Self Help nell`ambulatorio del Pediatra
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Self Help nell`ambulatorio del Pediatra
IL PEDIATRA DI FAMIGLIA E GLI ESAMI DI LABORATORIO Vercelli 9-10 dicembre 2005 Il SELF HELP nell’ambulatorio del Pediatra a cura del dott. F. Reggiani della SICUP IL SELF HELP: UN VALORE AGGIUNTO PER NOI E PER I NOSTRI PICCOLI PAZIENTI Una infezione delle vie urinarie? • La prevalenza delle infezioni delle vie urinarie nei bambini fra 2 mesi e 2 anni che hanno febbre senza causa conosciuta sembra essere circa del 5%. • La prevalenza delle IVU nelle femmine con meno di 1 anno di età è del 6.5%; nei maschi del 3.3%. • Nelle femmine fra 1 e 2 anni è dell’8.1%; nei maschi dell’1.9%. • Il tasso di IVU nei bambini circoncisi è da 5 a 20 volte minore che nei non circoncisi. STICK URINE PESO SPECIFICO • v.n. 1015-1020 (nel lattante 1005-1010) • a) utile per la rilevazione della capacità di concentrazione renale • b) un peso specifico elevato può ridurre la reattività del test per il sangue e per il glucosio BILIRUBINA rileva la bilirubina diretta idrosolubile nell’ittero epatocellulare, colestasi intra ed extra epatiche UROBILINOGENO si riscontra nelle urine nelle epatopatie acute e croniche e nelle anemie emolitiche. ACIDO ASCORBICO La sua valutazione è in funzione della possibile interferenza con il glucosio: concentrazioni > a 0.2 g/l inibiscono fortemente la determinazione del glucosio CORPI CHETONICI Monitoraggio DM, ipoglicemia chetonica Falsi positivi: alcuni farmaci, strisce mal conservate o esposte alla luce ( ATTENZIONE alla chetonuria in epoca neonatale) GLICOSURIA Utile per identificare il DM, tubulopatie, glicosuria renale STICK URINE PH 5-6 se urine fresche. a) acido < 5.5: digiuno, gastroenteriti, febbre elevata. b) alcalino > 6: IVU da Proteus (ureasi produttori), campione da contaminazione batterica, mal conservato ( falso ph alcalino) STICK URINE SANGUE Le urine più idonee sono quelle del mattino. Falsi positivi: disinfettanti betadine, ipoclorito, forte batteriuria. NELLA PRATICA : • tracce: nessun valore • 1 +: presente nel 4% della popolazione normale • 2 + : controlli seriati e poi eventualmente STICK URINE LEUCOCITUR IA • Se urine ben conservate buona correlazione tra stick e microscopio. • 5-10 GB: negativo • 10-25 GB: debolmente positivo • 75 GB: positivo • 500 GB: fortemente positivo STICK URINE NITRITI a) Falsi negativi: pollachiuria, scarsi nitrati nella dieta, densità urinaria elevata, pseudomonas, enterococco. b) Falsi positivi: cattiva raccolta o malconservazione del campione. Viraggio dal bianco al rosa: ALTA BATTERIURIA • Leucocituria + e nitriti + : IVU • Leucocituria- e nitriti- : No IVU( valore predittivo neg. Del 98100%) GERMI IN GRADO DI DARE POSITIVITA’ AL TEST DEI NITRITI: 1) E.Coli 2) Salmonella 3) Citrobacter 4) Proteus 5) Klebsiella CRP Cosa non è la CRP Non è la PCR o Polymerase Chain Reaction, cioè quella reazione usata in infettivologia per moltiplicare DNA batterico o virale Non è la proteina C attivata recombinante (Drotrecogin alfa attivato), apparentemente in grado di ridurre la mortalità nei pazienti con sepsi. N.Engl.J.Med 2001; 344 CRP Cosa è la CRP • E’ una globulina • E’ una proteina della fase acuta • Il suo aumento testimonia direttamente la flogosi ( è molto specifica) * Poiché si normalizza rapidamente al venir meno della flogosi è molto utile nel monitoraggio CRP • I suoi livelli aumentano entro 4-8 ore dalla comparsa di un processo infiammatorio. • Alcuni Autori consigliano misurazioni in serie della CRP, specie in età neonatale, perché un livello elevato potrebbe non evidenziarsi fino a 1224 ore dopo la comparsa dei segni clinici Vantaggi della misurazione della CRP per il Pediatra • • • • • • • • Incrementi enormi rispetto ai valori normali e quindi facili da rilevare Non aumenta significativamente nelle infezioni virali Risposta e normalizzazione veloci Facile da determinare ( campione di sangue capillare) ed in tempi rapidi ( pochi minuti) Immediata decisione terapeutica Dosaggio