28 maggio 2015

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28 maggio 2015
GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
IT.RBTH.COM/ABOUT
Notizie e approfondimenti
L’ i n s e r to è p re p a ra to e p u b b l i c a to d a Ro s s i ys kaya G a ze t a ( R u s s i a ) e n o n co i nvo l g e l e st r u t t u re g i o r n a l i st i c h e e d e d i to r i a l i d e
Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, Le Figaro, El Pais
L'arca russa
approda a Milano
Il padiglione russo a Expo è un richiamo alle realizzazioni delle precedenti
edizioni della manifestazione. «Ci siamo
ispirati al costruttivismo degli anni '20,
all'Art Déco degli anni '30 e all’Art Nouveau russa del Dopoguerra», racconta il progettista Sergei Tchoban.
«In questi generi sono individuabili caratteristiche comuni: la forma dinamica con un accento particolare nella zona dell'ingresso. Abbiamo cercato di incarnare quest'idea attraverso
la consolle di quasi 30 metri all'ingresso. Questo
elemento unico costituisce l'attrazione principale
dell'edificio».
Nello specchio che
avvolge il padiglione
russo di Expo 2015 si riflettono sfide, scommesse, desideri. Si riflette il passato, veicolato da tutta la storia che è andata nel
tempo a comporre la tradizione culinaria
russa. Si riflette il presente, la volontà della
Federazione di partecipare a quello che è uno tra i
maggiori obblighi del consesso delle nazioni: impedire
che, ancora oggi, ci siano popoli che rischiano la propria esistenza a causa della scarsità di
cibo. Si riflette il futuro: il desiderio di costruire un mondo sostenibile, privo di barriere, dove
l'esistenza dell'altro coincide con la prima indicazione dell'etica pubblica, religione civile.
Con una consapevolezza: all'Expo il cibo è anche occasione per mostrare altro. Un veicolo.
Che porterà tutti coloro che visiteranno lo spazio creato da Sergei Tchoban a un incontro che
30
IL NUMERO
metri è l'altezza di
uno degli elementi più
significativi del padiglione:
la tettoia situata sopra
l'ingresso. Il complesso si
estende su una superficie di
3.200 metri quadri
non smette di essere affascinante, denso, suggestivo. Quello con la
cultura russa. Vasta come il territorio che descrive, un'infinita composizione di differenze. Ed è forse questa l'indicazione da tenere nello sguardo:
l'Expo come momento in cui le differenze si compongono, generando un quadro che
somiglia molto al mondo stesso, all'umanità stessa. Convivere nello stesso spazio, respirare
la stessa aria, condividere lo stesso cibo: cifre della necessità di pensare insieme al futuro che
ci aspetta.
E quello di Expo, infine, è anche un invito. A percorrere il sentiero a ritroso: un invito al
viaggio, per l'esattezza, a riscoprire la Federazione, i suoi spazi. È questa dinamica fatta di
apertura e di inclusione che cerchiamo di mostrare in queste pagine. Raccontando l'idea che
anima il padiglione di Tchoban. Facendo emergere le storie che ci sono dietro. Accendendo un
riflettore su quella sorta di Expo ante litteram rappresentato dagli scambi, mai interrotti, tra
Italia e Russia proprio sul terreno della ristorazione. La storia di Pietro Mazza, ex poliziotto
italiano, che trovate a pagina quattro è esemplificativa dei legami di gusto, delle affinità di
spirito, che fanno camminare insieme, mano nella mano, le due nazioni.
DPA/VOSTOCK-PHOTO
COMMENTI, INTERVISTE E ANALISI SULLA PARTECIPAZIONE RUSSA A EXPO PAGINE 2-3 AGRITURISMO, TREND IN CRESCITA PER VACANZE ALL'INSEGNA DEL RELAX PAGINA 4
02
EXPO 2015
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PADIGLIONE RUSSIA
L'investimento ha superato i diciotto milioni di euro
e la Federazione si presenta in grande stile. L'occasione è
ghiotta: mettere in mostra le eccellenze del paese.
LUIGI DELL'OLIO
RBTH
«La Russia è un paese con un passato imprevedibile». Le
parole dello storicoYuri Afanasiev riecheggiano nella mente
dei visitatori del padiglione russo a Expo. Una presenza in
grande stile, quella della Federazione alla manifestazione
in corso di svolgimento fino al 31 ottobre a Milano, che
punta a cogliere questa opportunità per rinsaldare i legami con l'Italia e rilanciare il dialogo con la comunità occidentale.
