IL XVII INCONTRO ARETHUSE LA FLESSIBILITA` NELL`EUROPA
Transcript
IL XVII INCONTRO ARETHUSE LA FLESSIBILITA` NELL`EUROPA
IL XVII INCONTRO ARETHUSE LA FLESSIBILITA’ NELL’EUROPA DEL SUD di Massimo FRANCO Il tema del XVII Incontro Arethuse è stato la FLESSIBILITÀ NELL’EUROPA DEL SUD. Su questo argomento dalle differenti prospettive disciplinari hanno discusso i diversi ricercatori partecipanti, secondo la tradizionale gestione dell’incontro, con un articolazione dei lavori in sessioni parallele. La flessibilità certamente risulta essere una delle parole chiave del dibattito economico degli ultimi anni. Nella nozione di flessibilità vengono in qualche modo rappresentati, e spesso semplificati, i fenomeni nuovi, complessi, incerti, rapidi, imprevedibili che caratterizzano l’attuale sistema economico. Con il termine flessibilità dunque si intende un concetto molto ampio che può essere analizzato a diversi livelli e secondo prospettive differenziate. Il concetto stesso è inoltre, secondo i più, strettamente legato a quello di incertezza; esso esprime la modalità mediante la quale le aziende riducono gli effetti negativi di incertezza e complessità1. Come sostiene Dore (l986)2 in un suo famoso lavoro, la flessibilità è un concetto relativo, nel senso che è un attributo che si contrappone alla rigidità. Le definizioni disponibili nella letteratura economica e manageriale sono alquanto vaghe ed imprecise e mancano evidenze empiriche sui nessi causali tra il ricorso alla flessibilità e le perforrnance dei sistemi economici, delle singole organizzazioni, dei fattori produttivi e degli attori che li governano3. Tuttavia la nozione di flessibilità dal punto di vista economico può riferirsi a diverse accezioni: - flessibilità dei prezzi e dei mercati - flessibilità dei sistemi amministrativi pubblici - flessibilità dei sistemi di gestione dell’informazione - flessibilità dei sistemi di formazione dei prezzi - flessibilità dei sistemi di produzione - flessibilità della gestione aziendale 1 Meilich 0. (1997), The Flexibility-Efficiency Debate: Review and Theoretical Framework. Academy of Management Conference, Boston. 2 Dore R. (1986), Flexible rigidities: Industrial Policy and Structural Adjustrnent in the Japanese Economy. 1970-1980, Stanford University Press, Stanford. 3 Costa G. (a cura di) (2001), Flessibilità e performance. L’organizzazione aziendale tra old e new economy, Isedi, Torino. - flessibilità della forza lavoro In microeconomia e nella teoria dell’organizzazione la flessibilità può essere definita come l’attitudine di un’organizzazione a ricombinare nel tempo e nello spazio i suoi elementi costitutivi e a ridefinirne le caratteristiche al fine di conservare o aumentare il proprio livello di performance, a fronte dei cambiamenti intervenuti nell’ambiente e nelle strategie degli attori4. La nozione di flessibilità è in effetti un meta-concetto, che trova ambiti di analisi e di applicazione in settori della ricerca economica differenti fra loro per contenuti ed approccio teorico e metodologico: - in termini di teoria economica il concetto può essere inteso secondo due accezioni, quella che fa riferimento alla circostanza che i prezzi -siano essi dei beni e servizi, dei fattori produttivi, delle valute e delle attività finanziarie- possano aggiustarsi liberamente ed istantaneamente in relazione alle leggi evolutive proprie che li governano; in termini temporali, questo aggiustamento può avere meccanismi legati al passato (più difficoltoso e lento) o a fenomeni correnti e futuri tramite le aspettative, in contesti nei quali le informazioni sono elevate e reperibili a costo ridotto e gli agenti si comportano in modo“razionale” ossia ottimizzante. Un secondo tipo di flessibilità è quella che riguarda la capacità di aggiustamento di variabili di quantità e non di prezzo, quali il volume prodotto di beni e/o servizi, l’impiego dei fattori, nonché lo stock di attività finanziarie. In questa circostanza la flessibilità presuppone che i costi di modifica e/o i tempi di cambiamento di tali variabili siano diversi da zero. Le azioni di carattere microeconomico e macroeconomico finalizzate a ridurre le rigidità dei sistemi economici e/o dei mercati, a ridurne i costi di aggiustamento e a spezzarne irreversibilmente i fattori inerziali che li caratterizzano, costituiscono un contributo al raggiungimento di un equilibrio che soddisfa proprietà ottimali. - In termini di teoria e prassi aziendalistica, la flessibilità può essere invece interpretata come l’attributo necessario (anche se non sufficiente) per competere con successo sul mercato, ma anche come un valore non ben definibile in modo immediato, che consente ad una struttura organizzata e finalizzata al raggiungimento di uno scopo, e fare in modo di raggiungerlo in modo più efficiente, rapido e con minore spreco di energie inerziali (forze resistenti). D’altro canto l’economia è la scienza sociale che studia la produzione, la distribuzione, lo scambio