12.2 PIANIFICAZIONE LOCALE - SINAnet
Transcript
12.2 PIANIFICAZIONE LOCALE - SINAnet
12.2 PIANIFICAZIONE LOCALE P.Lucci, P.Albertario, R.Boschetto, D.Ruzzon Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientali Il Vertice per la Terra Rio+201 (UNCSD), Future We Want, che si è svolto a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno scorso ha celebrato quaranta anni dalla I Conferenza delle Nazioni Unite sulle problematiche ambientali2 e venti da quella Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo che la stessa Rio ospitò nel 19923 ed alla quale va il merito di aver posto all’attenzione politica e popolare il tema dell’ambiente e quello del suo indissolubile legame con lo sviluppo. Alla luce del cammino percorso e delle ombre per i difficili progressi raggiunti negli ultimi incontri internazionali4, Rio+20 si è concluso in un clima di speranza e incertezza confermando sì un impegno politico verso le complesse sfide che ci attendono nella direzione di un valido accordo globale, ma senza però definirne tempi certi e modalità cogenti. All’Earth Summit 2012 hanno aderito 190 Paesi, 86 capi di Stato e di governo, istituzioni internazionali e comunità scientifiche. Il suo Documento Finale, a fronte del cammino percorso in terrmini di sostenibilità e delle criticità non ancora superate, pur in assenza di target, fondi e strumenti operativi, tiene aperto in circa 300 paragrafi il dibattito su povertà, fame, cambiamenti climatici, risorse con obiettivi per un’economia globale verde. L’Agenda 21, il Programma delle Nazioni Unite5 per il 21 secolo, volto a tradurre in azioni i tre pilastri dello sviluppo sostenibile attraverso le Agende21 locali, aveva tratto i presupposti proprio dal Summit di Rio 1992, costituendosi da allora importante caposaldo per l’impegno verso il governo di città e territori più sostenibili attraverso la sperimentazione di nuovi percorsi di ricerca, nuovi modelli di produzione e consumo finalizzati a ribaltare il decadimento in atto, ad inserire il tema ambientale negli atti pianificatori. Sotto questa luce l’Approccio Locale ha rafforzato la capacità di mettere in campo la potenzialità di risorse endogene in grado di rispondere agli effetti dell’interdipendenza con la dimensione globale e le Reti hanno reso le singole esperienze patrimonio comune cui fare riferimento per risposte adeguate alla complessità e cogenza delle istanze su locale e globale.6 Lo Zero Draft delle Nazioni Unite, diffuso dalla UNCSD nel gennaio 2012, ha costituito la memoria programmatica di quelli che sono stati i temi affrontati durante i negoziati di Rio2012: produzione agroalimentare locale, diminuzione degli sprechi, sistemi commerciali più traspa1 2 3 460 Il Gruppo di lavoro è costituito dai componenti del Settore Progetto A21Locali di ISPRA. Cfr http://www.uncsd2012.org/rio20/index.html. La Conferenza si svolse a Stoccolma nel giugno 1972. Rio 1992, la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED) svoltasi a 20 anni dalla Conferenza delle Nazioni Unite di Stoccolma sull’ambiente umano, raccolse la partecipazione di 170 Paesi, sottoscrittori di A21 locale. 4 Cfr anche le conclusioni della Conferenza sul clima di Copenaghen 2009 e di Cop16 a Cancun 2010. 5 Cfr “Agenda 21 locale 2003. Dall’Agenda all’Azione: linee di indirizzo ed esperienze”, APAT 2004. 6 L’apporto europeo è stato fondamentale, da Aalborg 1994 e l’avvio di A21L, a Lisbona 1996, Aalborg +10 nel 2004 con i 10 AaC per un futuro urbano sostenibile, a Sevilla 2007 e Dunkerque 2010. renti, garanzia di accesso ai beni comuni (acqua, foreste, energia), economia verde, tutela del mare, cambiamento climatico, sostanze chimiche, impegno nella cooperazione…Il presupposto era definire una nuova Agenda declinata attorno alle due questioni base: economia verde7 nel quadro dello sviluppo sostenibile e lotta alla povertà e governance ambientale globale. Una sorta di assetto istituzionale per la sostenibilità, in grado di coniugare le ragioni della diplomazia con la straordinarietà della sfida epocale che configura l’attuale periodo storico a cui però il negoziato non ha potuto dare una scansione temporale adeguata né regole certe di attuazione. L’impegno del nostro