ESTRAZIONE DI MINERALI 1 Le previsioni al 2016

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ESTRAZIONE DI MINERALI 1 Le previsioni al 2016
ESTRAZIONE DI MINERALI
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Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione
Il settore dell’estrazione di minerali è di dimensioni ridotte, rappresentando appena
lo 0.4 per cento del Pil italiano. Durante gli anni novanta il valore aggiunto il settore
dell’estrazione di minerali aveva sperimentato una fase di crescita, in particolare
nella prima metà del decennio L’anno di svolta è costituito dal 1997, segnando
un’inversione della tendenza che, nonostante numerose oscillazioni, è divenuta
negativa. Tra il 2001 ed il 2005 il valore aggiunto prodotto dal settore si è contratto
del 2.3 per cento in media all’anno; tra il 2006 ed il 2011 si è osservata una
stagnazione dell’attività, che ha registrato tassi medi annui di variazione di -0.1
punti percentuali. Celata dal risultato medio, che evidenzia un trend di medio
termine sostanzialmente piatto, però, c’è un’elevata volatilità nei tassi di crescita
annui.
La previsione relativa al medio periodo, tra il 2012 e il 2016, non prefigura
particolari elementi di novità per il settore. Il trend continuerà ad essere
debolmente negativo, e i tassi di variazione media annua saranno pari a –0.6 punti
percentuali.
Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura
dell’attività si utilizza il valore aggiunto a valori concatenati, ovvero espresso in
termini reali (depurato cioè dall’inflazione specifica del settore).2
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Nel settore sono inclusi i settori “Estrazione di minerali energetici” e “Estrazione di minerali non
energetici” che precedentemente erano presentati in maniera distinta. La revisione delle serie storiche,
con l’introduzione della nuova contabilità Ateco2007, non permette più di distinguerli.
2
Il valore aggiunto è definito, per ogni impresa, come la differenza tra il valore della sua produzione e il
valore dei beni intermedi utilizzati. La somma dei valori aggiunti per le imprese operanti in un
determinato comparto produttivo rappresenta il valore aggiunto settoriale. Mediante la tecnica del
concatenamento, utilizzata nella contabilità nazionale a partire dal 2005, si è introdotta un indicatore
delle variazioni di volume che non tenga conto solo dei valori assunti in due momenti precisi (l’anno
corrente e quello base), ma che sia in grado di incorporare l’andamento complessivo del fenomeno
nell’intervallo di tempo considerato.
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Valore Aggiunto (*)
Variazioni % annue
15,0
10,0
5,0
0,0
-5,0
-10,0
-15,0
94
97
00
03
06
09
12
15
(*) A prezzi costanti
La produttività del lavoro3 è un’altra variabile di rilievo al fine di cogliere le
tendenze di ciascun settore dell’economia. L’andamento della produttività del
settore è stato dominato da un trend decisamente positivo per tutti gli anni
novanta, dovuto sostanzialmente all’espulsione di manodopera, cui si contrappone
una flessione, a partire dal 1998, particolarmente intensa (pari complessivamente a
oltre 15 punti percentuali) nel triennio 2001- 2003.
Dal 2004 si è osservata una nuova inversione nel trend della produttività, che è
tornato ad essere positivo. Tra il 2006 ed il 2011 la produttività è mediamente
cresciuta del 2.1 per cento all’anno, nonostante il crollo del 2009, che riflette una
correzione ciclica dovuta al labour hoarding, che ha permesso di limitare le perdite
occupazionali.
Nel medio termine, la produttività è però prevista stabilizzarsi, senza ulteriori
guadagni.
3
La produttività del lavoro è misurata dal valore aggiunto per unità di lavoro. Incrementi di produttività
permettono di conseguire determinati livelli produttivi con un minor fabbisogno di lavoro. In altre parole,
la produttività aumenta se l’occupazione cresce a ritmi inferiori a quelli del prodotto.
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Produttività del lavoro
Livello, 1992=1
1,60
1,50
1,40
1,30
1,20
1,10
1,00
0,90
92
96
00
04
08
12
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Nel terzo grafico si confronta l’andamento dell’occupazione con quello degli
equivalenti a tempo pieno, ovvero le unità di lavoro4. Il numero di occupati del
settore dell’estrazione dei minerali ha seguito un trend di contrazione praticamente
costante per tutti gli anni novanta. Tra il 1990 e il 2001 gli occupati sono scesi da
più di 57 mila a meno di 37 mila, con un calo quindi di circa il 36 per cento nel
decennio. Il 2002 presenta una discontinuità nella serie dell’occupazione. Va
comunque segnalato che il settore è molto “capital intensive” e caratterizzato da
livelli assoluti di occupazione esigui.
Nel corso del decennio il livello dell’occupazione nel settore è ulteriormente
diminuito, scendendo a meno di 34 mila addetti nel 2011, con tassi di riduzione
media annua dell’1.8 per cento nel periodo 2006-2011. Anche in prospettiva si
delinea un proseguimento della tendenza cedente dell’occupazione seppur con
un’attenuazione dei ritmi. Nel 2016, secondo le previsioni, il numero degli addetti
nel settore dell’estrazione si sarà complessivamente ridotto a poco più di 32 mila.
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L’unità di lavoro rappresenta la quantità di lavoro prestata da un occupato a tempo pieno, oppure la
quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o che svolgono un doppio lavoro,
al netto della Cassa Integrazione. Le unità di lavoro sono dunque utilizzate come unità di misura del
volume di lavoro impiegato nella produzione dei beni e servizi; con tale misura si tiene conto delle
variazioni dell’orario di lavoro.
3
Occupati totali - Unità di lavoro
Livello, migliaia
Unità di lavoro
Occupati totali
50
45
40
35
30
25
92
94
96
98
00
02
04
06
08
10
12
14
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L’andamento degli aggregati professionali al 2016
La tabella che segue distribuisce la previsione dell’occupazione al 2016 per i Grandi
Gruppi professionali della Classificazione delle Professioni ISTAT CP 2011.
L'occupazione al 2011 e le previsioni al 2016
GRANDI GRUPPI PROFESSIONALI***
Numero occupati
Variazione
2011*
2011-2016**
2016**
Legis latori, imprenditori e alta dirigenza
1.459
1.393
-66
Profess ioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione
3.112
2.971
-141
Profess ioni tecniche
5.332
5.090
-242
Profess ioni es ecutive nel lavoro d'ufficio
3.834
3.660
-174
231
221
-10
Profess ioni qualificate nelle attivita’ comm erciali e nei servizi
Artigiani, operai specializzati e agricoltori
5.248
5.009
-238
Conduttori di impianti, operai di macchinari fis si e mobili e conducenti di
veicoli
Profess ioni non qualificate
11.378
10.862
-516
3.206
3.060
-145
Totale occupazione
33.800
32.266
-1.534
*Dati riproporzionati sui valori di Contab ilità Nazionale
**Previsioni ISFOL-IRS basate su proiezioni metodo dei coefficienti fissi
***Si riportano i grandi gruppi professionali rlevanti per il settore
Fonte: elaborazioni ISFOL-IRS su microdati Istat Forze di Lavoro e previsioni ISFOL-REF
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