l`Agricoltura Biologica - Agricoltura Sviluppo Rurale e Pesca
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l`Agricoltura Biologica - Agricoltura Sviluppo Rurale e Pesca
Cos’è l’Agricoltura Biologica? “La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.” Definizione Reg. CE n. 834/07 Elementi chiave / indicatori in materia di agricoltura biologica in tutto il mondo 2011 162 paesi dispongono di dati sull’agricoltura biologica 37.2 milioni di ettari di terreni agricoli sono aree biologiche (comprese quelle di riconversione) 10 paesi hanno più del 10% dei terreni agricoli biologici, e 15 paesi hanno tra il 5 % e il 10 % dei terreni agricoli biologici Vi sono 32.5 milioni di ettari di nuove aree, non agricole 1.8 milioni sono i produttori certificati Agricoltura biologica in Europa / nell’ Unione Europea: elementi chiave / indicatori 2011 EUROPA UNIONE EUROPEA 10.6 milioni di ettari di aree 9.5 milioni di ettari di aree agricole agricole sono biologiche. sono biologiche. Questo rappresenta il 2,2 % dei Questo rappresenta il 5,4 % dei terreni agricoli in Europa. terreni agricoli nell’ Unione Europea. Il terreno agricolo biologico è Il terreno agricolo biologico è aumentato di 0,6 milioni di ettari o del aumentato di 0,5 milioni di ettari o del 6 % nel 2011. 6 % nel 2011. Circa 290.000 sono i produttori Circa 240.000 sono i produttori certificati. certificati. Il mercato biologico in Europa: elementi chiave / indicatori 2011 Il mercato era di 21.5 miliardi di euro; il 9 % in più del 2010. Il mercato più grande per i prodotti biologici nel 2011 è stata la Germania con un fatturato di 6.6 miliardi di euro, seguito dalla Francia (3.756 milioni di euro) e il Regno Unito (1.882 milioni di euro). In merito alla quota di mercato totale, i livelli più alti sono stati raggiunti in Danimarca, Austria e Svizzera con il 5 % o più per i prodotti biologici. Negli stessi paesi e in Lussemburgo vi è la spesa pro capitale più alta. Trend 2012: ulteriore aumento in altri paesi ITALIA 2000 milioni di euro Fonte: Nomisma (2013) ITALIA 2000 milioni di euro Il BIO è un mercato che resiste alla crisi: cresce il valore delle vendite e aumenta il numero delle famiglie in cui questi prodotti entrano nel carrello. Il 55% degli italiani ha acquistato almeno un prodotto bio nel 2013 (era 53% nel 2012). Non tutti i consumatori sono frequent user: in Italia il 32% delle famiglie consumano bio almeno 1 volta a settimana. I Fattori di attrazione: sicurezza garanzie aggiuntive esternalità positive offerte (sistema produttivo che rispetta l’ambiente) Si acquista bio anche perché è buono: la percezione sulla qualità è molto positiva. Perché il bio cresce in tempi di crisi? In generale il consumatore biologico è meno sensibile al prezzo quando sceglie i prodotti che finiscono nel carrello. Chi consuma biologico inoltre ha un profilo specifico: consumatore con reddito e titolo di studio mediamente più elevato, quindi con maggiore capacità di spesa. Il consumatore bio è interessato alle garanzie aggiuntive sulla sicurezza per cui è un consumatore con forte motivazione all’acquisto disposto a sostenere un differenziale di prezzo. Il bio attrae consumatori con forte motivazione di acquisto: ad esempio famiglie con figli piccoli (minori di 12 anni). In questo caso la motivazione che fa si che questi rappresentino beni irrinunciabili per la quotidianità dei propri figli. LIMITAZIONI E PROBLEMATICHE DEL BIO • • • • • ESTREMA FRAMMENTAZIONE DELLE AZIENDE LIMITATA MASSA CRITICA SCARSO ASSOCIAZIONISMO (concentrazione dell’offerta) SCARSE CONOSCENZE TECNICO‐AGRONOMICHE MINORE DISPONIBILITA’ DI MEZZI TECNICI (agrofarmaci, fertilizzanti,…) • DIFFICOLTA’ NELLA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI • VIGILANZA PUBBLICA INADEGUATA • CARENZA DI CANALI EFFICIENTI DI P.D.O. • NASCITA DEL S.N.P.I.(Sistema Naz.le di Produz. Integrata) OPPORTUNITA’ • QUALIFICARE L’ASSISTENZA TECNICA CREANDO LE SINERGIE POSSIBILI CON UNIVERSITA’ ED ENTI PUBBLICI E OPERATORI • INCENTIVARE LE SINERGIE TRA SETTORI “LIMITROFI” (es. L’AGRITURISMO) • INCENTIVARE LA TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI PRIMARI (STUDI DI MERCATO) • DIVULGARE MAGGIORMENTE LA CULTURA DEL CONSUMO BIO LOCALE E STAGIONALE • INCENTIVARE LA PRESENZA BIO NELLE SCUOLE (DISTRIBUTORI AUTOM., MENSE SCOLASTICHE) E NEGLI OSPEDALI • INCENTIVARE/VALORIZZARE LE PRODUZIONI LOCALI E/O TIPICHE • INCENTIVARE LA PRESENZA DEI PRODOTTI BIO ALLE SAGRE, MANIFESTAZIONI E FIERE • INCENTIVARE E PUBBLICARE STUDI DI MINOR IMPATTO AMBIENTALE (LCA, CARBON FOOTPRINT,…) • MIGLIORARE IL SISTEMA DI VIGILANZA PER AUMENTARE VISIBILITA’ E CREDIBILITA’ Grazie per l’attenzione