[TABLOID - 1] CQDL/TABLOID/1 05/04/16

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[TABLOID - 1] CQDL/TABLOID/1 05/04/16
ISSN 0010-6348
Anno 68 - N. 64
MARTEDÌ 5 APRILE 2016
Quotidiano della Cisl
fondato nel 1948 da Giulio Pastore
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Direttore: Annamaria Furlan - Direttore Responsabile: Raffaella Vitulano. Proprietario ed Editore: Conquiste del Lavoro Srl. Società sottoposta a direzione e coordinamento esercitata da parte della Coop. Informa Cisl a r.l.. Sede legale: Via Nicotera, 29 - 00195 Roma - C.F./Reg.Imprese Roma: 05558260583 - P.Iva: 01413871003 - Telefono
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Anche le federazioni di categoria si preparano a scendere in piazza. Bonfanti: basta diatribe tra Boeri e Governo.
Pensioni,laprotestacontinua
I
l presidente dell’Inps Tito Boeri torna ad agitare
l’ipotesi di un contributo
di solidarietà dalle pensioni più elevate (smentita
dal ministro Poletti), legandola alla necessità di
modificare il meccanismo
dell’età pensionabile, suscitando nuovamente le
critiche del sindacato.
“Ci farebbe piacere che il
presidente dell’Inps prima, ed il governo poi - af-
ferma il segretario generale della Fnp-Cisl Gigi Bonfanti - la smettessero di
farsi la guerra a discapito
dei pensionati i quali sono
diventati, da anni ormai, il
bersaglio di una politica
che ha deciso di fare cassa sulla loro pelle”. "Siamo stufi di continue esternazioni che hanno il solo
obiettivo di creare una
grande confusione nei
pensionati i quali, in que-
sti anni, sono stati continuamente chiamati a sollevare le sorti del Paese,
sostenendo la ripresa economica con i propri risparmi. Sia l’Inps sia il Governo - conclude Bonfanti - si
rendano conto che è necessario sedersi a un tavolo per trovare le soluzioni
più adeguate in merito alle difficoltà sta stanno vivendo i pensionati e i giovani, richiesta che abbia-
mo fatto più volte e che faremo ancora il 19 maggio,
in piazza a Roma, insieme
a Spi Cgil e Uilp-Uil". I pensionati, infatti, dopo le
manifestazioni unitarie di
Cgil Cisl e Uil di sabato 2
aprile in tutta Italia, si preparano a tornare in piazza
il mese prossimo nella Capitale per ribadire l’ur genza di interventi correttivi sulla legge Fornero, secondo quanto previsto
nella piattaforma unitaria
di Cgil Cisl e Uil, ma soprattutto per chiedere al Governo di ripristinare il sistema di perequazione
delle pensioni in essere
così come disposto dalla
sentenza della Corte Costituzionale. Il tema
dell’indicizzazione degli
assegni pensionistici era
stato infatti lasciato in sospeso dopo la legge di Stabilità, che prevedeva la
possibilità di prorogare il
meccanismo adottato dal
governo Letta di un blocco parziale per gli importi
superiori a tre volte il minimo (che sarebbe finito
ques’anno). Perciò Spi
Fnp e Uilp si preparano a
dare battaglia non solo su
questo ma anche sui fronti del welfare, della non
autosufficienza e del fisco.
Gagliardi a pagina 2
Famiglie consumate
Dopo 8 anni sale
il potere d’acquisto.
Ma la situazione resta grave.
E restano insufficienti, anche
se in aumento, le risorse
messe a disposizione
dal Governo nel Ddl povertà
Guadagni a pagina 2
Pa, c’è la bozza Aran per passare
da undici a quattro comparti.
Bernava: i nostri obiettivi
sono il rinnovo del contratto
e l’innovazione
delle relazioni sindacali
nel pubblico impiego
Storti
a pagina 3
Belgio. Accordo tra sindacato
di polizia e governo per garantire
più sicurezza negli aeroporti
dopo gli attentati del 22 marzo.
L’azienda delle ferrovie, intanto,
ha licenziato un dipendente
in odor di jihadismo
Arzilla
a pagina 4
Toscana,
su welfare e sanità
i pensionati
mettono le carte
in tavola:
le buone leggi
non bastano
Campaioli
a pagina 5
Questo giornale è stato chiuso in redazione alle ore 18,45
2
2
Attualità
martedì 5 aprile 2016
Medici,
proposta
dei sindacati
su accesso
formazione
F
E’
Audizione sindacati. Cisl: mai tante risorse ma non coprono neppure famiglie con minori
” importante
e positivo”
che il governo
abbia deciso
di affrontare il tema della povertà assoluta, ma i sindacati esprimono una ”certa
consistente delusione” sui
fondi messi a disposizione
dal governo attraverso la legge di stabilita' e sulle norme
del ddl delega che disegnano le linee guida dell'intervento.
Durante l’audizione di ieri alla commissione Lavoro della
Camera sul provvedimento
Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno ribadito inoltre la loro preoccupazione per la razionalizzazione delle prestazioni assistenziali, ”anche di natura
previdenziale”, prevista nel
testo del ddl. I sindacati non
si sentono rassicurati dalle
dichiarazioni di esponenti
del governo che avevano
escluso un intervento sulle
pensioni di reversibilità e
chiedono al Parlamento di
stralciare dal testo qualunque riferimento alla previdenza.
Pur riconoscendo che ”non
si era mai visto finanziamento di questa entità nel nostro Paese”, Lorenzo Lusignoli del Dipartimento Politiche sociali della la Cisl, evidenzia che esso ”non è sufficiente nemmeno a coprire le
famiglie con minori che sono
quelle a cui prioritamente è
indirizzato provvedimento e
va quindi va incrementato
negli anni”.
Intanto l’Istat fa sapere che
torna a salire il potere d'acquisto delle famiglie. Tenuto
Q
uando hai costruito
tutto un percorso mediatico per esaltare
l’importanza dell’Italia nel
mondo, ma anche di chi sta
ai vertici del governo, eppoi
ti arriva una inaspettata
macchia nera d’inchiostro
sul progetto, c’è da incavolarsi di brutto, specie se sei
a Washington, al Nuclear Security Summit. E Matteo
Renzi, alla notizia che il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi era implicata in una brutta storia
d’informazioni delicate passate al suo compagno, si
può ben comprendere come sia rimasto stizzito. Le dimissioni immediate della
ministra, salutate con grande “comprensione” dal
presidente del Consiglio,
era la soluzione migliore
per provare a tacitare la
questione. Una cosa simile
era già avvenuta con Maurizio Lupi, allora ministro dei
Trasporti, caduto per un regalo di troppo fatto al figliolo da amici pare interessati
a eventuali favori del papà.
p Cgil Medici Cisl Medici Uil Fpl Medici
presentano la propria proposta unitaria sull’accesso alla formazione, chiedendo, innanzitutto, di consentire l'abilitazione insieme al diploma di laurea e prevedendo un test unico nazionale di accesso
al sistema sanitario. I sindacati chiedono
di sueprare l'attuale meccanismo che vede il medico poter partecipare a più test
per specialità e per la medicina generale,
in quanto non consente l'utilizzo di tutte
le borse disponibili a causa degli scorri-
menti difficilmente gestibili, e per le iniquità delle graduatorie regionali per la medicina generale. Al fine di assicurare più trasparenza e meritocrazia, le sigle chiedono
una unica graduatoria nazionale (con la
scelta da parte dei vincitori della specialità e della sede in ordine di graduatoria) o,
in alternativa, graduatorie uniche per ciascuna specialità, compresa la medicina generale. I luoghi della formazione, certificati, devono, secondo i sindacati, essere individuati nell’ambito dei servizi del sistema
sanitario, e non solo all’interno dei Policlinici, per consentire una maggiore formazione sul campo, e più esperienza pratica
al medico in formazione.
