4. creazione, un tema biblico

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4. creazione, un tema biblico
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sabato 19 gennaio
Preghiamo per: Barbuscia Calogero (Cr)
Meditazione del mattino: Salmo 56:10
19 - 25 gennaio
4. CREAZIONE, UN TEMA BIBLICO
Letture: Genesi 2; Matteo 19:4-6; Salmo 8; Giobbe 38:1-21; 42:1-6: Isaia 45:18; Atti
17:22-31
«Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante il vangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, a ogni nazione, tribù, lingua e popolo. Egli diceva con voce forte: “Temete Dio e dategli gloria, perché
è giunta l’ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque”» Apocalisse 14:6,7
Genesi 1:1-2:3 è il fondamento di molti testi sulla creazione che si trovano
nella Scrittura. In alcuni, i riferimenti a Genesi 1 sono palesi, in altri più indiretti. Nel caso di questi ultimi, spesso si verifica una ripetizione di certe parole o idee senza una citazione diretta del testo, come in 2 Corinzi 4:6: «perché il Dio che disse: “Splenda la luce fra le tenebre”, è quello che risplendé
nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio
che rifulge nel volto di Gesù Cristo». In Ebrei 4:4, invece, troviamo un riferimento esplicito: «Infatti, in qualche luogo, a proposito del settimo giorno,
è detto così: “Dio si riposò il settimo giorno da tutte le sue opere”», una citazione tratta da Genesi 2:2.
Questa settimana studieremo vari brani che rimandano al racconto della
Genesi e vedremo in che modo altri autori biblici lo abbiano considerato una
descrizione letterale delle origini umane.
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lunedì 20 gennaio
LA CREAZIONE IN GENESI 2
Preghiamo per: Battista Angelo (E)
Meditazione del mattino: Salmo 119:162
«Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati. Nel giorno
che Dio il Signore fece la terra e i cieli» Genesi 2:4
Genesi 1-2:3 è il primo racconto della creazione del mondo da parte di Dio e
costituisce il fondamento di ogni altra verità nella quale crediamo noi cristiani. Ma quella narrazione non termina lì; da Genesi 2:3 fino al termine del
capitolo, ci vengono forniti ulteriori dettagli, riguardanti specificatamente la
creazione di Adamo ed Eva. Dovremmo dunque interpretare Genesi 2:4 (sopra) come introduzione a una cronaca più particolareggiata della creazione
di Adamo ed Eva, brevemente riassunta in Genesi 1:26-29. Alcuni studiosi
moderni hanno ipotizzato delle contraddizioni tra Genesi 1 e 2, ma per Mosè
e gli altri autori biblici non c’è alcuna sorpresa. Se i racconti fossero apparsi
incongruenti, Mosè non li avrebbe mai scritti, soprattutto in sequenza così
ravvicinata. L’incongruenza non riguarda il testo, ma quelli che la vogliono
cogliere quando lo leggono.
Leggere Matteo 19:4-6. In che modo Gesù afferma la verità storica di Genesi 1 e 2?
Rispondendo alle interrogazioni dei farisei riguardanti il divorzio, Gesù citò
brani tratti da Genesi 1:27 e 2:24, dimostrando che li considerava entrambi
riferiti al medesimo evento storico, la creazione del mondo e del genere
umano. Di quali prove abbiamo ancora bisogno per credere che Genesi 1 e 2
siano racconti armonici della creazione, dottrina e insegnamento che getta le
fondamenta della nostra esistenza e del suo scopo? Non siamo qui per caso,
per un evento fortuito; siamo esseri fatti a immagine di Dio e il racconto della creazione che leggiamo nei primi due capitoli della Genesi è la rivelazione
particolare che Dio ci ha lasciato delle nostre origini.
Leggere Genesi 2. Perché ci aiuta a comprendere meglio cosa significhi essere
uomini fatti a immagine di Dio e dotati di libero arbitrio? Perché fa luce anche
sul rapporto matrimoniale e su quello che deve essere il nostro atteggiamento nei riguardi dell’ambiente nel quale siamo stati collocati?
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LA CREAZIONE NEI SALMI
lunedì 21 gennaio
Preghiamo per: Gruppo di Altamura
Meditazione del mattino: 2 Pietro 1:19
Leggere il Salmo 8. Quali collegamenti noti con Genesi 1?
Leggere il Salmo 104, un canto che loda Dio per la sua bontà, distinguibile tanto nella creazione quanto nella provvidenza; identifica i punti d’incontro con
Genesi 1 nei seguenti versetti:
v. 2
vv. 5-7
vv. 7-9
v. 14
v. 19
v. 25
La sequenza topica del salmo sembra costruita come risposta a quella di
Genesi 1. Il linguaggio figurato poetico è vividamente presente dal primo all’ultimo versetto e il suo messaggio include senza tema di smentita la potenza, la saggezza e la bontà di Dio, oltre alla dipendenza di tutto il creato dal
suo Creatore. Nulla in questo salmo fa cenno alla possibilità che il racconto
della Genesi non debba essere preso alla lettera.
