’Ekh Baigali Ger Camp.
Pensione completa.
10° giorno - I templi di Erdene Zuu e l'antica Karakorum, la città che,
fondata da Gengis Khan, divenne capitale dell'impero mongolo
(180 km)
Entriamo oggi in un’altra provincia, l’Uvurkhangai, puntando verso l’antica
Karakorum, la città che, fondata da Gengis Khan, divenne capitale dell’impero
mongolo. Di essa oggi restano solo poche rovine, ma quanto basta per continuare a
offrire forte interesse per il significato storico, le strutture architettoniche e lo
scenario ambientale in cui sono collocate. Nota nell’antichità per essere un punto
centrale di snodo carovaniero dal carattere cosmopolita, era caratterizzata da
grandi mura e porte che davano accesso a mercati specializzati nei diversi prodotti
provenienti da vari angoli dell’Asia.
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I khan (regnanti, capi) mongoli erano giustamente famosi per la loro politica di
tolleranza religiosa che consentiva la coesistenza tra diversi culti. Per questo la città
era adornata da tanti templi, monasteri, chiese e moschee. Ma la fama di questa
città e l’attrazione che ancora oggi esercita, nonostante l’irriproducibile antica
magnificenza, è dovuta anche al rapporto avuto con Gengis Khan. E’ lui che nel
1220 trasferisce qui la capitale, anche se sarà il figlio Ogedei a edificarne le
strutture che forniscono la fisionomia di vero importante centro dell’impero. Il
nipote Kublai, però, cambia dopo solo alcuni decenni la capitale con l’attuale località
dove sorge Pechino. Karakorum subisce così l’abbandono prima e la distruzione
poco dopo, quando nel 1388 viene saccheggiata e distrutta dai cinesi. Nei pressi di
Karakorum visita a Erdene Zuu, suggestivo monastero circondato da possenti mura
interrotte da 108 bianche “suburga” (stupa), tante quanti sono i grani del rosario
buddista. All’interno delle mura vi sono un grande stupa e numerosi templi ricchi di
preziosi affreschi, statue, “tanka”, cortili, ruote preghiera, maschere per le danze,
rappresentazioni di tante divinità, pietre tombali, altri stupa…
Vanta inoltre la presenza di tre importanti edifici sacri, eretti in relazione a tre
differenti fasi della vita del Budda: infanzia, adolescenza, maturità.
I templi di Erdene Zuu si sono miracolosamente salvati dalla distruzione del periodo
stalinista (quasi tutti i monasteri furono distrutti e migliaia di monaci furono uccisi o
deportati) in quanto furono ricoperti di terra dai fedeli che li trasformarono in
colline. Il monastero costruito nel 1586 e circondato da mura di 400 m di
lunghezza, oggi riportato alla luce, costituisce uno dei rari monasteri antichi
sopravvissuti. Due interessanti tartarughe di pietra, il cui significato e importanza
sono retaggio dell’influenza cinese, si trovano fuori delle mura. Simbolo di eternità,
indicavano l’ingresso ai vari palazzi della capitale e avevano la funzione di
proteggere la città stessa. Sono quelle che restano delle quattro originariamente
esistenti nei punti che indicavano i limiti della città. Pranzo pic nic. Cena e
pernottamento al Orgoo Ger Camp.
11° giorno - Il monastero di Ongiin, ai margini della zona centro
settentrionale della regione del Gobi
(300 km circa)
Comincia l’avvicinamento verso la zona di Ongi Gol. Lo scenario si trasforma in una
steppa vasta arginata solo dalla linea dell’orizzonte. Soste nei pressi di alcune
tombe solari risalenti al periodo degli Unni. Sparse nello spazio, biancheggiano ger
di nomadi. Nel pomeriggio si raggiungono le sponde del fiume Ongiin. Visita alle
rovine del Monastero di Ongiin. Si trova ai margini della zona centro settentrionale
della regione del Gobi, caratterizzata dalle anse del fiume Ongiin e dalle alture tra
le quali è stato realizzato il monastero nel XVIII secolo. Ha subìto i torti del periodo
staliniano quando ne è stata imposta la chiusura, e, pur non essendo stato distrutto
totalmente come è capitato ad altri luoghi sacri, conserva assai poco delle sue
vecchie attrattive architettoniche. In realtà si tratta di due diverse strutture, Barlim
Khiid e Khutat Khiid, di cui si apprezzerà soprattutto lo scenario aspro in cui sono
inserite. Nel passato hanno ospitato anche 500 monaci. Dopo la riapertura degli
anni ’90 e i lavori di “restauro”, il complesso è custodito da alcuni monaci che ne
curano anche la manutenzione. Pranzo pic nic. Cena e pernottamento al Ongiin
Secret Ger Camp. Le ger di questo campo si trovano in una zona di dune sabbiose
protette da alture, nelle vicinanze del fiume Ongiin. Le sistemazioni sono semplici e
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accoglienti, così come lo è la parte dei servizi comuni realizzata in muratura
tradizionale.
12° giorno - Il deserto del Gobi: Bayanzag, "rupi fiammeggianti", la
località nota per i ritrovamenti dei resti di dinosauri
(250 km)
Partenza di buon’ora per raggiungere la pianura desertica del Gobi, nella provincia
più meridionale della Mongolia, l’Umnugobi. “Gobi” significa deserto. Ma deserto
non è sinonimo di dune e sabbia. Per questo, andando nella regione del Gobi
occorre sapere che si tratta di un’immensa distesa in cui convivono ambienti assai
diversi fra loro, sia relativamente alle caratteristiche del territorio sia con
riferimento alle presenze animali e delle comunità umane. Occupa circa un terzo
dell'intera superficie della Mongolia e domina incontrastato il territorio per
chilometri e chilometri di distese uniformi. Il suo nome evoca dunque lande
desolate e condizioni ambientali estreme, quasi del tutto ostili alla sopravvivenza.
Ma evoca anche paesaggi di incontenibile bellezza e assoluto fascino: laghi salati,
distese sabbiose e canyon dalle rocce rosse che al tramonto sembrano come
incendiarsi ai riflessi degli ultimi raggi solari. La leggenda vuole che il Gobi sia stato
creato dal passaggio degli imponenti eserciti di Gengis Khan, ma in realtà i
numerosi fossili che lo costituiscono testimoniano che il suo territorio, ricco di
acque e di vegetazione, era un tempo habitat ideale per i dinosauri. Oggi il Gobi è
abitato da alcune tribù nomadi e da alcune rarità faunistiche, come l'asino selvatico
(Khulan), il cavallo Prewalski (Takhi), un'antilope endemica (Saiga) e l'orso del
Gobi, ragione per cui è stato dichiarato dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”. Sul
suo territorio sorgono anche splendidi monasteri e altre affascinanti testimonianze
di storia e cultura. Non vi sono strade asfaltate, ma le piste locali sono spesso in
buono stato e consentono a volte anche velocità tra gli 80 e i 100 chilometri l’ora.