immediato in pochi minuti su sangue intero capillare Risultati di CRP comparabili a quelli ottenuti in laboratorio Monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia terapeutica Come cercare di identificare una batteriemia occulta Pulliam e coll. Pediatrics 2001 • Per accertare la validità della CRP è stato condotto uno studio in 77 bambini di età inferiore a 3 anni confrontando CRP, conta dei GB e numero assoluto dei neutrofili. • Una concentrazione di CRP > 50 mg/l, permette di scartare la possibilità di una infezione batterica grave con un valore predittivo superiore agli altri due parametri. Utility of serum C-reactive protein for detection of occult bacterial infection in children Isaacmane coll. Arch Ped Adol Med 2002 • 200 bambini fra i 3 ed i 36 mesi con in media 40°C di febbre, di cui l’11.3% con infezione batterica occulta ( 17 polmoniti, 9 IVU, 3 batteriemie pneumococciche) • La CRP (cut off 44 mg/l) dà una sensibilità del 63% ed una specificità dell’81% Serum C-reactive protein in children with adenovirus infection Appenzeller e coll. Swiss Med Wkly 2002 Jun • La media del valore di CRP nei bambini con infezione da adenovirus era 49/mg/l ( 21-96). • Nei bambini con influenza era 9 mg/l (320). • Nei bambini con adenovirus i livelli di CRP erano indipendenti dalla durata della malattia, indicando che l’adenovirus scatena nell’ospite una immediata infiammazione simile ad una infezione Ma sarà vero che…? • Concentrazioni di CRP > 60 mg/l, suggeriscono una polmonite di origine batterica. • Un test negativo per CRP è utile per distinguere tra polmonite e bronchite. CRP ed altre diagnosi • In un lavoro del 1997 gli autori concludono che CRP, WBC e la VES hanno una limitata capacità di discriminare la polmonite pneumococcica da quella virale. Eur Resp J 1997 • In una mail sul BMJ un Pediatra ambulatoriale svedese informa che fra i suoi colleghi è diffusa l’usanza di praticare un dosaggio della CRP su sangue capillare, al fine di decidere se dare antibiotici in caso di bronchite acuta. Brit.Med. J 2001 Procalcitonina, CRP e Conta Leucocitaria in bambini con infezione delle basse vie respiratorie Prat e coll. Pediatr Infect Dis J 2003 Nov • La PCT e la CRP mostrano una significativa correlazione con una eziologia batterica. • Nessuna correlazione per la conta leucocitaria. • Per la CRP: con un cut off di 65 mg/dl per distinguere virale da batterica, la sensibilità è del 79% e la specificità è del 67%. • Per distinguere l’infezione Pneumococcica da altre etiologie, la sensibilità è del 90% 2 la specificità è del 60%. Infezioni delle vie urinarie • Differenzia in modo affidabile la Cistite ( basse vie urinarie) da patologie più importanti delle alte vie urinarie ( pielonefrite). • Valori di CRP di 100-140 mg/l suggeriscono la presenza di pielonefrite. Alti valori di CRP vs. valori nella norma Alti valori di CRP Infezioni batteriche Valori di CRP nella norma • Sepsi • Meningite • Polmonite da pneumococco • Pancreatite acuta • • • • • Pielonefrite acuta Tonsillite virale acuta Tratto respiratorio sup. Infezioni virali Infiammazioni vescica Tumori maligni ematologici • La prima ora dall’infezione CRP ed OTITE In un lavoro del 1995 valutando 185 bambini affetti da OMA e confrontando CRP con timpanocentesi, si conclude che un valore di CRP>20 è molto suggestivo di OMA batterica (alta specificità), ma <20 non è in grado di distinguere una forma batterica da una virale (poco sensibile). Pediatrics Ed.It. 1995 CRP ed Appendicite CRP ed Osteomielite Un lavoro finlandese di aprile 2001consiglia cautela: in 7 su 100 bambini con appendicite acuta la CRP e la WBC risultarono normali. Acta Pediatr. 