e il consumo di beni e servizi, analizzando il modo in cui individui, gruppi, imprese e governi cercano di raggiungere in modo efficace l’obiettivo economico che si sono prefissati: è naturale, dunque, che la specializzazione e la focalizzazione delle ricerche su alcuni ambiti di una realtà economica 4 Costa G. (a cura di) (2001), op. cit.. complessa ed articolata inducano a definizioni e specificazìoni del concetto, che solo apparentemente sono distanti fa loro. La flessibilità significa dunque capacità/possibilità di adattamento, in tempi brevi ed a costi contenuti, alle mutate condizioni ambientali5 essa è però anche identificabile come la capacità di rispondere velocemente alle esigenze di un mercato dinamico ed eterogeneo, caratterizzato da alta concorrenza e domanda frammentata6 certamente vi è lo spostamento del concetto di flessibilità da un ambito esclusivamente interno alle organizzazioni al più ampio livello di sistema interorganizzativo o sistema di business7, e dunque un sistema è considerato più flessibile di un altro se, a seguito di determinate pressioni, sviluppa una maggior “ampiezza” o intensità di cambiamenti, in tempi più brevi, ed a costi più contenuti (concetto di efficienza incorporato in quello di flessibilità). Nell’ambito degli studi aziendalistici, dunque, la nozione di flessibilità è ampiamente utilizzata, e recentemente forse in modo accentuato, in ambiti molteplici: dalle strutture organizzative ai processi produttivi, ai tempi di lavoro, alle retribuzioni, agli impieghi, ai comportamenti di impresa, agli assetti istituzionali8. Durante l’incontro, nelle nove sessioni sono state discusse 29 relazioni, che pur orbitando nel più ampio ambito economico sono state affrontate secondo le diverse matrici culturali e settoriali dei relatori. Il risultato è una riflessione sul tema che si arricchita delle diverse impostazioni metodologiche e di diverse visioni disciplinari. Va ricordato tuttavia il contributo di tutti i colleghi e coordinatori delle delegazioni straniere, al comitato scientifico presieduto dal prof Francesco Testa e composto dal prof. Ambrosio Sempere dell’Università di Murcia, dal prof. Pierre Delfaud dell’Université Montesquieu-BordeauX IV, dal prof. Gumersindo Ruiz dell’Università di Malaga e dai colleghi del Dipartimento di Scienze Economiche Gestionali e Sociali, i professori Stefano Consiglio, Paolo de Vita, Massimo Franco, Antonio Minguzzi, Vincenzo Sanguigni, Claudio Struzzolino. Il volume “La flessibilità nell’Europa del Sud”, M. Franco (a cura di), Franco Angeli, Milano, 2002, raccoglie gli atti dell’incontro Arethuse con i contributi dei partecipanti, di seguito indicati. 1. Flexibilidad, desarrollo y diversificación en los municipios rurales españoles: la importancia del sector servicios di A. Calatrava Andrés e A. Melero Guillo Negli ultimi decenni il mondo rurale nell'Unione europea, così come in altri paesi industrializzati, ha subito notevoli cambiamenti. Questa situazione è dovuta principalmente ad una profonda crisi 5 Lanzara , R. (1995), Flessibilità, in Caselli, L. (a cura di). Le parole dell’impresa, Franco Angeli, Milano. Pine H., B.J. (1995), Mass Customisation. The new Frontier in Business Competition, Harvard Business School Press, Harvard. 7 Mercurio R., Testa F. (2000), Organizzazione. Assetto e relazioni nel sistema di business, Giappichelli, Torino. 6 8 Maggi B. (2001), Flessibilità: una nozione da superare?, in G. Costa, Flessibilità e performance. L’organizzazione aziendale tra old e new economy, Isedi, Torino. strutturale del sistema produttivo che ha provocato diversi cambiamenti nella struttura organizzativa dei comuni rurali ad alta intesità urbana colpendo non solo il sistema della produzione industriale locale ma soprattutto tutte le attività legate al settore terziario. Il paper passa in rassegna la letteratura relativa al settore dei servizi per poi classificare questi ultimi e analizzare la diversificazione dei servizi. Nello svolgimento di questo lavoro sono utilizzati in via prioritaria i dati dalla Labor Force Survey (LFS), dal Central Business Directory (Dirce) e dall'indagine delle Imprese Industriali (EIE). L'analisi è stata effettuata su 23 filiali del settore terziario e sui loro servizi erogati alle imprese nel periodo compreso tra il 1995 e il 1999. 2. Inversión pública y efectos desbordamiento di C. A. Avilés Zugasti, R. Gómez García, J. Sánchez Maldonado Questo paper presenta una valutazione preliminare dell'impatto delle infrastrutture pubbliche sulle aziende private nell'economia spagnola. L'analisi è stata effettuata con i dati nazionali disaggregati per regioni, utilizzando, a differenza della maggior parte dei lavori esistenti, una funzione di costo aziendale insieme con una possibile misura degli effetti del capitale pubblico. Il paper ha lo scopo di valutare se l'investimento pubblico in infrastrutture è produttivo sulle imprese private spagnole con approccio basato su funzioni di costo. 