Sole24ore - REF Ricerche
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Il Sole 24 Ore Lunedì 26 Ottobre 2015 N. 295 20 Impresa & territori Mercato elettrico. Secondo Ref si è registrato un rialzo congiunturale del 3% e un ritorno ai livelli di fine 2014 su base tendenziale Le stime. L’impatto a parità di condizioni Energia e Pmi, risalgono gli oneri La fine della tutela costerà 150 milioni ai più «piccoli» Il conto finale è in calo ma i costi impropri stanno vanificando il «taglia-bollette» Chiara Bussi pScende anche nel terzo trime stre il conto finale dell’elettricità per le Pmi, ma gli oneri di sistema hanno ricominciato ad alzare la testa vani ficando parte degli effetti del prov vedimento «tagliabollette». Secondo la fotografia scattata dalla Camera di commercio di Mi lano con il contributo di Ref Ricer che, le Pmi hanno pagato tra il 4 e il 7% in meno rispetto al terzo trime stre 2014 a seconda della tipologia di consumo considerata. Uno sconto meno consistente nonostante il ca lo dei prezzi della materia prima tra il 6 e il 14%, perché attutito da un calo inferiore del costo delle altre com ponenti della bolletta, come il di spacciamento e le imposte, ma non solo. Dopo due trimestri con segno negativo, infatti, sta tornando a cre scere la voce degli «oneri di siste ma», che copre i costi per le attività di interesse generale per il sistema elettrico e che pesa per circa un ter zo nella bolletta. Per far fronte all’aumento degli «oneri» degli ultimi anni a partire da gennaio è entrato in vigore il provvedimento «tagliabollette», introdotto con il decreto competi tività e convertito in legge (Dl 91/2014) con un pacchetto di misu re per alleggerire i costi di circa il 10% a regime. Tra queste l’esten sione della platea dei soggetti te nuti al pagamento degli oneri e una rimodulazione degli incentivi per il fotovoltaico. Per l’impresa artigiana allacciata in bassa tensione utilizzata nel cam pione l’impatto maggiore dello sconto si è fatto sentire nel primo trimestre di quest’anno, con un calo del 7% rispetto ai tre mesi prece denti. Nel secondo trimestre gli LE IMPRESE Bruseschi (Consorzi Confindustria): «La situazione ci penalizza: serve una riforma del mercato elettrico con una rimodulazione dei pesi» oneri sono scesi del 2,8% rispetto a un anno prima, ma il calo si è ridi mensionanato a 0,7% da aprile a giugno. I dati sul quarto trimestre che per questa voce sono già dispo nibili perché l’entità degli oneri vie ne fissata dall’Autorità per l’energia mostrano un livello invariato ri spetto allo stesso periodo del 2014, alla vigilia del «tagliabollette». Anche gli oneri di sistema paga ti da un piccolo negozio allacciato in bassa tensione hanno avuto un andamento analogo, registrando nel quarto trimestre un timido rialzo dello 0,1% a livello tenden ziale. Per l’impresa manifatturiera e il supermercato, invece, gli one ri, diminuiti del 2,9% nel secondo trimestre rispetto a un anno pri ma, sono scesi dello 0,8% nel terzo e dello 0,3% nel quarto, tornando così allo stesso livello degli ultimi tre mesi del 2014. A confronto con il terzo trimestre di quest’anno questa voce è invece già aumenta ta del 3% per tutte e quattro le tipo logie di consumo considerate. «Dati alla mano spiegano gli economisti di Ref Ricerche l’ef fetto del provvedimento sembra già terminato». Gli fa eco Marco Bruseschi, pre sidente del coordinamento dei Consorzi energia di Confindustria: «Siamo preoccupati perché l’anda mento degli oneri di sistema sta an nullando l’impatto del “tagliabol lette” tornando ai livelli del periodo che ha preceduto la misura». Se condo Bruseschi, «è necessaria una riforma del mercato elettrico per modificare la metodologia e riequi librare il paradosso delle voci della bolletta, dove la componente mate ria prima pesa solo per il 3538% cir ca. Questa situazione ci penalizza in termini di competitività rispetto agli altri Paesi europei». Le prospettive sono di un rialzo degli «oneri» anche nei prossimi mesi, come sottolineato dall’Auto rità per l’energia nell’ultima delibe ra di aggiornamento. «In particola re scrive l’Autorità è confermata la previsione di un consistente