Il percorso formativo, aggiungono i sindacati, “deve essere realmente tale, con
l’affiancamento anche negli ultimi anni di
corso di un tutor, vietando in modo esplicito la possibilità di utilizzare il medico in formazione per coprire le carenze di organico, al posto del medico strutturato, sia esso universitario che ospedaliero”.
Povertà,fondiddl
ancorainsufficienti
conto dell’inflazionel’au mento nel 2015 è dello
0,8%. Nel quarto trimestre si
è ridotto dello 0,7% rispetto
al trimestre precedente ed è
aumentato dello 0,9% rispetto al quarto trimestre del
2014. Guardando però all’ul timo trimestre dello scorso
anno registra una flessione
della capacità di spesa, almeno a livello congiunturale
(-0,7%)
Nel 2015 gli investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici sono aumentati dello 0,5% e il tasso di investimento (definito dal rapporto tra investimenti fissi lordi
delle famiglie consumatrici,
che comprendono esclusivamente gli acquisti di abitazioni, e reddito disponibile lordo) è rimasto stabile, rispetto al 2014, al 6,2%. Nel quarto trimestre del 2015, il tasso di investimento delle famiglie consumatrici è stato
pari al 6,2%, in aumento di
0,1 punti percentuali rispet-
to al trimestre precedente e
invariato rispetto al corrispondente trimestre del
2014.
La propensione al risparmio
delle famiglie resta costante
al 8,3%, rispetto al 2014. che
però segnala il ribasso negli
ultimi tre mesi dello scorso
anno.
La pressione fiscale del 2015
al 43,5%, in calo di 0,1 punti
su base annua ma in rialzo di
0,2 punti sulla stima precedente.
Tra le imprese, invece, continua a stagnare la capacità di
generare profitto. La quota
delle società non finanziarie
è stata del 40,6%, inferiore
di 0,1 punti percentuali rispetto al 2014. Il tasso di investimento delle società
non finanziarie è sceso nel
2015 al 18,4%, con una riduzione di 0,3 punti percentuali rispetto al 2014. Nell'ultimo trimestre del 2015 esso
è stato pari al 18,3%, risultando invariato rispetto al
trimestre precedente ma in
diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al quarto
trimestre del 2014
Giampiero Guadagni
LedimissionidiFedericaGuidi
elebottedaorbisulgovernoRenzi
Altri tempi. L’attuale momento politico è di quelli topici per il governo. C’è il
prossimo 17 aprile il referendum sul “si” o “no”
alla continuazione di certe
trivellazioni. Poi il 5 giugno,
secondo Alfano, dovrebbero esserci le elezioni amministrative. E, ancora, ad ottobre la madre di tutte le
battaglie politiche per il presidente e segretario del Pd:
il referendum sulla riforma
costituzionale.
Nel suo interno il Partito democratico è in preda sempre più a voglie scissionistiche mal celate. Ci sono poi
gli “aiutini” esterni (leggi
Verdini e compagni) al Giglio magico che urtano opposizione e maggioranza,
ovvero la minoranza interna del Pd. Insomma, il quadro non è dei migliori per
Matteo Renzi che sulla vicenda Tempa Rossa è pronto a farsi interrogare dai Pm
e dichiara che l’emenda mento incriminato “è roba
mia”.
Era prevedibile, come poi è
avvenuto, che le opposizioni “tutte insieme appassionatamente”, con mozioni
di sfiducia diversificate tra
centro-destra e grillini, sparassero addosso all’esecuti vo e al suo leader. Più s’in debolisce l’immagine del
governo e del suo capo e
più c’è speranza che le consultazioni elettorali diventino un flop per il Pd e i suoi
alleati. Non si vede però
all’orizzonte una coalizione organica che possa spazzar via e sostituire Renzi e la
sua compagnia.
Sulla vicenda Guidi c’è massima prudenza nella mino-
ranza dei democrat. Nessun commento stonato.
Troppo pericoloso in questa fase sparare alle spalle
del manovratore. Per converso nel centro-destra pare sia ritornata l’unità. I dissapori tra Berlusconi, Salvini e Meloni si sono dissolti,
per il momento, come neve
al sole. E finalmente il focoso capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, può sparare ad alzo
zero sull’ex sindaco di Firenze, ricordandosi i tempi
del “patto del Nazzareno” quando, suo malgrado, era costretto a tener la
lingua a freno sull’inquilino
di Palazzo Chigi. Le dimissioni della responsabile dello
Sviluppo economico è stata
manna benedetta e inaspettata piovuta dal cielo per il
Movimento 5Stelle. Vendet-
ta, tremenda vendetta, anche per le dichiarazioni degli esponenti Pd sulla vicenda - e non solo - del sindaco
di Quarto, Rosa Capuozzo,
costretta alle dimissioni per
non aver denunciato le pressioni avute dall’ex consigliere grillino Giovanni De Robbio accusato di corruzione
elettorale e tentata estorsione, con l’aggravante di
aver favorito un’organizza zione mafiosa. Ma soprattutto possibilità di Grillo e
Casaleggio di sfruttare l’oc casione per rilanciare i candidati del Movimento alle
prossime elezioni amministrative, specialmente a
quelle di Roma capitale.
Matteo Renzi non si spaventa. Ribatte colpo su colpo alle accuse rivolte a lui come
inquilino di Palazzo Chigi e
promette querele ai penta-
stellati. Come finirà? Il Partito della nazione, che non
c’è formalmente, voterà la
fiducia a “l’ebetino di Firenze” o al “pollo che si
crede un’aquila”, come
Grillo ha soprannominato il
presidente Renzi. La giostra
della politica continuerà,
ma la credibilità dei politici
nell’opinione pubblica, purtroppo, registrerà un altro
passo indietro. C’è chi ha ricordato nella vicenda “il familismo amorale” descritto nel libro di Edward C. Banfield e di sua moglie Laura
Fasano. Siamo nell’anno
1958. Nel libro l’analisi degli autori parte dal borgo di
Chiaramonte in Basilicata.
