Se cade Silvio - LegaCoop Basilicata

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Se cade Silvio - LegaCoop Basilicata
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Nuove inchiestee
rivelazioni. La tensione
con Fini e il rischio
{li scissionenel PdJ.
Le' iniziative di
Montezemolo e Casini. E
il Cavaliere che medita
elezioni anticipate
DI MARCO DAMILANO
l'imprenditore lilampaoLo larantmi con
l'elenco della 30 ragazzetransitate a casa
Berlusconiin cinque mesi, tutte puntigliosamenteindicate con nome d'arte, tariffario e data di prestazione.Un bel carosello
di Karen, Esther,Maristel, Hawa che en-
trano ed esc;onoda palazzo Graziol!, la residenza del presidente del Consiglio, su
macchinecon i vetri oscurati, produzione
in serie. Le rivelazioni dei pentiti a Palermo sulle stragi di mafia del 1992-93 e sulla nascita dei nuovi partiti della Seconda
Repubblica, mentre si attende la sentenza
d'appello sul senatoreMarcello Dell'Utri
già condannato a nove anni per concorso
esterno in associazionemafiosa. Convulsioni finali del berlusconismo su cui può
arrivare a incendiare tutto, come un fiammifero in una petroliera, la sentenzadella
Consulta sulla costitUzionalità del lodo Alfano prevista per il 6 ottobre, che il premier aspettacome il momento della verità,
quello in cui può decideredi andare avanti con il suo governo. O, al contrario, di dichiarare guerra al mondo intero.
Chi può escludere,in questo scenario da
ultimi giorni dell'Imperatore, che tutto si
concluda con la prova finale, il giudizio di
Dio, «l'ordalia» invocata da Gianfranco
Fini? La sfida estrema,il plebiscito popolare con cui il Cavalierevuole chiudere definitivamente i conti. Con i nemici tradizionali: la magistratura, la stampa non allineata, quelli che in democrazia sono i
contropoteri e per Berlusconi rappresentano soltanto un pericolo da spazzarevia.
E con i nuovi complotta tori, più interni
che esterni, quelli che mirano a eroderne
il potere fino a sostituirlo: il presidente
della Camera in testa.
Non lo escludenessuno,e infatti si stanno
preparando tUtti. Le scosseche agitano la
politica non descrivono la normale ripresa di attività di una legislatura'che ha appena raggiunto i 15 mesi di vita, con una
maggioranzachea Montecitorio può contare su oltre 60 deputati di yantaggio e con
il governo che avanzaa colpi di voti di fiducia al minimo rischio di dissenso.Sono
giorni di fibrillazione. Riunioni. Incontri.
Conte dei fedelissimi. Un clima da fine legislatUra. Con protagonisti vecchi e nuovi che si preparano a tutti gli esiti: un dopo Berlusconi che cominci fin da ora, con
un imprevedibile
rimescolamento
degli schieramenti già in questo Parlamento.
O che passi per
traumatiche elezioni anticipate
al buio.
«L'importante è
evitare false partenze», hanno scherzat~.',
durante l'ultimo incontro gli emissariceri..
tristi con Luca Cordero di Montezemolo,
un esperto del ramo. Il presidente della;
Fiat e della Ferrari, infatti, per ora resta'
ben nascosto nei box, si limita a far rombare il motore. Si consulta con un ristretto gruppo di amici legati all'Udc di Pier
Ferdinando Casini. E con il ptesidentedel-
la Confcooperative
Luigi Matino el'ex se- 4
gretario della Cisl Savino Pezzotta, due
esponenti del mondo cattolico legati al.
l'ala !;lellaConferenza episcopalepiù vicina al cardinale Camillo Ruini, oggi furiosa con Berlusconi dopo la ferita delle dimissionidel direttoredi ..Avvenire" Dino
Boffo e alla ricercadi nuovi interlocutori
'
politici. Sono loro a fare da mediatori tra
i vertici della Chiesa italiana e l'ex presi.
dentedi Confindustria voglioso di scende.
re in pista. Intanto, si prepara con cura la
prima uscita pubblica del think tank montezemolianoItalia Futura, sedein viale Fa.
rioli, il quartiere simbolo dell'alta borghesia romana, affidato ad Andrea Romano,
storico e editorialista del "Sole 24 Ore"
con un passatonella fondazione dalemiana Italianieuropei: esordio il7 ottobre nel.
le saledi palazzo Colonna, rela;'
tori il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi (uomo di punta della stagione ruini~a) e, chi altrimenti?, il presidente della Camera Fini. Con cui l'uomo
del cavallino rampante intrattiene lunghe
e amichevoli conversazioni.
Montezemolo, Fini, Casini: un intreccio
che ricorda il primo tentativo del presidente della Ferrari di affacciarsi alla politica. Era l'autunno 2007, Luca alla guida
della Confindustria era a fine mandato e
la tentazione di entrare in
campo con un nuovo partito
era irresistibile. Il momento
sembrava favorevole, Berlusconi aveva appena lanciato
il Pdl dal famoso predellino
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crociarsinel proget~~di un
nuovo soggettopolitico destinato a sfidarel'egemonia
--di -Berlusconi nell'elettorato
moderato. Poi si sa com'è finita: qualche settimana dopo
il governo Prodi è caduto, Fini è tornato a più miti consigli ed è entrato nel Pdl, Casini ha divorziato dal ceritrodestra ed è andato al voto con il simbolo dell'Udc, Montezemolo è rimasto al pit-stop.