3. Indices de flexibilidad del Sector Público di A. Sempere Flores Il lavoro analizza la flessibilità e rigidità del settore pubblico intese come la capacità decisionale degli amministratori pubblici di intervenire con manovre in materia di spesa e di entrate pubbliche anche attraverso variazioni di bilancio. La flessibilità, infatti, è rappresentata dalla velocità con cui è possibile adattare sistemi e norme che disciplinano la preparazione e l'esecuzione dei bilanci. Questa analisi è effettuata in un contesto all’interno del quale sono presenti diversi ostacoli alla flessibilità derivanti, ad esempio, dalla necessità di conservare nel tempo i livelli di spesa fissi adeguandoli solo al tasso d'inflazione e alle imposte. 4. Efectos sobre la competencia de la publicacion de datos de empresa di R. Gomez Garcia In alcuni paesi le autorità anti-trust vietano la pubblicazione dei dati relativi alle singole aziende compresi gli utili societari e il fatturato e consentono la divulgazione solo di informazioni aggregate di settore. La motivazione di ciò nasce dalla necessità di evitare situazioni di monopolio o di collusione tra imprese. Lo scopo del nostro studio è stato quello di esaminare sperimentalmente il ruolo che le informazioni, a disposizione delle aziende, hanno sul mercato e sul comportamento delle stesse in un contesto di uniformità e trasparenza informativa perfetta. I nostri risultati indicano che le aziende non si comportano in modo competitivo e che pericoli di collussione non sono frequenti. 5. Data warehouse en la estrategia de fidelización di E. Gil Soto e D. Martín Azami Il lavoro indaga la validità della costruzione di data warehouse come strategia di fidelizzazione del cliente. Uno dei vantaggi competitivi fondamentali per un’azienda, rispetto alla concorrenza, è la differenziazione del prodotto in modo che il cliente ne percepisca un valore superiore. L’obiettivo di questo lavoro è testare l’importanza e gli effetti positivi di costruire un database dettagliato sul comportamento dei consumatori in modo da adeguare i prodotti alle loro aspettative ed esigenze. Inoltre, è possibile realizzare il profilo del cliente al fine di determinare un processo di fidelizzazione che lo porti ad instaurare relazioni di lungo termine con l'organizzazione. Per fare ciò, però, l’azienda deve disporre delle tecnologie adeguate per la gestione di complesse banche dati. 6. Business intelligence e flessibilità nelle decisioni di marketing di A. Reitano Gli scenari che caratterizzano gli odierni sistemi-azienda appaiono notevolmente compositi e fortemente dinamici nonché caratterizzati da sempre più complesse e numerose interrelazioni, all’intero e all’esterno dell’azienda. Questo paper analizza le procedure di business intelligence, atte a cogliere ogni segnale o messaggio che sia foriero di minacce e/o opportunità e che possono essere ottimamente supportate dall’impiego delle reti telematiche poiché queste consentono di registrare, elaborare, confrontare e, soprattutto, individuare dati e informazioni, in tempo reale, con sicurezza e affidabilità e relativamente ad ogni possibile tematica: i mercati nazionali e internazionali, i prodotti, i prezzi, la concorrenza, le politiche promozionali e pubblicitarie, i clienti potenziali e acquisiti. 7. Flessibilità: concetti, misurazioni e livelli di analisi organizzativa di P. de Vita La ricerca di flessibilità, intesa come risposta alla mutevolezza e imprevedibilità crescente del contesto di mercato ed ambientale, ha assunto, soprattutto nell’ultimo quarto del secolo passato, un ruolo di primo piano nella pratica aziendale e nella ricerca organizzativa. Lo scopo di questo lavoro è di analizzare i meccanismi adottabili all’interno di un sistema di trasporto pubblico locale per trasferire la flessibilità dal livello delle regole a quello dei comportamenti, e dunque al sistema interorganizzativo considerato nel suo complesso. Le evidenze empiriche dimostrano come le diverse tipologie presentino una maggiore efficacia rispetto al ricorso al free market, che invece spesso è considerato in linea di principio, l’unica via per la flessibilità. Nei casi in cui l’adozione del free market è stato più radicale, tra l’altro, le performance del sistema sono addirittura peggiorate. 8. Experimentos para la gestión de los Recursos Comunes di S. Cabrera Yeto, Monica Capra, R. Gómez Garcia Il recente interesse per la gestione delle risorse ambientali ha portato allo sviluppo di un vasto campo di ricerca. Questo lavoro fornisce una nuova linea di studio per l'analisi dello sfruttamento delle risorse della pesca utilizzando la Teoria dei giochi e dell’Economia Sperimentale per individuare le interdipendenze degli agenti di un sistema economico nel momento in cui condividono una stessa risorsa. 