Paese, che ha peraltro aderito al sostegno delle tecnologie innovative nei Paesi in via di sviluppo, è stato confermato dalla presenza del Ministro per l’Ambiente C. Clini il quale ha voluto esprimere apprezzamento nei confronti della Dichiarazione Finale di Rio+20, riaffermandone il carattere di impegno condiviso e quello di ulteriore progresso nel comune cammino, anche all’interno del quadro di riferimento europeo, dove stretti sono i rapporti tra obiettivi di crescita e programmi di green economy. Se grandi sono state le attese pensando al futuro in termini di Le Tappe clima, economia, equità, accesso alle risorse, lotta alla povertà, 1972 Stoccolma qualità della vita in un contesto globale di eminenti trasformazio1987 Rapporto Bruntland ni e forti contrasti di ordine sociale, economico ed ambientale, 1992 Rio de Janeiro proprio il capitolo “green economy” è il vero e concreto risultato 1993 Piano d’azione UE di Rio+20, dopo che la Conferenza di Durban8, la cui importanza 1993 Piano d’azione in Italia geopolitica è indiscutibile, ha portato al 2020 la data per un 1994 Aalborg accordo legalmente vincolante sulla riduzione delle emissioni9. 1996 Lisbona 1996 Istanbul 1997 Protocollo di Kyoto 1997 New York 1997 Amsterdam 1998 Aarhus 1998 Siviglia 1999 Ferrara 2000 Hannover 2001 Piano d’azione UE 2001 Agenda Habitat 2001 Doha, Qatar 2002 Monterrey 2002 Roma 2002 Johannesburg 2004 Aalborg 2007 Sevilla 2010 Dunkerque 2011 Durban Scorrendo le Tappe tra Stoccolma 1972 e Durban 2011, il pensiero va ai tanti accordi multilaterali rivolti all’ambiente ed anche alla generosa, attiva partecipazione della società civile, con implicazioni volte a cercare e difendere regole e prassi culturali e giuridiche idonee ad implementare strategie rispondenti agli obiettivi. Il tema urbano si è mantenuto sempre centrale, tanto più nell’attuale congiuntura, anche quando modi e tempi della sostenibilità declinati finora si sono dimostrati insufficienti se non accompagnati a misure per la resilienza ed a idonei programmi di economia verde, destinati a città adattabili al cambiamento climatico. Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors)10, l’impegno per l’energia sostenibile lanciato dalla Commissione Europea con la Campagna Energia Sostenibile11 di cui il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è Focal Point in Italia, impegna, su base volontaria, le città europee a predisporre un PAES (Piano d’Azione) per la riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, attraverso politiche e misure locali di risparmio energetico12. 7 8 UNEP ha pubblicato nel 2011 il suo Green Economic Report, peculiare programma sul tema specifico. Cfr. http://www.cop17-cmp7durban.com/ 9 Le decisioni di Durban 2011: piattaforma in 2 fasi (2015/2020) per un trattato globale vincolante; prolungamento (2017/2020) del Protocollo di Kyoto; attivazione del Green Climate Fund; determinazione di strumenti e modalità operative. 10 Cfr. http://www.eumayors.eu/. Al Patto dei Sindaci hanno aderito 1600 città europee, di cui 20 capitali di stato. 400 le città italiane. 11 Cfr. http://www.eusew.eu/ e http://www.campagnaseeitalia.it/. 12 I dati ufficiali parlano di 1162 Piani d’Azione presentati a fronte di 177 approvati. 461 Suggerimenti e supporti possono venire anche dalla cosiddetta “pianificazione smart” 13 pensata per le città intelligenti14, le più sostenibili ed efficienti, tecnologicamente e socialmente. Smart city and Communities lanciato dalla Commissione Europea nel 2011 è il Bando (di cui il PAES rappresenta il prerequisito)15 per città che, attraverso un adeguato piano strategico, strumenti di governance trasparenti e partecipati e l’adozione di servizi digitali innovativi, raggiungano obiettivi di qualità della vita e riduzione dell’impronta ecologica. L’Europa ha avviato il confronto ed entro il 2020 l’iniziativa potrebbe veder coinvolte circa 30 città del vecchio Continente. Nel nostro Paese importanti realtà come Torino16, Genova, Bari, Padova, Palermo hanno dichiarato il loro impegno. All’interno del Bando “Smart Cities and Communities 2011” il Comune di Genova ha presentato tre progetti risultati vincitori con il massimo punteggio17: per il tema