prospettiva a medio termine etf 2014-17

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prospettiva a medio termine etf 2014-17
GB/13/DEC/008
PROSPETTIVA A
MEDIO TERMINE
ETF 2014-17
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 02
Sommario
SINTESI.................................................................................................................................................... 5
PARTE I: INTRODUZIONE ...................................................................................................................... 9
1
Premessa .....................................................................................................................................9
2
Contesto politico ........................................................................................................................ 12
3
Il mandato, la visione, la missione e i principi d’azione dell’ETF .............................................. 20
PARTE II: Strategia e obiettivi specifici dell’ETF.................................................................................... 25
1
Contesto: strategia dell’ETF 2014-20 ........................................................................................ 25
2
Obiettivi strategici 2014-17 ........................................................................................................ 25
3
Elementi chiave per l’attuazione degli obiettivi strategici 2014-17 ............................................ 25
4
Presupposti................................................................................................................................ 27
PARTE III: Interventi PRINCIPALI ......................................................................................................... 29
1
2
3
4.
Analisi politica fondata su dati concreti ..................................................................................... 29
1.1
Analisi del sistema fondata su dati concreti in materia di IFP: il processo di Torino ........ 29
1.2
Analisi fondata su dati concreti dei settori politici dell’IFP ................................................. 33
Sviluppi tematici......................................................................................................................... 33
2.1
Qualifiche e sistemi delle qualifiche .................................................................................. 34
2.2
Governance dell’IFP .......................................................................................................... 37
2.3
Apprendimento e insegnamento nell’IFP .......................................................................... 38
2.4
Garanzia della qualità dell’IFP........................................................................................... 40
2.5
Occupazione e occupabilità .............................................................................................. 42
2.6
Dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità ...................................... 43
2.7
Apprendimento imprenditoriale e capacità imprenditoriali ................................................ 44
Operazioni geografiche ............................................................................................................. 46
3.1
Europa sudorientale e Turchia .......................................................................................... 46
3.2
Mediterraneo sudorientale ................................................................................................. 52
3.3
Europa orientale ................................................................................................................ 61
3.4
Asia centrale ...................................................................................................................... 67
Gestione delle conoscenze ....................................................................................................... 70
PARTE IV: Governance, gestione, risorse e comunicazione................................................................. 71
1
Governance ............................................................................................................................... 71
2
Relazioni con la parti interessate .............................................................................................. 72
3
Gestione .................................................................................................................................... 73
4
Risorse ...................................................................................................................................... 76
5
Comunicazione .......................................................................................................................... 77
ANNEXES .............................................................................................................................................. 81
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 03
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 04
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE DELL’ETF PER IL
PERIODO 2014-2017
SINTESI
Mandato e missione
La Fondazione europea per la formazione professionale (ETF) è un’agenzia decentrata dell’Unione
europea (UE). Il suo obiettivo è quello di contribuire al miglioramento dello sviluppo del capitale
umano nei suoi paesi partner, nel contesto delle politiche delle relazioni esterne dell’UE. Il lavoro sullo
“sviluppo del capitale umano” favorisce lo sviluppo permanente delle capacità e delle competenze
degli individui attraverso il miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione professionale (IFP).
Politica dell’UE
Le politiche delle relazioni esterne dell’UE e gli approcci interni all’IFP in una prospettiva di
apprendimento permanente definiscono la cooperazione dell’ETF con i suoi paesi partner. Gli
approcci interni dell’UE alla formazione e alle competenze, così come la loro dimensione esterna,
offrono ai paesi partner uno spunto di riflessione sul futuro dei rispettivi sistemi di IFP. Le iniziative
presentate nella prospettiva a medio termine tengono conto di come l’UE definisce l’agenda globale in
materia di IFP in una prospettiva di apprendimento permanente, promuovendo la dimensione
internazionale delle politiche europee. Questo rivela che lo sviluppo del capitale umano e delle
competenze stanno diventando un tema trasversale per le politiche sia interne sia esterne dell’UE.
