“Le Joint Venture Italia-Russia : regolamentazioni a confronto”
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“Le Joint Venture Italia-Russia : regolamentazioni a confronto”
Dipartimento di Scienze giuridiche CERADI – Centro di ricerca per il diritto d’impresa “Le Joint Venture Italia-Russia : regolamentazioni a confronto” Yana Dobraya Febbraio 2010 © Luiss Guido Carli. La riproduzione è autorizzata con indicazione della fonte o come altrimenti specificato. Qualora sia richiesta un’autorizzazione preliminare per la riproduzione o l’impiego di informazioni testuali e multimediali, tale autorizzazione annulla e sostituisce quella generale di cui sopra, indicando esplicitamente ogni altra restrizione Indice 1. Scenario economico 1.1. Posizione economica attuale della Federazione Russa. ..........................................................................................................................pag. 3 1.2. Collaborazione commerciale tra l’Italia e la Russia..................pag. 4 2. Organizzare una joint venture nella Federazione Russa 2.1. Gli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo.................pag. 8 2.2. Scelta del team di lavoro...................................................................pag.10 2.3. Investimenti pubblicitari. .................................................................pag.11 3. Aspetti giuridici 3.1. Costituire una joint venture nella Federazione Russa pag.12 3.2. Costituzione di una società mista.....................................pag. 19 3.3. Questioni fiscali ..................................................................................pag. 21 3.4. Le garanzie per gli investimenti stranieri. ...................................pag. 23 3.5. Contenzioso .........................................................................................pag. 24 4. Conclusioni......................................................................... pag. 30 Bibliografia ............................................................................. pag. 32 1. Scenario economico 1.1. Posizione economica attuale della Federazione Russa Lo sviluppo economico del mondo è legato al cambiamento dei fattori di produzione, allo sviluppo della tecnica e della tecnologia, all’evoluzione della tendenza al consumo, dalla politica statale con la conseguenza di un diversificarsi di forme per ciò che riguarda l’attività imprenditoriale. La joint venture va diventando sempre più importante nel business mondiale, attraverso tale forma di gestione degli affari si modifica la struttura mondiale della produzione e dello scambio, si velocizza il processo di globalizzazione del mercato che ,ultimamente, vede una partecipazione più diffusa delle piccole e medie imprese. Il G8 rappresenta un gruppo di paesi industrializzati del mondo, il cui peso politico, economico e militare ha rilevanza globale. Esso è composto da Germania, Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone, Inghilterra e Russia. La pertinenza al gruppo non si basa su un unico criterio, perché non sono i Paesi più industrializzati e nemmeno hanno il maggior reddito pro capitale, ma su valutazioni di carattere geopolitico. L’economia mondiale usa la sigla BRIC per riferirsi congiuntamente a Brasile, Russia, India e Cina, che hanno in comune l’elevato numero di abitanti un territorio enorme, una grande quantità di risorse naturali. I quattro Paesi presentano un’elevata crescita del PIL ed un alto grado di partecipazione al commercio mondiale, ed è proprio questo criterio a renderli molto attraenti agli occhi degli investitori stranieri1. 1 V. Ribakin, L. Baldin, L’economia internazionale, Mosca, 2000, p. 56 2 La Russia è l’unico Paese presente in entrambi gruppi, a testimonianza della sua potenza presente e futura nel mercato, a conferma di ciò la crisi finanziaria che stiamo vivendo praticamente non si avverte nella Federazione Russa. Il mercato russo rappresenta tuttora, e continuerà per un lungo periodo a rappresentare un’enorme possibilità di negozio ed investimento per le imprese straniere, l’80 % dei beni di consumo che si commercializzano in Russia derivano da importazioni. 1.2. Collaborazione commerciale tra l’Italia e la Russia L’Italia ha una forte presenza sul piano commerciale in Russia, ma la sua posizione nel settore dei beni strumentali e di consumo, in particolare quelli di fascia più bassa è costantemente erosa dalla concorrenza dei prodotti cinesi, indiani e di altri Paesi che si stanno affacciando prepotentemente sul mercato russo. Tale dinamica è inoltre amplificata dal fatto che in Russia la tutela della proprietà intellettuale è ancora insufficiente e ciò favorisce l’arrivo di merce contraffatta. Il volume degli investimenti italiani nella Federazione Russa è ancora modesto, tuttavia, molte aziende italiane, in particolare di medie dimensioni hanno avviato o stanno per avviare investimenti in Russia. L’analisi dei singoli comparti e la naturale complementarità delle due economie evidenziano che la presenza italiana produttiva in questo Paese presenta ampi margini di miglioramento. Vi sono prospettive per lo sviluppo di forme di collaborazione commerciale ed industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico, tenuto conto del fatto che la Federazione Russa dispone ancora di nicchie di eccellenza. 