au mento nel 2016 per effetto del termi ne del meccanismo dei certificati verdi». Sono infatti in arrivo nuovi costi: oltre a quelli derivanti dalle ta riffe incentivanti che prenderanno il posto dei certificati verdi (stimati in circa 3 miliardi), si sosterranno quelli associati al ritiro, da parte del Gestore servizi elettrici (Gse), degli ultimi certificati invenduti, per un totale stimato in circa 2 miliardi. Intanto dovrebbe debuttare nel 2016 per le Pmi la prima tappa della liberalizzazione del mercato del l’energia prevista dal Ddl Concor renza, che ha ricevuto l’ok della Ca mera e ora è all’esame del Senato. Il prossimo anno l’Autorità per l’energia creerà le condizioni per in centivare entro breve tempo il pas saggio al libero mercato per le im prese che avevano scelto il regime di «maggior tutela». Il puzzle, se condo le intenzioni del decreto, do vrebbe completarsi nel 2018, con al cuni nodi ancora da sciogliere. «La liberalizzazione ci trova d’accordo afferma Bruseschi , ma avrà benefi ci soprattutto per le utenze dome stiche, mentre potrebbe essere non così favorevole per le imprese». Le aziende, conclude Sergio Rossi, dirigente dell’area Sviluppo del territorio delle imprese e del mercato della Camera di commer cio di Milano, «devono farsi trova re pronte per poter effettuare scel te razionali e ponderate rispetto ai propri bisogni. In questo contesto, la Camera di commercio di Milano ha appena avviato un progetto di affiancamento nella comprensio ne delle offerte commerciali pre senti sul libero mercato. Il servizio è oggi riservato a un campione ri stretto di imprese, selezionate in collaborazione con le principali as sociazioni di categoria del territo rio milanese. L’obiettivo è di arri vare entro i prossimi mesi all’avvio di un servizio a regime, denomina to “Sportello Energia”, che si rivol ga a tutte le Pmi, allargando il peri metro di assistenza almeno a tutto il territorio lombardo». © RIPRODUZIONE RISERVATA La fotografia La bolletta elettrica delle Pmi nel terzo trimestre e l’andamento degli oneri di sistema dal secondo al quarto trimestre rispetto allo stesso periodo del 2014 Piccolo commercio Allacciamento Consumo medio annuo Potenza installata Bolletta Energia Impresa artigiana Bassa Allacciamento 35MWh Consumo medio annuo Potenza installata 30Kw Oneri di sistema Bolletta Energia Impresa manifatturiera Bassa Allacciamento 70MWh Consumo medio annuo Potenza installata 60Kw Oneri di sistema +0,1% Bolletta Energia 300Kw -2,8% Energia Media 800MWh 400Kw Oneri di sistema -0,8% -0,3% -2,9% -2,9% -4,1% III trim. 2015 III trim. 2015 Effetto «tagliabollette» Il calo maggiore degli oneri per l’impresa artigiana e il negozio -6% +3% -13,9% II trim. III trim. IV trim. 2015 -7% Effetto «tagliabollette» Il calo maggiore degli oneri per la Pmi manifatturiera e il supermarket -6% -6,6% -6,7% III trim. 2015 Bolletta -0,8% -0,3% -4,4% III trim. 2015 Consumo medio annuo Potenza installata 600MWh Oneri di sistema -0,7% -2,7% -14,1% Allacciamento 0 -0,7% -6,7% Piccolo supermercato Media II trim. III trim. IV trim. 2015 III trim. 2015 III trim. 2015 II trim. III trim. IV trim. 2015 III trim. 2015 III trim. 2015 II trim. III trim. IV trim. 2015 Fonte: elaborazione Ref Ricerche su dati Cciaa di Milano L’andamento congiunturale Gli oneri nel IV trimestre rispetto al III per le 4 tipologie Donato Berardi Samir Traini I l Ddl Concorrenza approva to dalla Camera e ora all’esa me del Senato preannuncia la fine della tutela di prezzo sul l’energia elettrica a partire dal 2018. Ad oggi famiglie e imprese beneficiano di un paracadute sui prezzi della fornitura elettrica, il cosiddetto “servizio di maggior tutela”, un regime di prezzi am ministrati dall’Autorità per l’energia rivolti a tutti coloro che non hanno scelto un fornitore. Ne beneficiano 21 milioni di famiglie e oltre 4 milioni di mi cro, piccole e medie imprese. Già dal 2016 è attesa una riforma di questo istituto: il prezzo del l’energia (la materia prima), ad oggi commisurato ai costi di un grossista pubblico (Acquirente Unico Spa), saranno agganciati ai prezzi effettivi espressi dalla borsa elettrica italiana. Verrà