LIBERTÀ, CUORE DELLO XING YI QUAN

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LIBERTÀ, CUORE DELLO XING YI QUAN
LIBERTÀ, CUORE DELLO XING YI QUAN
Articolo di Kenneth Cohen, da "Inside Kung Fu", traduzione di Luigi Zanini
Preso da: http://lzanini.blogspot.com
Xingyiquan, la "boxe del corpo e della mente", è sempre stata associata con le cose militari.
E' attribuito ad un generale della dinastia Sung, Yueh Fei.
Il fondatore storico dell'arte, Chi Lung-feng (17.mo secolo) ebbe due discepoli: Ts'ao Chi-Wu, comandante
generale della provincia dello Shanxi e fondatore della scuola dello Shanxi di Xingyiquan, e Ma Hsueh-Li,
fondatore della scuola dello Honan, associata con molti feroci boxers mussulmani.
Xingyiquan costituiva il training di base per l'esercito cinese durante la prima e la seconda Guerra
Mondiale. Esistono persino libri scritti sulle forme di baionetta dello Xingyi!
Un'autentica arte marziale non è mai bella da vedere; la sua grazia e la sua bellezza sono un prodotto
collaterale dell'efficacia, non uno scopo. Infatti, quanto più l'arte è orientata al combattimento, tanto più
semplici sono i movimenti. L'esperienza del combattimento insegna che si deve eliminare ogni tecnica che
sia "fiorita" o simile ad una danza, e di concentrarsi su ciò che funziona.
Perciò in un'arte marziale come lo Xingyiquan possiamo vedere i principi distillati di un'autodifesa di alto
livello: attacco è difesa, circolarità e l'intera potenza del corpo.
Questi principi possono essere applicati a qualsiasi arte marziale per aumentare la propria potenza ed
efficacia. Infatti l'uomo che io considero il più grande maestro di Xingyiquan di tutti i tempi, Wang
Xiangzhai, a suo tempo eliminò la pratica delle forme di Xingyi dal suo allenamento, sviluppando invece un
allenamento sulla forma di meditazione in piedi e sul lavoro di spostamenti (chiamato I Chuan, "la Boxe
della Mente") e poi applicò l'abilità dello Xingyi al combattimento reale.
Wang era un istruttore della fanteria cinese negli anni '20 e verso il 1929 un suo studente del terzo anno,
Chao Tao-Hsin, aveva praticamente vinto il primo posto in un torneo open di full contact nello Hangzhou.
C'è un famoso detto nell’arte del Taijiquan: "Se l'avversario non si muove, io non mi muovo. Se compie un
piccolo spostamento, io muovo per primo".
Attenzione, non dice: "Esco dalla sua direzione e poi attacco". No, dice: "Io muovo per primo".
Questa è la pietra angolare della filosofia e della metodologia dello Xingyi.
Sviluppate una consapevolezza e riflessi così finemente in sintonia da capire anche dal più piccolo indizio persino un cambiamento di respirazione, il salire di una spalla o lo spostamento del peso - il segnale di un
attacco. E quindi attaccate per primi.
I maestri di Xingyi insegnano che "Xingyiquan non ha passi indietro".
E' vero anche l'opposto, che "Xingyi avanza in ogni caso".
Ciò significa che qualsiasi cosa faccia l'avversario, persino anche se voi siete incapaci di anticipare i suoi
movimenti, dovete attaccare. Passo avanti verso il nemico. A volte questo significa scambiandosi colpi,
persino ricevendo un cazzotto nello stomaco in cambio di un colpo al viso dell'avversario.
Idealmente il praticante di Xingyi taglia attraverso, s’infila dentro l'avversario mentre questi attacca,
deviando fuori i pugni e i calci mentre al contempo colpisce con la stessa mano o con l'opposta.
Spesso la difesa è l'attacco. Perciò il vero segreto delle arti marziali cinesi è "Non c'è uno-due, c'è solo
uno".
Questo significa che raramente capita che ci sia il tempo di applicare un attacco combinato (uno-due),
perché nel tempo che impiegate per lanciare un attacco, l'avversario si sta muovendo in una posizione
differente. Perciò è meglio basarsi sulla sensibilità e l'adattabilità (niente strategie preconcette, la mente è
svuotata). Studia un colpo simile al fulmine, invisibile (e invincibile) e applicalo da diverse angolazioni e
posizioni.
Ricordiamoci che il maestro di Xingyi Guo Yunshen passò molti anni in prigione.
