Continua - ipc Brunico

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Cinema Odeon
martedì 11 marzo
ore 18.30 e 20.30
Molière in
bicicletta
Un film di Philippe Le Guay.
Guay Con Fabrice
Luchini, Lambert Wilson, Maya Sansa, Laurie
Bordesoules, Camille Japy. Commedia,, durata
104 minuti, Francia 2013. Teodora
Distribuzione.
Misantropo:
persona che prova un
sentimento di odio, di antipatia, di avversione
per il genere umano. Un uomo che odia gli
altri è condannato alla solitudine, all'infelicità,
a mutare il delirio di onnipotenza che lo fa
credere migliore degli altri in angoscia. JeanBaptiste Poquelin, noto al mondo come
Molière, uno dei più grandi commediografi di
tutti i tempi, dedicò a questa figura un
dramma intitolato appunto Il Misantropo,, il
cui protagonista, Alceste, dichiara guerra a
tutti, bacchettando l'amico Filinte,
pericolosamente attratto dai suoi simili.
Secoli dopo Philippe Le Guay realizza una
vera e propria dichiarazione d'amore verso
uno dei suoi attori feticcio, Fabrice Luchini,
cucendogli su misura un film, Molière in
bicicletta (Torino Film Festival) che ne
enfatizza le grandissime doti interpretative,
mescolando i temi cardine del Misantropo
con l'attualità e con un'acuta e acre
riflessione sulla recitazione. Luchini è Serge,
un attore sul viale del tramonto che ha
deciso di abbandonare il cinema,
rinchiudendosi in una vecchia villa all'Isola di
Ré. Gauthier, divo del piccolo schermo con
un improbabile serial medico, prova a
infrangere l'isolamento di colui che reputa il
suo maestro, piombandogli in casa con l'idea
di offrirgli la parte di Filinte in un nuovo
allestimento del Misantropo. Serge rifiuta, ma
è attratto dall'idea di tornare sul
palcoscenico e sa di essere nato per
interpretare Alceste; pian piano la lettura
improvvisata di quelle pagine, le lusinghe e le
attenzioni di Gauthier lo spingono a
riconsiderare la scelta, concedendosi un
periodo di quattro giorni durante i quali
studiare la parte, chiedendo e ottenendo di
poter essere anche Alceste. Molière in
bicicletta è un cioccolatino ripieno di cianuro.
La bellezza di questa opera è tutta nella
capacità del regista (anche sceneggiatore) di
mescolare i due piani della narrazione, quello
di Serge e Gauthier come doppi di Alceste e
Filinte e quello di Serge e Gauthier
protagonisti della pellicola. In un prezioso
gioco di rimandi e incastri, il teatro
confluisce nella vita, diventa una chiave di
lettura importante, forse l'unica, per
interpretarne gli aspetti più reconditi, le
paure, i sentimenti. Allo stesso tempo la vita
si fa spettacolo, simulacro vuoto e triste,
recita mal riuscita.
Scheda di presentazione tratta da:
www.mymovies.it