Programma Triennale bozza _2

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Programma Triennale bozza _2
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INCONTRO BEST UP alla TRIENNALE
Seconda edizione, 2011
Milano, 25 febbraio 2011 ore 15:00 – 19:00
Triennale Viale Alemagna 6 /Sala Triennale Lab
“Belle storie e buone esperienze: motivazioni e risultati. Come continuare. Incontri e scambi fra
persone, reti e territori sul tema della sostenibilità.”
a cura di Best Up Circuito per la promozione dell’abitare sostenibile
con il patrocinio del WWF e ADI
L’incontro è aperto al pubblico. Ogni partecipante è registrato con nome e qualifica, il foglio riassuntivo
verrà distribuito via mail a chi ne farà richiesta, per facilitare contatti e scambi. Dalle 19 “Aperitivo alla
romana” al Bar della Triennale: per continuare a conoscersi, scambiarsi informazioni e opportunità.
Scopo dell’incontro: una boccata di ossigeno! Raccontare e ascoltare belle storie, possibili e replicabili.
Valorizzare esperienze esemplari; sostenersi; serrare le fila tra coloro che lavorano nella direzione
giusta: “… senza questa non si va da nessuna parte. Occorre un orizzonte di felicità che ci orienti. Un
comune traguardo che unisca generi, etnie, discipline e conoscenze. Mille forme, idee, colori, azioni sono
possibili, purché in funzione di una magnifica armonia fra benessere personale e bene comune. Ma chi
può pensare ancora di essere felice a scapito della felicità altrui?” (dal Manifesto di Best Up 2010)
PROGRAMMA:
15.00 Il patrimonio delle motivazioni, Clara Mantica e Giuliana Zoppis di Best Up
-Sensibilizzazione, coesione, valorizzazione delle risorse e delle persone
-Il Manifesto di Best Up: assunzione di responsabilità e contenuti
-Best Up Servizi: rete di competenze, risultato di trasparenza nelle relazioni ed etica professionale.
-Comunicazione sostenibile: cosa è per noi
-Notizie dall’Arcipelago di Best Up: Sicilia, Calabria, Puglia; nord e sud
-Prossime iniziative: Fuorisalone 2011; Aperitivi “green” all’ Atm-bar con Terre di Mezzo, altri eventi
15.20 Trasformare la cultura del consumo, Gianfranco Bologna, curatore dello “State of the World
2010” , direttore scientifico e culturale WWF
I problemi sociali ed ecologici con i quali ci stiamo confrontando dimostrano il fallimento della cultura
del consumismo. Basata sull’individualismo, sulla massimizzazione dei profitti nel breve termine, e sulla
convinzione per cui la realizzazione personale sta in ciò che si ha, questa cultura ha generato una
quantità di problemi apparentemente insolubili: la crisi climatica, le ineguaglianze tra gli individui e gli
stati e un’insopportabile infelicità legata al nostro stile di vita. È quindi urgente un’inversione di rotta
che conduca a una cultura basata sulla sostenibilità. I cambiamenti culturali avvengono però solo
quando si sommano le spinte provenienti da una molteplicità di attori sociali: gli individui prima di tutto,
ma anche la scuola e le varie forme di comunità, i media, l’arte, il mondo degli affari e la politica. Il
rapporto State of The World 2010 , a cura di Worldwatch Institute, esplora i confini di questa nuova
cultura e ci presenta i suoi protagonisti, nella convinzione che un mondo più sostenibile è un mondo più
sano, più giusto e, soprattutto, più felice. Il Worldwatch Institute, fondato nel 1974, è considerato il più
autorevole centro di studi interdisciplinari sui trend ambientali del nostro pianeta. L’Istituto ha come
obiettivo di favorire il passaggio verso una società sostenibile, in cui dare risposta ai bisogni umani senza
minacciare la sopravvivenza dell’ambiente naturale e le prospettive delle generazione future.