Osservare i seguenti esempi tratti dai salmi correlati con Genesi 1:
Salmo 24:1,2
Salmo 33:6
Salmo 74:16,17
Salmo 89:11
I salmi sono intrisi di lode per il Creatore, talvolta espressa in un linguaggio
reminiscente di Genesi 1; altre volte con termini più generali, ma in tutti i casi la descrizione della creazione è coerente con quella del primo capitolo della Genesi e ci ricorda il ruolo fondamentale di questo libro per capire le nostre origini di figlie e figli di Dio.
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martedì 22 gennaio
Preghiamo per: Anziani di Niscemi
LA CREAZIONE NEL LIBRO DI GIOBBE
Meditazione del mattino: 1 Re 22:5
Leggere Giobbe 38:1-21. Notare come, dai seguenti passi, emerga il tema della
creazione.
vv. 4-7
vv. 8-11
v. 12
v. 16
v. 19
è importante ricostruire il contesto del libro di Giobbe. Su di lui si era abbattuta una terribile tragedia ed egli stava logorandosi per cercare di capire
come potesse essere accaduto proprio un fedele servitore di Dio. Dal capitolo 38 al 41, il Signore continua a parlare della propria potenza creatrice, in
risposta ai sofferti dubbi di Giobbe.
Leggere con attenzione la risposta di Giobbe al Signore, al capitolo 42:1-6.
Come mai disse quelle parole e perché possono insegnarci a confidare in Dio
nella nostra personale tragedia?
L’incapacità da parte di Giobbe di trovare una spiegazione agli elementi della creazione lo portò ad ammettere la grandezza di Dio e a confidare in lui,
nonostante quanto avvenuto. Anche noi non sappiamo dare risposte a molte delle questioni riguardanti la creazione e l’esempio di Giobbe deve incoraggiarci a confidare in Dio, a prescindere da qualsiasi cosa. Esistono molti
dubbi relativi a ogni aspetto della vita che resteranno tali, almeno per ora.
Avremo a disposizione un’eternità per ottenere spiegazioni in merito a ciò
che oggi appare incomprensibile.
Il punto è che, grazie alle meraviglie del creato - che oggi abbiamo la possibilità di comprendere molto meglio rispetto a Giobbe - dobbiamo imparare ad avere fiducia nell’incredibile potenza e amore di Dio.
Dopo la croce, sappiamo che il Creatore è anche nostro redentore, una consapevolezza che Giobbe non ha mai potuto avere, per lo meno non in base a una
prospettiva chiara come la nostra. Sapendo quello che il Signore ha fatto per
noi, non dovremmo dunque confidare maggiormente in lui?
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LA CREAZIONE NEI LIBRI PROFETICI
Preghiamo per: Barbuscia Filippo (Va)
mercoledì 23 gennaio
Meditazione del mattino: Salmo 119:50
«Infatti così parla il Signore che ha creato i cieli, il Dio che ha formato la terra, l’ha
fatta, l’ha stabilita, non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma l’ha formata
perché fosse abitata: “Io sono il SIGNORE e non ce n’è alcun altro”» Isaia 45:18
Isaia 45:18 sottolinea l’intenzione da parte di Dio di preparare un luogo nel
quale possano vivere gli esseri umani; l’idoneità della terra alla vita non è
dunque accidentale. Consideriamo alcuni di quegli elementi che la rendono
un luogo idoneo all’esistenza dell’uomo, a confronto con gli altri pianeti del
nostro sistema solare. Partiamo dall’acqua, presente in abbondanza. C’è
qualche segno della sua presenza su Marte, ma non risultano esservi specchi
d’acqua né lì né in qualsiasi altro pianeta, eccetto la terra. Un altro elemento unico e distintivo del nostro pianeta è la composizione dell’atmosfera, 21
per cento di ossigeno e 79 di azoto. Gli altri pianeti hanno atmosfere dominate o dal diossido di carbonio, oppure dall’elio, ma solo la terra dispone di
quella adatta alla vita. L’escursione termica del nostro globo consente la vita terrestre, diversamente da ogni altro pianeta del sistema solare che conosciamo. Lo si deve a una combinazione di fattori, tra cui la distanza dal sole,
la composizione della nostra atmosfera, la massa della terra e la velocità di
rotazione, che determina la lunghezza dei giorni e delle notti. Tutte queste
caratteristiche, insieme ad altre, fanno della terra l’unico pianeta conosciuto
nel quale la vita sia sostenibile.
Come si collegano i seguenti passi agli eventi descritti in Genesi 1?
Isaia 44:24
Isaia 45:12
Geremia 51:15,16
Amos 4:13
Giona 1:9
Zaccaria 12:1
Rifletti sulle implicazioni delle nostre origini e sul perché idee chiare a tal proposito contribuiscano a farci capire chi siamo, perché siamo qui e quale speranza possiamo nutrire in un mondo che, di per sé, non ne offre.