Mentre le sue mani erano incatenate, tirava pugni alternati (l'elemento legno dello Xingyi, chiamato Peng,
"che frantuma"), facendo schioccare le catene avanti e indietro (questo può essere utilizzato come metodo
d'allenamento: usate un tovagliolo invece delle catene).
Quando Guo fu rilasciato, fu chiamato "Il divino pugno che frantuma", a causa della potenza del suo pugno.
Attaccare difendendosi richiede un approccio totalmente diverso con il corpo e con la mente, ed è qui che
possiamo vedere come Xingyiquan è complementare ad altre arti morbide quali il Taijiquan.
Primo, quando un combattimento è inevitabile o durante la pratica del combattimento, il combattente di
Xingyi deve costantemente cercare una apertura o un punto debole nella difesa dell'avversario.
Deve essere pronto a prendere l'iniziativa. Non vuole essere la vittima. "Autodifesa" non significa usare la
forza, ma usare la forza intelligentemente. Sì, evitare tutte le situazioni di aggressione, scappare se ce n'è
ancora il tempo. Ma se non c'è tempo, allora sii pronto a colpire quando è più efficace il colpo.
Lo Xingyi richiede economia di movimento, come anche economia di forza.
Usate il minimo dispendio di energie necessario per riuscire in un dato lavoro. Se hai bisogno di solo
quattro once di forza per deviare l'attacco di un avversario, non usate cinque once.
Un avversario molto abile riuscirà ad utilizzare quell’oncia in più di forza per mandare all'aria il vostro
equilibrio. E' implicito che dobbiamo anche infliggere il minimo danno. Una volta che l'avversario è a terra
e che noi siamo in controllo, raramente c'è bisogno di uno strangolamento o di una rottura di ossa.
State attenti al gongfu nucleare, che stermina.
Quest’oncia in più di energia è in realtà una buona definizione di stress.
Se noi d'abitudine tendiamo i nostri muscoli oltre il necessario, pian piano indeboliamo il corpo. La nostra
salute ne soffre e si stanca facilmente. Ciò vale sia per sforzi inutili sia per muscoli cronicamente tesi, come
tenere le spalle alzate o i tendini delle gambe tesi. E' un errore pensare che, siccome queste tensioni sono
abituali e inconsce, non ci disturbano.
Un aspetto negativo dell'adattabilità umana è che ci possiamo adattare a situazioni non sane.
Possiamo "spegnere" una parte del corpo, ignorando una seccatura costante, nella stessa maniera in cui
possiamo imparare a non sentire un'autostrada vicina o il ronzio di un refrigeratore.
Ancora peggio, certe persone dimenticano che c'è una possibilità di tensione; così loro identificano lo stato
normale con la loro malattia dicendo: "Sono fatto così. Non posso cambiare".
In realtà il cambiamento costante è una delle leggi della vita.
Nel momento in cui i cambiamenti cessano, noi moriamo. Aumentando la nostra consapevolezza corporea
attraverso le forme e la meditazione dello Xingyiquan, impariamo a sentire e accettare e alla fine ad
eliminare queste tensioni.
Un altro aspetto importante dei movimenti dello Xingyi è la circolarità.
Quando l'avversario attacca, il trucco è come trovare l'angolo giusto d’attacco-difesa, in modo che la forma
circolare delle braccia buttino fuori l'avversario. Posizioni circolari, e quindi movimenti circolari.
Esistono tre tipi di movimento circolare nello Xingyi.
Il primo è la rotazione del bacino, che controlla il movimento delle armi.
Possiamo definire i piedi come il manico della frusta, il bacino come il corpo della frusta, e il pugno come la
punta. Oppure immaginate che il pugno sia la palla di ferro in fondo ad una catena; usate il bacino per
lanciarla. Io la chiamo "il cerchio orizzontale".
Il secondo è l'avvolgersi del corpo, in cui ogni parte del corpo ruota sul proprio asse, dando una qualità
sinusoidale, a forma di serpente, al corpo. Questo è il famoso "filare la seta" (chan ssu ching) dello stile
Chen di Taijiquan.
E' un'eccellente forma d’esercizio per aumentare la flessibilità e la scioltezza, ed è una forma molto
potente di allenamento marziale. Quando il braccio si avvolge, è difficile da afferrare; l'avversario sarà
incapace di controllarvi o di applicare tecniche di Chin Na (prese e proiezioni).
