Giuseppe Riccioli
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Giuseppe Riccioli
Progettare per Competenze Quali competenze funzionali da perseguire Sapere applicare alla vita reale ciò che gli utenti/studenti hanno appreso a scuola, attraverso lo studio, o nel lavoro per esperienza diretta, o in via informale nel vissuto quotidiano, significa possedere o tendere a possedere competenze funzionali, comunque cui mirare: Comunicare in modo efficace; Relazionarsi in modo agevole ed efficace; Sapere ricavare dati, informazioni, elaborare sintesi informative; Utilizzare l’informazione in modo corretto; Analizzare, confrontare, valutare; Pensare in modo creativo e divergente; Sapere ricercare ed individuare soluzioni a problemi; Applicare la propria conoscenza in situazioni di contesto diverse; Utilizzare i nuovi sistemi di comunicazione; Essere autosufficienti nella comunicazione in L2; Utilizzare le diverse modalità d’apprendimento e_learning Riconoscere e interpretare i parametri propri del lavoro e del sistema produttivo; Riconoscere ed assumere il valore pedagogico dell’<intraprendere>. Quali competenze da perseguire “Il valore pedagogico del lavoro” • • • • • • • • • • • • Contenuti disciplinari funzionali (scrittura, comunicazione orale, calcolo, comunicazione in L2, altri strumenti comunicativi, TIC, ….) Padroneggiare il concetto di lavoro nelle sue diverse articolazioni; Sapere assegnare al lavoro il suo significato sociale; Sapere Individuare gli effetti del lavoro nella vita sociale; Riconoscere e interpretare i parametri propri del lavoro e del sistema produttivo; Identificare ed assumere il valore pedagogico dell’<intraprendere>; Discernere i pregiudizi più comuni intorno al lavoro; Individuare il ruolo sociale dell’impresa; Assumere come valore l’organizzazione del lavoro; Sapere applicare la normativa riguardante il lavoro; Essere al corrente del ruolo sociale delle organizzazioni di categoria del lavoro; Saper governare i diversi fattori che influenzano la scelta di una professione o di uno specifico indirizzo all’interno di essa; Progettare per competenze Il Modello • • • • • Ogni persona partecipa attivamente alla costruzione della conoscenza, attraverso la propria struttura cognitiva di base, dando una determinata forma all’esperienza che conduce; E’ pertanto, in assoluto, importantissimo conoscere per scegliere e, sperimentare (fare conoscenza diretta) per decidere; Il modello che emerge dai documenti dell'Unione europea e della Commissione è la progressiva costruzione di un sistema integrato di education, al quale concorrono non solo il sistema scolastico, ma anche i centri di formazione professionale e tutte le agenzie intenzionalmente formative, sia quelle formali, sia quelle non formali nel quadro di un progetto dagli obiettivi ben definiti e coerente nelle sue parti; L’approccio alla realtà del lavoro e/o della professione è influenzato dal modo come ciascuno di noi si percepisce rispetto a se stesso e agli altri; La realtà è influenzata dalle modalità e dalle motivazioni che spingono alla crescita della propria persona in relazione alle proprie aspettative e al contesto sociale in cui si è inseriti o, comunque, si tende a collocarci. Il Modello / 2 • • • • • • • I formatori in genere, devono tener conto delle necessità di potenziare non solo il numero delle occasioni di studio ed approfondimento degli aspetti inerenti la psicologia dell’apprendimento, ma anche di fornire ai giovani (studenti o non studenti) opportunità formative finalizzate a sviluppare alcune dimensioni della personalità: Autostima nel senso dell’immagine che ciascuno ha di se stesso, della propria identità; Autoefficacia percepirsi competente ed efficace rispetto alla conquista di obiettivi specifici; Autovalutazione sviluppare capacità nel saper giudicare le situazioni di contesto e rapportarle alle proprie risorse - umana, culturale e professionale; Empowerment come azione finalizzata attraverso l’autovalutazione a trovare ragioni per rimotivarsi; Un progetto formativo che induca ogni individuo a costruirsi una percezione coerente delle sue innumerevoli azioni, dell’evoluzione che egli intravede nei loro