Dalla Curia Nomine Dalle Province

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Dalla Curia Nomine Dalle Province
Servizio Digitale d'Informazione SJ
Vol. XV, n. 8, 5 aprile 2011
Dalla Curia
- Dal 28 marzo al 9 aprile si svolge presso la Curia Generalizia un Colloquio dei superiori maggiori di lingua inglese
nominati durante l'ultimo anno. Scopo dell'incontro è fare una riflessione di gruppo, con la partecipazione del Padre Generale,
su importanti temi del governo delle Province, quali, ad esempio, il rendiconto di coscienza e l'accompagnamento personale,
l'animazione comunitaria, l'inserimento nella realtà della Chiesa locale, la missione alle frontiere e la collaborazione
interprovinciale e internazionale. Il colloquio serve anche a far conoscere ai nuovi superiori i diversi uffici e servizi della
Curia Generalizia e per avere un contatto personale con i collaboratori del Padre Generale nel governo della Compagnia
universale. Il colloquio ha sempre un carattere internazionale. A questo vi partecipano 12 superiori maggiori provenienti da
Canada, Ungheria, Irlanda, India, Malesia, Sri Lanka, Vietnam, Giappone, Micronesia, come pure i nuovi presidenti delle
Conferenze d'Europa e dell'Africa. Al termine, i Provinciali visiteranno e celebreranno l'Eucaristia alle Camerette di S.
Ignazio, come segno di impegno concreto con il carisma e la missione della Compagnia. Questo Colloquio in inglese è il
primo di quelli previsti per questo anno.
- Dal 3 aprile fino al 7, è in corso presso la Curia Generalizia di Roma, l'incontro dei Soci dell'Assistenza dell'Europa
Occidentale (EOC). Come già abbiamo detto per il precedente incontro dei Soci dell'Africa, lo scopo è di permettere ai Soci
di entrare in familiarità, da una parte con il sistema amministrativo e burocratico della Curia Generalizia e, dall'altra, di
conoscere i compagni gesuiti che lavorano nella Curia. L'incontro è anche un'opportunità di scambio e di amicizia. Il
segretario della Compagnia e il Procuratore Generale aiuteranno i partecipanti nello studio approfondito dei vari aspetti del
lavoro dei Soci, soprattutto per quanto riguarda le procedure contenute nei documenti ufficiali, come ad esempio, le
Costituzioni della Compagnia di Gesù, le "Norme Complementari", il "Manuale Giuridico-Pratico della Compagnia", gli
Acta Romana, il Practica Quaedam. Quest'ultimo è stato rinnovato dopo l'ultima Congregazione Generale e si spera che
presto sarà pubblicata la nuova edizione.
- Dal 4 al 9 aprile, i cinque dirigenti dei Global Ignatian Advocacy Networks (GIAN) sull'ecologia, l'educazione, la gestione
delle risorse naturali e minerali, le migrazione, la pace e i diritti umani, si incontrano presso la Curia dei gesuiti a Roma con
quattro esperti provenienti da Gran Bretagna, Germania, Singapore e Spagna. Questo incontro segna l'inizio di un programma
di formazione della durata di due anni su advocacy (difesa legale) e networking (lavoro in rete), progettato e gestito dal
Segretariato per la Giustizia Sociale e l'Ecologia.
Nomine
Il Padre Generale ha nominato:
- Il P. Dermot Preston nuovo Provinciale della Provincia d'Inghilterra. Padre Dermot, fino ad ora Superiore Regionale della
Guyana, con residenza a Georgetown, è nato nel 1957, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1979 ed è stato ordinato
sacerdote nel 1990.