Ci si avvia verso l’area di Bayanzag nota come “vette infuocate“, “rupi
fiammeggianti” (per le alture, picchi e canyon che assumono tonalità rossastre
specie in alcune ore del giorno), o “ricca di arbusti”. Ma i riferimenti che più la
caratterizzano non sono né le vette né gli arbusti, ma i dinosauri e Roy Chapman
Andrews che negli anni ’20 del secolo scorso ne scoprì i primi fossili. La località è
assai famosa perché qui sono stati ritrovati i tanti resti di dinosauri che ora
arricchiscono il museo della capitale, ma anche altri di molte parti del mondo. E’
certamente il posto della terra in cui sono stati individuati più reperti di ossa, interi
scheletri e uova di dinosauro. Le ricerche, che sono proseguite per tutto lo scorso
secolo, hanno consentito di portare alla luce fossili di circa 70 milioni di anni fa.
Pranzo in un campo di ger lungo il percorso. Cena e pernottamento al Dream Gobi
Camp.
13° giorno - Khongorin Els: le dune di sabbia più alte del Gobi
(170 km)
Partenza di buon’ora per raggiungere le più alte dune di sabbia del Gobi dove si
arriva per il pranzo. Le Khongorin Els (note come le “dune che cantano”, “Duut
Mankhan”) sono certamente tra le più maestose della Mongolia. Il nome pare
prenda spunto dal vento che impatta contro le dune provocando un suono che,
secondo alcuni, potrebbe essere stato imitato dai mongoli e costituire il riferimento
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per quello strano “canto di gola” tipico dei nomadi del deserto. Le colline sabbiose
si innalzano sino ad oltre 300 metri e hanno un’estensione di una dozzina di km per
100 km. E’ l’ambientazione ideale per escursioni a piedi o con i cammelli
(facoltative) per apprezzare pienamente il particolare scenario che si tinge di tutte
le tonalità dell’ocra in cui roccia, sabbia ed erba si fondono secondo trame
impreviste.
Pranzo, cena e pernottamento al Gobi Discovery Camp, una sistemazione
apprezzabile anche per la “location”, posta in prossimità dell’area con le alte dune
sabbiose.
14° giorno - Il Parco Nazionale di Gurvan Saikhan e la Valle delle Aquile
(200 km circa)
Escursione alla Valle delle Aquile, Yoliin Am, una lunga gola stretta e rocciosa a
circa 2.500 metri di altitudini, con alte pareti a strapiombo che ombreggiano alcune
zone della vallata per tutto l’anno permettendo la conservazione di profondi strati e
candele di ghiaccio. Facendo una passeggiata può capitare di vedere stambecchi
saltellare da un costone all’altro. La fauna selvaggia nella zona è abbondante
(aquile, falchi, grifoni…) e la flora desertica molto varia. Queste aree sono incluse
all’interno del Parco nazionale di Gurvan Saikhan che comprende la catena
montuosa omonima, i picchi delle “ Tre bellezze” che e’ la parte più orientale dei
Monti Altai. Il paesaggio è molto interessante e stupisce che un simile ambiente si
trovi nel deserto del Gobi. Nel complesso il parco è caratterizzato dalla presenza di
oltre 600 tipi di piante, 200 di uccelli e poi alcune specie difficili da individuare e a
rischio di estinzione come rari asini e cammelli selvatici, oltre ai leopardi delle nevi.
Pranzo in campo ger. Cena e pernottamento al Dream Gobi Camp.
15° giorno - Trasferimento a Dalanzadgad e volo per Ulaanbaatar. Visita al
monastero di Gandan.
In mattinata trasferimento all’aeroporto di Dalanzadgad, capoluogo di provincia, e
imbarco sul volo per Ulaanbaatar (1h30 di volo, orario da riconfermare).
Prevediamo di arrivare a Ulaanbaatar in mattinata e di dedicare la giornata a
ulteriori visite nella capitale.
Il Monastero di Gandan, il cui nome significa "luogo immenso della gioia completa",
è uno dei posti più affascinanti di Ulaanbaatar, un luogo palpitante di vita e di
sentimento religioso, con i suoi splendidi templi decorati con oro e pietre preziose.
E’ uno dei pochi monumenti ad essere stato risparmiato dalla distruzioni attuate
dagli stalinisti, che lo utilizzarono come importante attrattiva turistica. Gandan è il
più grande monastero della Mongolia e le sue parti originali risalgono al 1838. Vi
risiedono oltre 500 monaci e vi si trova la statua di Janraisig in piedi più grande al
mondo. E’ l’immagine del Bodhisattva della compassione, figura centrale del
buddismo di derivazione tibetana. E’ assai amata perché rappresenta l’uomo saggio
che pur avendo raggiunto per la sua bontà la possibilità di accedere al “nirvana”, vi
rinuncia e resta nel mondo al fine di aiutare gli uomini a raggiungere la salvezza. E’
noto anche come Avolikiteshvara, e il Dalai Lama è ritenuto una sua incarnazione.
La statua ora esistente al posto di quella rimossa durante il periodo staliniano, è
alta quasi 27 metri, pesa 20 tonnellate e presenta interventi in oro. Ha una
struttura cava che contiene molte offerte, adornata con pietre preziose, sete,
10
milioni di “mantra” (preghiere formule magiche e mistiche), tantissime “sutra” (libri
o scritture, anche nella forma di rotoli, che contengono regole buddiste). Pranzo in
ristorante. Il tempo rimanente sarà a disposizione per visite individuali o per gli
acquisti. Spettacolo serale e cena in ristorante. Pernottamento all’Hotel Bayangol.
16° giorno - Volo di rientro a Milano via Berlino
Sveglia di buon mattino. Trasferimento in aeroporto per la partenza del volo per
Berlino alle 09.20. Arrivo alle 14.05, cambio di aeromobile e continuazione con il
volo in partenza alle 18.35 per Milano Malpensa dove l’arrivo è previsto alle 20.15.
11
Bene a sapersi:
Sono indispensabili passaporto e visto. Del visto si può occupare la nostra
organizzazione. In questo caso occorre farci pervenire almeno 25 giorni prima della
partenza la seguente documentazione:
- Passaporto debitamente firmato, con una validità di almeno sei mesi, che
contenga per lo meno due pagine libere e sia dotato di marca da bollo.
- 1 foto tessera recente.
- Modulo dell’ambasciata compilato e firmato che provvederemo a inviare agli
interessati.
Suggeriamo inoltre di dotarsi di due altre foto formato tessera e della fotocopia del
passaporto, da custodirsi in luogo diverso da quello in cui è posto l’originale. Ciò
potrebbe rivelarsi assai utile nel caso di smarrimento del documento.