3 Tra i possibili settori di cooperazione vanno menzionati aerospaziale, energia, telecomunicazioni, biotecnologie, fisica e tecnologia del laser, le nuove tecnologie per il riutilizzo degli idrocarburi usati e lubrificanti, lo sviluppo di nuovi materiali, la genetica. Nel settore aerospaziale è in vigore un accordo bilaterale per lo sfruttamento pacifico dello spazio extra-atmosferico, inoltre, l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Agenzia Russa per l’Aviazione e lo Spazio hanno avviato attività congiunte nel settore dei lanciatori spaziali e della propulsione spaziale ed aeronautica sulla base di un Memorandum d’Intesa sottoscritto nel 2002. Finmeccanica ha avviato collaborazioni con Gruppi russi in vari settori ad alto contenuto tecnologico: aeronautico, aerospaziale, ferroviario, automazione postale, telecomunicazioni protette. In occasione della Visita di Stato in Italia del Presidente Putin sono stati sottoscritti due Memorandum, rispettivamente per lo sviluppo della cooperazione bilaterale nel settore delle telecomunicazioni e delle tecnologie dell’informazione, essi aprono interessanti prospettive di cooperazione in tali settori (tra le aziende italiane già presenti in Russia vanno segnalate l’Italtel e Technosystem, quest’ultima aggiudicataria di un contratto pilota per la fornitura di trasmettitori alla Russian Radio Television Broadcasting). L’Italia e la Federazione Russa hanno sottoscritto, nell’ambito del programma “Global Partnership”, Accordi per lo smantellamento dei sommergibili nucleari russi e per la distruzione degli arsenali di armi chimiche russe. Il valore del contributo italiano per l’attuazione dei due accordi è complessivamente di 720 milioni di euro nell’arco di 10 anni. 4 In campo militare è presente la Marconi Selenia Communications, che sta fornendo alla Russia i suoi sistemi di telecomunicazione nei settori terrestre, navale, aereo e delle strutture critiche per la sicurezza nazionale. Per quanto attiene al gas naturale, l’Italia vanta una presenza radicata in Russia imperniata sul rapporto strategico fra Gazprom e ENI, che in passato si e’ aggiudicata importanti contratti quali la realizzazione del gasdotto “Blue Stream” e la costruzione da parte di SAIPEM di un oleodotto e di un gasdotto “offshore” nell’isola di Sakhalin. L’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto dischiude opportunità di collaborazione bilaterale nel settore dei programmi di efficienza energetica e di tutela ambientale. Nel settore dei trasporti si aprono interessanti prospettive nel comparto dei trasporti stradali (ad esempio, il Governo russo ha espresso interesse per l’esperienza italiana delle autostrade a pedaggio), ferroviari (Finmeccanica Trasporti ha firmato un accordo di cooperazione bilaterale con le Ferrovie Russe per la fornitura di treni regionali e ad alta velocità, di sistemi ed apparati di segnalamento, controllo e sicurezza) e fluviali (la società Pietro Barbaro ha recentemente acquistato una flotta fluviale per il trasporto di petrolio sul Volga). Si parla nuovamente, con insistenza, della possibilità di una fornitura alle ferrovie russe del treno Pendolino, di gran parte dei componenti del quale vengono fabbricati in Italia, nonostante la proprietà sia ora della francese Alstom. FIAT Auto ha recentemente firmato un accordo con Severstal Avto, che ha un duplice profilo, industriale e commerciale. 5 L’accordo commerciale prevede che Severstal Avto curi l’importazione e la commercializzazione in Russia dei principali modelli della gamma FIAT: “Grande Punto”, “Panda”, “Croma” e nuova “Doblo’”. In tale cornice, sarà realizzata una rete distributiva e di assistenza composta da 30 punti vendita FIAT nelle principali città russe, di cui 10 a Mosca e 4 a San Pietroburgo; ciò assicurerà al Gruppo torinese una diffusa presenza sul territorio, la cui mancanza - insieme all’inesistenza di un efficiente servizio di assistenza postvendita - ha sinora costituito uno dei principali limiti all’attività della FIAT in Russia. Nel settore bancario e finanziario, tra i principali investitori si segnalano Banca Intesa, che oltre ad aver aperto una sussidiaria di diritto russo con capitale sociale interamente italiano - ha acquisito un istituto di credito locale, la KMB Bank, specializzata nel sostegno alle piccole imprese. Il Gruppo Unicredito è entrato nel mercato russo del “leasing” con la società Locat e tramite la recente l’acquisizione della tedesca HVB, essa controlla inoltre una delle maggiori Banche russe, l’International Moscow Bank. 6 2. Organizzare una joint venture nella Federazione Russa 2.1. Gli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo Per capire come organizzare meglio la jv in Russia andiamo ad analizzare la lista del “to do” da adattare di volta in volta in caso concreto. Il primo passo è un’analisi sull’esistenza ed eventuale utilizzo di agevolazioni finanziarie. Nell’ultima riunione del Gruppo OCSE degli esperti di Rischio Paese Russia è stata inserita nella quarta categoria di rischio: sia per il breve che per il medio periodo è prevista l’apertura senza particolari restrizioni nei confronti delle controparti pubbliche e private. Oggi ci sono i suggerimenti per l’attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo pubblico per SACE e SIMEST. Sace - Servizi Assicurativi del Commercio Estero S.p.A. è una Agenzia di Credito all'Esportazione, ed assume in assicurazione e/o in riassicurazione i rischi a cui sono esposti le aziende italiane nelle loro transazioni internazionali e negli investimenti all'estero.2 Le opportunità di attivazione di SACE sono notevoli alla luce dell’ampliamento dell’operatività, in passato diretta verso le principali controparti bancarie russe, Vneshtorgbank, Sberbank ed Alfa Bank. Essa comprende ora la valutazione e l’eventuale affidamento a controparti bancarie locali nonché l’assunzione di rischi, anche diretti, sulle aziende russe, per rispondere alle esigenze degli esportatori italiani. L’interazione con le Banche russe si è estesa anche alle banche piccole e medie per un totale di 51 istituti 2 Sito della SACE www.sace.it/ 7 accreditati di cui 24 hanno già utilizzato gli strumenti Sace per un valore totale di 580 milioni di Euro. Nell’ambito della