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FTA Morning View
lunedì 31 ottobre 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Usa: Borsa chiude con il segno meno, male Exxon Mobil e Amazon
La Borsa di New York ha chiuso l'ultima seduta della settimana in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,05%, l'S&P 500 lo 0,31%
e il Nasdaq Composite lo 0,5%.
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha reso nota la prima stima preliminare del PIL relativo al terzo trimestre 2016,
indicando una variazione annualizzata del 2,9% dal +1,4% del trimestre precedente. L'indice dei prezzi al consumo del PIL, che
misura il cambiamento di prezzo di tutti i beni e servizi inseriti nel PIL e rappresenta una misura chiave dell'inflazione, è
cresciuto del +1,5% t/t (dato annualizzato), dal +2,3% della rilevazione precedente. La spesa per i consumi reali è aumentata
nel terzo trimestre del 2,1%, risultando inferiore alle attese (pari al 2,6%).
Gli esperti dell'Universita' del Michigan e di Reuters hanno rivisto al ribasso la stima preliminare dell'indice sulla fiducia dei
consumatori del mese di ottobre a 87,2 punti da 87,9 punti della prima lettura risultando in calo dai 91,2 punti di settembre. Le
aspettative degli analisti erano fissate su un indice pari a 88,1 punti.
Sul fronte societario Amazon -5,14%. Il gigante dell'e-commerce ha presentato risultati relativi al terzo trimestre segnati da utili
netti più che triplicati da 79 milioni di dollari, pari 17 centesimi per azione, a 252 milioni, e 52 centesimi. Le vendite sono balzate
del 29% a 32,7 miliardi di dollari. Il consensus di FactSet era per 77 centesimi di utile e 32,69 miliardi di giro d’affari.
Xerox +2,82%. Il fornitore di servizi alle imprese ha annunciato il ritorno all'utile per 181 milioni di dollari nel terzo trimestre
contro la perdita di 34 milioni di un anno prima. Escluse le poste straordinarie l'Eps si è attestato a 0,27 dollari, in linea con le
attese.
Hershey +7,21%. Il produttore di cioccolato ha rivisto al rialzo la stima di utile rettificato per l'esercizio in corso a 4,28-4,32
dollari da 4,24-4,28 dollari della precedente guidance. Nel terzo trimestre l'Eps adjusted si è attestato a 1,29 dollari su ricavi per
2,0 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,18 dollari su ricavi per 1,99 miliardi.
MasterCard +2,97%. Il gigante delle carte di credito ha annunciato una trimestrale con cifre in crescita e superiori alle attese.
L'utile è balzato a 1,18 miliardi di dollari (1,08 dollari per azione) da 977 milioni di un anno prima mentre i ricavi sono aumentati
del 14% a 2,88 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,98 dollari su ricavi per 2,75 miliardi.
Exxon Mobil -2,52%. Il colosso del petrolio ha chiuso il terzo trimestre con un giro d'affari inferiore alle attese a 58,7 miliardi di
dollari contro i 67,3 miliardi di un anno prima. Gli analisti avevano previsto ricavi a 60,4 miliardi. I profitti sono crollati a 2,65
miliardi da 4,24 miliardi.
Alphabet +0,27%. L'ex Google ha presentato risultati relativi al terzo trimestre segnati da profitti netti pari a 5,06 miliardi, o 7,25
dollari per azione, su 22,45 miliardi di ricavi. Su base rettificata l’eps si è attestato a 9,06 dollari mentre i ricavi, al netto dei costi
di acquisizione di traffico (Tac), a 18,27 miliardi. Il consensus degli analisti era invece per 8,62 dollari per azione e 18 miliardi di
ricavi ex-Tac.
Nell'arco della settimana il Dow Jones ha guadagnato lo 0,1% mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno lasciato sul
terreno rispettivamente lo 0,7% e l'1,3%.