15.40 Dal consumo individuale al consumo condiviso. Come uscire dalla crisi dell’economia, della
democrazia e dell’ambiente. Come valorizzare l’unione fra associazioni, imprese, istituzioni verso
nuove ipotesi di produzione, lavoro, merci e servizi. Guido Viale
Cambiare dal Basso (dal Manifesto- Novembre 2010) Per chi guarda alla crisi in corso dal punto di vista
di un mondo diverso alcune questioni già ampiamente dibattute in altre sedi possono essere date per
scontate. Crisi economica e crisi ambientale sono indissolubilmente legate. Per questo, per garantire
reddito e condizioni di vita e di lavoro dignitose a tutti è necessario un profondo cambiamento sia dei
nostri modelli di consumo che dell'apparato produttivo che li sostiene. Consumi e struttura produttiva
sono indissolubilmente legati: fonti energetiche rinnovabili, efficienza energetica, risparmio e riciclo di
suolo e di risorse, mobilità sostenibile e agricoltura biologica, multiculturale, multifunzionale e a km0
sono i capisaldi del cambiamento necessario. Questo cambiamento impone una radicale inversione di
paradigma nei processi economici, per sostituire alle economie di scala fondate su grandi impianti e
grandi reti di controllo economico e finanziario (come il ciclo degli idrocarburi, dalla culla alla tomba) i
principi del decentramento, della diffusione, della differenziazione territoriale, dell'integrazione
attraverso un rapporto diretto, anche personale, tra produzione di beni o erogazione di servizi e
consumo. C'è pertanto bisogno di una diversa forza trainante, non solo per essere realizzare, ma anche
solo per concepire e progettare nelle loro articolazioni qualsiasi trasformazione sostanziale.
Una forza del genere oggi non c'è, ma nel tessuto sociale di un pianeta globalizzato si sono andate
sviluppando nel corso degli ultimi due decenni pratiche, esperienze, saperi e consapevolezze nuove,
anche se prive di una "voce" commisurata alla loro consistenza o di collegamenti adeguati; sia per
mancanza di risorse e di accesso ai media, sia, soprattutto, per le loro caratteristiche ancora in gran
parte locali o settoriali. Ma per una riconversione di vasta portata non bastano la difesa, la
rivendicazione e il conflitto; servono anche progettualità, valorizzazione dei saperi e delle competenze
mobilitabili, aggregazione non solo dell'associazionismo, ma anche di imprenditorialità e di presenze
istituzionali. In secondo luogo, ritengo sacrosanta e irrinunciabile la difesa dell'occupazione e del
reddito sui luoghi di lavoro, ma se si svolge senza mettere in discussione logica e tipologia dei beni e
dei servizi prodotti, al di fuori di una prospettiva di riconversione della struttura produttiva e dei
modelli di consumo vigenti, è una lotta perdente. Per questo ritengo fulcro della riconversione il
passaggio dall'accesso individuale ai beni e ai servizi a forme sempre più spinte di consumo condiviso.
Non si tratta di "collettivizzare" i consumi, ma di associarsi per migliorarne l'efficacia e ridurne i costi.
Un modello che può investire tutti i servizi pubblici locali: trasporti, energia, rifiuti, acque, manutenzione
del territorio, welfare municipale. E poi cultura, spettacolo, istruzione, formazione professionale e
permanente; ma anche riuso di beni dismessi o da dismettere, attraverso la promozione di una cultura e
di una pratica della manutenzione. La salvaguardia o la riconquista di un ruolo fondamentale per i
poteri locali - municipalità e i loro bracci operativi - assume una valenza strategica generale: cosa che
la campagna contro la privatizzazione dell'acqua ha messo in evidenza.