sua attività di promozione e sostegno delle imprese la Sace ha inoltre firmato Convenzioni Assicurative Quadro con varie Banche italiane. Il rimborso anticipato del debito da parte della Russia al “Club di Parigi” ha prodotto effetti sulla posizione della Sace nei confronti della Russia. In primo luogo si è ridotta l’esposizione verso il Paese, che ora concerne solo operazioni commerciali in corso, per una quota di portafoglio del 12,6%. Inoltre, a seguito dei migliori “ratings” assegnati al Paese si sono ridotti i premio (in media 5-10%) e ciò permetterà l’assicurazione di un numero maggior di operazioni. Il ruolo dell’Ufficio Sace di Mosca (aperto nel dicembre del 2005) e la Convenzione con la compagnia Ingosstrakh si sono rivelati determinanti nel fornire all’imprenditore italiano per lo più di dimensione medio - piccola, un servizio più efficiente. Anche la Simest ha adottato una posizione di apertura nei confronti della Federazione Russa, finanziando operazioni finanziarie ed utilizzando una vasta gamma di strumenti finanziari, quali le agevolazioni degli investimenti (legge 100/90), le operazioni di penetrazione commerciale (legge 394/81), l’agevolazione dei crediti all’esportazione (D.Lgs.143/98), nonché studi di fattibilità e programmi di assistenza tecnica (D.Lgs.143/98). Dal 1999 al 2005 la Simest ha deliberato 89 operazioni per un valore complessivo di 1.509 milioni di Euro. La Simest ha aperto insieme a Mediobanca ed a Vneshekonombank una linea di credito del valore di 1,5 miliardi di Euro per il finanziamento di grandi progetti industriali. 8 La Simest ha inoltre stanziato un fondo “ad hoc” di 70 milioni di Euro per la Russia e l’Ucraina per il finanziamento di società miste (quota massima 49%) sulla cui base sono state finora approvate le operazioni in Russia.3 Tale fondo è disponibile per tutte le imprese italiane senza vincoli dimensionali. Gli interventi a valere sul fondo sono aggiuntivi rispetto agli interventi di Simest ai sensi della legge 100/90. 2.2. Scelta del team di lavoro Un’altra cosa da tenere sempre in considerazione è quella la scelta del team di lavoro. Prima cosa da fare è studiare l’operazione in Italia con i propri consulenti. Dopo la definizione del perimetro del progetto si avvia una negoziazione con la controparte russa, per questo sarà molto opportuno avere un consulente giuridico esperto in problematiche russe. Per la buona riuscita del progetto è fondamentale avere la possibilità di utilizzare un professionista che conosca la cultura, la giurisprudenza e i modi psicologici di una negoziazione con i russi. E’ necessario individuare anche sul posto un riferimento istituzionale o professionale adeguato e di fiducia. L’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata, la Camera di Commercio italiana, i responsabili delle filiali di banche italiane possono offrire un’assistenza competente e completa sia sulla potenzialità di Russia sia sui suoi pericoli, aiutando l’imprenditore a selezionare e ottimizzare le opzioni collegate alla sua specifica opportunità di business. E’ molto importante inoltre la redazione di un business plan per definire il tempo e la dimensione dell’investimento, per impostare in maniera adeguata le 3 Sito della SIMEST www.simest.it/ 9 domande di autorizzazione presso le autorità russe. Si suggerisce la redazione di un documento che tenga conto ovviamente delle valenze finanziarie ma anche di quelle legali e fiscali che potrebbero impattare in maniera rilevante sullo sviluppo e gestione dell’investimento. 2.3. Investimenti pubblicitari Altro aspetto importante è la dimensione contenuta degli investimenti pubblicitari. Il Centro Studi D&E sottolinea come un recente rapporto della Rbc, la Rosbusiness Consulting moscovita, sul mercato pubblicitario in Russia citi appena una dozzina di società italiane, tra le quali Benetton, Berloni, De Longhi, Indesit, Pirelli, Scavolini, Zanussi, su oltre 520 principali società straniere presenti nel Paese. In sintesi solo il 2% di tutte le imprese, mentre le vendite a valore delle imprese italiane rappresentano circa il 5-6% delle importazioni russe. In altri termini, vi è una larga parte del Made in Italy che si trova a competere sul mercato russo senza il supporto di attività di comunicazione pubblicitaria. Situazione che ha risvolti particolarmente critici in un mercato che si caratterizza per essere ancora “giovane”, popolato da consumatori per i quali la pubblicità, introdotta solo di recente, rappresenta ancora una novità e sui quali esercita, di conseguenza, un “potere” maggiore rispetto a quello esercitato sugli acquirenti occidentali. Un prodotto non pubblicizzato, è opinione comune, non merita di essere preso in considerazione, mentre al contrario la pubblicità in sé è vista come la “certificazione” della qualità del prodotto. 10 3. Aspetti giuridici Per avere successo in Russia l’imprenditore italiano non deve sottovalutare le problematiche giuridiche che possono con un approccio sbagliato causare lungaggini o peggio rilevanti criticità nell’operazione immaginata. Il quadro normativo di riferimento è materia ormai studiata e conosciuta dai professionisti che si dedicano da tempo alla piattaforma del mercato russo, ma deve essere analizzato con cura in base ad ogni obbiettivo da raggiungere, al fine di tutelarsi al meglio e razionalizzare costi ed impegni. Una strategia che molte aziende italiane stanno iniziando a condividere, rendendosi consapevoli sull’importanza di una buona preventiva pianificazione che consideri l’intervento del legale nella fase preliminare di costituzione degli obiettivi di progetto. L’ignoranza o l’inesistenza di un quadro normativo locale potrebbe essere fatale per l’imprenditore. 