ICS Italo Calvino

Transcript

ICS Italo Calvino
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 1
ITALO CALVINO
Da quest’anno la nostra scuola è stata
intitolata ad “Italo Calvino”.
Italo Giovanni Calvino Mameli, noto come
Italo Calvino, nasce a Cuba nel 1923, il
padre è un agronomo e la madre una
ricercatrice di botanica. L´infanzia e
l´adolescenza del futuro scrittore hanno
come teatro la città di Sanremo, tra la
stazione sperimentale di floricultura diretta
dal padre e la casa di campagna di famiglia,
in cui si sperimentavano coltivazioni di
frutti esotici. I genitori gli impartiscono
un'educazione di stampo razionalistico e
laico, e il giovane Italo frequenta anche delle
scuole valdesi. Dopo la maturità si iscrive
alla facoltà di agraria dell´università di
Torino, dove insegna anche il padre, ma gli
manca un vero interesse per la materia e si
arena sui primi esami. Dopo l´armistizio
dell´8 settembre 1943 la Liguria si trova
sotto l´occupazione tedesca e il giovane si
dà alla macchia per non essere arruolato
nell´esercito della Repubblica di Salò.
Partecipa alla lotta partigiana sulle Alpi
Marittime, e i genitori vengono anche
arrestati per un breve periodo dai tedeschi.
Durante la resistenza aderisce al Partito
Comunista. Successivamente, ha modo di
lavorare con vari giornali e riviste,
svolgendo anche attività di consulenza
editoriale. Muore a Siena nel 1985.
"Il cavaliere inesistente"
AUTORE: Italo Calvino
AGILULFO: è un cavaliere modello, ma
inesistente e che riesce ad essere presente in
guerra contro gli infedeli, soltanto con la
forza di volontà. Egli “abita” una candida
armatura che lo distingue da tutti gli altri,
quasi a voler rilevare la sua purezza e
perfezione, sia nei movimenti sia nelle
azioni. Calvino lo descrive così: “…un
cavaliere dall’armatura tutta bianca, solo
una righina nera correva intorno ai bordi;
per il resto era candida, ben tenuta, senza
un graffio, ben rifinita in ogni giunto…la
voce giungeva metallica da dentro l’elmo
chiuso, come se fosse, non una gola, ma
l’elmo stesso a vibrare…”
AMBIENTAZIONE:
Il romanzo di Italo Calvino è ambientato nel
medioevo presso l’esercito di Carlo Magno,
durante
le
guerre
combattute
per
sconfiggere gli infedeli.
TEMATICHE AFFRONTATE:
Con il semplice e piacevole libro “Il cavaliere
inesistente” Calvino vuole affrontare un
tema preciso: la ricerca di se stesso e il
percorso che l’uomo, da adolescente,
compie per diventare adulto.
I personaggi come Gurdulù, Rambaldo,
Torrismondo e a volte lo stesso Agilulfo
sono personaggi volubili e in continua
ricerca di sé.
COMMENTO:
Il libro di Calvino" Il cavaliere inesistente" ci
è piaciuto molto, perché sotto una storia in
apparenza
banale,
tratta
un
tema
considerevole: la ricerca di sé.
Proprio per questo, è un ottimo romanzo
specialmente per noi adolescenti che stiamo
crescendo e siamo ancora alla ricerca della
nostra identità.
Striscia la scuola
Un’altra delle sue opere è “Il
rampante"
n. 4 Aprile 2014
barone
In questo romanzo si narra di un
adolescente di 12 anni, Cosimo, figlio del
barone di un paese della Liguria, che, stanco
della vita piena di regole e costrizioni,
decide, come segno di protesta, di andare a
vivere sugli alberi e decide di non scendere
mai più. Cosimo conosce una bambina:
Violante, di cui si innamora perdutamente;
ma in seguito questa parte spezzandogli il
cuore.
Negli anni seguenti, Cosimo si adatta alla
vita sugli alberi sopravvivendo grazie alla
caccia e vivendo molte avventure e molti
avvenimenti: lotta contro i pirati, legge
molti libri diventando un filosofo conosciuto
in tutta Europa, conosce un pericoloso
brigante, che riesce a redimere grazie alla
cultura ma che vede poi morire sulla forca;
fonda una squadra di vigili del fuoco,
incontra un gruppo di persone spagnole che
come lui vivono sugli alberi e conosce
Ottimo Massimo, il cane che gli tiene
compagnia per molti anni. Un giorno
Violante ritorna a casa, e tra i due nasce un
Pagina 2
grande amore, che però si conclude male e
quindi la ragazza riparte.
Cosimo passa tranquillamente gli ultimi
anni della sua vita e alla fine muore, a 65
anni, dopo essersi ammalato gravemente,
attaccandosi all'ancora di una mongolfiera
in volo e buttandosi lontano dal suo paese,
per non dare agli abitanti la soddisfazione di
vederlo alla fine toccare la terra.
AMBIENTAZIONE: il romanzo di Italo
calvino è ambientato nel Settecento
COMMENTO: Ho trovato questo romanzo
molto interessante; la cosa che mi ha colpito
è la situazione insolita della vicenda, cioè la
vita di un uomo sugli alberi.E'strano il modo
in cui il protagonista cerca di adattarsi a
questa vita insolita e i tentativi che fa per
vivere civilmente, anche in una condizione
che non è umana. Per me rappresenta la
solitudine propria di ogni uomo nei
confronti della realtà. Questo racconto é
avvincente ed entusiasmante.
Francesca Carrivale e Salvo Privitera
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 3
Giochi matematici del Mediterraneo
L’AIPM (Accademia Italiana per la
Promozione Matematica), come anni
precedenti, ha organizzato i GMM 2014
(Giochi Matematici del Mediterraneo 2014)
dei quiz matematici e logici a risposta
chiusa.
Anche la nostra scuola ha partecipato e sono
passati due ragazzi delle scuole primarie:
Barone di terza (via Laurana), arrivato tra i
primi tre; non si sa ancora il posto esatto
fino alla cerimonia di premiazione con
medaglia;
Giuffrida Alessandro di quinta (via
Quartararo), arrivato nono, e uno delle
secondarie, Monaco Giorgio, classificatosi
quarto (prima media, plesso di via Ferro
Fabiani).
E’ passato anche un nostro ex compagno,
Nicolosi Francesco, ora alla Cavour, arrivato
tra i primi tre.
Ci sarà una premiazione nella quale diranno
esattamente il piazzamento dei primi tre
classificati nelle varie categorie (una per
ogni classe).
I premiati, riceveranno una medaglia. Per la
nostra scuola, Barone di terza primaria.
I tre alunni sopracitati andranno alla prova
nazionale a Palermo.
G. M.
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 4
Gita in Sila: aspettative
Non vedo l'ora di andare in gita perchè sarò
con i miei compagni che per la maggior
parte conosco da 8 anni. So che conoscerò
cose nuove e mi divertirò da matti,
soprattutto la sera, perchè ci saranno la
discoteca
e
l’animazione.
Sono
emozionatissima e felicissima anche perchè
non credevo che i miei genitori mi avessero
permesso di andare.
Chiara Grancagnolo
La gita a Santo Stefano di Camastra
Vorrei parlare della gita a Santo Stefano di
Camastra. All'inizio siamo arrivati nella
nostra scuola in Via Ferro Fabiani, poi
siamo saliti sull’ autobus, dove abbiamo
parlato e giocato. Dopo circa 2 ore e mezza
siamo arrivati al museo e abbiamo visitato
tutto. C'erano cose molto antiche. Poi
abbiamo mangiato e nel pomeriggio siamo
andati a lavorare l'argilla, con cui abbiamo
fatto delle rose e dei vasi. Verso le 17.00
siamo andati via; ci siamo fermati in
autogrill e abbiamo comprato patatine e
gelati. Poi siamo risaliti e ci siamo messi a
cantare: "Fedez Cigno nero". Dopo, la
professoressa Saele ci ha fatto cantare la
canzone dell'elefante (“un elefante si
dondolava sopra un filo di una ragnatela e
ritenendo la cosa interessante andò a
chiamare un altro elefante. Due elefanti...”)
