[bolzano - 9] trentino_aa_fc/bolzano/09 27/03

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[bolzano - 9] trentino_aa_fc/bolzano/09 27/03
C ORRIERE
DELL' A LTO
A DIGE U M ARTEDÌ
27
M ARZO
Economia
2007
La divisione italiana mantiene la sede centrale a Chienes: fatturato a quota 125 milioni, 550 i dipendenti
Centrum PensPlan
Il bilancio è positivo
Il fondo francese Pai Partners acquisisce il 65% dell’azienda
LA NOVITÀ — I nuovi azionisti non intendono influenzare il piano di sviluppo della Lafarge Roofing
che nel 2006 ha fatto registrare un sostanziale passo in avanti sia nelle vendite che nei risultati, come
ha sottolineato Jean-Christophe Barbant, presidente del cda della Lafarge Roofing: «L’inversione
di rotta è in pieno svolgimento — afferma Barbant
— e con la struttura più agile, potremo concentrarci con più efficacia sui bisogni dei nostri clienti».
Lafarge Roofing è leader al mondo nelle coperture
di edifici, con un fatturato di 1,6 miliardi di euro,
opera in 46 Paesi ed intende potenziare la copertura geografica con acquisizioni mirate e aumento
della capacità produttiva. L’Italia rappresenta
una realtà importante nell’ambito di Lafarge Roofing, i positivi risultati di questi anni testimoniano
il ruolo che Lafarge Roofing Italia, che ha sede a
Chienes in Pusteria, ha nel raggiungimento degli
obiettivi definiti a livello di gruppo. Con l’utilizzo di marchi afferLeader nazionale mati come Wierer, Cotto Coperture, Cementegola, Tettofatto,
nel settore tetti
l’azienda intende consolidare la
Le prospettive
propria posizione di leader di
mercato in Italia, continuando
di sviluppo
nella strategia di diventare il forconfermate
nitore di soluzioni complete per
dalla casa madre la realizzazione del sistema tetto. Anche per il 2007 l’obiettivo
globale che l’azienda si pone è la
crescita: «Nella maggior parte dei Paesi — sostiene Barbant — ci si aspetta uno sviluppo di mercato e questo, insieme ad una rigorosa politica di gestione dei costi per compensare i crescenti costi
dell’energia e della logistica, fa sì che l’azienda si
aspetti un ulteriore miglioramento dei risultati».
1963
ORIGINE
Era il 1963 quando a Chienes iniziava
la produzione industriale delle tegole
Wierer in calcestruzzo, fino ad allora
prodtte in maniera artigianale
SVOLTA
Chiusura Speedline
Convocato un vertice
Nel 1984 la tedesca Braas, che
già dal 1968 era partner di
minoranza, acquisice la Wierer e
la controllata Cementegola
1999
FUSIONI
METALMECCANICI
L’ACQUISIZIONE DELLA TEDESCA BRAAS
ALLEATI
2007
BOLZANO — Il cda del Centrum
PensPlan ha approvato ieri il bilancio
2006, che sarà sottoposto il 26 aprile
all’assemblea. «Abbiamo chiuso
l’anno con un utile di 2 milioni di euro
— spiega il presidente Gottfried
Tappeiner —, il bilancio è in nero per
il terzo anno. Le passività iniziali sono
diminuite a 22 milioni di euro. Il fondo
di dotazione ha quasi raggiunto i 258
milioni. Bene i rendimenti azionari».
LA NASCITA DELLA WIERER IN PUSTERIA
1984
BOLZANO — LA proprietà della
Speedline incontrerà venerdì, nella
sede di AssoimpRenditori, i
rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e
Uil. All’ordine del giorno la mobilità per
8 dipendenti. Nulla si sa, invece, della
chiusura della fonderia, che dovrebbe
scattare il 31 marzo così come previsto
dall’accordo sulla cessazione delle
attività. Sempre più probabile il rinvio
della chiusura del reparto.
TRA PASSAGGI E SINERGIE
Nel ’96 acquisita la Vibralit, nel
’98 Braas Italia diventa Lafarge
Braas Italia. Nel ’99 Schiedel e
Vibralit si fondono con Lafarge
LA TRASFORMAZIONE FINALE
Nel 2001 la Lafarge Braas Italia
diventa Lafarge Roofing. A fine
febbraio di quest’anno la proprietà
passa al fondo francese Pai Partners
ARTIGIANATO
Aree in via Einstein
Consorzio della Cna
Oggi protesta in consiglio provinciale. Cisl: vittima della legge sugli appalti
Fallisce la Ho.ti.en, 40 in mobilità
IN ITALIA — Le cifre della Lafarge Roofing Italia sono di tutto rispetto: «Con 125 milioni di euro di fatturato nel 2006, 550 collaboratori e 13 siti di produzione su tutto il territorio nazionale — afferma
l’azienda — siamo leader in Italia nel settore tetti».
