Il gioco del plagio

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Il gioco del plagio
Il gioco del plagio
Completa gli incipit
Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e
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(Alessandro Baricco, Novecento)
Per la terza volta la incrociò davanti al portone del dottore, sempre di lunedì e sempre alla
stessa ora. Era certo di averla già vista, prima di quegli incontri, ma…
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(Gianrico Carofiglio, Il silenzio dell’onda)
Stavo per superare Salvatore quando ho sentito mia sorella che urlava. Mi sono girato e…
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(Niccolò Ammaniti, Io non ho paura)
Completa il testo usando una polirematica
Intanto i due vecchietti ricominciarono a suonare, dalle loro corde malinconiche traevano
una canzone franchista, ma Pereira, nonostante il disagio, a quel punto capì
che________________________________. E stranamente capì che era in grado di
farlo, che aveva in mano la situazione, perché lui era il dottor Pereira del “Lisboa” e il
giovanotto che gli stava di fronte pendeva dalle sue labbra.
(Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Milano, Feltrinelli, 1994, p. 22)
Soluzioni
Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva (Alessandro
Baricco, Novecento).
Per la terza volta la incrociò davanti al portone del dottore, sempre di lunedì e sempre alla
stessa ora. Era certo di averla già vista, prima di quegli incontri, ma non avrebbe saputo
dire dove né quando (Gianrico Carofiglio, Il silenzio dell’onda).
Stavo per superare Salvatore quando ho sentito mia sorella che urlava. Mi sono girato e
l’ho vista sparire inghiottita dal grano che copriva la collina (Niccolò Ammaniti, Io non ho
paura).
Intanto i due vecchietti ricominciarono a suonare, dalle loro corde malinconiche traevano
una canzone franchista, ma Pereira, nonostante il disagio, a quel punto capì che era in
gioco e che doveva giocare. E stranamente capì che era in grado di farlo, che aveva in mano
la situazione, perché lui era il dottor Pereira del “Lisboa” e il giovanotto che gli stava di
fronte pendeva dalle sue labbra (Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Milano, Feltrinelli,
1994, p. 22).