Arriva la dieta Bulletproof, "correggere" il caffè con il burro aiuta a

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Arriva la dieta Bulletproof, "correggere" il caffè con il burro aiuta a
Anno IV – Numero 592
BACHECA
Ordine
1. Ordine: in riscossione
la quota sociale del
2015
2. Corsi ECM 2015
3. ORDINE: Rapporti di
attività professionale
(collaborazione o
espletamento di pratica
professionale)
4. Requisiti trasferimento
Titolarietà farmacia:
disposizione decreto
milleproroghe
Martedì 03 Marzo 2015, S. Viola, Tiziano
Proverbio di oggi………..
'O maccarone se magna guardanno 'ncielo!
Ringraziamento a Dio per il buon cibo
Arriva la dieta Bulletproof, "correggere" il
caffè con il burro aiuta a dimagrire
La nuova "moda" alimentare ha spopolato negli Usa e in Gran
Bretagna: brucia calorie, aumenta la concentrazione e lascia
sazi fino all'ora di pranzo
Notizie in Rilievo Mettere una "zolletta" di burro nel caffè al posto dello zucchero può aiutare a
Scienza e Salute
5. Arriva la dieta
Bulletproof,
"correggere" il caffè con
il burro aiuta a
dimagrire
Prevenzione e
Salute
6. Esami del sangue:
Proteina C-Reattiva
7. aratormone
8. Come si trasmette la
varicella: consigli per
prevenire il contagio
9. In quanto tempo si
scioglie una caramella
nel naso
10. Perché fa male
l’avampiede?
perdere peso. La nuova dieta dei campioni arriva dagli Stati Uniti. Il suo ideatore,
Dave Asprey, assicura che il suo metodo per la colazione è in grado di bruciare
calorie, aumentare la concentrazione ed eliminare il grasso corporeo in eccesso,
lasciando sazi fino all'ora di pranzo. Le polemiche, però, non mancano.
La colazione "a prova di proiettile" - La nuova dieta bulletproof
(letteralmente "a prova di proiettile") afferma che il burro fa meno male dello
zucchero e basa la sua efficacia sulla chetosi, un processo metabolico che si
innesca quando il nostro organismo è in deficit di zuccheri nel sangue e comincia a
utilizzare le riserve di grasso immagazzinate. La premessa fondamentale, però,
riguarda gli ingredienti della miscela, che per produrre il suo effetto deve essere
rigorosamente biologica. La ricetta "segreta" comprende una tazza di acqua
bollente, due cucchiai e mezzo abbondanti di chicchi di caffè selezionati da
macinare, un cucchiaio di un olio a base di grassi altamente digeribili e un
cucchiaio di burro non salato e grassfed (prodotto da animali allevati a pascolo).
La dieta del burro - L'intuizione del caffè "corretto" al burro è balenata ad
Asprey durante un suo viaggio in Tibet, dove gli fu offerto il celebre tè con burro
di yak che lì usano come bevanda conviviale, utile anche per affrontare la scalata.
I consigli della dieta "bulletproof" riguardano anche gli altri pasti della giornata,
durante la quale si dovrebbero consumare pietanze a base di proteine animali e
verdure condite con il burro. Ciò che si deve evitare invece è la frutta zuccherina,
gli alimenti che contengono glutine, i cereali e gli oli derivati da vegetali, gli
additivi, i coloranti e l'aspartame.
Ma funziona davvero? - Il burro nel caffè ha però incontrato un diffuso
scetticismo da parte degli esperti di alimentazione. "A fornire energia al cervello non sono i grassi ma i carboidrati. Le persone continuano a bere il caffè al burro
perché a loro piace, ma che aiuti a controllare il peso nel tempo è da dimostrare".