della Pianificazione strategica delle città il progetto Transform con una metodologia di trasformazione della città in smart city ed un manuale per città intelligenti; per il tema Riscaldamento e raffreddamento il progetto CELSUS sullo sfruttamento dei cascami energetici; in tema di Efficientamento energetico degli edifici il progetto R2CITIES sullo sviluppo di strategie e soluzioni innovative per l’edilizia residenziale. L’Europa dedica alle città con 200.000 abitanti riferimento per le performance di sostenibilità ambientale, il premio Green City Fit for Life giunto alla sua terza edizione18 e Vitoria-Gasteiz, prototipo di città media europea, capitale della regione di Alava e secondo più grande centro dei Paesi Baschi in Spagna, riceverà il titolo di Capitale Verde d’Europa 2012, dopo la vittoria di Stoccolma nel 2010 e di Amburgo nel 2011. Vitoria, esempio di città verde fuori e dentro l’abitato, con “giardini condivisi” che creano comunità nel rispetto per l’ambiente, un anello verde come sistema di aree naturali protette intorno al centro antico ed un anello esterno a bosco, ha coltivato importanti misure in favore della biodiversità, degli ecosistemi e della riduzione dell’inquinamento19. E mentre si aspettano le candidature per il 2014, il Commissario UE all’Ambiente ha annunciato che nel prossimo anno la città vincitrice del Premio sarà la francese Nantes. Sulla scia di questi esempi virtuosi il dibattito europeo sulle città del nuovo millennio nell’incoraggiare la rivisitazione delle pratiche tradizionali, conferma che il “tema della costruzione del futuro costituisce l’essenza della pianificazione”20. 13 Smart, sta ad indicare l’intelligenza accresciuta di comunità ed organizzazioni attraverso reti e strumenti tecnologici finalizzati alla capacità decisionale dei sistemi urbani. 14 Cfrhttp://ec.europa.eu/energy/technology/initiatives/20110621_smart_cities_conference_en.htm. 15 Il Ministro F.Profumo ha confermato il sostegno economico del MIUR anche per il Bando 2012. 16 Il 23 febbraio 2012 si è svolto a Torino il Convegno nazionale “Smart Cities dell’ANCI”. 17 Cfrhttp://www.comune.genova.it/articoli/smart-cities-and-communities-2011-i-progetti-di-genova-fanno-l39en-plein. 462 18 Green City Fit for Life è aperto ai 27 Stati UE, ai 4 candidati ed ai 3 dello Spazio Economico. 19 La valutazione si basa sui 12 European Green City Index come parametri. 20 Cfr Bernardo Secchi “Città moderna, città contemporanea e loro futuri”, 1999. STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE LOCALE Le valutazioni che seguono scaturiscono dai risultati del monitoraggio 2011-2012 del Progetto A21L di ISPRA21 dedicato all’analisi ed al monitoraggio di metodologie ed esperienze legate agli strumenti di pianificazione sostenibile locale adottati nelle città italiane, in relazione alle direttive e linee guida europee su insediamenti urbani e funzionalità ecologica22 alla luce dei 10 Impegni Comuni Europei23. Il Progetto utilizza macroaree di analisi utili a definire un quadro di sintesi quanto più esaustivo sul sistema urbano/territoriale di interesse che fanno riferimento a Survey specifiche: • • • • • PIANI, PROCESSI E STRUMENTI URBANISTICI; STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ENERGETICA SOSTENIBILE; STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SANITARIA; PIANI E STRUMENTI DI GESTIONE E SVILUPPO TERRITORIALE; STRUMENTI DI e-DEMOCRACY E NUOVE TECNOLOGIE. In relazione a quanto sopradescritto ed in rapporto alle 5 macroaree di analisi, l’impegno delle 51 città del campione verso i temi ambientali viene riletto attraverso gli esiti delle esperienze e la definizione di natura e caratteristiche della strumentazione urbana e territoriale adottata. Come per le precedenti edizioni del Rapporto le performance di sostenibilità vengono a loro volta definite in relazione ai 10 Impegni Comuni Europei, a tutt’oggi comprovata base di confronto nel dibattito sulla sostenibilità urbana. Sullo sfondo la Carta di Lipsia24 il documento comunitario che più di tutto ha espresso in una felice sintesi l’importanza e la cogenza dell’impegno verso politiche di sviluppo urbano integrato, all’interno di un quadro che guardi all’intera