Gruppo SACE - Country Risk Map
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RUSSIA (FEDERAZIONE DI) Capitale Mosca Popolazione (milioni) 141,44 41/100 71/100 72/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 2.557,65 PIL pro capite (USD, PPP) 18.083 Condizioni di assicurabilità Rischio sovrano apertura senza condizioni Rischio privato apertura senza condizioni Rischio bancario apertura senza condizioni Categoria Ocse 3 Mancato pagamento controparte Esproprio e violazioni contrattuali Mancato pagamento controparte sovrana bancaria 60/100 72/100 Rischio guerra e disordini civili Mancato pagamento controparte corporate 37/100 Trasferimento capitali e convertibilità Contesto Politico Il presidente Putin, al terzo mandato dopo le elezioni del 2012, mantiene saldamente il potere nel paese. Le uniche insidie politiche possono provenire dallo sfaldarsi dell’elite di governo. Effetti destabilizzanti potrebbero altresì provenire da performance economiche al di sotto delle attese. Sul fronte internazionale la questione Ucraina ha portato ad un irrigidimento delle relazioni russe con i paesi occidentali. UE ed USA hanno adottato a più riprese sanzioni contro singole personalità e imprese russe. La profonda interdipendenza economica tra Russia ed UE rendono tale escalation problematico e potenzialmente dannoso per entrambe le parti dal punto di vista economico. Contesto Economico La Russia è alle prese con un importante deflusso di capitali ed un livello di investimenti insoddisfacente. Il ritardo nella ripresa europea e la bassa domanda interna hanno inciso sulle prospettive economiche del paese già prima della crisi ucraina. Le tensioni geopolitiche e l’adozione di sanzioni da parte di UE e USA hanno ulteriormente deteriorato le stime di crescita per il 2014; le stime più recenti indicano un valore vicino alla crescita zero se non negativa. L’inflazione dovrebbe attestarsi attorno al 7%, spinta dai prezzi dei beni alimentari e dalla minore offerta causata dal blocco alle importazioni occidentali deciso da Mosca in risposta alle sanzioni europee e statunitensi. Resta molto forte la dipendenza dal settore energetico. Contesto Finanziario La rapida crescita nel settore bancario ha parzialmente deteriorato la qualità dei crediti detenuti in portafoglio. Nonostante interventi legislativi recenti hanno migliorato la regolamentazione, sono necessarie nuove misure per adeguare il sistema ai requisiti Basilea III. Permane un’importante presenza statale nel sistema bancario, con ripercussioni sul livello di concorrenza, efficienza e trasparenza. Contesto Operativo Il governo federale ha mostrato una maggiore apertura ai capitali esteri anche nel settore oil&gas. Permane un livello alto di corruzione nonostante i programmi di contrasto del governo. RATING, BUSINESS CLIMATE, KEY FIGURES RAPPORTI CON L’ESTERO: INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E INTERSCAMBIO Bilancia dei pagamenti Il saldo delle partite correnti si mantiene positivo sebbene in calo, sostenuto dall’export di risorse energetiche e metallurgiche che rappresentano il 75% circa delle esportazioni totali russe. La crisi economica europea, primo mercato di sbocco delle merci russe, ha causato un calo nei saldi delle transazioni correnti, ed il trend negativo potrebbe continuare se i prezzi delle commodities si manterranno su livelli inferiori a quelli raggiunti tra il 2011 e il 2012. Il saldo 2014 sarà comunque superiore ai USD 40 miliardi, pari a circa il 2% del PIL, Le riserve valutarie ammontano a più di 13 mesi di import. Settori di opportunità Il settore oil&gas resta quello trainante per l’economia nazionale, assieme a quello minerario. Altri settori rilevanti sono quelli manifatturiero e dei servizi, quest’ultimo cresciuto più velocemente del settore industriale dopo la fine dell’era sovietica. Commercio e presenza italiana Nel 2013 la Russia è stato l’ottavo mercato per volumi di esportazioni italiane ed il primo tra i paesi emergenti. L’ammontare totale