Quando colpite, le vostre braccia si avviteranno verso l'interno, buttando fuori l'attacco dell'avversario, e al
contempo il movimento d’avvitamento permetterà al pugno di entrare più a fondo nel busto
dell'avversario. Il pugno avvitato è molto utile per generare una grande quantità di potenza dalla distanza
ravvicinata. Si può anche cominciare dal pugno appoggiato sul corpo dell'avversario, girando poi il pugno e
avvitandolo verso l'interno, penetrando attraverso l'armatura addominale dell'avversario.
Per ultimo viene quello che io chiamo "il cerchio verticale" o "potenza rotolante".
Qui la forza rotola in alto attraverso il corpo, muovendosi come un'onda lungo la spina dorsale. E poi si
abbatte verso il basso, come un'onda di marea. Il colpo è scaricato verso il basso. Per esempio, quando si
spinge un avversario, invece di spostarlo verso l'aria, l'avversario è spinto verso il basso, le ginocchia
cedono.
Questo colpo può essere devastante.
Un colpo o una spinta ordinari sono leggermente angolati verso l'alto. Questo significa che quando la tua
forza eccede il peso del corpo dell'avversario, l'avversario probabilmente perderà l'equilibrio e sarà spinto
indietro. Ma nella forza rotolante il pugno, se angolato correttamente, si muoverà verso il basso in
direzione delle radici dell'avversario. Questi non avrà dove andare, e il pugno penetrerà gli organi interni.
Un tipico esempio della potenza di tutte e tre le energie circolari si può vedere nel primo movimento dello
Xingyiquan, Pi Chuan ("spezzare").
Si dice che sia basato sul metallo, perché si muove come un'asse di ferro che taglia del legno.
Questa è potenza rotolante verso il basso. Ma lo spezzare può essere esercitato anche spingendo il taglio
della mano diritto in avanti, come l'arco di una nave che "spezza" l'acqua.
Il bacino ruota per aggiungere potenza e velocità al colpo. Questo è il cerchio orizzontale.
Una delle maniere più potenti per applicare questo "spezzare" è di schiacciare la giuntura della spalla
quando l'avversario tira un pugno con gancio o esterno. Usate il taglio della mano o la parte bassa del
palmo per colpire fra la spalla e la clavicola, lungo la linea inferiore del deltoide.
Quest’area è anche il primo punto del meridiano del polmone, e quindi si deve colpire con molta
delicatezza durante la pratica o vi saranno rischi di danneggiamento ai polmoni. Applicando cerchi sia
orizzontali che verticali, il braccio comunque ruota su se stesso.
Le forme e le applicazioni dello Xingyiquan coinvolgono l'intero corpo.
Le braccia non si muovono mai da sole. L'intero corpo è allineato e quindi condotto in avanti come un
martello pneumatico, di modo che tutta l'energia è rilasciata nel punto d'impatto.
Wang Xiangzhai era solito dire ai suoi studenti: "Il pugno non colpisce mai, solo il piede colpisce".
Questo non si riferisce ai calci, ma al lavoro dei piedi. Il pugno rilascia solamente l'energia che arriva dal
piede. Per tutto il tempo della pratica dello Xingyi bisogna mantenere una connessione conscia fra piede e
mano. Potenza dell'intero corpo significa anche che: "Il pugno non è il pugno, l'intero corpo è il pugno".
In altre parole, ogni parte del corpo può agire come un pugno che "frantuma" (legno), ogni parte del corpo
può "spezzare" (metallo) il corpo dell'avversario (persino la testa), un gomito può essere usato per
"perforare" la mascella dell'avversario (acqua), la spalla può "battere" sullo sterno dell'avversario (fuoco), e
il passo all'interno del piede può oscillare diagonalmente verso l'addome dell'avversario ("incrociare",
l'elemento terra). Infatti, l'autentica semplicità dei movimenti dello Xingyiquan permette maggiore libertà
di immaginazione e variazione di tecnica.
La libertà è lo scopo dello Xingyiquan.
Dobbiamo studiare per imparare ad essere neutrali, perfettamente rilassati e pronti per il movimento in
qualsiasi direzione, da qualsiasi angolo, senza ripetizione - consapevolezza liberata da regole e regolazioni
dell'imparare meccanicamente, cosa che troviamo in così tante arti marziali.
Il corpo impara a rispondere al bisogno del movimento, alla consapevolezza dell'attimo presente,
dell'"ADESSO".