PREFAZIONE Ho incontrato don Carlo Gnocchi quando ero ancora
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PREFAZIONE Ho incontrato don Carlo Gnocchi quando ero ancora
PREFAZIONE Ho incontrato don Carlo Gnocchi quando ero ancora adolescente, e sono stato colpito dalla sua personalità eccezionale. C'era in lui un'umanità autentica e ricca di doni e, al tempo stesso, impreziosita e trasfigurata da un senso religioso che non aveva niente di ovvio e di convenzionale. In quei giorni era appena tornato dalla Russia, e aveva certamente nella memoria e nel cuore tutti gli orrori e gli strazi che aveva visto e patito. Eppure ciò che più di ogni altra cosa riluceva nei suoi occhi e nelle sue parole era la serenità. Tutto appariva come decantato e posto al servizio di una superiore speranza. Quando poi l' ho visto celebrare, ho capito che quella serenità e quella speranza erano il naturale riverbero di una fede limpida e forte. In questa fede limpida e forte - oltre che nella sua genuina umanità - c'è anche il segreto del valore e del fascino di questa Educazione del cuore. A chi suggerirne la lettura? Alle mamme, innanzi tutto, prime protagoniste nell'arte di educare. A esse don Carlo, nella prima edizione, aveva affidato il testo delle sue sapienti incisive e sapienti conversazioni. Poi ai sacerdoti, chiamati in causa da lui nell'opera rivisitata e pubblicata nel 1937. Oggi i genitori e i sacerdoti sembrano spesso assaliti dai dubbi, dagli interrogativi senza risposta, dalla paura di attendere a un lavoro pedagogico, che è sterile e impotente di fronte agli scenari di una cultura dominante preoccupata più dell'apparire che dell'essere, più dell'affermarsi che dell'esistere, più di una ricerca del "come" che di un'indagine sul "perché": indagine che troppo spesso è, nella mentalità odierna, debole e censurata. Il libro di don Gnocchi pur con il linguaggio e con gli intendimenti del suo tempo, fonda le ragioni perenni di un'educazione compiuta, non riduttiva, integrale. Perciò si raccomanda, con particolare vigore, a quanti sono coinvolti nella difficile e nobile impresa di quella che già Cicerone e Orazio chiamavano la cultura hominis ( la coltivazione dell'uomo). È una riflessione che si incentra tutta sulla "persona umana", pensata, descritta, avvalorata nella sua unicità e irripetibilità, nei suoi elementi costitutivi ( corporeità, affettività e intenzionalità) e nelle sue dimensioni istitutive (rapporto con sé, rapporto con la realtà, rapporto con gli altri). Oggi, che il discorso prevalente sembra essere quello circa "l'individuo", e i suoi "diritti", la sua incomunicabilità e la sua interscambiabilità, è un richiamo necessario e salutare. La forte ispirazione cristiana di queste pagine - riferita anche alla letteratura più accreditata del tempo - aiuta, corrobora, amplifica la meditazione di tutti. Il "di più" e "l'oltre" sono una riserva di energia, e in ogni caso una garanzia per ogni seria attività formativa a favore di un'umanità resa più insediata e vulnerabile dal sapere scientifico e tecnologicocce, seppure importante, non consente di accogliere le "ragioni del cuore". Quelle "ragioni del cuore" e quelle verità eterne ineludibili che don Carlo Gnocchi in questo testo ci invita a riscoprire, a difendere, a rendere sempre più illuminanti e feconde nel pensiero della vita. Giacomo card. Biffi Arcivescovo di Bologna