16:00 'Le donne reggono il mondo. Intuizioni femminili per cambiare l’economia', Elena Sisti autrice
dell’omonimo libro con Beatrice Costa; esperta di ricerca economica, sviluppo e sostenibilità
Le donne reggono il mondo. Lavorano più degli uomini, si fanno carico del “welfare domestico
quotidiano”, gestiscono l’economia e il denaro con più lungimiranza, in situazioni di crisi, in casa o nella
propria azienda. Eppure in tutto il mondo guadagnano meno e sono meno rappresentate nelle istituzioni,
nei Parlamenti e nei consigli d’amministrazione delle imprese. Queste pagine sono un punto di vista,
diverso e plurale, per comprendere i motivi di tali diseguaglianze e “cucinare” un futuro diverso. Dodici
conversazioni per dare voce alle intuizioni di esperte e studiose le cui opinioni spesso si perdono tra
quelle gridate degli uomini e che raccontano un’altra economia, fatta non solo di profitti, ma di relazioni,
di cura delle intuizioni, di attenzione alle prossime generazioni. L’economia, il welfare, il lavoro, le leggi e
la tutela dei diritti, l’accesso al cibo, i cambiamenti climatici, l’urbanistica in una prospettiva di genere e
nelle parole di Simona Beretta, Marina Terragni, Ann Pettifor, Monica D’Ascenzo, Manuela Naldini,
Francesca Bettio, Paola Villa, Beatrice Costa, Liana Ricci, Silvia Macchi e Stefania Scarponi. “Le donne
sono in una posizione privilegiata per vedere i limiti dell'economia così come oggi è architettata, perché
sono coloro che svolgono la maggior parte del lavoro complessivo e il loro lavoro formale si concentra nei
settori meno retribuiti. Guardare al mondo attraverso gli occhi di una donna significa provare a
introdurre radicali trasformazioni tra le certezze del mondo moderno, per notare quanto lavorano le
donne che 'non lavorano', quanto contribuiscono all'economia e al benessere comune, come il benessere
stesso debba essere rimesso al centro dell'analisi della nostra società e come quello individuale sia
correlato a quello collettivo”.
DODICI STORIE ESEMPLARI:
16.20 STORIA UNO: NETWORK EUROPEO C2C “dalla culla alla culla”, a cura Agenzia Milano metropoli
16.30 STORIA DUE: NORA L’importanza delle persone lungo il ciclo di vita di prodotti e servizi
16.40 STORIA TRE: IKEA Sensibilizzare al vivere sostenibile attraverso buoni esempi di gestione
16.50 STORIA QUATTRO: ELICA Il rispetto del lavoro; luogo, ruoli e comportamenti
17.00 STORIA CINQUE: ELECTROLUX Informare i consumatori per facilitare le scelte verso un approccio
più sostenibile. Azioni e strumenti
17.10 STORIA SEI: VALCUCINE Ecologia è diffondere cultura
17.20 STORIA SETTE: iGUZZINI La filiera nel tracciato della responsabilità ambientale e sociale
17.30 STORIA OTTO: FLOS Sostenibilità come vettore di affermazione sui mercati esteri
17.40 STORIA NOVE: SABAF Responsabilità ambientale e sociale, fattore di successo. Angelo Bettinzoli
17.50 STORIA DIECI: CP Parquet 100% made in Italy. Alessandro Bonafede
18.00 STORIA UNDICI. FRESIALLUMINIO Le persone al centro della comunicazione. Massimiliano Fadin
18.10 STORIA DODICI: CASA MEDITERRANEA Imparare dal Sud, buone politiche per i giovani in Puglia.
Angelica Longo, Lago e Nicola Fratoianni, Assessore politiche giovanili regione Puglia
18.30 SPAZIO PER GLI INCONTRI: testimonianze dal mondo dell’abitare sostenibile. Cristina Riva per
Federmobili e Rivaviva “Verso un protocollo per il negozio sostenibile”; The Hub-innovazione sociale,
due esempi appena nati; Emilio Battisti docente Politecnico Milano “Expo diffusa e sostenibile,
università e cittadinanza”; Anna Meroni docente del Politecnico Milano “Nutrire Milano: università e
partecipazione” da definire: Oltremateria, Materiavera, FederlegnoArredo.
A SEGUIRE, APERITIVO E SCAMBIO