Passato e futuro si alternano e spesso si intrecciano nel
padiglione che porta una firma prestigiosa come quella di
Sergei Tchoban, architetto russo a capo dello studio Speech
e comproprietario del Nps Tchoban Voss di Berlino, che ha
lavorato alla progettazione con i colleghi Aleksei Ilin e Marina Kuznetskaya. Il contratto statale per la partecipazione della Federazione a Expo indica un investimento di 999
milioni di rubli (18 milioni di euro ai valori correnti). Buona
parte del budget è relativo alla struttura da 4mila metri
quadrati, una delle più grandi in assoluto. L'edificio in legno
e vetro, a forma di parallelepipedo, è stato concepito con
l'idea di dare continuità agli stili architettonici del passato, rivisti e sviluppati in chiave moderna. Così i richiami
alle precedenti edizioni della manifestazione universale (con
i padiglioni affidati a firme leggendarie come architetti
Konstantin Melnikov, Boris Iofan, Mikhail Posokhin) si alternano alla modernità della composizione dinamica, con
un'elegante facciata in legno, il piano terra realizzato con
materiali trasparenti e il verde della terrazza. L'elemento
di maggiore impatto visivo è la tettoia di 30 metri che sovrasta l'ingresso, esposta sotto il cielo come un'enorme onda.
Curiosità per la cucina russa
«In queste prime settimane abbiamo registrato un grande
interesse, con circa 10-15mila visitatori al giorno», racconta il direttore del padiglione, Sergei Bondarenko. «In particolare sono molto apprezzate le degustazioni giornaliere
di cibo e bevande nella cucina a vista e presso il bar-laboratorio. La cucina dei popoli della Russia costituisce un
patrimonio storico inestimabile e una parte integrante della
cultura russa, riflettendo l'esperienza e le tradizioni dei
tanti popoli del paese. Il nostro obiettivo è dimostrare proprio che la nostra cucina non è fatta solo di zuppa e tortelli, ma di una varietà di piatti unici e salutari. Al bar del
padiglione gli ospiti possono gustare bevande tradizionali
come kvas, medovukha, mors e uzvar». Grande interesse
stanno suscitando anche le sale espositive, che illustrano
la vita e il lavoro di scienziati come Nikolai Vavilov, Vladimir Vernadsky e Dmitri Mendeleev. «Expo non è solo esposizione, ma rappresenta anche la possibilità di raccontare
la cultura del proprio paese», aggiunge Bondarenko. «Il
programma culturale comprende attività che illustrano le
tradizioni dei popoli della Russia, la cultura classica e l'immagine moderna della Federazione. «Ogni giorno proponiamo ai visitatori corsi di pittura, danza e proiezioni di
film. Inoltre molto presto sarà accessibile il tetto del padiglione, un'esperienza davvero unica dato che offre un panorama mozzafiato su tutto il sito espositivo».
Expo è per la Russia l'occasione di mettere in vetrina le
eccellenze raggiunte nel campo dell'agroalimentare, in linea
con il claim della manifestazione: «Nutrire il Pianeta. Energia per la vita». La Federazione, nel cui territorio è presente il 10% delle terre arabili di tutto il mondo, oltre a produrre derrate alimentari per far fronte alla domanda interna, è anche in grado di esportare prodotti essenziali per
altri paesi: dai 19 milioni di tonnellate di cereali (soprattutto frumento e segale) agli 1,8 milioni di tonnellate di
pesce (grazie anche alla presenza del 26% delle riserve
mondiali di acqua dolce) e quasi 1,4 milioni di tonnellate
di olio. Ma l'elenco potrebbe proseguire con il latte (625mila
tonnellate) e la carne (180mila). Quantità rilevanti che ogni
anno varcano i confini nazionali per servire la domanda
dei cinque continenti. Basti pensare al grano russo, che arriva in Italia, Francia e Germania, ma anche in paesi di cui
meno si parla come Filippine, Senegal e Zimbawe.