9. Il rapporto tra banca e piccolo medie imprese nel contesto europeo: i risultati di una indagine sulle competenze nel settore del credito di V. Sanguigni La grande impresa mostra oggi, su scala internazionale e, quindi anche in Italia, di avere risposte autonome ed una sufficiente capacità di integrare logiche finanziarie e logiche industriali nella definizione dei propri percorsi strategici. Le piccole e medie imprese, invece, esprimono, per le proprie caratteristiche strutturali e funzionali, una forte esigenza di supporto che, al momento, non trova risposte adeguate nei comportamenti degli operatori finanziari domestici. La soluzione più realistica al fine di realizzare quella integrazione che ci pare indispensabile per il supporto di un sistema di piccola e media impresa passa, quindi, a nostro avviso, attraverso la costruzione di rapporti di partnership tra imprese ed istituzioni finanziarie e la creazione di un “sistema” di competenze condiviso. In tale contesto, vengono presentati i risultati di un progetto di ricerca comunitario coordinato dalla banca italiana Mediocredito Centrale - Gruppo Bancaroma, avente ad oggetto il tema delle competenze di banche, piccolo-medie imprese ed Università. 10. Les trajectoires Regionales en Europe di J. Rouzier L'analisi delle traiettorie regionali ha lo scopo di comprendere in che direzione vadano le politiche sociali ed economiche dei Paesi appartenenti all’UE in modo da valutare le differenze tra le aree geografiche e determinarne una corretta integrazione. 11. La flexibilidad: elemento clave en el proceso de construcción europea di R. Franco e M. Leon Castellanos Il paper analizza la rigidità presente nei meccanismi governativi della Commissione europea e gli ostacoli che ciò può determinare per una corretta integrazione europea. Il processo di costruzione europea è soggetto, infatti, a un complesso meccanismo di decisioni politiche che possono compromettere le aspettative basate sulla creazione di una Europa unita. La Commissione, motore sovranazionale, persegue a volte obiettivi in conflitto con quelli dei singoli Paesi senza permettere alcuna forma di flessibilità. E questa mancanza di flessibilità provoca disagi sociali legati all'intransigenza dei leader politici europei rispetto alle esigenze nazionali. 12. La flexibilidad de la cultura estratégica como base para la toma de decisiones participativa en el logro de los objetivos di J. R. Oreja, Ramón e J. Febles Acosta Il raggiungimento degli obiettivi aziendali è influenzato da molteplici fattori. Questo lavoro si propone di studiare la relazione tra flessibilità e processo decisionale strategico per il raggiungimento dei fini imprenditoriali. Ciò attraverso un approccio analitico-descrittivo alla cultura aziendale, disaggregandola in componenti che sono empiricamente più analizzabili e portando avanti lo studio su questi componenti. In questo senso autori come Pettigrew (1979), Martin (1992) e Harris e Ogbonna (1998) indicano che trattare la cultura come un concetto unitario riduce il suo valore di strumento analitico. Questo lavoro passa in rassegna i principali contributi teorici in questo campo di studio, determina l'ipotesi che si vuole convalidare e stabilisce una metodologia operativa per valutare come la cultura e la sua flessibilità abbiano impatto sul processo decisionale aziendale. Il dati sono stati ottenuti tramite la somministrazione di un questionario e la rielaborazione è avventa mediante la tecnica fattoriale e la regressione multipla. 13. I livelli della flessibilità organizzativa di M. Franco e F. Di Virgilio Negli studi di management e organizzazione il tema della flessibilità è tra i più sviluppati, anche se con approcci diversi e non sempre concordi tra loro. Alla luce di queste considerazioni è possibile ricondurre il concetto di flessibilità organizzativa in due aspetti: la flessibilità rispetto alla varietà ambientale (si pensi al concetto di requisite variety) e la flessibilità rispetto alla variabilità ambientale (si pensi al concetto di innovazione ed evoluzione) (Kochan, Lausbury, MacDuffie, 1997 ). Questo lavoro si pone come obiettivo quello di affrontare il problema delle risposte organizzative in termini di flessibilità ed un'efficace integrazione tra varietà e variabilità ambientale nell’ambito del Business System. L’ipotesi principale è che la flessibilità presenti un carattere contestuale collegabile al Business System ed ai livelli di articolazione degli attori che in esso vi operano. L’articolazione dei livelli: individuo, gruppo, azienda e network (Grandori, 1999, Perrone, 1997, Franco 1991, Mercurio e Testa 2000) sono, da questo punto di vista, le risposte organizzative flessibili che ridefiniscono in modo diverso il rapporto con il mercato e con i suoi attori. 