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giovedì 24 gennaio
LA CREAZIONE NEL NUOVO TESTAMENTO
Preghiamo per: Chiesa di Ancona (Ucraina)
Meditazione del mattino: 1 Cronache 16:14,15
Leggere Atti 17:22-31. Quali sono le circostanze in cui viene pronunciato questo sermone? Dopo che Paolo introduce l’argomento, qual è la prima spiegazione offerta a quelle persone erudite (vv. 24,25)? Qual è, secondo l’apostolo il
rapporto tra Dio creatore e genere umano (vv. 26-28)?
Il pubblico presente in quella circostanza comprendeva senza alcun dubbio
due gruppi di filosofi: stoici ed epicurei. I primi affermavano la realtà di un
progetto nella natura, mentre gli epicurei lo negavano. Né l’uno né l’altro
gruppo aveva una conoscenza del vero Dio, ma le loro argomentazioni sul disegno erano simili a molti temi di cui si discute ai giorni nostri. Il fatto importante, in questo caso, è che nella testimonianza resa a questi pensatori e
intellettuali pagani, Paolo ritorna alla spiegazione di un Dio creatore di tutte le cose e di tutti gli uomini. L’apostolo aveva poco in comune con quelle
persone, e così individuò subito i soli punti di contatto, ovvero la realtà inconfutabile della loro esistenza, e partendo da essa cercò di costruire la propria esposizione. Quindi, per l’ennesima volta, la creazione si rivela un tema
cruciale nella Scrittura. Leggiamo i seguenti testi: Matteo 19:4-6; Marco
2:27; Luca 3:38; Giovanni 1:1-3; 2 Corinzi 4:6; Ebrei 4:4; Giacomo 3:9; 2
Pietro 3:5; Giuda 11,14. è straordinario constatare come ciascuno di questi
autori neotestamentari, direttamente o meno, faccia dei riferimenti al racconto della Genesi, dimostrando che la narrazione sulle origini era universalmente accolta da tutti gli autori biblici.
Leggere Apocalisse 4:11; 10:5,6. Cosa dicono gli esseri celesti a proposito del potere creativo di Dio?
La creazione non è stato un evento casuale, ma si è realizzata per volontà divina. Il secondo brano contiene una chiara allusione a Esodo 20:11. Una volta di più, come nel caso di Giovanni 1:1-3, il rivelatore dimostra la propria familiarità e fiducia nel racconto creativo. Sarebbe sciocco da parte nostra non
approfondire! .
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APPROFONDIMENTO
Preghiamo per: Barbuscia Jr. Ignazio (P)
venerdì 25 gennaio
Meditazione del mattino: Atti 17:11
Tramonto del sole: ore 17,20
La Bibbia è un testo che parla di Dio e del suo rapporto con gli esseri umani
e con il loro mondo. Gli eventi della creazione sono unici e soprannaturali.
Si collocano al di fuori dell’ambito di indagine scientifica per almeno due ragioni: la prima, è che si tratta di eccezionalità, ovvero eventi che si verificano solo una volta. La scienza ha dei problemi a confrontarsi con le eccezionalità, perché non possono essere ripetute ed esaminate in circostanze diverse. Secondo, gli eventi che hanno determinato la creazione sono stati causati in maniera soprannaturale. Non furono conseguenza diretta del modo in
cui Dio sostiene il creato, ma si trattò di avvenimenti particolari, di un intervento divino diretto. La scienza si occupa solo di cause secondarie e non
accetta - almeno allo stato attuale - alcuna spiegazione dipendente dall’azione diretta divina. Poiché gli eventi creativi sono unici e soprannaturali, essi
si collocano al di fuori della portata della scienza.
L’importanza di questo punto è determinata dal fatto che la visione personale delle origini condiziona notevolmente quella della natura umana e della propria identità. Comprendere le nostre origini è talmente rilevante che
Dio ne ha fatto il tema biblico principale e il messaggio proveniente dalla
Scrittura è basato sulla storicità del racconto creativo. Affermare che sia possibile imparare la vera storia del nostro mondo attraverso la scienza, equivale a sostenere che essa può essere spiegata senza invocare alcun intervento diretto da parte di Dio, un errore che ne ha determinati molti altri.
«Gli uomini si sforzeranno di spiegare l’opera della creazione appellandosi a cause naturali, che Dio non ha mai rivelato. Ma la scienza umana non
può scovare i segreti del Dio del cielo e spiegare la stupenda opera creativa,
un miracolo della sua onnipotenza, non prima di mostrare in che modo si sia
realizzata l’esistenza stessa di Dio» - Signs of the Times, 12 maggio 1909.
Domande per la condivisione
1. La creazione è un tema dominante di tutta la Bibbia. C’è qualche elemento che
attesti una difformità di giudizio su tale tema da parte dei suoi autori o la presenza di qualche dubbio? Perché è importante la risposta a questa domanda?
2. Secondo la tua opinione, quale ragione può avanzare una persona per giustificare l’idea che la natura sia espressione di un progetto?
3. Gesù attestò l’autorità di Mosè (Lc 16:29-31), includendo anche il suo racconto della creazione (Mc 2:27,28; Mt 19:4-6). Considerato ciò, quale approccio dovremmo avere nei confronti di tale narrazione?
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