ok ok donati depliant - Proposte esterne di formazione e

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ok ok donati depliant - Proposte esterne di formazione e
DANILO DONATI
E LA SARTORIA FARANI
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COSTUMI DAI FILM DI CITTI,
FAENZA, FELLINI, LATTUADA,
PASOLINI E ZEFFIRELLI
VILLA MANIN
PASSARIANO
CODROIPO / UD
9 MARZO
22 GIUGNO 2014
DANILO DONATI E LA SARTORIA FARANI
Piero Farani, a metà degli anni
Cinquanta, seguì l’amico Danilo Donati
nella sartoria Anna Mode, dove lavorò
per alcuni anni come direttore, fino
al 1962, quando decise di mettersi
in proprio. Nella storica sede di Viale
Mazzini, i primi costumi realizzati furono
quelli per l’Amleto di Donati, con la
coppia Albertazzi - Proclemer
e la regia di Zeffirelli.
In quegli anni collaborò con Pasolini,
per dieci film, con Fellini e Zeffirelli, ma
anche con Vadim per Barbarella.
In seguito la sartoria si orientò anche
verso il mondo della lirica e furono
frequenti le incursioni nel campo
della moda, come nel caso delle
collaborazioni con Capucci e con
Maurizio Galante. Nel 1982 Farani
scelse Luigi Piccolo come continuatore
ideale della sartoria che nel 1985 si
trasferì nell’odierna sede di Trastevere.
9 MARZO > 22 GIUGNO 2014
VILLA MANIN PASSARIANO (UDINE)
ORARIO
Da martedì a venerdì 10.00-13.00 / 15.00-19.00
Sabato, domenica e festivi 10.00-20.00
Lunedì chiuso
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INGRESSI
€ 8,00 intero, € 5,00 ridotto, € 4,00 gruppi
Biglietti acquistabili fino a 45 minuti
prima della chiusura della mostra
INFORMAZIONI
0432 821211
[email protected]
www.villamanin.it
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Foto di Mustafa Sabbagh
Danilo Donati (Suzzara, 1926 - Roma,
2001), formatosi all’Accademia d’Arte a
Firenze dove ebbe come maestro il pittore
Rosai, nel 1954 iniziò a lavorare con
Luchino Visconti al Teatro alla Scala. Nel
1959, Mario Monicelli lo chiamò per i
costumi de La grande guerra.
Negli anni Sessanta ebbe inizio il
sodalizio artistico tra Pier Paolo Pasolini
e Donati che lavorò anche con Franco
Zeffirelli. Nel 1968 per Romeo e
Giulietta ricevette l’Oscar. Dal 1969
Federico Fellini gli affidò il triplice ruolo di
costumista, scenografo ed arredatore. Nel
1977 per Il Casanova di Federico Fellini
vinse il suo secondo Oscar.
Ha collaborato con Roberto Benigni nel
1997, per La vita è bella, e per Pinocchio,
uscito nel 2002; inoltre si è dedicato
alla pittura e alla scrittura pubblicando il
romanzo Coprilfuoco, edito da Newton &
Compton, finalista al Premio Strega 2001.
Foto di Mustafa Sabbagh
IL DECAMERON DI PIER PAOLO PASOLINI
STORIE SCELLERATE DI SERGIO CITTI
AMARCORD DI FEDERICO FELLINI
I RACCONTI DI CANTERBURY DI PIERPAOLO PASOLINI
I SUOI COSTUMI SONO VERE E PROPRIE SCULTURE REALIZZATE ADDOSSO AI PERSONAGGI
La mostra ospita la straordinaria
collezione di costumi disegnati da Danilo
Donati, nel corso della sua carriera di
scenografo e costumista, e realizzati
dalla storica Sartoria Farani, oggi diretta
dal friulano Luigi Piccolo.
Nelle diciotto stanze sono presenti
centoundici abiti, perfettamente
restaurati, commissionati da alcuni
dei più importanti maestri del cinema
italiano, da Federico Fellini a Pier
Paolo Pasolini, da Franco Zeffirelli
a Alberto Lattuada, da Sergio Citti a
Roberto Faenza. Le voci dei registi, le
colonne sonore e una selezione di testi
accompagnano il visitatore in un viaggio
nei set ricostruiti con ingrandimenti
fotografici e con la proiezione di
IL CASANOVA DI FEDERICO FELLINI
sequenze dei film. Il lavoro dell’officina
Donati/Farani è inoltre documentato
dai bozzetti preparatori del costumista
e dalle immagini del lavoro
quotidiano all’interno della sartoria
di via Dandolo a Roma.
I film che costituiscono il fil rouge
di questa avventura sono alcuni dei
capolavori di Federico Fellini da
Fellini-Satyricon (1969) a I Clowns
(1970), da Amarcord (1973), con
l’abito dell’indimenticabile Gradisca, a
Intervista (1987), fino a Il Casanova di
Federico Fellini (1976), con il costume
del protagonista Donald Sutherland.
De La mandragola (1965) di Alberto
Lattuada si potranno ammirare gli abiti
indossati da Philippe Leroy, mentre per
La bisbetica domata (1967) di Franco
Zeffirelli ci saranno quelli indossati
da Richard Burton. Di Storie
scellerate (1973) diretto da Sergio
Citti, allievo prediletto di Pier Paolo
Pasolini, si potranno ammirare
i costumi carnevaleschi, assieme
a quelli di Marianna Ucrìa (1997)
di Roberto Faenza.
Grande spazio è dedicato ai costumi
realizzati nell’ambito del sodalizio di
Danilo Donati con Pier Paolo Pasolini
iniziato nel 1963 con La ricotta. Dalla
giacchetta di lana indossata da Totò in
Uccellacci e uccellini (1966), ai costumi
dei sacerdoti, dei magi e degli apostoli
de Il Vangelo secondo Matteo (1964),
per i quali la fonte d’ispirazione fu la
pittura di Piero Della Francesca, agli
abiti dei soldati protagonisti del sogno
del martirio in Porcile (1969), a quelli
“di arcaica bellezza”, indossati da
Silvana Mangano/Giocasta e dagli altri
protagonisti di Edipo re (1967). Il salone
centrale è dedicato alla Trilogia della
vita: da Il Decameron (1971), ancora
con il costume di Silvana Mangano che
interpreta la Madonna, a I racconti di
Canterbury (1972) con quello indossato
dallo stesso Pasolini, al Il fiore delle
mille e una notte (1974) dove gli elmi,
le lance, le tuniche e i mantelli tessuti
a mano rivelano la grande capacità
inventiva di Danilo Donati. La mostra
si chiude con i costumi di Salò o le 120
giornate di Sodoma (1975).