Ogni partecipante è tenuto a verificare personalmente la validità e le caratteristiche
del passaporto e adempiere correttamente a tutte le formalità atte a garantire il
rilascio dei visti. L’organizzazione non si assume nessuna responsabilità nel caso si
dovesse verificare l’impossibilità a partire, entrare o uscire nel paese di
destinazione a causa di documentazione non corretta. S'invitano pertanto i
partecipanti ad attenersi a tutte le indicazioni fornite dall’organizzazione e dalle
autorità competenti in Italia e all’estero. Particolare cura va posta anche alla
corretta conservazione di eventuali documenti forniti all’estero utili a favorire
l’uscita dal paese.
Importante:
Pernottamenti
Lontano da Ulaanbaatar si dorme nelle “ger”, “gher”, “yurta” o “jurta”,
tipiche abitazioni di feltro della Mongolia fatte per resistere alle decine di gradi sotto
zero delle notti invernali.
Le “ger” sono vere e proprie abitazioni circolari tipiche del luogo, usate dalle
popolazioni nomadi e seminomadi dell’Asia Centrale da millenni. Sono spaziose e
realizzate con una struttura in legno rivestita di feltro dove si entra stando in piedi.
Sono essenziali, senza particolari comodità, ma dotate di tutto ciò che possa
consentire di cogliere e fruire della tipicità del modo di vivere delle popolazioni del
posto. Letti, materassi, lenzuola e coperte non mancano, e spesso qualche
altro mobile può completare l’arredo degli ambienti in cui soggiorniamo. La
porta è quasi sempre esposta a sud per poter far entrare al massimo la
luce del sole. Una stufa, il cui tubo di fuoriuscita del fumo spunta nella
parte centrale del tetto, a volte alimentata con sterco seccato (non emana
alcun particolare cattivo odore), completa le dotazioni delle singole
abitazioni.
I servizi, bagni e docce, sono comuni e anch’essi il più delle volte
essenziali, posti in una tenda o altra sistemazione stile campeggio.
I campi con le “ger” sono dotati di energia elettrica, 220 volt, anche se la sua
erogazione non avviene di norma per 24 ore al giorno, ma secondo modalità ed
orari indicati in loco.
A volte c’è il collegamento diretto con la rete pubblica, in altri casi c’è la
disponibilità di autonomi generatori.
12
Quasi sempre è possibile utilizzare prese elettriche per caricare telefonini,
telecamere, ecc. presenti nelle stesse ger o nelle strutture comuni.
A differenza di quanto spesso succede, garantiamo sistemazioni in doppia e
singola (compatibilmente col momento dell’iscrizione) sia in hotel che nei
campi “ger”, nonostante le “ger” siano in genere destinate ad ospitare 3 o 4
persone.
Non c’è bisogno di sacchi a pelo o sacchi lenzuolo. Lenzuola e adeguate coperte
sono fornite in loco. Si suggerisce solo di dotarsi di un asciugamano della
grandezza desiderata perché a volte quelli delle “ger” sono piccoli.
L’acqua calda fornita nei campi viene riscaldata con vari sistemi e a volte è
possibile che si debba attendere prima di poterla utilizzare.
Se le “ger” sono dotate di stufa, il personale del campo si occupa di tenerle in
funzione e di mantenere adeguata temperatura spesso anche di notte.
Trasferimenti locali
Per i trasferimenti via terra fruiremo in città di minibus e negli altri luoghi di jeep
4X4 di fabbricazione giapponese dove trovano posto 3 passeggeri oltre
all’autista in modo tale che ognuno possa godere della vista dei panorami esterni
dal proprio finestrino. In un viaggio in cui si passa diverso tempo in auto, riteniamo
fondamentale effettuare trasferimenti e visite nel modo migliore e più confortevole
in assoluto. Le jeep, infatti, si prestano meglio di ogni altro mezzo a percorrere
itinerari in cui la viabilità è caratterizzata in gran parte da strade sterrate e
l’occupazione di 3 passeggeri anziché 4 come avviene normalmente, evita che una
persona debba viaggiare stretta in mezzo ad altre due. Nel caso di pioggia, inoltre,
questi mezzi sono certo in grado di consentirci di procedere nel migliore dei modi
rispetto ad altre vetture.
Le jeep procederanno in colonna, per quanto possibile. Non è previsto che i
partecipanti possano chiedere (tranne nei casi di urgenze o necessità fisiologiche)
soste o deviazioni diverse da quelle che accompagnatore locale e guida decideranno
di volta in volta. Relativamente ai posti a sedere, il buon senso suggerisce un
opportuno cambio nei posti occupati, in modo che tutti i partecipanti possano fruire
delle stesse condizioni. Nel caso vi fossero delle particolari esigenze, sarà bene che
vengano segnalate al momento dell’iscrizione in modo che se ne possa riscontrare
la fattibilità. Per esempio, se vi fossero gruppi di 3 persone che intendano viaggiare
insieme, volentieri ne prenderemo nota, compatibilmente con la composizione
finale del gruppo.
L’eventuale presenza nelle jeep di un impianto d’aria condizionata funzionante, non
garantisce che possa essere utilizzato continuamente, (ammesso che ve ne fosse
bisogno), non solo perché alcuni partecipanti potrebbero non gradirlo per il rischio
degli sbalzi di temperatura tra interno ed esterno delle jeep, ma anche perché
normalmente non viene attivato nelle salite e nelle zone polverose. Si rammenta
inoltre la necessità di allacciare le cinture di sicurezza (cosa che stranamente si
tende a non fare) e di rispettare i suggerimenti che l’accompagnatore fornirà al
gruppo.
Andamento delle giornate
Un viaggio in cui le escursioni e i trasferimenti hanno un ruolo centrale, presenta un
andamento delle giornate che potrebbe essere diverso da quello ora presupposto. Il
13
programma proposto sarà così realizzato tenendo presente le condizioni specifiche
che si riscontreranno in loco. Noi abbiamo previsto che sveglie, partenze,
spostamenti, visite, pranzi, cene, arrivi, tempo libero… possano svolgersi in modo
da riempire le giornate con ritmi e modalità il più possibile gradevoli. Si potranno
però verificare, in base ai tempi effettivi dei trasferimenti, alle soste per le visite,
ad aspetti ora non noti, ritardi negli arrivi nei campi, orari dei pasti non canonici,
sveglie mattutine ad ore inconsuete. Tutto ciò fa parte della normalità in un viaggio
in cui le condizioni della transitabilità stradale, gli orari di apertura dei luoghi da
visitare, i ritmi in generale della vita locale hanno caratteristiche certamente assai
diverse da quelli cui siamo abituati.
Le distanze, le modalità di trasferimento, la localizzazione dei luoghi di
pernottamento possono far sì che si giunga a destinazione a volte prima del
previsto. Nel caso in cui, quindi, si abbia nei campi ger del tempo libero e non siano
previste attività quali escursioni nei dintorni, il noleggio di cavalli o cammelli,
queste ore libere possono essere semplicemente riempite da passeggiate,
appartarsi per osservare il panorama, leggere, attendere che arrivi il tramonto… in
sostanza ricavarsi momenti di gestione assolutamente individuale del tempo a
disposizione.
