inaugurato torre del grifo

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inaugurato torre del grifo
PROTAGONISTI
F.Casati
A. De Nicola
P. Lo Monaco
«La miglior scuola di
massoterapia? il ciclismo.
per tradizione e durata
media dei trattamenti»
Intervista all’autore dello
studio “I costi delle assenze
causate da infortuni”.
«Un progetto nato
e realizzato in appena 18 mesi,
in collaborazione con Sixtus,
dedicato alla squadra e alla
comunità»
(D&G Thunder)
(SS Calcio Napoli)
Per scaricarlo > LINK
(Calcio Catania)
* NUMERO ventIDUE LUGLIO 2011
la newsletter di sixtus italia esclusiva per gli operatori sanitari sportivi
EDITORIALE
INAUGURATO TORRE DEL GRIFO
il calcio del futuro
Le partite non finiscono al 90°: non si
tratta di una banalità, bensì del claim del
25° Congresso Nazionale Lamica (Libera
Associazione dei Medici Italiani del Calcio,
www.lamica.it) tenutosi ad Arezzo a fine
maggio. Si è ragionato della categoria,
ovviamente, ma molto hanno fatto parlare i
risultati di uno studio che ha evidenziato il
costo degli infortuni per ogni squadra. Oltre
a un confortante -13% rispetto alla stagione
precedente - parliamo di traumi non di soldi
- si è scoperto come il Napoli sia un buon
esempio sia in termini di ingaggi (monte
stipendi “umano”: 28 milioni di euro) sia in
termini di assenze dei giocatori nel corso
della stagione: 51 soltanto contro le 233
della Juve, per una perdita monetizzata in 1,5
milioni euro.
Passiamo da una buona a un’ottima notizia:
è stato inaugurato il centro sportivo Torre
del Grifo Village, una struttura d’eccellenza
di proprietà del Catania Calcio, completa di
macchinari Sixtus. Avveniristico, sostenibile,
immerso nella natura, aperto al pubblico
(almeno in parte). Il futuro del calcio passa
da queste strutture: non hanno più senso
cattedrali riservate alle star, è meglio puntare
su centri polifunzionali dove il pubblico si
mischia alla squadra e gode degli stessi
benefici. In questo caso “riabilitativi”.
[email protected]
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*testimonianze
ALFONSO DE NICOLA
(RESPONSABILE SANITARIO SS CALCIO NAPOLI)
«come ho imparato? dai miei errori,
ne ho fatti tanti e li ho messi a frutto»
I COSTI DELLE ASSENZE
CAUSATE DA INFORTUNI
Beneventano, classe 1959, Alfonso
De Nicola è dal 2005 responsabile
del settore sanitario del Napoli
calcio, chiamato dal presidente De
Laurentiis a rifondare un comparto
cruciale per la società. Dopo la
laurea alla Federico II di Napoli
e due specializzazioni, Fisiatria è
Medicina dello sport, sono per lui
giunte le grandi occasioni nel mondo
del calcio, che ha percorso anche da
giocatore (in Promozione e Prima
Divisione). Dapprima, a più riprese,
medico al Bari (10 anni, intervallati
da due stagioni, 96-97 e 97-98,
proprio nel Napoli allora presieduto
da Corrado Ferlaino) dopo un
curioso debutto a Italia ’90 nello staff
medico della nazionale di Romania.
Di questi tempi De Nicola è celebrato
per gli ottimi risultati in prevenzione
e riabilitazione di una squadra come
il Napoli, che nell’ultima stagione
ha subito pochissime “ingiurie
della sorte” (così si chiamavano gli
infortuni in un calcio lontano, molto
diverso dall’attuale) come il box a
fianco ben evidenzia.
Avete anche considerato i giocatori
stranieri spesso impegnati con le
loro nazionali?
Certo, noi nel Napoli abbiamo una
decina di argentini nel giro della
Celeste, tutta gente da 50 partite
a stagione. Ma un dato che indice
parecchio è l’età media dei giocatori,
nel Napoli realmente bassa. Questo
facilita, anche se i meriti degli
infortuni ridottissimi va a Mazzarri e
all’intero staff dei preparatori atletici.