Incontri istituzionali
La Kasha a colazione,
quella sana abitudine
che piace ai russi
it.rbth.com/33973
Dolci o salati, i piroghi
possono essere serviti
con diversi ripieni
it.rbth.com/14220
Al di là della quantità, vanno poi sottolineati i passi in
avanti compiuti negli anni sul fronte della qualità, assicurata dagli ingenti investimenti effettuati nel campo della
food security, una priorità per la Federazione. Non è un
caso, dunque, se il padiglione russo (presso la Sala Conferenze, situata al secondo piano) ospiterà i prossimi 2-3 giugno il secondo Forum mondiale sull'agricoltura. Intorno al
tema «Il ruolo della Russia nel garantire la sicurezza alimentare a livello globale» si confronteranno esponenti dell'industria e delle istituzioni, come il direttore generale della
Fao José Graziano da Silva, Luigi Cremonini, fondatore e
presidente dell'omonimo gruppo alimentare, presente in
Russia da 30 anni e Marcel Bruins, segretario generale della
International Grain Trade Coalition. Un appuntamento ideato per tracciare lo stato dell'arte relativamente ai fattori
globali e regionali che caratterizzano la produzione e il
commercio dei prodotti agricoli.
UFFICIO STAMPA
Focus sulla sicurezza
A Expo arriveranno anche altri esponenti delle istituzioni
russe nelle prossime settimane, a cominciare dal Presidente Vladimir Putin, che ha accolto l'invito del governo italiano ed è atteso per il 10 giugno, data in cui la manifestazione festeggerà la Giornata della Russia. «Nel corso della
manifestazione verranno firmati molti contratti», ha spiegato il Ministro russo dell'Industria e del Commercio Denis
Manturov. Confermando che l'esposizione può anche essere l'occasione per rilanciare il commercio internazionale.
«I rapporti che ci uniscono sono sempre stati caldi e sono
pluricentenari», ha ricordato lo stesso Manturov. «L'Expo
sarà un'ulteriore conferma dello spirito di collaborazione
proficua che si è instaurato tra i nostri paesi nel corso degli
anni». Da segnalare anche la Settimana della cultura russa,
in programma dal 25 al 30 settembre. Un'iniziativa, organizzata in collaborazione con il ministero della Cultura,
che prevede esibizioni di musicisti e ballerini, sfilate di
moda, rassegne cinematografiche e spettacoli sul ghiaccio.
Della manifestazione si fa un gran parlare in Russia,
tanto che le sedi consolari della Federazione sono subissate da mesi dalle richieste di visti per visitare Milano e, in
molti casi, anche altre località della Penisola, e hanno per
questo deciso di rinnovare le procedure in modo da poter
snellire i passaggi burocratici. Secondo stime elaborate dalla
Camera di commercio di Monza e Brianza, dopo l'Italia e
l'area euro, la Federazione occupa il terzo posto per numero di prenotazioni, con il 12,4% del totale. A conti fatti si
tratta dunque di un'occasione per conoscere l'Italia e rinsaldare i legami tra i due popoli.
scoprite le ricette della cucina russa da sperimentare per le vostre cene tra amici:
it.rbth.com/a_tavola
Pirozhki di carne o
verdure per accontentare il gusto di tutti
it.rbth.com/31149
Il buon pesce a tavola:
le ricette per stupire
gli ospiti
it.rbth.com/23297
EXPO 2015
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03
IL COMMENTO
Le conseguenze
dell'embargo
Roberto
Moncalvo
D
i solito la guerra e le sue
conseguenze uccidono
il commercio 'buono' e
fanno proliferare quello
'cattivo'. È il caso, in particolare,
delle aziende italiane che esportano in Russia prodotti agroalimentari. Fra il 2014 e il 2015, al di
là della copertura mediatica giustamente dedicata alla vicenda
ucraina, poca attenzione è stata rivolta alle conseguenze delle misure
restrittive introdotte dalla Federazione russa a partire dal 6 agosto scorso,
che per i produttori italiani hanno comportato
la perdita di 100 milioni di euro nei soli primi cinque
mesi. I più colpiti sono stati i settori dellla frutta fresca
(con un calo delle esportazioni del 40,6%, pari a 24,4
milioni), i prodotti lattiero caseari, i formaggi, la carne e
i suoi derivati. A questi si aggiungono gli effetti indiretti
dovuti all'eccesso di offerta che si è venuta a determinare sui mercati europei a causa del mancato sbocco in Russia, con ricadute negative sui prezzi riconosciuti agli
agricoltori. Il danno maggiore, tuttavia, che nasce
dai nostri punti di forza come la distintività e il grande richiamo del
Made in Italy è che lo stop alle
importazioni dall'Italia ha provocato nella Federazione un
vero boom nella produzione locale di prodotti Made
in Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella Casa Italia,
dall'insalata Buona
Italia alla Robiola
Unagrande, dalla
mortadella Milano al
Parmesan. A potenziare la produzione dei falsi
sono stati anche molti
FRANCO D'ALFONSO
paesi esclusi dall'embargo
come la Svizzera, la Bielorussia, oltre che all'Argentina
e al Brasile, che hanno aumentato le produzioni e le esportazioni dei cibi italiani taroccati.