effetti, onde sviluppare gradi di apprezzamenti dell’esperienza effettuata; C'è bisogno, pertanto, di nuovi percorsi formativi/orientativi da esplorare e sperimentare sia nei percorsi d’istruzione formale che in quelli prettamente formativi, capaci di sorreggere il confronto con le sfide della complessità e al contempo di sapere riconoscere e valorizzare le diversità, che promuovano le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. Come progettare L’ Unità capitalizzabile costituisce un «modello» di riferimento per il raggiungimento, tramite formazione, di competenze e/o per il riconoscimento delle competenze comunque acquisite dagli individui nella prospettiva di acquisire crediti formativi. In questa prospettiva ogni unità formativa capitalizzabile si caratterizza per: 1. essere riferita allo sviluppo di una unità di competenza riconoscibile e spendibile; 2. essere aggregabile con altre in funzione della costruzione di risposte formative flessibili; 3. prevedere una serie di descrittori standard che, nel loro insieme, rendono chiaramente riconoscibili sia il prodotto dell’azione formativa che le condizioni minime (gli standard formativi) per una sua realizzazione. Come progettare / 2 Un modulo, all’interno della formazione, può essere definito come un insieme strutturato di esperienze di apprendimento, ben identificato nelle condizioni di partenza e negli obiettivi di arrivo. Il concetto di modulo rimanda ad una specifica modalità di progettazione e programmazione dei percorsi formativi. In questa prospettiva un percorso formativo è inteso come un insieme di «segmenti», ciascuno finalizzato ad un «grappolo» di obiettivi omogenei e collegati da reciproci rapporti interfunzionali. La definizione di modulo, nella sua piena e completa accezione, appare a prima vista coerente e «sovrapponibile» a quella di Unità formativa capitalizzabile. LA PROGETTAZIONE MODULARE Comporta: 1. La definizione delle competenze dell' allievo all' inizio del modulo ( prerequisiti ); 2. Gradualità dell' apprendimento in riferimento a contenuti ed abilità; 3. Durata del modulo; 4. Modalità formative per U. F. C. e standard di riferimento per competenze; 5. Acquisizione di competenze dimostrabili, documentabili, capitalizzabili; 6. Modalità di valutazione incentrate sulla accertabilità delle competenze (….è in grado di …); 7. Riconoscimento dei crediti formativi. Quadro di riferimento per la Progettazione 1.Gli standard Formativi minimi Decreto Interministeriale n. 436 del 31 Ottobre 2000 Regolamento recante norme di attuazione dell'articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144, concernente l'istruzione e la formazione tecnica superiore (IFTS) Area dei Linguaggi; Area Scientifica; Area Tecnologica; Area StoricoSocio- Economica 2.Assi Culturali Decreto Ministeriale 22 agosto 2007 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione - basato sulla legge 26.12 2006, n. 296, articolo 1, comma 622. Asse dei Linguaggi; Asse matematico; Asse Scientifico – Tecnologico; Asse Storico – Sociale 3. European Qualifications Framework Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 24 ottobre 2007 su proposta del Parlamento europeo e del Consiglio sulla costituzione del Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli per l'apprendimento permanente (COM(2006)0479 – C60294/2006 – 2006/0163(COD)); Quadro di riferimento per la Progettazione European Qualifications Framework Formato da: un nucleo centrale costituito da un set di punti di riferimento comuni, riferiti ad obiettivi di apprendimento strutturati su otto livelli; livelli di riferimento che sono sostenuti da una gamma di attrezzi e di strumenti per fornire una griglia di lettura che faciliti il confronto e la cooperazione fra le strutture ed i sistemi, siano essi nazionali o settoriali; un insieme dei principi comuni e di procedure di riferimento per la cooperazione fra i vari stakeholders, focalizzati in particolare sulla garanzia di qualità, sulla validazione, l’orientamento e le competenze chiave. I tipi di Competenze secondo E. F. Q. : Competenze cognitive, cioè quelle che coinvolgono l’uso della teoria e dei concetti, ma anche la conoscenza tacita informale