A Chienes ci sono la direzione centrale per l’Italia
ed uno stabilimento produttivo. Gli altri siti italiani, tra stabilimenti e depositi, sono in Veneto (Curtarolo, Trichiana e Portgruaro), Lombardia (Lonarto, Borognato, Castelnovetto, Branduzzo), Piemonte (Rondissone e Farigliano), Emilia Romagna (Brecello, e Bertinoro), Toscana (Empoli), Lazio (Fiano Romano), Campania (Benevento), Calabria (Montalto Uffugo), Basilicata (Salandra) e
Sicilia (Caltanissetta). La rete commerciale è composta da quasi 200 consulenti di vendita. Direttore
generale di Lafarge Roofing Italia è il brunicense
Georg Harrasser. In 40 anni, dall’originaria Wierer
alla Lafarge Roofing Italia, sono passati più di 40
anni e sono state coperte oltre 2 milioni di abitazioni.
Felice Espro
BOLZANO — Fallisce l’impresa Ho.ti.en. srl di Cor- contestazione o un reclamo dagli enti appaltanti. Poi
taccia (titolare il bolzanino Michele La Monica), 40 di- due anni di silenzio: nessun invito a nessuna gara. E
pendenti si trovano improvvisamente disoccupati e il questo perché la legge provinciale, applicando le diretmeccanismo provinciale di assegnazione degli appalti tive europee, di fatto prevede che per appalti di imporfinisce sotto accusa. «L’impresa — sostengono Miche- to inferiore ad un milione di euro non ci sia la tradiziole Buonerba, Georg Plaickner e Heini Federspieler del- nale gara d’appalto con bando pubblico, ma la scelta
la Filca-Cisl — svolgeva lavori stradali prevalentemen- tra dieci aziende invitate dall’ente appaltante. Quete nell’ambito degli appalti pubblici, ma dal 2005 non st’ultimo ha totale potere discrezionale: nessun paletè più stata invitata ad alcuna gara d’appalto in provin- to sulla qualità dell’offerta. Di storie ne sentiamo tancia di Bolzano».
te su questo meccanismo. Magari
I dipendenti dell’impresa manifevengono invitate aziende di altri comsteranno davanti al consiglio provin- Buonerba: «Quest’azienda per prensori o di fuori provincia e non
ciale il loro disagio perché «vittime
una ditta che ha sede nel comune deldel sistema delle gare ad invito — de- due anni non è stata invitata
l’appalto. Vero che c’è l’obbligo di ronuncia la Cisl —. Questo perché a bre- alle gare svolte in Alto Adige
tazione nelle convocazioni, ma se poi
ve lo stesso consiglio si troverà a di- Ora si modifichi la normativa» un’azienda non viene mai convocata,
scutere la nuova legge in materia di
come accaduto alla Ho.ti.en., chi vigiappalti pubblici». L’appuntamento è
la sulla regolarità?».
stato fissato per le 11 di oggi.
La manifestazione odierna vuole essere un monito
«Questa ditta aveva più di 20 anni di vita — afferma ai consiglieri provinciali: «È in discussione la nuova
Buonerba — e venerdì scorso abbiamo dovuto assiste- legge sugli appalti — prosegue Buonerba — che a magre alla messa in mobilità del personale, quasi tutti tra- gio dovrebbe arrivare all’esame dell’aula. In pratica, il
piantati a Bolzano, con difficili prospettive di reinseri- criterio degli inviti verrà esteso dall’edilizia ai servizi e
mento nel mercato del lavoro. Certo, una ditta può fal- alle prestazioni intellettuali. Noi chiediamo che venga
lire. Ma stavolta è doveroso chiedersi perché è accadu- applicato il metodo sperimentato a Trento, abbassanto. Ci risulta che, fino al 2004, la Ho.ti.en., specializza- do la soglia sotto la quale non si fa il bando pubblico
ta nella realizzazione di strade, abbia partecipato con da un milione a 350mila euro».
