Documento sul processo di attuazione della politica di

Transcript

Documento sul processo di attuazione della politica di
Documento sul processo di attuazione della politica di investimento del fondo
pensione “Arti & Mestieri”, adottato in ottemperanza alla deliberazione della
Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP) del 16 marzo 2012 .
Consiglio di Amministrazione del 26 febbraio 2016
Il presente documento ha lo scopo di definire la strategia finanziaria che la forma pensionistica intende
attuare per ottenere, dall’impiego delle risorse affidate, combinazioni rischio-rendimento efficienti nell’arco
temporale coerente con i bisogni previdenziali degli aderenti.
Il documento individua gli obiettivi da realizzare nella gestione finanziaria, i criteri da seguire nella sua
attuazione, i compiti e le responsabilità dei soggetti coinvolti nel processo ed il sistema di controllo e
valutazione dei risultati conseguiti.
“Arti & Mestieri - Fondo pensione aperto” (di seguito “Fondo”) è finalizzato all’erogazione di trattamenti
pensionistici complementari del sistema previdenziale obbligatorio, ai sensi del D. Lgs. 5 dicembre 2005, n.
252 (di seguito “Decreto”). Il Fondo è iscritto all’Albo tenuto dalla COVIP al n. 63, ed è gestito da Anima SGR
S.p.A. (di seguito “SGR”), Società di gestione del risparmio soggetta ad attività di direzione e coordinamento
del socio unico Anima Holding S.p.A.. “Arti & Mestieri - Fondo pensione aperto” ha lo scopo di consentire
all’aderente di percepire una pensione complementare (rendita) che si aggiunge alle prestazioni attese dal
sistema pensionistico pubblico. Tale scopo è perseguito mediante la raccolta delle somme versate dagli aderenti
(contributi) e il successivo investimento in strumenti finanziari, nell’esclusivo interesse degli aderenti sulla base
delle opzioni di investimento dagli stessi indicate. Il Fondo è rivolto a tutti coloro che intendono realizzare un
piano di previdenza complementare su base individuale. Possono inoltre aderire, su base collettiva, i lavoratori
nei cui confronti trovano applicazione i contratti, gli accordi o i regolamenti aziendali che prevedono l’adesione
al Fondo. Ai sensi dell’Art. 8 comma 7 del Decreto, l’adesione al Fondo su base collettiva può avvenire anche
mediante conferimento tacito del TFR maturando.
Arti & Mestieri è un Fondo pensione aperto, costituito in forma di patrimonio autonomo e separato da quello
della SGR, operante in regime di contribuzione definita. L’entità della prestazione pensionistica è determinata
in funzione della contribuzione effettuata e dei relativi rendimenti. L’adesione è libera e volontaria. La
partecipazione alle forme pensionistiche complementari disciplinate dal Decreto consente all’iscritto di ottenere
benefici fiscali sui contributi versati nel fondo e sui rendimenti conseguiti nella fase di accumulo. La tassazione
applicata sulle prestazioni pensionistiche erogate dal fondo risulta tanto più agevolata quanto più duratura è la
permanenza nel fondo..
La misura e la periodicità della contribuzione (mensile, trimestrale, semestrale o annuale) sono scelte
liberamente dall'aderente al momento dell'adesione e possono essere successivamente variate.
In merito all’analisi delle caratteristiche socio-demografiche delle potenziale popolazione di riferimento, il
fondo pensione aperto istituito e gestito da Anima SGR per sua natura e definizione non si rivolge ad una
predeterminata categoria di soggetti, bensì ad una popolazione indefinita di potenziali investitori, eterogenea
sotto i profili della provenienza, degli obiettivi di investimento, del livello di retribuzione, nonché del tasso di
sostituzione atteso (rapporto atteso tra l’ultimo stipendio/reddito percepito/dichiarato dall’aderente prima di
andare in pensione e la pensione pubblica).
Per le suddette ragioni, per il fondo pensione aperto qui considerato, si ritiene che non sia possibile procedere
ad un’analisi delle caratteristiche socio-demografiche della popolazione di riferimento e dei suoi bisogni
previdenziali. Il fondo pensione aperto istituito e gestito da Anima SGR, infatti, per sua stessa natura già
definisce la propria asset allocation con l’obiettivo di rispondere alle molteplici esigenze di una popolazione
estesa, indefinita ed eterogenea di potenziali aderenti.
E’ comunque previsto che Anima SGR monitori costantemente le caratteristiche socio-demografiche dei propri
aderenti, sulla base di quanto espressamente richiesto dalla COVIP in ottemperanza alle segnalazioni statistiche
di vigilanza.
1
La struttura di governo (governance) del Fondo prevede che Anima SGR S.p.A. (di seguito “SGR”) gestisca il
patrimonio del Fondo mantenendolo distinto dal resto del proprio patrimonio e da quello degli altri Fondi
gestiti, destinandolo esclusivamente al perseguimento dello scopo previdenziale.
La SGR nomina un Responsabile, che è una persona indipendente che ha il compito di controllare che nella
gestione dell’attività del Fondo vengano rispettati la legge ed il Regolamento, che sia perseguito l’interesse
degli iscritti e che vengano osservati i principi di corretta amministrazione.
Poiché il Fondo consente anche di aderire su base collettiva, è inoltre previsto un Organismo di sorveglianza,
composto da persone indipendenti nominate dalla SGR. Il relativo compito è quello di rappresentare gli
interessi degli iscritti. A tal fine, esso si relaziona con il Responsabile circa la gestione del Fondo e riferisce agli
iscritti sul proprio operato.
*****
Il processo di investimento adottato da Anima SGR per lo svolgimento delle attività di investimento, per conto
dei portafogli gestiti, nell’ambito dei servizi di gestione collettiva dei fondi pensione prevede la definizione di
un profilo rischio-rendimento definito sulla base del segmento/tipologia di clientela target con particolare
attenzione agli obiettivi d’investimento, all’orizzonte temporale di riferimento e al grado di rischiosità
tollerabile. Pertanto, il Consiglio d’Amministrazione definisce a livello strategico le caratteristiche generali di
ciascun comparto del prodotto gestito ivi compreso il profilo rischio/rendimento dello stesso: ciò viene
implicitamente espresso in fase di approvazione del Regolamento di Gestione e successivamente in fase di
delibera delle strategie generali d’investimento. La gestione del Fondo mira a definire adeguate politiche di
investimento che siano in grado di consentire agli aderenti di disporre, all’atto del pensionamento, di
prestazioni pensionisticheintegrative di quelle erogate dal sistema pubblico e tendenzialmente mirate a
compensare il deficit che si viene a determinare per effetto delle numerose riforme del regime obbligatorio.
Tale obiettivo, ovviamente, viene calibrato in funzione di un’aspettativa di permanenza nel fondo pensione che
possa durare fino al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi previsti per il pensionamento
pubblico.
Su queste basi la struttura dell’offerta gestionale consente di definire combinazioni non discontinue di rischiorendimento efficienti atte a consentire di massimizzare le risorse destinate alle prestazioni e a soddisfare i
differenti profili di rischio ritenuti accettabili dai potenziali aderenti.
Il Fondo ha previsto l’implementazione di comparti che prevedano uno stile di gestione attivo, subordinato alla
fissazione di limiti di rischio in termini di una tracking error volatility contenuta e dalla individuazione di limiti
sui fattori di rischio entro i quali le quote delle singole asset class possono oscillare.
Relativamente alla verifica dell’operatività della gestione, questa avviene con frequenza giornaliera
nell’ambito dei controlli di primo e di secondo livello posti in essere dalla stessa struttura di gestione e dalla
funzione di Risk Mangement. Ciò vale sia per l'indicatore di rischio (assunto come termine per la verifica della
capacità del gestore di portare valore aggiunto al portafoglio senza incrementare il livello di rischio) sia per
quanto attiene al monitoraggio della componente tattica (che viene valutata sia sulla base di una pluralità di
indicatori che mettono a confronto la composizione effettiva e quella del benchmark sia attraverso un'analisi di
performance contribution).
La componente rischio costituisce uno degli aspetti di maggior rilievo nella definizione dell'impianto della
gestione e del suo monitoraggio. In termini generali gli aderenti al fondo hanno una percezione asimmetrica di
questo fattore: sebbene tecnicamente il rischio, dal punto di vista finanziario, sia da intendersi come la
componente di volatilità della gestione e quindi riguardi sia la parte negativa che quella positiva, nel risparmio
previdenziale il problema della valorizzazione del capitale va di pari passo con quello della sua conservazione.
Il processo di investimento si sviluppa in più fasi riconducibili, in sintesi, a 4 “momenti” fondamentali
I.
Proposta
II.
Delibera
III.
Implementazione
IV.
Monitoraggio del rischio
funzionalmente collegati come di seguito rappresentato.
2
L’obiettivo finale del processo d’investimento consiste nella definizione delle strategie generali d’investimento
in relazione ai profili rischio/rendimento predefiniti e allo scenario macroeconomico previsto. Lo schema
logico esposto viene applicato, tenuto conto delle rispettive peculiarità e caratteristiche dei singoli comparti in
cui è strutturato il fondo pensione.
Le fasi in cui si sviluppa il processo gestionale sono di seguito rappresentate.
Il processo prende avvio con l’analisi, in sede di Comitato Investimenti, dello scenario macroeconomico e
formulazione delle proposte relative alle strategie generali d’investimento ammissibili, espresse in termini di
limiti di rischio e di limiti di esposizione ai principali fattori di rischio. Successivamente, il Responsabile della
Divisione Investimenti presenta all’Amministratore Delegato (di seguito AD) le proposte relative alle strategie
generali d’investimento, affinché possa procedere ad esaminarle e a presentarle al Consiglio di
Amministrazione (di seguito CdA) per successiva valutazione e delibera, avvenuta la quale ne consegue
l’implementazione.
A tale implementazione delle strategie deliberate dal CdA provvede quindi il team di gestione, con la
supervisione del Responsabile Investimenti. I gestori addetti alle funzioni di gestione curano e controllano la
regolare implementazione delle strategie generali d’investimento deliberate, utilizzando anche le evidenze
prodotte dal Servizio Risk Management. Il team di gestione implementa le strategie generali d’investimento
deliberate dal CdA, garantendo una supervisione dei portafogli, al fine di assicurare la corretta attuazione delle
strategie deliberate ed il rispetto dei limiti stabiliti, attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla Società e
le analisi fornite dal Servizio Risk Management. Il team di gestione, attraverso la propria attività d’analisi,
provvede alla selezione degli strumenti finanziari e alla costruzione dei portafogli di riferimento, coerentemente
con le view elaborate dal Comitato Investimenti e nel rispetto delle strategie generali d’investimento deliberate
dal CdA. All’implementazione si affianca la puntuale verifica, da parte del Servizio Risk Management, della
coerenza delle strategie implementate con quelle deliberate dal CdA. Ove necessario, il Servizio Risk
Management segnala eventuali disallineamenti al Responsabile della Divisione Investimenti e al team di
gestione affinché vengano tempestivamente poste in essere le necessarie azioni correttive. Successivamente
avviene l’esame, in sede di Comitato Investimenti, delle politiche di gestione realizzate, avendo riguardo delle
risultanze dei controlli effettuati dal Servizio Risk Management e dell’andamento del profilo rischio/rendimento
dei portafogli gestiti presentate in precedenza nell’ambito del Comitato di controllo di Risk Management.
Il processo riprende quindi avvio dalla fase iniziale.
I Servizi Internal Auditing e Compliance sono destinatari, essendo coinvolti esclusivamente nella fase post
investimento, delle comunicazioni previste nelle fasi di trasmissione delle delibere adottate dal C.d.A. e nelle
fasi in cui possono eventualmente sussistere rilevazioni di superamento dei limiti previsti in base alle
rilevazioni del Risk Management.