Per questo occorre mettere a disposizione della riuscita del viaggio le
risorse di adattabilità di cui ogni viaggiatore è capace.
Per godere di un viaggio in Mongolia è indispensabile considerare i trasferimenti via
terra non come l’inevitabile disagio da sopportare per raggiungere le varie località,
ma come il modo migliore per un rapporto il più ravvicinato possibile con la realtà
locale.
Voli
Non esistono collegamenti diretti dall’Italia alla Mongolia.
Clima
Abbiamo scelto di visitare la Mongolia nella stagione migliore, anche se in un
territorio così vasto va segnalata la presenza di condizioni ambientali ed
atmosferiche davvero diversificate. Durante la lunga stagione invernale la Mongolia
è in preda al gelo con temperature di decine di gradi sotto lo zero nella capitale e
nella steppa. In estate, da giugno ad agosto, le condizioni sono molto più miti e
piacevoli con clima più secco e temperature medie intorno ai 15/20 gradi con punte
di oltre i 30 specie in alcune regioni del deserto del Gobi. La notte si può verificare
una notevolissima escursione termica anche a causa dell’altitudine, visto che il
territorio attraversato mantiene altitudini medie intorno ai 1300/1600 metri slm.
(Si tenga presente che anche sulle Dolomiti in agosto la temperatura notturna può
scendere vicino allo 0°). Sono prevedibili acquazzoni che possono rallentare i
trasferimenti sulle piste.
In ogni caso vanno annotate 5 considerazioni:
1) la vastità del territorio (circa 5 volte l’Italia) non consente di indicare
condizioni certe, seppur medie, valide in tutto il Paese.
2) la possibilità che si presentino “4 stagioni nello stesso giorno”.
3) le medie rilevate sono, appunto, delle medie.
4) si è avverata la banalità tante volte evocata: ”le stagioni non sono più quelle
di una volta”. Le previsioni e le medie delle condizioni verificatesi negli ultimi
14
anni possono tranquillamente essere stravolte, come oramai capita di
constatare in moltissime parti del mondo.
5) ognuno risponde alle stesse condizioni ambientali in modo anche assai
diverso in base alle proprie specifiche caratteristiche personali.
Medie di temperature minime e massime degli ultimi anni a luglio
Pur essendo opportuno che si adotti l’abbigliamento più rispondente alle proprie
caratteristiche, è bene disporre di qualche capo pesante e di un indumento
impermeabile perché in questo periodo sono possibili piogge.
ULAANBAATAR
1.300 slm
12
22
BAYANHONGOR
9
21
DALANZADGAD
13
24
E’ opportuno dotarsi di
Insetticida, zampironi, Autan o similari. In aperta campagna, nelle “ger”,
ricordiamo che è possibile la presenza di insetti (che non deve stupire). Creme
solari, occhiali da sole, cappellino. Medicinali d’uso personale (tra cui disinfettante
intestinale). Una pila per eventuali necessità notturne o per sopperire alle possibili
interruzioni nell'erogazione di energia elettrica. Una sveglia in modo da essere
autonomi nel caso questo servizio, pur previsto in tutti i luoghi di pernottamento,
dovesse non essere fornito. Un porta valori pratico e sicuro del tipo “a collo”, o
cintura con tasca da indossare sotto i vestiti. Evitare il classico marsupio.
Bagaglio
Il bagaglio, pur viaggiando all’interno delle jeep, è bene sia costituito da un
contenitore possibilmente non rigido e impermeabile anche alla polvere.
Suggeriamo quindi di approntare un bagaglio essenziale e comunque
assolutamente non eccedente 20 chili (che è il massimo normalmente consentito
per i voli internazionali).
Un consiglio appassionato
Se si intendono portare doni ai locali (penne, medicinali, vestiario o qualsiasi altra
cosa) si prega vivamente di non offrire gli oggetti a caso, ma di chiedere consiglio
alla guida locale o all’accompagnatore per recapitarli a scuole, ospedali, monasteri,
enti di assistenza…
Evitare accuratamente di regalare soldi o altro direttamente ai bambini, neppure a
quelli che potremmo incontrare nella capitale.
Segnaliamo che, anche se in misura per fortuna sempre minore, ad Ulaanbaatar
esiste il fenomeno dei bambini di strada che la notte, soprattutto d’inverno, vivono
nel sottosuolo per sfuggire alle decine di gradi sotto zero, e che il giorno escono
all’aperto per chiedere l’elemosina e rovistare nei cumuli di immondizia.
Questi bambini di ”sottostrada” erano alcune migliaia alla metà degli anni ’90,
quando la società mongola subì i forti scossoni dovuti alla fine di un equilibrio
legato al regime filosovietico. La crisi economica e il più generale sconvolgimento
sociale ha avuto come conseguenza anche la disgregazione di molte famiglie. Per
questo la quasi totalità di tali bambini proviene da situazioni con un solo genitore.
Oggi sono “solo” alcune centinaia e sono assistiti da diverse organizzazioni
umanitarie.
15
Anche in tal caso, pur essendo difficile resistere al desiderio di offrire qualcosa ai
bambini che attendono vicino ai luoghi che sanno essere frequentati dai turisti, è
preferibile effettuare le donazioni ad uno dei vari centri di assistenza.
Distribuire a caso per strada (non importa se soldi o caramelle) non fa altro che
favorire l’accattonaggio ed in ogni caso arriva solo a chi fortuitamente riesce ad
avvicinarci.
AVVERTENZE GENERALI
Ricordiamo ancora una volta, in modo che non possano sfuggire, le avvertenze
che seguono:
1) La Mongolia è sino ad ora, per fortuna, un Paese non interessato da un forte
sviluppo turistico e, però, non ha ancora maturato una “mentalità” che
soddisfi esigenze consolidate in altre parti del mondo, con la conseguente
limitata scelta di hotel, campi ger, ristoranti, mezzi di trasporto, guide.
2) Qui in generale è a volte estraneo anche il concetto di orari fissi e prestabiliti,
di tempi, ritmi e puntualità come comunemente si intendono altrove. Per
questi motivi e più in generale per altri connessi alle condizioni ambientali
specifiche locali, l’itinerario potrebbe subire variazioni in corso di svolgimento
anche relativamente ai campi con le “ger” indicati.
3) Per questo, pur potendo contare sul massimo della collaborazione del nostro
corrispondente, guide, autisti, accompagnatore, gestori dei campi tendati
ecc. potrebbero in corso di viaggio verificarsi disguidi circa aspetti come la
puntualità, rispetto degli orari nella consegna delle camere o nella
disponibilità del congruo numero di “ger” prenotate.