3.1. Costituire una joint venture nella Federazione Russa La scelta della forma legale dell’attività commerciale è una delle fasi più importanti della costruzione del business in Russia. Il tipo di forma legale influenzerà tutta l’attività dell’impresa, compreso i rapporti finanziari, fiscali e doganali. Quindi l’imprenditore deve prestare speciale attenzione per determinare la forma d’impresa più consona per il raggiungimento del risultato atteso. Strumento tipico nonché unico nella costruzione della joint venture in Russia è la costituzione di una società commerciale. Le procedure per costituire una società in Russia sono contenute nel Codice Civile della Federazione Russa (di seguito C.C. FR) ed in alcune leggi aggiuntive come: 11 Legge Federale della FR “Sulle società a responsabilità limitata” n. 14-FZ dell’8 febbraio 1998 (di seguito LF S.r.l.); Legge Federale della FR “Sulle società per azioni” n. 208-FZ del 26 dicembre 1995 (di seguito LF S.p.A.); Ordinanza della Banca Centrale della Federazione Russa “Sull’apertura e attività nella Federazione Russa degli uffici di rappresentanza delle società bancarie” n. 02-437 del 07 ottobre 1997; Legge Federale della FR "Sugli investimenti stranieri nella FR" n. 154- FZ del 9 luglio 1999. Esistono diverse forme di persona giuridica in Russia, però generalmente per costituire una società sono consigliate le seguenti: - Società a responsabilità limitata, cd OOO - Società per azioni, cd AO Di fronte alla scelta di costituire una S.p.A. o una S.r.l. di diritto russo come veicolo societario per i propri investimenti nella Federazione Russa, il potenziale fondatore sceglierà una S.p.A. qualora debba avviare una collaborazione in forma di joint venture con un partner locale (in considerazione dell’esistenza di una più severa disciplina dei diritti dei soci di minoranza e della mancata previsione di un diritto di recesso inderogabile), MENTRE SCEGLIERÀ UNA FILIALE POSSEDUTA AL S.R.L. 100% (IN NEL CASO IN CUI VOGLIA COSTITUIRE UNA CONSIDERAZIONE DELLA DISCIPLINA PIÙ 12 FLESSIBILE E DELLA MANCATA SOGGEZIONE ALLE DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI STRUMENTI FINANZIARI). UNA S.R.L. È UN’ALTERNATIVA PIÙ FLESSIBILE RISPETTO AD UNA S.P.A. E RECA GLI STESSI VANTAGGI, NELLA MISURA IN CUI LE PARTECIPAZIONI SONO INTESE IN PERCENTUALE RISPETTO AL CAPITALE SOCIALE E I SOCI HANNO RESPONSABILITÀ LIMITATA AI PROPRI CONFERIMENTI. RICAPITOLANDO LE S.P.A. “CHIUSE” E LE S.R.L. SONO IDENTICHE PER I SEGUENTI ASPETTI ESSENZIALI: - IL NUMERO DEI SOCI NON PUÒ ESSERE SUPERIORE A SUPERAMENTO AUTOMATICA DI TALE DELLA LIMITE FORMA NUMERICO SOCIALE VI IN È 50 ED IN CASO DI TRASFORMAZIONE SOCIETÀ PER AZIONI “APERTA”(ART. 88 C.C. FR, ART. 7 LF S.R.L., ART. 7 LF S.P.A.); - SUSSISTE UN INDEROGABILE DIRITTO DI PRELAZIONE A FAVORE DEI SOCI IN CASO DI ALIENAZIONE DELLE AZIONI DA PARTE DI UNO DEI SOCI (ART. 94 C.C. FR, ART. 8 LF S.R.L., ART. 7 C. 3 LF S.P.A.); - ENTRAMBE POSSONO ESSERE COSTITUITE CON ATTO UNILATERALE, A CONDIZIONE CHE IL SOCIO FONDATORE NON SIA UNA SOCIETÀ UNIPERSONALE A SUA VOLTA (ART. 89 C.C. FR ART. 10 LF S.R.L., ART. 9 LF S.P.A.); - ENTRAMBE LE FORME SOCIETARIE PREVEDONO AMMINISTRATIVA BIPARTITA O TRIPARTITA UNA (ASSEMBLEA, STRUTTURA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (FACOLTATIVO) E ORGANO ESECUTIVO UNIPERSONALE O COLLEGIALE) (ARTT. 91, 103 C.C. FR); 13 - IL CAPITALE SOCIALE MINIMO È PARI A VIGENTE ALLA DATA DELLA 100 VOLTE IL SALARIO MINIMO REGISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ. ATTUALMENTE IL CAPITALE SOCIALE MINIMO DI UNA S.R.L. E DI UNA S.P.A. CHIUSA È PARI A 10.000 RUBLI (ART. 24 LF S.R.L., ART. 26 LF S.P.A.); - SONO AMMISSIBILI CONFERIMENTI IN DENARO O NATURA (ART. 87 C.C. FR, ART. 15 LF S.R.L., ART. 25 LF S.P.A.); - LE PROCEDURE DI REGISTRAZIONE SONO DIFFERENZA CHE LE AZIONI DI UNA PRESSO LA S.P.A. LE STESSE CON L’UNICA DEVONO ESSERE REGISTRATE COMMISSIONE FEDERALE TITOLI ANCHE SE NON SONO DESTINATE AD ESSERE DIFFUSE PRESSO IL PUBBLICO DEI RISPARMIATORI (ART. 52 C.C. FR, ART. 12 LF S.R.L., ART. 27 LF S.P.A.); LE DIFFERENZE PRINCIPALI SONO LE SEGUENTI: 1. DIRITTO DI VOTO MENTRE NELLA S.P.A. SECONDO VI È UN PRINCIPIO INDEROGABILE SECONDO IL QUALE OGNI AZIONE DÀ DIRITTO AD UN VOTO IN ASSEMBLEA (L’ART. S.P.A.), NELLE S.R.L. 51 LF LO STATUTO PUÒ PREVEDERE CHE I DIRITTI DI VOTO SIANO ASSEGNATI CON MODALITÀ CHE PRESCINDONO DALLA PARTECIPAZIONE AL CAPITALE SOCIALE (ART. 8 LF S.R.L.). UN AZIONISTA DI MINORANZA DUNQUE POTREBBE AVERE IN SENO ALL’ASSEMBLEA GLI STESSI DIRITTI DI VOTO DI UN SOCIO DI MAGGIORANZA. PERCHÉ L’ASSEMBLEA DI UNA S.P.A. SIA VALIDAMENTE COSTITUITA, È NECESSARIA LA PRESENZA DI TANTI SOCI CHE RAPPRESENTINO ALMENO IL 50% DEL CAPITALE SOCIALE (ART. 49 C. 1 LF S.P.A.). 14 PER LA VALIDA APPROVAZIONE DELLA DELIBERA, È NECESSARIA LA MAGGIORANZA RELATIVA DEI VOTI DEI SOCI PRESENTI, MENTRE PER ALCUNE DELIBERE (QUALI AD ESEMPIO LA MODIFICA DELL’ATTO COSTITUTIVO E DELLO STATUTO, LA RIORGANIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETÀ, L’ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE) LA MAGGIORANZA È DEL 75% DEI VOTI DEI SOCI PRESENTI (ART. 49 C. 2 LF S.P.A.). PERCHÉ L’ASSEMBLEA DI UNA SECONDO L’ART. S.R.L. SIA VALIDAMENTE COSTITUITA, 37 C. 7 LF S.R.L. È NECESSARIA LA PRESENZA DI TANTI SOCI CHE RAPPRESENTINO ALMENO IL 50% DEL CAPITALE SOCIALE. PER LA VALIDA APPROVAZIONE DELLA DELIBERA È NECESSARIA LA MAGGIORANZA QUALIFICATA DEI VOTI DEI SOCI (E NON SOLTANTO DEI SOCI PRESENTI). PER ALCUNE DECISIONI (QUALI AD ESEMPIO LE MODIFICHE ALLO L'INTRODUZIONE DI LIMITI AI DIRITTI DEI SOCI, LA CONFERIMENTI) LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È PARI AI STATUTO, VALUTAZIONE 2/3 DEI DEL CAPITALE SOCIALE DETENUTO DA TUTTI I SOCI (ART. 27 C.8 LF S.R.L.). 