Inaccettabile rinuncia a chiamarsi madre
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Inaccettabile rinuncia a chiamarsi madre
8 MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 La Provincia SPAZIO APERTO M5Stelle: tecnologia o no a decidere è sempre uno solo Egregio direttore, i tecnologici ed innovativi mezzi forniti al movimento 5 Stelle per fare una nuova politica, restano per me soltanto una chimera. 41mila attivisti certificati hanno partecipato e stabilito di partecipare alle consultazioni sulla formazione del governo Renzi. M il deus ex machina Grillo incontrando Renzi come in uno sketch televisivo, non ha discusso di riforme o proposte serie per affrontare la stiuazione delicata di questi momenti. Ora anche il sindaco Pizzarotti è stato scomunicato su twitter per aver organizzato un incontro senza l’approvazione dell’ex comico. Se fare rete non va bene, fate voi ha sentenziato Pizzarotti. Sarà tecnologia innovativa quella che a decidere e fare è sempre e solo uno? Gianluca Sarzi Puttini (Rivarolo del Re) ...................................................................................... . Padania Acque gestione Tutelati Comuni e cittadini? Egregio direttore, (...) vorrei chiedere al sindaco di Bonemerse se non ha notato nulla di strano nella stesura dello statuto ‘Padania acque gestione’, statuto che la sua giunta ha votato il 24 febbraio. Non si è accorto il signor Guarneri che delle undici persone elette nel comitato di controllo sei, dico sei, sono designate dall’ente affidatario Provincia, e cinque in rappresentanza dei 115 Comuni del nostro territorio? Un conflitto di interessi macroscopico. Il classico caso dove il controllato è di fatto anche il controllore. Chiedo da cittadino: tutto a posto? I singoli Comuni sono tutelati? I cittadini cremonesi sono tutelati? [email protected] ...................................................................................... . Il Pd applaude Pizzetti e sostiene il cambiamento Signor direttore, dopo la lettura del suo editoriale di domenica scorsa, arcigno, severissimo, sostanzialmente stroncativo del profilo politico e delle condizioni del Pd, oso proporle alcuni pensieri compensativi. Il Pd che, a suo dire, avrebbe voluto rottamare il senatore Pizzetti, è lo stesso Pd che all’unisono applaude e festeggia la sua chiamata al governo, l’ha promosso alle ‘parlamentarie’, lo riconosce come leader autorevole, competente, presente sui problemi del territorio. Pur con qualche passaggio dialettico, inevitabile e spesso salutare. Il Pd che a suo dire ‘non è in grado di promuovere alcun cambiamento’ è lo stesso Pd che riconosce, promuove, sostiene la candidatura ‘generazionale’ di Galimberti, espressione innovativa di società, cultura, partecipazione civica e democratica. Candidatura strategicamente riconosciuta e avvalorata dal senatore Pizzetti. Il Pd che a suo dire è ‘immobile e ripiegato sul passato’ è l’unico partito che fa le primarie, discute ‘coram populo’, presente la stampa, pubblica i bilanci, con entrate e uscite denominate. Chi altri fa così? Il Pd che a suo dire frena l’impegno dei privati nella cultura è lo stesso Pd che, professando il riferimento costituzionale alla cultura e al suo esercizio come fenomeno di libertà, riconosce valore ad un corretto rapporto, distintivo e cooperante, senza egemonie e senza subalternità, né padrone né servo, col cappello in mano. Sulla lettura dei risultati delle primarie, il Pd non ha ipocritamente ‘mistificato la realtà’ ma ne ha dato lettura contestualizzata e oggettiva. E 1.600 e rotti voti, coi tempi che corrono, non sono bruscolette. Il Pd dell’‘intransigenza ideologica’ è lo stesso Pd che organizza, con lusinghiero consenso, scuole di formazione per amministratori, con risorse interne. L’idea di riformismo municipale è una delle idee più feconde dell’inaugurata stagione politica. É vero, direttore, che la politica è una guerra, ma un po’ più di equanimità argomentativa direi che non guasta. Franco Verdi (presidente Assemblea provinciale del Pd) IL CASO Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori Inaccettabile rinuncia a chiamarsi madre Egregio direttore, a parer mio è inaccettabile l’arroganza con cui i Comuni per iscrivere i figli a scuola chiedono ai genitori di firmare e rinunciare a chiamarsi padre o madre, almeno sui moduli di iscrizione dove viene indicato un insignificante e banale ‘genitore 1 e genitore 2’. Mi ha colpito il coraggio che ha avuto una donna milanese che ha difeso con orgoglio la fortuna di essere madre, cancellando sul modulo di iscrizione la dicitura ‘genitore 1’ sostituendola con la parola ‘mamma’ per battere la politica che divide. Quel ruolo così bello, insostituibile ma difficile, da interpretare con fatica ogni giorno, anzi ogni ora del giorno, specialmente quando sfortunatamente si è rimasti soli a crescere i figli. Inaccettabile non riconoscere questo ruolo fondamentale per i nostri bambini, relegarlo nell’incognita indifferenza, per paura di che? Forse per aprire uno spiraglio alle coppie omosessuali che devono iscrivere un bambino a scuola. Ci sarà forse un posto anche per loro un domani, ma ...................................................................................... . Vanoli, sconcerto per gli insulti del tifo organizzato al capitano Signor direttore, le seguenti righe sono indirizzate ai membri del ‘gruppo organizzato’ Wbb, voglio esprimere il mio sconcerto per il comportamento e la posizione adottata nei confronti del capitano della Vanoli Basket Cremona. Insultare con nomi irrispettosi una persona, nonostante una prestazione sportiva poco lucida, credo non sia un comportamento corretto da parte di chi si ritiene membro di un ‘gruppo organizzato’. Le critiche possono essere riconosciute e accettate ma gli insulti, da parte del proprio ‘tifo organizzato’, sono pesanti (anche per dei professionisti). Inoltre, per dirla tutta, i Wbb sono più identificabili in un gruppo di merenda e/o gite con una conoscenza in materia cestistica scarsa. Per questo motivo invito il capitano Klaudio Ndoja a non fare caso a quelle cattive parole ma a condurre la squadra verso la salvezza. Ps: il pubblico invita il gruppo Wbb a rivedere il calendario per meglio identificare il periodo di carnevale: è da 2 turni casalinghi che si notano maschere e parrucche al PalaRadi. M.R (Cremona ) ...................................................................................... . Servizi sociali di Crema 1° obiettivo un miglior servizio Signor direttore, scopro con amarezza che il riassunto in prima pagina (La Provincia Quotidiano di Crema, del 2 marzo 2014) dell’articolo ‘Crema. Servizi sociali-Assemblea a Ombriano Caccia ai profittatori’ è del tutto fuorviante rispetto all’intervista che ho rilasciato al giornalista Stefano Sagrestano. Il primo obiettivo della riorganizzazione è garantire un migliore servizio ai cittadini ed il secondo è valorizzare le risorse del volontariato e del terzo settore. Come conseguenza di ciò vi è anche una maggiore custodia sociale e LA POLEMICA www.laprovinciacr.it quindi un maggiore controllo delle situazioni. Affermare che ‘l’obiettivo dei servizi sociali illustrato all’assemblea indetta a Ombriano sia evitare che ci sia chi approfitti della solidarietà di associazioni, enti locali e volontariato per racimolare aiuti a discapito di chi ne ha veramente la necessità’ non interpreta assolutamente l’intenzione dell’amministrazione che ha come prima finalità il rispetto ed il supporto a tutte le persone che si trovano in una situazione di difficoltà così critica come è quella che stiamo sperimentando. Quella che ci auguriamo è un’esperienza di prossimità e non di controllo giudicante. Già in passato mi è stata rimproverata la disponibilità diretta nei confronti della stampa. Ora ne comprendo bene i motivi e cercherò di essere più cauta. Angela Beretta (Cremona) ...................................................................................... . Mario Lodi/1. Teniamo viva la bellezza del suo fare scuola Egregio direttore, domenica scorsa per una serie di circostanze mi sono ritrovato a Messa proprio a Drizzona e, transitando di fronte alla