Borgogna Bianchi - Schede Vini

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Borgogna Bianchi - Schede Vini
BORGOGNA BIANCA E PREMOX – SCHEDE VINI
Roulot
Meursault – Rue Charles-Giraud, 1
Tel. +33 (0)380 21 21 65
www.domaineroulot.fr
Meursault Les Meix Chavaux ’10 – 90/100
Il lieu dit Les Meix Chavaux viene considerato un cru più di terra che di roccia,
spesso ben raccontato da vini densi e corposi, con ricorrenti profumi opulenti
ed estivi. Il millesimo da noi assaggiato non tradisce le aspettative
caratteristiche, anche se lo “stile Roulot” fa sì che tutto si compia in un
contesto di magistrale equilibrio. Dove freschezza e sapidità giocano un ruolo
di primo piano e non smettono mai di sostenere e la solida struttura. Il naso è
giocato su note di limone candito e albicocca, fiori di campo ed erba fresca, con
un sottofondo irresistibile di anice che ritroviamo intatto nel finale.
Meursault Les Tillets ’10 – 92/100
Come spesso accade in questa fase, il Les Tillets è uno dei lieu-dit che si
esprime meglio nella spettacolare gamma di Jean Marc Roulot. Ci entusiasma il
modo in cui comunica la tempra del millesimo 2010, col suo spettro aromatico
tutto giocato su sensazioni sottili e delicate, di biancospino, gelsomino e foglia
di cedro, alternate a nuance di lime, cenni minerali e tocchi di erba fresca.
L’invitante bevibilità arriva da un palato armonioso ed equilibrato nonostante la
freschezza tagliente e sferzante, che ben si amalgama ad una materia ricca di
sapore, tonica, definita.
Meursault 1er Cru Les Charmes ’10 – 94/100
Solo ad un occhio superficiale può apparire uno Charmes atipico quello che
propone Jean Marc Roulot nel millesimo 2010. Un vino tutto incentrato sui toni
bianchi, dai fiori agli agrumi, con sensazioni più profonde che arrivano dal
sottosuolo delle erbe alpine e officinali. Il naso anticipa e amplifica una bocca
croccante, dolce e generosa senza alcuna pesantezza di maturità: è
l’esuberanza salina, caso mai, a doversi ancora assestare, in attesa di fondersi
in un sorso che fa presagire un grande vino completo, appagante,
tridimensionale.
Domaine Albert Grivault
Meursault – Place Murger, 7
Tel. +33 (0)380 21 23 12
[email protected]
Meursault 1er Cru Perrières ’10 - 90/100
Si sente tutta l’essenza del prestigioso cru di Meursault in questo 2010 firmato
da Claire e Michel Bardet. La chiusura iniziale del naso fa presagire un’austerità
che darà il suo meglio negli anni futuri. Poi, pian piano, iniziano a emergere
note di fiori bianchi, gelsomino, sensazioni agrumate e vegetali su un fondo
minerale di pietra lavica e gesso. In bocca la leggiadria è scandita da un’acidità
rigida e severa e da uno sviluppo avvolgente che spinge l’assaggio in
profondità, per un lungo finale pietroso e agrumato.
Meursault 1er Cru Clos des Perrières ’10 – 93/100
Assaggiato da solo, il Perrières “base” è senza dubbio un vino speciale. Che
deve però inchinarsi, si fa per dire, alla classe smisurata del suo “fratello
maggiore”, quel Clos de Perrières monopole che sembra esprimersi al meglio
nella felice annata 2010. La complessità al naso è sconcertante: alle note
floreali e di frutto bianco croccante si aggiungono sensazioni balsamiche e di
aghi di pino, sapide e di roccia marina. In bocca è disteso, già di grande
bevibilità e non mostra il minimo segno di rallentamento nella dinamica di
tensione e peso. Un piccolo grande capolavoro che premierà i meno frettolosi.