Infine c’è da considerare la ristoÈ stato uno dei primi paesi a confermare la propria partecipazione all'Expo. E ograzione italiana in Russia che, dopo
gi la Russia presenta al Mondo le tradizioni, le particolarità e le eccellenze alimentari
una forte crescita, è ora frenata per
del paese. L'assessore al Commercio, alle Attività produttive, al Turismo e al Markela mancanza degli ingredienti printing territoriale del comune di Milano, Franco D'Alfonso, racconta il proprio punto di
cipali. In alcuni casi i piatti sono spavista sulla partecipazione della Russia all'esposizione internazionale. «La Russia ricoriti dai menu, mentre in altri sono stati
pre un ruolo centrale nella manifestazione e la arricchisce con la propria presenza.
sostituiti da tarocchi, senza che in molti
È un paese con forti tradizioni agricole e una produzione alimentare molto diversificasi vi sia una chiara indicazione nei
cata. Nei sei mesi di Expo ci saranno grandi eventi culturali, scientifici e sportivi e ci
menu. Tutto ciò per dire che la muscolaauguriamo che tanti amici russi possano vivere con noi l'esperienza unica dell'Esporità in politica estera fa male a tanti e inesizione Universale. Sono sicuro che il padiglione russo avrà un impatto mozzafiato
vitabilmente tocca il cibo, fattore strategisu tutti e siamo certi che i visitatori, una volta entrati, avranno modo di apprezzare
co specie nei periodi di recessione
la varietà dei prodotti della Russia, scoprendone la ricchezza dei sapori e i piatti tipieconomica.
ci di questo grande paese».
LA PAROLA AI PROTAGONISTI
Come ha accolto la nomina di
ambasciatore della Russia a Expo?
"Dall'agricoltura allo sport
Mondi da scoprire insieme"
UILLIAM LAMBERTI
CO-PROPRIETARIO E BRAND CHEF DEI RISTORANTI UILLIAM'S,
UGOLEK, PINCH, E BRANDCHEF DI GRANO E MAMMINA
A dire il vero per me è stata una piacevole sorpresa. Considero un onore rappresentare la Russia nella mia patria. Credo che mi abbiano scelto grazie al fatto che il mio partner
Ilya Tyuntenkov e io abbiamo realizzato a Mosca dei progetti molto interessanti di concept restaurant e che sono
un estimatore della cucina russa. Mi piace rivisitare le ricette locali, aggiungendo qualche ingrediente originale. Penso che i pelmeni, i tipici ravioli russi, piaceranno tanto agli
italiani.
ANASTASIA KOLESNIKOVA
IDEATRICE DEL PROGETTO “GASTRONOMIA LOCALE”
Per me è un grande onore. Una cosa è promuovere la diffusione della nostra cucina locale all'interno del paese e
un'altra farla conoscere agli stranieri. Mi ha sempre colpito
la storia dei nostri imprenditori che lavoravano per il bene
della collettività, diffondendo e vendendo i nostri prodotti
in tutto il Mondo. Il mio sogno è replicare questo successo.
Abbiamo selezionato i prodotti tipici più interessanti provenienti da tutta la Russia, che hanno profonde radici e tradizioni, reinterpretandoli in chiave contemporanea.