guadagnata a livello esperienziale; b) Competenze funzionali (abilità o know-how), vale a dire quello che una persona dovrebbe essere in grado di fare una volta inserita in una determinata area di lavoro, apprendimento o attività sociale; c) Competenze personali che riguardano i comportamenti in una determinata situazione; d) Competenze etiche, che si riferiscono a determinati valori professionali e personali indispensabili o associati all’esercizio di quei ruoli e funzioni. Secondo il modello nazionale condiviso Competenze di Base : conoscenze/abilità/risorse personali non specifiche indispensabili per la formazione e la preparazione professionale generale delle persone; Competenze Tecnico/Professionali (Professionalizzanti) : conoscenze/abilità/risorse personali specifiche di un “contenuto” lavorativo, che possono avere una valenza teorico-tecnica o pratico-applicativa; Competenze Trasversali : conoscenze/abilità/risorse personali utili ai fini di un comportamento lavorativo, organizzativo e sociale efficace Programmare per Competenze Programmare per Competenze * Programmare in base al progetto di formazione delle competenze, significa : 1.Pianificare i processi da adottare; 2.Fissare i punti di partenza e di arrivo; 3.Scegliere le Strategie di cui servirsi; 4.Predisporre i moduli e la rete cognitiva modulare, selezionare le esperienze da proporre; 5.Individuare le metodologie da utilizzare; * J. Delors – E. Cresson – E. Moren - OCSE I processi interessati •Il processo d’insegnamento attraverso l’organizzazione della costruzione dei concetti, della mappa delle esperienze,attraverso la rilettura e riorganizzazione delle discipline; •Il processo d’apprendimento attraverso la selezione delle metodologie, la selezione dei “concetti chiave”, delle “idee produttive”, delle “questioni essenziali” in una prospettiva dinamica e generativa (Gardner); •Il processo di verifica in relazione alla scelta delle prove; •Monitoraggio e regolazione dei processi (apprend/insegnam) •Il processo di valutazione per una valutazione autentica; •Attribuzione dei crediti per competenza e per UFC; •Certificazione delle competenze e dei crediti. (Predisposizione della certificazione delle competenze esistenti in ingresso ed acquisite successivamente, ai sensi dell’accordo Stato – Regioni del 28.10.2004 e succ.) Le Strategie • Usare il bilancio iniziale delle competenze; • Individualizzare gli interventi formativi anche per il riallineamento; • Personalizzare le esperienze formative; • Agire nel gruppo per lo sviluppo motivazionale; • Progettare con approccio sperimentale, esplicitato tradizionalmente nell’applicazione del metodo scientifico; • Incrementare l’e_learning quale altro ambiente e forma d’apprendimento; • Privilegiare la comunicazione interattiva e circolare; • Analizzare per “Problem posing” e avviare il “Problem solving” - esercizio del pensiero riflessivo; • Sostenere lo sviluppo di Collegamenti, Relazioni e Correlazioni attraverso la didattica laboratoriale; • Favorire la pratica del project work quale strumento di proiezione per il proprio progetto di vita e di lavoro. Le Metodologie • Predisporre un’offerta formativa flessibile (non può essere rigida né definita per sempre) secondo linee generali risultanti da un lavoro interistituzionale di rete tra settore scolastico, istituzione locale e i settori dell’impresa; • Utilizzare nella prassi didattica quotidiana l’applicazione del metodo laboratoriale, della ricerca azione, del metodo scientifico; • Garantire approcci formativi che evidenzino gli aspetti della complessità del mondo lavorativo ed i nuovi nessi che la complessità ha indotto nelle relazioni sociali; • Selezionare esperienze formative in forma mirata per l’acquisizione di competenze spendibili in più ambiti lavorativi; il ché implica scelte di ambiti formativi con valenza trasversale; • Avviare ad esperienze in stage o tirocinio e comunque anche attraverso lo “studio di caso” per evidenziare aspetti specifici delle carriere lavorative, mirando a creare opportunità per gli studenti che potranno così misurare l’aderenza dell’eventuale loro scelta al loro sentire rispetto ad un progetto personale di vita.