è la canzone dell'alfabeto (“a come
avventura, b come bravura, c come canaglia
che mi porto alla questura, d come
diamante, e come elefante...”). Siamo
arrivati intorno alle 19.30. La gita mi è
piaciuta moltissimo e vorrei rifarne un'altra
sempre con le stesse classi.
In pullman è stato bellissimo; abbiamo
parlato di calcio, video games, ci siamo
raccontati le barzelette di Pierino e Giufà e
abbiamo ascoltato la musica.
Siamo andati subito al museo e abbiamo
fatto uno spuntino.
Dopo, abbiamo visitato una fabbrica di
ceramica, abbiamo pranzato e, dopo,
lavorato la ceramica. Poi siamo tornati a
scuola e poi a casa.
Dovevamo partire dal plesso di Via Ferro
Fabiani alle 7:30 con l' autobus, ma siamo
partiti con un leggero ritardo. Dopo due ore,
abbiamo fatto una sosta, qualcuno nel
frattempo ha comprato qualcosa e siamo
ripartiti. Dopo un' altra ora siamo arrivati in
un posto dove facevano vasi, porta­uova e
tante altre cose con la ceramica e abbiamo
fatto merenda.Tutte le classi hanno provato
a lavorare la ceramica; abbiamo anche fatto
delle rose con l' argilla. Siamo usciti fuori a
pranzare e, dopo, siamo partiti per il museo
della ceramica. Per arrivare non ci abbiamo
impiegato molto tempo. Era molto grande,
c' erano tante stanze e quasi sembrava una
casa. Dopo aver visitato il museo siamo
partiti di nuovo per tornare a casa.
Denise Privitera
Stefano Di Maria
ALESSIO TIMPANARO
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 5
Giorno 20 marzo siamo andati a Santo S. di
Camastra,
gita
organizzata
dalla
professoressa di arte. Alle 6:45 circa
avevamo l' appuntamento davanti la scuola
per l' appello. Eravamo tutti puntualissimi,
ma soprattutto felici ed emozionati per
questa nuova esperienza. Dopo l’ appello
siamo saliti sul pullman, ognuno seduto con
un compagno, ma tutti vicini per scherzare e
ridere. Infatti quando siamo partiti abbiamo
iniziato a scherzare e a raccontarci tante
barzellette. Il tragitto è stato un po’ lungo
ma appena arrivati eravamo tutti entusiasti.
Il primo luogo che abbiamo visitato è stato il
“MUSEO DELLA PIASTRELLA”,
dove
vengono
custodite
delle
piastrelle
particolari, alcune antiche e altre più
recenti. C’ erano anche delle sculture di vari
artisti; mi ha colpito la scultura di un
cavaliere che sprofondava nella sabbia;
stava a significare la fine delle guerre. Dopo
aver visitato il museo siamo saliti in una
terrazza dove si poteva ammirare un bel
panorama e lì abbiamo fatto merenda.
Siamo scesi e ci siamo incamminati verso il
pullman che doveva accompagnarci al
laboratorio. Appena arrivati, abbiamo
pranzato e giocato. In attesa dell’ inizio del
laboratorio abbiamo comprato anche degli
oggetti. Tutti ordinati con il camice
aspettavamo il proprio turno per lavorare
l’argilla. E’ stato molto bello. Io ho realizzato
una piccola bottiglia. Quando tutti abbiamo
svolto questo lavoro siamo risaliti e verso le
17.00 siamo partiti per Catania. Questa per
me è stata una delle più belle gite finora
fatte.
Giorno 20 marzo del 2014 verso le 6:00,mi
sono svegliato e, come tutte le mattine, mi
sono lavato, vestito, ho fatto colazione e ho
preso lo zaino precedentemente preparato e
mi sono avviato felice verso la scuola con la
Renault Scenic di mio papà; entrambi i miei
genitori mi hanno accompagnato. Verso le
6:30 hanno aperto la scuola e siamo entrati,
ci hanno diviso in gruppi e le nostre
professoresse hanno fatto l’appello. Appena
arrivato il pullman, siamo saliti e abbiamo
salutato i nostri genitori. Il viaggio è durato
più di tre ore; il paesaggio si divideva in
mare e montagna e buie e interminabili
gallerie. Tutti scattavano foto, ascoltavano
musica o giocavano con videogiochi, come
Fifa 14. Arrivati al “Museo della Ceramica”,
abbiamo visitato stanze con più di 1300
mattonelle fantastiche, una più bella
dell’altra, una bellissima statua, che
rappresentava la fine della guerra, e altri
arnesi che si utilizzavano molto tempo fa; in
un’altra ala c’erano sculture di ceramica e
altre collezioni, la sala delle giare, dove un
tempo si conservavano l’olio e i cereali.
Siamo saliti al piano superiore, dove c’era
una terrazza pavimentata tutta con
mattonelle in ceramica bianca con
decorazioni blu, li abbiamo fatto merenda.
Dopo, ci siamo recati nella fabbrica, ci
hanno fatto indossare il camice e abbiamo
lavorato col tornio; io ho fatto un piccolo
salvadanaio; poi abbiamo lavorato la creta.
E’ stata un’esperienza che rifarei volentieri.
SONO DANIELE SPAMPINATO E VOGLIO
RACCONTARE DELLA GITA A SANTO
STEFANO DI CAMASTRA. APPENA
ARRIVATI, SIAMO ANDATI IN UN
MUSEO DI MATTONELLE. ABBIAMO
VISTO MOLTE MATTONELLE TIPICHE
SICILIANE E ATTREZZI CHE USAVANO
GLI UOMINI NELL' ANTICHITA'. DOPO
AVER FINITO IL GIRO AL MUSEO,
ABBIAMO FATTO LA MERENDA E CI
SIAMO DIRETTI VERSO IL
LABORATORIO DI CERAMICA,DOVE
ABBIAMO FATTO DEI FIORELLINI CON
L'ARGILLA E DEI VASI. DOPO ABBIAMO
GIOCATO E SIAMO TORNATI A CATANIA.
GIUSEPPE LEONE
Rosario Lo Castro
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 6
Giorno venti Marzo siamo stati a Santo
Stefano di Camastra. La partenza era
prevista
alle sette e il ritorno alle
diciannove e trenta. Tutti ci siamo recati a
scuola e siamo partiti verso le sette e mezza
con il pullman. Durante il tragitto abbiamo
scherzato, ascoltato la musica e alcuni
compagni hanno cantato delle canzoni di
Davidekyo. Dopo un po’, abbiamo fatto la
prima sosta. Siamo arrivati alle undici per
visitare il museo con una guida. Nel museo
c’erano dei bellissimi mosaici, affreschi e
altre cose davvero interessanti. Poi siamo
ripartiti
per
andare
nella
fabbrica
dell’argilla. Nel negozio c’erano molti
oggetti. Dopo pranzo siamo finalmente
entrati nella fabbrica e ci hanno divisi in
gruppi. Uno per volta abbiamo provato a
modellare l’argilla e poi abbiamo creato
degli oggetti e, infine, ci hanno spiegato
come fare le rose. Poi siamo ripartiti per
tornare a casa. Nel pullman abbiamo
scherzato, alcuni si sono addormentati e la
nostra professoressa ci ha cantato una
canzone. E’ stata un’esperienza bellissima e
non la dimenticheremo mai.
Oggi vi racconto la gita che ho fatto con la
mia scuola a Santo Stefano di Camastra.
Abbiamo viaggiato con dei bus fino al
laboratorio di ceramica; lì abbiamo costruito
dei vasi e ci hanno insegnato a fare delle
rose con la ceramica; dopo ci siamo fermati
a fare merenda, alcuni bambini hanno
comprato dei souvenir. Poi siamo andati
nella città di Camastra, nel museo della
ceramica, e abbiamo visto cose interessanti,
abbiamo fatto un giro della citta finché non
siamo tornati di nuovo nei bus per rientrare
a casa. Il viaggio è stato lungo. Ci siamo
fermati in un autogrill e la mia professoressa
ha regalato a tutti dei vasetti. Finalmente,
siamo arrivati nel plesso di via Ferro Fabiani
e da lì tutti siamo tornati a casa.
