Paradosso francese un nuovo tassello

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Paradosso francese un nuovo tassello
Paradosso francese un nuovo tassello
Dopo il vino, alla base del paradosso francese, anche il formaggio entra
tra gli alimenti “buoni”, per contenere il colesterolo cattivo. Alcuni
ricercatori danesi hanno indagato sul metabolismo digestivo dei prodotti
lattiero-caseari e del formaggio in particolare.
Redazione
Non solo il vino, anche il formaggio dovrebbe far parte del paradosso francese, almeno
stando a uno studio danese pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.
Il paradosso francese è un’espressione coniata dal ricercatore Serge Renaud
dell’Università di Bordeaux per significare la particolarità dei francesi che pur avendo
una dieta ricca di grassi saturi avevano una bassa incidenza di mortalità a causa di
malattie cardiovascolari.
Renaud attribuì questa particolarità al vino e in particolare alla molecola del resveratrolo.
Il dibattito su questa molecola e, più in generale, sui benefici effetti del vino è viva ancor
oggi, a distanza di quasi 40 anni dalla sua enunciazione.
La ricerca di Hanne Bertram, e le sue conclusioni, faranno altrettanto discutere. Infatti è
stato messa in dubbio la stretta correlazione tra dieta ricca di grassi saturi e rischi per il
cuore.
Lo studio, infatti, ha messo in evidenza come il formaggio possa contribuire a far
diminuire il colesterolo cattivo rispetto al burro e a parità di grassi saturi contenuti.
Un’apparente contraddizione che, però, trova spiegazione nel mondo in cui digeriamo il
formaggio.
I ricercatori hanno confrontato urine e campioni fecali di 15 uomini sani la cui dieta
comprendeva sia formaggio sia latte ma senza, o con poco, burro. Un altro gruppo ha
invece seguito una dieta senza altri prodotti lattiero-caseari ad eccezione del burro.
Gli scienziati hanno scoperto che avevano consumato formaggio avevano contenuti più
elevati di butirrato nelle feci. Si tratta di un composto prodotto dai batteri intestinali e
collegato ad una riduzione del colesterolo.
Vi sarebbe quindi una correlazione tra la capacità di digerire il formaggio da parte della
nostra flora intestinale e il successivo metabolismo, ovvero l’equilibrio tra i livelli di
colesterolo. ( www.teatronaturale.it )
Redazione
(08/06/2015)
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