2. EMISSIONE DI AZIONI DA PARTE DELLE S.P.A. LA NORMATIVA DI NATURA REGOLAMENTARE RELATIVA AI VALORI MOBILIARI STABILISCE CHE L’EMISSIONE DI AZIONI DA PARTE DI UNA S.P.A. ESSERE PRECEDUTA DALLA PUBBLICAZIONE DI UN PROSPETTO. INOLTRE CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEVE IL DEVE FORNIRE UN'INFORMAZIONE COMPLETA A TUTTI I SOCI ALMENO UN MESE PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO(ART. 33 LF S.P.A.). 15 SI NOTI CHE, ANCHE SE LE AZIONI DI UNA S.P.A. NON SONO DESTINATE AL MERCATO, LA SOCIETÀ, CHE EMETTE DEI TITOLI AZIONARI, DOVRÀ REGISTRARSI PRESSO L’AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO. 3. RESPONSABILITÀ DEI SOCI E DEGLI AMMINISTRATORI L’ART. 56 C. 3 DEL CODICE CIVILE RUSSO PREVEDE CHE, NEL CASO IN CUI L’INSOLVENZA DI UNA PERSONA GIURIDICA SIA STATA CAUSATA DA PERSONE CHE HANNO IL POTERE DI DETTARE ISTRUZIONI VINCOLANTI PER LA SOCIETÀ O CHE COMUNQUE HANNO LA FACOLTÀ DI DETERMINARE LE AZIONI DI TALE PERSONA GIURIDICA (DUNQUE SOCI E AMMINISTRATORI), TALI PERSONE HANNO UNA RESPONSABILITÀ SUSSIDIARIA PER LE OBBLIGAZIONI DELLA PERSONA GIURIDICA NEL CASO IN CUI IL PATRIMONIO DELLA PERSONA GIURIDICA NON SIA SUFFICIENTE. SI NOTI CHE LA LEGGE SULLE S.P.A. LIMITA L’APPLICAZIONE DEL SUDDETTO PRINCIPIO ALLE SOLE SITUAZIONI IN CUI GLI AMMINISTRATORI O I SOCI ABBIANO UTILIZZATO IL PROPRIO POTERE DI CONTROLLO PER FAR COMPIERE ALLA SOCIETÀ UN’OPERAZIONE, CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE TALE OPERAZIONE AVREBBE DETERMINATO L’INSOLVENZA DELLA SOCIETÀ (ART. 2 LF S.P.A.). È NECESSARIO TUTTAVIA PRECISARE CHE, AI SENSI DEL DIRITTO COSTITUZIONALE RUSSO, LA LEGGE ORDINARIA NON PUÒ DEROGARE AL CODICE CIVILE E PERTANTO L’APPLICABILITÀ DELLA PIÙ SEVERA NORMA CODICISTICA POTREBBE ESSERE INVOCATA PER FAR VALERE IL PRINCIPIO PIÙ GENERALE ANCHE IN MANCANZA DELL’EFFETTIVA CONSAPEVOLEZZA DELLO STATO DI INSOLVENZA DELLA SOCIETÀ. 16 LA LEGGE RESPONSABILITÀ SULLE S.R.L., DEGLI INVECE, NON STABILISCE LIMITAZIONI ALLA AMMINISTRATORI, MA INTEGRA LE PREVISIONI CODICISTICHE, PREVEDENDO CHE GLI AMMINISTRATORI E GLI ALTRI ORGANI ESECUTIVI RISPONDANO PER I DANNI PROVOCATI ALLA SOCIETÀ E DOVUTI A LORO NEGLIGENZA (ART 2 LF S.R.L.). Entrambe le leggi stabiliscono un obbligo di buona fede ed un dovere di diligenza in capo agli amministratori. Si noti che la Legge sulle S.r.l. prevede una responsabilità patrimoniale dei soci nel caso in cui i conferimenti in natura siano stati sopravvalutati. LA RESPONSABILITÀ DEI SOCI È COMUNQUE LIMITATA ALLA DIFFERENZA DI VALORE DEI CONFERIMENTI E NON PUÒ ESSERE FATTA VALERE DOPO TRE ANNI DALLA DATA DELLA REGISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ, NEL CASO IN CUI SI TRATTI DI SOTTOSCRIZIONE INIZIALE DELLE QUOTE, O DALLA DATA DELLA MODIFICA DELL’ATTO COSTITUTIVO IN CASO DI AUMENTO DI CAPITALE. INFINE, GLI AMMINISTRATORI POSSONO INCORRERE IN RESPONSABILITÀ PENALE PER AVER DETERMINATO FRAUDOLENTEMENTE L’INSOLVENZA DELLA SOCIETÀ. 4. RECESSO ED ESCLUSIONE DEL SOCIO NELLE S.R.L. L’ART. 94 DEL CODICE CIVILE E L’ART. 26 DELLA LEGGE FEDERALE SULLE S.R.L. PREVEDONO UN DIRITTO DI RECESSO INDEROGABILE A FAVORE DI OGNI SOCIO DI S.R.L., ESERCITABILE IN QUALSIASI DELL’APPROVAZIONE DEGLI ALTRI SOCI. MOMENTO E CONTESTUALMENTE SENZA NECESSITÀ ALL’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI RECESSO, IL SOCIO HA DIRITTO ALLA LIQUIDAZIONE DELLA PROPRIA 17 QUOTA CALCOLATA NON TANTO SULLA BASE DEL SUO VALORE NOMINALE, QUANTO SULLA PERCENTUALE DEL PATRIMONIO SOCIALE, CALCOLATA IN PROPORZIONE ALLA PARTECIPAZIONE. SI NOTI INOLTRE CHE IN UNA PARTECIPAZIONE SUPERIORE AL 10% S.R.L. IL SOCIO CHE DETENGA UNA DEL CAPITALE SOCIALE, HA DIRITTO DI RICHIEDERE ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA L’ESCLUSIONE DI UN SOCIO CHE ABBIA VIOLATO I PROPRI OBBLIGHI ED ABBIA QUINDI RESO PIÙ DIFFICILE O IMPOSSIBILE L’OPERATIVITÀ DELLA SOCIETÀ. In conclusione, si può affermare che la S.p.a. è una società con una maggiore tutela dei diritti dei soci di minoranza, una meno severa disciplina della responsabilità di soci e amministratori, un più circoscritto diritto dei soci di recedere dalla società. ESSA È DUNQUE UN VEICOLO PIÙ ADATTO PER UN INVESTITORE STRANIERO CHE VOGLIA COSTITUIRE UNA JOINT VENTURE CON UN PARTNER RUSSO. DIVERSAMENTE, UNA S.R.L. È MAGGIORMENTE ADATTA ALL’INVESTITORE STRANIERO CHE VOGLIA COSTITUIRE UNA FILIALE CONTROLLATA AL 100%, IN QUANTO ESSA È PIÙ FLESSIBILE E MENO COSTOSA DA MANTENERE. 3.2. Costituzione di una società mista La costituzione delle società miste non differisce da quella delle normali società russe. In alcuni casi, nella costituzione delle società miste si impone l'espletamento di perizie ecologiche, o sanitario-epidemiologiche. Il capitale sociale della società mista, indipendentemente dalla forma o associazione economica in cui essa è costituita, dovrà essere non inferiore alla misura della remunerazione minima del lavoro moltiplicata per mille. Le società con investimenti stranieri dovranno essere registrate 18 presso gli organi di registrazione locali (a Mosca: la Camera di Registrazione di Mosca) e devono essere iscritte nella lista federale delle imprese. Le società con investimenti stranieri acquisiscono i diritti di persona giuridica dal momento della loro registrazione statale. Per la registrazione statale della società mista gli investitori stranieri devono presentare i seguenti documenti (art. 52 C.C. FR, art. 10 LF S.r.l., art. 13 LF S.p.A.): a) richiesta di registrazione b) documenti costitutivi (Statuto, Atto Costitutivo) c) certificato di registrazione o documento equivalente come il Certificato di iscrizione alla C.C.I.A. d) una dichiarazione bancaria di referenze . e) delibera del Consiglio di Amministrazione della società (od organo equivalente) di costituire la società in Russia. Per la registrazione statale degli uffici di rappresentanza e delle filiali delle persone giuridiche straniere occorrono: a) richiesta scritta di registrazione b) documenti costitutivi (Statuto, Atto costitutivo). c) certificato di registrazione o documento equivalente come il Certificato di iscrizione alla C.C.I.A. d) una dichiarazione bancaria di referenze. 