Dalle Province
AFRICA: Fiorisce il deserto
In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, e celebrata il 21 marzo scorso, la
Fondazione Magis, organizzazione non governativa dei Gesuiti italiani, ha presentato in un video i primi frutti della
campagna "Acqua in Africa": la costruzione di una diga a Lebda, in Burkina Faso. "I lavori - spiega in una nota Padre
Umberto Libralato, vicepresidente del Magis - sono partiti nel 2009 tra mille difficoltà. Oggi dopo due anni, i 4 milioni di
metri cubi di acqua contenuti nella diga stanno facendo fiorire decine di orti nei villaggi limitrofi a Lebda, fino a un raggio di
metri cubi di acqua contenuti nella diga stanno facendo fiorire decine di orti nei villaggi limitrofi a Lebda, fino a un raggio di
30 chilometri". La campagna "Acqua in Africa", riferisce l'agenzia dei vescovi italiani SIR, è stata lanciata nel Natale 2010
per raccogliere fondi da destinare a tre paesi africani (Burkina Faso, Ciad, Repubblica Democratica del Congo). Risorse che
verranno impiegate per la costruzione di infrastrutture idriche, come serbatoi, pozzi e dighe, in grado di cambiare la vita delle
popolazioni a cui sono dirette. Lo strumento per la promozione dell'iniziativa è un cruciverba inerente ai problemi idrici delle
popolazioni africane. Il video è disponibile su Youtube nel sito del Magis: www.magisitalia.org
ARGENTINA: Progetto "Agrobio"
Si è concluso lo scorso 4 marzo, con un convegno finale tenutosi nel Palazzo del Governatorato di Cordoba (Argentina), il
progetto ISAS (Istituto di Scienze Amministrative e Sociali, dei gesuiti di Palermo, Italia), finanziato dal Ministero del Lavoro
e destinato a 30 giovani italo-argentini residenti nella circoscrizione consolare di Cordoba, mirato al cambiamento
dell'agricoltura per la sua trasformazione al biologico. Il Progetto "Agrobio" è stato per l'ISAS una grande esperienza di
lavoro formativo ed organizzativo. Uno sforzo durato 14 mesi, ma fecondo di risultati che sono apparsi evidenti nel
rendimento degli allievi, nella qualità delle iniziative realizzate, nel coinvolgimento delle associazioni del mondo agricolo e
delle istituzioni del governo argentino (particolarmente interessato al passaggio delle imprese agricole al biologico), e non
ultimo nei progetti di sviluppo elaborati dagli studenti con l'intento di diffonderne gli esiti alle istituzioni argentine affinché
possano sostenerne, lo speriamo, la realizzazione e generare esempi d'impresa replicabili anche in altre aree del Paese. Vanno
anche ricordati gli
stages trascorsi in Italia (Emilia Romagna e Sicilia) dai 30 studenti a conclusione del programma
didattico. Al P. Rafael Velasco S.J., rettore dell'Università Cattolica di Cordoba, è da attribuire molto del successo che ha
avuto il progetto, rendendo disponibili i locali dell'Università generosamente offerti. Ciò soprattutto in nome di quella
cooperazione tra i gesuiti nel mondo che scaturisce dall'ideale di servizio che ci anima per il bene comune della gente con lo
spirito di universalità che Sant'Ignazio ci raccomanda.
GIAPPONE: Dopo il terremoto
Il 24 marzo il Provinciale del Giappone ha scritto una seconda lettera dopo il terremoto e lo tsunami dell'11 marzo. Eccone
alcuni estratti. "Il numero delle vittime è andato aumentando giorno dopo giorno, fino ad oltre 14.000, e ogni giorno vengono
ritrovati altri corpi e altre persone risultano disperse. Nel frattempo la critica situazione della centrale atomica di Fukushima
preoccupa non solo il Giappone ma anche il mondo. I prodotti caseari e delle campagne locali hanno rivelato un alto livello di
radiazioni e ieri siamo stati messi in guardia per la contaminazione delle acque del distretto metropolitano di Tokyo. In
risposta al desiderio di molti di aiutare le aree colpite, il 15 marzo ho inviato una lettera alla Provincia in cui suggerisco che
gli aiuti in denaro vengano inviati alla Caritas giapponese, direttamente o attraverso il nostro Economo di Provincia. La
prima rimessa alla Caritas sarà fatta domani, 25 marzo, e la seguente il 25 di aprile (...). La diocesi di Sendai, sempre con
l'aiuto della Caritas ha costituito un centro di emergenza per coordinare le operazioni umanitarie. Un gruppo di volontari da
Tokyo, incluso anche uno dei nostri neo-sacerdoti, ha lasciato ieri Tokyo per aiutare, per una settimana, questo "Sendai
Support Centre".
Migliaia di persone hanno perso la casa nello tsunami o sono state costrette ad abbandonarla nel raggio di 20
chilometri attorno alla centrale atomica. Tanti hanno trovato alloggio presso parenti, ma molti sono ancora alloggiati nelle
palestre, al freddo e con poco cibo. Oltre a provvedere a questi rifugiati, le parrocchie e i religiosi e religiose stanno cercando
di trovare spazi disponibili nelle loro case per alloggiare gli evacuati (...). Metà marzo segna la fine dell'anno scolastico in
Giappone. La maggior parte delle scuole hanno cancellato le cerimonie in programma, come pure quelle previste per l'inizio
del nuovo anno scolastico a metà aprile. Nella diocesi di Sendai ci sono varie istituzioni cattoliche che sono state gravemente
danneggiate dal terremoto ma che per fortuna non hanno avuto vittime nel perimetro della scuola. Alcuni dei loro studenti,
tuttavia, si sono risistemati altrove. Nonostante il passare dei giorni avvertiamo ancora frequenti scosse sismiche. Tre ore
giornaliere di taglio alla corrente elettrica creano disagi nelle zone attorno al centro di Tokyo. C'è anche una notevole
mancanza di generi alimentari necessari. La paura più grande, tuttavia, è l'invisibile minaccia della radioattività. Preghiamo
perché siano prese rapidamente più adeguate misure per far fronte al triplice disastro che ha danneggiato una così vasta zona
del Giappone".
