mele di rimaggio

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mele di rimaggio
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MELE DI RIMAGGIO
Descrizione
La mela è il frutto (più precisamente si tratta di un falso frutto a pomo) del melo. Il melo è originario
dell'Asia centrale, l'evoluzione dei meli botanci risalirebbe al Neolitico. La speciè è presente in Italia
nominalmente con circa 2000 varietà, la definizione più precisa è difficile data la sovrapposizione
storica delle nominazioni, e le specie estinte o irreperibili.
Le mele sono destinate prevalentemente al consumo casalingo. In Italia l'utilizzazione industriale
riguarda la produzione e la rivendita di fette di mela per l'industria dolciaria) per la quale sono idonee
le mele delle varietà Golden Delicious, Rome Beauty, Costa's Trade, Imperatore e di Blanche Neve.
Altre destinazioni per le mele in industria sono: produzione di succhi, sidro, olio di semi di mela,
(molto utilizzato nei paesi del nord Europa ed ottenuto come sottoprodotto dalla produzione del succo
e del sidro), creme, fette di mela essiccate, produzione di alcol da distillazione da fermentati.
Gli obiettivi del miglioramento genetico riguardano l'ottenimento di piante resistenti agli insetti, in
particolare ai rodilegno, difficilmente contrastabili, al colpo di fuoco batterico, alla ticchiolatura, oidio
e afidi. Si punta anche all'ottenimento, per le varietà commerciali più note, di cloni autocompatibili.
Le mele usate oggi per la nostra torta di mele si chiamano mele Fuji.
Area di produzione
Rimaggio – Bagno a Ripoli
Stagionalità
La maturazione naturale varia da fine agosto a metà ottobre. La mela è il frutto più destagionalizzato
(lo si trova tutto l'anno), ciò richiede la presenza di impianti che provvedono alla conservazione e ne
distribuiscano la disponibilità su di un ampio arco di tempo.
La disponibilità alla conservazione naturale dei frutti è drasticamente diversa nelle diverse varietà, ma
dato gli elevati contenuti in acidi organici di norma la conservazione va da uno a quattro mesi.
Storia
Rimaggio è un piccolo paese nel comune di Bgano a Ripoli composto da case costruite lungo il fosso
di Rimaggio (da qui il suo nome). Rimaggio deriva da: rio (fosso) maggiore, era cioè considerato il
fosso più importante di questa piccola area.
In questi piccoli paesi, oltre a qualche casa di mezzadri, c’erano delle povere case dove abitavano
modeste famiglie in affitto: erano i “pigionali”, cioè coloro che dovevano pagare un affitto. Erano
soprattutto persone anziane, vedove, o giovani famiglie di poveri braccianti, spesso nocentini, cioè
trovatelli allevati dei contadini per conto dell’Istituto degli Innocenti, l’orfanotrofio di Firenze.
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I campi sono separati dalla strada da dei bei muri, dal culmine arrotondato. Molte strade di campagna
intorno alla città sono fiancheggiate da questi muri che venivano costruiti dai contadini (su richiesta
dei proprietari) per difendere i terreni dai danni che potevano ricevere dal bestiame di passaggio
(pecore, buoi) e dai frequenti furti che, nel periodo della maturazione della frutta, perpetravano i
ragazzi della vicina città. Una pera o una mela erano quasi un lusso e bisognava difendersi dalla fame
e dalle tentazioni di tante persone povere.
Mele nella narrativa e nella mitologia
La mela, il frutto per eccellenza
• Il frutto che fece cadere in tentazione Adamo ed Eva è spesso rappresentato come una mela;
• La mela che secondo la leggenda venne posta sulla testa del figlio di Guglielmo Tell affinché
egli la colpisse con una freccia;
• La mela che secondo la tradizione cadde in testa a Isaac Newton, facendogli intuire la legge di
gravitazione universale;
• La mela che nel cartone animato della Walt Disney, ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm
Biancaneve e i sette nani , avvelena Biancaneve (nel racconto originale era un pettine);
• La mela d'oro che Paride diede in premio ad Afrodite poiché ella era, secondo lui, la più bella
dea dell'Olimpo;
• I tre pomi d'oro del Giardino delle Esperidi, oggetto di un'impresa di Eracle e strumenti magici
nel compimento del mito di Atalanta e Melanione;
Nel Paradiso Terrestre e' il frutto proibito. Ma non e' solo nella cultura cattolica che questo frutto
assume uno straordinario valore simbolico. Merito del suo sapore e delle sue proprieta'.La regina della
seduzione e' lei: la mela.