filiera territoriale per la soluzione di problemi complessi, culturali, sociali, ambientali. Le schede tecniche di approfondimento su ciascuna della 51 città del campione sono consultabili nella Banca Dati pianificazione locale e A21L di ISPRA con annesso Sito web, online all’indirizzo: http://www.sinanet.isprambiente.it/it/a21locale 21 Il Progetto A21L realizza Survey e Monitoraggio sugli strumenti di pianificazione urbana sostenibile e A21L (focus 150 maggiori città italiane), processi di e-democracy e nuove tecnologie, gestione e sviluppo territoriale; pianificazione energetica; pianificazione sanitaria con focus 60 maggiori città italiane. 22 I dati raccolti con apposito questionario ISPRA, inviato alle Amministrazioni competenti, sono rielaborati con schede di monitoraggio e completato via web qualora risulti necessario. Le attività si svolgono per lo più in collaborazione con gli Assessorati all’Ambiente. 23 http://www.aalborgplus10.dk/ 24 A pochi mesi dalla Dichiarazione di Sevilla2007 l’UE adottava la Carta di Lipsia sulle città europee sostenibili (2007). 463 PIANI, PROCESSI E STRUMENTI URBANISTICI L’inserimento dei temi ambientali nella pianificazione locale e l’apporto degli Strumenti Partecipativi hanno dato vita ad una Nuova Generazione di Piani Urbanistici25 sensibili ad azioni coordinate di riordino urbano, valorizzazione delle risorse, ricostruzione del tessuto sociale. L’indagine conferma la partecipazione delle città italiane a questo nuovo percorso, pur se in diversa misura e con criticità incontrovertibili. E’ confermata una propensione verso quei modelli urbani integrati che l’Europa per prima sostenne e individuò, espressa attraverso l’utilizzo di strumenti di piano di nuova generazione, per cercare di colmare la distanza tra i tempi della pianificazione urbanistica tradizionale e la necessità di sanare un sistema insediativo e territoriale che si modifica velocemente e per proprio conto. Grafico 12.2.1 - Strumenti di Pianificazione Urbanistica Strumenti di Pianificazione Urbanistica 60 50 51 47 43 40 30 17 20 10 0 Processo A21L Piani Urbani di I Generazione Piani Urbani di Nuova Strumenti partecipativi Generazione Fonte: ISPRA 2012 47 delle 51 città adottano strumenti partecipativi per la pianificazione, 43 di loro avevano aderito al Processo di A21L, più del 30% di esse sta sperimentando Piani Urbanistici di Nuova Generazione. 464 25 Per brevità la tipologia di riferimento comprende Programmi cosiddetti complessi, come: PRG nuova generazione; PISS; PUM; PGTU;PTI;SIT; Piani di sviluppo locale; Piano strategico; PSC; POC …. STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ENERGETICA SOSTENIBILE Il P.E.C. (Piano Energetico Comunale)26 è il principale strumento di pianificazione energetica a scala comunale cui fa riferimento l’art. 5 della L.10/9127 quando prescrive come i Piani Regolatori Generali dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti debbano prevedere uno specifico piano relativo anche all’uso di fonti rinnovabili. Obiettivo di carattere generale del P.E.C. è infatti integrare il fattore “energia” nella pianificazione individuando scelte strategiche come migliorare lo stato ambientale della città e promuovere l’uso razionale delle risorse, nella direzione di uno sviluppo sostenibile. L’analisi ha evidenziato come 43 dei 51 comuni censiti (84%) abbiano adottato il PEC ed in 2 esso sia in corso di approvazione. Nel 10% dei casi si è peraltro riscontrata l’adozione di altra tipologia di piano energetico28. Grafico 12.2.2 - Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) utilizzate Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) utilizzate Bioenergia 19,6% Geotermia 3,9% Idraulica 9,8% Eolica 13,7% Solare Fotovoltaica 52,9% Fonte: ISPRA 2012 34 delle 51 città analizzate aderiscono al Patto dei Sindaci1, lanciato dalla Comunità Europea nel 2008, nell’ambito della II edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile. Le città, su base volontaria, si impegnano a predisporre un Piano di Azione per la riduzione di emissioni, il risparmio energetico, l’utilizzo di fonti rinnovabili.2 26 Introdurre la variabile energia, nelle procedure di pianificazione e gestione del territorio, non solo risponde ad un obbligo di legge ma rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo urbano nel quadro delle direttive e dei finanziamenti nazionali ed europei. 