L’articolazione del processo di investimento prende avvio dall’analisi, in sede di Comitato Investimenti, dello
scenario macroeconomico e dalla formulazione delle proposte relative alle strategie generali d’investimento
ammissibili espresse in termini di limiti di rischio e di limiti di esposizione ai principali fattori di rischio.
Detto Comitato esamina, di norma mensilmente, ovvero, all'occorrenza, con frequenza superiore infra mensile:
•
le analisi sullo scenario macroeconomico di riferimento;
•
le indicazioni tattiche di medio periodo, sulla base dei rendimenti attesi di liquidità, azioni, obbligazioni
(governative e a spread) e divise, opportunamente espresse tramite view qualitative;
•
le politiche d’investimento realizzate per i diversi prodotti gestiti;
•
le eventuali proposte di modifica dei limiti di rischio e dei limiti di esposizione ai principali fattori di
rischio;
•
le operazioni eseguite in conflitto di interessi.
A seguito della disamina sui punti all’ordine del giorno sopra menzionati, viene redatto un apposito verbale
della riunione, contenente anche le proposte sulle strategie generali d’investimento per il periodo successivo e
le eventuali proposte di modifica dei limiti di rischio e dei limiti di esposizione ai principali fattori di rischio.
Tali proposte sono riprese nell’informativa periodica, predisposta sulla base delle evidenze emerse durante i
Comitati di Investimento ed indirizzata all’Amministratore Delegato. L’informativa è comprensiva anche
dell’analisi di rischiosità effettuata dal Servizio Risk Management.
3
L’AD, presenta al CdA l’informativa così predisposta affinché possa esaminarla e deliberare le strategie
generali d’investimento espresse in termini di limiti di rischio e limiti di esposizione ai principali fattori di
rischio. In particolare l’approccio adottato per la definizione dei livelli di rischiosità combina sia la definizione
di appositi limiti all’esposizione ai principali fattori di rischio gravanti sui portafogli gestiti, sia la
determinazione di specifici limiti di rischio espressi in termini di volatilità, tracking error o delta di volatilità,
sulla base di criteri per la formulazione delle indicazioni strategiche e livelli di rischio previsti nell’ambito della
procedura organizzativa interna sulla gestione rischi dei portafogli gestiti.
Il Servizio Affari Legali e Societari, ricevute dal segretario del CdA le delibere contenenti le strategie generali
d’investimento ed i livelli di rischio relativi ai prodotti gestiti, provvede a trasmettere stralcio di tale
documentazione, per quanto di rispettiva competenza, alle funzioni di gestione, ivi inclusi i relativi
Responsabili, ai Responsabili dei Servizi Risk Management, Internal Auditing, Compliance.
Il team di gestione, sotto la supervisione del Responsabile della Divisione Investimenti, presidia la regolare
implementazione delle strategie deliberate dal CdA ed il rispetto dei limiti di rischio stabiliti, utilizzando anche
le evidenze prodotte dal Servizio Risk Management, assicurando la corretta attuazione delle strategie generali di
investimento deliberate ed il rispetto dei limiti stabiliti, avvalendosi degli specifici strumenti messi a
disposizione dalla Società e delle analisi fornite dal Servizio Risk Management. Il team di gestione, sotto la
supervisione del Responsabile, attraverso la propria attività d’analisi, provvede alla selezione degli strumenti
finanziari e alla costruzione dei portafogli di riferimento, coerentemente con le view elaborate dal Comitato
Investimenti e nel rispetto delle strategie generali d’investimento deliberate dal CdA e dei limiti normativi,
regolamentari e contrattuali di ciascun prodotto. La suddetta attività di analisi ed il conseguente output
decisionale attengono a valutazioni di natura qualitativa supportate da rigorose analisi quantitative sia di
impostazione top down sia di origine microeconomica (bottom up). Il team di gestione nel suo complesso
provvede altresì ad effettuare gli interventi correttivi di breve periodo che si rendano necessari a seguito del
mutamento del contesto congiunturale, nell’ambito dei limiti definiti dal CdA.
Relativamente al monitoraggio del rischio, al monitoraggio sulla corretta implementazione delle strategie e dei
livelli di rischiosità deliberati e sul regolare svolgimento dell’operatività, l’attività si articola su due livelli:
•
un monitoraggio di primo livello, effettuato direttamente dal team di gestione;
•
un monitoraggio di secondo livello, indipendente dalle strutture operative, effettuato dal Servizio Risk
Management.
In particolare, quest’ultimo monitora:
•
le performance giornaliere, sia assolute sia contro benchmark;
•
la scomposizione mensile delle performance relative e assolute sulla base dei relativi fattori
determinanti (performance attribution), attraverso la scomposizione delle medesime nel contributo derivante da
Asset Allocation, Stock Selection e Currency Effect;
•
gli indicatori di rischio stimati tramite modello di rischio, su base giornaliera;
•
l’esposizione ai principali fattori di rischio, su base giornaliera;
•
la coerenza delle politiche gestionali effettivamente realizzate con le strategie generali d’investimento
deliberate dal Consiglio di Amministrazione, su base giornaliera, espresse in termini di limiti di rischio e limiti
di esposizione ai principali fattori di rischio;
•
il rispetto dei limiti operativi previsti dalle procedure aziendali o dalle disposizioni della Direzione, su
base giornaliera.
Il Servizio Risk Management segnala eventuali superi di limiti al team di gestione e al Responsabile della
Divisione Investimenti, affinché vengano poste in essere le necessarie azioni correttive.
Il Servizio Risk Management segnala altresì direttamente al Responsabile della Divisione Investimenti
situazioni di particolare criticità tali da richiedere interventi correttivi immediati. Le risultanze dei controlli
effettuati dal Servizio Risk Management sono, in ogni caso, oggetto di esame in sede di Comitato Investimenti
e vengono riepilogate in apposita reportistica per il CdA.
Il Comitato Investimenti esamina le evidenze delle analisi effettuate dal Servizio Risk Management e presentate
nell’ambito del Comitato di Risk Management sull’andamento del profilo rischio / rendimento dei portafogli
gestiti e sul rispetto delle strategie generali di investimento e dei limiti operativi. In tale ambito si procede ad
esaminare, anche alla luce dei cambiamenti intervenuti nello scenario macroeconomico di riferimento, delle
politiche gestionali effettivamente realizzate e dei posizionamenti tattici perseguiti, l’eventualità di sottoporre al
4
Responsabile della Divisione Investimenti le eventuali proposte di modifica alle strategie generali
d’investimento deliberate, illustrandone le motivazioni sottostanti. Qualora il Responsabile della Divisione
Investimenti, accolga positivamente, dopo aver esaminato le motivazioni addotte, le proposte formulate,
prosegue il processo di gestione attraverso la trasmissione del verbale del Comitato Investimenti al
Responsabile della Divisione Investimenti, al team di gestione, al Servizio Risk Management, unitamente alle
decisioni assunte, in caso di particolari condizioni di mercato, da parte del Responsabile della Divisione
Investimenti, in ordine ad eventuali scostamenti dai criteri di allocazione dei portafogli deliberati dal CDA.
In sede di Comitato Investimenti vengono altresì esaminati:
•
eventuali situazioni di criticità relative a singoli emittenti;
•
eventuali proposte ed iniziative di espressione del voto in occasione delle periodiche adunanze
assembleari di Società i cui titoli azionari sono presenti nei portafogli dei prodotti gestiti;
•
eventuali iniziative di class action promosse nei confronti di società i cui titoli risultavano o risultano
presenti nei portafogli dei prodotti gestiti
•
eventuali proposte di aggiornamento dell’elenco degli intermediari negoziatori da sottoporre per il
tramite dell’Amministratore Delegato al CdA.
E’ opportuno sottolineare come nell’ambito del processo sopra descritto, un aspetto particolare della gestione
dei rischi riguarda l'assegnazione dei limiti entro cui si esplica l'ambito di autonomia esercitabile dal team di
gestione (assegnazione che viene definita a priori dall’Organo Amministrativo). Tali limiti sono progettati e
definiti in coerenza con il profilo di rischio che, nell’ambito del fondo pensione, caratterizza ogni singolo
comparto. Essi non hanno un valore formale ma sostanziale e tale indicazione viene trasferita ai gestori in modo
che essi siano assunti all'interno del loro processo decisionale. In particolare, viene assegnato ai gestori il
compito di approcciare le situazioni di prossimità e di avvicinamento ai valori limite in termini dinamici in
modo tale da evitare che il superamento della soglia di ammissibilità determini minusvalenze per il fondo
pensione stesso dovute ad esigenze di riallineamento del portafoglio entro i parametri fissati.
In merito a tale argomento, nell’ambito dei rischi connessi alla gestione dei portafogli, assume particolare
rilevanza il rischio “mercato”.
Per rischio di mercato si intende il rischio che il portafoglio subisca, in un determinato orizzonte temporale, una
riduzione di valore, causata dalla esposizione al rischio delle attività che lo compongono, che risulti anche
incompatibile con il suo profilo di rischio. La gestione dei rischi di mercato avviene attraverso la definizione ed
il controllo di limitazioni operative al rischio che i portafogli possono assumere, le quali si aggiungono alle
limitazioni previste dalla normativa e alla documentazione di offerta. In particolare sono previste limitazioni di
due tipologie:
- limiti di rischio, ovvero limiti al valore massimo che può assumere uno specifico indicatore
di rischio sintetico;
- limiti di esposizione, ovvero limiti al valore minimo e/o massimo che possono assumere uno
o più indicatori di esposizione.
Tali limitazioni sono stabilite a livello di singolo portafoglio.
Per ciascun portafoglio gestito il Consiglio di Amministrazione delibera su base mensile un limite di rischio in
termini di tracking error, ovvero la deviazione standard dei rendimenti differenziali rispetto al benchmark. I
valori sono espressi su base annuale.
Per ciascun portafoglio è deliberata periodicamente una griglia di tre valori:
- un livello ridotto, da utilizzare quando si intende limitare significativamente l’attività gestionale;
- un livello normale, da utilizzare in condizioni ordinarie per l’implementazione di scelte attive;
- un livello attivo, da utilizzare quando si intende ampliare la libertà dell’attività gestionale al fine di
sfruttare particolari situazioni di mercato o di porre in essere azioni difensive a tutela degli investitori a
fronte di eventi di carattere eccezionale.
La proposta dei valori da attribuire a ciascun portafoglio e per ciascuno dei tre livelli è effettuata dal Servizio
Risk Management, sentita la Divisione Investimenti sulla base dei seguenti elementi:
- la volatilità del mercato o dei mercati di riferimento del portafoglio, tenuto conto della
politica di investimento e dello stile di gestione;
5
-
la possibilità lasciata al gestore di discostarsi dal benchmark, tenuto conto della politica di investimento
e dello stile di gestione;
- l’eventuale presenza di vincoli di rischiosità assoluta e/o relativa.
Il livello da applicare a ciascun portafoglio, fra i tre previsti, è deliberato mensilmente dal Consiglio di
Amministrazione, tenuto conto dell’andamento delle performance del portafoglio o di altre considerazioni
(rischiosità del mercato). I limiti sono intesi come limiti di rischio di modello e non come limiti di rischio
realizzato. Di conseguenza è necessario che i limiti siano rispettati su base continuativa sulla base della
posizione corrente e non è sufficiente che l’indicatore di rischio, calcolato sulla serie storica dei rendimenti
realizzati su un certo orizzonte temporale, sia inferiore al limite deliberato. La definizione, gestione,
monitoraggio e manutenzione del modello di rischio è in carico al Servizio Risk Management: esso gestisce
tutti i fattori di rischio rilevanti ai fini del monitoraggio del rischio di mercato: rischio mercato azionario,
rischio valutario, rischio di tasso governativo, rischio tasso emittente, volatilità strumenti finanziari opzionali,
ecc.