Anche stavolta si parla di alcuni comuni della Basilicata, Corleto Perticara e Gorgoglione dove ci sono pozzi
di petrolio che fanno parte
del progetto Tempa Rossa.
Ma la tematica in questione
negli anni duemila è molto
diversa e proprio tutta nazionale. Se fossero vivi i due
studiosi ne avrebbero di cose da approfondire.
Elia Fiorillo
Attualità
martedì 5 aprile 2016
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3
Anteas: bene
proposta
di legge
sulla figura
del caregiver
I
È
Dopo la mobilitazione del 2 aprile, il 19 maggio nuova manifestazione nazionale dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil
un messaggio ineguivocabile quello arrivato dalle piazze italiane al Governo Renzi. Sulle pensioni bisogna intervenire presto, possibilmente senza replicare gli errori del passato. E l’uni co modo per evitarli, alla luce
dell’esperienza, è quello di coinvolgere i sindacati prima di decidere cosa fare.
Cgil Cisl e Uil hanno una serie di
proposte finalizzate a rendere il
sistema più equo dal punto di vista sociale e sostenibile sotto il
profilo economico. Bisogna cambiare la legge Fornero flessibilizzando l’età di pensionamento
anche per aprire le porte del
mercato del lavoro ai giovani; ripristinare il sistema di rivalutazione delle pensioni in essere come indicato dalla sentenza della
Corte Costituzionale; rilanciare
la previdenza complementare,
garantire pensioni dignitose ai
giovani, salvaguardare in maniera definitiva gli esodati vittime
della riforma Monti-Fornero, tutelare le persone impegnate in
lavori usuranti e le donne riconoscendo la contribuzione per il lavoro di cura, equiparare la no
tax area dei pensionati a quella
dei lavoratori dipendenti.
Su questi punti i sindacati confederali proseguiranno una battaglia in crescendo che prevede
un prossimo appuntamento di
protesta a Roma, in Piazza del
Popolo, il 19 maggio. In particolare sulla questione della rivalutazione delle pensioni.
Annamaria Furlan è stata esplicita: ”Noi andremo avanti fino a
schiodare il governo”, annunciando ”un’iniziativa unitaria
sulla rivalutazione” degli assegni previdenziali. Il tema dell’in dicizzazione delle pensioni era
stato infatti lasciato in sospeso
dopo la legge di Stabilità, in cui è
stata prevista la possibilità di
prorogare il meccanismo adottato dal governo Letta (blocco parziale per gli importi superiori a
tre volte il minimo). Perciò i sindacati dei pensionati il 19 mag-
L
a trattativa sui comparti nel pubblico impiego
entra nel vivo. L’obiet tivo del Governo, come
mostra la bozza presentata ieri dall’Aran ai sindacati, è
una razionalizzazione. I sindacati, però, puntano più in alto. L’idea è quella di una riforma strutturale e organica delle Pa che metta al centro la
contrattazione.
“Condividiamo l’impianto
di quattro comparti - spiega il
segretario confederale Cisl,
Maurizio Bernava a margine
dell’incontro - ma guardiamo alla contrattazione per innovare le relazioni sindacali
nel pubblico impiego e al rinnovo contrattuale per sanare
il danno arrecato ai lavoratori
da sette anni di blocco con-
n Italia le persone assistite a domicilio sono
più di 4 milioni con diversi gradi di necessità
di sostegno. Una realtà significativa che pone
la necessità urgente del riconoscimento del
lavoro di cura in ambito familiare. Un primo
passo in questa direzione è stato fatto con la
presentazione della proposta di legge sul
“Caregiver familiare. Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell’attività di cura
e assistenza familiare”. L’iniziativa è stata
illustrata nei giorni scorsi a Montecitorio, in
occasione del convegno “Riconoscimento
di ruolo e valorizzazione del caregiver familiare”, iniziativa patrocinata tra gli altri da Anteas nazionale.
Sottolinea la presidente Sofia Rosso: ”“Ta le proposta di legge è fondamentale per il riconoscimento del lavoro di cura ed è importante il fatto che il governo si stia facendo carico di questa questione: nel futuro prossimo
sarà sempre più presente nelle vite di tutti
noi dato che l’evoluzione delle dinamiche demografiche ci dicono che più aumenta la vita
media più si corre il rischio di affrontare situa-
zioni di disabilità”. Secondo Rosso “il lavoro del caregiver è sempre più indispensabile,
in quanto il pubblico non riesce a coprire le
patologie croniche nel lungo periodo. Oggi
tutto questo lavoro è in carico alle famiglie e
per l’80% alle donne”. Una famiglia lasciata
sola, conclude la presidente di Anteas, ”ri schia di finire in condizioni di povertà relazionale ed economica. Quindi, incentivare processi di sostegno significa attivare misure di
contrasto alla povertà e alla solitudine”.
Costantino Coros
Pensioni,laprotesta
nonsifermerà
gio puntano a riempire piazza
del Popolo per riportare all’at tenzione dell’opinione pubblica e del Governo non solo sul
problema della rivalutazione degli assegni ma anche su tutte le
altre questioni aperte sui fronti
del welfare, della non autosufficienza e del fisco (per allineare
la tassazione sui pensionati a
quella dei lavoratori). Prima però vogliono fare anche chiarezza
sulle pensioni di reversibilità. Da
tempo Spi Fnp e Uilp chiedono
lo stralcio di quella parte del decreto povertà in cui si prevedono interventi sui trattamenti di
reversibilità. E anche se il Governo ha assicurato che le pensioni
ai superstiti non sono in discus-
sione, resta quella norma scritta
nero su bianco che, per i Pensionati, va cancellata.
In qualunque caso, Cgil, Cisl e Uil
sono allineate sul fronte pensioni e ribadiscono come la proposta per rivedere la legge Fornero
resta quella messa a punto nella
piattaforma unitaria: possibilità
di uscire a partire da 62 anni, ri-
pristino del sistema delle quote
e dell’anzianità, tutela dei lavori usuranti. Con la segretaria generale della Cisl che si dice anche disponibile a prendere in
considerazione un intervento
sulle pensioni d’oro: ”purchè precisa - non si tratti di assegni
di due mila euro lordi, potremmo valutarlo all’inter no di una
proposta complessiva del governo”, che però ancora ”manca
all’appello”.
Ed è proprio questo il punto, perchè se in alternativa alla proposta di Cgil Cisl e Uil, o a quella Damiano-Gnecchi-Baretta che pure non entusiasma i sindacati,
c’è il nulla accompagnato esclusivamente da una sindrome di
”disintermediazione
autistica” che pare cronicizzarsi in
omaggio ad un thatcherismo di
ritorno inalberato da chierichettoni ripetenti, o idee abborracciate esternate ex cathedra dal
presidente dell’Inps, allora le
cose rischiano di mettersi davvero male per il Paese. E con tutti i
problemi che si vanno affastellando sul fronte economico, a
cominciare dalla crescita asfittica accompagnata da bassa inflazione con bassi consumi e investimenti nulli, con tassi di disoccupazione ancora troppo elevati, livelli di evasione fiscale e corruzione come quelli riportate
dalle cronache quotidiane, sarà
difficile reggere solo a chiacchiere l’urto elettorale di un disagio
sociale che si va estendendo.
cliccare sul link per il video
Francesco Gagliardi
Bernava: puntiamo a rinnovare le relazioni sindacali e a rinnovare il contratto
Pubblicoimpiego,c’èlabozzaAran
perpassareda11a4comparti
trattuale”.