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 592
PREVENZIONE E SALUTE
Ordine: ESAMI DEL SANGUE
Una sintetica «biblioteca» dei principali valori che si possono trovare sul referto
Gli esami per Cuore e Metabolismo
Esistono diversi test per verificare la salute del cuore e dei vasi, che è spesso
correlata anche al buon funzionamento del metabolismo. Nella tabella alcuni fra
quelli più spesso prescritti
Nell’ediz. odierna parliamo della Pcr
PROTEINA C-REATTIVA
Calcemia
Calcitonina Colesterolo
D-dimero
Glicemia
NT-proBNP Paratormone Pcr
Trigliceridi Troponina
VitaminaD
Che cosa si misura: Il test misura la concentrazione della proteina C reattiva (CRP) nel sangue. La
CRP è una sostanza prodotta dal fegato e poi rilasciata nel circolo sanguigno. In condizioni normali i
suoi livelli nel sangue sono bassi, ma in presenza di un’infezione o di uno stato infiammatorio possono
aumentare anche di migliaia di volte nel giro di Rischio cardiovascolare Concentrazione CRP
poche ore. In questi casi, la crescita della CRP è
meno di 1 mg/L
molto rapida e precede il manifestarsi di sintomi basso
classici dell’infiammazione, come la febbre o il moderato
1-3 mg/L
dolore. Il ritorno di CRP a valori normali è
elevato
altrettanto rapido: non appena l’infiammazione
scompare la proteina cala.
Quando e perché il test è indicato: Il test della CRP viene utilizzato per accertare la presenza di
uno stato infiammatorio, ma non è specifico per la diagnosi di nessuna malattia. In genere il medico
ricorre alla misurazione della CRP nel sangue quando sospetta una malattia infiammatoria, come
alcuni tipi di artrite (artrite reumatoide), malattie autoimmunitarie (lupus eritromatosus), disturbi
infiammatori dell’intestino (morbo di Chron). Essendo CRP un marcatore generale di infiammazione, un
eventuale aumento della sua concentrazione deve allertare il medico che provvederà a prescrivere
esami più approfonditi per poter effettuare una diagnosi di malattia.
Come si fa il test: sufficiente prelevare un campione di sangue dalla vena di un braccio.
Valori normali: Nelle persone sane il valore medio della CRP è compreso tra 0,5 mg/L e 10 mg/L, con
una variabilità che dipende dall’età e dal sesso del paziente.
Come interpretare i risultati dell’esame: Per la maggior parte dei casi di infezione e
infiammazione si registrano incrementi della CRP che vanno da 10 mg/L a 1000 mg/L.
Informazioni aggiuntive: Esiste un altro esame che misura la CRP: esso è definito test per la CRP ad
alta sensibilità. A differenza dell’esame a bassa sensibilità, che può misurare solo valori di CRP superiori a
10 mg/L, questo test è in grado di rilevare variazioni di piccole quantità della proteina, misurando
concentrazioni comprese tra 0,5 e 10 mg/L. Il test ad alta sensibilità è indicato per valutare il rischio
cardiovascolare in persone sane, visto che diversi studi hanno evidenziato un’associazione tra aumento
della CRP e malattia cardiovascolare. A oggi, non c’è un consenso generale su quando effettuare questo
test e su come interpretarlo. Infatti, un aumento dei livelli di CRP riflette la presenza di infiammazione, ma
non indica necessariamente che l’infiammazione abbia luogo nelle pareti delle arterie, a livello delle
placche aterosclerotiche, e che sia quindi collegata a un rischio cardiovascolare. In ogni caso, nonostante la
questione sia ancora controversa, il test può essere prescritto insieme ad altri esami che valutano il rischio
cardiovascolare, come la misurazione del colesterolo buono (HDL) rispetto a quello totale e la
determinazione dei trigliceridi. Inoltre sono state definite tre classi di rischio cardiovascolare, che
corrispondono ad altrettante concentrazioni della CRP. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 592
PREVENZIONE E SALUTE
COME SI TRASMETTE LA VARICELLA:
CONSIGLI PER PREVENIRE IL CONTAGIO
Come si trasmette la varicella?