Il Servizio Risk Management monitora l’adeguatezza del modello di rischio ai fini della stima del rischio
mercato dei portafogli gestiti, provvedendo anche al confronto periodico degli indicatori stimati con quelli
realizzati.
Per ciascun portafoglio gestito, il Consiglio di Amministrazione delibera su base mensile uno o più limiti di
esposizione minima e/o massima per i fattori di rischio rilevanti per lo specifico portafoglio.
I possibili fattori di rischio e la loro applicazione alle varie tipologie di portafogli sono di seguito elencati.
L’esposizione per classe indica la sensitività del rendimento del portafoglio ad una variazione relativa del
valore di mercato della classe. Ai fini del monitoraggio dell’esposizione per classe, il valore netto del
portafoglio è ripartito in una o più classi, rappresentative delle tipologie di investimenti possibili.
Le classi potenzialmente ammissibili sono le seguenti:
- azionario;
- obbligazionario;
- convertibili;
- monetario;
- altro.
I titoli governativi di paesi sviluppati a tasso variabile o con vita residua pari o inferiore a 12 mesi, non sono
inclusi nella classe “obbligazionario”, ma in quella “monetario”. Nella classe “monetario” sono inclusi anche i
crediti e debiti e le poste contabili assimilate.
Nella classe “altro” trovano riscontro tutti gli elementi che non è possibile classificare correttamente nelle altre
classi; fra questi rientrano, a titolo esemplificativo, i fondi bilanciati e flessibili, etc.
Le classi per le quali non è previsto un apposito intervallo nella delibera del Consiglio di Amministrazione non
sono considerate autorizzate, salvo che per la classe monetaria.
L’esposizione valutaria indica la sensitività del rendimento del portafoglio ad una variazione relativa del valore
di ciascuna divisa in cui il portafoglio è investito. Ai fini del monitoraggio dell’esposizione valutaria, il valore
netto del portafoglio è ripartito in una o più divise. L’esposizione valutaria è determinata sulla base della divisa
di rischio di ciascuna posizione presente nel portafoglio, al netto di eventuali coperture in cambi effettuate per il
tramite di derivati su valute. L’esposizione valutaria delle obbligazioni è determinata sulla base della divisa di
denominazione del titolo, quella delle azioni sulla base della divisa del paese di rischio, individuato in base alla
definizione di cui più sotto a seguire. Non è effettuato alcun look through sull’investimento in parti di OICR.
Ai fini del monitoraggio dell’esposizione azionaria per paese, il valore della componente azionaria del
portafoglio è ripartito in uno o più paesi. Il limite può essere stabilito sia in termini di pesi rispetto al valore
netto del portafoglio, sia in termini di pesi rispetto al valore della sola componente azionaria. L’attribuzione del
paese agli strumenti finanziari in portafoglio è effettuata, a seconda della tipologia dello strumento,
identificando l’effettivo paese di rischio sulla base delle seguenti regole:
- obbligazioni non convertibili e strumenti del mercato monetario: sede legale dell’emittente o del
garante;
- azioni: classificazione MSCI (Morgan Stanley Capital Investment); in mancanza di tale informazione si
procede all’assegnazione manuale sulla base di un’ampia informativa che prende in considerazione la
6
sede legale dell’emittente, i mercati di quotazione, i paesi in cui l’emittente svolge la sua attività, la
classificazione da parte di altri indici;
- OICR: paese degli strumenti in cui il fondo investe prevalentemente;
- obbligazioni convertibili: paese dello strumento finanziario sottostante.
Gli strumenti finanziari che non possono essere assegnati ad un unico paese sono attribuiti ad un’area
geografica. L’esposizione azionaria per area geografica indica la sensitività del rendimento della classe
azionario ad una variazione relativa del valore di mercato dell’area geografica. Ai fini del monitoraggio
dell’esposizione azionaria per area geografica, il valore della componente azionaria del portafoglio è ripartito in
uno o più aree geografiche. Il limite può essere stabilito sia in termini di pesi rispetto al valore netto del
portafoglio, sia in termini di pesi rispetto al valore della sola componente azionaria. La classificazione utilizzata
per attribuire i singoli paesi alle aree è quella MSCI (Morgan Stanley Capital Investment).
L’esposizione azionaria per settore indica la sensitività del rendimento della classe azionario ad una variazione
relativa del valore di mercato del settore. Ai fini del monitoraggio dell’esposizione azionaria per settore, il
valore della componente azionaria del portafoglio è ripartito in uno o più settori. Il limite può essere stabilito
sia in termini di pesi rispetto al valore netto del portafoglio, sia in termini di pesi rispetto al valore della sola
componente azionaria. Al fine di tale verifica, sono considerati esclusivamente gli strumenti finanziari di natura
azionaria. Non è effettuato alcun look through sull’investimento in parti di OICR. La classificazione utilizzata è
quella relativa al primo livello (sector) del Global Industry Classification Standard (GICS).
La duration di portafoglio indica la sensitività del rendimento delle classi monetario e obbligazionario ad una
variazione dei tassi di interesse di mercato. Ai fini del monitoraggio della duration di portafoglio, è calcolata la
duration media del portafoglio obbligazionario e monetario. Il limite può essere stabilito sia rispetto al valore
netto del portafoglio, sia rispetto al valore della sola componente obbligazionaria e monetaria. Il calcolo della
duration media è effettuato sulla parte di ciascun portafoglio investita nelle classi obbligazionario e monetario,
escludendo il nozionale di strumenti della classe azionaria. La duration media di portafoglio è calcolata come
media ponderata della duration degli strumenti sulla base del loro peso. La duration degli strumenti utilizzata ai
fini del calcolo è la interest rate effective duration o una sua ragionevole approssimazione. L’attribuzione della
duration alle parti di OICR obbligazionari è effettuata periodicamente sulla base della duration del benchmark.
Per la liquidità si assume una duration nulla.
In relazione all’entrata in vigore della normativa europea sull’adeguatezza delle procedure di valutazione del
rischio di credito (regolamento UE 462/2013 del 21 giugno 2013), con comunicazione congiunta del 22 luglio
2013 gli organi preposti alla vigilanza (Consob, Banca d’Italia, Covip, Ivass) hanno formulato indicazioni
indirizzate a prevedere che le SGR si dotino di idonei sistemi di gestione del rischio, i quali, nella valutazione
del merito di credito delle attività degli OICR, non facciano esclusivamente o meccanicamente affidamento sui
giudizi espressi da una o più agenzie di rating e assicurino un‘accurata valutazione del rischio di credito al
quale il patrimonio degli OICR in gestione è o potrebbe essere esposto. Il potenziamento dei suddetti sistemi
deve consentire alle SGR un’adeguata capacità di valutazione del rischio di credito, almeno con riferimento agli
emittenti verso i quali sono detenute posizioni significative e che compongono una percentuale rilevante dei
portafogli dei fondi gestiti. Pertanto, Anima SGR ha previsto l’adozione di una policy aziendale, approvata dal
C.d.A. del 3 ottobre 2014, che definisce i criteri generali e le regole di governo dei processi di valutazione e di
monitoraggio del merito di credito di un emittente o di uno strumento finanziario. In seguito all’introduzione
della suddetta policy, è emersa la necessità di aggiornare il processo di gestione del rischio dei portafogli gestiti
per quanto riguarda la formulazione dei limiti di esposizione riguardanti il rischio di credito, allineandoli alle
nuove linee guida di valutazione del merito di credito. In base alle previsioni contenute in tale policy e nei
relativi criteri applicativi, Anima SGR classifica le attività finanziarie di natura obbligazionaria (titoli
obbligazionari, depositi bancari, e sottostanti derivati obbligazionari presenti nei portafogli gestiti) sulla base di
una scala di rischio composta dai livelli A, B (corrispondenti ad un merito di credito adeguato, ovvero superiore
o uguale a investment grade), C, D (corrispondenti ad un merito di credito inferiore all’adeguato, ovvero
inferiore a investment grade), ed individua, a cura del Risk Management, sulla base di criteri quantitativi,
posizioni (ed i relativi emittenti) rilevanti e non rilevanti.
Relativamente alle posizioni non rilevanti, la valutazione del merito di credito fa riferimento ai rating assegnati
dalle principali agenzie di rating, che vengono riclassificati secondo la scala interna di rischio.
7
A tale fine, uno strumento finanziario è considerato di merito di credito “adeguato” se il suo rating Bloomberg
Composite è compreso fra i valori di AAA e BBB- (ovvero almeno investment grade). Uno strumento
finanziario è invece considerato di merito di credito “inferiore all’adeguato”, se il suo rating Bloomberg
Composite è inferiore ad investment grade.
La valutazione del merito di credito degli strumenti di natura obbligazionaria presenti nei portafogli gestiti
viene effettuata integrando le informazioni sul rating assegnato dalle principali Agenzie con informazioni ed
analisi aggiuntive di natura qualitativa sui livelli degli spread di mercato, di natura quali/quantitativa relative
all’emittente ed al contesto ambientale/istituzionale di riferimento. Le analisi di valutazione del merito di
credito, in presenza di eventuali incoerenze tra i fattori più sopra elencati, prevedono l’elaborazione di una nota
integrativa analitica (per ciascun emittente oggetto di valutazione integrativa) che, riportata in sede di Comitato
Investimenti, costituisce il supporto per formulare una eventuale proposta di adeguamento e ri-definizione del
rating interno da sottoporre alla valutazione del CdA. Il monitoraggio del rating interno di portafoglio ha
pertanto l’obiettivo di limitare, elaborando indicazioni quali/quantitative relative al rischio e merito di credito
delle classi di natura obbligazionaria, l’esposizione a posizioni con merito di credito inferiore al livello
adeguato. Ai fini del monitoraggio del rating interno di portafoglio, ed in particolare dell’esposizione a titoli
caratterizzati da un merito di credito inferiore all’adeguato (caratterizzate quindi da un rischio di credito
significativo), viene calcolato il peso della parte di ciascun portafoglio investita nelle classi obbligazionaria,
convertibile e monetaria e classificata come merito di credito inferiore all’adeguato (livello C e D). Il limite può
essere stabilito sia rispetto al valore netto del portafoglio, sia rispetto al valore della sola componente
obbligazionaria, convertibile e monetaria. Il monitoraggio dell’esposizione a strumenti con merito di credito di
livello D presenta la finalità di limitarne l’esposizione, in quanto dette posizioni presentano il massimo rischio
di credito. Ai fini del monitoraggio dell’esposizione alle posizioni con merito di credito di livello D, viene
calcolato il peso della parte di ciascun portafoglio investita nelle classi obbligazionaria, convertibile e
monetaria e classificata come merito di credito di livello D. Il limite può essere stabilito sia rispetto al valore
netto del portafoglio, sia rispetto al valore della sola componente obbligazionaria, convertibile e monetaria. Il
monitoraggio dell’esposizione a strumenti privi di merito di credito presenta la finalità di limitarne
l’esposizione in quanto per dette posizioni non è possibile stimare la qualità di credito.
Ai fini del monitoraggio dell’esposizione a strumenti privi di merito di credito, viene calcolato il peso della
parte di ciascun portafoglio investita nelle classi obbligazionaria, convertibile e monetaria e classificata come
priva di merito di credito. Il limite può essere stabilito sia rispetto al valore netto del portafoglio, sia rispetto al
valore della sola componente obbligazionaria, convertibile e monetaria. Di seguito si forniscono alcune
indicazioni esemplificative in ordine ai fattori di rischio applicabili alle varie tipologie di portafoglio.