Meursault 1er Cru Perrières ’97 –95/100
Se ci avessero detto prima dell’assaggio che avevamo di fronte un Perrières ’97
di sicuro non ci avremo creduto. L’annata, abbastanza calda, non sembra
scalfire affatto lo spettro aromatico, in più le sensazioni quasi primarie fanno
pensare ad un millesimo molto più giovane. Aspettative e preconcetti a parte,
è nitido il ricordo di un vino fantastico, un continuo intervallarsi di scorze
d’arancia candite e fiori di campo, con chiari cenni di canfora e sensazioni
marine, lievi nuance sulfuree e tocchi di zabaione. La bocca non è da meno e
alla piena rotondità fa eco una freschezza ancora viva e verticale che riesce a
traghettarlo in un finale saporito e di estrema piacevolezza.
Antoine Jobard
Meursault – Rue de Leignon, 2
Tel. +33 (0)380 21 21 26
[email protected]
Meursault Les Tillets ’10 – 91/100
Se siete in cerca di un Meursault puro ed essenziale, solo in apparenza leggero
nella sua ascesa tutta verticale, un sicuro approdo è senza dubbio il Les Tillets
targato Jobard. Il millesimo 2010 offre un vino dai profumi sottilmente esotici
che in un primo tempo si orientano su lime e ananas, fiori bianchi ed erbe
officinali, ma poi si aprono su toni di spezie, pepe bianco, roccia marina e
resina. La bocca non è altro che lo specchio delle sensazioni olfattive:
inizialmente discreta e carezzevole, poi aggrappata ad una spalla acida che
spinge il vino in un finale profondo e di grande sapore.
Meursault 1er Cru Poruzots ’10 –92/100
È una semplicità di forma ma non di sostanza quella che si cela dietro al
Poruzots ’10 di Antoine Jobard. Una naturalità espressiva che si affida a
profumi delicati ma persistenti di agrumi e fiori bianchi per poi concedersi in
nuance speziate - di zenzero - e vegetali - di foglia di lime e resina. Sottile e
leggiadro anche il sorso, giocato tutto in sottrazione e profondità: la beva è
trascinante e resta l’impressione di una scalpitante ma serena armonia
generale, amplificata dagli aromi marini e di roccia.
Meursault 1er Cru Genevrières ’10 –94/100
Sembrano pienamente espressi i caratteri di uno dei migliori terroir di
Meursault, nel Genevrières ’10 firmato da Jobard. Le sensazioni rocciose, saline
e squisitamente minerali si avvertono fin da subito in un naso che profuma di
iodio e resina naturale, fiori bianchi e scorza di lime. Al palato tutto prosegue
nel segno di un’acidità prorompente ma aggraziata, verticale nel senso migliore
del termine. Pur nella sua estrema gioventù, il finale è già una delizia di
spessore e fittezza sapida.
Henry Germain
Meursault – Rue des Forges, 4
Tel. +33 (0)380 21 22 04
[email protected]
Meursault Limozin ’10 – 90/100
Sono di solito le note agrumate, tra foglia di limone e zagara, a spiccare
maggiormente sul Limozin di Jean-François Germain. Non fa eccezione la
promettente versione 2010, che si completa con precise nuance minerali e
balsamiche, di camomilla e fiori di campo. La bocca è tesa e di sviluppo
ascensionale, leggiadra, già pienamente leggibile nonostante qualche spigolo
qua e là. Specialmente nel finale è la freschezza a fare capolino, combinandosi
ad una pronunciata sapidità e ad un frutto goloso.
Meursault 1er Cru Perrières ’10 – 92/100
Il prestigioso grand cru in pectore di Meursault è sempre una garanzia, a
maggior ragione in un’annata fortunata come la 2010 e nelle mani di un
vigneron scrupoloso come Jean-François Germain. L’essenza del terroir emerge
chiaramente nella partenza di fiori bianchi e scorza di lime, subito impreziosita
dalla marcia minerale e iodata, completata dalle promesse di aghi di pino e
resina vegetale. In bocca è teso, affilato ma non certo sottile: la struttura è
ricca e salda, sorretta perfettamente da uno scheletro salmastro di grande
nitidezza e misura.