Ora la situazione si è pesantementeaggravata. E c~ i leader che fiutano l'aria di fine regime e si rimettono in movimento. Il
più rapido, al solito, è statò il presidente
della Camera. Appena qualche settimana
fa la sua strategia sembrava consolidata:
tempi lunghi per far crescereil suo progetto, la costruzione di un Pdllaico, liberale,
modernizzaate,pluralista, tutto-il contra-
rio dell'attualepartitoneberlusconia- .
no, insomma,e per
consolidare la sua
figura istitUzionale
in vista di futuri,
più alti incarichi,
senzaperdere mai
di vista la meta che
ogni politico (Berlusconi compreso)'
sogna di conqui- I
stare, il Quirinale.
Negli ultimi giorni, però, il primo
inquilino di Montecitorio ha sentito il bisogno di cambiare marcia, di dismettere i
panni della terza carica dello Stato per rivestire quelli di capo politico. Colpa, certo, dell'assaltoa freddo del "Giornale" di
Vittorio Feltri, flebilmente smentito da
Berlusconisecondoun copione già collaudato con il povero Boffo. Un'aggressione
in cui gli uomini di Fini leggono la volontà berlusconiana di azzerare
politicamente il presidente della Camera, ricacciarlo verso un
ruolo notarile, modello Schifani. "il premier è entrato in una
spirale complottista, una logica da bunker, è circondato da personeche
alimentano questo clima e lo mettono in
guardia dai presunti nemici", spiegail direttore di FareFutUro Alessartdro Campi.
I finiani si erano già attivati prima della
sparata di Feltri, con un pranzo riservato,
in apparellZaper discutere della legge sul
testamentobiologico, cheFini considerail
banco di prova su cui contare quanti condividono nel Pdlla sua idea di partito e
quanti invece la contrastano. Ma in realtà la conta è già iniziata, e sul tema più scivoloso: il dopo-Berlusconi, "un processo
che andrebbe gestito politicamente dallo
stessopremier e che invece rischia di diventare distruttivo
per tutti", attacca
Campi. Quanti
sarebbero i parlamentari del Pdl
disposti a contrastare il Cavaliere
in nome della legalità costituzio"
naIe difesada Fini
se si dovesseprecipitare verso elezioni anticipate?
Ne] gruppo ristretto checirconda il presidente
della Camera, informa1mente,circola qualche numero: i fedelissimi di Fini, sulla
carta, sono appena una trentina. Tra loro, l'avvocato Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera, il sottosegretario Adolfo Urso, l'ex radicale Benedetto Della Vedova, il direttore del" Secolo" Flavia Perina,il siciliano Fabio Granata autore della proposta di legge sulla cittadinanza agli immigrati che ha fatto infuriare la Lega e non solo: sul sito del Pdl
campeggiauna frase di Berlusconi, «il voto agli immigrati è uno stratagemma comunista ". Tutti schierati in difesa del loro
leadeI, in attesa dell'intervento di Fini in prima
persona nei sotterranei
de] Park Hotel dei'
,
Cappuccini di Gubbio, alla scuola di formazione del.Pdl.
Ma il numero dei deputati attratti da Fini
potrebbe aumentarein c.asodi scontro al.l'arma bianca tra il presidentedella Camera e il presidentedel Consiglio. Fino a sfiorare quota 60, intorno alla quale anche il
più solido dei governi comincia a traballare. Non è un casoche negli ultinli giorni
sia uscito allo scopertoil vice-capogruppo
del Pdl ltalo Bocchino, finiano a lungo
piuttosto silenziosoe ora di nuovo loquace e in sintonia con il capo, anche lui finito subito nel tritacarne di Feltri. Uno scontro che può determinareil destino del Pdl,
del governo, della legislatUra.Con Fini e i
suoi che si organizzano come una corrente, un partito nel partito che può avvalersi della fondazione FareFururo e del patrimonio dell'ex Movimento sociale al.sicuro. Senzaescludere neppure l'ipotesi di
una clamorosa scissione,nel caso la convivenza tra berlusconiani e finiani dovesse diventare impossibile.
Terremoti politici che aprono magici spa-
zi di manovra per l'altro cinquantenne inquieto, a lungo considerato
gemello del presidente della Camera, il leader dell'Udc Casini. n partito centrista è impegnato nelle trattative sulle elezioni regionali: è determinante in almeno setteregioni e
gioca su tutti i tavoli. In Campania,
per esempio,potrebbe andareda solo. Nelle Marche e in Liguria è a un
i
passodall'accordoconil centrosini-
stra. Nelle regiolu chiave, il Lazio,
la Puglia, il Piemonte, la Calabria, il
parrito di Casini vende caro il suo
,appoggio, al Pd ma anche al Pdl.
n felpato gioco dei due forni, specialità della casache si apprendefin da
piccoli alla scuola democristiana,
potrebbe esserespazzato via dallo
scontro totale provocato da nuove incluestegiudiziarie su Berlusconie dalla bocciatura del lodo Alfano. Casini l'ha già detto:
«In casodi emergenzapotremmo tare una
grande coalizione con la sinistra». Bruno
Tabacci è più esplicito: «Serveun nuovo
Conutato di liberazione nazionale da Berlusconi». Ora il momento sembraarrivato.
Montezemolo, Fini, Casini ognuno per sé,
marciare divisi per colpire uniti, la costruzione di un partito nioderato contrapposto
~l polo populista Berlusconi-Lega.Non è
tempo per raffinati esperimentipolitici, però. li dopo Cavaliereè già partito e saràuna
guerra. L'unico che sembrarallegrarseneè
lui, il premier.Che prepara le elezioni anticipate per spezzarei giochi di successione.
L'ordalia di primavera. 8