4) Le indicazioni presenti nel programma dettagliato, condizioni di viaggio e
quote di partecipazione, si basano sulle informazioni fornite ad aprile dal
nostro corrispondente e dalle compagnie aeree.
5) Questo viaggio, pur non essendo un viaggio-esplorazione-avventura, è
caratterizzato da
- ritmi a volte intensi,
- trasferimenti e percorsi a volte impegnativi,
- alcuni pasti che potrebbero non risultare all’altezza delle abitudini
nostrane nei ristoranti locali, in hotel, nei campi ger e lunch box,
- certe sveglie di buon mattino,
- insomma un vero viaggio in cui però anche gli eventuali imprevisti
nulla tolgono al fascino dell’itinerario.
7) Se durante il viaggio si avessero dubbi sui comportamenti da tenere, in
qualsiasi circostanza, suggeriamo vivamente di rivolgersi all’accompagnatore o
alla guida locale.
8) Nel caso le nostre indicazioni non fossero sufficienti in un qualsiasi aspetto
del programma, contattateci. Invitiamo vivamente a richiedere specificazioni
anche su questioni che a casa propria appaiano secondarie, ma che in corso di
viaggio potrebbero rivelarsi importanti. A questo proposito suggeriamo di
annotarvi per iscritto anche problemi particolari sui quali ricevere chiarimenti.
16
Quota Individuale di partecipazione da Milano :
Minimo 10 partecipanti
Con Esperto Kel 12.
€ 3,950.00
Massimo 16 partecipanti
Supplementi per persona:
Supplemento singola
€ 520.00
Tasse aeroportuali e fuel surcharge
€ 250.00
Suppl. partenza da altre città (su richiesta e
soggetto a disponibilità)
Visto
€ 400.00
€ 60.00
Spese di ottenimento visto
€ 30.00
Spese di ottenimento visto - Urgente
€ 120.00
Quota di gestione pratica: € 80.00
Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il
pagamento del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio, cosi
come determinato dalla tabella premi seguente:
Costo individuale del viaggio fino a
€ 1.000,00
€ 2.000,00
€ 3.000,00
€ 4.000,00
€ 5.000,00
Oltre € 5.000,00 sull’eccedenza
Premio individuale
€ 31,00
€ 63,00
€ 94,00
€ 125,00
€ 156,00
3%
Le condizioni di polizza sono riportate sul catalogo Kel12 e riguardano sia
l’assicurazione medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali
di annullamento.
Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del
viaggio.
PENALI DI ANNULLAMENTO
·
·
10% della quota di partecipazione sino a 45 giorni di calendario prima della
partenza;
20% della quota di partecipazione da 44 a 31 giorni di calendario prima della
partenza;
17
·
·
·
·
30% della quota di partecipazione da 30 a 18 giorni di calendario prima
partenza;
50% della quota di partecipazione da 17 a 10 giorni di calendario prima
partenza;
75% della quota di partecipazione da 9 giorni di calendario prima
partenza fino a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima
partenza;
100% della quota di partecipazione dopo tali termini.
della
della
della
della
Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà
durante lo svolgimento del viaggio stesso.
Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il
corrispettivo di coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi. La
copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto.
Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno
successivo alla data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno
della partenza.
18
Questi prezzi sono ancorati al rapporto di cambio (1 Euro= 1,33 USD) e possono
essere soggetti ad adeguamento valutario (valgono le condizioni di vendita da
catalogo).
La percentuale delle quota pagate in valuta estera è del 55% del prezzo del viaggio
La quota comprende:
· volo di linea Milano/Ulaanbaatar A/R in classe turistica
· voli di linea Ulaanbaatar/Moron e Dalanzadgad/Ulaanbaatar in classe turistica
· franchigia bagaglio aereo kg. 20 per persona
· trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero
· trasporti interni in pullman a Ulaanbaatar, in Toyota 4x4 dove si viaggia in 3
passeggeri oltre all’autista nel resto del tour
· sistemazione in camera doppia in hotel 4* a Ulaanbaatar, in ger a 2 posti
letto con servizi in comune durante il circuito
· trattamento di pensione completa, alcuni pranzi sono tipo pic nic laddove
non vi siano alternative apprezzabili
· visite ed escursioni come da programma con guida locale parlante inglese
· accompagnatore Kel 12 con minimo 10 partecipanti
· ingressi, tasse e percentuali di servizio
La quota non comprende:
· visto d’ingresso
· trasferimenti da/per gli aeroporti in Italia
· tasse areoportuali e fuel surcharge
· eventuali tasse d’imbarco da pagare in uscita dal paese
· attività facoltative come passeggiate a cavallo o con il cammello
(indicativamente per un’ora di cavalcata il costo varia da 5 a 8 USD a
persona che si pagano direttamente in loco alla famiglia presso cui si
noleggia il cavallo)
· mance (prevedere un importo complessivo pari a 50 Euro circa per persona
da consegnare all’accompagnatore all’inizio del viaggio che provvederà a
distribuirlo fra guida, autisti e personale in genere)
· chiamate d’emergenza dal telefono satellitare in dotazione al gruppo (costo
chiamate internazionali: 4 USD al minuto)
· bevande
· facchinaggio
· extra personali in genere e tutto quanto indicato come facoltativo
· tutto quanto non espressamente indicato nel programma e alla voce “la
quota comprende”.
Partenza
Rientro
Stagionalità
03/08/2013 (sabato)
18/08/2013 (domenica)
19
Note
Accompagnatore Kel
12: David Lovelock
Informazioni pratiche: Mongolia
FORMALITA’
Passaporto individuale in corso di validità. Per l’ingresso in Mongolia è richiesto il
visto consolare del cui rilascio si può occupare la nostra organizzazione previo
pagamento dei diritti dovuti : è necessario il passaporto valido per almeno sei mesi
dalla data di ingresso nel Paese, 1 foto tessera e 1 copia del modulo compilato e
firmato in originale. Il tutto deve pervenire al nostro ufficio di Milano almeno 25
giorni prima della partenza.
Si fa presente che l’organizzazione non ha alcuna responsabilità nel caso di
impossibilità a partire o a entrare nel paese di destinazione a causa di documenti
non corretti.
DISPOSIZIONI SANITARIE
Nessuna vaccinazione obbligatoria è richiesta per l’ingresso nel paese.
Si suggerisce di munirsi dei medicinali di uso personale e per eventuali disturbi
intestinali, oltre che di repellenti per gli insetti. Bere esclusivamente bevande da
bottiglie acquistate sigillate e mangiare solo cibi cotti.
Circa la situazione sanitaria, ferme restando le normali cautele indicate
dall’accompagnatore in corso di viaggio, è bene consultare il proprio medico in
relazione alle proprie caratteristiche personali.
Ogni viaggiatore, però, risponde alle diverse condizioni ambientali, climatiche,
stagionali, alimentari e sanitarie in modo diverso. Perciò, al di là di generiche
indicazioni fornite da enti, autorità e dagli stessi organizzatori del viaggio, é bene
rivolgersi ed attenersi alle specifiche indicazioni del proprio medico e della ASL.