altresì rivista, e ragionevol mente aumentata, la remunera zione riconosciuta ai venditori per il servizio di commercializ zazione al dettaglio. La riforma e questo è l’aspet to positivo creerà le condizioni affinché il mercato libero evolva, dopo oltre 5 anni in cui il paraca dute della tutela di prezzo ha bat tuto sistematicamente il merca to, creando anche qualche osta colo al suo sviluppo. L’intento è quello di svuotare gradualmente il bacino delle utenze “protette”, trasformando la tutela di prezzo in un servizio in grado di assicu rare la fornitura di energia elet trica alle imprese e alle famiglie che non riescono a trovare un fornitore, ad esempio per via del la loro morosità, anche se a costi questa volta superiori a quelli di mercato. Il Ddl Concorrenza im pegna l’Autorità ad una serie di misure per aumentare la “capa citazione” delle imprese. La nota dolente è la sensazio ne che questo non basti. Oltre metà delle micro e pic cole imprese ancora oggi non co nosce gli elementi di base del contratto che ha sottoscritto e, soprattutto, non conosce quale sia il prezzo “congruo” dell'ener gia. Una situazione che penaliz za sia gli utenti, che guardano ad ogni nuova proposta commer ciale con diffidenza, sia i fornito ri dotati di reputazione, che nel mare magnum delle offerte com merciali non riescono a valoriz zare la qualità della loro offerta. L’unico riferimento di prezzo per il mercato libero in Italia è quello rilevato e pubblicato dal 2008 dalla Camera di Commer cio di Milano. Un fixing che pog gia su un’adesione volontaria di LA POSSIBILE SOLUZIONE Si potrebbe compensare questo aggravio con una riduzione delle voci che pesano per il 60% sul saldo totale fornitori qualificati e che, per quanto noto agli addetti ai lavori, non riesce a raggiungere le mi lioni di micro e piccole imprese presenti nel territorio nazionale. Quella dei prossimi anni è una sfida soprattutto per le isti tuzioni preposte a tutelare im prese e famiglie. A “bocce ferme” l'abolizione della tutela di prezzo comporte rebbe un aggravio di 150 milioni di euro di costi per il sistema del le micro e piccole imprese. E' probabile che questo sacrificio sia un “male necessario” per fare funzionare il mercato. Oltre che nei bilanci delle imprese questo spazio andrebbe trovato in quel 60% della bolletta sottratto al mercato, fatto di oneri ammini strati, fiscali e parafiscali, ovvero circa 12 miliardi di euro che gra vano sulle bollette elettriche del le micro e piccole imprese. Al netto del canone Rai. Economisti Ref Ricerche © RIPRODUZIONE RISERVATA STILI&TENDENZE TOMMASO SARTORI In breve RETAIL/1 Audemars Piguet apre a Roma Nuova vetrina. A sinistra, il negozioshowroom De Padova, che sarà inaugurato mercoledì in via Santa Cecilia a Milano: ospiterà un’offerta integrata dei prodotti Boffi e De Padova, tra cui Louisiana, un pezzo “cult” disegnato da Vico Magistretti nel 1993 (in alto) Audemars Piguet hacelebrato mercoledì scorso a Roma l'apertura della nuova boutique di piazza San Lorenzo in Lucina, in partnership con la gioielleria Trucchi. RETAIL/2 Sartoria Rossi in Galleria Sordi Sartoria Rossi, azienda toscana di abbigliamento maschile di fascia alta, prosegue lo sviluppo del retail con una boutique presso la Galleria Alberto Sordi di piazza Colonna, a Roma, aperta giovedì scorso. Il negozio di 150 metri, su due piani, è il diciannovesimo del brand e offre anche il servizio su misura. CINA Peng Liyuan, First Lady di stile Accompagnando il marito, il premier cinese Xi Liyuan, nelle sue visite di Stato, la fama di “fashion icon” della First Lady, Peng Liyuan, sta valicando i confini del suo Paese. Da Washington a Buckingham Palace, il suo stile messo a confronto con quello delle sue “colleghe”. www.moda24.ilsole24ore.com Design. Mercoledì apre lo spazio che sostituisce lo storico showroom di Corso Venezia Un nuovo negozio segna il rilancio di De Padova Dopo l’alleanza, parte la strategia distributiva integrata con Boffi Giovanna Mancini pA sei mesi dall’operazione so cietaria che ha unito in un unico gruppo due storici marchi del desi gn italiano – Boffi e De Padova – la nuova realtà compie il primo passo