Ai portafogli obbligazionari si possono applicare:
- esposizione per classe (obbligazioni);
- esposizione valutaria;
- duration di portafoglio;
- esposizione a strumenti con rating interno di livello inferiore all’adeguato;
- esposizione a strumenti con rating interno di livello D;
- esposizione a strumenti privi di merito di credito (not rated).
Ai portafogli bilanciati si possono applicare:
- esposizione per classe (azioni, obbligazioni);
- esposizione valutaria;
- duration di portafoglio;
- esposizione a strumenti con rating interno di Livello inferiore all’adeguato;
- esposizione a strumenti con rating interno di livello D;
- esposizione a strumenti privi di merito di credito (not rated).
- eventuale esposizione azionaria per area geografica.
Per i portafogli che investono significativamente in parti di OICR azionari non si esprimono indicazioni di
paese o settore. Per i portafogli che investono significativamente in parti di OICR obbligazionari non si
esprimono indicazioni di rating.
8
Avendo riguardo ai controlli effettuati sui fattori sopra illustrati, le funzioni di gestione devono assicurare il
rispetto ex-ante, ovvero prima di effettuare ogni operazione di mercato, e comunque su base giornaliera, dei
limiti deliberati dal Consiglio di Amministrazione. A tale fine, le funzioni di gestione si avvalgono degli
strumenti messi a disposizione della società, incluso il sistema di position keeping. Per quanto riguarda la
verifica del rispetto dei limiti di rischio, le funzioni di gestione possono sottoporre al Servizio Risk
Management una o più proposte di operazioni simulate da applicare ad un portafoglio gestito per i quali
saranno calcolati i nuovi valori di rischio di modello. Il controllo ex-post dei limiti deliberati dal Consiglio di
Amministrazione è effettuato dal Servizio Risk Management successivamente alla ricezione dai sistemi
informatici delle posizioni dei portafogli gestiti contabilizzate e verificate e con la frequenza prevista per la
valorizzazione del portafoglio. Nel caso in cui il Servizio Risk Management rilevi superi dei limiti deliberati,
provvede immediatamente alla segnalazione al gestore del portafoglio, al responsabile della funzione di
gestione competente, al responsabile della Divisione Investimenti, alla Compliance ed all’Internal Auditing.
Nel caso di superi che rivestano particolare rilevanza e criticità, il Servizio Risk Management ne da
comunicazione immediata all’Amministratore Delegato. L’elenco dei superi verificatisi nel corso del mese
solare è quindi discusso nel successivo Comitato di Risk Management e riportato dal Servizio Risk
Management al successivo Consiglio di Amministrazione. Ai fini dell’entrata in vigore delle delibere del
Consiglio di Amministrazione, fa fede la data di comunicazione dell’estratto della delibera da parte del Servizio
Affari Legali e Societari.
Nell’ambito di una valutazione esaustiva dei potenziali rischi cui possono incorrere i portafogli gestiti viene
considerato anche il rischio controparte, inteso come il rischio connesso al fatto che il portafoglio possa subire
una perdita in seguito al verificarsi di un evento di credito su una controparte in relazione all’operatività con la
stessa, anche se relativa a strumenti finanziari o attività di un altro emittente. Per controparti si intendono le
controparti di negoziazioni di strumenti finanziari effettuate su mercati regolamentati o fuori da mercati
regolamentati, le controparti di negoziazioni di divisa a pronti, gli intermediari negoziatori ai quali la SGR
trasmette gli ordini di negoziazione di strumenti finanziari per eseguirli su quelle sedi di esecuzione alle quali
non ha accesso diretto, le controparti di operazioni di pronti contro termine di investimento. Le perdite da
rischio controparte possono originarsi dalla riduzione di valore dello strumento finanziario, dal costo necessario
al ripristino delle operazioni non eseguite, dagli interest claim causati da precedenti operazioni non eseguite
oppure dal costo necessario al ripristino dello strumento non restituito. Al fine di mitigare il rischio controparte,
viene prevista una serie di limitazioni all’operatività, sia in termini di autorizzazione delle controparti, sia in
termini di limiti quantitativi, normate da apposita procedura interna relativa alla gestione dei rischi dei
portafogli gestiti.
*****
Per gli aderenti al Fondo su base individuale la misura e la periodicità della contribuzione (mensile, trimestrale,
semestrale o annuale) sono scelte liberamente dall'aderente al momento dell'adesione e possono essere
successivamente variate. I contributi sono definiti in cifra fissa e su base annua. Nel corso dell’anno sono
consentiti versamenti aggiuntivi. I lavoratori dipendenti possono contribuire versando il flusso di TFR. In
questo caso il versamento avviene per il tramite dei datori di lavoro. Coloro che al 28 aprile 1993 già erano
iscritti a forme di previdenza obbligatoria possono, in alcuni casi, limitare il versamento del TFR a una quota
dello stesso (si rimanda alla Sezione Caratteristiche della forma pensionistica complementare). Per i lavoratori
dipendenti che aderiscono su base collettiva, la misura della contribuzione, la decorrenza e la periodicità dei
versamenti sono fissate dal contratto o accordo collettivo o regolamento aziendale che prevede l’adesione, fatta
salva la possibilità del lavoratore di determinare la contribuzione a proprio carico anche in misura superiore. È
altresì consentita l’adesione di familiari fiscalmente a carico, anche minorenni. L’aderente, all’atto
dell’adesione, può scegliere uno o due Comparti nei quali far confluire i versamenti contributivi, con facoltà di
modificare nel tempo tale destinazione. L’aderente può inoltre riallocare la propria posizione individuale tra
due diversi Comparti, nel rispetto del periodo minimo di un anno dall’iscrizione ovvero dall’ultima
riallocazione; in questo caso i versamenti contributivi successivi sono suddivisi sulla base delle nuove
percentuali fissate all’atto della riallocazione, salvo diversa disposizione dell’aderente. Il limite del periodo di
permanenza minimo non opera con riguardo al TFR conferito tacitamente.
9
In conseguenza a quanto sopra, l’impiego dei contributi avviene sulla base della scelta di investimento operata
dall’aderente tra i diversi Comparti del Fondo.
In particolare, ove l’aderente ritenga che le caratteristiche dei singoli Comparti prescelti non siano più adeguate
rispetto alle sue attuali esigenze di investimento, il Fondo consente all’aderente di ripartire tra più Comparti il
flusso contributivo o la posizione individuale eventualmente già maturata. In questo caso l’aderente deve porre
particolare attenzione alle scelte effettuate di sua iniziativa e considerare che il profilo di rischio/rendimento
dell'investimento prescelto non corrisponde a quello di uno specifico e singolo Comparto bensì deriva dalla
combinazione dei Comparti oggetto di investimento. Più in dettaglio, l’aderente ha la facoltà di ripartire la
propria posizione individuale maturata e/o il flusso contributivo su due Comparti, distribuendo l’investimento
mediante i seguenti criteri:
- criterio percentuale (ad esempio 30% su un Comparto e 70% su un altro);
- nel caso in cui la contribuzione sia composta dai seguenti elementi: TFR, contributo del dipendente e
contributo del datore di lavoro - se previsto -, l’aderente ha la possibilità di investire la quota di TFR in un
Comparto ed investire il proprio contributo e quello (eventuale) del datore di lavoro su un altro Comparto.
L’esercizio di tale facoltà rimette al singolo aderente la definizione del profilo di rischio/rendimento, il quale,
pertanto, non sarà più corrispondente a quello rappresentato dai singoli Comparti.
Naturalmente, prima di effettuare la scelta di investimento, è importante che l’aderente stabilisca il livello di
rischio che è disposto a sopportare, considerando, oltre alla sua personale propensione o avversione al rischio,
anche altri fattori quali:
- l'orizzonte temporale che lo separa dal pensionamento;
- l’esigenza di dover ricorrere ad un anticipo sul capitale maturato nel fondo per l’acquisto della prima casa per
sé o per i figli;
- la ricchezza individuale;
- i flussi di reddito che si aspetta per il futuro e la loro variabilità.
L’importanza di tale scelta è cruciale dal momento che il rendimento che l’aderente può attendersi
dall'investimento è strettamente legato al livello di rischio che decide di assumere.
*****
L’articolazione delle opzioni gestionali del fondo pensione si basa su una ripartizione in sei comparti (o linee di
investimento) caratterizzati da differenti profili di rischio / rendimento.
In conformità e nei limiti stabiliti dalla normativa vigente il Fondo adotta, per ogni Comparto, parametri
oggettivi e confrontabili per la valutazione dei risultati di gestione: il “benchmark” (o parametro oggettivo di
riferimento) è un indice, o una composizione di indici finanziari, elaborati da soggetti terzi e di comune
utilizzo, che individua il profilo di rischio dell’investimento e le opportunità del mercato in cui tipicamente il
Comparto investe. Il parametro di riferimento col quale confrontare il rendimento del Comparto è coerente con
i rischi connessi alla gestione del Comparto stesso.
La definizione delle linee di investimento è completata con un insieme di altre indicazioni deliberate dal
Consiglio di Amministrazione di Anima SGR. L’insieme di questi principi, regole e limiti costituiscono parte
integrante della politica di investimento. Nello specifico le disposizioni in oggetto sono raggruppabili
nell’individuazione di specificazioni inerenti le macro asset class e nella determinazione di limiti e vincoli di
investimento.
Il Fondo è articolato in sei Comparti, di seguito elencati:
- Comparto Crescita 25+;
- Comparto Rivalutazione 10+;
- Comparto Incremento e garanzia 5+
(il Comparto Incremento e garanzia 5+ già destinato al conferimento tacito del TFR, a far data dal 1 aprile
2013 non potrà più essere sottoscritto in forma esplicita da nuovi aderenti, né potrà essere scelto per
operazioni di trasferimento da altro forma di previdenza complementare o di riallocazione del capitale
maturato in altri comparti del fondo o di riallocazione dei flussi futuri di contribuzione, ma sarà riservato
esclusivamente alle adesioni tacite);
10
- Comparto Equilibrio 5+
- Comparto Conservazione 3+;
- Comparto Garanzia 1+.
La SGR effettua l’investimento delle risorse del Fondo nel rispetto dei limiti e condizioni stabiliti dalla
normativa vigente e dal Regolamento del Fondo, assumendo a riferimento l’esclusivo interesse degli aderenti.
La SGR può effettuare l’investimento delle risorse in Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (di
seguito denominati “OICR”), purché i loro programmi ed i limiti di investimento siano compatibili con quelli
dei Comparti del Fondo che ne prevedono l’acquisizione. Si intendono per OICR gli organismi di investimento
collettivo rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva 85/611/CEE ed i Fondi comuni di investimento
mobiliare ed immobiliare chiusi, di diritto italiano.
La politica di investimento dei singoli Comparti è di seguito rappresentata.
A) Comparto Crescita 25+ (linea azionaria denominata in Euro)
Tale Comparto persegue l’obiettivo di ottenere, in un orizzonte temporale di lungo termine (indicativamente
non inferiore a 10 anni), una rivalutazione reale del capitale, coerente con un profilo di rischio medio-alto. Le
risorse sono investite in misura prevalente in “titoli di capitale”, con facoltà di dedicare a tali impieghi fino al
100% dell’attivo netto del Comparto. L’investimento complessivo in valori mobiliari in valuta estera non può
eccedere il 90% dell’attivo netto del Comparto, tenuto conto al riguardo del limite di cui all’Art. 4, comma 5,
del Decreto del Ministro del Tesoro del 21 novembre
1996 n. 703, con facoltà di avvalersi di strumenti di copertura del rischio connesso alle oscillazioni dei tassi di
cambio.