FARMACIA DA VIAGGIO
Nella vostra farmacia da viaggio non devono mancare i medicinali di uso personale
e inoltre: aspirina con vitamina C, disinfettanti intestinali (Bimixim), antidiarroici
(tipo Dissenten), antinfluenzali. Fazzoletti umidificati, fazzolettini disinfettanti
(Citrosil o simili), collirio, cerotti e prodotti repellenti contro le zanzare.
CLIMA
Il clima è di tipo continentale, con inverni lunghi, freddi e secchi. L’estate è mite,
breve e relativamente piovosa. Le temperature medie invernali, influenzate dalle
masse d’aria provenienti dalle zone artiche, oscillano fra i -20°C e i -35°C (ma
talvolta si sono registrate minime di -57°C). . In estate, da giugno ad agosto, le
condizioni sono molto più miti e piacevoli con clima più secco e temperature medie
intorno ai 15/20 gradi con punte di oltre i 30 specie in alcune regioni del deserto
del Gobi. La notte si può verificare una notevolissima escursione termica anche a
causa dell’altitudine
Mediamente in Mongolia ci sono 280 giorni di sole all’anno. Le piogge estive hanno
una media di 600mm sui monti Altai, Khentii e nella zona del Khovsgol e meno di
10mm nel Gobi.
20
Temperature medie estive:
a Ulaan Baatar
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Max °C
15
20
22
21
14
a Dalandzadgad
Min °C
2
8
12
11
3
Max °C
15
20
24
22
14
Min °C
2
8
13
11
3
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Si consiglia un abbigliamento leggero (pantaloni di tela, camicie e magliette) con
strati aggiuntivi da sovrapporre (pullover di lana, k-way, e capi più pesanti come un
piumino o pile secondo le proprie caratteristiche personali).
Scarpe comode e robuste per poter essere usate nelle escursioni e passeggiate o
durante eventuali situazioni meteorologiche avverse.
Un indumento impermeabile.
Capi pesanti sono necessari specie per le sere vista la notevole escursione termica
che in alcune zone di notte può portare quasi allo 0. In alcune “ger” ci sono le stufe
spesso alimentate con sterco secco, (non è maleodorante come si immagina), ma
per chi temesse comunque le temperature notturne potrebbe essere opportuno
portare una tuta da ginnastica o altro indumento adeguato. Da non dimenticare:
sacco lenzuolo, asciugamano, repellente per gli insetti, borraccia, una torcia con
batterie (talvolta nelle ger può mancare la luce), crema solare, burro di cacao,
occhiali da sole.
FUSO ORARIO
D’estate in Mongolia ci sono 6 ore di differenza rispetto all'Italia (ad es. quando in
Italia sono le 12.00 in Mongolia sono le 18.00).
VALUTA
La moneta locale è il tugrik (scritto anche “togrog”). Conviene cambiare un
sufficiente numero di dollari nella capitale perché nei campi ger raramente vengono
accettati. La moneta straniera più diffusa è il dollaro USA, al secondo posto c'è
l’euro.
In genere non si può fare affidamento sulla possibilità di utilizzo delle carte di
credito.
(E’ questo un altro degli aspetti che più rapidamente può cambiare).
DISPOSIZIONI DOGANALI IN LOCO
Si rammenta che gli uffici doganali possono, tra l’altro, sanzionare chi contravvenga
alle norme in materia di qualità e quantità delle esportazioni/importazioni. In
particolare rendiamo noto che è consentita in Italia l’introduzione di merci il cui
valore d’acquisto non superi 175 euro. In Mongolia la legge vieta l’esportazione di
oggetti ritenuti “antichi”.
21
In caso di dubbi sugli atteggiamenti da mantenere in corso di viaggio è
necessario rivolgersi all’accompagnatore o alla guida locale.
DISPOSIZIONI VALUTARIE
Non è consentito uscire dal Paese con una somma superiore a quella dichiarata in
entrata.
Il dollaro statunitense e l’Euro sono le valute straniere preferite, accettate nella
capitale anche per piccole transazioni commerciali. Le carte di credito hanno una
diffusione molto limitata (grandi alberghi e alcuni ristoranti e negozi), mentre sono
quasi del tutto sconosciute al di fuori della capitale.
LINGUA
La lingua ufficiale è il mongolo. L’inglese è abbastanza diffuso fra il personale degli
alberghi e negozi più importanti di Ulaan Baatar mentre nei campi di ger è parlato
raramente.
RELIGIONE
Buddismo tibetano: 92% della popolazione. Islam: 6% (Mongolia occidentale).
Sciamanesimo: 2% (Mongolia settentrionale)
PREFISSI TELEFONICI
Dall’Italia alla Mongolia: comporre il prefisso internazionale 00976 più il prefisso
urbano senza 0 seguito dal numero dell'abbonato.
Dalla Mongolia all’Italia: comporre il prefisso internazionale 0039 più il prefisso
urbano seguito dal numero dell’abbonato.
I campi di ger non sono dotati di telefono.
I cellulari italiani funzionano solo nelle regioni dove esiste sufficiente ricezione
garantita dalle reti locali (a Ulaan Baatar e in alcune zone dell’itinerario). I campi
ger normalmente non sono dotati di telefono. (Quello della telefonia è uno degli
aspetti che può variare più rapidamente. Per costi e modalità di uso del proprio
cellulare in Mongolia consultare il proprio gestore).
CINE/FOTO
E’ opportuno fornirsi alla partenza di tutto il materiale occorrente e abitualmente
utilizzato. In loco il materiale fotografico è di scarsa qualità.
Oltre alla dovuta sensibilità con cui si consiglia di avvicinarsi alle persone che si
intendano fotografare, si ricorda che non sempre è consentito fotografare, specie
usando il flash, in molti luoghi in cui ci recheremo per le visite, templi, monasteri,
musei…
Dove ciò è permesso occorre quasi sempre prevedere un esborso non simbolico.
Consiglio per le foto in esterna: ricordarsi che la luce diurna è molto forte e per
questo (a chi utilizzi ancora i tradizionali metodi) possono bastare pellicole con
bassa sensibilità (vanno bene anche 64 asa).
VOLTAGGIO
Il voltaggio standard è 220 volts, con prese di tipo europeo a due spinotti.
Potrebbero verificarsi interruzioni nella sua erogazione, anche se ciò avviene più
raramente rispetto al passato. Nei campi di ger la corrente elettrica viene erogata
22
generalmente dalle ore 19/20 fino alle 23/24. Non in tutti i campi le ger potrebbero
disporre di prese di corrente. In questo caso si potrà richiedere di usare quelle
presenti nel ristorante, nella “reception” o nelle toilette.