Obiettivi strategici
La prospettiva a medio termine dell’ETF per il periodo 2014-2017 è il programma di lavoro
pluriennale e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi e dell’impatto atteso per il 2020 da
parte dell’ETF in termini di un’elaborazione più efficace di politiche in materia di IFP con una
governance migliore, una maggiore occupabilità e un tessuto sociale e territoriale più coeso.
OBIETTIVI 2014-2020
OBIETTIVI STRATEGICI 2014-2017
Obiettivo 1: elaborazione di politiche basate su dati oggettivi:
sostenere i servizi d’informazione e le capacità dei paesi
partner in tutte le fasi del ciclo politico in materia di IFP,
apportando innovazione e sviluppo sostenibile
Obiettivo 2: supporto alla politica dell’UE: sostenere la
dimensione esterna delle politiche dell’UE in materia di
sviluppo del capitale umano
Obiettivo 3: partenariato e comunicazione
Obiettivo 4: sviluppo dell’organizzazione
Obiettivo strategico 1: rafforzare l’analisi delle politiche in
materia di IFP basate su dati oggettivi
Obiettivo strategico 2: modernizzare i sistemi di IFP in una
prospettiva di apprendimento permanente
Obiettivo strategico 3: accrescere la pertinenza della fornitura
di IFP in relazione al mercato del lavoro e alla coesione
economica e sociale
Gli obiettivi 3 e 4 sono i principi orizzontali fondamentali alla
base di tutte le attività dell’ETF
Il primo obiettivo strategico prevede l’intervento dell’ETF nei suoi paesi partner per quanto concerne le
analisi generali delle politiche sui sistemi di IFP (condotte ogni due anni nell’ambito del processo di
Torino, nel 2014 e nel 2016), nonché l’analisi di aree politiche specifiche, incluse le dimensioni
correlate alle competenze delle valutazioni e analisi dello “Small Business Act” in materia di
occupazione e occupabilità, e di quadri nazionali delle qualifiche.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 05
Il secondo obiettivo strategico include approcci all’IFP in una prospettiva di apprendimento
permanente e prevede interventi in due aree tematiche: governance inclusiva e multilivello e garanzia
della qualità.
Il terzo obiettivo strategico riguarda le seguenti aree tematiche: qualifiche e sistemi di qualifiche,
apprendimento e insegnamento nell’IFP, occupazione e occupabilità, dimensione delle competenze
della migrazione e della mobilità, nonché apprendimento imprenditoriale e competenze aziendali.
Logica d’intervento
Gli interventi per il periodo 2014-2017 sono stati selezionati sulla base dei principi di concentrazione,
differenziazione e orientamento all’impatto. La logica d’intervento di ciascun paese è diversa in
ragione di esigenze politiche specifiche e criteri interni per la definizione delle priorità nella
distribuzione delle risorse – sia finanziarie sia umane, e cioè:
1.
l’importanza strategica dello sviluppo del capitale umano nell’assistenza dell’UE;
2.
il grado di preparazione e la volontà del paese a cooperare con l’UE/l’ETF;
3.
l’impatto/il valore aggiunto atteso dell’intervento dell’ETF e
4.
la sostenibilità dell’intervento.
Nell’ambito di questa prospettiva a medio termine, gli interventi dell’ETF nei paesi sono pluriennali e
tendono a sostenere le prospettive a medio e lungo termine delle politiche in materia di IFP.
Principali interventi nel periodo 2014-2017 per regione
Europa sudorientale e Turchia
Sfide
L’impegno politico di attuare le politiche di riforma volte a sviluppare le competenze per l’occupazione
è spesso troppo debole e l’operato dei paesi si attesta al di sotto della media UE e dei parametri di
riferimento per il 2020. Tuttavia i sistemi di istruzione e formazione devono essere meglio allineati con
il fabbisogno emergente di competenze del mercato del lavoro che, da qui al 2020, sarà caratterizzato
da posti di lavoro più qualificati e da una potenziale offerta eccessiva di individui in possesso di
qualifiche di alto livello.