2001 Risulta molto efficace nel definire la gravità e soprattutto nel monitoraggio della terapia rivelandosi un indice predittivo di guarigione più sensibile della WBC o della VES. Pediatrics Ed.It. 1994 CRP e Malattie reumatiche Se nel LES la CRP è bassa, questo dipende dal carattere non flogistico del LES, ma nell’A.R. sistemica, si riscontra una iper risposta sia di CRP che di VES e WBC CRP e Neoplasie Nella valutazione del bambino febbrile con neoplasia, il test non è sufficientemente specifico, ma è utile per il monitoraggio della terapia antibiotica. Ped Infect Dis Ed.It 1992 Interpretazione dei valori di CRP • > 100 mg/l suggerisce setticemia/altre infezioni invasive. • 20-99 mg/l suggerisce batteriemia in sviluppo o in terapia antibiotica. • 10-20 mg/l esclude infezione batterica se • non si tratta di neonato e se la storia dell’infezione > 6-12 ore • <10 mg/dl valore di riferimento, possibile infezione virale. Si sente sempre più parlare di Procalcitonina CHE COS’E’ • E’ il pro-ormone della calcitonina. • In condizioni normali è contenuta nel sangue a livelli molto bassi (<0.01 ng/ml) • Nelle infezioni virali e nelle malattie infiammatorie, il suo livello di rado supera 1 ng/ml • In quelle batteriche invece i valori possono oscillare fra 20 e 200 ng/ml CRP e PROCALCITON INA Qualche parola sui tests rapidi per la ricerca dell’antigene dello streptococco beta emolitico di gruppo A su tampone faringotonsillare. FARINGOTONS ILLITE La diagnosi differenziale clinica fra una faringotonsillite virale e una streptococcica è spesso difficile. E’ peraltro noto che il 60% dei casi sono di origine virale, mentre il 35% sono batterici (soprattutto streptococco piogene). Per tali motivi il TAMPONE FARINGOTONSILLARE è un esame fondamentale in un contesto ambulatoriale di primo livello. Protocollo di cura proposto dall’AAP (Red Book 2000) Faringotonsillite Test rapido per SBEA • • • • Negativo(stop) Tampone f. Negativo Nessuna terapia Positivo Positivo Beta Lattamico 10 gg o Cefal. II e III g 5gg Perché usare i test rapidi per la ricerca dell’antigene dello SBEGA • 70 tamponi eseguiti per faringotonsillite acuta, con test rapido • 31 positivi, pari al 44.2% • BREESE: Sensibilità 77.4% Specificità 38.4% • GIUDIZIO CLINICO: Sensibilità 70.9% Specificità 58.97% Lo studio FAST: una analisi di farmaco economia sulle linee guida dell’AAP • • • • • • Anno 2001 6000 Pediatri 3072 pazienti 0-14 anni in 3 mesi Studio osservazionale Solo il 20% ha seguito le linee guida Il costo/paziente per chi ha seguito le linee guida è minore rispetto a chi non le ha applicate così come sono state minori le complicanze • Colombo e al. Farmaco economia e percorsi terapeutici 2002 Ma perché facciamo il tampone faringeo? Per le complicanze locali? L’unica veramente temibile sarebbe l’ascesso retrofaringeo che comunque è una condizione rara: le casistiche raccolte in centri ORL di terzo livello comprendono da 1 a 3 casi/anno Per capire un nostro bambino affetto da PANDAS? ( Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated with Streptococcal infection) Criteri diagnostici per sospettarla: - Presenza di un disordine ossessivo compulsivo o di un tic. - Sintomi iniziali prima dll’età dei 3 anni o alla pubertà. - Decorso episodico della malattia con esacerbazioni improvvise e ben evidenti. - Inizio dei sintomi e delle ricadute associate temporalmente ad un’infezione da SBEGA. Ma perché facciamo il tampone faringeo? … per la prevenzione primaria del RAA? La sua incidenza è ancora alta nei Paesi in via di sviluppo, ma da noi l’incidenza attuale si aggira attorno ai 5 casi/100.000 soggetti <di 18aa, comunque…. Stollerman in una review sul RAA del 2001, ribadisce il concetto che: l’eterna vigilanza è il prezzo della libertà dal RAA e non si deve pertanto abbassare la guardia. La diagnostica allergologica nell’ambulatorio del pediatra di famiglia PRICK TEST E SPIROMETRIA Diamo dei numeri • Circa 10 milioni di italiani soffrono di allergia, 5 milioni dei quali soffrono di asma. • In una ricerca americana è stato valutato che le assenze dal lavoro e la riduzione della produttività che sono conseguite a causa della rinite allergica sono costate circa 250 milioni di dollari. • La frequenza dell’asma è aumentata del 75% dal 1980 al 1984. • L’asma colpisce solo negli USA più di 4,8 milioni di ragazzi con meno di 18 anni. • Più di 10 milioni di giorni di scuola vengono persi ogni anno per l’asma