Sul rinnovo del contratto per il quale il governo tarda a
individuare risorse adeguate
- si attendono ancora risposte. Quanto ai comparti,
l’Aran ha presentato una bozza che ne prevede quattro:
funzioni centrali, funzioni locali, sanità e istruzione e ricerca. Nuovi comparti, dunque,
che da undici vengono portati a quattro, e nuovo format
all’interno di ciascun contrat-
to. “Ferma rimanendo l’uni cità dei contratti collettivi di
comparto o di area”, si legge
nella bozza di accordo presentata all’Aran, per salvaguardare “alcune professionalità” è possibile un’articola zione “in parte comune” e
in “una o più parti speciali o
sezioni dirette a regolare alcuni peculiari aspetti del rapporto di lavoro”. Sul punto comunque la proposta avanzata dall’Aran riprende quanto
già messo in evidenza dall’at to di indirizzo del ministro della Pubblica Amministrazione,
Marianna Madia.
Al di là dei tecnicismi, però,
l’attenzione dei sindacati è
tutta sul rinnovo e su un reale
rinnovamento della Pa, partecipato e fondato sulla contrattazione. E su questi temi la
tensione resta alta. Come lo è
sulla vicenda dell’allontana mento di Linda Laura Sabadini dall’Istat. Un’allontana -
mento che, scrive Bernava in
una lettera al presidente
dell’Istituto, Giorgio Alleva,
“pare espressione di uno
spoil system esacerbato, di
una risoluzione brusca di un
dibattito interno, che pure
avrebbe dovuto portare a
scelte strategiche, ma valorizzando e non privando di competenza e alta professionalità
l'Istituto”. La lunga esperienza e la passione per le statistiche di genere, sociali, della fa-
miglia e del BES, aggiunge il
segretario
confederale,
“non dovrebbero andare disperse, soprattutto in un momento di grande disagio e fragilità sociale”. L’impegno
dell’Istat in questi campi, avverte Bernava, “non può interrompersi o recedere”.
“Ferma restando l'autonomia dell'Istituto, la capacità
di ascolto e di condivisione
sulle scelte è decisiva per i risultati - conclude Bernava -.
Esprimiamo quindi la preoccupazione per quanto avvenuto e crediamo che l'Istituto
saprà tener conto delle numerose e qualificate istanze di attenzione emerse in questi
giorni”.
I. S.
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4
Global
martedì 5 aprile 2016
contro il tempo per salvare le acciaierie del Regno Unito
Tata Steel, Ècorsa
che fanno capo a Tata Steel, dopo
che il colosso indiano ne ha anin campo nunciato
la messa in liquidazione.
Tra i possibili acquirenti potrebbe
2 possibili esserci un altro indiano: l’impren Sanjeev Gupta, interessato
a rilevare un segmento degli imacquirenti ditore
pianti di Tata Steel’s Uk, incluso lo
stabilimento gallese di Port
per i siti storico
Talbot, e salvare almeno una parte
circa 40.000 posti di lavoro podel Galles dei
tenzialmente a rischio. Gupta è ve-
nuto allo scoperto dopo che il governo di David Cameron - sotto accusa per aver lasciato degenerare
la situazione del settore dell’accia io in Gran Bretagna - ha ipotizzato
sgravi e sostegno finanziario a
eventuali compratori della acciaierie, fino a ieri del tutto latitanti. I
primi colloqui con rappresentati
del gruppo Tata “non sono stati
sostanziali”, ha fatto comunque
sapere il nuovo arrivato, pur assicurando di voler tornare in settimana
nel Regno Unito per riprendere e
approfondire il filo dei negoziati.
Un altro potenziale acquirente potrebbe essere la multinazionale tedesca ThyssenKrupp. Il gigante siderurgico era già in trattative con
Tata per stringere un’alleanza strategica che includesse non solo le attività nel Regno Unito ma anche
una delle principali acciaierie olandesi. I colloqui, però, si erano bruscamente interrotti, tre mesi fa, a
causa delle ingenti perdite registrate dagli impianti Tata Steel nel Regno Unito e dal fondo previdenzia-
le dei suoi dipendenti. Fonti vicine
a Tata sostengono però che la trattativa potrebbe riprendere qualora il governo britannico (Ue permettendo) decidesse di intervenire con una qualche forma di sostegno finanziario. Il fondo pensione
in questione, ereditato da Tata
all’atto dell’acquisto della Corus
nel 2007, ha un passivo di 14,5 miliardi di sterline e 130 mila iscritti,
che lo rendono uno dei più grandi
fondi pensione nel Regno Unito.
E.C.
Belgio. Accordo tra sindacato di polizia e governo. Sospetto jihadista licenziato dalle ferrovie
Zaventem,uominiesoldi
perlasicurezzadelloscalo
B
ruxelles (nostro
servizio) - Due
milioni per finanziare il nuovo
equipaggiamento della
polizia aeroportuale. Così i sindacati di categoria, dopo aver addirittura minacciato lo sciopero, hanno sbloccato
l’impasse con il governo e dato il via libera alla
riapertura dell’aeropor to di Zaventem, 12 giorni dopo l’attentato. Oltre all’impegno di spesa, il criticatissimo ministro dell’interno Jan
Jambon ha promesso ai
rappresentanti delle forze dell’ordine l’utilizzo
di 200 uomini in più per
la sicurezza dell’aero porto. Il 13 aprile è prevista una riunione per da-
re una prima valutazione e definire con chiarezza le nuove misure. Domenica l’aeroporto ha
riaperto “simbolicame nte” a soli tre voli, di cui
uno con destinazione Torino, ieri invece le partenze si sono limitate a
20. L’accordo tra governo e sindacati di polizia
prevede un primo controllo di tutti i passeggeri e dei loro bagagli
all’esterno dell’edifi cio, prima ancora dunque di entrare per il
check in e l’imbarco.