14. La flessibilità della microstruttura aziendale di M. Franco e L. Picchione La continua evoluzione dello scenario competitivo, caratterizzato da un’accelerazione delle dinamiche tecnologiche e di mercato, spinge ormai le imprese a rispondere a sfide strategiche sempre più incalzanti, anche sotto il profilo organizzativo. Dinanzi all’esigenza di reagire agli stimoli ambientali e di muoversi in una realtà complessa e mutevole con tempestività ed efficacia, le aziende devono dotarsi di assetti snelli e flessibili: la flessibilità organizzativa diviene il principale fattore critico di competitività e di successo (Volberda, 1998). Nel lavoro si intende analizzare la flessibilità strutturale, secondo una prospettiva micro, ovvero con riferimento al sistema delle mansioni e dei ruoli organizzativi. Come introduzione all’argomento si rileva la poliedricità del concetto di flessibilità organizzativa (pgf. 2) per poi cercare di delineare con chiarezza il significato di flessibilità della microstruttura, soffermandosi sulle caratteristiche dello job design e dell’organizzazione del lavoro che la contraddistinguono (pgf. 3). Sono inoltre analizzati sinteticamente gli effetti che i cambiamenti organizzativi producono sulle risorse umane e sul rapporto tra queste e l’impresa nell’era della flessibilità (pgf. 4). Al fine di disporre di un quadro sufficientemente completo del tema trattato si evidenzia, mediante alcune esemplificazioni reali, l’attuale tendenza delle aziende a dotarsi di microstrutture team based (pgf. 5). Il lavoro si conclude con alcune riflessioni di sintesi (pgf. 6). 15. Relaciones verticales y actividades de valor en la industria agroalimentaria. Un análisis estratégico comparativo di A. Garcia Perez e A. Sanfiel Fumero Lo sviluppo economico dei paesi occidentali dopo la rivoluzione industriale è stato accompagnato da una crescente complessità dei processi produttivi e commerciali delle imprese. Il settore alimentare è stato uno dei più investiti da tale complessità poiché l'adozione e l'applicazione di nuovi processi industriali si è concretizzata, in particolare nel corso degli ultimi decenni, soprattutto in processi di esternalizzazione di attività. Di conseguenza, la catena di produzione alimentare è divenuta sempre più articolata e complessa, accrescendo l'importanza dei servizi, sia in relazione alla loro partecipazione al valore finale dei prodotti alimentari sia per quanto riguarda il processo decisionale (Mili, 1996). In quest’ottica, il paper delinea i processi di esternalizzazione e di complessità del processo produttivo di organizzazioni vinicole che occupano vaste aree del patrimonio agricolo, socioculturale ed ambientale delle isole Canarie in Spagna. 16. La flexibilidad en el sector turistico y los posibles efectos de un impuesto sobre las pernoctaciones di J. J. Benitez Rochel, E. J. Lunque Dominguez Questo lavoro ha lo scopo di realizzare un’analisi accurata sulla flessibilità del settore turistico e, più in particolare, del mercato per l’attratività turistica. In principio, il meccanismo di mercato permetteva di determinare il prezzo e la quantità degli scambi di beni e servizi mediante le dinamiche della domanda e dell’offerta. La flessibilità in questo mercato è sempre stata molto alta, in quanto, per ogni micro - cambiamento dei fattori che influenzano la domanda e l'offerta, è possibile determinare velocemente un nuovo prezzo di equilibrio. In questo contesto, si analizza la flessibilità dei meccanismi di mercato nel caso di introduzione di una tassa. Il paper descrive in primo luogo la teoria di base dell’applicazione delle imposte, per poi soffermarsi sui fattori che determinano l'elasticità del prezzo della domanda e dell'offerta. 17. L'economie touristique echappe-t-elle a la flexibilite? di Josette Mesplier-Pinet L'economia del turismo può essere intesa come un “economia di assemblaggio dei servizi di trasporto, alloggio, ristorazione ed intrattenimento”, cioè servizi orientati a soddisfare le esigenze espresse dai turisti. Per molti anni, in letteratura, si sono posti quesiti sulla flessibilità dell’economia del turismo e il lavoro spiega come l'economia turistica non sia assolutamente immune alla flessibilità, perché è di per sé un'economia flessibile nel tempo e perché accompagna la trasformazione delle imprese e tutte le mutazioni che esse subiscono. 18. Sistemas de información y calidad de servicio en el sector turístico: propuesta de una investigación di M. Calvo Aizpuru, Z. González Aponcio L'informazione è uno strumento strategico che contribuisce notevolmente alla qualità dei servizi offerti dal settore del turismo. Un’informazione gestita in modo efficace ed efficiente per il raggiungimento degli obiettivi di qualità è fondamentale per le imprese turistiche così come lo sono i sistemi informativi che hanno il compito di rendere le informazioni necessarie reperibili per la persona giusta al momento giusto con le caratteristiche e il formato desiderato dai dipendenti e dai clienti. L'obiettivo generale di questo paper è quello di dimostrare che la tecnologia può contribuire a migliorare notevolmente la qualità del servizio turistico e la posizione competitiva delle imprese stesse. Si individuano il ruolo dei sistemi informativi attualmente presenti nelle organizzazioni, il concetto di qualità del servizio e di rapporto instaurato tra l’IT e il livello di qualità del servizio fornito dagli operatori del settore il turismo per i loro clienti. 