recensione libro PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI
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recensione libro PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI
RECENSIONE DEL LIBRO “PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI” In questi mesi, aiutati dalla professoressa, abbiamo letto il libro di narrativa “Per questo mi chiamo Giovanni”, un romanzo sociale scritto da Luigi Garlando. Quest’ultimo è nato a Milano ed ha insegnato e lavorato nel mondo dei fumetti prima di diventare giornalista per la “Gazzetta Dello Sport”. Disegno di Anastasia Morsilli Questo libro descrive la storia di Giovanni, un bambino che vive a Palermo. Nella scuola di Giovanni, c’è un bambino di nome Tonio che si comporta in modo prepotente. Giovanni e i suoi compagni di scuola hanno paura di questo bambino, per cui lo accontentano nelle sue minacciose richieste. Il padre scopre questi episodi e cerca di spiegare al figlio cosa sia la prepotenza, la paura, la mafia e come si può combattere fin da bambini. Per questo motivo decide di fargli un regalo di compleanno speciale: un giorno di vacanza particolare in cui padre e figlio percorrono le strade di Palermo, visitando alcuni luoghi importanti della vita di Giovanni Falcone. Fin da piccolo Giovanni Falcone proteggeva i suoi compagni di scuola dai prepotenti e ha continuato a farlo da grande diventando prima avvocato, poi magistrato nella Procura di Trapani, Palermo e Roma. Nel suo lavoro Giovanni Falcone ha cercato di assicurare alla giustizia i mafiosi e insegnare ai giovani la cultura del rispetto reciproco e il valore delle “leggi giuste”. Il 23 Maggio 1992 sono accaduti due eventi: il primo causato dagli uomini della mafia, Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta sono stati uccisi da un gruppo di mafiosi ed inoltre, quel giorno nasceva il piccolo Giovanni, il protagonista di questo romanzo. Il padre del bambino è stato vittima della mafia, perché costretto a pagare il pizzo per poter gestire un negozio ma, grazie all’esempio di Giovanni Falcone, è riuscito a ribellarsi. Per questo motivo ha chiamato suo figlio Giovanni. Il ragazzino del romanzo ha preso il nome di un uomo eccezionale, coerente e con il grande senso del dovere, un magistrato che ha messo in gioco tutto se stesso nella lotta contro la mafia, un cittadino rispettoso dello Stato e scomodo per troppe persone. Ma che cosa è la mafia? La mafia è un fenomeno criminale, che si trova principalmente in Sicilia, basato su una rete complessa ed organizzata di complicità, ricatto e violenza per motivi economici. Un celebre aforismo di Roberto Benigni ci spiega come sconfiggere questo terrificante mostro, questo “cancro” dello Stato Italiano: “Nelle fiabe non si insegna ai bambini che esistono i draghi, quello lo sanno già, si insegna ai bambini che i draghi si possono sconfiggere. Ed è quello che fanno scrittori come Saviano. Non dicono che la mafia c’è, ma dicono che la mafia può essere sconfitta.” La mafia si può combattere, da grandi e da piccini, nella vita di tutti i giorni. Abbiamo letto questo libro con piacere, attirati dalla curiosità di continuare a leggere per conoscere il finale. In realtà non esiste nessun finale. I nostri eroi non si sono sacrificati senza motivo e i loro sforzi dovranno avere un finale lieto. Omertà, mafia, cosa nostra sono parole che dovrebbero essere cancellate dal dizionario di qualunque uomo. Anziché lasciarci spaventare ed intimidire facilmente dovremmo ribellarci. Allora finalmente questa “onnipotente società” svanirà come un incubo. Speriamo che questo libro abbia trasmesso, non solo a noi, ma anche ai nostri coetanei dei valori e dei messaggi preziosi. Sara Paglia e Chiara Zuppetti classe III B Scuola Secondaria di primo grado “D.Alighieri”