strategico importante, che ha però anche una forte carica simbolica. L’inaugurazione, dopodomani, del nuovo negozioshowroom De Padova in via Santa Cecilia a Mila no, che sostituirà la storica vetrina di 400 metri affacciata su Corso Venezia, segna infatti il punto di partenza del rilancio di De Padova, nell’ottica di una integrazione tra i due brand che offra ai clienti non soltanto una gamma più ampia di prodotti (arredi De Padova uniti a cucine, bagni e armadiature Boffi), ma anche un servizio sempre più completo e su misura. «Il trasferimento in una nuova location era nei piani sin dall’inizio – racconta l’ad del gruppo, Roberto Gavazzi – anzi, prima di firmare l’accordo abbiamo aspettato di trovare un luogo adatto a sostituire il negozio di Corso Venezia, dove da sempre transita un terzo delle vendite di De Padova». La nuova sede è l’antitesi di quella preceden te e fa capire da subito il cambio di marcia impresso alla strategia di stributiva BoffiDe Padova. Lo sto rico showroom era un’enorme ve trina affacciata su una delle vie più trafficate di Milano. Il nuovo store si trova invece in una via centrale ma laterale e il suo contenuto si po trà conoscere solo progressiva mente, entrandoci. «Rispetto a un negozio tradi zionale, vogliamo proporre ai clienti un luogo da scoprire – spie ga Gavazzi – dove entrare non solo o non tanto per acquistare singoli prodotti, ma per progettare assie me ai nostri consulenti la propria casa o alcuni suoi ambienti, la sciandosi ispirare dalle proposte che si troveranno esposte all’in terno». Lo store (1.100 mq proget tati da Pietro Lissoni, già art di rector di Boffi e ora anche di De Pa dova ) ospiterà per l’80% prodotti De Padova e per il 20% prodotti Boffi, oltre a complementi e acces sori di altri 20 partner con cui sono stati siglati accordi: gallerie d’arte, negozi di antiquariato o aziende, che mettono a disposizione pia strelle, legni, tappeti, tessuti, anti chità orientali, apparecchi di con dizionamento, dispositivi per la si curezza. Insomma: tutto quello che riguarda l’abitazione, combi nato e mescolato in modo da dare l’idea di un’offerta completa e di al ta gamma, «proprio secondo lo sti le di De Padova – precisa Gavazzi – che da sempre, grazie alla creativi tà della sua fondatrice Maddalena, ha nel suo Dna questa capacità di armonizzare oggetti e stili tra loro anche molto diversi». Il nuovo negozio sarà comple mentare al flagship Boffi di via Sol ferino (che contiene per l’80% pro dotti Boffi e per il 20% De Padova): «In entrambi comunichiamo la ca pacità di integrare i due marchi – spiega l’ad – e questi due moduli di stributivi diventeranno, insieme, il modello da replicare, laddove pos sibile, nelle principali città del mondo in cui siamo presenti». L’obiettivo è rinnovare o riproget tare, con questo nuovo format, una quindicina di negozi nelle princi pali location in Europa, Asia e Stati Uniti, entro febbraio 2016. La rete distributiva così rinno vata è funzionale al piano di svilup po del gruppo, che per Boffi signifi ca soprattutto un consolidamento dei buoni risultati 2015: si prevede una crescita del 25% (su un fattura to 2014 attestato a 66 milioni), gra zie alle buone performance delle vendite retail sia in Italia, sia al l’estero, ma soprattutto grazie al balzo del canale contract. Per De Padova, invece, si tratta di una vera e propria ripartenza: l’anno in cor so potrebbe chiudersi con un ulte riore flessione nei ricavi (attorno ai 7 milioni) dovuto anche ai tanti cambiamenti avvenuti. «Ma per il 2016 l’obiettivo è tornare alla cre scita – conclude Gavazzi – e ci at tendiamo un balzo nel 2017, so prattutto sul fronte dell’export». Export che, oggi fermo al 33%, a mediolungo termine dovrà rag giungere i livelli di Boffi, attorno all’80% del fatturato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Umbria. A Londra e poi negli Usa Basket. Al via domani Vodivì: all’estero le borse testimonial dell’eco-turismo Tissot conta i secondi per i giganti della Nba Chiara Beghelli Diego Tamone pChe un piatto racchiuda l’es senza di un territorio è ormai tanto risaputo da essere quasi banale. Meno, che lo possa fare anche una