19. Lo stage: strumento di flessibilita’ per le imprese, opportunita’ di sviluppo per le Universita di G. Antonelli, L. Bollella, S. Consiglo I tirocini formativi e di orientamento, definiti anche stage, realizzano dei momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e consentono di agevolare le scelte professionali dei giovani mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro. Lo scopo del paper è di porre in evidenza le diverse valenze di questo particolare strumento mediante una riflessione che si svilupperà in quattro parti: nella prima è illustrato in che modo tale strumento è in grado di rispondere alle esigenze di flessibilità delle imprese; nella seconda sono descritti i motivi per i quali lo stage può essere considerato un’importante opportunità di sviluppo per il mondo formativo; nella terza è presentata un’esperienza concreta realizzata presso l’Università del Molise e finalizzata a promuovere all’interno della facoltà di Economia un programma di stage; nella quarta, infine, sono presentate alcune considerazioni che mirano ad evidenziare quali sono le condizioni organizzative che è necessario soddisfare affinché un programma stage sia in grado di soddisfare le esigenze delle imprese, delle Università e degli studenti. 20. La flexibilidad productiva en la nueva economía di C. Román, J. Luis Osuna, E. Grávalos Il termine globalizzazione è utilizzato ampiamente in tutti i campi per descrivere il contesto macro - economico, politico e sociale. Il fenomeno è presente soprattutto nelle realtà produttive forti come quella degli Stati Uniti caratterizzata da sostenuta crescita del PIL (circa il 3% all'anno), bassi tassi di inflazione (di solito al di sotto del 2%), deficit di bilancio lieve, riduzione del tasso di disoccupazione. In tale contesto, però, forte è la necessità, non solo di una infrastruttura tecnologica altamente sviluppata, ma anche di un capitale umano di elevata qualità e di un alto livello di capitale sociale, tutti fattori ampiamente analizzati nel lavoro. 21. La flessibilità nelle strategie di sviluppo delle imprese minori: il caso Valagro di C. Buccione In un contesto economico contraddistinto da mutevolezza ed incertezza governare le imprese secondo regole predefinite può compromettere la competitività di tali unità economiche. Nasce il bisogno di flessibilità che si concretizza in un tipo di risposta per affrontare l’incertezza che caratterizza il rapporto impresa-ambiente: si tratta di una risposta preventiva, che mira a ridurre i tempi ed i costi dell’adattamento della gestione agli eventi socio-economici. Inoltre il concetto di flessibilità è strettamente connesso a quello di innovazione ed internazionalizzazione. Il paper ha lo scopo di analizzare questi fattori chiave, in un’ottica di strategia integrata, attraverso un case study. 22. Creación de empresas, crecimiento económico y empleo en las Regiones Españolas (19952000) di J. A. Álvarez, O. González Morales La creazione di nuove imprese si suppone dipenda dall’esistenza di persone in grado di svolgere il ruolo di imprenditore (caratteristiche personali) e dalla possibilità di ottenere benefici realizzando nuove attività imprenditoriali o svolgendo le attività esistenti in modo più efficiente (caratteristiche ambientali). In breve, il paper si pone l’obiettivo di conoscere i meccanismi che stimolano la nascita e la selezione di nuovi imprenditori (creatori di ricchezza) per stabilire le politiche di crescita e di creazione di posti di lavoro. 23. Le travail interimaire: flexibilité ou precarite? Le cas du batiment en LanguedocRoussillon di J. D. Fornairon Nella nostra epoca si è assistito sempre di più all’incremento di forme atipiche di lavoro. Emerse soprattutto nel corso degli anni ‘70 e cresciute vertiginosamente negli anni fino ad oggi per rispondere alle trasformazioni dell'economia e della società, in base alla pressione degli attori sociali. Il lavoro atipico è divenuto fondamentale anche per le imprese al fine di sviluppare flessibilità per rispondere ai cambiamenti nel settore produttivo. Ma il lavoro interinale può determinare forme di precariato ed insoddisfazione notevole per il lavoratore, che non si identifica più nella realtà aziendale. Il paper ha l’obiettivo di indagare come in queste forme atipiche di lavoro siano effettivamente legate ad esigenze di flessibilità organizzativa e come incidano sulla soddisfazione dei lavoratori. 