CUCINA
La cucina mongola è semplice, senza pretese e piuttosto monotona: ravioli ripieni
di carne, montone e patate sono la base della cucina locale, a cui si aggiungono
minestre, barbabietole, carote.... Difficilmente si trova frutta fresca. Sono invece
reperibili l’acqua minerale, la birra e il vino (talvolta anche italiano).
ACQUISTI
Gli unici “negozi” si trovano a Ulaan Baatar dove è possibile acquistare pullover,
coperte, sciarpe e guanti in lana di cammello e in cachemire prodotti localmente,
belli e convenienti. Particolari sono gli stivali di feltro tipici della Mongolia. Si
trovano anche degli acquerelli che ritraggono i paesaggi locali, non cari e piuttosto
belli. Nei musei della capitale oggetti d’arte religiosa (“tanka”, statuette di Buddha,
preghiere…). Le bancarelle spacciano paccottiglia cinese per “antiquariato”!
Si ricorda che non sempre gli acquisti effettuati in gruppo favoriscono sconti o
vantaggi per i partecipanti. Si suggerisce di effettuare gli acquisti durante il tempo
libero recandosi dove meglio si creda.
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Informazioni generali:
NORME E SUGGERIMENTI RELATIVI AL VOLO
Biglietto aereo
Desideriamo portare alla vostra attenzione, che dal 1 giugno 2008, in conformità
con le disposizioni IATA (International Air Transport Association: associazione
internazionale che rappresenta 240 compagnie aeree e il 94% del traffico aereo
internazionale di linea), non si potranno più emettere biglietti aerei cartacei. Questi
documenti di viaggio sono stati sostituiti dai biglietti elettronici, gli e-tkt, che
garantiscono il metodo più efficiente di emissione e gestione del trasporto aereo,
migliorando inoltre il servizio per i viaggiatori.
Cos’è un biglietto elettronico? Un biglietto elettronico (e-ticket o ET) contiene in
formato elettronico tutte le informazioni che prima venivano stampate sul biglietto
cartaceo. L’unico foglio di cui si ha bisogno è “l’itinerary receipt” (in formato A4)
che vi verrà consegnato assieme ai documenti di viaggio e che rappresenta la
ricevuta del passeggero e la conferma dell’avvenuta emissione del biglietto aereo.
Riporta tutti gli estremi dettagliati dei voli prenotati per vostro conto, il codice di
conferma del vettore aereo, il numero di biglietto elettronico emesso e i vostri
nominativi come da passaporto. Questo documento dovrà essere custodito con cura
e presentato direttamente al banco di accettazione del volo. E’ importantissimo
che al momento della prenotazione comunichiate il vostro nome esatto
come da passaporto (anche secondo nome o cognome se li avete).
Articoli consentiti in cabina (bagaglio a mano):
· un bagaglio a mano la cui somma delle dimensioni (lunghezza + altezza +
profondità) non superi complessivamente i 115 cm (come previsto dal DM
001/36 del 28 gennaio 1987)
· una borsetta o borsa porta-documenti o personal computer portatile
· un apparecchio fotografico, videocamera o lettore di CD
· un soprabito o impermeabile
· un ombrello o bastone da passeggio
· un paio di stampelle o altro mezzo per deambulare
· articoli da lettura per il viaggio
· culla portatile/passeggino e latte/cibo per bambini, necessario per il viaggio
· articoli acquistati presso i “duty free” ed esercizi commerciali all’interno
dell’aeroporto e sugli aeromobili
· medicinali liquidi/solidi indispensabili per scopi medico-terapeutici e dietetici
strettamente personali e necessari per la durata del viaggio. Per quanto
riguarda i predetti medicinali liquidi è necessaria apposita prescrizione
medica
· liquidi, contenuti in recipienti individuali di capacità non superiore a 100
millilitri o equivalente (es. 100 grammi), da trasportare in una
busta/sacchetto/borsa di plastica trasparente, richiudibile, completamente
chiusa, di capacità non eccedente 1 litro (ovvero di dimensioni pari, ad
esempio, a circa cm 18 x 20) separatamente dall’altro bagaglio a mano.
Nota: i liquidi in questione comprendono acqua e altre bevande, minestre, sciroppi,
creme, lozioni e oli, profumi, spray, gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia,
contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume da barba, deodoranti,
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sostanze in pasta, incluso dentifricio, miscele di liquidi e solidi, mascara, ogni altro
prodotto di analoga consistenza. Per busta di plastica/sacchetto trasparente
richiudibile deve intendersi un contenitore che consente di vedere facilmente il
contenuto, senza che sia necessario aprirlo e che sia dotato di un sistema
integralmente sigillante, come zip oppure chiusure a pressione o comunque una
chiusura che dopo essere stata aperta possa essere richiusa.
É raccomandabile includere nel bagaglio a mano l'occorrente per la notte e un golf,
utili in caso di ritardata consegna del bagaglio all'arrivo. Attenzione invece a non
includere coltellino multiuso, forbicine, tagliaunghie, ecc.
Bagaglio da spedire a seguito del passeggero
Si consiglia l’uso di lucchetto e di mettere un’etichetta con proprio nome e recapito
anche all’interno del bagaglio.
Preghiamo leggere le informazioni date in ogni itinerario poiché le disposizioni
spesso sono diverse e limitano ulteriormente il peso per motivi di sicurezza; se si
superano i limiti imposti, questo può comportare un costo elevato.
Articoli vietati nel bagaglio
· E’ vietato il trasporto nella stiva dei seguenti articoli:
· esplosivi, fra cui detonatori, micce, granate, mine ed esplosivi
· gas compressi (infiammabili, non infiammabili, refrigeranti, irritanti e
velenosi) come i gas da campeggio, bombolette spray per difesa personale,
pistole lanciarazzi e pistole per starter
· sostanze infiammabili (liquide e solide) compreso alcool superiore a 70 gradi;
sostanze infettive e velenose
· sostanze corrosive, radioattive, ossidanti o magnetizzanti
· congegni di allarme
· torcia subacquea con batterie inserite
Modalità di reclamo:
In caso di MANCATA RICONSEGNA/DANNEGGIAMENTO del bagaglio registrato
(il bagaglio consegnato al momento dell’accettazione e per il quale viene emesso il
“Talloncino di Identificazione Bagaglio”) all’arrivo a destinazione si deve APRIRE UN
RAPPORTO DI SMARRIMENTO O DI DANNEGGIAMENTO BAGAGLIO facendo
contestare l’evento, prima di lasciare l’area riconsegna bagagli, presso gli Uffici Lost
and Found dell’aeroporto di arrivo, compilando gli appositi moduli, comunemente
denominati P.I.R – Property Irregularity Report.
SMARRIMENTO DEL BAGAGLIO – Se entro 21 giorni dall’apertura del “Rapporto
di smarrimento bagaglio” non fossero state ricevute notizie sul ritrovamento,
inviare tutta la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela
e/o Assistenza Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio
della pratica di risarcimento.