Carmen Pulvirenti, Giorgia Talio, Giordana
Di Mauro
Giuseppe Crisciglione
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 7
Come affronteremo l’esame di terza media…
In quel giorno penso che sarò molto ansiosa
perchè è la prima volta che affronto un
esame e quindi sono molto preoccupata.
Spero vada bene, non solo a me, ma anche ai
miei compagni. Mi impegnerò tanto, ma la
mia più grande paura è quella di non saper
rispondere a qualche domanda. Spero di
essere ammessa, così andrò alle superiori e
sinceramente non vedo l’ora, perché sarò
più grande, autonoma e anche più
responsabile. Sarà anche un giorno
bellissimo, perché quel giorno si sposerà
mia sorella e quindi sarò emozionata anche
per questo. Quindi affronterò l’esame
tranquillamente e serenamente.
Gli esami di terza media si stanno
avvicinando e io mi sento sotto pressione,
ho paura di non farcela; non voglio
diventare pessimista ma in questo momento
lo sono.
Vorrei superare gli esami, perché vorrei fare
felici i miei genitori, soprattutto mio padre,
perché quando è morto gli avevo promesso
di impegnarmi. Già immagino quel giorno,
tutti impauriti per l’esame, tutti i professori
seduti dietro un tavolo lungo, che fanno
domande...
Comunque, mi farò forza rispondendo alle
domande dei professori.
Ciao, sono Francesca Carrivale e frequento
la terza media. Gli esami saranno il 16
giugno e ho molta paura perché so che sarà
dura e non so se mi ammetteranno, ma
penso che con la volontà e l’impegno si
supera tutto. Inoltre mi dispiace tanto
perché dopo gli esami la mia classe si
dividerà e mi mancheranno molto i miei
compagni, ma so,anche, che dopo mi
aspetterà la scuola superiore, ancora più
difficile; mi darà un futuro e ci vorrà il
doppio dell’impegno che ho messo alla
scuola media. Comunque sia, sarà
un’emozione bellissima piena di paura ma
anche di energia , cercherò di dare il meglio
di me per far vedere che tipo di persona
sono;spero anche di non dimenticare tutto
per la troppa emozione. Auguro a tutti voi
un bellissimo esame.
Io sono molto emozionata all'idea di fare gli
esami. Mi sto preparando, sto ripassando
tutto il programma di tutte le materie. Sono
emozionata, ma allo stesso tempo, ho paura.
Non vedo l'ora di togliermi questo peso,
perchè il tempo passa e gli esami si
avvicinano. In latino si dice reo tempo (REO
vuol dire colpevole, quindi il tempo è
colpevole perchè passa troppo in fretta!)
Sono molto preoccupata e anche molto
ansiosa perchè ho paura che agli esami
incepperò per l'emozione. I ragazzi più
grandi che mi conosco dicono che gli esami
sono una passeggiata e una volta superati
sarò contenta, sempre se li supererò con un
buon voto. So che mi devo impegnare e
studiare come una pazza, perchè devo essere
contenta e soddisfare i miei genitori, com'è
giusto che sia, perchè loro accontentano me,
ma io non li accontento sempre come loro
vorrebbero che facessi.
Martina Caruso
Nancy Torrisi
Chiara Grancagnolo
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 8
Spazio letterario
Il fu Mattia Pascal
Il fu Mattia Pascal è forse l'opera più
importante di Luigi Pirandello. Mattia
Pascal vive con la madre e il fratello a
Miragno e suo padre gli lascia una discreta
fortuna che poi va persa da un
amministratore disonesto. Lavora come
bibliotecario in una chiesa sconsacrata ed è
sposato con una donna che non ama e con
lei conduce una vita infelice. Decide di
fuggire di casa e di andare in America, ma
passando per Montecarlo, va al casinò e
vince una grossa somma di denaro, poi legge
sul giornale che è morto un certo Mattia
Pascal quindi pensa di essere libero e
cambia identità. Così decide di chiamarsi
Adriano Meis e va ad abitare a Roma nella
pensione di Anselmo Pelari, che ha una
figlia che si chiama Adriana e vorrebbe
sposare ma non può perché, siccome è
ufficialmente morto, non ha uno stato civile.
Ritorna a Miragno, trova il posto di lavoro
occupato e la moglie sposata con un altro.
Non gli resta altro che rifugiarsi in
biblioteca e scrivere la sua storia e qualche
volta va al cimitero a portare i fiori sulla
tomba del Fu Mattia Pascal.
Chiara
Grancagnolo
Le mie sensazioni leggendo "Veglia" di Ungaretti
Veglia ci descrive una scena terribile che
Ungaretti trascorre in trincea con accanto
un soldato morto. Qui si parla dell'orrore
della guerra e qui risaltano delle parole
pesanti come: massacrato e digrignata. C'è
un rigo che divide le due strofe ;questo ci fa
capire che c'è un brusco cambiamento, il
poeta ci fa una confessione, ci rivela che
sentire la presenza della morte aumenta la
voglia di vivere. Il poeta, giorno dopo
giorno, scrive e per lui è come uno sfogo e la
poesia diventa un mezzo di salvezza; si dice
che è anche una boa alla quale aggrapparsi
per non naufragare nel dolore.
A me questa poesia piace molto anche se mi
porta molta tristezza; somiglia un po’ a me
che, quando sono triste e sto male, non mi
vado ad aggrappare alla poesia ma alla
musica.
Chiara Grancagnolo
Le mie sensazioni sulla poesia “Caro piccolo insetto”
Eugenio Montale in questa poesia parla di
sua moglie che si chiamava Drusilla Tanzi,
ma gli amici la chiamavano “mosca”.
Quando è morta, il poeta le dedica tante
poesie. Lui racconta che una sera stava
leggendo la Bibbia e, ad un certo punto,
sente la presenza di sua moglie, anche se
una barriera non consente loro di vedersi;
ma l’idea che ha il poeta è che possa esserci
un legame che può durare anche oltre la
vita. Per Montale, sua moglie era la luce, la
guida e la salvezza; quando morì, egli si
sentì avvolto dal buio.
Eugenio Montale lo abbiamo studiato da
poco e già ho voglia di scoprire le altre sue
poesie perché mi sono sentita molto
coinvolta. Mi è dispiaciuto molto della
morte di sua moglie; mi sono immedesimata
in mia mamma che è molto triste per la
morte di mio padre. Mi ha molto toccato
questo fatto e anche io mi sono sentita buia.
Nancy Torrisi
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 9
LE MIE SENSAZIONI SULLA POESIA “IN MEMORIA”
QUESTA POESIA E’ STATA SCRITTA DA
GIUSEPPE
UNGARETTI,
IL
30
SETTEMBRE DEL 1916.
UNGARETTI PARLA DI UN SUO AMICO
DI
NOME
MOAMMED
SCEAB,
CONOSCIUTO
AD
ALESSANDRIA
D’EGITTO. INSIEME PARTONO PER
PARIGI, PER STUDIARE. MOAMMED
CAMBIA NOME E IDENTITA’ PER FARSI
ACCETTARE NELLA NUOVA NAZIONE. IL
SUO NOME ERA “MARCEL”. NON
RIUSCENDO
A
USCIRE
DALLA
SOLITUDINE E AD AVERE RELAZIONI
D’AMORE E DI AMICIZIA, SI SUICIDA
NELLA
SUA
STANZA
D’ALBERGO.
ANCHE SE UNGARETTI HA PASSATO
TUTTA LA SUA ADOLESCENZA CON
MOAMMED,
HANNO
AVUTO
DUE
DESTINI DIVERSI PERCHE’ UNGARETTI
SI E’ SALVATO GRAZIE ALLA POESIA.
INFATTI
UNGARETTI
E’
L’UNICA
PERSONA
CHE
RICORDA
LA
SCOMPARSA DEL SUO AMICO.
QUESTA POESIA SECONDO ME E’ STATA
LA PIU’ BELLA E LA PIU’ COMMOVENTE
PERCHE’ IL POVERO MOAMMED NON
VIENE RICORDATO DA NESSUNO, SOLO
DAL POETA. MI SUSCITA MOLTA
TRISTEZZA E MALINCONIA. SPERO CHE
NESSUNO
CAPITI
NELLA
STESSA
CONDIZIONE DI MOAMMED CHE ERA
SCONOSCIUTO AL MONDO.
