Articolo 18, contratti e sussidi di disoccupazione: ecco le novità del

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Articolo 18, contratti e sussidi di disoccupazione: ecco le novità del
Rassegna Stampa
N°1- Dicembre
4 Dicembre 2014
Articolo 18, contratti e sussidi
di disoccupazione: ecco le novità
del Jobs act
C
on l’ok del Senato il Jobs act
è diventato legge. Il primo
decreto delegato, quello su
contratto a tutele crescenti e sulla
semplificazione dei licenziamenti, dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio.
Ecco i punti chiave della riforma
Jobs act/Le modifiche all’articolo 18
Entra direttamente nel testo della delega il riferimento all’articolo 18 dello
Statuto dei lavoratori, in caso di licenziamento illegittimo, in base all’ordine
del giorno votato a fine settembre dalla direzione del Pd. Agganciate all’introduzione del contratto a tutele crescenti, le nuove regole escludono per
i licenziamenti economici la possibilità
della reintegra del lavoratore nel posto
di lavoro, prevedendo un indennizzo
economico certo e crescente con l’anzianità di servizio e limitando il diritto
alla reintegra ai licenziamenti nulli e
discriminatori e a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato (prevedendo termini certi per
l’impugnazione del licenziamento).
Saranno i decreti delegati a dover recepire questi principi. Con i decreti delegati dovrebbe arrivare, in sostanza,
una tipizzazione delle fattispecie per
arginare la discrezionalità dei giudici
Jobs act/Arriva il contratto a tutele
crescenti
Obiettivo della delega è il riordino delle tipologie contrattuali esistenti. Per
le nuove assunzioni ci sarà un contratto unico a tempo indeterminato a tutele crescenti in base all’anzianità di servizio. Mentre si punta a una riduzione
delle altre forme contrattuali, a partire
dai cocopro. Un emendamento, riformulato dal Governo, chiarisce che le
collaborazioni coordinate e continuative sono una forma contrattuale che
resterà in vigore «fino a esaurimento».
Jobs act/Estensione dell’Aspi
Il
ddl
delega
parla
di
«universalizzazione»del sussidio di disoccupazione dell’Aspi (Assicurazione
sociale per l’impiego), con estensione
ai lavoratori con contratto di collabo-
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razione coordinata e continuativa (fino
al superamento di questa forma contrattuale). L’obiettivo del governo è di
estendere questa tutela a una platea di
almeno 300mila collaboratori che oggi
non ce l’hanno, compresi quelli con
carriere molto discontinue (3-4 mesi di
contratti in due anni). Verranno unificate Aspi e mini-Aspi, rapportando la
durata del trattamento «alla pregressa
storia contributiva del lavoratore». Ci
sarà anche un incremento della durata
massima del sussidio per i lavoratori
con carriere contributive più rilevanti.
Jobs act/Più risorse agli ammortizzatori
La partita delle risorse sarà decisiva per il successo della riforma degli
ammortizzatori sociali. Nel 2015 per
gli ammortizzatori sociali le risorse
in totale arrivano a 2,9 miliardi. Lo ha
spiegato il ministro Giuliano Poletti
nell’incontro con la commissione Lavoro della Camera sui decreti del Jobs
Act. Ai 2,2 miliardi in arrivo in legge di
Stabilità vanno infatti aggiunti 700 milioni già stanziati nel Fondo per l’occupazione
Jobs act/Controlli a distanza sui
macchinari
Le nuove regole previste dalla delega
per la «disciplina dei controlli a distanza» delle attività produttive sono soft.
Il governo potrà aprire all’uso delle
telecamere o altre strumentazioni tecnologiche sui luoghi di lavoro che oggi
sono espressamente vietate dallo Statuto dei lavoratori. Ma i controlli dovranno essere sui macchinari. Previsto
un ruolo speciale delle commissioni
parlamentare sulla verifica dei testi dei
decreti delegati.
N°1 - Dicembre
Jobs act/No cassa integrazione se
chiusura azienda definitiva
Si punta ad eliminare la cassa integrazione in caso di «cessazione di attività
aziendale o di un ramo» della stessa.
Ma le cessazioni dovranno essere «definitive». Quindi se sussistono concrete prospettive di proseguimento o di
ripresa dell’attività l’erogazione della
cassa integrazione potrà proseguire.
Jobs act/Mansioni, cambia la disciplina
L’articolo 13 dello Statuto dei lavoratori prevede oggi che «il prestatore di
lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a
quelle corrispondenti alla categoria
superiore che abbia successivamente
acquisito». La delega prevede, invece,
la possibilità di una nuova disciplina
delle mansioni, contemperando l’interesse dell’impresa all’utile impiego
del personale in caso di processi di
riorganizzazione, ristrutturazione con
l’interesse del lavoratore alla tutela
del posto e della professionalità.
Jobs act/Conciliazione dei tempi di
vita e di lavoro
Al via misure che spaziano dall’estensione dell’indennità di maternità anche alle lavoratrici parasubordinate
per le quali non sono stati versati contributi a forme di credito d’imposta per
le donne lavoratrici (anche autonome)
con figli disabili non autosufficienti.
Sul pacchetto di misure previste dal
Jobs Act in tema di conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro è previsto un
monitoraggio rafforzato.
Jobs act/Nasce un’agenzia nazionale per l’occupazione
Si punta ad istituire l’agenzia naziona-
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N°1 - Dicembre
le per l’occupazione, partecipata da
Stato, Regioni e Province autonome,
vigilata dal ministero del Lavoro. Avrà
competenze gestionali in materia di
servizi per l’impiego, politiche attive e
Aspi. Le competenze finora frazionate
faranno capo a un’unico soggetto
Jobs act/In arrivo i decreti delegati
I decreti delegati della riforma arriveranno in due o più fasi. Subito, a gennaio, insieme alle norme sul contratto
a tempo indeterminato a tutele crescenti e sulle regole per i licenziamenti
e gli indennizzi, arriverà la nuova Aspi.
Mentre bisognerà aspettare qualche
mese per vedere il restyling della cassa integrazione che, come previsto
dalla modifiche adottate alla Camera,
non potrà più essere concessa in caso
di cessazione definitiva di un’attività
aziendale (o di un ramo di impresa).
Legge e decreti delegati entreranno in
vigore il giorno dopo la pubblicazione
in Gazzetta.
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