Il nostro obiettivo è mostrare l’attualità della cucina russa,
cercando di selezionare i prodotti che possono attrarre gli
stranieri indipendentemente dal loro atteggiamento verso
il paese. Perciò punteremo su prodotti confezionati che si
possano vendere anche all’estero. Il nostro progetto “Gastronomia locale” è una piattaforma per il lancio del mercato e dell’industria alimentare. Due anni fa nessuno avrebbe
mai potuto immaginare che a Mosca ci sarebbe stata un’offerta così variegata di street food o che si sarebbe potuto
aprire un caffè senza avere alcuna esperienza.
Leggi le interviste complete it.rbth.com/35949
DA NON
PERDERE
FORUM MONDIALE SULL'AGRICOLTURA
2 - 3 GIUGNO 2015
L'appuntamento, che ha scelto come titolo "Il
ruolo della Russia nel garantire la sicurezza alimentare" chiamerà a raccolta rappresentanti delle istituzioni e delle imprese per discutere dei temi legati alla
produzione di prodotti agricoli su scala globale
ESPERTO
L'autore è il presidente della Coldiretti
Leggi l'intervista completa it.rbth.com/35025
Niva Mirakyan
INTERVISTA SERGEI TCHOBAN
Se l'architettura riflette la diversità
Abbiamo incontrato Sergei Tchoban, l'architetto che ha
progettato il padiglione russo all'Expo.
visto le opere dell'architettura
di Vladimir.
Oggi lei vive in due paesi: Mosca e Berlino. Si sente più un architetto russo o europeo?
Per me questo non è importante. Conta che non credo
nell'internazionalizzazione e nella globalizzazione dell'architettura. La creazione di un linguaggio unificato, promosso e applicato in diversi paesi, rende le nostre città
troppo simili tra loro. Ogni professionista che viene qui
dovrebbe tener conto della tradizione architettonica nazionale. Pensi al caso di Aristotele Fioravanti, che cambiò il progetto della Cattedrale dell'Assunzione dopo aver
IltettodelpadiglionerussoaExposeguequestoragionamento?
Sì, c'è una zona relax con caffetteria, del verde e una piattaforma di osservazione alta 17 metri. Se ritorniamo al
tema della continuità, è importante notare come il padiglione sia coerente non solo nella forma, ma anche nell'uso dei materiali: la parte principale dell'edificio è rivestita in legno ecologico e tipico della tradizione dell'architettura russa.
ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI PUSHKIN
6 GIUGNO 2015
Nel giorno in cui ricorre la nascita di Aleksandr Pushkin
(1799), il padiglione russo ospiterà una serie di letture degli
scritti del grande maestro, oltre alle proiezioni di alcuni film.
Gli chef prepareranno inoltre alcuni assaggi dei piatti preferiti
dello scrittore
Oleg Krasnov
GIORNATA DELLA RUSSIA
1 0 GIUGNO 2015
In questa data gli ospiti potranno ammirare le performance
di grandi gruppi folcloristici provenienti da Russia, Daghestan e Caucaso del Nord. Vi sarà anche uno spazio per la cultura del Tatarstan, con musiche e balli della tradizione. Non
mancheranno, infine, piatti e bevande tipici dell'est
04
Turismo
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nivets, un'oasi d'arte e fattoria organica situata a circa ottanta chilometri dalla città di Kaluga. Prendendo il treno
dalla stazione ferroviaria di Kiev, dopo aver attraversato
diversi villaggi storici della regione di Mosca, il paesaggio
si costella di piccoli affascinanti paesini e campi verdi. Se
Bogdarnya rappresenta una pittoresca fetta del passato
della Russia, Nikola Lenivets vi proietterà invece verso il
suo futuro. L'azienda organizza regolarmente festival dell'architettura, conferenze giornalistiche, eventi scientifici, feste
di musica elettronica e laboratori naturalistici.
Chi ha conosciuto la città di Kostroma, nella regione
dell'anello d'oro, avrà sicuramente sentito parlare della
fattoria delle alci di Sumarokovo. Benché l'addomestica-
Nikola Lenivets,
a circa ottanta
chilometri da Kaluga, un’oasi di
quiete dove trascorrere il tempo
libero all’interno
di una fattoria
organica
DMITIJ TCHERNISHOV
I turisti che desiderano cambiare aria e dedicarsi a qualche
attività all'aperto non hanno che l'imbarazzo della scelta.
La campagna russa offre infatti innumerevoli occasioni
di svago.