sua cascina alle 10 di mattina, ho detto alla mia famiglia: «Qui abita un grande uomo», senza immaginare che proprio in quegli Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori LA RACCOLTA RIFIUTI È A SINGHIOZZO PORTO I SACCHI IN MEZZO ALLA STRADA Egregio direttore, penso che non ci sia cosa più irritante che essere preso in giro dalle istituzioni, mi spiego. Sono residente in via Giordano e nel cortile esiste un locale per la raccolta dei rifiuti di tre condomini, sempre più spesso viene saltato il giorno di ritiro degli stessi da parte del servizio dei rifiuti. Tutte le volte segnalo il disservizio a chi di competenza e tutte le volte mi viene risposto «che c’è un sostituto che forse non conosce il giro, e che avrebbero provveduto con urgenza», dove il loro provvedere significa aspettare il turno successivo, con conseguente accumulo di rifiuti. Ieri ancora lo stesso disservizio, con la variante che hanno lasciato nel portone dei sacchi vuoti senza ritirare i pieni. i campanelli funzionano regolarmente e io ero in casa. Ora mi chiedo, effettuiamo volontariamente la raccolta differenziata, paghiamo regolarmente le tasse ed essere presi in giro con simili risposte ed atteggiamenti ci sembra una provocazione. Se la prossima volta porto in strada i sacchi non raccolti lasciandoli alle intemperie ed alla vista di chi transita, ci sarà qualche funzionario che mi contesterà? Pietro De Padova (Cremona) La firma della mamma milanese per favore senza calpestare chi fa la mamma e il papà con grande gioia e rinunce. Chissà quante altre donne imiteranno la signora milanese depennando la parola ‘genitore 1’ per scrivere invece la parola più bella del mondo: ‘mamma’. Pierfranco Arisi (Castelponzone) ipocrisia del politicamente L’ corretto a tutti i costi fa diventare antipatici i diritti, come a mio vedere sono quelli sacrosanti delle coppie di fatto, che si intende tutelare. istanti si stava consumando lo strappo più profondo che tutti attende. Credo che il Vangelo della domenica, quello dei gigli dei campi e degli uccelli del cielo, sia stata la ‘colonna sonora’ più adatta. Se don Lorenzo Milani, con la sua scuola inclusiva, ha trasmesso valori umani fondamentali attraverso il suo slancio socio-educativo, il M.° Mario Lodi a tutto ciò ha aggiunto intuizioni didattiche insuperabili. Il cuore e le mente vanno dritti alla piccola scuola elementare di Cingia, ai miei inizi come insegnante. Quanta passione nei laboratori espressivi, chiamati ‘botteghe’, in cui si imparava a modellare la creta, a cantare, a recitare, a suonare, costruire libri in biblioteca, a disegnare. Come dimenticare il prezioso e gratuito apporto dell’amico Antonio Mori, dotato di competenze naturalistiche e manualità artistica fuori dal comune: le uscite nei campi a raccogliere bruchi per far nascere farfalle, allestire lombricai, ospitare girini in terra-acquari auto-costruiti e poi la costruzione di burattini, gli origami, il disegno astronomico… allora, cari insegnanti e dirigenti scolastici, fra le necessarie procedure che certificano la qualità della scuola di oggi, che ne definiscono un’omogenea offerta formativa, che mirano a informatizzare tutto ciò che si può, credo proprio che dovremo tenere sempre vive la poesia e la bellezza della scuola del Maestro. Pierpaolo Vigolini (Cingia de’ Botti) ...................................................................................... . Mario Lodi/2. Non lo pianga chi gli negò la medaglia d’oro Egregio direttore, è la prima volta che scrivo a un giornale, ma oggi non posso non farlo. La notizia della scomparsa di Mario Lodi ha suscitato in me dolore, ma anche ricchezza di ricordi, gratitudine e profonda ammirazione per la sua competenza pedagogica e per il tratto di sobria signorilità che lo caratterizzava. È a partire da questi sentimenti che mi permetto di esprimere un desiderio: la città di Cremona non sia così meschina da piangere lacrime di coccodrillo, dopo avergli negata la medaglia d’oro. Chi oggi vorrebbe accreditarsi come possibile futuro amministratore ‘trasversale’ rammenti di averlo