Vediamo alcuni consigli per prevenire il contagio. Questa malattia esantematica rappresenta una
delle infezioni più comuni che colpiscono sia gli adulti che i bambini. In particolare fra i più piccoli è
una malattia piuttosto comune. Si manifesta con delle macchie pruriginose, che somigliano a delle
vescicole ed è accompagnata da sintomi molto simili a quelli di un’influenza. La varicella è causata dal
virus varicella-zoster. Quest’ultimo può rimanere anche inerte all’interno del corpo e causare, in un
secondo momento della vita, l’herpes zoster. La varicella è una malattia molto contagiosa, per cui è
bene adottare alcune precauzioni per evitarne la trasmissione.
Come si trasmette : La varicella si trasmette per via aerea sia nella fase in cui
ancora non si sono manifestati i sintomi, sia durante la fase acuta. Le vescicole,
uno dei segni da riconoscere per capire che si tratta di varicella, sono contagiose
fino a 5-6 giorni dopo l’inizio dell’esantema. Il periodo di incubazione è pari ad un
numero di giorni compreso fra 10 e 20. Il virus viaggia nell’aria attraverso le goccioline di saliva, gli
starnuti e i colpi di tosse. Nelle donne in gravidanza l’infezione può trasmettersi attraverso la
placenta e contagiare il feto.
Il Vaccino: Il vaccino contro la varicella è efficace dal 70% all’85% dei casi per la
prevenzione di un’infezione lieve e in più del 95% per prevenire le forme più
pesanti. A volte alcuni soggetti che hanno fatto il vaccino possono contrarre lo
stesso la malattia, ma i sintomi sono meno gravi. I medici raccomandano di
vaccinare i bimbi dai 12 ai 15 mesi e poi di effettuare un richiamo della vaccinazione
dai 4 ai 6 anni.
Il Riposo: E’ essenziale che un bambino, quando è affetto dalla varicella,
rimanga a riposare a casa e non vada a scuola, perché il contatto con gli altri
bambini potrebbe essere alto. Meglio rimanere a riposarsi.
L’Igiene: E’ importante lavarsi le mani spesso, per ridurre le probabilità della
trasmissione del virus. Soprattutto occorre badare all’igiene delle mani prima di
mangiare e dopo aver usato il bagno.
Il Contatto: E’ bene che i genitori si assicurino che un bambino con la varicella
rimanga lontano dai fratelli e dalle sorelle non vaccinati, per quanto sia possibile. Il
contatto faciliterebbe l’esposizione al virus e quindi la trasmissione dell’infezione.
Gravidanza: Le donne in gravidanza e le persone che hanno dei problemi al
sistema immunitario non dovrebbero stare vicini ad una persona con la
varicella. Se una donna che aspetta un bambino e non ha avuto la varicella in
passato contrae il virus, il feto può sviluppare problemi congeniti, in particolare
se la trasmissione avviene nelle prime 20 settimane di gravidanza.
(Tanta Salute)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 592
PREVENZIONE E SALUTE
IN QUANTO TEMPO SI SCIOGLIE UNA CARAMELLA
NEL NASO
Se una caramella finisce nel naso di un bambino meglio toglierla o aspettare che si
sciolga? Dipende dalla caramella come hanno scoperto alcuni ricercatori che
volevano tranquillizzare i genitori troppo ansiosi. Per una TicTac servono 25
minuti, per una Polo almeno 40.
Basta aspettare 25 minuti per veder sparire una TicTac
infilata nel naso per gioco o per errore.
Come molti genitori sanno bene, sono vari e insoliti gli
oggetti che i bambini piccoli si infilano nel naso, rischiando
anche il soffocamento.
Se per palline, fagioli secchi, monetine, soldatini, perline e
altri oggetti in plastica c'è poco da fare, e occorre un rapido
intervento di rimozione in ospedale, ora una ricerca ha
svelato quanto tempo occorre a una serie di caramelle per
sciogliersi all'interno del naso umano.
INTERVENIRE O NO? Gli esperti dell'University Hospital of
Wales cercavano di capire se una strategia "attendista" fosse più appropriata, almeno nei casi in cui i
bambini avessero inalato prodotti "solubili".