19 e) una procura al Capo dell’ufficio di rappresentanza o al Direttore della filiale. f) regolamento della rappresentanza della società nella Federazione Russa o il regolamento della filiale. g) delibera del Consiglio di Amministrazione della società od organo equivalente di aprire un ufficio di rappresentanza o la filiale nella Federazione Russa. h) due lettere di referenze da parte di organizzazioni/società russe con le quali si sono intrattenuti rapporti di affari. 3.3. Questioni fiscali Le persone giuridiche in Russia sono soggette a revisione contabile obbligatoria e devono sottoporre alle autorità fiscali della città o regione in cui sono registrate i loro libri contabili, con profitti e perdite. Le imprese devono inoltre sottoporre ogni trimestre alle autorità fiscali un resoconto finanziario, che includa anche l'indicazione dei profitti tassabili. Secondo l’art. 246 del Codice Fiscale della Federazione Russa (di seguito C.F. FR) la quota generale dell’aliquota fiscale è di 24 %, di cui: all’erario fedele 7,5%, all’erario regionale 14,5%, all’erario municipale 2%. Le regioni possono ridurre l’aliquota generale del 4%. Sono esplicitamente deducibili, perché associate alla produzione e alla vendita senza una specifica limitazione (art. 251 C.F. FR): - servizi di consulenza; - servizi legali; - spese per la formazione del personale; 20 - pagamenti periodici per l’uso di diritti di proprietà intellettuale (marchi e brevetti); - “altre” spese associate alla produzione e/o alle vendite. Le spese di ricerca e sviluppo sono generalmente deducibili per un periodo di 3 anni. Sono deducibili in 3 anni ma al 70% le spese di ricerca e sviluppo sostenute per sviluppare e creare nuove tecnologie, migliorare la tecnologia già in uso che però non hanno raggiunto risultati positivi. Le spese di riparazione sono pienamente deducibili, valgono però le seguenti eccezioni (art. 264 C.F. FR): - le spese di riparazione sostenute in un periodo fiscale ed eccedenti il 10% del costo storico del bene sono deducibili in un periodo di 5 anni; - le spese di riparazioni di alcuni beni sono deducibili per tutto il ciclo di vita utile dell’immobilizzazione; - spese di assicurazione di immobili; - spese pubblicitarie (pubblicità su mass media, gadget aziendali, spese per partecipazioni fieristiche). Tra Russia e Italia esiste l’accordo contro la doppia imposizione: gli interessi si pagano al 10%, i dividenti al 10%, le royalties a 0%. Le imprese hanno l’obbligo di versare all’erario un anticipo sull’imposta sull’utile previsto nel trimestre. Gli anticipi vengono versati non oltre il 28 di ogni mese nella misura di 1/3 della quota prevista per il trimestre. Secondo l’art. 164 c. 3 C.F. RF l’aliquota IVA ordinaria è del 18%. L’aliquota ridotta per i prodotti alimentari (non sottoposti ad accise) e per prodotti per l’infanzia e alcune categorie di medicinali è del 10% (art. 164 c.2 C.F. RF). E’ liquidata una volta al mese (se l’incasso mensile supera il milione di rubli) o una volta al trimestre. I 21 cespiti importati sul territorio della Federazione Russa come apporto di un socio straniero al capitale di una società vengono esentati da IVA, e da dazi doganali, nel caso in cui: - non si tratti di merce soggetta ad accisa; - si tratti di beni strumentali necessari al processo produttivo; - venga importata entro i termini indicati nei documenti costitutivi; - non abbia un valore superiore alla quota del socio straniero riportata nei documenti; - siano destinati a restare nel processo produttivo per non meno di un anno; - abbiano un valore superiore a 100 MROT (222 euro); in caso di vendita di tali cespiti, essi saranno soggetti al pagamento dei dazi come calcolati al momento dell'effettiva importazione in conformità alla legislazione doganale vigente nella FR. 3.4. Le garanzie per gli investimenti stranieri L’imprenditore italiano deve tenere presente che nell’ordinamento giuridico russo esistono garanzie per gli investimenti stranieri. Il trattamento legale delle attività degli investitori esteri e del profitto ritratto dagli investimenti non sarà meno favorevole al trattamento legale delle attività e del profitto ritratto dagli investimenti effettuati da investitori russi, con le eccezioni previste da leggi federali. Eccezioni limitative alle attività che gli investitori esteri possono svolgere devono essere stabilite da leggi federali nei casi in cui dette attività dovessero riguardare il sistema costituzionale, sanitario, la difesa e la sicurezza nazionale. Eccezioni di favore sotto 22 forma di privilegi per gli investitori stranieri possono essere stabilite per ragioni di sviluppo sociale ed economico nella Federazione Russa. I tipi di privilegio e le modalità di attuazione devono essere stabiliti dalla legislazione della Federazione Russa. Di seguito le principali garanzie stabilite dall’ordinamento russo (art. 60 C.C. FR): - garanzia della protezione legale per le attività degli investitori esteri sul territorio della Federazione Russa; - garanzia per l’utilizzo da parte dell’investitore estero delle varie forme di investimento sul territorio della Federazione Russa; - garanzia della cessione dei diritti e doveri di un investitore estero nei confronti di terzi; - garanzia di risarcimento in caso di nazionalizzazione dei beni di un investitore estero o di un’organizzazione commerciale con un investimento estero; - garanzia contro le modifiche nella legislazione della Federazione Russa sfavorevoli all’investitore estero e l’organizzazione commerciale