MARTINA CARUSO
Descrivi un amico...
Vorrei descrivere una mia amica di nome
Martina. Ha 14 anni e va in terza media. E'
magra. Ha gli occhi verde castano, i capelli
castani. Per me è un'amica stupenda e di lei
mi fido tantissimo ed è l'unica amica a cui
racconto tutta la mia vita: chi mi piace, le
cose della mia vita ecc... La stessa cosa fa lei
e a volte ci diamo consigli a vicenda. Noi ci
vediamo ogni giorno e quasi sempre
usciamo il pomeriggio. Il carattere di
Martina è bello. E' gentile, brava, studiosa,
intelligente, un po’ testarda ma è sempre
un'ottima amica e non litighiamo quasi mai.
Di lei posso solamente parlare bene ed è
l'unica amica vera che ho trovato. Le voglio
un mondo di bene e gliene vorrò sempre.
Denise
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 10
Le farfalle
La farfalla è un insetto che, come le falene,
appartiene all'ordine dei Lepidotteri. In base
a tale distinzione "popolare", alcuni autori
del passato hanno proposto una distinzione
tra Ropaloceri o "Rhopalocera" (farfalle),
che
nella
classificazione
moderna
corrispondono
alle
superfamiglie
Hesperioidea e Papilionoidea, ed Eteroceri o
"Heterocera" (falene). Questa distinzione
oggi, però, non è più scientificamente
accettata.
Le farfalle hanno abitudini generalmente
diurne ed hanno antenne clavate, a
differenza di quelle delle falene, che sono
spesso pettinate o filiformi, e chiudono le ali
a libro.
Questa distinzione, nel caso di quella tra
macrolepidotteri e microlepidotteri, non
essendo più ritenuta valida, viene ancora
utilizzata dagli entomologi per ragioni
pratiche, dato che corrisponde a differenze
nei metodi di studio dei diversi gruppi.
Giordana Di Mauro
Gli animali
Ho deciso di scrivere questo articolo, perchè
amo gli animali, infatti ho un cane di nome
Chicco. Avere un animale in casa è una
responsabilità, significa portarlo fuori tre
volte al giorno, non scordarsi di mettere i
croccantini e l'acqua nella ciotola. Ma ne
vale la pena, perchè puoi giocare con lui
quando non sai cosa fare e ti tiene
compagnia quando ti senti solo. Un' altra
cosa bella è che quando arrivi a casa e ti fa le
feste, salta e si rotola perchè vuole le
coccole. I cani sono più fedeli di molte
persone. In generale, tutti gli animali sono
speciali e spero, quando mi sposerò, di avere
una famiglia molto numerosa con due bei
cagnolini. Io sono contro l'abbandono e la
violenza sugli animali e spero che la gente
che li abbandona e li tratta male o che li
uccide sia punita, perchè abbandonare o
uccidere un animale è come farlo ad una
persona. Invito tutta la gente a rispettare gli
animali! Apprezzo molto il programma
"Striscia la notizia", perchè fanno vedere
come vengono spesso maltrattati gli animali,
per far capire alla gente che è sbagliato.
Martina Caruso
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 11
I serpenti
I serpenti sono animali carnivori, si nutrono
di piccoli animali, compresi altri rettili,
uccelli, uova e insetti. Alcune specie possono
uccidere la preda con un morso velenoso
prima di nutrirsene o la paralizzano. I
serpenti ingoiano la preda senza masticarla,
anche se hanno la mandibola, e hanno
numerose articolazioni del cranio flessibili.
La pelle dei serpenti è coperta di squame e
la maggior parte viene utilizzata per
muoversi. Le palpebre dei serpenti sono
delle squame trasparenti che rimangono
chiuse. I serpenti mutano la loro pelle per
diversi periodi ma da altri rettili viene fatta
in un solo momento, come tirarsi fuori un
calzino. Per l’ uomo i serpenti velenosi sono
un problema perché portano alla morte.
Alcune persone, soprattutto
in Asia
Meridionale e in Africa, non rivolgendosi
alle
strutture
ospedaliere,
muoiono
avvelenate e il numero varia da 425.000 a
1.800.000.
Carmen Pulvirenti e Giorgia Talio
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 12
Barzellette, a cura di Giuseppe Leone
Il 10
Un ragazzo che viene da scuola: “Mamma,
mamma oggi ho preso 10!”
La mamma: “Bravo in quale materia?”
Il ragazzo: “Mmmmmm … 3 in italiano, 3 in
matematica e 4 in inglese.”
L’ inverno
Perché l’ inverno è la stagione più lunga
dell’anno??????
Perché poi continua l’anno successivo.
Pinocchio e Cappuccetto rosso
Pinocchio dice a Cappuccetto: “IN BOCCA
AL LUPO”
Cappuccetto risponde : “IN BOCCA ALLA
BALENA”
JUVENTINO
Qual è il colmo per uno Juventino?
Non avere la zebra a casa.
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Sapete qual è il colmo per un cuoco? Finire
sempre nei pasticci.
Secondo voi tra Dracula e la Mummia chi
vince a una parita a carte? Dracula, perchè
bara.
Sapete qual è il colmo per un pompiere?
Essere cotto a puntino.
Secondo voi cosa ci fanno otto cani al mare?
Un canotto.
La Mummia vede che una persona sta per
cadere da un precipizio e secondo voi che
cosa fa? Scegliete tra queste opzioni:
a) Salva l'uomo e l' uccide lui stesso.
b) Fa perdere la presa all' uomo e lo fa
cadere.
c) Salva l' uomo e lo fa tornare a casa sua.
Nessuna delle tre perchè la Mummia non ha
cuore.
Sapete cosa hanno in comune le scarpe e le
mappe a parte che entrambi fanno rima? Ti
portano ovunque tu voglia.
Che cosa fa un bambino quando viene
rimproverato dalla maestra di matematica?
Spara numeri.
Un uomo entra in un ristorante per cenare e
chiede al cameriere << mi scusi qual è il
piatto del giorno?>> ed il cameriere gli
risponde << non posso dirglelo, è un
segreto.>> ed il cameriere gli domanda <<
che cosa vuole ordinare?>> e l’ uomo gli
risponde << non posso dirglelo è un
segreto>> .
Un giorno Pierino chiede a suo padre <<
Papà ma perché i pesci non parlano mai? >>
e suo padre gli risponde << perché stanno
tutto il tempo sott’ acqua e quindi hanno la
bocca piena di acqua e non possono parlare
mai>> .
Pierino ed un suo amico vanno a mangiare
in un ristorante e l’ amico di Pierino
incomincia ad ingozzarsi con il cibo di
Pierino e con il suo, e Pierino dice al suo
amico << ooh ma non lasciarmi a bocca
Pagina 13
asciutta! >> e l’ amico risponde << Non ti
preoccupare non mi bevo la tua acqua. >>
Pierino gli dice << Vedi che mi sto
seccando! >> e il suo amico risponde <<E
allora, non vorrai mica che ti annaffi io. >>
ALESSIO TIMPANARO
Qual è il colmo per un astronauta? Avere
problemi di spazio.
Qual è il colmo per un pizzaiolo? Avere una
figlia capricciosa che si chiama Margherita.
Qual è il colmo per un idraulico? Avere una
moglie che non capisce un tubo.
Qual è il colmo per una sardina? Avere
parenti stretti.
Un uomo che non sa leggere entra in un
negozio di elettrodomestici e deciso vuole
comprare un televisore. Il commesso lo
caccia via subito dicendo che non vendevano
agli analfabeti. L’uomo ancora più deciso si
traveste ed entra nuovamente nel negozio
ma ancora una volta lo cacciano via. Solo
che questa volta il commesso lo smaschera e
lui incuriosito chiede perché non poteva
comprare un televisore, il padrone gli
risponde che quello non era una televisione
ma un forno a microonde.
