Domande di riepilogo - Corsi a Distanza

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Domande di riepilogo - Corsi a Distanza
Economia e organizzazione aziendale II
Domande di riepilogo
Domande di riepilogo
UNITÁ C – ANALISI DI BILANCIO: REDDITIVITÀ E
FINANZA
Lezione 4 Scelte finanziarie manageriali (parte II)
La politica dei dividendi nell’ottica neoclassica e manageriale
Domanda 1
Quali sono le preferenze degli azionisti riguardo ai dividendi in un mercato dei capitali perfetto?
Risposta
I dividendi nell’ottica dell’azionista
Irrilevanza dei dividendi in un mercato perfetto
gli azionisti valutano l’impresa in base ai redditi
attesi e non sono interessati alla loro ripartizione
i redditi non distribuiti vengono reinvestiti e quindi
incrementano il valore delle azioni
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Il valore delle azioni è indipendente dai dividendi
(teorema di MM sull ’irrilevanza dei dividendi)
VE =
REe DD +1 + (VE
=
rE
rE
+1
–VE)
=
RE+1– ΔKI+VE+1
1 + rE
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Il valore di mercato delle azioni (VE) di un’impresa in un mercato perfetto non dipende dalla
politica dei dividendi da essa praticata, come è stato dimostrato da Modigliani e Miller nel 1961, in
quanto la distribuzione di dividendi è giustificata solo dalla mancanza di opportunità d’investimento
(si veda la figura). Gli azionisti, il cui obiettivo è quello della massimizzazione del valore di
mercato dell’impresa, sono pertanto indifferenti riguardo alla politica dei dividendi.
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Domanda 2
Quali sono le preferenze degli azionisti riguardo ai dividendi in un mercato dei capitali imperfetto?
Risposta
I dividendi nell’ottica dell’azionista
Irrilevanza dei dividendi in un mercato perfetto
gli azionisti valutano l’impresa in base ai redditi
attesi e non sono interessati alla loro ripartizione
i redditi non distribuiti vengono reinvestiti e quindi
incrementano il valore delle azioni
Le imperfezioni di mercato:
la diversa tassazione dei dividendi e dei guadagni
in conto capitale sposta la convenienza
il costo di emissione di azioni scoraggia i dividendi
i costi di transazione favoriscono i dividendi
l’analisi empirica non ha dato risultati univoci
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La figura risponde esplicitamente alla domanda.
Domanda 3
Quali sono le preferenze dei managers riguardo alla politica dei dividendi?
Risposta
I dividendi nell’ottica manageriale
Il tasso di dividendo è un segnale per comunicare
al mercato la performance dell ’impresa
separazione tra proprietà e controllo: gli azionisti
esterni sono obbligazionisti a tasso variabile
incertezza keynesiana (psicologia di massa) e
asimmetria d’informazione (bassa qualità dei
segnali) comportano grandi fluttuazioni dei corsi
un tasso di dividendo stabile garantisce un’àncora
per la valutazione delle azioni e quindi assicura
una minor varianza delle quotazioni, allo scopo di
emettere nuove azioni e ridurre i rischi di scalata
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La figura risponde esplicitamente alla domanda.
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Domanda 4
Quale strategia perseguono i managers per stabilire se conviene aumentare il capitale sociale?
Risposta
Dividendi e aumenti di capitale sociale
Verifica della quotazione sul mercato
maggiore del valore nominale
sufficientemente elevata per assicurare il buon
fine dell’operazione ed evitare eccessive cadute di
prezzo che consentano la scalata dell ’impresa
In caso d’incertezza del buon fine dell’operazione
elevare il tasso di dividendo direttamente o
indirettamente (distribuendo azioni gratuite o
acquistando azioni proprie per ridurre il capitale)
usare altre informazioni (politica di bilancio e
progetti d’investimento) per indurre aspettative di
aumento del prezzo delle azioni
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La figura precedente imposta il problema e segnala la rilevanza della politica dei dividendi e di una
informazione mirata a far sottoscrivere un aumento di capitale sociale, mentre la figura successiva
sottolinea il conflitto di obiettivi tra managers e azionisti.
Dividendi e aumenti di capitale sociale
Nel capitalismo manageriale la strategia
finanziaria per aumentare il capitale sociale
non riflette l’obiettivo di massimizzare il valore di
mercato dell’impresa (massima ricchezza degli
azionisti)
è finalizzata a impedire che la quotazione scenda
al di sotto di un limite ritenuto soddisfacente
Al di sopra della quotazione minima si effettuano
gli aumenti di capitale sociale
nei periodi di alte quotazioni viene massimizzata la
raccolta, facendo pagare un sovrapprezzo, sul
quale non viene corrisposto il dividendo
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Le strategie di crescita e autonomia finanziaria
Domanda 1
Su quali ipotesi possiamo costruire un modello semplificato di crescita uniforme (del capitale e
delle vendite) per analizzare l’evoluzione delle fonti interne di finanziamento?
Risposta
Un semplice modello di crescita uniforme
Ipotesi:
recupero costante del circolante operativo (ROC)
rapporto costante capitale/prodotto (RKP) e pieno
utilizzo della capacità produttiva (GUK = 0)
stabilità dei prezzi capitale/prodotto (PK/PV)
crescita costante del capitale tecnico e, per la
prima ipotesi, del circolante: gKT = gKC = g*
crescita uniforme delle vendite e della produzione,
per la seconda ipotesi: gFR = gPL = g*
composizione equilibrata del capitale investito: θ
KO* = 1 – θAF*, per cui gAF = g*
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La figura risponde esplicitamente alla domanda.
Domanda 2
Ricavare le soluzioni del modello di crescita uniforme (del capitale e delle vendite) con riferimento
all’evoluzione delle fonti interne di finanziamento.
Risposta
Un semplice modello di crescita uniforme
Vincolo delle fonti di finanziamento
θ
1 = (1–IDF)θF + (1–IKS)θS + FIT–1 + RKI
1 + gKI
Semplifichiamo per gKI = g* e con uguali costi
unitari per capitale sociale e debito ( IKS = IDF)
Ricordiamo che: θF + θS = 1 – θFIT
Riscriviamo il vincolo nel modo seguente:
(1–IDF) θFIT –
θFIT–1
)= RKI – IDF > 0
1 + g*
Equazione alle differenze finite del primo ordine
non omogenea
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La figura precedente imposta il problema, mentre la successiva indica le soluzioni.
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Domanda 3
Commentare le soluzioni del modello di crescita uniforme (del capitale e delle vendite) con
riferimento all’evoluzione delle fonti interne di finanziamento.
Risposta
La figura precedente dimostra la convergenza per le imprese dinamiche, mentre quella successiva
mette in luce le possibili strategie per le imprese statiche.
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Domanda 4
Spiegere come si risolve il conflitto tra management dell’area operativa e management dell’area
finanziaria nell’impresa.
Risposta
Compromesso manageriale
Obiettivo manageriale nell’area operativa:
massimizzare il tasso di crescita tendenziale g*
del capitale, della produzione e delle vendite
Obiettivo manageriale nell’area finanziaria:
massimizzare l’autofinanziamento e quindi la
quota di fonti interne sul capitale investito
Trade-off tra crescita elevata, ma convergenza
verso una quota ridotta di fonti interne, e crescita
modesta con aumento della quota di fonti interne
e accumulo di attività finanziarie
Decisione di compromesso del top management
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La figura risponde esplicitamente alla domanda.
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