Un pochino anche a voi dello staff
medico. Ci risulta che lavoriate in
sintonia.
C’è una grande consonanza di
intenti, ma voglio sottolineare le
capacità di Mazzarri che è uno
straordinario allenatore. Noi ci
confrontiamo quotidianamente
e valutiamo le condizioni di
questo o quel calciatore, le sue
necessità. Senza mai forzature. So
di miei colleghi che in altre realtà
faticano a operare, messi sempre in
discussione. Non si può affrettare
un recupero, si rischia sempre un
guaio maggiore. L’ambiente, l’aria
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I COSTI DELLE ASSENZE
CAUSATE DA INFORTUNI
che si respira, è fondamentale, e
malgrado la nostra tifoseria sia tra le
più passionali, tutti sembrano averlo
capito. In questo la società calcio
Napoli è esemplare. Il presidente
De Laurentiis affida i compiti, ma la
delega non è mai in bianco, ci sono
verifiche senza mai ingerenze.
Veniamo agli infortuni che avete
subito e alle conseguenze.
Due soli importanti, entrambi
a carico di giocatori di 34 anni,
Grava e Lucarelli: per loro una
grave lesione al legamento
crociato anteriore. Si è intervenuti
chirurgicamente. E qualche
problema per Aronica, Cannavaro,
De Sanctis, che sono intorno ai 30
anni. Cose che capitano anche ai più
giovani, storie di calcio.
Ci descriva lo staff medicosanitario.
È presto detto: oltre a me, a tempo
pieno c’è un altro medico, un
osteopata per 4 giorni la settimana,
sabato e domenica inclusi, tre
fisioterapisti di primo livello a tempo
pieno, di cui due sono fissi alle
partite e infine un responsabile della
riabilitazione. Non ci rivolgiamo più
a centri esterni perché ragioniamo
di diagnostica e clinica con Pineta
Grande, il Centro di Castelvolturno
a pochi minuti dai campi, a fronte
di un accordo pubblicitario; stessa
storia, senza esborso di denaro,
per le spese farmaceutiche grazie a
una convenzione con una farmacia,
un cambio merci, mettiamo dei
cartelloni allo stadio.
Poi c’è tutto il materiale di
http://www.sscnapoli.it
consumo, quello che viene da
Sixtus.
Non sono al corrente di quelle spese,
che non credo rilevanti. L’unica cosa
che mi sento di dire è che Sixtus ci
fa dormire fra quattro guanciali. Per
qualsiasi esigenza alzo il telefono
e loro provvedono. Sixtus è una
benedizione per il nostro mondo.
Pensi al solo caso delle vesciche,
per i calciatori un problemaccio.
Sixtus ha addirittura la crema
che le previene, utilissima nella
preparazione pre-campionato. Pensi
alle fasce, al taping, a quanto è utile
per il linfodrenaggio. Quanto alle
apparecchiature, andiamo sempre
sul sicuro. Ce ne avvaliamo per le
valutazioni biomeccaniche, per il
posturale dinamico.
Non dica che tutto questo costa
poco.
Direi molto poco perché l’intera
faccenda ci consente di recuperare
più atleti.
Confessi, vi autotassate. O
percepite stipendi come taluni
calciatori, a rendimento.
No davvero, magari così fosse. Faccia
riferimento a passione, entusiasmo,
al lavoro di un gruppo affiatato.
Io ho la fortuna di gestire, solo
dal punto di vista amministrativo,
una mia clinica. I miei veri introiti
vengono da lì.
Dove ha imparato, sveli il suo
segreto?
Dai miei errori, ne ho fatti tanti e
li ho messi a frutto. Oggi sbaglio
diversamente e di meno.
In diminuzione gli infortuni
nel calcio in serie A: 2.640 nel
campionato 2009/2010 2.309
in quello scorso (riduzione
del 13%). Il dato è stato
opportunamente monetizzato,
quale costo medio delle assenze
per infortunio: la Juventus è
penalizzata più d’ogni altra
squadra: 24.526.000,00 di euro
in base allo stipendio medio di
un calciatore bianconero (circa 4
milioni lordi di euro).
