Vecchio che soffre

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Vecchio che soffre
Come modello per questo disegno Van Gogh scelse ancora una volta il suo preferito,
Adrianus Zuyderland. Vecchio che soffre è la versione opposta di Worn out del novembre
1882. I fogli sono stati probabilmente realizzati uno dopo l’altro. Il 24 novembre Van Gogh
scrisse a Theo: «Ieri e oggi ho disegnato due figure di un vecchio che siede con i gomiti
sulle ginocchia, tenendosi la testa fra le mani. Molto tempo fa Schuitemaker ha posato per
me e ho tenuto il disegno perché ne volevo fare uno migliore un giorno. Forse ne farò
anche una litografia. Quanto è bella la figura di un vecchio operaio, con i suoi abiti
rattoppati in fustagno e il capo calvo» (lettera 288/247). Van Gogh si riferisce qui al
disegno Worn out realizzato a Etten, quando Cornelius Schuitemakers posò per lui come
uomo sofferente accanto al focolare, affranto dalle difficoltà della vita. Informò anche Van
Rappard di questa nuova versione: «Sicuramente ricorderai il disegno Worn out. L’ho
rifatto l’altro giorno, tre versioni distinte con due modelli, e ci sto lavorando ancora. Per il
momento ho un soggetto; si tratta di un vecchio che siede assorto nei suoi pensieri, con i
gomiti appoggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani» (lettera 289/R18, 26 novembre
1882). La posizione del modello è talmente simile nelle due composizioni che sembra quasi
che Van Gogh abbia trasferito il disegno da un foglio all’altro per creare una sorta di
immagine-specchio che potesse essere lavorata in altro modo. Tuttavia non è questo il
caso. La figura del disegno in esame, mostrata da destra è prima di tutto più grande.
Inoltre, nella versione del Kröller-Müller Museum il pollice destro è chiaramente premuto
sulla fronte, mentre nell’altro è lungo la tempia. Van Gogh ha semplicemente disegnato il
modello da due lati diversi e, nel disegno in esame, si è avvicinato al modello. Prima ha
realizzato un disegno a matita, calcando così tanto che il rilievo ha segnato la carta creando
in alcuni punti come delle piccole incisioni. In seguito, probabilmente in una seduta
successiva, ha disegnato sulla composizione con un pastello litografico nero per poi
ricoprirla con acquerello. Usando acquerello bianco opaco ha creato degli accenti in alcuni
punti del modello incluse le basette. Nel dicembre Van Gogh iniziò a sperimentare nei suoi
disegni diverse tonalità di nero, grigio e tinte più chiare per evitare un contrasto troppo
netto. In questa versione ravvicinata di Worn out lo scuro che circonda la figura
certamente serve per accentuare la sua malinconia. Il disegno presenta delle scoloriture e
danneggiamenti che deve aver subito abbastanza presto. Al centro c’è una larga macchia
marrone sotto la quale la carta ha iniziato a sfaldarsi in molti punti. Attorno a questa
macchia è visibile il bianco originario del foglio.
© Linea d’ombra 2008