Meursault 1er Cru Les Charmes ’10 – 93/100
La ricchezza e l’intensità che siamo abituati ad incontrare negli Charmes, le
troviamo più che mai al servizio di equilibrio e sapore nell’interpretazione 2010
del domaine Henri Germain. Il millesimo ci ha messo senz’altro lo zampino, ma
lo stile maison si fa sentire chiaramente nell’incessante tocco di freschezza e
leggiadria: non solo pesca gialla e burro d’alpeggio ma anche fiori d’arancio,
cenni
minerali,
spunti
vegetali.
La
bocca
affascina
col
suo
incedere
coerentemente grasso e avvolgente, ma trova adeguato contrasto grazie a
quel quid di nerbo e sapore che ci conquista a pieno in tutta la gamma di
Germain.
Joseph Matrot
Meursault – Rue de Martray, 12
Tel. +33 (0)380 21 20 13
www.domaine-matrot.fr
Meursault 1er Cru Blagny ’09 – 87/100
I vini che vi proponiamo in assaggio del domaine Matrot non sono, come quasi
tutti gli altri, frutto del millesimo 2010. In questo caso ci confrontiamo con la
2009, un’annata sicuramente più calda che in generale ha dato vini più ricchi e
pronti. Lo è fino a un certo punto il Blagny: lo spettro olfattivo è giocato su
note di scorza d’arancia e fiori gialli come margherite di campo e camomilla; la
bocca, nonostante il tocco maggiormente orizzontale, è sorretta bene da
un’acidità puntuale, per un finale saporito, rilassato e pulito.
Meursault 1er Cru Les Charmes ’09 – 90/100
Quasi mai nel mondo del vino due più due fa quattro. Prendiamo il cru forse
più “barocco” fra i premier di Meursault, aggiungiamo una vendemmia
decisamente solare ed ecco che ci aspetteremmo un vino decisamente docile e
risolto. E invece no, perché lo Charmes ’09 di Thierry Matrot è un sorprendente
gioiello di coerenza e vigore: al naso burro fresco e agrumi canditi, nel sorso
un’aristocratica presenza orizzontale, ravvivata dalle incursioni salmastre più
che dal nerbo acido in un crescendo finale succoso e balsamico.
Meursault 1er Cru Les Charmes ’07 – 90/100
Millesimo completamente diverso, alla base di bianchi generalmente meno
dotati di spalla ma pimpanti e nervosi. Anche in questo caso, però, le premesse
trovano solo parziale conferma in uno Charmes ’07 già molto espresso su note
speziate di zenzero e pepe bianco, abbinate a ricordi di pera matura, muschio,
macchia. Un profilo aromatico più dolce del previsto che trova un nuovo
cambio di prospettiva in un palato sottile, slanciato, appena sbrigativo nella
chiusura.
Pierre Morey
Meursault – Rue Pierre-Mouchoux, 13
Tel. +33 (0)380 21 21 03
Email: [email protected]
Meursault 1er Cru Les Tessons ’09 –87/100
Un vino che non nasconde le difficoltà del millesimo, affatto clemente con i
bianchi, ed esalta le caratteristiche e lo stile della casa. Che si traduce in
profilo aromatico intenso ma forse un po’ prevedibile, incentrato su tonalità di
frutta gialla matura, con chiari richiami di pesca avvolti da una patina burrosa.
Un vino d’impatto, ma forse incapace di trovare i dettagli che si richiedono ad
un cavallo di razza, con una bocca che dà continuità ai profumi e li veste di un
sorso ricco, a tratti un filo statico. Un ottimo vino, per gli amanti del genere,
che tuttavia non riesce a coinvolgere fino in fondo.
Meursault 1er Cru Les Terres Blanches ’09 – 92/100
Decisamente più attraente de Les Tessons, questo bianco mostra un’invidiabile
purezza espressiva declinata su cenni minerali di gesso, prima che di fiori e
clorofilla. E’ la nota verde a fare la differenza. Un richiamo fresco, delizioso, ma
soprattutto determinante per amalgamare l’intelaiatura tostata e i profumi
elegantemente lattici. In bocca c’è continuità e progressione, precisione, ritmo
e vivido sapore, peraltro fissato da un’imprevedibile sensazione tannica.