Magistrale Orario di lavoro 2016
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Magistrale Orario di lavoro 2016
Laurea Magistrale Luogo della prestazione Orario di lavoro Monica McBritton Lecce, marzo 2016 • Il lavoratore non può essere trasferito da un'unità produttiva ad un'altra se non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive . MMcB Art. 2103 c.c. vigente 2 • Co. 2: La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. • Co. 3: Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. Ma possiamo trovare un riferimento nel co. 1: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Quindi l’orario: è un parametro per la determinazione della retribuzione ; serve ad individuare un limite massimo alla durata della prestazione dovuta dal prestatore ; Limite all’autosfruttamento: tutela della salute ( v. anche art. 32 Cost.), della dignità del lavoratore e del regolare funzionamento del mercato del lavoro. MMcB I principi costituzionali: art. 36 3 • • • • • • • • • Orario normale Orario supplementare Orario straordinario Orario massimo Orario multiperiodale Riposo giornaliero Riposo settimanale Ferie annuali Lavoro notturno MMcB Le qualificazioni giuridiche del tempo di lavoro 4 • Il D. lgs. 66/2003, attuativo della Direttiva comunitaria 93/104/CE, così come modificato nel 2004 e nel 2008 (l. 133/2008) • Abroga il r.d.l. n. 692 del 1923. • Applicazione generalizzata nel settore privato e pubblico, salvo alcuni casi specifici come gente di mare, personale di volo nella aviazione civile, autotrasportatori, personale della scuola ; forze dell’ordine, servizi di vigilanza privata, vigili del fuoco, protezione civile ecc. • In questi casi vige una normativa diversa o parzialmente diversa date le caratteristiche specifiche della prestazione o del servizio. MMcB Le fonti e ambito di applicazione 5 • Art. 1 d.lgs. 66/2003: • a)"orario di lavoro": qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell'esercizio della sua attività o delle sue funzioni: • b) "periodo di riposo": qualsiasi periodo che non rientra nell'orario di lavoro. • «La direttiva 93/104/CE va interpretata nel senso che un servizio di guardia che un medico svolge secondo il regime della presenza fisica in ospedale va considerato rientrante nell'orario di lavoro, anche qualora all'interessato sia consentito riposare durante i periodi in cui non è richiesta la sua opera, sicché la direttiva osta alla normativa di uno Stato membro che qualifichi come periodi di riposo i periodi di inattività durante un tale servizio” (casi SIMAP e JAEGER) MMcB La nozione di orario di lavoro 6 • 1. L'orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali. • 2. I contratti collettivi di lavoro possono stabilire, ai fini contrattuali, una durata minore e riferire l'orario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo non superiore all'anno. MMcB Orario normale di lavoro – art. 3 • Quindi l’orario multiperiodale… 7 • L'azienda, in funzione delle esigenze tecniche, produttive e organizzative e al fine di migliorare la produttività dell'organizzazione del lavoro, anche in corrispondenza delle variazioni di intensità dell'attività lavorativa, potrà predispone, secondo quanto previsto dall'art. 17, co. 4, la programmazione dell'orario di lavoro con un'articolazione multiperiodale, nel rispetto delle norme che tutelano la salute e sicurezza dei lavoratori. • La durata dell'orario normale di lavoro di 36 ore può essere fissata, (..), come media settimanale da effettuarsi in periodi non superiori a 6 (sei) mesi. • Nell'ambito dei regimi di orario multiperiodale di cui al comma precedente, le ore ordinarie non possono comunque superare Ie 42 ore settimanali e quella minima non potrà essere inferiore a 30 ore settimanali. • La durata del lavoro settimanale, differenziata per effetto dell'articolazione multiperiodale, non dà luogo ne alla riduzione del trattamento retributivo contrattualmente dovuto nei periodi con orario settimanale inferiore alle 36 ore, né al trattamento per il lavoro straordinario nei periodi con orario settimanale superiore alle 36 ore. I lavoratori interessati percepiranno per I’intero periodo la retribuzione relativa all'orario normale contrattualmente previsto, fermo restando che le ore eccedenti l'orario programmato vanno considerate e retribuite come lavoro straordinario secondo le ordinari e cadenze contrattuali. MMcB Federambiente: CCNL dei servizi ambientali 2011 - 2013. 