pubblicamente definito non degno di riceverla, perché ‘uomo di parte’. Lodi non lo è stato affatto; è stato invece educatore capace di scegliere da che parte stare: con i piccoli, con i più poveri culturalmente, con la creatività che fa bella la vita, con il dialogo in famiglia, con la docenza vissuta come servizio alla crescita personale e civile. Il mio incontro con il maestro risale agli anni della cattolicissima scuola magistrale ‘Figlie del S. Cuore’, dove venne più volte, rifiutando sempre qualsiasi forma di compenso. Con le mie alunne ha parlato appassionatamente di infanzia, di arte, di speranza e di fatica per costruire un mondo più umano e più giusto. Non certamente di ideologie. Grazie, Maestro, per tutto ciò! E, nella sua grandezza d’animo, perdoni questa città incapace di riconoscere i testimoni credibili di un tempo e di una storia. Marialuisa Ghizzoni (Cremona) ...................................................................................... . Mario Lodi/3. Esempio di fronte alla miseria del presente Gentile direttore, Mario Lodi ha concluso la sua lunga vita. Per chi è diventato maestro con l’esempio dei suoi libri ed ha iniziato il proprio cammino educativo riempiendo le aule di limografi per la stampa di giornaletti forse ingenui, di interviste e di colori, scrivendo storie coi bambini e scoprendo, anche grazie a lui, che la scuola poteva e doveva essere qualcosa di diverso dalla triade ‘dettato ortografico-tema-problemino’; per chi anche attraverso i suoi scritti ha scoperto la magnifica libertà di costruire biblioteche di scuola in alternativa agli allora polverosissimi libri di testo, per tutti costoro ricordare la figura di Mario Lodi è un esercizio sconfortante, di fronte alla miseria del presente. Non avere memoria di cosa abbiano significato Lodi o Ciari o il Movimento di Cooperazione Educativa, non avere memoria neppure di chi da altre sponde ideali contestava la loro pedagogia, ignorare insomma la bellissima storia della didattica che anche nel cremonese ha conosciuto tentativi non indegni, vuol dire semplicemente rimuovere quarant’anni di pedagogia, che già del resto possiamo dare per dispersa a favore della Tecnologia Cieca, l’attuale pensiero unico. Giorgio Pagliari (Cremona) ...................................................................................... . Intitoliamo a Pasolini il teatro di Casalbuttano Signor direttore, chiedo spazio alla sua rubrica dei lettori per fare un inno e lode alla vera cultura, non quella d’élite, ma quella dei non omologati e degli ultimi. Nella ricorrenza della sua nascita, ritengo doveroso intitolare il teatro comunale di Casalbuttano, teatro per modo di dire, Vincenzo Bellini, o meglio sala cinematografica adibita a teatro in quanto non esiste nessuna struttura di richiamo ai veri teatri, ma un semplice palco da recite ‘oratoriane’, all’attore, regista, poeta, scrittore, sceneggiatore, giornalista Pier Paolo Pasolini, nato il 05 marzo 1922, un uomo vero, genuino, di eccezionale versatilità, un intellettuale attento ai fenomeni sociali e politici e contro le peggiori abitudini borghesi. Per quanto riguarda la erigenda nuova scuola media sono a proporre il nome del salesiano padre Mauro Casarotti, ‘la Madre Teresa’ della nostra comunità nato a Casalbuttano nel 1917 e morto nella missione in India dove fu per tanti anni rettore del seminario, quindi a un maestro di vita, di cultura della povertà e di servizio dei e per i poveri, contrariamente a qualche maestrina di paese dalla penna blu e rossa e per di più ‘bigotta borghese’. (...) Giacomo Mondini (Casalbuttano) ...................................................................................... . Piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 2 - CREMONA Telefono 0372 460592 r.a. - Fax 0372 33997 • Pavia: sabato 15 marzo 2014 – in autopullman • Turchia: dal 25 aprile al 1° maggio 2014 – in aereo • Lourdes: dal 2 al 5 maggio 2014 – in aereo • Lourdes: dal 5 al 7 maggio 2014 – in aereo • Giordania: dal 12 al 17 maggio 2014 – in aereo • Normandia: dal 20 al 26 agosto 2014 – in aereo