Controlli verranno effettuati alle macchine in
transito nell’area “kiss
and go” e anche a quelle nei parcheggi. Lo
screening è previsto anche per tutto il persona-
le impiegato nell’aero porto. Sulla base della
messa in sicurezza al
100 per cento delle porte di accesso alla nuova
zona provvisoria delle
partenze, fa sapere Brussels Airport, la capacità
di accoglienza dei passeggeri per ora è limitata a un flusso di 200 persone all’ora, circa il 5
per cento, con le stime
di qualche giorno fa che
parlavano addirittura di
800 passeggeri l’ora. Il
ritorno alla normalità
per lo scalo di Zaventem
è previsto tra 10-12 mesi. Gli attentati del 22
marzo (ma non solo, anche i 4 giorni di coprifuoco di fine novembre hanno lasciato qualche strascico) rappresentano
certamente un colpo
non indifferente all’eco nomia belga. Solo l’ae roporto bruxellese è considerato un polmone
fondamentale, capace
di occupare 20mila persone e dare lavoro a circa 260 imprese. Le stime
sono ancora incerte, ma
si parla di perdite per
15-20 milioni di euro. A
cominciare dai congressi (Bruxelles è ufficialmente riconosciuto come il secondo “congr essificio” al mondo) annullati o rinviati. E quelli
che verranno, come il salone Seafood (5mila
espositori, 20mila visitatori ogni anno), che saranno inevitabilmente
soggetti a una maggiore
attenzione da parte del-
le forze di sicurezza. Soffrono anche gli alberghi:
50 per cento di presenze
in meno nella settimana
degli attentati, e tassi di
accoglienza attorno al
20 centro in quella successiva: un crollo che potrebbe avere serie ripercussioni anche sull’oc cupazione del settore. E
poi c’è il commercio. La
chiusura dell’aeroporto
ha causato un danno alle imprese che hanno
un’attività commerciale a Zaventem (bar, negozi, boutique) pari a
400-500mila euro al giorno. Secondo un’inchie sta del Sindacato neutro
degli indipendenti (Sni)
su 207 negozi di Bruxelles, il ribasso medio del
volume di affari dopo gli
attentati è stato del 57
per cento. E mentre i camionisti stanno bloccando in questi giorni le
maggiori arterie autostradali della Vallonia
per protestare contro la
tax kilometrique, entrata in vigore il 1 aprile e
che prevede per i mezzi
pesanti oltre le 3,5 tonnellate il pagamento di
una tassa per ogni chilometro percorso nelle autostrade belghe, l’im presa statale Infrabel
(ferrovie) ha comunicato di aver licenziato un
dipendente del sito di
Schaerbeek (un quartiere di Bruxelles) perché
sospettato di appartenere a una rete di reclutamento jihadista di giovani islamisti da inviare in
Siria. Secondo il quotidiano L’Echo, Mohamed A, saldatore, è sospettato, insieme al fratello, di aver fornito sostegno logistico e finanziario a giovani jihadisti
che dal Belgio transitavano a Dusseldorf per poi
raggiungere la Turchia e
infine la Siria. Assunto
nel 2012 da Infrabel, Mohamed A. è stato arrestato e rilasciato a maggio
2015, per poi mettersi in
malattia fino alla scorsa
settimana, quando gli è
stato comunicato il licenziamento. A mettere in
allerta la dirigenza, la
preoccupazione dei colleghi soprattutto dopo
gli attentati anche se il
suo armadietto non è
stato mai perquisito.
Qualcuno però ha temuto che dopo Zaventem e
Maalbeek, il prossimo
obiettivo dei terroristi,
in virtù del potenziale appoggio del “basista” interno, potessero essere
proprio gli uffici Infrabel. L’azienda conferma di aver messo fine al
rapporto professionale
perché è venuto meno il
rapporto di fiducia, anche se di fatto l’interes sato non ha avuto nessuna condanna penale. Anche i sindacati di categoria si mostrano preoccupati, si fa notare, e cominciano a domandarsi
se non sia venuto il momento di avviare selezioni e controlli ai lavoratori di quelle aziende o settori (come appunto treni e ferrovie) che potenzialmente possono essere obiettivi per nuovi attentati.
Pierpaolo Arzilla
Cronache
no secco alla rottamazione del contratnazionale. A pronunciarlo da Bologna,
Metalmeccanici, Untodove
si sono svolti gli attivi unitari di Fim
Fiom
e
Uilm,
il segretario dei metalmeccanici
Bentivogli: Cisl Marco Bentivogli.
I sindacati sono disponibili a valutare una proposta ”innovativa e
il contratto di svolta”ma questa, aggiunge Bentivogli,
può riguardare ”solo il 5% dei lavoratori”. Il contratto nazionale deve quindi restaè di tutti, non
re ”il contratto di tutti” e mantenere ”la
forza”, promuovendo al contempo la
col sindacato sua
diffusione degli accordi aziendali. È questo lo
cui mira lo sciopero in agenda il 20 aprisi deve trattare scopo
le, sciopero che rappresenta, sotiene Benti-
martedì 5 aprile 2016
vogli, un messaggio chiaro anche per il nuovo presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e per i vertici di Federmeccanica: “Devo no capire - dice il numero della Fim - che col
sindacato si tratta e si fanno accordi”. Se così non sarà, la proposta di ”rinnovamento”
contrattuale di Federmeccanica, sulla quale
le diverse anime di Confindustria hanno concordato durante la campagna elettorale appena chiusa, rischia di non tradursi ”mai in
un contratto” e di venire ”presto dimenticata”. Davanti a centinaia di delegati, Bentivogli non ha risparmiato una bordata al premier Renzi sui Panama Papers, i documenti
sulle società off shore con sede a Panama resi noti ieri dai media di tutto il mondo, nei
quali figurano anche esponenti di spicco del
mondo finanziario e industriale italiano: “Il
Presidente del Consiglio dovrebbe occuparsi
meno degli affari dei metalmeccanici e più di
chi porta i soldi a Panama”, ha affermato alludendo alle critiche di Renzi ai sindacati, accusati di aver fatto in questi anni per il lavoro
meno di Marchionne. Il premier faccia invece come Obama - è il consiglio di Bentivogli che ha dedicato il Labour Day a sindacati e
lavoratori: “Così parla uno statista”.
C.D’O.
Toscana. Le buone leggi non bastano. Cisl e Fnp incalzano: un tagliando per il sistema
Welfareesanità,
dalleparoleaifatti
F
irenze (nostro servizio) - “In Toscana
la maggior parte
delle norme che regolano il sistema
sanitario e del welfare
sono ben fatte, in certi
casa all’avanguardia,
magari prese ad esempio a livello nazionale.
Ma le leggi poi vanno attuate e qui, in più d’un
caso, casca l’asino. Scrivere una buona legge è
come fare il pieno alla
macchina: è indispensabile, ma non significa
aver fatto il viaggio”.
A dirlo è il segretario generale della Cisl toscana, Riccardo Cerza, che
traccia così un bilancio
sull’attività legislativa
e sulle politiche regionali e degli enti locali. Confermando come ci sia
del vero nel vecchio adagio che afferma che tra
il dire e il fare c’è spesso di mezzo il mare.
A offrire l’occasione
per il giudizio è la presentazione, nel corso
dei direttivi unitari dei
sindacati
pensionati,
della piattaforma che
Fnp, Spi e Uilp hanno
preparato su sanità, sociale e servizi locali.