Al Milan, invece, il costo delle
assenze è stato complessivamente
di 22.852.000 euro. Segue
l’Inter con 20.190.000 euro. Tra
le grandi spicca il Napoli con
un costo medio per assenze di
soli 1.519.000 euro. La squadra
allenata da Mazzarri ha, infatti,
fatto registrare il minor numero
di forfait (51 rispetto ai 233
della Juve) che, rapportato ad
un monte ingaggi complessivo
di 28.300.000 ne fa una delle
società di serie A meno toccate
dal problema. I dati sono stati
illustrati nel corso del 25°
Congresso Nazionale Lamica
“La partita non dura 90 minuti”,
tenuto ad Arezzo a fine maggio
dal dottor De Nicola.
È possibile scaricare lo studio
completo a questo LINK
Fonte:
http://www.sanniopress.it/?p=11513
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*testimonianze
PIETRO LO MONACO
(AMMINISTRATORE DELEGATO CALCIO CATANIA)
«un progetto nato e realizzato in appena 18 mesi,
dedicato alla squadra e alla comunità»
IL CAPOLAVORO DI LO MONACO E PULVIRENTI
Centrocampista di squadre di serie
C, allenatore e dirigente calcistico
di lungo corso, già osservatore per
l’Udinese di patron Pozzo, Pietro
Lo Monaco è un grande conoscitore
di calcio e attualmente ricopre la
carica di Amministratore delegato
del Catania di Renato Pulvirenti.
L’undici etneo è una delle più belle
realtà della nostra serie A: conti
in ordine - «non solo non abbiamo
debiti, vantiamo ricavi intorno ai
30 milioni di euro l’anno» - cura del
vivaio e, da pochissimo tempo, un
centro sportivo nuovo di zecca ai piedi
del vulcano, a Torre del Grifo. «Non si
tratta», specifica Lo Monaco, «di una
cattedrale nel deserto, dedicata alla
sola prima squadra. Il progetto è più
ampio: il centro sportivo, realizzato in
collaborazione con Sixtus, è destinato
a tutta la società, dai pulcini all’undici
di Montella, mentre il Polifunzionale
sarà il trait d’union con il pubblico».
Si è ragionato in grande, pensando
alle nuove generazioni, «un po’
come fa il Barcellona», ha dichiarato
l’ex ct Marcello Lippi, «il Catania ha
capito che il futuro del calcio è questo:
strutture, impianti, calciatori in grado
di crescere, esordire e far carriera nella
propria squadra. Sfruttando un bacino
con un grande senso di appartenenza e
attaccamento alla maglia».
35 ettari, 4 campi da calcio (due in
erba sintetica di ultima generazione),
un centro di fisioterapia, due
piscine, una palestra, affiancati da
un centro benessere, ristoranti,
negozi, un albergo per la squadra,
due sale stampe. Il tutto immerso nel
verde. A questo eden è affiancato
l’avveniristico Polifunzionale. Aperto
al pubblico, su tre livelli (-1 Centro
benessere; Piano 0 Attività in piscina;
Piano 1 Attività in palestra) è studiato
per ospitare un centro fisioterapico
d’eccellenza, vero orgoglio di Lo
Monaco: «4 ambulatori, 6 sale dedicate
alle terapie (laser, diatermia, ultrasuoni
eccetera), uno staff di 15-20 persone
più i collaboratori, una partnership
con la romana Villa Stuart. Non
esiste niente di simile in Italia e la
conferma a queste affermazioni è
venuta dal pubblico: 15mila presenze
nei primo week-end di Open Day
(18-19 giugno), il perfezionamento
di centinaia di iscrizioni a corsi e
attività sportive al via a settembre, una
formidabile copertura da parte dei
media».
Lo Monaco, in quanti vi copieranno?
Spero in molti, sono certo che la
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*PRODOTTO
DEL MESE
Strappal sport:
un’esclusiva
Sixtus Italia.
via tracciata è quella giusta. Non
solo per un centro sportivo come il
Torre del Grifo Village, anche per la
politica dei giovani, dell’equilibrio dei
conti (il Catania, insieme a Napoli e
Fiorentina).