RITROVAMENTO DEL BAGAGLIO SMARRITO – In caso di ritrovamento del
bagaglio, entro 21 giorni dalla data di effettiva avvenuta riconsegna, inviare tutta la
documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza
Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di
risarcimento delle spese sostenute.
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Documentazione necessaria per entrambi i casi:
· il codice di prenotazione del volo in caso di acquisto via internet oppure
l’originale della ricevuta in caso di biglietto cartaceo;
· l’originale del P.I.R rilasciato in aeroporto;
· l’originale del talloncino di identificazione del bagaglio e la prova
dell’eventuale avvenuto pagamento dell’eccedenza del bagaglio;
· un elenco del contenuto del bagaglio nel caso di bagaglio smarrito;
· un elenco dell’eventuale contenuto mancante nel caso di bagaglio ritrovato;
· gli originali degli scontrini e/o ricevute fiscali nei quali sia riportata la
tipologia della merce acquistata (in relazione alla durata dell’attesa) in
sostituzione dei propri effetti personali contenuti nel bagaglio;
· indicazione delle coordinate bancarie complete: nome e indirizzo della Banca,
codici IBAN, ABI, CAB, numero di C/C, codice SWIFT nel caso di conto estero
e nome del titolare del conto corrente; se i suddetti dati non si riferiscono
all’intestatario della pratica, specificare anche l’indirizzo di residenza, numero
di telefono, numero di fax (se disponibile), l’indirizzo e-mail (se disponibile).
Importante – “Partenze da altre città”
La normativa aerea è estremamente complessa e articolata. Riteniamo quindi
doveroso darvi alcune indicazioni, confermandovi che, comunque, tutto lo staff
addetto alle prenotazioni resta a disposizione per informazioni, consigli, chiarimenti.
Le partenze da “altre città” diverse da quelle pubblicate in catalogo, sono quasi
sempre possibili ma, soprattutto se non sono operate dallo stesso vettore della
tratta internazionale, seguono disposizioni particolari che è giusto conoscere, anche
perché eventuali ritardi/cancellazioni o altro non comportano responsabilità né dei
vettori né della Kel12. Eseguiremo tutte le pratiche necessarie per farvi partire nel
modo più comodo e dalla città che preferite, ma con le opportune avvertenze e
informandovi che, se non esiste un accordo tra la compagnia che opera il volo
internazionale e quelle che effettuano la prima tratta, devono essere emessi due
biglietti differenti e questo comporta a volte la necessità di un doppio imbarco dei
bagagli. Informandovi inoltre che la perdita del volo internazionale non comporta
riprotezione, rimborsi o assunzione delle eventuali spese di hotel da parte della
compagnia aerea e di Kel 12.
In base al Contratto di Trasporto, i vettori faranno il possibile per trasportare i
passeggeri e i bagagli con ragionevole speditezza. I vettori possono sostituire senza
preavviso altri vettori e l’aeromobile, e possono modificare e omettere, in caso di
necessità, le località di fermata indicate sul biglietto. Gli orari possono essere
variati e non costituiscono elemento essenziale del contratto. I vettori non
assumono responsabilità per le coincidenze.
INFORMAZIONI RELATIVE AL VIAGGIO
Documenti per l’espatrio
Ricordiamo che, considerata la variabilità della normativa in materia, le
informazioni relative ai documenti di espatrio sono da considerarsi indicative e
riguardano esclusivamente cittadini italiani e maggiorenni. Ogni partecipante è
tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che
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normalmente non deve scadere entro sei mesi dalla data di partenza), la presenza
di diverse pagine libere (il numero varia a seconda dell’itinerario scelto e dunque
visti necessari) e la validità della marca da bollo per l'uscita dall'Italia. Si consiglia
di avere sempre con sé una copia conforme all’originale del passaporto e di
eventuali vaccinazioni internazionali, e di tenerle separate dai documenti originali.
L'impossibilità per il cliente di iniziare e/o proseguire il viaggio a causa della
mancanza e/o dell’irregolarità dei prescritti documenti personali (passaporto, carta
d'identità, vaccinazioni, etc.) non comporta responsabilità dell'organizzatore.
Norme valutarie in Italia
Ai sensi del Reg. CE 1889/2005 del 26.10.2005 (aggiornamento del 15.06.2007)
ogni persona fisica in entrata o in uscita dall’Unione Europea ha l’obbligo di
dichiarazione in DOGANA delle somme di denaro contante e strumenti negoziabili al
portatore trasportati d’importo pari o superiore a 10.000 euro.
Assicurazioni
Per quanto riguarda le disposizioni assicurative vi invitiamo a leggere con
attenzione la relativa polizza. In caso di sinistro, malattia o infortunio durante il
viaggio, Vi preghiamo di provvedere immediatamente a informare l’assicurazione
comunicando il numero indicato nella polizza ricevuta con i documenti di viaggio.
Imprevisti
Gli itinerari pubblicati sono stati elaborati in modo da essere realizzati con
puntualità e precisione. Particolari situazioni possono tuttavia determinare
variazioni nello svolgimento dei servizi previsti: voli, orari, itinerari aerei e alberghi
possono essere modificati a discrezione dei vari fornitori e sostituiti con servizi di
pari livello. Il verificarsi di cause di forza maggiore quali scioperi, avverse condizioni
atmosferiche, calamità naturali, disordini civili e militari, sommosse, atti di
terrorismo e banditismo e altri fatti simili non sono imputabili all'organizzazione.
Eventuali spese supplementari sostenute dal partecipante non potranno pertanto
essere rimborsate, e non lo saranno le prestazioni che per tali cause dovessero
venir meno e non fossero recuperabili. Inoltre l'organizzazione non è responsabile
del mancato utilizzo di servizi dovuto a ritardi o cancellazioni dei vettori aerei.
Disservizi
Come indicato nelle Condizioni di Partecipazione, eventuali contestazioni in merito
a difformità di prestazioni rispetto a quanto contrattualmente previsto, rilevate in
corso di viaggio, dovranno essere riferite quando e se possibile al nostro
rappresentante sul luogo. E’ comunque necessaria la notifica scritta a Kel 12 entro
10 giorni dalla data di rientro in Italia. Le eventuali richieste di rimborso relative a
servizi non usufruiti saranno documentate da una dichiarazione che richiederete al
rappresentate locale, e che attesterà il mancato godimento dei servizi stessi.
Convenzione CITES
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Il 1° giugno 1997 è entrato in vigore il Regolamento Comunitario che dà attuazione
alla Convenzione CITES di Washington a proposito d’importazione di animali e parti
di animali protetti perché a rischio di estinzione. Sono previste multe fino a
130.000 euro per chi porta in Italia souvenir realizzati con animali protetti, animali
vivi, anche se acquistati legalmente nel paese di origine.
Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della Legge n.
38/2006:
“La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati concernenti la
prostituzione e la pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi
all’estero”.
Data ultimo aggiornamento: 06/05/2013
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