JOE CRESCENTE
Pietro, dalla divisa
all'agriturismo
Fino a sedici anni fa Pietro Mazza era un uomo in divisa. Un poliziotto, sezione antimafia. Poi il cambio di
rotta: con sua moglie Zhanna decide di compiere un
salto nel buio, aprire un agriturismo. Ma non sulle colline italiane. La loro sfida è più grande: scelgono il villaggio di Mednoe, 180 chilometri da Mosca. E danno
vita a "La fattoria Little Italy". Un luogo sinonimo di
successo: ospitano fino a 12mila turisti l'anno.
All'ingresso di "Piccola Italia" non ci sono cancelli,
né sbarre: solo una bandiera italiana e una russa. Una
decina di costruzioni. L'edificio che ospita l'albergo non
è ancora stato intonacato e si cammina su delle passerelle. Poi la sala di degustazione: un'enorme caldaia
dove si prepara il formaggio. Una sala per banchetti, in
grado di ospitare 400 persone. Da lontano giungono le
immancabili note delle hit italiane degli anni '80 e '90.
Non è un caso: Pietro e Zhanna si sono conosciuti nel
1992 a Roma, dove lei studiava.
La scelta di aprire un ristorante nella Federazione risale al 1999, quando Mazza acquista 16 ettari di terreno grazie ai risparmi e alla liquidazione. L'ex-poliziotto investe alcune centinaia di migliaia di rubli per rilevare un salumificio dismesso nella provincia di Tver.
Ma il sogno deve fare i conti con qualche difficoltà,
quando l'uomo si rende conto che le materie prime russe
sono diverse da quelle italiane. Ma Mazza non molla.
Fino al successo, ottenuto con tenacia. Nelle ultime festività di maggio l’agriturismo ha ospitato fino a 400
persone al giorno, a dimostrazione di un trend di nuovo
turismo che si va consolidando anche all'interno della
Federazione. Numeri che hanno spinto la coppia a considerare l'apertura di un'altra struttura, ipotesi poi scartata. «Ampliare l'impresa significherebbe sminuire il
valore dell'agriturismo», sottolinea Mazza. «Da noi la
gente viene per provare dei prodotti naturali, artigianali». Una piccola Italia, dove la qualità è l'unico obiettivo.
Dinara Mamedova
Kommersant
Leggi la stora completa it.rbth.com/36003
RUSSIA BEYOND THE HEADLINES È
FINANZIATO DAL QUOTIDIANO RUSSO
ROSSIYSKAYA GAZETA. QUESTO INSERTO
È STATO REALIZZATO SENZA
LA PARTECIPAZIONE DEI GIORNALISTI
E DEI REDATTORI DE LA REPUBBLICA.
RBTH È FINANZIATO DAI PROVENIENTI
DELL'ATTIVITÀ PUBBLICITARIA E DAGLI
SPONSOR COMMERCIALI, COSÌ COME DA
MEZZI DI ENTI RUSSI. MANTENIAMO UNA
La fattoria rinnovata
Situata laddove un tempo sorgeva una fattoria collettiva,
la tenuta è immersa in una vegetazione lussureggiante che
in inverno si ammanta di neve. Prima di dedicarsi alla
campagna, Kopiski lavorava come dirigente nel settore carbonifero. Poi un bel giorno, stanco di sedere a una scrivania a firmare carte, ha messo da parte giacca e cravatta per
indossare un paio di stivali da lavoro, e oggi trascorre le
giornate ispezionando gli oltre cinquemila capi di bestiame che si aggirano per la tenuta o accogliendo i turisti che
vengono a rendergli visita per godere di questo spaccato
di vita rurale russa. La sua fattoria, Bogdarnya, mira a promuovere uno stile di vita salutare nel rispetto delle migliori tradizioni contadine russe. Kopiski ha investito in questo progetto quasi tutti i suoi risparmi. La sua intenzione
inizialmente era di aiutare un convento del luogo a costruire un eremo, ma - una volta arrivato - ha scoperto che sul
luogo prescelto sorgeva una fattoria. «È stato allora che
abbiamo avuto l'idea di acquistare le mucche».