F. E.
successo agli appalti pubblici dell’Alto Adige. Mai una
BOLZANO — La Cna-Unione
artigiani di Bolzano ha costituito, la
scorsa settimana, il consorzio di
imprese che chiederà, entro giugno,
l’assegnazione di un’area in via
Einstein, nella nascitura nuova zona
industriale della città. L’interesse, al
momento, lo hanno dimostrato una
ventina di imprese artigiane.
Probabile una collaborazione con
l’Apa, l’altra associazione di artigiani.
PROVINCIA
Aumento di capitale
per Interbrennero
BOLZANO — La Provincia di Trento
ha deciso di aumentare di 15 ettari
l’area a disposizione di Interbrennero,
società che gestisce la zona
intermodale di Trento Nord. Questa
operazione comporta un aumento del
capitale sociale di 20 milioni di euro.
La Provincia di Bolzano, proprietaria
del 16,73% della società, ieri ha deciso
di contribuire con 3 milioni di euro
mantenendo le quote attuali.
Approvati i conti del 2006, utile più 130%
Giovedì al via la kermesse internazionale. L’Eos della Camera di commercio organizza uno stand collettivo
Brennercom cresce
Ricavi per 20 milioni
Vinitaly ospita 73 produttori altoatesini
BOLZANO — Bilancio 2006 da incorniciare per
Brennercom, la società regionale di comunicazioni
presieduta da Ferdinand Willeit, con incarico che scade nel 2008.
Ieri i soci si sono riuniti a Bolzano. Le cifre parlano
di un fatturato di 20,2 milioni di euro (+20% sul 2005),
mentre l’utile è passato da 801mila euro a 1,8 milioni,
con una crescita record del 130%. «Abbiamo migliorato la produttività — spiega Karl Manfredi, a.d. di Brennercom — con forte contenimento dei costi. Dal 2004
l’organico si è assestato sulle 80 unità».
Brennercom offre servizi di telefonia alle imprese
con pacchetti chiavi in mano, dalla progettazione alle
singole utenze. I clienti sono 10mila in regione: «Perdiamo piccoli clienti, che consideriamo marginali — afferma Manfredi —
Manfredi esulta
e guadagniamo costantemente imprese di dimensioni sempre più gran«La produttività
di. Dei nuovi contratti, un terzo arriè aumentata»
va dal Trentino, il resto dall’Alto AdiPalazzo Widmann ge. Siamo presenti anche a Verona
e, da pochissimi giorni, a Milano, dodeciderà presto
ve abbiamo un’idea concreta di svise vendere o meno luppo». Il trend del primo trimestre
2007 è positivo con un record di nuovi contratti. Tra i clienti di Brennercom ci sono 50 delle prime 100 aziende dell’Alto Adige
per fatturato. «Prodotti innovativi e personalizzati ci
faranno crescere ancora — afferma il presidente Willeit —. Un forte contributo arriva dalla banda larga».
Entro un paio di mesi la Provincia di Bolzano, che
oggi ha il 64% delle azioni, deciderà se vendere tutte le
sue quote o una parte. «L’azionista è sovrano — dice
Manfredi — attendiamo sereni. Siamo in grado di
camminare senza l’ente pubblico». Prossima tappa sarà il potenziamento dei locali tecnici a Bolzano: «Ormai stiamo stretti in questa sede», conclude Manfredi.
F. E.
BZ
PREVIDENZA
Lafarge Roofing cambia proprietà
BOLZANO — Il fondo d’investimento francese
Pai Partners ha acquisito la maggioranza del pacchetto azionario di Lafarge Roofing, della quale detiene ora il 65% delle azioni. Lafarge (la casa madre
è a Parigi) è il più grande produttore al mondo di
sistemi per coperture. La stessa Lafarge manterrà
nella nuova società partecipazioni pari al 35 %. Per
la divisione italiana del gruppo, che ha sede in Alto
Adige, di aprono nuove prospettive di crescita.