“Chiediamo in primo
luogo chiarezza”, ha
detto il segretario gene-
Gela e Termini
Imerese,
accordo sulla
cassa in deroga
C
gil, Cisl e Uil regionali e provinciali hanno firmato con l’assesso re al Lavoro Gianluca Miccichè un accordo che "destina
la quota del 5% delle risorse che saranno assegnate dal mi-
rale della Fnp toscana
Mauro Scotti, “sulle liste d’attesa, sulle case
della salute, sull’attua zione dei servizi legati alla non autosufficienza:
vogliamo capire come la
Regione intende passare dalle bellissime leggi
che scrive alla loro attuazione. Il sistema sanitario e sociale toscano insomma ha bisogno di un
bel ‘tagliando’, che noi
vorremmo fare in maniera molto seria, per cercare di incidere nelle scelte e riuscire, soprattutto nel territorio, a offrire servizi migliori ai cittadini,
considerando
nistero del Lavoro e
Politiche sociali alla
Regione siciliana
per gli ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2016
ai lavoratori e alle
imprese coinvolte
nei processi di ristrutturazione
e
che gli anziani purtroppo sono quelli che di
questi servizi hanno
maggiore necessità.”
Sulla sanità i sindacati
chiedono un potenziamento dei servizi territoriali e chiarezza sul progetto delle case della salute, una sorta di servizio intermedio tra il medico di famiglia e il pronto soccorso, un presidio
sul territorio a cui rivolgersi per tutte quelle
prestazioni che non necessitano dell’alta specializzazione, concentrata sempre più in un numero ristretto di grandi
ospedali. In Toscana do-
reindustrializzazione delle aree di crisi
complesse di Gela e
Termini Imerese". È
quanto si legge in
una nota dello stesso assessorato. L'accordo è stato raggiunto considerata
"la situazione di gra-
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5
vrebbero essere 120, a
regime, ma quelle aperte ad oggi si contano sulle dita di una mano e il
rischio è che facciano la
fine delle società della
salute:
megariforma
sbandierata ai quattro
venti, attuata solo in alcuni territori e archiviata dopo 10 anni.
E poi c’è il tema delle liste d’attesa, ancora
troppo lunghe. Di recente il governatore Enrico
Rossi ha fatto scalpore
proponendo l’abolizio ne
dell’intramoenia,
per evitare che gli stessi
medici facciano concorrenza a se stessi. La Fnp
ha una posizione meno
tranchant. “Magari –
dice Scotti - un colpo di
spugna del genere è pericoloso, perché si possono creare problemi su altri versanti, ma credo
che anche su questo un
controllo serio serva,
per capire magari perché lo stesso primario in
intramoenia fa 10 interventi e nel pubblico ne
fa due”.
Nella piattaforma si parla anche di un fondo regionale per la sanità integrativa e della non autosufficienza. La Toscana è stata la prima regione a dotarsi di un proprio fondo ad hoc, finanziato con 88 milioni di
euro annui, tra risorse
nazionali e regionali
(quest’anno 51 milioni). I sindacati chiedono
invece uno stanziamento fisso dalla Regione e
che il contributo nazionale sia integrativo rispetto ad esso.
Nei servizi pubblici locali è necessario “rimette re al centro i diritti
dell'utenza” e sul tema
della casa “serve riaprire il confronto a ogni livello”, sostenendo le
agenzie sociali e prevedendo agevolazioni per
adeguamenti e messa a
norma degli alloggi. Fra
gli altri punti della piattaforma, la lotta all'evasione fiscale e la sperimentazione della cosiddetta “badante di condominio” .
ve allarme sociale
determinatasi nelle
due aree di crisi che
coinvolge oltre 700
lavoratori, in attesa
della definizione
dell'Accordo quadro per la concessione degli ammortizzatori sociali in dero-
Alberto Campaioli
ga per l'anno 2016".
Inoltre, "ai lavoratori già sospesi o licenziati nell'anno 2015
saranno destinate
le risorse residue
dell'anno precedente, così da poter ottenere il sostegno al
reddito".
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Cronache
martedì 5 aprile 2016
Contratto energia
e petrolio,
i sindacati
proclamano
lo stato
di agitazione
Stato di agitazione e blocco degli
straordinari in tutto il settore energia e petrolio: lo hanno deciso i sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil dopo che la ripresa odierna
della trattativa per il rinnovo del
contratto Energia e Petrolio per il
triennio 2016-2018 ha manifestato
notevoli punti di distanza tra le parti.
Per i sindacati sono assolutamente
insufficienti le risposte fornite da
Confindustria-Energia in sede di
trattativa: “La discussione di merito - dicono Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem,
Femca, Uiltec - verrà affrontata in
un nuovo incontro previsto per il 14
aprile; è nell'interesse di tutti i lavoratori raggiungere il rinnovo contrattuale in tempi ragionevoli”.
Il settore interessa circa 37 mila lavoratori in tutta Italia.
Genova. Arrivano le risorse per pagare stipendi marzo
PiaggioAero
Liguriatraattese
espiragli
G
enova (nostro
servizio). Volo...a quote
differenziate,
tra rapide discese ma
anche timide risalite,
per la vertenza Piaggio Aero. Con relativa
soddisfazione dopo
un incontro presso il
Ministero dello Sviluppo Economico nel quale, informa Alessandro Vella, segretario
generale Fim Cisl Liguria, “ci sono stati segnali positivi da parte
del Governo”. E si riferisce ai 9,2 milioni di
euro erogati, afferma
il segretario della Fim
ligure, in base alla
”legge 237, crediti
che l'azienda vanta
nei confronti dello Stato, ma anche i 5,6 milioni in base alla legge
808, relativo alle
aziende
aeronautiche”. E ancora. “Qu esti finanziamenti - insiste il segretario generale Fim Cisl in Liguria - permetteranno a
Piaggio Aero, oggi in
crisi finanziaria, di pagare le retribuzioni di
marzo”. Tuttavia, sottolinea però che,
“non risolvono le sue
difficoltà
finanziare”. Ed invoca un ulteriore sforzo da parte
del Governo ma anche
dei proprietari degli
Emirati Arabi. In particolare c'è attesa per i
dati del budget 2016,
ancora...non pervenuti. E quindi c'è molta
attesa per il nuovo incontro previsto a Roma per il 22 aprile
prossimo. Tutti segni
evidenti di una trattativa complessa e che
non può mancare di
dare qualche brivido,
visto che Piaggio è
azienda di eccellenza
in settore di grande
specializzazione. Ed
un discorso a parte
merita la presunta
trattativa con Finmeccanica, che potrebbe
in qualche modo essere interessata a Piaggio, magari sul discorso dei droni. “Tratta tiva - specifica Vella per la quale non ci sono ancora dettagli e
per la quale, da qua al
22 aprile, data dell'incontro a Roma, non
potranno esserci novità”. È destinata a
tempi lunghi, insomma, lascia capire il segretario cislino Fim Liguria. In questo scenario complesso e pure
ancora indefinito e
che, si teme, lo resterà ancora abbastanza
lungo, ci sono oltre
1.200 lavoratori in ansia, con circa 300 in
cassa integrazione.