con un investimento estero; - garanzia della risoluzione di una disputa derivante dall’investimento di un investitore estero e da attività imprenditoriali sul territorio della Federazione Russa nel corso di un giusto processo; - garanzia per l’uso sul territorio della Federazione Russa e trasferimento all’estero di guadagni, profitti ed altri importi ricevuti legittimamente sul territorio della Federazione Russa; 23 - garanzia del diritto dell’investitore estero di esportare dalla Federazione Russa senza ostacolo beni ed informazioni in forma documentale o elettronica originariamente importati nel territorio della Federazione Russa come investimento estero; - garanzia del diritto dell’investitore estero di acquisire titoli e valori immobiliari; - garanzia della partecipazione alla privatizzazione dell’investitore estero; garanzia dell’investitore estero al possesso di appezzamenti di terreno, di altre risorse naturali, costruzioni, strutture ed altri beni immobili. 3.5. Contenzioso Una delle patologie di un accordo, di qualsiasi natura, fra un imprenditore estero e un partner russo è un eventuale contenzioso. II sistema giudiziario della Federazione Russa è composto da tribunali ordinari, arbitrali e dai tribunali dei terzi. I tribunali ordinari si occupano delle cause penali e civili tre persone fisiche e giuridiche in cui sono coinvilte le società russe con partecipazione di capitale straniero o le società al 100% di capitale straniero. Per intentare una causa economica l’attore dovrà pagare allo Stato una tassa statale che gli potrà essere rimborsata al termine della causa in caso d'esito favorevole. Tribunali arbitrali statali esaminano controversie commerciali, connesse all’attività imprenditoriale, le cui parti sono le società e gli imprenditori ovvero persone fisiche. Il primo grado dei tribunali arbitrali statali è rappresentato dai 24 tribunali arbitrali dei soggetti della Federazione (ad esempio il Tribunale arbitrale di Mosca), il grado di appello è rappresentato dai arbitrali d’appello (a Mosca il Tribunale arbitrale d’appello N. 9), mentre i tribunali di cassazione sono i tribunali arbitrali federali dei corrispettivi distretti (a Mosca e nella Regione di Mosca è il Tribunale arbitrale Federale del distretto di Mosca). Il supremo organo giudiziario che esamina le controversie di carattere economico e le altre cause di competenza dei tribunali arbitrali è la Corte arbitrale Suprema della Federazione Russa che effettua il controllo di legittimità dell’attività dei tribunali arbitrali, e determina i criteri e gli indirizzi con riferimento al procedimento giudiziario. In conformità alla Legge federale del 24.07.2002 № 102-FZ “Sui tribunali del terzo nella Federazione Russa”, la causa può essere trasferita all’esame del tribunale del terzo solo con il consenso delle parti espresso in forma scritta. La clausola arbitrale può essere inclusa nel testo del contratto stesso oppure stipulata con un accordo separato. L’effetto della clausola può essere esteso sia alle controversie (o su certi tipi di controversia) che possono sorgere in futuro, sia a quelle esistenti al momento della stipula dell’accordo. Vi sono due tipi di tribunali terzi, secondo i modi di formazione. Il primo è il tribunale del terzo che è formato dalle parti per la risoluzione di una controversia concreta. Le modalità di formazione di tale tribunale, la procedura che dovrà essere seguita per l’esame della causa nonché la sua composizione vengono stabilite dall’accordo delle parti, in conformità alle regole imperative della Legge “Sui tribunali del terzo nella Federazione Russa”. I tribunali del secondo tipo sono i tribunali dei terzi permanenti che sono costituiti presso diverse organizzazioni in base alla deliberazione di tale organizzazione sulla costituzione di un tribunale arbitrale (del 25 terzo) permanente. L’attività di tali tribunali del terzo è regolata dalle Disposizioni o Regolamento sul tribunale permanente del terzo che vengono approvati dalla rispettiva organizzazione. Quest’ultima approva anche l'elenco degli arbitri che può essere obbligatorio o solamente indicativo per le parti in causa. Esistono anche le organizzazioni di arbitrato commerciali internazionali che vengono anch’esse considerate come tribunali terzi; la loro attività è regolata dalla legge della Federazione Russa del 07.07.1993 № 5338-1 “Sull’arbitrato commerciale internazionale”. Per esempio, tali organizzazioni sono: il Tribunale arbitrale internazionale di commercio e la Commissione arbitrale marittima costituiti presso la Camera di commercio e industria della Federazione Russa. Nonostante lo scopo della costituzione di essi sia la composizione delle controversie internazionali, in realtà detti tribunali possono esaminare praticamente qualsiasi causa commerciale nel caso in cui esista un accordo tra le parti ed a condizione che la lite sia sorta da una attività commerciale internazionale e che almeno una delle parti si trovi all’estero, oppure che la controversia sia sorta tra società con partecipazioni straniere. Se i tribunali terzi hanno indubitabili pregi rispetto a quelli ordinari tuttavia bisogna segnalare che gli stessi hanno dei limiti circa la loro competenza; essi, infatti, non possono prendere misure cautelari, come ad esempio il sequestro dei beni del debitore; per queste come per altre misure di garanzia, chi ha interesse deve comunque rivolgersi al competente tribunale statale (secondo la natura della causa il tribunale può essere il tribunale arbitrale oppure il tribunale ordinario) il quale, qualora esistano le ragioni, applica dette misure art. 423 C.P.C. FR). Il principale pregio dei tribunali del terzo è senz’altro la durata della causa, più breve rispetto ai tribunali statali ed una maggiore obbiettività. 