Attività
Analisi delle politiche basate su dati oggettivi in tutti i paesi (processo di Torino e di Bruges nel 2014 e
nel 2016) e valutazioni dello “Small Business Act” (legge sulle piccole imprese); interventi a livello di
paese per la modernizzazione dei sistemi di IFP; sostegno per l’attuazione e il monitoraggio della
1
tabella di marcia per le competenze 2020 attraverso il progetto FRAME e il continuo sostegno ai
membri della direzione generale per la formazione professionale/del comitato consultivo per la
formazione professionale (paesi candidati) mediante l’attuazione dell’agenda di Bruges, nel quadro
delle riforme in materia di IFP.
Risultati attesi
(i) approcci più completi alla pianificazione strategica in materia di IFP e capacità di follow up,
(ii) miglioramento della qualità dell’IFP e (iii) maggiore corrispondenza tra il mondo del lavoro e
l’istruzione in un contesto di apprendimento permanente.
1
FRAME e GEMM sono progetti aggiuntivi e complementari al lavoro svolto dall’ETF che li sovvenziona mediante altri fondi
specifici (titolo 4).
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 06
Mediterraneo sudorientale
Sfide
Necessità di maggiore razionalizzazione e coordinamento tra le agenzie governative coinvolte nell’IFP
che comporta un ripensamento degli assetti istituzionali; maggiore qualità della fornitura di IFP e
migliore pertinenza con il mercato del lavoro, nonché diversificazione dell’IFP in termini di offerta per
renderla più attraente e rispondente alle esigenze dei diversi gruppi destinatari, in particolare donne e
giovani.
Attività
Analisi delle politiche basate su dati oggettivi in tutti i paesi (processo di Torino nel 2014 e nel 2016) e
valutazioni dello “Small Business Act”; interventi a livello di paese per la modernizzazione dei sistemi
di IFP; qualifiche e mobilità; occupabilità dei giovani e delle donne; apprendimento imprenditoriale e
competenze per le micro e le piccole e medie imprese, nonché “Governance per l’occupabilità nel
Mediterraneo” (progetto GEMM).
Risultati attesi
(i) Maggiore dialogo politico e comprensione a livello regionale dell’occupabilità dei giovani e
dell’apprendimento imprenditoriale; (ii) nuovi approcci e nuove metodologie per l’attuazione dei quadri
nazionali delle qualifiche, formazione imprenditoriale, nonché sviluppo e test della governance
inclusiva multilivello e migliori capacità dei soggetti interessati; (iii) un uso migliore dei dati oggettivi
per sostenere lo sviluppo di strategie nazionali.
Europa orientale
Sfide
Necessità di riforme riguardanti l’IFP, fra cui i quadri nazionali delle qualifiche, uso di informazioni
riguardanti il mercato del lavoro, garanzia della qualità e cooperazione tra scuola e imprese.
Attività
Analisi delle politiche basate su dati oggettivi in tutti i paesi (processo di Torino nel 2014 e 2016) e
valutazioni dello “Small Business Act”; interventi a livello di paese per la modernizzazione dei sistemi
di IFP, compresa la convalida dell’apprendimento non formale e informale, dialogo sociale e sviluppo
delle competenze attraverso approcci settoriali e regionali, quadri nazionali delle qualifiche e politiche
e pratiche sulle competenze per le piccole e medie imprese.
Risultati attesi
(i) Maggiore dialogo e comprensione a livello regionale, nuovi approcci e nuove metodologie per
quanto concerne la corrispondenza di competenze e le competenze per le PMI, quadri nazionali delle
qualifiche, comitati di settore, garanzia della qualità, cooperazione tra istruzione e imprese,
apprendimento basato sul lavoro, orientamento professionale, convalida dell’istruzione non formale e
informale; formazione e competenze per la migrazione; strategie di IFP; (ii) uso migliore dei dati
oggettivi e maggiore consapevolezza delle relazioni e dei parametri di riferimento dell’UE.
Asia centrale
Sfide
Fra la popolazione vi è una crescita significativa di individui in età lavorativa e molto giovani. I sistemi
di IFP sono riformati con l’obiettivo di ampliare il numero di studenti delle scuole professionali.