La sua fama e' tramandata non solo nella tradizione biblica ma anche nella mitologia, soprattutto tra i
greci questo frutto ha avuto un ruolo di riguardo. Pensiamo alla mela che Paride diede alla bellissima
Venere, scatenando la guerra di Troia, o le mele d'oro che Ercole fu costretto a sottrarre alle Esperidi.
Sono passate alla storia anche le mele di Ippomene che distraendo Atalanta, gli permisero di vincerla
alla corsa e sposarla.
Nella mitologia scandinava troviamo invece la mela dell'eterna giovinezza che Indhunn teneva ad
Asgard, e quella lanciata da una donna dell'Isola della Vita a Conle, che lo nutri' per un mese facendolo
spasimare d'amore. Nei giardini c'erano alberi di mele in gran quantita' e le mele del principe Ahmed
curavano ogni male. Ma non erano solo i mortali e gli eroi della mitologia ad amare le mele anche gli
Dei cedevavo alla loro seduzione. Zeus aveva il suo albero personale affidato alle Esperidi. Gli Dei
dell'antico Egitto ricevevano in dono ceste colme di saporitissime mele. Perfino presso gli Irochesi,
indiani del Nord America un tempo fra i piu' potenti, che sopravvivono oggi in piccole riserve, un
albero di mele e' ritenuto il centro del cielo.
Credenze che superano qualsiasi confine geografico e culturale, come nei paesi del Nord Europa, nei
misteriosi riti voodoo dell'America Centrale, la mela serviva e serve per preparare potenti filtri
d'amore, I racconti medievali sono fitti di mele fatate o che donavano l'immortalita', simboli di potere
durante il Sacro Romano Impero o secondo Dante Alighieri, di Dio stesso. Guglielmo Tell invece
centra una mela posta sul capo del figlio e diventa l'eroe nazionale svizzero. Una providenziale mela
caduta in testa ad Isaac Newton, sembra gli abbia permesso di intuire il meccanismo della gravita'. Se
dici oggi "La grande mela" l'interpretazione e' univoca: New York la citta' mito della vita moderna.
Non ci sono dubbi sul fatto che la mela abbia sempre avuto un posto di rilievo nel nostro immaginario,
sicuramente per le innumerevoli virtu' che a essa appartengono. Non a caso questo capolavoro della
natura ha generato quel famoso detto: "Una mela al giorno toglie il medico di torno". Notizie storiche
La mela e' un frutto originario probabilmente dell'Asia centrale e occidentale, diffuso in Europa fin dai
tempi piu' remoti. Si suppone che fin dal Neolitico, l'uomo abbia conosciuto il melo e ne abbia
apprezzato i frutti. Tra le varie testimonianze della vita preistorica si sono trovate mele carbonizzate in
siti preistorici svizzeri, austriaci, italiani e svedesi; le mele erano addirittura tagliate a meta' e a quarti e
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questo particolare potrebbe essere forse la prova dell'abitudine di far seccare i frutti per l'inverno fin
dai tempi preistorici. Le prime notizie certe a proposito del melo risalgono al XIII secolo a.C., epoca in
cui era certamente coltivato in Egitto e in Asia Minore. Sette secoli dopo, i testi greci ne parlano
diffusamente e successivamente lo citano gli autori latini. Plinio, ad esempio, ne descrive trenta varieta'
e racconta che gli Etruschi, prima dei Romani, erano abilissimi negli innesti. Oggi il melo e'
indubbiamente l'albero piu' coltivato nel mondo e la sua fortuna e' stata di sicuro favorita dai lunghi
tempi di conservazione e dalla facilita' di trasporto dei suoi frutti.
Per approfondire
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www.siafcare.com
www.cde-bagnoaripoli.it/mensa/
it.wikipedia.org
Immagini
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