26 L’esecutività della decisione del tribunale terzo è effettuata dal tribunale competente al rilascio del titolo esecutivo. Detta decisione, si presume ovviamente abbia carattere definitivo; le ragioni per cui il tribunale statale può rifiutare il rilascio del titolo esecutivo sono: l’invalidità della clausola arbitrale, l’incompetenza del tribunale del terzo ad esaminare la causa e altre cause di illegittimità di carattere processuale, oppure la contraddizione della decisione con i “principi del diritto russo”; nel caso del Tribunale arbitrale internazionale di commercio (MKAS) visto sopra la causa principale può essere la contraddizione con “l’ordine pubblico della Federazione Russa”. Al di là delle ragioni che possono portare ad accettare la proposta della controparte russa che insista per ricorrere all'arbitrato nel proprio paese, si dovrà tenere presente la possibilità di far svolgere l’arbitrato presso una camera arbitrale internazionale che meglio garantisca un territorio neutrale. In genere, i paesi dell'ex Patto di Varsavia dimostrano spesso una preferenza per le camere arbitrali di Vienna e di Stoccolma presso le rispettive camere di commercio, essendo queste le istituzioni che nei passati decenni hanno amministrato arbitrati tra aziende occidentali e soggetti dell'area Est europea. Qualora si preferisca una camera arbitrale in territorio neutrale, le imprese straniere devono superare alcuni problemi per far eseguire in Russia il lodo arbitrale reso all'estero. Alcune difficoltà possono sorgere nell'esecuzione di lodi arbitrali stranieri quando il destinatario del provvedimento è domiciliato o ha sede all'estero, in quanto il codice di procedura russo fa riferimento, per l’esecuzione del lodo, all'autorità del giudice del luogo in cui il debitore ha domicilio o sede in Russia (artt. 408 e 409 C.P.C. FR). Contro l'esecuzione si può proporre ricorso 27 alla Corte di Cassazione o alla suprema corte arbitrale federale (art. 336 C.P.C. FR). La seconda interviene rivedendo il provvedimento solo in casi eccezionali. Qualora non vi siano questioni di competenza o giurisdizione, il lodo sarà reso esecutivo entro un periodo che varia tra i sei e i venti mesi dalla presentazione della domanda al competente tribunale, analogamente a quanto avviene per ottenere l'esecuzione delle sentenze dei tribunali russi (art. 409 C.P.C. FR). 4. Conclusioni Un’analisi compiuta dal Centro Studi di Mosca ha evidenziato i principali errori che le aziende italiane dovrebbero evitare di commettere per realizzare affari in Russia: 1. Non considerare la Russia come un mercato di approccio tattico, nel quale operare solo per compensare la stagnazione dei mercati europeo e americano, ma considerarlo un mercato strategico dove sviluppare una presenza commerciale o produttiva permanente; 2. Non considerare la Russia un mercato di “secondo livello”, dove proporre beni di seconda scelta, poiché si tratta già di un mercato molto sofisticato, soprattutto nelle grandi città; 3. Non sottovalutare l’entità degli investimenti da effettuare per l’ingresso nel mercato e per stabilirvi una presenza stabile. In particolare, pubblicità e informazione sui prodotti hanno un’importanza maggiore che in altri mercati; 4. Non valutare gli interlocutori russi poco affidabili. Potrebbe senz’altro accadere, ma non va dimenticato che per un imprenditore russo anche un 28 operatore italiano è spesso considerato meno affidabile di uno tedesco o scandinavo; 5. Non essere troppo lenti e “burocratici”: la Russia è un mercato dinamico, competitivo e pronto ad accogliere tutte le novità; 6. Non dimostrare eccessiva incertezza nell’affrontare rischi imprenditoriali, mostrando una tendenza all’assistenzialismo di impresa; 7. Non limitarsi ad un approccio prevalentemente commerciale, in un mercato in cui la presenza di investimenti produttivi stranieri, soprattutto in taluni settori, come l’alimentare, l’automobile, l’abbigliamento, i mobili, i materiali da costruzione, è sempre più determinante.4 Come abbiamo visto le possibilità d’investimento in Russia sono infinite, ci vuole grande spirito imprenditoriale e desiderio di fare. Prendendo in considerazione tutte le informazioni e consigli soprascritti e agendo con prudenza e con legalità l’imprenditore italiano può conseguire buoni risultati nella Federazione Russa. 4 Sito del Centro Studi di Mosca http://socio-fond.com/ 29 Bibliografia 1. V. Belov, Diritto tributario, Mosca, 2008 2. Y. Gercikova, La pratica internazionale di commercio, rev. dir. int., 2005, Russia, p. 15-16 3. P. Gilkin, La Joint Venture In Russia, rev. dir. Int., 1999, Russia, p. 13-16 4. E. Khalivinskaya, L’organizzazione e la contabilità delle imprese estere in Russia, Mosca, 2007 5. N. Moiseev, Il marketing internazionale, Mosca, 1998 6. A. Morozov, La storia di Joint Venture in Russia, Rev. dir. int., 1998, Russia, p. 7-9 7. N. Petrovsky, I. Spiridonov, S. Barsukova, Il marketing internazionale, Mosca, 2001 8. V. Ribakin, L. Baldin, L’economia internazionale, Mosca, 2000 9. G. Semeko, La Joint Venture, Mosca, 2005 10. V. Sereguin, La contabilità in Russia, 2008, Russia, p. 3-5 11. U. Sherbanin, L’economia internazionale, Rev. dir. int., 2006, Russia, p. 6-9 30 12. S. Siline, M. Afanasieva, Le imprese estere in Russia, Mosca, 2001 13. L. Strovsky, L’attività economica estera d’impresa, Mosca, 2001 Siti Web 14. Sito della camera di commercio http://www.cameradicommercio.it/ 15. Sito della camera del commercio e dell’industria russa http://www.tpprf.ru/ 16. Sito della SACE www.sace.it/ 17. Sito della SIMEST www.simest.it/ 18. Sito del quotidiano economico “Il sole 24 ore” http://www.ilsole24ore.com/ 19. Sito del sistema giuridico di consulenza http://www.consultant.ru/ 20. Sito del Centro Studi di Mosca http://socio- fond.com/ 31