Un uomo è alla stazione del treno e nel
frattempo vede uno strano aggeggio, legge la
targhetta “La bilancia parlante”, mette una
monetina e sale sopra la bilancia; ad un
certo punto la bilancia dice ”Ti chiami Saro
Farsaperla e abiti in Via Plebiscito numero
3”; lui dice “ma come ha fatto?”. Allora si
veste uguale a sua moglie con i tacchi, il
mascara e il rossetto e sale nuovamente
sulla bilancia che dice “Ti chiami Saro
Farsaperla e abiti in via Plebiscito numero
3”; l’uomo è nuovamente sorpreso e si
traveste come suo figlio con il cappello degli
Yeenkies, le scarpe Nike e lo zainetto Seven
e nuovamente sale sulla bilancia che dice “Ti
chiami Saro Farsaperla e abiti in via
Plebiscito numero 3 e sei un vero cretino
perché hai perso il tuo treno”.
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Un carabiniere vuole comprare uno
strumento musicale a suo figlio; va in città
senza farsi riconoscere, entra nel migliore
negozio di strumenti musicali di Catania e
dice al commesso "Vorrei comprare una
fisarmonica”. Il commesso risponde “vada
nell’altra stanza e lì troverà sicuramente la
fisarmonica adatta”. Passa un’ora, ne
passano due e finalmente alla terza ora il
carabiniere torna dal commesso che gli
chiede “Scusi, ma lei è un carabiniere?” Il
carabiniere “Sì, io sono maresciallo, perché
mi fa questa domanda?” Il commesso “Beh
si vede, perché lei con tutte le fisarmoniche
che c’erano la dentro, proprio il termosifone
dal muro si doveva prendere”.
Che cosa ci fa un uomo sul letto verso le due
del pomeriggio con un martello in mano?
Schiaccia un pisolino.
Che cosa ci fa una tartaruga su un’altra?
Due lenti a contatto.
Un uomo va dal dentista e un altro gli
chiede “Paura?” l’altro “Sì” il primo “E’ la
prima volta?” il secondo “No ho avuto
paura altre volte”.
Dove si svolgono tutte le riunioni dei
dentisti? A Trapani.
Che cosa fa una montagna quando dorme?
La montagna russa.
Una zanzara torna a casa infelice e la
mamma gli chiede “Che cosa è successo?” la
zanzara “Se Mosca è la capitale della Russia
io di che cosa sono la capitale?”.
La maestra a un alunno “Perché il canale di
Suez si chiama così?” l’alunno “Perché non
Pagina 14
è né Miez né Tuez”.
La maestra a un alunno “Dove si trova
Amburgo?” l’alunno “Al McDonald”.
Un uomo protesta al ristorante “Cameriere
c’è una mosca nella minestra la vorrei
cambiata subito” il cameriere “Un'altra
mosca per il signore”.
Un faraone va al ristorante e chiede il piatto
del giorno il cameriere “Abbiamo risotto
con gli asparagi e faraona al forno” il
faraone “Per favore già faraona ne ho una
che mi aspetta a casa”.
Ad un semaforo una Cinquecento e una
Ferrari si affiancano; l’autista della
Cinquecento chiede a quello della Ferrari
“Scusa la conosci la Cinquecento?”
semaforo verde dopo un po’ altro semaforo
e stessa domanda, altro semaforo e altra
domanda il pilota della Ferrari incuriosito
chiede all’altro “Perché mi fai questa
domanda?” l’altro “Perché non so dove sono
i freni”.
Un uomo entra in una stazione di servizio e
chiede “Mi dia un goccia d’olio e una di
benzina” il benzinaio “Visto che c’è, vuole
anche che le gonfi le ruote della macchina
con una pernacchia?”.
ROSARIO LO CASTRO
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 15
La natura e le sue piante
La natura è molto bella e interessante
perché ci sono molte cose importanti e
curiose. Le sue piante sono molto carine. A
scuola stiamo facendo un orto e già abbiamo
piantato i piselli,le cipolle,le zucchine,i
pomodori, le lattughe,il prezzemolo e il
rosmarino. Gli strumenti che utilizziamo
sono: piccone grande e piccolo, zappa
piccola e zappa grande, scopa da giardino o
rastrello. Abbiamo anche dei fiori che sono:
lavanda o lavandino, datura arborea.
Francesco ci
ha detto che le lattughe
piacciono agli uccelli e quindi ci ha fatto
mettere una rete legata con fil di ferro. C’ è
anche una serra molto spaziosa, ma dentro
c’è molto caldo; ci sono anche un
innaffiatoio e un secchiello e un ripostiglio
dove conserviamo gli strumenti . Il nostro
orto è dotato di impianto di irrigazione, per
innaffiare le piante. Questo orto mi piace
molto e vorrei che durasse per tutte l’estate.
Carmen Pulvirenti
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 16
La Coca­Cola
La coca­cola è una bevanda analcolica. Il
suo colore è dato da un colorante detto
caramello. La bibita deve il suo nome al
fatto che nella sua ricetta sono usati
sostanze provenienti dalle noci di cola ed
estratti dalle foglie della pianta di coca
(privati delle sostanze tossiche).
Con lo stesso nome viene spesso indicata
anche la casa produttrice della bevanda: The
Coca­Cola Company.
La Coca Cola Company, come la maggior
parte delle aziende alimentari, non ha reso
pubbliche le proporzioni esatte degli
ingredienti, né la ricetta, infatti quella della
coca­cola è in parte una ricetta segreta.
La Coca­Cola è anche stata accusata di
provocare danni alla salute.
L'azienda si difende affermando che la
quantità di zuccheri semplici che contiene il
suo prodotto è paragonabile a quella di
succhi di frutta o altre bevande estive.
ANDREA URZI'
ALESSANDRO BEFUMO
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 17
"Braccialetti rossi"
La fiction Braccialetti rossi, parla di alcuni
ragazzi (Leo, Vale, Cris, Davide, Toni e
Rocco), ricoverati in ospedale per varie
cause, e fanno amicizia. Leo regala agli altri
i braccialetti che ha avuto dopo gli
interventi e da lì in poi diventano il simbolo
del gruppo.
Rocco è un ragazzino di 11 anni che è in
coma da 8 mesi a causa di un impatto forte
con l'acqua.
Leo è un ragazzo di 17 anni che è in ospedale
a causa di un tumore; infatti gli è stata
amputata una gamba. E’ un ragazzo solare
che cerca di combattere la sua malattia nel
modo migliore possibile.
Vale è il compagno di stanza di Leo; anche a
lui devono amputare una gamba a causa del
tumore che ha alla tibia; un ragazzo timido
e riservato.
Davide è un ragazzino di 14 anni, si trova in
ospedale perché, mentre giocava a calcio, si
è accasciato a terra. E’ un ragazzino bulletto
testardo e scontroso, ma alla fine scopre il
suo lato affettuoso.
Tony è un ragazzo che ha avuto un incidente
con una moto, mentre la provava di
nascosto da suo nonno; è un ragazzo furbo e
gentile.
Cris è una ragazza di diciassette anni che
soffre di anoressia e fa battere il cuore a Leo
e Vale.
Nancy Torrisi
INTERVISTA IMPOSSIBILE A BEAR GRYLLS
Abbiamo
intervistato
“L’ultimo
sopravvissuto” dopo un’escursione sui
monti Himalayani.
N. Buongiorno.
B G. Ciao, datemi del tu.
N. Ok. Qual è il tuo nome vero e proprio?
B G. Il mio vero nome è Edward Michael
Grylls.
N. In origine il tuo programma come si
chiama?
B G. In origine “Man VS Wild”, in Italia è
arrivato solo come “L’ultimo sopravvissuto”
e ci sono altre serie come “Escape from
Hell” e “Sopravvivi se ci riesci”.
N. E’ vero che sei il più giovane inglese ad
aver scalato l’Everest?
B G. Sì è vero a 23 anni l’ho scalato ed ero in
compagnia di molti che sono morti, ma io
sono ancora vivo.
N. Chi e quando ha iniziato a chiamarti
Bear?
B G. Mia sorella nel giugno del ‘74.
N. Sei un capo Boy Scout; quando sei stato
nominato?
B G. Sono stato nominato all’età di 35 anni
nel luglio del 2009.