27 Norme per l’attuazione del Piano Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia 28 Ad es.la città di Vicenza adotta il Piano di Azione Comunale per il risanamento dell’Atmosfera. 465 STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SANITARIA L’indagine ha verificato che tutte le 51 Amministrazioni comunali del campione hanno adottato un Piano Sanitario, 41 Comuni utilizzano anche strumenti di divulgazione rivolti alla popolazione e 19 aderiscono alla Rete Italiana Città Sana – OMS. Per quanto riguarda la V.I.S.29 (Valutazione di Impatto sulla Salute) strumento volontario di scala regionale, sono 6 le Regioni che hanno iniziato a testarne il modello: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Piemonte e Sicilia30. Grafico 12.2.3 - Tematiche del Sistema Agenziale in tema di Ambiente e Salute La tematica "Ambiente e Salute" nel Sistema Agenziale 11% 11% 46% 5% 5% 2% 18% 2% Inquinamento Atmosferico Inquinamento Acustico Inquinamento Elettromagnetico Acqua Suolo Alimenti Altro Progetti Fonte: ISPRA 2012 Importante il contributo sul tema specifico apportato dal Sistema Agenziale Nazionale all’interno del quale 14 ARPA su 20 sviluppano un’area di rilevazione ed analisi legata alla tutela della collettività dai rischi sanitari. Il Grafico 12.2.3 rilegge le tematiche di maggior interesse approfondite dal Sistema Agenziale. 466 29 La V.I.S., formalizzata nel 1999 nella Carta di Consenso di Goteborg, a fronte di diverse esperienze nei Paesi Europei non ha avuto particolare applicazione in Italia. Tuttavia dal 2010 è oggetto di dibattito nell’ottica di applicazioni future. 30 Il Progetto Monitor per le Regioni Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Piemonte e Sicilia ed il Progetto VIS. PA ancora per l’Emilia Romagna. STRUMENTI DI GESTIONE SOSTENIBILE DEL TERRITORIO Il principio dell’integrazione introdotto dalle politiche della UE per la gestione in chiave sostenibile del territorio, citato con forza nei documenti comunitari e sancito dai 10 Impegni Comuni, intende ricondurre a sistema virtuoso il rapporto tra la pianificazione dei processi di sviluppo ed i diversi ambiti di salvaguardia dell’ambiente naturale e culturale. I risultati del monitoraggio sui principali strumenti di gestione territoriale in chiave sostenibile adottati dalle 51 Amministrazioni locali del campione31 mostrano che in media solo il 38% dei Comuni analizzati utilizza quelli che possono essere definiti come alcuni degli strumenti necessari per attuare una politica integrata, fra tutti gli attori pubblici e privati presenti sul territorio, “capace di creare una vivace economia locale, che promuova l’occupazione senza danneggiare l’ambiente” (Rif. Economia locale sostenibile; 10 Aalborg Commitments). Grafico 12.2.4 - Strumenti di gestione territoriale sostenibile Strumenti di gestione territoriale sostenibile 35 31 30 26 25 20 20 18 15 12 9 10 5 0 Bilancio Sociale Bilancio ambientale Bilancio partecipativo Impronta ecologica GPP Progetti produzione sostenibile Fonte: ISPRA 2012 Lo strumento maggiormente utilizzato risulta essere il Bilancio Sociale, adottato dal 61% dei 51 Comuni monitorati, il Bilancio Ambientale è adottato dal 35%, il Bilancio Partecipativo interessa il 24% del campione e poi l’Impronta Ecologica, calcolata da 9 Comuni (pari al 18% del totale). 31 Ovvero Strumenti di rendicontazione: Bilancio sociale, Bilancio ambientale, Bilancio partecipativo e Impronta ecologica; Strumenti di produzione e consumo sostenibile: Green Public Procurement, Programmi di produzione sostenibile. 