Sumarokovo,
dove regnano le alci. Sotto, Pietro Mazza insieme alla
moglie Zhanna
tante alci, perché questi grandi animali vi accompagneranno durante tutto il vostro soggiorno. A chi fosse interessato a un'alternativa più convenzionale, consigliamo invece la fattoria equestre di Olgino. Situata a meno di due
ore da Mosca, la tenuta propone soprattutto passeggiate a
cavallo. Gli amanti della brace troveranno tutto il necessario per un bel barbecue, compresa la carne di agnello,
oca, anatra o coniglio. Gli ospiti della fattoria possono assistere alla raccolta del miele, rilassarsi nella sauna, affittare una bici, nuotare o pescare. In inverno, infine, si può
sciare o andare in slitta facendosi trainare dai cavalli.
Un settore in ascesa
Il concetto di agriturismo è nato alla fine dell'Ottocento con
lo scopo di offrire agli abitanti delle città l'occasione per
sfuggire all'ambiente urbano. Il suo successo nel secolo successivo è stato in gran parte favorito dal diffondersi delle
automobili, che permettono di raggiungere le campagne più
agevolmente. Gli ospiti possono dedicarsi ad attività tipicamente agresti, come ad esempio dare da mangiare agli animali, raccogliere la frutta o alloggiare in una fattoria. Pur
trattandosi di un concetto relativamente nuovo in Russia,
l'agriturismo si sta rapidamente affermando come mercato
di nicchia. E benché molti abitanti delle città russe pratichino da sempre qualche forma di turismo rurale, grazie alle
loro dacia (abitazioni estive), oggi l'offerta è più variegata.
Per un'esperienza decisamente diversa rispetto a quella
offerta dalla fattoria Bogdarnya, si può provare Nikola Le-
POSIZIONE DI REDAZIONE INDIPENDENTE E
RAPPRESENTIAMO DIVERSI PUNTI DI VISTA
RELATIVI AGLI EVENTI CHE COINVOLGONO
LA RUSSIA E IL RESTO DEL MONDO, GRAZIE
A MATERIALI DI QUALITÀ E AL PARERE DI
ESPERTI. FIN DA QUANDO È INIZIATA LA
NOSTRA ATTIVITÀ, NEL 2007, CERCHIAMO
DI RISPETTARE I PIÙ ALTI STANDARD
REDAZIONALI, MOSTRANDO I MIGLIORI
ESEMPI DI GIORNALISMO IN RUSSIA E
SULLA RUSSIA. IL NOSTRO OBIETTIVO È
CREARE UNA SORTA DI VALORE AGGIUNTO
PER RENDERE PIÙ AMPIO IL RACCONTO
DELLA FEDERAZIONE RUSSA. OLTRE CHE
IN ITALIA, RBTH È PRESENTE CON 26
INSERTI IN 21 PAESI DEL MONDO, PER UN
PUBBLICO DI LETTORI PARI A 33 MILIONI DI
PERSONE. ESISTONO INOLTRE 19 SITI
INTERNET, AGGIORNATI
QUOTIDIANAMENTE, IN 16 DIVERSE LINGUE.
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KOMMERSANT
LA STORIA
LORI/LEGION MEDIA
RBTH
Percorrendo in treno il tragitto che dalla stazione moscovita di Kursky giunge a Petushki ci si sente trasportati
dentro una scena di fuga di un film d'azione. Dopo tutto è
proprio questa la tratta percorsa dal protagonista del poema
"Moskva-Petushki" (1969-1970), nel quale Venedikt Yerofeev descrive minuziosamente una corsa in treno. Giunti
a Petushki, dove Yerofeev visse per circa due anni, si può
visitare la locale Galleria d'arte (via Kirova 2a, ndr), che
all'autore del poema ha dedicato una sala intera. Poco lontano, a Krutovo, si può fare la conoscenza di John Kopiski,
un britannico dalla lunga barba bianca che vive in una
grande fattoria insieme alla moglie Nina, originaria di
Mosca, e ai loro cinque figli. Saprete di essere arrivati a
destinazione quando vi troverete di fronte a una torre il
cui pinnacolo saluta gli ospiti in lontananza.
mento di questa specie sia iniziato nell'Ottocento, questa
fattoria sperimentale è sorta solo nel 1963. Le alci si aggirano liberamente nella tenuta. Previa autorizzazione, è possibile pernottare in tenda, anche se il luogo non è attrezzato con tutti i comfort. Per arrivarci, si consiglia di prendere un taxi da Kostroma, dal momento che il trasporto
pubblico non è ben segnalato. Preparatevi a incontrare
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