A.1) Finalità della gestione: la gestione è finalizzata a soddisfare le esigenze degli aderenti che hanno come
obiettivo un significativo incremento dei capitali investiti in un orizzonte temporale di lungo periodo. È più
adatto per coloro che hanno davanti a sé almeno 25 anni di attività prima di arrivare all’età pensionabile e che,
disponibili ad accettare un grado di rischio medio/alto, ricercano le diverse opportunità di investimento ed il
particolare dinamismo dei mercati internazionali.
A.2) Orizzonte temporale: lungo periodo (10 anni).
A.3) Grado di rischio: medio/alto.
A.4) Politica di investimento.
A.4.1) Strumenti finanziari.
Principalmente strumenti finanziari e quote di OICR di natura azionaria denominati in Euro e/o in valuta estera.
Investimento contenuto in strumenti finanziari di natura obbligazionaria, in titoli emessi da governi, enti
sovranazionali (ad es. World Bank, BEI, etc.) e da primarie società (titoli corporate), con merito creditizio
“investment grade”. La durata finanziaria della componente obbligazionaria (duration) varia da 0 a 4 anni.
L’esposizione al rischio di cambio è gestita attivamente. Utilizzo di “contratti derivati” per fini di copertura del
rischio. L’esposizione valutaria è limitata al 30% delle disponibilità complessive.
A.4.2) Categoria di emittenti e settori industriali
Emittenti a vario grado di capitalizzazione con ampia diversificazione degli investimenti nei settori economici.
A.4.3) Aree geografiche di investimento.
Mercati regolamentati degli Stati dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e del Giappone. Investimento residuale
nei mercati dei Paesi emergenti.
A.4.4) Criteri di selezione degli strumenti finanziari
Analisi macroeconomiche e industriali per la determinazione dei pesi dei singoli Paesi e settori; analisi
economico finanziarie per la selezione principalmente di aziende che presentano un profilo di investimento
interessante in relazione a parametri di valutazione ritenuti significativi.
A.5) Benchmark
Sino al 31 luglio 2013: 80% MSCI World (in Euro), 20% MTS BOT Lordo.
Sino al 30 marzo 2016: 80% MSCI World (in Euro), 20% BofA Merrill Lynch Euro Treasury Bill.
A far data dal 31 marzo 2016: 30% MSCI World (in Euro), 50% MSCI World (Euro Hedged), 20% BofA
Merrill Lynch Euro Treasury Bill
11
Sono possibili significativi scostamenti della composizione del portafoglio del Comparto rispetto al benchmark,
attraverso l’investimento in strumenti finanziari di emittenti non presenti nell’indice di riferimento o presenti in
proporzioni diverse e attraverso il differente bilanciamento delle aree geografiche e/o settoriali di investimento,
al fine di realizzare un migliore rendimento corretto per il rischio nel lungo periodo.
*****
B) Comparto Rivalutazione 10+ (linea bilanciata denominata in Euro)
Tale Comparto persegue l’obiettivo di ottenere, in un orizzonte temporale di medio-lungo termine
(indicativamente di almeno 5 anni), una rivalutazione del capitale, coerente con un profilo di rischio medio. Le
risorse sono impiegate sia in “titoli di debito” sia in “titoli di capitale”. L’investimento della disponibilità del
Comparto in “titoli di capitale” non potrà comunque eccedere il 50% dell’attivo
netto. L’investimento complessivo in valori mobiliari in valuta estera non potrà eccedere il 60% dell’attivo
netto.
B.1) Finalità della gestione: la gestione è finalizzata a soddisfare le esigenze degli aderenti che hanno come
obiettivo un moderato incremento dei capitali investiti in un orizzonte temporale di medio/lungo periodo. È più
adatto per coloro che hanno davanti a sé almeno 10 anni di attività prima di arrivare all’età pensionabile e che
accettano un grado di rischio medio, per cogliere le diverse opportunità di investimento ed il particolare
dinamismo dei mercati internazionali.
B.2) Orizzonte temporale: medio/lungo periodo (almeno 5 anni).
B.3) Grado di rischio: medio.
B.4) Politica di investimento.
B.4.1) Strumenti finanziari
Strumenti finanziari e quote di OICR di natura obbligazionaria e azionaria, denominati in Euro e/o in valuta
estera. La durata finanziaria della componente obbligazionaria (duration) varia da 2 a 8 anni. La componente
obbligazionaria oscilla tra il 20% e il 70% del patrimonio del Comparto. L’esposizione al rischio di cambio è
gestita attivamente. Utilizzo di “contratti derivati” per fini di copertura del rischio. L’esposizione valutaria è
limitata al 30% delle disponibilità complessive.
B.4.2) Categoria di emittenti e settori industriali
Per gli strumenti di natura obbligazionaria: principalmente emittenti sovrani, organismi internazionali ed
emittenti di tipo societario con merito creditizio “investment grade”. Per gli strumenti di natura azionaria:
emittenti a vario grado di capitalizzazione, con ampia diversificazione degli investimenti nei settori economici.
B.4.3) Aree geografiche di investimento
Mercati regolamentati degli Stati dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e del Giappone. Investimento residuale
nei mercati dei Paesi emergenti.
B.4.4) Criteri di selezione degli strumenti finanziari
Per la parte obbligazionaria gli investimenti sono effettuati sulla base di una analisi macroeconomica delle
principali variabili delle maggiori economie mondiali, con particolare attenzione alle politiche monetarie messe
in atto dalle Banche Centrali, nonché sulla base di una analisi di bilancio e di credito delle principali società
emittenti sui mercati obbligazionari (ad es.: ratios patrimoniali, livelli di indebitamento, differenziali di
rendimento rispetto ad attività prive di rischio). Per la parte azionaria gli investimenti sono effettuati sulla base
di analisi macroeconomiche e industriali per la determinazione dei pesi dei singoli Paesi e settori, analisi
economico finanziarie per la selezione principalmente di aziende che presentano un profilo di investimento
interessante in relazione a parametri di valutazione ritenuti significativi.
B.5) Benchmark
Sino al 31 luglio 2013: 40% MSCI World (in Euro), 30% JP Morgan GBI EMU, 20% JP Morgan GBI Global
(in Euro), 10% MTS Bot lordo.
Sino al 30 marzo 2016: 40% MSCI World (in Euro), 20% JP Morgan GBI EMU, 20% JP Morgan GBI Global
(in Euro), 10% BofA Merrill Lynch Euro Large Cap Corporate, 10% BofA Merrill Lynch Euro Treasury Bill.
A far data dal 31 marzo 2016: 20% MSCI World (in Euro), 20% MSCI World (Euro Hedged), 20% JP Morgan
EMU, 20% JP Morgan GBI Global (Euro Hedged), 10% BofA Merrill Lynch Euro Large Cap Corporate, 10%
BofA Merrill Lynch Euro Treasury Bill.
12
Sono possibili significativi scostamenti della composizione del portafoglio del Comparto rispetto al benchmark,
attraverso l’investimento in strumenti finanziari di emittenti non presenti nell’indice di riferimento o presenti in
proporzioni diverse e attraverso il differente bilanciamento delle aree geografiche e/o settoriali di investimento,
al fine di realizzare un migliore rendimento corretto per il rischio nel lungo periodo.
*****
C) Comparto Incremento e garanzia 5+ (linea bilanciata obbligazionaria denominata in Euro)
(A far data dal 1 aprile 2013 il Comparto è aperto alle sole adesioni tacite).
Tale Comparto tende a soddisfare le esigenze di un soggetto con una bassa propensione al rischio ed un
orizzonte temporale non breve. Le risorse sono investite sia in “titoli di debito” che in “titoli di capitale”.
L’investimento della disponibilità del Comparto in “titoli di capitale” non potrà comunque eccedere il 40%
dell’attivo netto. L’investimento complessivo in valori mobiliari in valuta estera non potrà eccedere il 50%
dell’attivo netto del Comparto. Il patrimonio del Comparto non potrà comunque essere esposto alle oscillazioni
dei tassi di cambio in misura superiore al 20%. A questo Comparto sono destinati i flussi di TFR maturando
conferiti tacitamente per gli aderenti su base collettiva. A decorrerre dal 1 aprile 2013 non è possibile aderire a
tale comparto mediante iniziativa esplicita, non sono possibili movimenti di switch da altri comparti né
trasferimenti in ingresso da altro fondo. Per gli attuali aderenti al Comparto viene mantenuta la possibilità di
effettuare versamenti contributivi successivi.
C.1) Finalità della gestione: la gestione persegue l’obiettivo di realizzare con elevata probabilità rendimenti che
siano almeno pari a quelli del TFR, in un orizzonte temporale pluriennale (indicativamente almeno cinque
anni), compatibile con un profilo di rischio medio/basso. È adatto a coloro che hanno davanti a sé almeno 5
anni di attività prima di arrivare all’età pensionabile o che tacitamente investono il TFR e/o che hanno una
propensione al rischio media.
C.2) Orizzonte temporale: medio/lungo periodo (almeno 5 anni).
C.3) Grado di rischio: medio/basso.
C.4) Politica di investimento:
C.4.1) Strumenti finanziari
Lo stile di gestione è caratterizzato da un’attenta analisi del rischio. In particolare, nei limiti previsti dalla
normativa, la gestione è orientata prevalentemente ad investimenti in obbligazioni governative dell’Area Euro
con merito creditizio elevato “investment grade”, cui si aggiungono, a seconda delle condizioni di mercato,
delle valutazioni del gestore ed entro i limiti sotto definiti, posizioni in strumenti finanziari quotati più rischiosi
costituiti da:
- obbligazioni societarie a tasso fisso o variabile a varia scadenza con merito creditizio “investment grade”, in
misura non superiore al 60% dell’attivo netto del Comparto;
- azioni a vario grado di capitalizzazione, appartenenti a qualunque settore industriale, in misura non superiore
al 40% dell’attivo netto del Comparto;
- strumenti, tra quelli appena menzionati, denominati in valute diverse dall’Euro in misura non superiore al
50% dell’attivo netto del Comparto; il patrimonio del Comparto non potrà comunque essere esposto alle
oscillazioni dei tassi di cambio in misura superiore al 20%;
- obbligazioni con basso merito creditizio “sub investment grade”, obbligazioni e azioni di emittenti di Paesi
emergenti (misura massima cumulata 10%);
- gli investimenti negli strumenti elencati possono essere effettuati anche tramite l’uso di quote di OICR.
La durata finanziaria della componente obbligazionaria (duration) varia da 2 a 8 anni.
La gestione può avvalersi anche dell’utilizzo di strumenti derivati al fine di coprire, in vario grado, i rischi
finanziari presenti nel portafoglio e di garantire una più efficiente gestione del portafoglio stesso.
C.4.2) Categoria di emittenti e settori industriali
Per gli strumenti di natura obbligazionaria: prevalentemente obbligazioni governative dell’Area Euro con
merito creditizio elevato “investment grade”. Per gli strumenti di natura azionaria: qualunque settore
industriale.
C.4.3) Aree geografiche di investimento
13
Prevalentemente mercati regolamentati degli Stati dell’Unione Monetaria Europea. Investimento residuale nei
mercati dei Paesi emergenti. L’esposizione al rischio di cambio è gestita attivamente. L’esposizione valutaria
del Comparto è limitata al 20% delle disponibilità complessive.
C.5) Benchmark
Sino al 31 luglio 2013: 50% MTS BOT Lordo, 20% JP Morgan GBI EMU, 20% MSCI EMU, 10% BofA Merrill
Lynch Euro Large Cap Corporate.
A far data dal 1° agosto 2013: 50% BofA Merrill Lynch Euro Treasury Bill, 20% JP Morgan EMU, 20% MSCI
EMU, 10% BofA Merrill Lynch Euro Large Cap Corporate.