467 STRUMENTI DI e-DEMOCRACY E NUOVE TECNOLOGIE L’analisi ed il monitoraggio dei processi di democracy32 istituzionale e delle nuove tecnologie come strumenti di informazione ambientale e partecipazione dei cittadini mostrano i discreti risultati ottenuti dalle politiche di informazione, comunicazione e partecipazione dei cittadini con particolare riferimento alle tematiche ambientali33. Grafico 12.2.5 - Strumenti di democracy istituzionale 60 50 Strumenti di democracy istituzionale 51 40 27 30 20 14 10 0 Comuni Iniziative Comuni che partecipano a iniziative di altri comuni 5 5 Progetti (Regione, Provincia, Comune) Nessuna iniziativa Fonte: ISPRA 2012 Pur nella vivacità del dibattito specifico e nonostante la molteplicità e ricchezza di esperienze, le criticità maggiori si rilevano proprio nel rapporto tra e-democracy e processi partecipativi dal basso. Dei 51 Comuni analizzati ben 46 esperimentano un progetto di e-democracy: 27 alla scala comunale e 14 alla scala intercomunale. 468 32 “Essere cittadini nella società dell’informazione non significa solo poter accedere ai servizi di una PA(L) più efficiente, capace di disegnare i propri servizi sui bisogni degli utilizzatori (e-government), ma anche poter partecipare in modo nuovo alle istituzioni politiche (e-democracy), tenendo conto della trasformazione in atto nelle relazioni tra attori pubblici e privati (governance)”. (Linee guida del Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione Tecnologica, 2004). 33 L’uso delle ICT ha rappresentato un’innovazione in tema di metodologie per l’informazione e la partecipazione dei cittadini fortemente sostenuta dal Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione Tecnologica. La tematica ambiente e territorio è tra quelle maggiormente trattate. PERFORMANCE DI SOSTENIBILITà AMBIENTALE L’analisi condotta, un percorso tra le principali risorse ambientali, sociali ed economiche e le azioni intraprese o da intraprendere per prevenire, ridurre e risanare forme di degrado o di inquinamento, cerca di fornire quanto più possibile una risposta completa ed esaustiva sullo “stato” della città di riferimento. I risultati che seguono, rappresentati nel Grafico 12.2.6 e Grafico 12.2.7, sono in linea con quanto dagli Autori presentato nell’ambito del V, VI e VII Rapporto. I grafici discendono dai contenuti della Banca Dati Pianificazione Sostenibile Locale e A21L, con Sito collegato consultabile online all’indirizzo http://www.sinanet.isprambiente.it/it/a21locale e si riferiscono al tema delle performance di sostenibilità urbana declinato e sviluppato attraverso la lettura dei 10 Impegni Comuni Europei34 in qualità di indicatori. Il Grafico 12.2.7 mette in evidenza le percentuali delle tematiche di maggior impatto afferenti ai 10 Aalborg Commitments. L’attenzione maggiore viene colta da quelle tematiche che afferiscono alle Risorse Naturali Comuni 21%, Governance17%, Migliore Mobilità e meno traffico 13%, Consumi responsabili e stili di vita e Impatto sulla salute, ambedue validate all’11%. La percentuale legata al tema della pianificazione conserva come negli anni precedenti un valore poco rilevante, ciò a rilevare l’evidente complessità delle relazioni tra la programmazione urbanistica ed i sistemi di riferimento. In particolare in questi anni di particolare impasse socio-economico e dei valori. 34 Gli Aalborg Commitments (Impegni Europei) elaborati nel 2004 in occasione della Conferenza Europea delle Città Sostenibili Aalborg+10 469 470 ROMA Fonte: ISPRA 2012 AOSTA CAMPOBASSO POTENZA BRINDISI AREZZO UDINE ANDRIA ANCONA PIACENZA BOLZANO NOVARA TERNI TRENTO VICENZA FORLI' BERGAMO LATINA MONZA PESCARA SIRACUSA SASSARI FERRARA SALERNO RIMINI FOGGIA CAGLIARI RAVENNA LIVORNO PERUGIA REGGIO EMILIA MODENA PARMA REGGIO CALABRIA PRATO BRESCIA TARANTO TRIESTE PADOVA MESSINA VERONA VENEZIA CATANIA BARI FIRENZE BOLOGNA GENOVA PALERMO TORINO NAPOLI MILANO Piani Urbani I Generazione V.I.S.* Impronta ecologica Processo A21L Piani Sanitari G.P.P. P.E.C. Strumenti di divulgazione Piani Urbani Nuova Generazione Grafico 12.2.6 - Tipologia degli Strumenti di Pianificazione Locale adottati nelle 51 Città AltraTipologia Strumenti di rendicontazione Strumenti Partecipativi Grafico 12.2.7 - Performance di sostenibilità urbana nelle 51 città sulla base degli impegni comuni europei - valori in percentuale Azione locale per Salute 11% Economia locale sostenibile 5% Da locale a globale 1% Migliore mobilità, meno traffico 13% Governance 18% Pianificazione e progettazione urbana 8% Consumo responsabile e stili di vita 11% Equità e giustizia sociale 5% Gestione locale per la sostenibilità 8% Risorse naturali comuni 20% Fonte: ISPRA 2012 471