N. Sei figlio di?
B G. Sarah Ford e Micheal Grylls.
N. Gli sport praticati?
B G. Mio papà mi ha insegnato a fare free
climbing e vela quando ero molto piccolo.
Ho praticato karate e mi sono fermato al
secondo Dan Shotokan da adolescente; da
quando ho 8 anni sono scout.
N. Figli e moglie?
B G. Si ho sia moglie che figli. Mia moglie è
Shara Cannings Knights e i miei figli si
chiamano Jesse, Marmaduke e Huklebarry.
N. Quali lingue conosci?
B G. Francese, inglese e spagnolo.
N. College e università frequentati?
B G. Eton College e università di Londra.
N. Tanto per curiosità eri nelle forze
speciali?
B G. Sì, inizialmente nell’esercito indiano
sui monti himalayani e ho lavorato per il
SAS e ho avuto un incidente aereo con il
paracadute.
N, Per quanto ne sai, in Italia dove sono
stati trasmessi i tuoi consigli e gli episodi
completi?
B G, I consigli su Wild Oltrenatura, invece
gli episodi completi su DMax e Discovery
Channel.
N. Va bene ciao alla prossima.
B G. Alla prossima.
Rosario Lo Castro
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 18
INTERVISTE IMPOSSIBILI A ROWAN ATKINSON
Sto per fare un’ intervista all’ attore che ha
interpretato il personaggio famoso “Mr.
Bean”.
A: salve signor Rowan, le dispiacerebbe se le
facessi un’intervista?
R: no di certo, inizia pure; ma prima di
cominciare sarei felice, se mi dessi del tu!
A: Per iniziare ti farò delle domande
semplici. Quando e dove sei nato?
R: io sono nato a Londra il 15 settembre
1956.
A: quanti anni hai?
R: ho 57 anni.
A: quanti anni avevi quando hai girato il tuo
primo film e quali sensazioni hai provato?
R: avevo più o meno 20 anni ed ero un pò
nervoso.
A: grazie per l’ intervista signor Rowan.
R: no grazie a te. A presto!
A: arrivederci!
G:
Buongiorno
signor
Rowan,
le
dispiacerebbe se le facessi un' intervista?
R: Comincia pure, ne sarei felice.
G: le è piaciuto il film di mr bean holiday?
R: Si, soprattutto lavorare con Willem
Dafoe, l’ attore che ha fatto la parte del
protagonista nel film Spider­man; con il
bambino Max Baldry è molto simpatico. E’
stata un'emozione unica
lavorare con
queste persone speciali.
G: Ma è vero che mr Bean significa mr
fagiolo?
R: Si è vero ma a me questo personaggio è
piaciuto molto, e anche il cartone animato.
G: Grazie di tutto, arrivederci... alla
prossima.
R:Arrivederci.
ALESSIO TIMPANARO
Giuseppe Crisciglione
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 19
RECENSIONE GIOCO TEKKEN 5
Tekken 5 è la continuazione di una saga di
giochi “picchia duro” conosciuti in tutto il
mondo, sia in versione Arcade che per
consolle, come playstation e computer. E’
uscito in versione Arcade nel 2004 e per
consolle nel 2005, Europa, Cina e Stati
Uniti in date diverse.
Come in tutti gli altri tornei, Kazuya
Mishima arrivò alla semifinale, dove lo
avrebbe aspettato il figlio che però era
caduto in un tranello ed era stato
imprigionato. Kazuya però perse e fu
imprigionato, diventò demone, ma l’Angel
dentro di lui lo fece tornare normale. Allora
portò Heiachi Mishima in un tempio dove
furono attaccati da un gruppo di robot che
fecero esplodere l’edificio. Ad indagare sul
caso ci sarà Raven (agente segreto).
Esiste una modalità Arcade dove ci si allena
per diventare Tekken Lord, il grado più alto
che c’è; si parte dai Kyu che sono da 9 a 1,
poi ci sono i Dan, che sono 5, e iniziano i
gradi più alti a partire da Shihan, Esperto,
Virtuoso, Campione, Leggenda, Saggio,
Guerriero, Condottiero, Divinità e infine
Tekken Lord. Nella modalità arcade ci sono,
inoltre, i Promotion Change e i Demotion
Risch. Le innovazioni sono molte e molti
personaggi assomigliano a quelli di altri
giochi di combattimento; inoltre, è stato
concepito per il decimo anniversario del
gioco, un gioco chiamato Star Blade e si
possono personalizzare i personaggi some si
vuole.
Come personaggi abbiamo una
gamma:
Anna Williams (da sbloccare)
Baek Do Saan (da sbloccare)
Bruce Irvin (da sbloccare)
Bryn Fury (già presente)
Christie Monteiro (già presente)
vasta
Craig Marduck (già presente)
Eddie Gordo (come variante costumistica di
Christie)
Ganryu (da sbloccare)
Heihachi Mishima (da sbloccare)
Hworang (già presente)
Jin Kazama (già presente)
Julia Chang (già presente)
Kazuya Mishima (già presente)
King II (già presente)
Kuma (da sbloccare)
Lee Chaolan (già presente)
Lei Wulong (già presente)
Ling Xiaoyu (già presente)
Marshall Law ( già presente)
Mokujin (da sbloccare)
Nina Wiliams (già presente)
Panda (come variante costumistica di
Kuma)
Paul Phoemix (già presente)
Steve Fox ( già presente)
Wang Jinrei ( da sbloccare)
Yoshimytsu (già presente)
Asuka Kazama (già presente)
Devil Jin (sub­boss da sbloccare)
Feng Wei (già presente)
Jack­5 (già presente)
Jimpachi
Mishima
(boss
sbloccabile
attraverso un codice Action Replay ecc)
Roger Jr (da sbloccare)
Devil (sbloccabile acquistando i suoi oggetti
tramite Kazuya)
Colonna sonora è stata inventata da Tom
Leonard e Jeff Pescetto con Mokujin e Jin
che non compaiono.
Se volete un consiglio, acquistatelo.
ROSARIO LO CASTRO
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 20
Resident evil
Resident evil è un videogioco per la ps1, ps2
e ps3.
Il primo capitolo di questa saga racconta di
un corpo di polizia scomparso in una villa in
periferia di Racoon city. Il corpo di polizia
s.t.a.r.s. (composto da Cris Renfil, Jiil
Valentain, Berri) va a indagare su quanto
accaduto. Scoprono che in questa villa si
trova l'Umbrella inc., che ha creato un virus
che trasforma le persone in zombie.
Il secondo capitolo è ambientato otto mesi
dopo. Cler Renfil (sorella di Cris) va alla
ricerca di suo fratello. Appena entrato in
città viene accolto da un' orda di cittadini
infettati dal virus. Cler viene salvata da Leon
(nuovo membro della s.t.a.r.s.).
Il terzo capitolo della serie racconta di Jill
valentine, che corre in tutta la città
scappando dal nemesis, che dà la caccia a
tutti i membri della s.t.a.r.s. Dopo aver
ucciso il nemesis, per la centocinquantesima
volta il gioco, finirà con un razzo nucleare
lanciato dall' esercito per distruggerre la
citta.
Stefano Di Maria e Daniele
Spampinato
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 21
L'esperienza in redazione
Quest'anno
con
alcuni
compagni
partecipiamo alla redazione del giornalino
"Striscia la scuola", all'interno del pon "Io
parlo,
tu
mi
comprendi...
noi
comunichiamo", nei giorni di lunedì e
mercoledì.
Alcune volte abbiamo scritto un articolo
indicato
dalle
professoresse,
oppure
abbiamo creato un gruppo di redazione per
metterci d'accordo sui vari argomenti da
affrontare, anche prendendo spunto da
conversazioni fatte in classe. Per me questa
è stata un'esperienza molto piacevole perchè
mi ha fatto sentire protagonista. E'
bellissimo;è anche importante perchè mi ha
aiutato a scrivere sempre meglio... e la mia
prof. è più contenta...
Giordana Di Mauro
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Quest'anno a scuola sono stati organizzati
molti PON. Io partecipo al progetto "Io
parlo,
tu
mi
comprendi...
noi
comunichiamo", corso di giornalismo che
ha previsto la formazione di una redazione.