MERCATI ASIATICI
Petrolio e presidenziali Usa frenano l’Asia. A Tokyo il Nikkei 225 fa -0,12%
Ultima seduta di ottobre in tono negativo per l’Asia a causa di due principali fattori. Da una parte, l’indagine annunciata dalla Fbi
su nuove e-mail legate alla candidata democratica Hillary Clinton hanno ridato fiato alla campagna di Donald Trump. Per gli
analisti è evidente che una vittoria alle presidenziali del controverso candidato repubblicano innescherebbe un sell-off sui
mercati azionari. Dall’altra parte è ancora il petrolio a generare pressioni ribassiste: nel weekend l’Organization of the
Petroleum Exporting Countries (Opec, l’organizzazione dei 14 maggiori produttori di petrolio con riserve provate superiori al
1
70% del totale mondiale) non è riuscita a ottenere impegni dai Paesi non membri per sostenere l’accordo raggiunto al suo
interno in settembre su limiti all’output. Il risultato è stato un declino dei corsi del greggio e dell’Msci Asia Pacific Energy Index ai
minimi dell’ultimo mese. Performance simile per il più ampio Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che ha però
successivamente virato in positivo, avviandosi comunque a una perdita dell’1,6% nell’intero mese di ottobre. A Tokyo il Nikkei
225 ha limitato i danni, perdendo lo 0,12% dopo avere toccato i massimi degli ultimi sei mesi venerdì e guadagnando oltre il 5%
in ottobre. Riesce invece a chiudere in positivo seppure di appena lo 0,04% l’indice più ampio Topix. Sul fronte
macroeconomico per il Giappone sono arrivate indicazioni contrastanti: sotto le attese i dati preliminari sulla produzione
industriale in settembre (invariata su base mensile) e ancora significativo il calo delle vendite retail (1,9% dopo il declino del
2,1% di agosto). In ripresa invece il settore delle costruzioni: 10% la crescita dei nuovi cantieri in settembre, 16,3% quella degli
ordinativi.
Per quanto riguarda le altre materie prime, l’oro continua a guadagnare moderatamente dopo il progresso dello 0,6% di venerdì
assolvendo al suo ruolo di bene-rifugio. Scambiano a Shanghai ai massimi degli ultimi due anni, invece, l’alluminio e lo zinco, e
a Sydney i titoli del settore sono in progresso (a fronte delle perdite dei petroliferi e di una seduta contrastata per i finanziari).
Abbastanza, comunque, per permettere all’S&P ASX 200 di segnare in controtendenza un guadagno dello 0,64% in chiusura.
Di segno opposto la performance di Seoul, con il Kospi che perde lo 0,56% al termine delle contrattazioni. Perdite, seppure
moderate, anche per le piazze della Cina continentale. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 segnano flessioni
dello 0,12% entrambi. Ed è modesto anche il declino dello Shenzhen Composite, deprezzatosi dello 0,08% al termine della
seduta. Vira invece in positivo Hong Kong: a circa un’ora dalla chiusura, infatti, l’Hang Seng guadagna circa lo 0,20%
(decisamente meglio fa l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la
Corporate China, in progresso di quasi l’1%).
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in ribasso: Eurostoxx 50 -0,4%, DAX -0,3%, CAC 40 -0,7%, FTSE 100 -0,2%. Le chiusure
dei principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,26%, Francoforte (DAX) -0,19%, Parigi (CAC 40) +0,33%, Londra
(FTSE 100) +0,14%, Milano (FTSE Mib) -0,59%.
Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,2-0,4 per cento. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P
500 -0,31%, Nasdaq Composite -0,50%, Dow Jones Industrial -0,05%.
Tokyo poco mossa con il Nikkei 225 che chiude a -0,12%. Borse cinesi incerte: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha
terminato a -0,12%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento segna +0,3% circa.
Euro poco sotto i massimi dal 20/10 contro dollaro toccati venerdì sera a 1,0991. EUR/USD al momento viene scambiato a
1,0960 circa.
Avvio di ottava poco mosso per il Bund future dopo il crollo della scorsa settimana. Il contratto dicembre 2016 segna 162,04
punti contro i 162,12 della chiusura della seduta precedente alle 22:00 e i 162,11 alle 17:30.