Ma il personale medico in forza alla
squadra, sarà a disposizione del
pubblico del Polifunzionale?
L’ottica è quella: permettere al nostro
staff di confrontarsi con il pubblico
direttamente in una struttura che fa
capo alla società. Ci guadagneranno
entrambe le realtà. Senza dubbio.
A proposito di guadagni, Torre del
Grifo porterà benefici al bilancio?
Sicuramente i criteri con cui abbiamo
studiato la cittadella ci permetteranno
di risparmiare soldi ma una volta a
regime dovrebbero arrivare ricavi
anche dal Polifunzionale.
Il calcio è afflitto da molti, troppi
problemi. Quale vorrebbe risolvere
per primo?
Paghiamo troppo i giocatori. Gli
stipendi non possono rappresentare
l’85% delle spese di una società. È
assurdo, malsano, antieconomico. Le
squadre devono investire in tante altre
cose e aiutare la comunità a crescere. Il
ruolo sociale del calcio deve cambiare.
POLIFUNZIONALE
Piano -1 | Centro Benessere
Piano 0 | Attività in piscina:
Pre-Parto
Nuoto Neonatale (0-3 anni)
Scuola Nuoto Baby (3-6 anni)
Scuola Nuoto (6-12 anni)
Perfezionamento Ragazzi
Perfezionamento Adulti
Aquagym
Nuoto Libero
Terapia Multisistemica
Pallanuoto M/F
Sincronizzato
Nuoto Agonistico
Idrobike
Piano 1 | Attività in palestra
3 Sale Corsi
1 Sala Isotonica e Cardiofitness
Step
Workout
Fit-Boxe
Muscle Conditioning
Gag
Abs
Pilates
Ginnastica Olistica
Aerobica
Total Body
Cardio Push
Spinning
Slow Gym
Stretching
Kinesis
Personal Trainer
Tonificazione
Ginnastica Posturale
Danza
Nonostante la parziale omonimia,
Strappal Sport (distribuito a
livello internazionale da Sixtus)
non può essere confuso con
Strappal Farmacia: entrambi di
grande qualità, si differenziano
per composizione, dimensioni e
utilizzo.
Tratto distintivo dello Strappal
Sport è la particolare spalmatura
a strisce della colla sulla
superficie, ideata per garantire
una perfetta traspirazione della
pelle. Nel “Farmacia”, invece, la
colla è uniforme. La traspirabilità
dipende anche dalla composizione
della benda: lo “Sport” è 100%
viscosa non plastificata (senza
trattamento idrorepellente), mentre
il “Farmacia” è in 100% viscosa con
trattamento idrorepellente.
Sull’utilizzo è bene ricordare che
lo Strappal Sport è indicato per
bendaggi funzionali e in caso di
prevenzione nello sport (Taping),
mentre lo Strappal Farmacia è
indicato in traumatologia per
limitare particolari movimenti delle
articolazioni, soprattutto a livello
medico ed ospedaliero.
Concludiamo con le dimensioni
del bendaggio: lo “Sport” misura
14 metri di lunghezza, mentre il
“Farmacia” si ferma a 10.
Ludoteca ed intrattenimento per bimbi
Video Ufficiale Torre del Grifo
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*testimonianze
FABRIZIO CASATI
(FISIOTERAPISTA D&G THUNDER MILANO)
«la miglior scuola di massoterapia? il ciclismo.
per tradizione e durata media dei trattamenti»
CICLISMO, SCUOLA DI MASSAGGIO
Dopo averci consigliato un’edizione per
smartphone o tablet di Sixnews, Fabrizio
Casati ci ha allietato con ricordi e competenze
che gli derivano dai tanti anni passati tra
calcio, ciclismo, motociclismo e, più di
recente, pugilato. Un amore, quello per la boxe,
scoppiato durante il Mondiali dilettanti di
Milano (settembre 2009) e continuato sui ring
di tutto il mondo al seguito di Clemente Russo
e della Dolce&Gabbana Milano Thunder.
Cosa significa cambiare spesso sport?
Solo un vantaggio perché si acquisisce
esperienza, mano e competenze diverse. Io
poi iniziato con il ciclismo, la migliore scuola
per la massoterapia.