La soluzione definitiva al problema: Così hanno visto, cronometro alla mano, che una mentina
col buco al centro (Polo) impiega in media 42,5 minuti a 'svanire' nelle narici, e una TicTac 25-30
minuti.
Per testare la fattibilità di una simile strategia, l'otorino Dan Leopard e i suoi colleghi hanno
selezionato cinque caramelle amate da bambini, misurando il tempo
impiegato da ciascun tipo a dissolversi nel naso dello stesso Leopard, in
qualità di cavia umana.
Le caramelle, tutte abbastanza piccole da entrare nel naso di un bambino,
sono così state inserite dai medici nel naso del chirurgo otorinolaringoiatra,
mentre i colleghi cronometravano il tempo impiegato a sciogliersi.
LA CLASSIFICA. Le Fizzers sono risultate più rapide (10-15 minuti), seguite
da TicTac (25-30 minuti), Smarties (30-35 minuti), Skittles (35-40 minuti), e
Polo (40-45 minuti). I risultati, suggeriscono secondo i ricercatori che la
strategia attendista "può essere una valida opzione, almeno in alcuni casi".
«Se un bambino dice di aver inserito una caramella nel naso e questa non può essere vista, si deve
essere certi che sia davvero una caramella, e non un oggetto inorganico o corrosivo, per adottare una
strategia attendista.
In caso si sospetti la presenza di un corpo estraneo potenzialmente dannoso, questo approccio
sarebbe infatti inappropriato».
Non solo: bisogna considerare che il tempo impiegato da una caramella per sciogliersi nel naso di un
adulto è probabilmente inferiore rispetto a quello che occorre a un bambino, dice Leopard. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 592
PREVENZIONE E SALUTE
PERCHÉ FA MALE L’AVAMPIEDE?
Può essere colpa di un sovraccarico sulle ossa della pianta chiamate metatarsi
Se avvertire la sensazione di avere un sasso sotto la pianta del piede, fareste bene a non
sottovalutarla, perché al fastidio può aggiungersi il dolore e con
il tempo anche altre alterazioni.
«Il dolore sotto l’avampiede, o meglio metatarsalgia , è un
disturbo comune che può avere molteplici cause, ma che nella
maggior parte dei casi è conseguenza di un eccessivo carico. In
pratica, il peso non è più distribuito, come dovrebbe, in modo
uniforme su tutti e cinque i metatarsi (le ossa della pianta del
piede), ma quasi esclusivamente sui tre centrali, non strutturati
per sopportare il sovraccarico. Ecco perché spesso si parla di
abbassamento o caduta dei metatarsi» premette Angelo
Chessa, resp. dell’Unità di chirurgia del piede dell’Ospedale San Paolo di Milano.
Fattori che possono favorire il disturbo? «Nei giovani la causa più frequente di sovraccarico
sull’avampiede con conseguente dolore è l’intensa attività fisica, soprattutto qualora si pratichino
sport in cui c’è un impatto continuo dei piedi con il terreno, come corsa, calcio o pallacanestro, a volte
con la complicità di scarpe non adatte per il tipo di attività. Sempre in tema di calzature, le donne
farebbero bene a non esagerare con tacchi molto alti e scarpe a punta che aumentano il carico sulla
parte anteriore del piede. Non a caso la metatarsalgia mostra una netta predilezione per il sesso
femminile. Va comunque detto che spesso tutto parte da deformità dei piedi congenite o acquisite,
come piede piatto, piede cavo, alluce valgo».
Come si presenta il dolore? «Oltre alla tipica sensazione di avere un sasso sotto al piede, si avverte
un dolore, più o meno intenso, nella parte anteriore del piede che aumenta dopo essere stati a lungo
in piedi o aver camminato. Di solito questo tipo di dolore non trae grande giovamento dall’uso di
antidolorifici e questo è uno dei motivi che induce il paziente a rivolgersi a uno specialista»
Possono esserci altri disturbi? «Al dolore si può aggiungere, con il passare del tempo, la
formazione di un ispessimento della cute sotto la pianta (ipercheratosi) che, anche se rimossa, tende
nuovamente a comparire. Se non si interviene, il continuo sovraccarico può poi favorire lo sviluppo di
dita a martello. Nella maggior parte dei casi questa deformità interessa secondo, terzo e/o quarto dito
che assumono un aspetto curvo».