8 • 1. I contratti collettivi di lavoro stabiliscono la durata massima settimanale dell'orario di lavoro. • 2. La durata media dell'orario di lavoro non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni, le quarantotto ore, comprese le ore di lavoro straordinario. • 3. Ai fini della disposizione di cui al comma 2, la durata media dell'orario di lavoro deve essere calcolata con riferimento a un periodo non superiore a quattro mesi. • 4. I contratti collettivi di lavoro possono in ogni caso elevare il limite di cui al comma 3 fino a sei mesi ovvero fino a dodici mesi a fronte di ragioni obiettive, tecniche o inerenti all'organizzazione del lavoro, specificate negli stessi contratti collettivi. MMcB Durata massima dell'orario di lavoro art. 4 9 • Art. 7 - Riposo giornaliero • 1. Ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a undici ore di riposo consecutivo ogni ventiquattro ore. Il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata o da regimi di reperibilità. • DUNQUE - la giornata di lavoro può essere estesa fino ad un massimo di 13 ore - estesa nella singola settimana fino ad un massimo di 78 ore MMcB Limite massimo giornaliero 10 Lavoro straordinario – • art. 1, co. 2 , lett. c) "lavoro straordinario": è' il lavoro • Cioè, oltre le 40 ore settimanali se i contratti collettivi non prevedono l’orario multiperiodale • Comunque l’art. 5, co. 1 dispone che il ricorso allo straordinario deve essere contenuto • Art. 5, co. 2 che sono i contratti collettivi di lavoro a regolamentare le modalità di esecuzione delle prestazioni di lavoro straordinario. MMcB prestato oltre l'orario normale di lavoro così' come definito all'articolo 3; 11 Segue: Lavoro straordinario art. 5 • Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi il ricorso a prestazioni di lavoro straordinario è inoltre ammesso in relazione ai casi eccezionali elencati al co. 4. • 5. Il lavoro straordinario deve essere computato a parte e compensato con le maggiorazioni retributive previste dai contratti collettivi di lavoro. I contratti collettivi possono in ogni caso consentire che, in alternativa o in aggiunta alle maggiorazioni retributive, i lavoratori usufruiscano di riposi compensativi MMcB • 3. In difetto di disciplina collettiva applicabile, il ricorso al lavoro straordinario è' ammesso soltanto previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore per un periodo che non superi le duecentocinquanta ore annuali. 12 • Art. 9 co. 1: • Il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero di cui all'articolo 7. Il suddetto periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a quattordici giorni (aggiunta nel 2008). • Tradizionalmente il lavoro domenicale - anche in presenza di un giorno di riposo infrasettimanale- viene compensato con una maggiorazione retributiva a causa della sua particolare penosità, consistente nel mancato godimento del riposo in un giorno tradizionalmente dedicato “al soddisfacimento di bisogni di natura familiare o sociale”. MMcB Riposo settimanale 13 Lavoro notturno • Lavoratore notturno: art. co. 2, lett. e) 1) qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno 3 ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale; 2) qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro. In difetto di disciplina collettiva è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga per almeno 3 ore lavoro notturno per un minimo di ottanta giorni lavorativi all'anno; il suddetto limite minimo è riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale. MMcB • È quello eseguito per 7 ore consecutive fra la mezzanotte e le cinque del mattino ( art. 1, co. 2 , lett. d). 14 Lavoro notturno – soggetti esclusi • Divieto di adibire le donne al lavoro dalle ore 24 alle ore 6 per • Sono esclusi dall’obbligo di prestare lavoro notturno: • la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a 3 anni o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa; • la lavoratrice o il lavoratore che sia l'unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a 12 anni; • la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile. MMcB il periodo che va dall’accertamento dello stato di gravidanza al compimento del primo anno di vita del bambino 15 • La ratio: l’esigenza di reintegrare le energie psico-fisiche del lavoratore, oltre che consentire la fruizione di quote di tempo da dedicare al “non lavoro”. • Per queste ragioni, le ferie non sono mai cumulabili con altri periodi di sospensione del rapporto (per es. maternità, malattia, preavviso). • Il prestatore di lavoro ha diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane (art. 10). • L’art. 2109 c.c.: L'imprenditore deve preventivamente comunicare al prestatore di lavoro il periodo stabilito per il godimento delle ferie. MMcB Ferie annuali retribuite 16