Perché la considera tale?
Nel calcio, soprattutto non ad alti livelli, non
hai abbastanza tempo, i massaggi durano 1520 minuti al massimo. Nel ciclismo, invece,
si arriva a trattare l’atleta anche un’ora. E poi
le basi di questo mestiere risalgono ai tempi
di Coppi, l’arte è stata affinata da quella
generazione.
Mentori, padri putativi?
Se devo dire un nome, Enrico Maggioni, in
doppia cifra in quanto a Giri e Tour disputati.
Taciturno, chiuso, uno della vecchia guardia:
di quelli che non dicono granché o insegnano
molto ma se li osservi, senza disturbarli,
capisci tutto e ci diventi amico.
Differenze fra vecchia e nuova guardia?
Noi giovani siamo forse più qualificati però la
miglior scuola rimane il campo. Con un buon
maestro sei già a metà strada.
Come ha deciso di diventare fisioterapista?
È semplice: per una passione ingiustificata da
bambino. Ho iniziato in squadre dilettantistiche
di calcio e ciclismo e poi, piano piano, sono
arrivate le esperienze in Serie A (Samp, Como e
Cagliari ndr), gli anni alla Liquigas Pata di Rebellin
e alla Mercatone Uno di Pantani (2001/02)...
… E poi il pugilato.
Una realtà diversa dalle altre: massaggi tutto
il corpo, testa compresa e giochi molto con la
psicologia.
Come si procede in vista del match?
Allenamento la mattina, sessione di
massoterapia il pomeriggio. 50-60 minuti. Fino al
peso, normalmente il giovedì, vigilia dell’incontro.
Una particolarità dei pugili rispetto ad altri
atleti?
Si allenano molto bene anche da soli, in maniera
autonoma.
C’è un perché?
Penso dipenda dal tipo di prestazione. Se non
vai in bicicletta, ti ritiri. Se non giochi bene,
perdi una partita. Se sei fuori forma su un ring,
ti picchiano. Ecco il perché. Scherzi a parte, nei
pugili è insita la cultura del lavoro e del sacrificio.
Prodotto più usato?
Da una decina di anni, Neutralcream.
Bendaggi?
Pochi, di solito in allenamento. Per prevenzione
distorsioni tibiotarsiche. Quelli per le mani,
invece, sono forniti da sponsor tecnici e, per
regolamento, non interveniamo.
Dream K?
Giusto, dimenticavo. Quello lo uso molto spesso.
I giorni prima dei match per stimolare il lavoro
muscolare. Dopo, in caso di necessità, per inibirli.
Altro di casa Sixtus?
Il Laser Duetto, la Crioterapia e, su tutte, la
TecnoSix. Grazie a questi dispositivi ho curato la
fascite plantare che ha condizionato la stagione
passata di Clemente Russo. Ora sta meglio,
infatti è riuscito a staccare il biglietto per i
Giochi di Londra, vincendo il titolo individuale
delle World Series.
Altre case history che vedono Sixtus
protagonisti?
Benjey Gilton Zimmermann, peso massimo
della nostra squadra. Nessun trauma, solo
un ginocchio gonfio, vittima probabilmente
di sovraccarico. Con il dottor Rodolfo Tavana
abbiamo studiato un protocollo di lavoro con
la TecnoSix e siamo riusciti a farlo combattere
dopo un solo mese di stop. A Mosca, per
l’esattezza, la nostra prima vittoria in trasferta.
Senza diatermia quanto sarebbe stato fuori?
Più che accelerare il recupero, l’abbiamo messo
in condizione di disputare il match in una
trasferta in cui, per varie vicende, non avevamo
a disposizione altri pesi massimi.
Cosa ne pensa delle World Series?
Tutto il bene possibile: permettono di rimanere
dilettanti combattendo con regole simili
a quelle dei professionisti (5 round, senza
caschetto e casco protettivo), consentono di
disputare comunque mondiali e olimpiadi e
fanno guadagnare qualche soldo in più ai pugili.
http://www.wsbmilano.com
www.sixtus.it Telefono: 0574.7561 - Fax: 0574.756211