Sono possibili significativi scostamenti della composizione del portafoglio del Comparto rispetto al benchmark,
attraverso l’investimento in strumenti finanziari di emittenti non presenti nell’indice di riferimento o presenti in
proporzioni diverse e attraverso il differente bilanciamento delle aree geografiche e/o settoriali di investimento,
al fine di realizzare un migliore rendimento corretto per il rischio nel lungo periodo.
Sino al 31 luglio 2013, la politica di investimento del Comparto, volta a conseguire dei rendimenti paragonabili
a quelli del TFR, prevede un ulteriore parametro di valutazione diverso dal benchmark per l’indicazione del
comportamento degli investimenti del Comparto stesso; a tal fine viene utilizzato il VaR (Value at Risk), uno
degli indicatori assoluti di rischiosità maggiormente utilizzati nell’ambito dell’industria finanziaria. In relazione
alla politica di investimento del Comparto, la misura di rischio ex-ante, che permette di monitorare in modo
continuativo la rischiosità del portafoglio, è la seguente:
Misura di rischio
VaR ex-ante, orizzonte temporale 1 anno, intervallo di confidenza 95%
Valore
-1,00%
In generale, la strategia di investimento, associata alla politica di controllo del rischio appena descritta, tende ad
aumentare il peso delle attività rischiose in portafoglio nelle fasi di rialzo dei mercati di riferimento e ad
abbassarlo, fino ad azzerarlo, nelle fasi di ribasso, con il vincolo statistico di perseguire la protezione del
capitale investito nell’arco dell’anno solare (portfolio insurance).
A supporto dell’attività di investimento, le analisi di VaR sono confrontate con le performance del Comparto al
fine di testare nel tempo ed in via continuativa l’efficacia del modello di stima del VaR utilizzato. Per il calcolo
del VaR (con intervallo di confidenza al 95%) si utilizza una base dati contenente le serie storiche di tutte le
attività rischiose e non, che permettono di stimare al meglio il comportamento futuro del Comparto stesso. A
supporto degli obiettivi di gestione, una simulazione utilizzando il modello sopra descritto con metodo
Montecarlo ha consentito di constatare che la probabilità di ottenere, su un orizzonte temporale di 5 anni, un
rendimento almeno pari a quello del TFR è elevata (maggiore del 75%). Il portafoglio utilizzato nella
simulazione contiene una componente azionaria afferente ai mercati dell’Area Euro, con quota variabile, in
base all’andamento dei mercati stessi, tra 0% e 35% del patrimonio, mentre per la parte rimanente è costituito
da titoli governativi a rischio medio/basso afferente all’Area Euro. Il controllo del rischio effettuato permette
quindi di determinare il peso massimo detenibile nelle varie “attività rischiose”.
Con decorrenza a far data dal 1 agosto 2013 su tale Comparto cessa l’utilizzo del VaR (Value at Risk), quale
ulteriore parametro di riferimento diverso dal benchmark per l’indicazione del comportamento degli
investimenti.
C.6) Garanzia di capitale
Il Comparto Incremento e garanzia 5+ attribuisce all’aderente, al verificarsi degli eventi di cui alle previsioni
riportate in nota informativa e nel regolamento del Fondo, il diritto alla corresponsione di un importo minimo
garantito almeno pari alla somma dei contributi netti versati. La garanzia può essere prestata alla SGR da
soggetti diversi dalla stessa, a ciò abilitati. Il diritto alla garanzia e l’importo minimo garantito sono riconosciuti
nei casi e nelle misure previsti dalla nota informativa e dal regolamento del Fondo. Le caratteristiche della
garanzia offerta dal Comparto possono variare nel tempo, fermo restando il livello minimo richiesto dalla
normativa vigente. In particolare, con decorrenza dal 1 agosto 2013, viene eliminato il diritto alla garanzia di
capitale al verificarsi dell'evento di riscatto o di trasferimento decorso un periodo di permanenza nel fondo di
almeno 5 anni. Qualora vengano previste condizioni diverse dalle attuali, la SGR comunicherà agli iscritti
interessati gli effetti conseguenti.
*****
14
D) Comparto Equilibrio 5+ (linea bilanciata obbligazionaria denominata in Euro).
In avvio con decorrenza a far data dal 1 aprile 2013, tale Comparto fornisce una soluzione di investimento
adatta alle esigenze previdenziali di un segmento di aderenti con profilo di rischio-rendimento ed orizzonte
temporale intermedi rispetto a quelli relativi ai comparti Conservazione 3+ e Rivalutazione 10+. È adatto a
coloro che non sono vicini all’accesso alla prestazione pensionistica complementare e che accettano un grado di
rischio medio, per cogliere le diverse opportunità di investimento ed il particolare dinamismo dei mercati
internazionali.
D.1) Finalità della gestione: la gestione mira a soddisfare le esigenze degli aderenti che, in un orizzonte
temporale pluriennale di medio termine (indicativamente di almeno 5 anni), hanno l’obiettivo di perseguire un
moderato incremento dei capitali investiti e la loro rivalutazione coerentemente con un profilo di rischio medio.
D.2) Orizzonte temporale: medio/lungo periodo (almeno 5 anni).
D.3) Grado di rischio: medio.
D.4) Politica di investimento:
D.4.1) Strumenti finanziari
Le risorse sono investite sia in “titoli di debito” sia in “titoli di capitale” mediante strumenti finanziari e quote
di OICR di natura monetaria, obbligazionaria e azionaria, denominati in Euro e/o in valuta estera. La durata
finanziaria della componente monetaria/obbligazionaria (duration) può variare da 2 a 8 anni. La componente
monetaria/obbligazionaria può oscillare tra il 60% e il 100% del patrimonio del Comparto. La componente
azionaria può variare tra 0% e 40% del patrimonio del Comparto. La gestione può avvalersi anche dell’utilizzo
di strumenti derivati al fine di coprire, in vario grado, i rischi finanziari presenti nel portafoglio. Lo stile di
gestione è caratterizzato da dinamicità dell’asset allocation, realizzata sotto un’attenta analisi del rischio.
D.4.2) Criteri di selezione degli strumenti finanziari
Per la quota obbligazionaria gli investimenti sono effettuati sulla base di una analisi macroeconomica delle
principali variabili delle maggiori economie mondiali, con particolare attenzione alle politiche monetarie messe
in atto dalle Banche Centrali, nonché sulla base di una analisi di bilancio e di credito delle principali società
emittenti sui mercati obbligazionari (ad es.: ratios patrimoniali, livelli di indebitamento, differenziali di
rendimento rispetto ad attività prive di rischio). Per la parte azionaria gli investimenti sono effettuati sulla base
di analisi macroeconomiche e industriali per la determinazione dei pesi dei singoli Paesi e settori, analisi
economico finanziarie per la selezione principalmente di aziende che presentano un profilo di investimento
interessante in relazione a parametri di valutazione ritenuti significativi. Gli investimenti negli strumenti
elencati possono essere effettuati anche tramite l’uso di quote di OICR.
D.4.3) Categoria di emittenti e settori industriali
Per gli strumenti di natura obbligazionaria: principalmente emittenti sovrani, organismi internazionali ed
emittenti di tipo societario con merito creditizio “investment grade”. Per gli strumenti di natura azionaria:
emittenti caratterizzati da vario livello di capitalizzazione, con ampia diversificazione degli investimenti nei
diversi settori economici.
D.4.4) Aree geografiche di investimento
Per la componente monetaria/obbligazionaria: mercati regolamentati dell’Area Euro, Europa ex Euro,
Americhe e Asia/Pacifico. Per la componente azionaria: mercati regolamentati di Europa, Americhe e
Asia/Pacifico. E’ possibile l’investimento residuale nei mercati dei Paesi emergenti. L’esposizione al rischio di
cambio è gestita attivamente. L’esposizione valutaria è limitata al 30% delle disponibilità complessive.
D.5) Benchmark
Sino al 30 marzo 2016: 40% JP Morgan GBI EMU, 20% MSCI World (Euro), 15% BofA Merrill Lynch Euro
Treasury Bill, 15% BofA Merrill Lynch Euro Large Cap Corporate, 10% JPM GBI Global (Euro).
A far data dal 31 marzo 2016: 40% JP Morgan EMU, 20% MSCI World (in Euro), 15% BofA Merrill Lynch
Euro Treasury Bill, 15% BofA Merrill Lynch Euro Large Cap Corporate, 10% JP Morgan GBI Global (Euro
Hedged).
Sono possibili significativi scostamenti della composizione del portafoglio del Comparto rispetto al benchmark,
attraverso l’investimento in strumenti finanziari di emittenti non presenti nell’indice di riferimento o presenti in
proporzioni diverse e attraverso il differente bilanciamento delle aree geografiche e/o settoriali di investimento,
al fine di realizzare un migliore rendimento corretto per il rischio nel lungo periodo.
15
*****
E) Comparto Conservazione 3+ (linea obbligazionaria denominata in Euro).
Tale Comparto persegue l’obiettivo di ottenere, in un orizzonte temporale di medio termine (indicativamente di
almeno 3 anni), un rendimento reale positivo del capitale, compatibile con un profilo di rischio medio-basso. Le
risorse sono investite esclusivamente in “titoli di debito”. L’investimento complessivo in valori mobiliari in
valuta estera non potrà eccedere il 20% dell’attivo netto del Comparto.
E.1) Finalità della gestione: la gestione è finalizzata a soddisfare le esigenze degli aderenti che hanno come
obiettivo un graduale incremento dei capitali investiti in un orizzonte temporale di medio periodo. È più adatto
per coloro che sono vicini all’accesso alla prestazione pensionistica complementare e/o che hanno una
propensione medio/bassa al rischio.
E.2) Orizzonte temporale: medio periodo (almeno 3 anni).
E.3) Grado di rischio: medio/basso.
E.4) Politica di investimento:
E.4.1) Strumenti finanziari
Esclusivamente strumenti finanziari e quote di OICR di natura monetaria e obbligazionaria principalmente
denominati in Euro. La durata finanziaria della componente obbligazionaria (duration) varia da 3 a 8 anni.
L’esposizione al rischio di cambio è gestita attivamente. E’ possibile l’utilizzo di “contratti derivati” per fini di
copertura del rischio. L’esposizione valutaria del Comparto è limitata al 20% delle disponibilità complessive.
E.4.2) Categoria di emittenti e settori industriali
Emittenti sovrani, organismi internazionali ed emittenti di tipo societario con merito creditizio “investment
grade”.
E.4.3) Aree geografiche di investimento
Mercati regolamentati dell’Area Euro, in misura contenuta nei mercati regolamentati degli altri Paesi
sviluppati. Investimento residuale nei mercati dei Paesi emergenti.
E.4.4) Criteri di selezione degli strumenti finanziari
Gli investimenti sono effettuati sulla base di un’analisi macroeconomica delle principali variabili delle
maggiori economie mondiali, con particolare attenzione alle politiche monetarie messe in atto dalla Banca
Centrale Europea, nonché sulla base di un’analisi di bilancio e di credito delle principali società emittenti sui
mercati obbligazionari (ad es.: ratios patrimoniali, livelli di indebitamento, differenziali di rendimento rispetto
ad attività prive di rischio). Vengono sviluppate considerazioni delle opportunità di posizionamento, anche
tramite arbitraggi, sulle curve dei tassi dei diversi paesi considerati.
E.5) Benchmark
Sino al 31 luglio 2013: 80% MTS Bot lordo, 20% JP Morgan GBI Global (in Euro).
Sino al 31 marzo 2016: 50% JP Morgan GBI EMU, 20% JP Morgan GBI Global (in Euro), 15% BofA Merrill
Lynch Euro Large Cap Corporate, 15% BofA Merrill Lynch Euro Treasury Bill.
