O MORTE O Morte, sono stato in casa tua, ho visitato il cimitero. C

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O MORTE O Morte, sono stato in casa tua, ho visitato il cimitero. C
Briciole di bontà di don Luigi Lussignoli
O MORTE
O Morte,
sono stato in casa tua,
ho visitato il cimitero.
O Morte,
su tutto
stendi il manto dell'oblio.
C'era
silenzio e quiete.
Anche i cipressi erano immobili
pur nella loro altezza.
In me
alberghi
dall'inizio del mio esistere;
incidi
giorno dopo giorno
i tuoi segni.
C'era
tanto freddo
in ogni angelo e cosa:
aria, siepi,
lapidi, loculi,
portafiori e porta lumi.
Quando,
dove,
come
mi coglierai,
non è dato saperlo.
Ho sostato presso le tombe.
Ho visto volti
di anziani e giovani,
di adulti e bambini.
I più erano a me sconosciuti.
Ho letto le scritte.
Alludevano
a vicende dolorosa:
passate,
forse anche dimenticate,
per i più certamente ignote.
Al mio cuore d'uomo incuti paura.
A tanta gente rubi gli affetti.
Per te Gesù ha sudato sangue.
O morte,
ti guardo con la fede,
datami da Cristo Risorto:
la tua venuta
mi diventa una visita;
la tua voce mi suona
come chiamata.
Sei
la chiamata definitiva
del mio Signore
che dice:
“Vieni, benedetto,
nel mio Regno”.