di beni scambiati è stato superiore a EUR 30 miliardi, di cui 10,8 di esportazioni italiane in Russia e EUR 20,06 miliardi di beni russi importati in Italia. Il dato conferma il trend di crescita osservato dal 2010 in avanti, dopo la brusca contrazione nel 2009 dovuta agli effetti della crisi economica internazionale. Le esportazioni italiane sono costituite principalmente da beni della meccanica strumentale (26,8% del totale), moda (21,5%) e arredamento (8,4%), automotive (7,8%). Le importazioni dalla Russia riguardano invece per lo più idrocarburi (il gas russo ha pesato per il 37,5% del totale importato nel 2013). Secondo gli ultimi dati disponibili gli IDE italiani in Russia sono pari a € 51 miliardi, La principale destinazione degli investimenti italiani rimane il settore energetico. La presenza italiana si sta rafforzando anche in altri settori (difesa, elettrodomestici, agroalimentare). COUNTRY RISK UPDATES Settembre 2014 Il governo russo ha annunciato la creazione di un fondo d’emergenza a supporto delle società colpite dalle sanzioni occidentali. Il fondo dovrebbe essere finanziato con circa EUR 2 miliardi in origine destinati al sistema pensionistico. Le sanzioni già adottate hanno iniziato a riflettersi sull’economia russa; secondo la Banca centrale la crescita del PIL non supererà lo 0,5% quest’anno, il livello più basso dal 2009. Il deflusso di capitali dovrebbe invece raggiungere USD 100 miliardi entro fine anno. Il deprezzamento del rublo – ai minimi storici sul dollaro – e la decisione di imporre contro-sanzioni sui beni occidentali ha causato un aumento dell’inflazione, stimata al 7,5%. L’Unione Europea ha deciso di dare esecuzione alle nuove sanzioni, già stabilite lunedì ma tenute in sospeso. Le compagnie russe statali operanti nei settori dell’energie e difesa non potranno emettere obbligazioni sul mercato europeo né finanziarsi per termini superiori ai 30 giorni. Anche gli USA hanno annunciato un inasprimento delle sanzioni. Tra le imprese colpite dalle misure UE vi sono Rosneft, Gazpromneft e Transneft. L’esecuzione delle sanzioni è stata decisa nonostante il presidente ucraino Poroshenko abbia dichiarato che il 70% delle forze russe dispiegate nel paese siano state ormai richiamate in patria. Mosca ha annunciato che adotterà delle contromisure, probabilmente indirizzate sul settore automobilistico e del tessile. L’annuncio di un cessate il fuoco tra le parti potrebbe rappresentare l’avvio di una distensione tra Ucraina e Russia. Il presidente ucraino Poroshenko aveva inizialmente annunciato un cessate il fuoco permanente. Più caute le dichiarazioni russe successive che si dichiarano estranee al conflitto e che ritengono il loro coinvolgimento strumentale al termine del conflitto tra esercito regolare ucraino e separatisti. UE e USA restano tuttavia scettici; l’UE potrebbe valutare l’adozione di nuove sanzioni qualora la situazione non dovesse stabilizzarsi. La Francia ha reso noto che bloccherà la consegna della prima nave da guerra Mistral. La NATO ha invece dichiarato che la Russia non costituisce più un partner dell’organizzazione. Luglio 2014 La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha comunicato che non approverà nessun nuovo progetto di investimento in Russia a seguito della decisione del Consiglio europeo della scorsa settimana. Gli investimenti già in portafoglio, invece, continueranno ad essere gestiti normalmente. La Russia è il paese di maggior esposizione per la Bers; da inizio anno il flusso di nuovi investimenti Bers verso la Russia è stato pari al 19% del totale. L’UE ha intanto rinviato alla prossima settimana la decisione sulla “fase tre” delle sanzioni. È possibile che le nuove misure comprendano limitazioni all’acceso degli operatori russi ai mercati finanziari europei oltre che sul commercio di armamenti e beni dual-use . Il Consiglio europeo e gli Usa hanno deciso di inasprire le sanzioni verso la Russia. L’UE ha chiesto alla BEI di bloccare il finanziamento di nuovi progetti nel