KENYA: Diploma per i rifugiati
Un corso a distanza, da seguire online tramite internet, per conseguire il diploma in "Servizi Sociali". È l'iniziativa lanciata
dal Jesuit Refugee Service (JRS) del Kenya e destinata ai ragazzi del campo-profughi di Kakuma, nel nord-ovest del paese. Il
corso, il primo di questo genere, comprende lo studio degli aspetti psico-sociali da affrontare con persone vulnerabili, come
sono appunto i rifugiati. Per ora, a seguire le lezioni, suddivise blocchi di dieci ore a settimana per la durata di 15 settimane,
sono 19 studenti, che potranno avvalersi dei computer e della connessione internet installata nel campo-profughi. Alla fine
del corso, coloro che avranno ottenuto i voti più alti, conseguiranno il diploma. In futuro, si prevede che gli studenti potranno
collegarsi, sempre tramite internet, con i loro coetanei negli Stati Uniti o in tutti gli altri paesi che avranno aderito al 'diploma online
online'. Gli allievi sono stati scelti tra coloro che servono la comunità come volontari o che lavorano con le organizzazioni
locali nel campo-profughi. Il corso si svolge in collaborazione con la Fordham University, ateneo dei gesuiti con sede a New
York. Il JRS è presente a Kakuma dal 1994. Attualmente questo campo accoglie ottantamila rifugiati, la maggior parte dei
quali somali.
INDIA: Fermare la produzione nucleare
L'India dovrebbe abbandonare l'idea di contare sul nucleare per il suo fabbisogno di energia e affidarsi piuttosto alle risorse
naturali. E' quanto ha affermato Padre Ambrose Pinto, teologo gesuita di fama e decano del St. Joseph Institute di Bangalore,
dopo la catastrofe del Giappone. Egli ha proposto di creare un movimento di massa che porti il governo a riconsiderare le
centrali nucleari. "Uniamoci per dire al governo che non ci sentiamo sicuri con il programma nucleare", ha detto Padre Pinto,
spiegando che in India ci sono 20 reattori nucleari all'opera in sei centrali e altre cinque centrali sono in costruzione per
sopperire alla crescente richiesta di elettricità. "Nonostante tutti i progressi della scienza non possiamo dominare la natura e
le centrali nucleari non possono sopportare i terremoti ed altri disastri naturali".
TANZANIA: Nuova scuola superiore
E' stata aperta in gennaio a Dodoma la St. Peter Claver High School, la nuova scuola superiore dei gesuiti in Tanzania. Il
Padre Martin Connell, che due anni fa aveva lasciato il suo incarico alla Loyola Marymount University per aiutare nella
fondazione della scuola, oggi ne è il direttore. Il compito principale che si è proposto è aiutare i tanzaniani a sviluppare le loro
capacità attraverso la creazione di un forte sistema educativo nel Paese. "Siamo qui perché si tratta di una zona povera che è
stata scarsamente servita dall'educazione. Sviluppare le capacità delle persone è un valore fondamentale della vita
democratica", ha detto il Padre Connell. La scuola, che attualmente conta 140 alunni tra ragazzi e ragazze, "coltiverà ideali
democratici che di fatto si sposano con i valori promossi dalla Compagnia di Gesù. Gli studenti saranno incoraggiati a
sviluppare le loro capacità come individui, con un occhio attento a come ciò influisce positivamente sui loro concittadini per
la maggior gloria di Dio".
Gesuitica
Zambia: Paddy Walsh e Kaunda. Il primo missionario gesuita nella Rhodesia del Nord (oggi Zambia) fu Paddy Walsh,
nato a Rosmuc da una famiglia di lingua irlandese. Sentiva una simpatia naturale per i capi della lotta per l'indipendenza.
Quando Kenneth Kaunda fu imprigionato percorse 300 miglia per portare la moglie e la famiglia a visitarlo in carcere a
Salisbury (oggi Lusaka). E Kaunda, diventato il primo presidente della nuova Zambia, aveva molta fiducia in lui. Padre Paddy
lo rimproverò per aver permesso l'aborto e per fare troppo poco per i poveri. Kaunda lo venerava e volle portare
personalmente la sua barella quando Paddy dovette volare a Dublino per un'operazione al cuore. E pianse dopo la sua morte,
elogiandolo così: "E'stato l'unico uomo che mi diceva sempre la verità senza paura o favoritismi".
Novità su SJWEB
- Una nuova serie di diapositive sulla visita del Padre Generale in Siria, Libano e Turchia (21-28 marzo 2011). Cliccare su:
"sjweb Media".
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P. Patrick Mulemi SJ
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