negli USA. IN SINTESI E’ IMPORTANTE RICORDARE CHE 1 BAMBINO SU 4 DEI NOSTRI ASSISTITI SOFFRE DI QUALCHE FORMA DI ALLERGIA LO SKIN PRICK TEST • • Le prove cutanee eseguite mediante prick rappresentano la metodica di prima scelta in quanto possono fornire la conferma dell’esistenza di una malattia allergica in modo rapido e con una attrezzatura di relativo basso costo. La reazione IgE mediata che si evoca con il prick test è caratterizzata da una reazione ponfo-eritematosa che si manifesta entro 15-20 minuti e scompare in 1-2 ore. • Le IgE prodotte dai linfociti B di un soggetto atopico diffondono nei tessuti e si fissano sui mastociti anche a livello cutaneo ( vi è infatti una buona relazione tra le IgE presenti nel siero, nel tratto respiratorio e nella cute). • Quando l’allergene giunge a contatto con 2 molecole di Ig disposte contiguamente sulla superficie del mastocita si determina la degranulazione di quest’ultimo con rilascio dei mediatori chimici che inducono a livello cutaneo la comparsa dell’eritema e del ponfo. Sono previsti limiti di età per il Prick Test? • I test cutanei possono essere praticati a tutte le età. Anche i lattanti infatti presentano reazioni cutanee ben pronunciate sia per gli allergeni che per l’istamina. • Nonostante ciò la maggior parte dei medici li esegue raramente in lattanti di meno di 6 mesi per i quali dovrebbero essere limitati a pochi alimenti selezionati ( latte, soia, uovo..) o agli inalanti domestici in base alla storia clinica del bambino. Altre variabili per il prick • Esiste un ritmo circadiano della reattività cutanea, massimo di notte e minimo al mattino; tale variazione non è tale però da giustificare discrepanze fra i risultati. • Anche la stagione in cui vengono eseguiti i test può essere importante: i soggetti sensibili ai pollini presentano risposte cutanee maggiori durante il periodo dell’impollinazione. Quali farmaci sospendere prima del Prick • Cortisonici? NO • Betastimolanti? NO • Antistaminici? SI sono sufficienti 3 gg di sospensione • Antileucotrienici? SI sono sufficienti 3 gg di sospensione Un po’ di EBM • Si ritiene che il prick test sia il metodo di screening più specifico per evidenziare la presenza di anticorpi IgE in pazienti con un a storia clinica di reazione in seguito all’esposizione di un allergene.( Clin All 1978) • E’ stato inoltre dimostrato che il Prick test è altamente riproducibile tenendo conto delle variazioni inter ed intraindividuali. (Allergy 1985) • Nel 1983 Sampson ha pubblicato uno studio che metteva a confronto la sensibilità e la specificità del RAST con quella del PRICK test e del gold standard DBPCFC ( test di provocazione con alimenti in doppio cieco controllato con placebo). • Come il PRICK test il RAST presentava un alto valore predittivo negativo (82-100%)-probabilità che la malattia non sia presente in caso di test negativo- mentre il valore predittivo positivo è basso (2575%)- probabilità che la malattia sia presente in caso di test positivo. Un po’ di EBM • E’ chiaro da questo studio che i due test considerati insieme non hanno maggiore valore di ciascun test preso singolarmente. • Il PRICK test è più sensibile del RAST. (J Allergy Clin Immunol 1984) • Il Prick test è ampiamente utilizzato nella valutazione clinica dell’allergia alimentare. • In uno studio compiuto su bambini affetti da DA il PPV è risultato <al 50%, mentre l’ NPV superiore al 95%. • Quindi il Prick è uno strumento per escludere un’allergia alimentare IgE mediata ( J Pediatr 1992). Quali sono allora le reali indicazioni del RAST? • L’uso indispensabile di antistaminici ( nel paziente con orticaria cronica ad esempio). • Una forma estesa di Dermatite Atopica. • Forse misurare il livello di IgE specifiche verso alcuni alimenti ( latte ed uovo per es.) per avere una indicazione circa la probabilità di una reazione severa a seguito della reintroduzione dello stesso alimento ( ma anche una cutinegatività al Prick rende poco probabile una reazione acuta al challenge). GRAZIE GRAZIEper per l’attenzione! l’attenzione!