settore pubblico russo e proverà a fare altrettanto con la BERS, che tuttavia include la stessa Russia tra gli azionisti. Azioni più incisive sono state adottate dagli Usa: per alcune tra le maggiori imprese russe - Rosneft, Novatek e Gazprombank tra le altre – viene bloccata la possibilità di finanziarsi in dollari. Inoltre, vengono rese più costose le operazioni in rubli, indebolendo il cambio della valuta con il dollaro. Il presidente Putin ha annunciato che la Russia risponderà alle nuove sanzioni con misure di ritorsione. La Banca Centrale ha bloccato l’operatività di quattro banche ucraine in Crimea. La decisione riguarda le filiali locali degli istituti di credito Arkada, Raifeissen Aval, Express Bank, e Energobank. Secondo la Banca centrale gli istituti avrebbero mancato all’adempimento degli obblighi sui depositi. Gli istituti non potranno effettuare operazioni bancarie salvo che il trasferimento di attività e passività all’interno della Crimea. Il blocco delle operazioni permetterà all’organizzazione indipendente Fund for protection of depositors’ rights di acquisire i diritti sui depositi e procedere alle compensazioni dei clienti, così come disposto da una legge di aprile 2014 sulla protezione dei correntisti presso gli istituti operanti nella penisola di Crimea. La Banca Centrale (BC) estenderà le liquidity-provision facility fino a 18 mesi rispetto ai vigenti 12. Sarà inoltre modificato il tasso d’interesse su tali linee di credito da fisso a variabile, ad esclusione dei prestiti con durata inferiore a 90 giorni. Tra i maggiori beneficiari della decisione potrebbe esserci Sberbank, che possiede un ampio portafoglio di non-marketable asset utilizzabili come collaterale per le linee di credito della BC. La stessa banca ha piazzato a un tasso del 3,35% annuo EUR 1 miliardo di eurobond con scadenza 2019. I titoli hanno ricevuto ordinativi doppi rispetto alla disponibilità e ricevuto rating BBB da parte di Fitch. Anche Gazprombank ha emesso EUR 1 miliardo di eurobond a un tasso del 4%, inferiore alla gui-dance iniziale del 4,375%. Giugno 2014 Dopo l’accordo sulla fornitura del gas, Russia e Cina hanno raggiunto un’altra intesa volta alla costituzione di una nuova agenzia di rating. Tale agenzia si occuperà inizialmente della valutazione dei progetti d’investimento sino-russi, al fine di attrarre l’attenzione di nuovi investitori principalmente dai paesi asiatici. Non è stato chiarito se l’agenzia di rating cinese Dagong sarà coinvolta. Già in passato era stata ipotizzata la creazione di un’agenzia congiunta tra i BRIC, che accusavano le agenzie statunitensi di essere troppo concentrate sulle economie avanzate. L’escalation delle tensioni in Ucraina e la contrapposizione con i paesi occidentali da parte russa ha dato nuovo impulso all’idea, inserendosi nel complesso di iniziative volte a ridurre i legami russi da USA e UE. Maggio 2014 Russia Kazakistan e Bielorussia hanno siglato l’accordo per la realizzazione dell’Unione Euroasiatica che dal primo gennaio 2015 costituirà uno spazio economico comune tra i tre paesi. L’Unione conterà oltre 170 milioni di abitanti e avrà un PIL di oltre USD 2,7 trilioni. La regione disporrà inoltre di circa il 20% delle riserve di gas mondiale e del 15% di quelle petrolifere. La formazione dell’Unione è stata fortemente voluta dalla Russia in un’ottica di bilanciamento di forze commerciali con l’UE. La decisione dell’allora presidente Ucraino Yanukovich di aderire all’Unione anziché procedere all’accordo commerciale con l’UE fu alla base della rivolta di piazza Maidan che portò alla destituzione dello stesso Yanukovich. Desideri ulteriori informazioni? Contattaci al numero verde 800 269 264 Oppure clicca qui per compilare il modulo di contatto, ti risponderemo al più presto. SACE Spa Sede Legale Piazza Poli 37/42, 00187, Roma Reg. Imp.Roma, C.F. e P. IVA 05804521002 Cap. soc: Euro 4.340.053.892,00 i.v. (unico socio) Tel. +39 06 67361 Fax: +39 06 6736225 [email protected] Numero Verde 800.269.264