Quali sono gli esami utili? «Il primo esame per capire a che cosa è dovuta la metatarsalgia è
l’esecuzione di una radiografia del piede sotto carico, quindi stando in piedi. A questo esame, se lo
specialista lo ritiene opportuno, si possono far seguire l’analisi del passo computerizzata e la
baropodometria, che rileva le pressioni esercitate dal piede, fermo o in movimento, punto per punto.
Esami più impegnativi come risonanza magnetica o Tac vengono riservati a casi selezionati».
Che cosa si può fare? «Se la metatarsalgia è insorta da poco, si opta per un approccio conservativo:
riposo, eventuali impacchi con ghiaccio, farmaci antidolorifici al bisogno (che, però, non sempre
hanno gli effetti desiderati), specifici plantari per ridurre il sovraccarico sull’avampiede. Utile dimagrire
se si è in forte sovrappeso e limitare l’uso di scarpe con tacco molto alto.
Ma nessuno di questi provvedimenti può far regredire, se si è già instaurata, l’eventuale patologia, per
esempio l’alluce valgo, che ha dato origine al dolore.
Ecco perché in presenza di importanti deformità del piede l’unica strategia risolutiva è spesso quella
chirurgica». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 592
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: RAPPORTI DI ATTIVITÀ PROFESSIONALE
(COLLABORAZIONE O ESPLETAMENTO DI PRATICA PROFESSIONALE)
Nota esplicativa dell’ASL Napoli 1 in merito all’obbligo da parte dei Titolari di
Farmacia di provvedere ad effettuare le comunicazioni alla competente ASL di
pertinenza, di inizio attività professionale in forma di collaborazione o di pratica
professionale.
La nota esplicativa e i moduli da utilizzare per la comunicazione contestuale allo STAP della Regione
Campania, all’ASL e all’Ordine Provinciale dei Farmacisti sono reperibili sul sito istituzionale
dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it, Sezione Servizi, → Modulistica
REQUISITI TRASFERIMENTO TITOLARIETA’ FARMACIA:
DISPOSIZIONE DECRETO MILLEPROROGHE
Si informa che il Senato ha approvato in via definitiva, l’articolo unico del ddl 1779 di
conversione del decreto legge del 31 dicembre 2014 n. 192, recante proroga di termini
previsti da disposizioni legislative, c.d. milleproroghe.
Per quanto di interesse si segnala in particolare che all’art. 7 del DL citato è stato aggiunto il comma 4
quater che sposta fino al 31 dicembre 2016 l’efficacia delle disposizioni in materia di requisiti per il
trasferimento della titolarità della farmacia, di cui all’art. 12 della legge 2 aprile 1968, n. 475, e s.m.i.
Fino al 31 Dicembre 2016, ai fini dell’acquisizione della titolarità di una farmacia,
è richiesta esclusivamente l’iscrizione all’albo dei farmacisti.
Sono escluse dall’applicazione della disposizione le sedi oggetto del concorso straordinario.
Sarà comunque cura della FOFI approfondire l’esame del citato provvedimento dopo la sua
pubblicazione nella GU e comunicare eventuali ulteriori novità di interesse della professione.
Ordine: Corsi ECM 2015–SESSIONE PRIMAVERILE
Sessione Primavera – Si informa che da Mercoledì 18 Febbraio è possibile
prenotare sul sito istituzionale dell’ordine i Corsi ECM Gratuiti 2015.
COME PRENOTARSI: da Mercoledì 18 Febbraio è possibile prenotare i Corsi ECM 2015
1- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it
2- home page del sito dell’Ordine/sezione ECM
3- Prenotazioni
4- Accesso all’area riservata mediante username e password
5- Scegliere i corsi da prenotare