Numeri generali tra lo
stabilimento di Villanova d'Albenga, nel savonese, il maggiore, e
quello di Genova, a Sestri Ponente, attiguo
all'aeroporto, destinato a “restringersi”
sempre più. “C'è una
questione di carattere
finanziario generale dichiara Vella - ma pure un'altra che è quella di ricapitalizzare
con denaro fresco, di
proporre un progetto,
di fare chiarezza insomma su tutta la situazione nella quale
siamo già fortemente
in ritardo”. In tutto
ciò si aggiunge il problema della liquidità;
gli arabi hanno già immesso molto denaro
ed occorre ore vedere, alla prova dei fatti,
se pensino anche di investire; se Piaggio sia
ancora ed in che misura nel loro interesse.
Oltre tutto la carenza
di liquidità incide sulla
produzione; se non si
pagano i fornitori, in
un momento di crisi
diffusa come questa,
si rischia di non ricevere il materiale con il
quale terminare gli aerei e quindi poterli
consegnare al cliente
che li ha commissionati e che li pagherà, ovviamente, alla ricezione del prodotto. Situazione dunque difficile
e di gestione problematica. Ma anche molto fluttuante e che
non può certamente
far restare tranquilli,
non essendoci dati i situazioni certe. “Appr ezziamo l'impegno della Regione per quanto
riguarda il fondo di ricerca e sviluppo - afferma Alessandro Vella - ma rimane una forte preoccupazione sulla decisione di proseguire l'utilizzo della
cassa
integrazione
straordinaria per 200
lavoratori”. Ed il sindacalista della Cisl ribadisce come: “si amo soprattutto allarmati del fatto che, ancora a oggi, l'azienda
non sia in grado di dirci quali saranno le decisioni dell'azionista
sul carattere industriale ed economico e quale sarà il budget
2016”. Ricorda la possibile trattativa con
Finmeccanica ma non
induce ad eccessive illusioni che sia risolutoria. “Ci è stato comunicato - spiega Vella come sia stato avviato
un confronto, attenderemo i risultati”. Resta una certezza per
Vella: “l'accordo del
2014 deve essere rispettato nella sua totalità”.
Dino Frambati
Bari. 3 anni di corso Formedil e 8 giovani sono pronti per il cantiere
Da ragazzi a rischio
ad operatori edili
D
alla strada al cantiere. Da
una situazione di svantaggio,
con rischio di dispersione
scolastica, all’ingresso nel mondo
del lavoro. È quello che è capitato
ad 8 ragazzi under 18 di Bari, che
sono stati accolti e formati per tre
anni dal Formedil provinciale, riuscendo ad acquisire la qualifica di
‘operatore edile’ dopo aver frequentato un corso specifico per
tre anni. Nei giorni scorsi c’è stata
la consegna dei diplomi. “È stato
davvero emozionante conoscere
questi ragazzi, tre anni fa, ed accompagnarli passo dopo passo in
questo entusiasmante percorso,
che non è solo formativo… ma di
vita” ha dichiarato Antonio Delle
Noci, vicepresidente del Formedil
Bari e segretario generale della Filca Cisl provinciale.
“Sono davvero fiero di loro, di come hanno affrontato, e vinto, questa sfida importante, della loro voglia di riscatto, del loro orgoglio ha aggiunto Delle Noci -. Una bella
lezione per tutti noi e per tanti giovani abituati ad avere tutto dalla
vita, ma che spesso demotivati,
senza stimoli. Loro invece hanno
dimostrato di avere idee chiarissime sul loro futuro, ed hanno dimostrato di essere dei bravissimi operatori edili, aggiudicandosi anche
il secondo posto al torneo Ediltrophy. Come ho detto loro il giorno
della consegna dei diplomi, il lavo-
ro in edilizia è meraviglioso: è un
lavoro duro e faticoso, è vero. Ma
basta guardarsi intorno per scoprire che tutto quello che ci circonda
è stato fatto grazie al lavoro, al sudore, al sacrificio dei lavoratori edili. Strade, palazzi, ponti, gallerie,
palazzetti dello sport, scuole”. I
ragazzi, tutti provenienti da condizioni di svantaggio, hanno quindi
ottenuto il diploma dopo aver frequentato un corso ad hoc di tre anni.
Adesso si aprono le porte del mondo del lavoro: ci sarebbero già contatti per assunzioni con la formula
del tirocinio ‘Garanzia giovani’.
“Nei 50 anni di storia di questo
prestigioso ente bilaterale - ha
spiega Delle Noci - grazie anche
all’entusiasmo del presidente, Michele Matarrese, abbiamo formato oltre 10mila persone con percorsi sempre più moderni e al passo
con i tempi. Quest’anno, per
esempio, abbiamo ‘in cantiere’
corsi di formazione sulla sicurezza,
sulla gestione delle emergenze e
del pronto soccorso, sulle tecniche costruttive, sull’uso di materiali tradizionali o innovativi per
l’edilizia sostenibile, sull’utilizzo
della lingua inglese per l’edilizia.
Azioni formative che ci inorgogliscono e ci danno la carica per fare
sempre di più per le nuove generazioni” ha concluso il vicepresidente del Formedil.
Vanni Petrelli
Cronache
martedì 5 aprile 2016
Domani si decide se la Sogas può continuare a gestire lo scalo. A rischio 104 posti di lavoro
Calabria, non decolla
l’aeroportodiReggio
R
eggio Calabria
(nostro servizio). Contro la
revoca della
concessione Enac alla
Sogas per la gestione
dell’aeroporto dello
Stretto è stato presentato ricorso in tribunale; il giudice monocratico, però, deciderà solo
domani. Momenti di attesa nella regione alla
punta dello Stivale.
“Vola solo chi osa farlo”. E’ la frase che nel
celebre libro “Storia
di una gabbianella e
del gatto che le insegnò a volare”, di Luìs
Sepulveda, il gatto Zorba dice alla gabbianella orfana, per incoraggiarla a spiccare il volo.
Una frase che oggi qualcuno dovrebbe dire alla Calabria tutta, i cui
aeroporti, con l’unica
eccezione di quello di
Lamezia Terme, stanno attraversando momenti difficili.
La Sogas spa, affidataria della gestione
dell’aeroporto
Tito
Minniti di Reggio Calabria, non avendo fornito all’Enac le evidenze
richieste in termini di rispetto dei requisiti economico-finanziari necessari al rilascio della
gestione totale dello
scalo, è stata destinata-
a cura di Sara Martano
ria di un provvedimento di decadenza della
concessione parziale e
precaria in base all’ articolo 17 del decreto
legge 25 marzo 1997.