9
Zanotti: «Vetrina importante, i nostri vini piacciono al mercato nazionale»
BOLZANO — Alto Adige e rolesi. In occasione della quaSicilia, due mondi lontanissi- rantunesima edizione della
mi sotto mille aspetti ma che kermesse di vini e distillati,
qualcosa in comune ce l’han- che andrà avanti fino a lunedì
no, oltre all’autonomia politi- 2 aprile, la fiera di Verona ospica: il vino di alta qualità. Negli terà 4.200 produttori proveultimi anni infatti è letteral- nienti da 30 paesi diversi su
mente scoppiata la moda del una superficie complessiva di
nettare di Bacco proveniente 80.000 metri quadri. Gli esposidalla Trinacria, che risalendo tori altoatesini saranno in tutla penisola ha raggiunto an- to 73 (uno in più dell’anno
che le Dolomiti. «In effetti at- scorso) tra cantine produttotualmente gli italiani preferi- ri, tenute vinicole e aziende a
scono soprattutto vini altoate- vendita diretta, che esporranno i propri prodotsini e siciliani. Ecti in uno stand colco perché è impor«Fase stagnante lettivo di 1.500
tante rafforzare ulmq. La partecipateriormente la parin Germania,
zione altoatesina
tecipazione dei nostri produttori alle Svizzera e Austria, è stata organizzafiere enologiche
ma adesso stiamo ta dall’Eos, Organizzazione export
più importanti, a
sondando Londra Alto Adige della
cominciare da ViCamera di comnitaly. Solo così
e New York»
mercio, su incaripotremo manteneco della Provincia
re e aumentare il
nostro grado di notorietà in di Bolzano.
«Vista l’enorme importanza
Italia», afferma Helmuth Zanotti, direttore dell’ufficio agri- che Vinitaly riveste per l’ecocoltura della Camera di com- nomia vitivinicola italiana —
spiega Zanotti — la fiera è conmercio di Bolzano.
Ecco quindi che dopodoma- siderata un vero e proprio bani, all’inaugurazione della ma- rometro delle tendenze del
nifestazione più attesa nel set- settore. Vogliamo esserci pertore vinicolo, Vinitaly 2007, a li- ché per noi il mercato italiano
vello mondiale perché punto è storicamente importante,
d’incontro per grossisti ed im- basti pensare che negli ultimi
portatori, ai blocchi di parten- 15-20 anni abbiamo registrato
za ci sarà anche una nutrita un incremento notevole, dipattuglia di produttori sudti- ventando quasi una moda per
gli intenditori. Negli ultimi anni sono invece esplosi i vini siciliani, e quindi si può dire che
attualmente in Italia le regioni vinicole più in voga sono
l’Alto Adige e la Sicilia, che ha
raggiunto anche il nostro territorio soppiantando la concorrenza friulana e trentina».
Per quanto riguarda invece
l’export estero, il mercato è alquanto stagnante. «Noi siamo
forti tradizionalmente nei paesi di lingua tedesca come Ger-
mania, Svizzera e Austria. Da
un paio di anni stiamo sondando il mercato inglese, nello
specifico a Londra, mentre
nel 2007 abbiamo iniziato come Camera di commercio a
promuovere il vino altoatesino negli Usa, in particolare a
New York. Ma ci sono anche
singoli produttori che stanno
tentando di conquistare i mercati asiatici come il Giappone». Presso lo stand allestito
dall’Eos a Verona sono previ-
ste degustazioni tematiche a
ingresso libero, per conoscere
e confrontare le varietà altoatesine più importanti. Al mattino, dalle 9 alle 13 si possono
degustare i vini bianchi Chardonnay, Pinot Bianco, Sauvignon, Müller Thurgau, Gewürztraminer e Sylvaner. Nel pomeriggio invece, fino alle
18.30, è il turno di Schiava, Pinot Nero, Lagrein, Merlot, Cabernet e Cuvée rossi.
Paolo Florio
MANAGER SUDTIROLESI ALL’ESTERO
La rete Südstern sbarca in Giappone
AMICI La t-shirt «Südstern» a Tokyo
BOLZANO — La rete Südstern, che riunisce
530 manager sudtirolesi sparsi in 40 Paesi del
mondo, sbarca in Giappone. La settimana
scorsa una «notte sudtirolese» si è svolta a
Tokyo, dove lavorano Zeno Kerschbaumer e
Franz Pichler. Il primo, brissinese, è
vicepresidente della Volkswagen in Giappone.
Il secondo, meranese, è titolare dell’impresa
«Bontà del Tirolo», che importa specialità
altoatesine in Giappone. «Siamo ambasciatori
dell’Alto Adige all’estero — dice Christian
Girardi, presidente di Südstern —. L’evento di
Toyo segue quelli di Londra, New York, Hong
Kong, Vienna, Monaco, Zurigo, Berlino,
Francoforte e Milano. Stiamo creando una
rete mondiale di esperti e conoscenze».