Petrolio in flessione. Il future gennaio sul Brent segna ora 50,45 $/barile, il future dicembre sul WTI 48,45 $/barile (dai 49,70
circa di venerdì pomeriggio).
Oro in recupero dai minimi di venerdì a 1263 1277 $/oncia. I prezzi attualmente segnano 1277 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Lunedì 31 Ottobre 2016
USA Apertura Wall Street anticipata alle 14:30 per tutta la settimana (passaggio a ora solare);
00:50 GIA Vendite al dettaglio set;
00:50 GIA Produzione industriale preliminare set;
06:00 GIA Nuovi cantieri residenziali set;
08:00 GER Vendite al dettaglio set;
09:00 SPA Vendite al dettaglio set;
10:30 GB Credito al consumo set;
11:00 EUR Inflazione flash ott;
2
11:00 ITA Inflazione preliminare ott;
11:00 EUR PIL trim3 (1a stima);
12:00 ITA Indice prezzi alla produzione set;
13:30 USA Consumi e Redditi set;
13:30 USA Inflazione PCE set;
14:45 USA Indice PMI Chicago (settore manifatturiero) ott.
HEADLINES
Gran Bretagna: indice GfK fiducia dei consumatori cala in ottobre da -1 a -3
Nuovo rallentamento in ottobre per la fiducia dei consumatori in Gran Bretagna dopo il significativo recupero registrato in
settembre, quando era tornata ai livelli precedenti il referendum dello scorso giugno in cui avevano vinto i sostenitori della Brexit.
Secondo il sondaggio realizzato da GfK (la società di ricerca con base a Norimberga) l’indice si è infatti attestato in ottobre a -3
contro il -1 di settembre (-7 di agosto). Il dato, in linea con le attese degli economisti, segna l’ottavo mese consecutivo in
negativo.
Giappone: a sorpresa produzione industriale in stallo in settembre
Dura poco il recupero della produzione industriale del Sol Levante. Secondo la lettura preliminare diffusa dal ministero
nipponico di Economia, Commercio e industria, in settembre la produzione industriale è infatti rimasti invariata su base mensile
rettificata, dopo il progresso dell’1,3% registrato in agosto (dato rivisto dall’1,5% preliminare) e il declino dello 0,4% in luglio. La
lettura si confronta con l’1,0% d’incremento del consensus del Nikkei. Su base annuale la produzione industriale è cresciuta
dello 0,9% dopo il balzo del 4,5% di agosto (rivisto al ribasso dal 4,6% comunicato inizialmente), il declino del 4,2% di luglio e
contro il progresso del 1,9% atteso dagli economisti.
Giappone: calo dell’1,9% annuo per le vendite retail in settembre
Le vendite retail in Giappone calano per il settimo mese consecutivo. Secondo quanto comunicato dal ministero giapponese di
Economia, Commercio e Industria, le vendite al dettaglio sono infatti scese su base annuale in settembre dell’1,9% in lieve
miglioramento rispetto al calo del 2,1% di agosto (0,2% il declino di luglio) e contro l’1,8% di flessione attesa dagli economisti.
Su base mensile rettificata stagionalmente la lettura è stata invece invariata contro lo 0,2% d’incremento del consensus e
l’1,2% di declino registrato in agosto (rivisto dall’1,1% preliminare).
Giappone: in settembre crescita nuovi cantieri accelerano al 10,0%
In Giappone, secondo i dati diffusi dal ministero di Territorio, Infrastrutture, Trasporto e Turismo, i nuovi cantieri edili residenziali
hanno segnato in settembre un progresso su base annua del 10,0% in decisa accelerata rispetto al 2,5% registrato in agosto
(8,9% in luglio dopo il calo del 2,5% in giugno in quella che era stata la prima flessione in sei mesi). Il dato è anche ampiamente
migliore rispetto all’incremento del 5,2% atteso dagli economisti.
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