A far data dal 31 marzo 2016: 20% JP Morgan EMU, 20% JP Morgan GBI Global (in Euro), 20% BofA
Merrill Lynch Euro Large Cap Corporate, 40% BofA Merrill Lynch Euro Treasury Bill.
Sono possibili significativi scostamenti della composizione del portafoglio del Comparto rispetto al benchmark,
attraverso l’investimento in strumenti finanziari di emittenti non presenti nell’indice di riferimento o presenti in
proporzioni diverse e attraverso il differente bilanciamento delle aree geografiche e/o settoriali di investimento,
al fine di realizzare un migliore rendimento corretto per il rischio nel lungo periodo.
*****
F) Comparto Garanzia 1+ (linea monetaria denominata in Euro).
Tale Comparto persegue l’obiettivo, in un orizzonte temporale di breve termine (indicativamente non superiore
a 3 anni), di preservare il valore del capitale investito, compatibile con un profilo di rischio basso. La politica di
gestione del Comparto perseguirà una struttura del portafoglio idonea a garantire l’esecuzione dell’obbligazione
assunta investendo esclusivamente in “titoli di debito”.
F.1) Finalità della gestione: la gestione è finalizzata a soddisfare le esigenze degli aderenti che hanno come
obiettivo un contenuto incremento dei capitali investiti in un orizzonte temporale di breve periodo. È più adatto
16
per coloro che sono prossimi all’accesso alla prestazione pensionistica complementare e/o che hanno una bassa
propensione al rischio.
F.2) Orizzonte temporale: breve periodo (non superiore a 3 anni).
F.3) Grado di rischio: basso. Quando opera la garanzia il profilo di rischio del Comparto è nullo.
F.4) Politica di investimento:
F.4.1) Strumenti finanziari
Esclusivamente strumenti finanziari e quote di OICR di natura monetaria e obbligazionaria denominati in Euro.
La durata finanziaria della componente obbligazionaria (duration) varia da 0 a 1,5 anni.
F.4.2) Categoria di emittenti e settori industriali
Emittenti sovrani o organismi internazionali e, in forma residuale, emittenti di tipo societario con merito
creditizio “investment grade”.
F.4.3) Aree geografiche di investimento
Mercati regolamentati dell’Area Euro. Investimento residuale negli altri mercati.
F.4.4) Criteri di selezione degli strumenti finanziari
Gli investimenti sono effettuati sulla base di un’analisi macroeconomica delle principali variabili delle
maggiori economie mondiali, con particolare attenzione alle politiche monetarie messe in atto dalla Banca
Centrale Europea, nonché sulla base di un’analisi di bilancio e di credito delle principali società emittenti sui
mercati obbligazionari (ad es.: ratios patrimoniali, livelli di indebitamento, differenziali di rendimento rispetto
ad attività prive di rischio). Considerazione delle opportunità di posizionamento, anche tramite arbitraggi, sulla
parte a breve delle curve dei tassi dei diversi paesi considerati.
F.5) Benchmark
Sino al 31 luglio 2013: 100% MTS Bot lordo.
A far data dal 1° agosto 2013: 100% BofA Merrill Lynch Euro Treasury Bill.
Sono possibili significativi scostamenti della composizione del portafoglio del Comparto rispetto al benchmark,
attraverso l’investimento in strumenti finanziari di emittenti non presenti nell’indice di riferimento o presenti in
proporzioni diverse e attraverso il differente bilanciamento delle aree geografiche e/o settoriali di investimento,
al fine di realizzare un migliore rendimento corretto per il rischio nel lungo periodo.
F.6) Garanzia di capitale
L’adesione al Comparto Garanzia 1+ attribuisce all’aderente, al verificarsi di eventi di cui alle previsioni
riportate in nota informativa e nel regolamento del Fondo, il diritto alla corresponsione di un importo minimo
garantito a prescindere dai risultati di gestione. La garanzia può essere prestata alla SGR da soggetti diversi
dalla stessa, a ciò abilitati. Il diritto alla garanzia e l’importo minimo garantito sono riconosciuti nei casi e nelle
misure previsti dalla nota informativa e dal regolamento del Fondo. In particolare, è opportuno sottolineare
come, in base alla disciplina del Comparto “Garanzia 1+”, con decorrenza dal 1 agosto 2013 venga eliminato il
diritto alla garanzia di capitale al verificarsi degli eventi anticipazioni di prestazione, riscatto o trasferimento
della posizione individuale.
*****
Nella tabella seguente viene illustrato l’andamento storico dei risultati e della volatilità del Fondo Pensione nel
dettaglio per ciascun singolo Comparto gestito e dei relativi benchmark (i dati storici di rendimento medio
annuo insistono sugli orizzonti temporali indicati, a 1, 3, 5 e 10 anni, così i dati storici di volatilità, che sono
calcolati su rilevazioni mensili) con aggiornamento delle rilevazioni al 31 dicembre 2015. I dati di rendimento
non tengono conto dei costi gravanti direttamente sull’aderente, il rendimento del Comparto risente degli oneri
gravanti sul patrimonio dello stesso, che invece non sono contabilizzati nell’andamento del benchmark, e degli
oneri fiscali, anch’essi contabilizzati nell’andamento del benchmark.
17
2015
Performance Bmk
Volatilità Port
Vol atilità Bmk
Performance Ptf
Performance Bmk
Volatilità Port
Performance Ptf
Performance Bmk
Volatilità Port
0,30%
0,05%
0,25%
0,29%
0,30%
0,33%
0,12%
0,60%
0,74%
1,90%
0,36%
1,21%
1,53%
1,48%
0,46%
0,03%
0,29%
0,05%
0,25%
0,21%
0,30%
0,33%
0,12%
0,52%
0,74%
1,90%
0,36%
1,13%
1,53%
1,48%
0,46%
2,63%
2,00%
4,81%
4,19%
0,75%
4,48%
3,74%
3,25%
3,20%
3,40%
4,25%
3,16%
3,34%
2,82%
3,68%
2,36%
3,18%
2,40%
2,00%
4,80%
4,19%
0,75%
4,22%
3,74%
3,25%
3,20%
3,14%
4,25%
3,16%
3,34%
2,59%
3,68%
2,36%
3,18%
2,87%
1,94%
4,90%
4,10%
1,26%
4,11%
3,67%
3,37%
2,97%
2,89%
3,40%
3,50%
3,10%
n/d
2,85%
n/d
3,32%
2,79%
1,94%
4,90%
4,10%
1,25%
4,02%
3,67%
3,37%
2,97%
2,81%
3,40%
3,50%
3,10%
n/d
2,85%
n/d
3,32%
5,81%
4,60%
8,47%
7,41%
1,30%
9,03%
7,91%
5,36%
4,86%
7,04%
6,64%
4,95%
4,60%
4,81%
4,51%
4,83%
5,03%
5,31%
4,60%
8,47%
7,41%
1,30%
8,47%
7,91%
5,36%
4,86%
6,49%
6,64%
4,94%
4,60%
4,37%
4,51%
4,83%
5,03%
8,16%
5,70%
11,95%
11,09%
1,81%
12,40%
11,66%
7,87%
7,25%
8,60%
8,40%
7,61%
7,23%
4,93%
4,54%
8,76%
9,29%
Linea Crescita 25+
Linea Equilibrio 5+
Classe A
7,56%
5,70%
11,95%
11,09%
1,82%
11,73%
11,66%
7,87%
7,25%
7,95%
8,40%
7,61%
7,23%
4,42%
4,54%
8,75%
9,29%
2,06%
2,65%
5,66%
5,12%
1,05%
n/d
5,77%
n/d
3,53%
n/d
5,44%
n/d
3,37%
n/d
4,05%
n/d
3,28%
Linea Equilibrio 5+
1,83%
2,65%
5,64%
5,12%
1,04%
n/d
5,77%
n/d
3,53%
n/d
5,44%
n/d
3,37%
n/d
4,05%
n/d
3,28%
Vol atilità Bmk
Performance Ptf
0,03%
0,02%
Vol atilità Bmk
Tracking
error
0,09%
Linea Garanzia 1+
Linea Conservazione
3+ Classe A
Linea Conservazione
3+
Linea Incremento e
Garanzia 5+
Classe A
Linea Incremento e
Garanzia 5+
Linea Rivalutazione
10+
Classe A
Linea Rivalutazione
10+
Linea Crescita 25+
Classe A
Linea Garanzia 1+
Classe A
Volatilità Port
Vol atilità Bmk
DATI ANNUALIZZATI 10 ANNI
Performance Bmk
DATI ANNUALIZZATI 5 ANNI
Performance Ptf
COMPARTO
ARTI & MESTIERI
DATI ANNUALIZZATI 3 ANNI
Il rendimento che l’aderente può attendersi dall'investimento è strettamente legato al livello di rischio che
decide di assumere. In via generale, ad un minore di livello di rischio assunto, possono corrispondere minori
(ma tendenzialmente più stabili) rendimenti attesi nel tempo. Al contrario, livelli di rischio più alti possono dar
luogo a risultati di maggiore soddisfazione, ma anche ad una probabilità più alta di perdita nel breve periodo.
Linee di investimento più rischiose non sono, in genere, particolarmente adatte a chi è prossimo al
pensionamento mentre possono rappresentare una opportunità interessante per i soggetti più giovani, con
obiettivi su orizzonti temporali di più lungo periodo.
I risultati conseguiti dal Fondo negli anni passati possono consentire all’aderente di formarsi un'indicazione
sull'andamento della gestione, tuttavia detti rendimenti passati non sono necessariamente indicativi di quelli
futuri, vale a dire che non sussiste alcuna certezza sul fatto che negli anni a venire i risultati possano essere in
linea con quelli ottenuti in precedenza.
Nelle tabelle seguenti viene illustrato il possibile rendimento medio atteso annuo dei diversi Comparti del
Fondo Pensione su un orizzonte temporale di lungo periodo (superiore a 10 anni) ipotizzando che le relative
misure di variabilità possano mantenersi costanti nel tempo. I numeri ivi esposti rappresentano valori riferibili
esclusivamente alle possibili dinamiche di mercato, al lordo di costi, commissioni e fiscalità. Tali valutazioni
discendono da ipotesi formulate sui presumibili rendimenti attesi delle asset class di riferimento per
l’investimento, tenuto conto di due possibili differenti scenari di crescita economica, ed ipotizzando che, tra i
due, sussistano maggiori probabilità che si verifichi uno scenario di crescita “normale”.
ASSET CLASS DI INVESTIMENTO
RENDIMENTO ATTESO
SU ASSET CLASS
AZIONARIO GLOBALE
AZIONARIO EURO
5,5%
5,5%
OBBLIGAZIONARIO EURO
OBBLIGAZIONARIO GLOBALE
MONETARIO - LIQUIDITA'
1,4%
1,5%
1,3%
CORPORATE BOND EURO
2,0%
RENDIMENTI ANNUI ATTESI PER CIASCUN COMPARTO
COMP. CRESCITA 25+
SCENARIO DI CRESCITA "NORMALE"
RENDIMENTI MEDI ANNUI ATTESI SUI COMPARTI DEL FONDO PENSIONE ARTI & MESTIERI
COMP. RIVALUTAZIONE 10+
COMP. INCREMENTO E GARANZIA 5+
COMP. EQUILIBRIO 5+
COMP. CONSERVAZIONE 3+
4,4%
2,2%
1,1%
1,1%
0,3%
0,3%
0,3%
0,3%
0,1%
0,7%
0,6%
0,2%
0,2%
0,3%
0,3%
0,5%
0,2%
0,2%
0,3%
0,4%
3,1%
2,2%
2,3%
1,5%
4,7%
COMP. GARANZIA 1+
1,3%
1,3%
18
ASSET CLASS DI INVESTIMENTO
RENDIMENTO ATTESO
SU ASSET CLASS
AZIONARIO GLOBALE
AZIONARIO EURO
3,6%
3,6%
OBBLIGAZIONARIO EURO
OBBLIGAZIONARIO GLOBALE
MONETARIO - LIQUIDITA'
0,9%
1,0%
0,8%
CORPORATE BOND EURO
1,3%
RENDIMENTI ANNUI ATTESI PER CIASCUN COMPARTO
SCENARIO DI CRESCITA "BASSA"
RENDIMENTI MEDI ANNUI ATTESI SUI COMPARTI DEL FONDO PENSIONE ARTI & MESTIERI
COMP. RIVALUTAZIONE 10+
COMP. INCREMENTO E GARANZIA 5+
COMP. EQUILIBRIO 5+
COMP. CONSERVAZIONE 3+
COMP. CRESCITA 25+
2,9%
1,4%
0,7%
0,7%
0,2%
0,2%
0,2%
0,2%
0,1%
0,4%
0,4%
0,1%
0,1%
0,2%
0,2%
0,3%
0,1%
0,1%
0,2%
0,3%
2,0%
1,4%
1,5%
1,0%
3,0%
COMP. GARANZIA 1+
0,8%
0,8%
Avendo riguardo ai limiti di rischio ed ai fattori di rischio, si riportano, a titolo esemplificativo, le deliberazioni
assunte dal Consiglio di Amministrazione con validità attuale (29 gennaio 2016).