collezione di borse. Eppure, in Umbria, un brand è riuscito a tra durre in accessori l’arte, la natura, la storia e la cultura produttiva del la regione. Dietro Vodivì, questo il nome della startup lanciata lo scorso marzo, c’è Luciano Lauteri, imprenditore di Spoleto e fonda tore dell’associazione “Slow Tou rism”, che raccoglie strutture e operatori di viaggio promotori di un turismo sostenibile: «Eravamo in cerca di souvenir diversi dal so lito – racconta da Spoleto , oggetti che fossero anch’essi prodotti in modo sostenibile e che raccontas sero il loro territorio d’origine. E così abbiamo pensato a Vodivì, acronimo di “voglia di viaggiare”». Finora Vodivì ha lanciato due collezioni di borse, “Paesaggi”, ispirata alla bassa valle umbra, fra Assisi e Spoleto, e “Petra”, che rac chiude la bellezza della vicina Val nerina. Il design è di Beatrice Mez zetti, 29 anni, mentre ad andare a caccia di artigiani e materiali è Pa mela Lauteri, 33 anni, figlia di Lu ciano. Le borse sono in fibra di ca napa, che fino al secondo dopo guerra veniva coltivata estesa mente nella zona di Foligno, o in Made in Umbria. Lo zaino “Campi” pelle conciata al vegetale, tinta con mallo di noce e guado, pig mento blu estratto fin dal Medioe vo da un’erba che cresce fra Mar che e Umbria; i dettagli sono di pietra rosa del monte Subasio, che dà vita da secoli alle chiese e ai pa lazzi della zona, o in argento pro veniente dal distretto di Arezzo: «Tutti gli artigiani che lavorano per noi sono fra Umbria e Tosca na – continua Lauteri –, vogliamo una filiera più corta possibile. Ci stiamo espandendo anche alle Marche, a cui abbiamo dedicato la nuova collezione “Intrecci Rina scimentali”, ispirata al Montefel tro. In quella zona, a Carpegna, ab biamo trovato un artigiano che usa la stampa a ruggine, a base di aceto, farina e ferri arrugginiti, con stampi che appartengono alla sua famiglia da 200 anni. E un arti giano di Castel Durante produce i dettagli in ceramica con una tecni ca rinascimentale». Ogni creazione Vodivì è ac compagnata da un’etichetta che racconta tutta la filiera, ma anche da una proposta di pacchetto turi stico per visitare la zona che l’ha ispirata. Per ora le borse si posso no acquistare solo nell’estore dell’azienda, che però sta già si glando accordi per la distribuzio ne retail: «Al Mipel e al White la nostra formula, che abbiamo bre vettato, ha riscosso molto interes se – prosegue –. A febbraio saremo anche al Pure di Londra. Abbiamo appena firmato un accordo per la distribuzione negli Stati Uniti e in Francia, e siamo in trattative per Giappone e Gran Bretagna». Nel prossimo futuro è è in program ma una collezione di foulard, tinti sempre con pigmenti naturali, e un’estensione “oltre confine” per raccontare storie e paesaggi di al tre Regioni, come la Calabria, il Veneto e la Lombardia. © RIPRODUZIONE RISERVATA pDomani Chicago Bulls e Cleveland Cavaliers si conten deranno la prima “palla a due” del campionato Nba 2015/16. 1230 partite di uno sport, il basket, in cui a differenza di ogni altro gioco di squadra il tempo conta. Fino all’ultimo centesi mo di secondo. E cronometrar lo con precisione è uno dei fon damentali non scritti del rego lamento. È così che ai primi di ottobre, in occasione dell'Nba Europe Live Tour che ha visto l'Olimpia Milano ospitare i Bo ston Celtics, la National Basket ball Association e Tissot hanno annunciato una partnership globale che vede il brand sviz zero divenire primo Official Ti mekeeper della Lega nord ame ricana nonché orologio ufficia le di tutte le franchigie. Tissot, sesto brand orologiero svizze ro per fatturato nel 2014 con 1,1 miliardi di Chf (fonte Vonto bel), e terzo per peso specifico del Gruppo Swatch, potrà quin di mettere in campo a partire dalla prossima stagione la sua tecnologia all'avanguardia. Tecnologia digitale, come quella del nuovo TTouch Expert Solar, uno dei suoi mo delli di punta. Innovativo orolo gio a ricarica solare con il plus di 20 funzioni tattili: dal calenda rio perpetuo, al doppio fuso fino all'altimetro, al meteo di precisio ne e, natural mente, al cro nografo con funzio ne coun tdown. Novità.Il T Touch Expert Solar