24. La flexibilidad de los recursos humanos en la gestión empresarial moderna di D. Diez Garcia, S. Quesada Rettschlag I progressi tecnologici, sempre più sofisticati, legati alla comunicazione ed all’informazione che nel corso degli ultimi dieci anni ha dovuto assorbire la società, sono stati così spettacolari che hanno portato alla trasformazione di un ampio processo di produzione, che ha costretto una gestione flessibile di tutte le risorse soprattutto di quelle umane (HR). Il paer ha come obiettivo quello di analizzare aspetti del capitale umano nella gestione dell’impresa moderna quali la gestione della conoscenza, la formazione, la pianificazione della carriera, l’informazione, la comunicazione, l’innovazione tecnologica, lo sviluppo del lavoro di squadra e la versatilità. Fattori divenuti funzioni essenziali per incrementare e miglirare una politica di qualità dei servizi e dei prodotti che le aziende offrono per lo sviluppo economico. 25. La flexibilite du marche du travail en France di B. Laval La flessibilità del lavoro è un tema al centro del dibattito sociale da quasi un quarto di secolo. Il paper indaga le modalità mediante le quali l'attenuazione di alcune rigidità del mercato del lavoro potrebbe portare a un calo della disoccupazione (o aumento dell'occupazione). 26. Análisis de la matriz inversa de Leontief. Un estudio del sector de la construcción di J. Sanjuan Solis Questo lavoro intende approfondire l'analisi dell'interrelazione settoriale mediante lo studio della matrice inversa di Leontief. La prospettiva individuata considera le tavole input-output I/O, dell’economia spagnola per gli anni 1980-1995. Sulla base dei dati disponibili, sono stati individuati 41 settori produttivi seguendo i criteri della Classificaciòn Nacional de Actividades Econòmicas (CNAE). Il lavoro sviluppa successivamente un’analisi di dettaglio dell’inversa di Leontief relativa ai dati del settore delle costruzioni. 27. Las decisiones de localización industrial: una aplicación de los modelos D.M.D. di T. Ravelo Mesa e C. Moreno Perdigón Gli obiettivi primari di questa ricerca sono focalizzati da un lato, nel rilevare la natura e l'importanza dei fattori che determinano attualmente la posizione strategica del settore industriale delle Canarie, e, dall’altro, nel determinare gli elementi di attrattività che le zone industriali delle isole hanno sul contesto sociale. L’analisi sarà condotta soprattutto sul fattore della localizzazione geografica e logistica che sembra essere quello più determinante per l’attrattività del settore produttivo delle isole. 28. La tematización como instrumento para la flexibilización de la oferta turística di R. Esteve Secall Il paper ha l’obiettivo di analizzare alcuni fattori chiave, studiati in un’ottica di politica integrata per il turismo sostenibile, che sono alla base dello sviluppo futuro per il turismo nell’Europa meridionale e in Spagna: qualità, innovazione e specializzazione. Per ognuno di essi si analizzano gli aspetti chiave, i vantaggi e gli svantaggi. 29. Dall’energia idraulica all’energia idroelettrica: le trasformazioni tecnologiche nel molise fra ‘800 e ‘900 di I. Zilli Il paper, dopo un escursus storico sulla storiografia europea e quella statunitense relative al tema dell’industria elettrica e del suo ruolo nello sviluppo economico ed industriale, affronta la storia dell’elettrificazione delle regioni centro-meridionali ed in particolare della regione Molise. Da un punto di vista temporale il processo di nascita e sviluppo del mercato elettrico nel Molise appare perfettamente allineato con quello del resto delle regioni dell’Italia centro-settentrionale, distaccandosi però, in positivo, per la significativa capacità progettuale, ma anche concretamente operativa degli imprenditori molisani. Elenco dei partecipanti ARETHUSE -2001 Isernia “La flessibilità nell’Europa del sud” J. A. Álvarez, Universidad de La Laguna G. Antonelli, Università degli Studi del Molise C. A. Avilés Zugasti, Departamento de Teoría e Historia Económica. Facultad de J. J. Benitez Rochel, Universidad de Málaga L. Bollella, Università degli Studi del Molise C. Buccione, Università degli Studi del Molise S.Cabrera Yeto, Departamento de Economía Aplicada (Estructura Económica). Universidad de Málaga A. Calatrava Andrés, Instituto de Economía y Geografía (CSIC), Madrid M. Calvo Aizpuru, Universidad de La Laguna M. Capra, Departamento de Economía. Universidad deWashigton & Lee S. Consiglio, Università degli Studi del Molise P. de Vita, Università degli Studi del Molise D. Diez Garcia, Universidad de Alicante F. Di Virgilio, Università degli Studi del Molise R. Esteve Secall, Universidad de Málaga J. Febles Acosta, Universidad de La Laguna J. D. Fornairon, Université de Montpellier 1 M. Franco, Università degli Studi del Molise R. Franco, Universidad de Sevilla P. Fratangelo, Università degli Studi del Molise A. Garcia Perez, Departamento De Economia Y Direccion De Empresa - Universidad de La Laguna R. Gianfelice, Università degli Studi del Molise E. Gil Soto, Departamento de Economía y Dirección de Empresas, Universidad de La Laguna R. Gómez García, Departamento de Teoría e Historia Económica. Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales. Universidad de Málaga Z. González Aponcio, Universidad de La Laguna O. González Morales, Universidad de La Laguna E. Grávalos, Instituto de Desarrollo Regional, Fundación Universitaria, Sevilla E. Horvaht, Università degli Studi del Molise B. Laval, Université Montesquieu-Bordeaux IV M. Leon Castellanos, Universidad de Sevilla E. Lichtscheidl, Tourismusschulen Modul, Vienna J. Luis Osuna, Instituto de Desarrollo Regional, Fundación Universitaria, Sevilla E. J. Lunque Dominguez, Universidad de Málaga D. Martín Azami, Departamento de Economía y Dirección de Empresas, Universidad de La Laguna A. Melero Guilló, Instituto de Economía y Geografía (CSIC), Madrid Ciencias Económicas y Empresariales. Universidad de Málaga J. Mesplier-Pinet, Université Montesquieu Bordeaux A. Minguzzi, Università degli Studi del Molise C. Moreno Perdigón, Universidad de La Laguna J. R. Oreja, Ramón, Universidad de La Laguna L. Picchione, Università degli Studi del Molise S. Quesada Rettschlag, Universidad de Alicante T. Ravelo Mesa, Universidad de La Laguna A. Reitano, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Organizzazione Aziendale e Amministrazione Pubblica, Università degli Studi della Calabria C. Román, Instituto de Desarrollo Regional, Fundación Universitaria, Sevilla J. Rouzier, Université Paul Valery, Montpellier C. Salvatore, Università degli Studi del Molise J. Sánchez Maldonado, Departamento de Economía Aplicada (Hacienda Pública). Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales. Universidad de Málaga A. Sanfiel Fumero, Departamento De Economia Y Direccion De Empresa - Universidad de La Laguna V. Sanguigni, Università degli Studi del Molise J. Sanjuan Solis, Universidad de Málaga A. Sempere Flores, Departamento de Hacienda y Economía del Sector Público, Universidad de Murcia C. Struzzolino, Università degli Studi del Molise F. Testa, Università degli Studi del Molise A. Viglietta, Università degli Studi di Torino N. H. Waites, Universty of Reading I. Zilli, Università degli Studi del Molise LA FLESSIBILITÀ NELL’EUROPA DEL SUD Isernia 2001 Álvarez J. A., González Morales O., Creación de empresas, crecimiento económico y empleo en las Regiones Españolas (1995‐2000). Antonelli G., Bollella L., Consiglio S., Lo stage: strumento di flessibilita’ per le imprese, opportunita’ di sviluppo per le Universita’. Avilés Zugasti C. A., Gómez García R., Sánchez Maldonado J., Inversión pública y efectos desbordamiento. Benitez Rochel J. J., Lunque Dominguez E. J., La flexibilidad en el sector turistico y los posibles efectos de un impuesto sobre las pernoctaciones. Buccione C., La flessibilità nelle strategie di sviluppo delle imprese minori: il caso Valagro. Cabrera Yeto S., Capra M., Gómez Garcia R., Experimentos para la gestión de los Recursos Comunes. Calatrava Andrés A. Melero Guilló A., Flexibilidad, desarrollo y diversificación en los municipios rurales españoles: la importancia del sector servicios. Calvo Aizpuru M., González Z., Aponcio Sistemas de información y calidad de servicio en el sector turístico: propuesta de una investigación. Esteve Secall R., La tematización como instrumento para la flexibilización de la oferta turística. Flessibilita’: concetti, misurazioni e livelli di analisi organizzativa, di P. de Vita. Fornairon J. D., Le travail interimaire: flexibilité ou precarite? Le cas du batiment en Languedoc‐Roussillon,. Franco M., Di Virgilio F., I livelli della flessibilità organizzativa. Franco M., Picchione L., La flessibilita’della microstruttura aziendale. Franco R., Leon Castellanos M., La flexibilidad: elemento clave en el proceso de construcción europea. Garcia Perez A., Sanfiel Fumero A., Relaciones verticales y actividades de valor en la industria agroalimentaria. Un análisis estratégico comparativo. Gil Soto E., Martín Azami D., Data warehouse en la estrategia de fidelización. Gomez Garcia R., Efectos sobre la competencia de la publicacion de datos de empresa. La flexibilidad de los recursos humanos en la gestión empresarial moderna, di D. Diez Garcia, S. Quesada Rettschlag. Laval B., La flexibilite du marche du travail en France. Mesplier‐Pinet J., L'economie touristique echappe‐t‐elle a la flexibilite. Oreja Ramón J. R., Febles Acosta J., La flexibilidad de la cultura estratégica como base para la toma de decisiones participativa en el logro de los objetivos. Ravelo Mesa T., Moreno Perdigón C., Las decisiones de localización industrial: una aplicación de los modelos D.M.D. . Reitano A., Business intelligence e flessibilità nelle decisioni di marketing. Román C., Luis Osuna J., Grávalos E., La flexibilidad productiva en la nueva economía. Rouzier J., Les trajectoires Regionales en Europe. Sanguigni V., Il rapporto tra banca e piccolo medie imprese nel contesto europeo: i risultati di una indagine sulle competenze nel settore del credito. Sanjuan Solis J., Análisis de la matriz inversa de Leontief. Un estudio del sector de la construcción. Sempere Flores A., Indices de flexibilidad del Sector Público. Zilli I., Dall’energia idraulica alla energia idroelettrica: le trasformazioni tecnologiche nel Molise fra ‘800 e 900’.