Ci mettiamo d'accordo sui vari argomenti e
articoli di cui vogliamo parlare, oppure
prendiamo spunto dalle attivita' che
svolgiamo in classe. Io mi trovo molto bene,
abbiamo anche la possibilità di scrivere un
articolo sulle cose che ci
piacciono.
Lavoriamo molto con il computer sui vari
articoli da scrivere. Ognuno ha un computer
a disposizione per svolgere il lavoro o a volte
ci danno anche la possibilità di lavorare
anche in due, così da avere più idee su cosa
si deve scrivere. Nel mio primo articolo ho
lavorato con Chiara Giordano e l'articolo
Pagina 22
riguardava una cosa che a me piace
maggiormente e cioè una band famosa "One
direction". Questo mi ha reso molto felice
perchè se non ci fosse stato questo progetto
non avrei potuto comunicare le mie idee agli
altri.
Anche altri miei compagni stanno
partecipando ad altri corsi all' Enrico Fermi
e all'Eredia, e quando ne parliamo in classe
è piacevole sentire le loro esperienze.
Infatti, ad esempio, nel corso "Pollice verde
in serra", stanno facendo molta pratica e c'è
un professore che spiega le varie fasi di
crescita di una pianta; penso che tutto
questo sia bellissimo.
Alessia Scardaci
ATTI DI VANDALISMO
VORREI PARLARE DEGLI ATTI DI
VANDALISMO NELLE PIAZZE DEL
NOSTRO QUARTIERE. MENTRE MI
TROVAVO
NELLA
PIAZZA
DELLA
MADONNA DEL CARMELO HO VISTO
VARIE AZIONI DI VANDALISMO ALLA
FONTANA CHE SI TROVA AL CENTRO
DELLA
PIAZZA.
ERA
PIENA
DI
SPAZZATURA
E
CON
ACQUA
STAGNANTE.
INOLTRE,
MOLTE
PANCHINE DI FERRO SONO STATE
DIVELTE.
DANIELE SPAMPINATO
Face to faith
Oggi mi sono divertita molto al "Face to
faith", perchè ho cantato e i ragazzi degli
altri paesi sono rimasti molto contenti della
mia esibizione.
Sono stata molto contenta di avere
partecipato, perchè ho provato una bella
emozione. Quando ho cantato tutti erano
felici di avermi sentito e con le mani
ondeggiavano.
La canzone si intitola "Pace", di Arisa. Io
amo questa canzone, mi piace da morire,
perché parla della ricerca di pace e serenità.
Chiara Grancagnolo
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 23
Diario di bordo del Progetto PON “Mondo Robot 1”
Noi, alunni della quinta C e della quinta D
della scuola Italo Calvino, stiamo seguendo
un corso su come montare e smontare un
robot.
Questo corso è stato organizzato da un
esperto di nome Giuseppe e da una maestra
di nome Emilia.
Durante la prima lezione abbiamo ascoltato
i metodi che avremmo usato per costruire i
robot.
Durante la seconda lezione abbiamo
disegnato il robot che dovremo costruire.
Per prima cosa abbiamo disegnato il robot
aiutandoci con un cartellone che lo
illustrava. Prima di tutto abbiamo tracciato
la testa;in seguito il collo, il busto, i cavi e le
ruote. Infine, abbiamo disegnato le braccia.
Il disegno è stato realizzato da tutti i
componenti dei due gruppi.
Durante la prima lezione, il caposquadra del
mio gruppo (la squadra rossa) è stato
Gabriele Ferrante, le coordinatrici sono
state Alessia, Angelica e Jennifer, il relatore
sono stato, Simone Forza.
Durante la successiva lezione, l’esperto ha
assegnato dei ruoli diversi, infatti, il
caposquadra del mio gruppo è stata
Jennifer,
il coordinatore Tiziano e il
relatore Gabriele Ferrante. In questa
occasione abbiamo finito definitivamente il
disegno del robot, tracciando tutti i dettagli.
Attorno al robot abbiamo disegnato alcuni
pezzi con cui dovevamo comporre il robot e
che ci avevano colpito. I pezzi erano dei
mattoncini lego, che si trovavano dentro
delle buste trasparenti.
L’esperto ci ha quindi spiegato il metodo per
poter aprire le buste, prendere i mattoncini
e costruire il robot.
Squadra rossa
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 24
Poesie, filastrocche...
Il colore rosa è come il vestito della sposa
è come un'alba chiara
che mi ricorda mia nonna Sara.
Mi piace questo colore
e mi ispira un odore
di fragole con la panna
che se fossero una capanna
andrei ad'abitare lì
per essere più felice così...
Chiara Grancagnolo
ll colore turchese
Mi fa ricordare mia sorella Agnese
Mi fa sentire in armonia
Perché stiamo in compagnia
Io vorrei diventare questo colore
Per passare tutte le ore
Mi da tanta emozione
E anche educazione
Questo colore mi fa pensare al mondo
Con tutti i bambini che fanno il giro tondo.
Non vedo l’ora che arrivi
Cosi ci sentiamo tutti più vivi
Se ne va la primavera
E cambia pure l’atmosfera.
Irene Recupero, Nancy Torrisi e Denise
Privitera
Un giorno Topolina
andò a comprare una fragolina
la comprò al mercatino
con cui fece un bel dolcino
per sua nipote
e per la sua pronipote
nel frattempo Topolino
costruì una casetta per il suo cagnolino
quando Topolina tornò a casa per cucinare
trovò Topolino che stava finendo di lavorare
Topolina mentre aspettava che Topolino
finiva
sentì un'aria molto estiva
si era aperto il girasole
perchè quel giorno c'era molto sole.
Nancy Torrisi
Irene Recupero
Il colore azzurro
è sentir un sussurro
il suono dolce di un uccellino,
mi fa pensare a mio cugino
la natura mi rende vera,
come l’alba in primavera.
Vorrei essere in un luogo bello
per osservare un bel castello,
stare di notte a guardar le stelle,
mentre penso alle caramelle.
Il turchese
è il colore del mese
il turchese
è come un abruzzese
il turchese
è piccola come Agnese
il turchese
è buono come la bolognese
il turchese
è come un albanese.
Martina Caruso
Daniele
L’estate arriva
L’estate sta per arrivare
Andremo tutti al mare
Questo rumore dolce
Mi fa pensare all’agrodolce
Quando è agitato diventa spuma
Come se fossi una piuma
Gennaio e Febbraio
Sono due mesi d’ acciaio
Sono ghiacciati
Ed innevati.
Marzo è un bel mese
Perché inizia la stagione
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Che viene prima di quella estiva.
Aprile è il mese in cui all’ inizio tanti scherzi
si fanno
E tanti ragazzi se le danno.
Maggio è l’ ultimo mese di scuola
E la primavera se ne vola.
Giugno e Luglio sono due mesi belli
In cui possono fare tutto quello che
vogliono anche i monelli.
Agosto è il mese che viene prima del mese
in cui inizia la scuola
E così anche l’ estate se ne vola.
Settembre, Ottobre e Novembre sono i tre
mesi
In cui gli animali
Iniziano ad andare in letargo.
Dicembre è bello perchè inizia Natale
Una festa tanto bella da amare.
ALESSIO TIMPANARO
Gennaio è una steppa
Che ancora piena zeppa.
Febbraio è una montagna innevata
Che sembra incantata.
Marzo è piena di rose viola
Ma deve sapere che la vita
Non è tutta rosa e fiori.
Pagina 25
Aprile è una laguna
Con una strana alga bruna
Maggio è una distesa di fiori infinito
Che è ancora colorito.
Giugno è un grande campo di grano
Che è passato di mano in mano.
Luglio è un paesaggio mozzafiato
Non si sa chi lì si è amato.
E’ Agosto e ho voglia di fare windsurf
Finché non si romperà la mia tavola da surf.
Settembre sembra una natura morta di
Picasso
Però secondo me ci vorrebbe un po’ di
chiasso.
Ottobre è un bosco morto
Che non mi piace molto.
Novembre è una distesa di nebbia
Che sgombrerò con i fari fendinebbia
Dicembre è una valle piena di cottage
Che si trova a Stonehenge.