Un boccone amaro soprattutto per i 104 lavoratori in forza alla Sogas spa e alla Sogas service. Andiamo con ordine. Il presidente
dell’Enac Vito Riggio
aveva confermato il
provvedimento di revoca nell’incontro svoltosi giovedì 3 marzo a Roma, tra l’Ente nazionale per l’aviazione civile
e le istituzioni della Regione Calabria, sugli aeroporti di Reggio Calabria e di Crotone. Per
l’Enac avevano partecipato all’incontro anche il direttore Generale Alessio Quaranta e il
direttore Centrale Sviluppo Economico Fabio Marchiandi. Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio
aveva assicurato il suo
impegno per la presentazione di un piano economico finanziario adeguato alle richieste dei
ministeri delle Infra-
RAFFINERIA DI MILAZZO
LA FEMCA OTTIENE 4 DELEGATI
Vittoria della Femca Cisl alle elezioni
Rsu della Raffineria di Milazzo che ha
eletto 4 delegati su 9, mentre la Filtcem Cgil ne ha ottenuti 3 e la Uiltec Uil
2. Un risultato gratificante per la segreteria provinciale Femca in un contesto
dove vi è stata una grandissima affluenza (93%) a dimostrazione dell’im portanza che i lavoratori hanno dato a
queste elezioni .
“La fabbrica - ha commentato Stefano Trimboli, segretario provinciale
Femca - ha voluto premiare la linea politica sindacale della Cisl, rivolta alla tutela dei lavoratori senza derive antagoniste o populiste, che ha sempre messo al primo posto la difesa di ogni singolo posto di lavoro pur senza perdere
di vista l’obiettivo della crescita dei salari in coerenza con la professionalità
dei lavoratori, le esigenze produttive,
la sicurezza sul luogo di lavoro, l’effi cienza degli impianti e la difesa della
salute e dell’ambiente”. “L'afferma zione nelle elezioni Rsu alla Raffineria
di Milazzo - ha aggiunto il segretario
generale della Cisl Messina, Tonino Genovese - consolida il ruolo e le scelte
strategiche della Cisl di Messina sul
territorio. Uno sprone in più per affermare il lavoro produttivo come unico
elemento di prospettiva e futuro per
strutture e dei Trasporti e dell’Economia e
delle Finanze. L’assem blea dei soci di Sogas
convocata per l’11
marzo era stata considerata la data di non ritorno, cioè l’ultima
possibilità per cercare
di ottenere “la revoca
della revoca della concessione”, atto di pertinenza del Ministero
dell’Economia.
Alla riunione non hanno partecipato i rappresentanti della Regione
Calabria e della provincia di Messina. Ora si at-
tende l’esito del ricorso.
Come hanno di recente ricordato Annibale
Fiorenza e Giuseppe Larizza, rispettivamente
segretario regionale e
segretario provinciale
della Fit Cisl, questo sindacato in data 9 dicembre 2015, unitamente
ad altre sigle “ha sottoscritto un verbale di
accordo per il ricorso
allo strumento della
cigs, come percorso necessario per il superamento della grave crisi
economica e finanzia-
un territorio marginalizzato e a rischio
desertificazione”. Gli eletti sono: Stefano Chillemi, Anna Bonanno, Roberto Impellizzeri e Simone La Macchia.
ALLA ACC DI MEL (BELLUNO):
VINCE LA FIM CISL
Storica vittoria della Fim Cisl alle elezioni per il rinnovo delle Rsu all'Acc
Wanbao Italia di Mel. La Fim Cisl è l'organizzazione sindacale più rappresentativa all'interno dello stabilimento di
Mel. Alla conclusione delle votazioni
la Fim ha eletto ben 3 delegati, conquistando quella che è sempre stata una
roccaforte della Fiom.
Su 436 dipendenti (di cui 397 operai e
7
7
ria che da tempo condiziona la sostenibilità e
quindi il futuro della Sogas.”
In merito all’aeropor to di Crotone Sant’An na, nel corso dell’in contro del 3 marzo invece, è stato ribadito il
percorso della gara per
la nuova concessione
aeroportuale. La gestione provvisoria della curatela aeroportuale scade il 31 marzo. Gli
enti locali e la Regione
Calabria hanno precisato di avere adempiuto
alle formalità relative
alla costituzione della
nuova società aeroportuale (Sagas spa) e
l’E nac ha confermato
l'impegno a velocizzare il relativo bando di
gara che verrà pubblicato entro la prima decade di aprile.
Cresce invece del
16,63% il traffico passeggeri dell’aeroporto
internazionale di Lamezia Terme nel mese di
febbraio rispetto allo
stesso mese del 2015:
147.482 passeggeri
che hanno scelto di volare da lì. Centrale, facilmente raggiungibile
da tutta la Calabria, scalo di voli spesso anche
low cost. In una parola
competitivo. Ecco il
perché del successo.
Fermo restando che
un aeroporto solo non
basta in una regione i
cui trasporti sono già al
collasso, che l’aero porto di Reggio può servire anche gran parte
della Sicilia e che quello di Crotone serve per
rendere meno isolata
quella parte della Calabria che è già tagliata
fuori da tutto.
Elisa Latella
39 impiegati), 358 sono stati i voti validi. 154 i voti raccolti dalla Fim Cisl, 149
dalla Fiom Cgil e 55 dalla Uilm. A rappresentare la Fim saranno Mauro Dalla Rosa,Corrado Dalle Sasse e Tiziana
Pauletti.
“Voglio ringraziare tutta la squadra commenta il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Belluno Treviso
Bruno Deola - e in particolare il 'capitano' Mauro Dalla Rosa per l'ottimo risultato, e tutti coloro che ci hanno dato la
loro fiducia con il voto. Faccio i migliori auguri di buon lavoro ai rappresentanti eletti per l'importante impegno
che porteranno avanti per i prossimi 3
anni”.
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martedì 5 aprile 2016
Zoom
Uno scandalo di proporzioni planetarie, alimentato da una quantità di file da far impallidire Wikileaks. I Panama Papers, milioni di documenti che provengono
da uno studio legale internazionale specializzato in paradisi fiscali, gettano l'ombra del sospetto su fortune riconducibili all'entourage di Vladimir Putin e del
suo arcinemico ucraino Poroshhenko; a familiari del leader cinese Xi Jinping e al re saudita, al defunto padre di David Cameron, a Luca Cordero di Montezemolo, a banche italiane, a primi ministri e loro parenti, a criminali, personaggi dello spettacolo e dello sport, a funzionari d'intelligence. Si salvano, sembrerebbe,
solo gli Usa. I file sono stati esaminati dai 307 reporter dell'International Consortium of Investigative Journalists (di cui fa parte il settimanale L’Espresso, che
ha l’esclusiva italiana dell’inchiesta). Al Consortium - fondato nel 1997 a Washington dal giornalista Chuck Lewis - si devono la rivelazione di traffici delle
multinazionali del tabacco, la denuncia dell'uso di sostanze dannose in settori come l'edilizia, il contrasto alla contronarrativa delle lobby che combattono la
lotta ai cambiamenti climatici e numerose rivelazioni relative alle guerre in Iraq e Afghanistan. Il leader della Fim Cisl, Marco Bentivogli, commentando la
vicenda, ha invitato il premier Matteo Renzi a occuparsi di “chi porta i soldi a Panama, dove ci sono anche ex presidenti di Confindustria, politici e imprenditori”