Sui diversi comparti del Fondo Pensione Arti e Mestieri il Consiglio di Amministrazione delibera di mantenere
un limite di rischio collocato in fascia normale, ritenendo che esso, attualmente, risponda in misura adeguata ai
livelli di rischio che consentano il raggiungimento degli obiettivi di rendimento dei singoli prodotti in una
situazione di mercato caratterizzata da una volatilità che si prevede rimanga in linea con la volatilità media
storica del mercato di riferimento.
Limiti di rischio
Fascia
Minima
Fascia
Normale
Fascia
Attiva
Fascia
Oggetto
di
Delibera
TE
0,5
1,0
1,5
Normale
TE
1,3
2,5
3,8
Normale
4,0
6,0
Normale
4,0
6,0
Normale
5,0
7,5
Normale
6,0
9,0
Normale
Comparti
Tipologia
Indicatore
di Rischio
ARTI & MESTIERI - LINEA GARANZIA 1+
ARTI & MESTIERI - LINEA CONSERVAZIONE
3+
ARTI & MESTIERI - LINEA INCREMENTO E
GARANZIA 5+
Monetario
Obbligazionario
Bilanciato
TE
2,0
Obbligazionario
Bilanciato
ARTI & MESTIERI - LINEA EQUILIBRIO 5+
TE
2,0
Obbligazionario
ARTI & MESTIERI - LINEA RIVALUTAZIONE
Bilanciato
TE
2,5
10+
Bilanciato
Bilanciato
ARTI & MESTIERI - LINEA CRESCITA 25+
TE
3,0
Azionario
Legenda: TE: Tracking Error; V: Volatility; DV: Delta Volatility
Al fine di definire per ciascun prodotto gestito i principali fattori di rischio che attengono alle diverse tipologie
di prodotti (l’esposizione per asset class azionaria, obbligazionaria, emergenti, convertibili, OICR Multiasset,
hedge, il rischio di tasso in termini di duration per classe monetaria ed obbligazionaria, il rischio di credito in
base alle valutazioni del rating interno, l’esposizione valutaria, ove applicabile in base alla politica di
investimento di ciascun portafoglio, e l’esposizione per area geografica) il Consiglio di Amministrazione
delibera inoltre i seguenti limiti minimi e/o massimi di esposizione ai principali fattori di rischio.
Il Consiglio di Amministrazione ritiene che tali limiti, esposti nella seguente tabella, appaiano idonei ad attuare
un’efficiente ed efficace attività di gestione, e che risultino coerenti con i limiti di rischio deliberati per ciascun
prodotto.
Rating interno (% max sul NAV)
Azioni (%)
Comparti
Arti & Mestieri
Min
LINEA GARANZIA 1+
Max
Obbligazioni (%)
Bmk
Min
Max
Duration (anni)
Bmk
Min
-
-
-
-
100
-
-
-
-
-
100
20
-
40
20
-
60
30
-
40
20
-
100
65
LINEA
RIVALUTAZIONE 10+
30
50
40
30
70
50
LINEA CRESCITA 25+
60
100
80
-
40
-
LINEA
CONSERVAZIONE 3+
LINEA INCREMENTO E
GARANZIA 5+
LINEA EQUILIBRIO 5+
Max
-
1,0
Bmk
0,4
< adeguato
max D
max NR
10%
5%
5%
-
7,5
6,1
10%
5%
5%
-
4,0
2,7
10%
5%
5%
2,0
7,0
5,7
10%
5%
5%
2,0
-
7,5
4,0
5,9
0,4
10%
10%
5%
5%
5%
5%
OICR
Multiasset (%)
Min
Max
-
-
-
-
-
60
-
60
-
20
-
20
I pesi sono espressi in % sul NAV, le duration sono espresse sulla componente monetaria ed obbligazionaria.
*****
19
Di seguito sono elencati i soggetti coinvolti nella attività della forma pensionistica complementare.
(Le informazioni sono aggiornate alla data del 26 febbraio 2016)
Soggetto Istitutore del Fondo Pensione Aperto.
Il Fondo Pensione “Arti & Mestieri - Fondo Pensione Aperto” è stato istituito da Anima SGR S.p.A., con
delibera del Consiglio di Amministrazione del 14 dicembre 1999.
ANIMA - Società di Gestione del Risparmio per Azioni, in forma abbreviata Anima SGR S.p.A. (di seguito
SGR), è stata costituita in data 20.06.1984 con la denominazione di Bipiemme Gestioni SGR S.p.A ed è iscritta
all’apposito Albo tenuto presso la Banca d’Italia al n. 8 della Sezione Gestori di OICVM e al n. 6 della Sezione
Gestori di FIA. È soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Anima Holding S.p.A.. La sede sociale è
in Milano, Corso Garibaldi 99; la durata della Società è stabilita sino al 31 dicembre 2050 e la chiusura
dell’esercizio sociale è stabilita al 31 dicembre di ogni anno.
Con provvedimento n. 631431 del 14 settembre 2009, Banca d’Italia ha autorizzato la fusione per
incorporazione di Anima SGRp.A. in Bipiemme Gestioni SGR S.p.A., con conseguente variazione della
denominazione di quest’ultima in Anima SGR S.p.A. a decorrere dal 31 dicembre 2009.
Con provvedimento n. 0782335/11 del 21 settembre 2011 la Banca d’Italia ha autorizzato la fusione per
incorporazione di Prima SGR S.p.A. in Anima SGR S.p.A., perfezionatasi in data 31 dicembre 2011.
La SGR svolge servizio di gestione collettiva del risparmio, servizio di gestione di portafogli anche in forza di
delega ricevuta, istituzione e gestione di Fondi Pensione, la gestione di patrimoni autonomi gestiti in forma
collettiva in regime di delega, il servizio di consulenza in materia di investimenti per i clienti professionali di
diritto delle gestioni di portafogli, la commercializzazione di quote o azioni di OICR propri o di terzi. Il capitale
sociale di 23.793.000,00 Euro, interamente sottoscritto e interamente versato, è detenuto al 100% da Anima
Holding S.p.A..
Il Consiglio di Amministrazione della SGR è composto da 9 membri che durano in carica per un periodo non
superiore a 3 esercizi e sono rieleggibili.
Le scelte di investimento del Fondo, sia pure nel quadro dell’attribuzione in via generale delle responsabilità di
gestione al Consiglio di Amministrazione, sono in concreto effettuate dal Dott. Armando Carcaterra, Direttore
Investimenti di Anima Sgr.
Il Responsabile attuale del Fondo è il Dott. Andrea Girardelli.
I Componenti dell’Organismo di Sorveglianza del Fondo sono stati nominati dal Consiglio di Amministrazione
di Anima SGR S.p.A. il 27.06.2014 e risultano attualmente in carica sino al 30.06.2017.
La Banca Depositaria è Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A., con sede legale in Corso
Europa, 18 – 20122 Milano.
Il Service Amministrativo è per i servizi amministrativo-contabili di back office e di amministrazione clienti è
Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A. con sede legale Corso Europa, 18 - 20122 Milano.
Il gestore delle risorse è Anima Sgr S.p.A. che provvede alla gestione delle risorse del Fondo.
La convenzione per l’erogazione della prestazione pensionistica è stipulata con Fondiaria-SAI S.p.A., con sede
legale in Firenze - Piazza della Libertà, 6.
L’incarico per la revisione della contabilità e la certificazione del bilancio della SGR, nonché del Rendiconto
annuale del Fondo, è stato conferito con delibera assembleare dell’8 aprile 2008, per nove anni dal 2008 al
2016, alla società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A., con sede legale in Roma, Via G.D. Romagnosi,
18/A.
****
20
Modifiche apportate nell’ultimo triennio.
Il predetto Documento deliberato in data 19 dicembre 2012 è stato successivamente modificato con delibera
del 28 marzo 2013, a seguito dell’introduzione della disciplina del nuovo Comparto “Equilibrio 5+” nonché per
la chiusura alle adesioni esplicite del Comparto “Incremento e garanzia 5+”, a far data dal 1° aprile 2013.
Inoltre, sono state contestualmente riportate talune modifiche, efficaci dal 1° agosto 2103, decorso il periodo di
sospensiva, aventi ad oggetto:
- la variazione dei benchmark dei Comparti;
- per il Comparto “Incremento e garanzia 5+”, l’eliminazione della garanzia di capitale, al verificarsi
dell'evento di riscatto o di trasferimento decorso un periodo di permanenza nel fondo di almeno 5 anni;
- per il Comparto “Garanzia 1+”, l’eliminazione del diritto alla garanzia di capitale al verificarsi degli eventi
anticipazioni di prestazione, riscatto o trasferimento della posizione individuale.
Con delibera del 31 ottobre 2014, il Documento è stato modificato a seguito dell’adozione da parte della SGR
della “Politica di valutazione del merito di credito” nonché dell’aggiornamento di talune informazioni che
attengono ai soggetti coinvolti nella attività della forma pensionistica complementare.
Con delibera del 26 febbraio 2016, il Documento è stato modificato a seguito dell’allineamento dei limiti di
esposizione valutaria di alcuni Comparti ai limiti normativi, della variazione della duration della componente
obbligazionaria di alcuni Comparti nonché dell’aggiornamento di alcuni benchmark relativi a taluni Comparti
al fine di: (i) assicurarne la coerenza in ragione del recepimento nel Regolamento dei limiti normativi in
materia di esposizione valutari per i Comparti “Crescita 25+” e “Rivalutazione 10+”; (ii) assicurare un
maggiore allineamento dei benchmark dei Comparti “Conservazione 3+” ed “Equilibrio 5+” alle rispettive
politiche d’investimento in coerenza anche con il profilo di rischio e l’orizzonte temporale.
Con l’occasione si è proceduto all’aggiornamento delle tabelle riportate nel documento.
Documentazione disponibile.
La Nota Informativa ed il Regolamento del Fondo sono resi disponibili gratuitamente sul sito Internet della
SGR www.animasgr.it, presso i Soggetti incaricati del collocamento e, per i lavoratori dipendenti che possono
aderire su base collettiva, presso i datori di lavoro.
Con le stesse modalità sono resi disponibili il Documento sul regime fiscale, il Documento sulle anticipazioni e
ogni altra informazione generale utile all’iscritto.
La Nota Informativa ed il Regolamento del Fondo, qui riportati in allegato, costituiscono, nei loro contenuti,
parte integrante del presente documento.
21