Spazio Limerick
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 26
UN PEDONE DI FORLI’
UN PENSIONATO DI AREZZO
CAMMINAVA OGNI DI’
RICEVEVA UNA PENSIONE DI GROSSO PREZZO.
POI ERA SEMPRE STANCO
TUTTE LE TASSE PAGÒ
PERCHE’ DOVEVA CAMBIARE BANCO
E CON LA CRISI SENZA SOLDI RESTÒ.
QUEL LAMENTOSO PEDONE DI FORLI’.
QUELL’ONESTO PENSIONATO DI AREZZO.
UN GIOIELLIERE DI TORINO
UN EREMITA VIVEVA A BRONTE
MISE IN VENDITA UN ORECCHINO.
AL DI SOPRA DI UN MONTE
UN RICCO MERCANTE LO GUARDÒ,
UN GIORNO ANDO’ IN CITTA’
E SUBITO LO COMPRÒ.
E NON SI RICORDO’ TANTA CORDIALITA’
QUEL BRAVO GIOIELLIERE DI TORINO.
QUELLO SMEMORATO EREMITA DI BRONTE.
UN FALEGNAME DI AVOLA
VENNE CHIAMATO PER COSTRUIRE UNA TAVOLA.
UN MECCANICO DI PATERNO’
ERA VENUTA BELLISSIMA
NON SAPEVA DIRE DI NO
MA ANCHE TRISTISSIMA.
UN GIORNO DECISE DI CAMBIARE
QUEL BRAVISSIMO FALEGNAME DI AVOLA.
E PARTI’ PER IL MARE
QUELLO STRANO MECCANICO DI PATERNO’.
FRANCESCO BLANCO E ALESSANDRO BEFUMO
ROSARIO LO CASTRO
L’artigiano di Trento
ha trovato una moneta d’argento
UN VENDITORE DI NOVARA
la userà al mercato del villaggio
UN GIORNO SI TROVÒ DENTRO UNA BARA.
per comprare un raro ortaggio
QUANDO SI SVEGLIÒ DAL SUO PISOLINO
Il fortunato artigiano di Trento.
SI SENTÌ UN CRETINO.
QUEL POVERO VENDITORE DI NOVARA.
Mr Bean d’Inghilterra
ama molto la sua terra
UN CACCIATORE DI PORDENONE
loda molto la regina
UCCISE UN GROSSO VITELLONE.
e le sue gesta in Argentina.
SE LO MANGIÒ PER PRANZO
Lo strampalato mister Bean d’Inghilterra.
E IL GIORNO DOPO UCCISE UN MANZO.
QUELLO SPIETATO CACCIATORE DI PORDENONE.
La prof Saele
Una signora di Messina
La prof Saele di Palermo
Ha perso il suo elmo.
Ma lo ritrovò
e con un balzo in testa gli arrivò,
quell’ abile prof Saele di Palermo.
Una signora di Messina
Ha una macchinina.
Ma le sì è rotta
per una gomma storta,
quella sfortunata signora di Messina.
Un signore di Caltagirone
Uno scienziato nel suo laboratorio
Un signore di Caltagirone
Mangia il gelato in un sol boccone.
Ma a terrà gli arrivò
e non lo mangiò,
quel povero signore di Caltagirone.
Uno scienziato è nel suo laboratorio
per esaminare una rasoio.
Ma per un errore non ci riuscì
e il suo esperimento fallì,
a quel distratto scienziato nel suo laboratorio.
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
La strega è dietro alla finestra
La strega è dietro alla finestra
per preparare una minestra.
Ma sentiva dei passi e scappò
e si volatilizzò,
quella imbranata di una strega è dietro alla finestra.
Carmen Consoli è a Caltagirone
Carmen Consoli è a Caltagirone
perché vuole comprare un maglione.
Ma è dovuta partire per un viaggio
per conoscere a Biagio,
quella fantastica Carmen Consoli.
Emma è sul palcoscenico
Pagina 27
Babbo Natale del Polo Nord
Babbo Natale del Polo Nord
per me è solo un ricord.
Ma un giorno la verità mi arrivò
ma ormai da grande non mentirò,
quel bugiardo Babbo Natale del Polo Nord.
La Befana è in mezzo a noi
La Befana è in mezzo a noi
o in mezzo ai buoi?
Ma chi lo sa
però la cercano di qua e di là,
quella furbacchiona Befana in mezzo a noi.
Carmen
Emma è sul palcoscenico
per fare uno spettacolo fantastico.
Ma la voce non c’è la più
e dal palco scende giù,
quella disperata Emma che è sul palcoscenico.
Un villano di Prato
Non sa tracciare un lato.
Gli manca il righello
E non lo vuole comprare da quello.
Quell’ incapace villano di Prato.
Una bambina di Odessa
Sognava di diventare una principessa
Comprò allora degli accessori
E creò un gruppo di possessori
Quella ricchissima bambina di Odessa.
La professoressa La Rocca a scuola
Si veste sempre di viola.
Ha sempre lo stesso vestito
E conta pure con un dito.
Quella viola professoressa a scuola.
Un esploratore di Camporotondo
Voleva fare il giro del mondo
Con una grande motocicletta
A lui crebbe la barbetta
Quell’anziano esploratore di Camporotondo.
La professoressa Saele in classe
Aggiusta sempre l’ asse.
La mette sempre di acciaio
Ma poi cade il solaio.
Quell’ intelligente professoressa in classe.
Una nota di Pomona
Era stanca di essere nona
Prese allora una matita
Ma si accorse di non aver le dita
Quell’incapace nota di Pomona
Un uomo di Viareggio
Adorava far scorpacciate di Parmareggio
Ma un giorno gli finì male
Perché la forma era caduta in mare
Quello sfortunato uomo di Viareggio.
Un lattaio di Oclaoma
Provò a mangiare la toma
Ma ci mise troppo sale
E lo portarono all’ospedale
Quello sfortunato lattaio di Oclaoma.
Striscia la scuola
I limerick di Giorgia
C’è la signora di Messina
che si sente Miss Perfettina
E’ molto piccolina
Ma si sente una divina
Quella biricchina signora di Messina
Il signore di Forlì
Dice sempre chichirichì
Si trasformò in un gallo
E suo fratello diventa un pappagallo
Quello stupido signore di Forlì
n. 4 Aprile 2014
Giuseppe di Piacenza
Mangia sempre molto la pietanza
Gli piacciono i piselli
Ma soprattutto i cappelli
Quel brutto Giuseppe di Piacenza
Chiara di Cosenza
Non vuole svolgere la potenza
A scuola prese un brutto voto
E come ricordo ha una foto
Quella sfortunata Chiara di Cosenza
La Redazione
Pagina 28
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 29
Striscia la scuola
n. 4 Aprile 2014
Pagina 30
Striscia la scuola
giornalino scolastico a diffusione interna
Num. 4 ­ Aprile 2014
Alunni dell'Istituto "Calvino" di Catania
Befumo Alessandro
Blanco Francesco Riccardo
Carrivale Francesca Agata
Caruso Martina
Crisciglione Giuseppe
Di Maria Stefano
Di Mauro Giordana Rita
Giordano Chiara
Grancagnolo Chiara
Leone Calogero Giuseppe
Lo Castro Rosario
Monaco Giorgio
Privitera Denise
Privitera Salvatore
Pulvirenti Carmen
Recupero Irene
Scardaci Alessia
Spampinato Daniele
Talio Giorgia
Timpanaro Alessio
Torrisi Nancy
Urzì Andrea
Docenti dell'Istituto "Calvino"
Concetta Cavallaro, Maria A. Saele
Esperto esterno
Giovanni Finocchiaro
Il giornalino è stato realizzato nell'ambito del PON “Competenze per lo Sviluppo” ­ 2007IT051PO007 ­
finanziato con il FSE, azione C1 ­ “Interventi per promuovere il successo scolastico per le scuole del primo
ciclo”, codice: C­1­FSE­2013­1667; MODULO: "Io parlo, tu mi comprendi... noi comunichiamo!"
Si ringrazia il Dirigente scolastico, prof. Salvatore Impellizzeri.