Maghreb: il protagonismo della gioventù La rivolta dei giovani nel
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Maghreb: il protagonismo della gioventù La rivolta dei giovani nel
Associazione nazionale di solidarietà con il popolo sahrawi Da Gdeim Izik a Sidi Bouzid I giovani del Maghreb protagonisti della protesta Il protagonismo dei giovani del Maghreb, non nasce, come si è creduto, il 17 dicembre scorso quando un giovane disoccupato tunisino si è dato fuoco, per protestare contro l’ennesimo sopruso, a Sidi Bouzid, una località al centro del paese. Sono stati i giovani sahrawi a iniziare la protesta che poi si è estesa al resto del Maghreb. A Gdeim Izik, a una decina di km da El Aiun, la capitale del Sahara Occidentale occupato dal Marocco, i giovani sahrawi hanno cominciato, il 10 ottobre, a costruire un “accampamento della dignità”. Le loro parole d’ordine erano lavoro, fine delle discriminazioni nello studio e nell’impiego, rispetto dei diritti umani. Per questo avevano creato uno spazio di libertà, lontano dalla soffocante oppressione dell’occupante marocchino. Quando all’alba dell’8 novembre l’esercito lo ha investito e distrutto, l’accampamento contava 20.000 persone, disperse con una violenza inaudita. Ancora oggi il bilancio delle vittime è incerto poiché il Marocco ha blindato il territorio. Qualche settimana più tardi le parole d’ordine dei giovani sahrawi saranno le stesse gridate dai coetanei tunisini. I giovani sahrawi chiedono, oltre al lavoro, l’autodeterminazione e la libertà, quella che non hanno mai vissuto poiché nati sotto occupazione militare. Come hanno saputo fare oggi i giovani tunisini, le loro azioni ci giungono, da tempo, attraverso internet e i social network. Non a caso il regime di Mohammed VI controlla la rete per impedire ai giovani sahrawi di comunicare, chiude i blog dei giovani marocchini, limita con ogni mezzo nello stesso Marocco il lavoro delle testate e dei giornalisti che vogliono restare liberi. Dopo lo sgombero di Gdeim Izik, i territori occupati sono stati vietati ad ogni sguardo indipendente: commissione di inchiesta, giornalisti, osservatori internazionali, avvocati. I processi in corso, nel Sahara occupato come in Marocco, vedono i diritti della difesa continuamente violati. Si è arrivati alla violenza contro gli osservatori stranieri. Come la Tunisia, anche il Marocco gode da parte dell’UE di uno “status avanzato”. Dovrebbe riconoscere il grado non solo di apertura del mercato, ma anche quello del rispetto dei diritti umani. Quanti sahrawi devono ancora morire, quanti processi farsa si dovranno celebrare davanti alle prove delle torture subite dai sahrawi, quanti giornalisti marocchini dovranno essere condannati e quante testate dovranno essere chiuse in Marocco prima che l’UE reagisca? Vi invitiamo all’incontro promosso dall‘Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo sahrawi e dall’Ansps, su Maghreb: il protagonismo della gioventù La rivolta dei giovani nel Sahara Occidentale Lunedì 24 gennaio 2011 16.30 – 19.00 Senato della Repubblica - Sala ex-Hotel Bologna Via di Santa Chiara 4/A - Roma Con la partecipazione di: Mohammed Mouloud Mohammed Fadel, Segretario di Stato alla gioventù, della RASD Parlamentari dell’Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo sahrawi Rappresentanti dei gruppi giovanili dei partiti politici Osservatori internazionali Seguirà il Programma definitivo con le adesioni e gli interventi ANSPS - via Ostiense 152 b - 00154 Roma - Tel/fax +39.06 57 80 639; e-mail [email protected] CF 960 994 905 81; C/C bancario c/o Banca Prossima, IBAN IT 41 N 03359016001 0000 0001 528