Attività
Analisi delle politiche in materia di IFP (processo di Torino), quadri nazionali delle qualifiche, garanzia
della qualità e formazione degli insegnanti. Governance dell’IFP e sviluppo della scuola.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 07
Risultati attesi
(i) Rafforzamento delle capacità di sviluppare e integrare l’elaborazione e l’attuazione delle politiche
basate su dati oggettivi, (ii) miglioramento di qualità, pertinenza e inclusione dei sistemi di IFP per il
mercato del lavoro e (iii) a livello regionale, una maggiore comprensione reciproca delle politiche e
condivisione dell’esperienza e della pratica in termini di politiche.
Risorse
Il contesto organizzativo per il periodo 2014-2017 sarà caratterizzato da risorse finanziarie statiche (in
termini reali) e dalla riduzione delle risorse umane.
(milioni €)
2014
Sovvenzione ETF, titolo 1 e 2
Sovvenzione ETF, titolo 3
Totale
2015
2016
2017
Totale
2014-2017
15 161
16 142
16 423
16 697
64 423
4 983
4 965
5 107
5 263
20 318
20 144
21 107
21 530
21 960
84 741
Posti
2014
2015
2016
2017
Agenti temporanei
94
94
93
92
Agenti contrattuali
39
40
40
40
Agenti locali
2
2
2
2
Esperti nazionali
distaccati
0
0
0
0
Totale
135
136
135
134
Nel contempo, potrebbero aumentare le aspettative su quanto l’ETF potrà realizzare in termini di
risultati e rispetto degli standard in materia di responsabilità e controllo.
In tale contesto, l’ETF deve diventare un’organizzazione più efficace ed efficiente, oltre a migliorare
la propria reputazione, fiducia e il riconoscimento fra le parti interessate quale principale centro di
competenza in materia di sviluppo del capitale umano e organizzazione ben funzionante che
utilizza fondi pubblici in modo trasparente per raggiungere risultati misurabili.
Conformemente al regolamento istitutivo dell’ETF (articolo 16, paragrafo 5), il consiglio di
amministrazione adotta il bilancio. Esso diventa definitivo dopo l’approvazione del bilancio generale
dell’Unione europea ed è adeguato di conseguenza.
Valore aggiunto
L’ETF interviene principalmente a livello di sistema e politica e opera in modo limitato alla resa
operativa delle misure politiche comunemente concordate e al loro monitoraggio. Diversamente dal
ruolo di altri donatori, l’ETF non offre ai paesi finanziamenti significativi, ma sostiene le politiche delle
relazioni esterne dell’UE, compreso l’aiuto allo sviluppo nel settore dello sviluppo del capitale umano.
Questo include le competenze in materia di adattamento degli approcci allo sviluppo del capitale
umano nell’UE al contesto dei paesi partner che sostengono lo sviluppo di soluzioni elaborate a livello
locale.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 08
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17
PARTE I: INTRODUZIONE
1
Premessa
La Fondazione europea per la formazione professionale (ETF) è un’agenzia specializzata dell’Unione
europea (UE) che aiuta i paesi in transizione e in via di sviluppo a sfruttare il potenziale del proprio
capitale umano attraverso la riforma dei sistemi di istruzione, formazione e dei mercati del lavoro nel
quadro della politica per le relazioni esterne dell’UE.
Essa sostiene una serie di parti interessate che condividono interessi nell’apporto che le politiche di
relazioni esterne dell’UE sono in grado di offrire allo sviluppo del capitale umano nei paesi partner.
L’ETF sostiene anche la dimensione esterna delle politiche interne dell’UE.
A livello di UE, l’ETF coopera soprattutto con le istituzioni europee, come controparti principali, la
Commissione europea (attraverso la direzione generale di riferimento, ossia la DG Istruzione e
cultura), il Parlamento europeo e il Consiglio europeo. Il Servizio europeo per l’azione esterna e le
delegazioni UE rappresentano parimenti dei partner importanti. L’ETF collabora inoltre con il Comitato
economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni, nonché con agenzie europee quali Cedefop ed
Eurofound, le organizzazioni delle parti sociali europee, Business Europe, la Confederazione europea
dei sindacati (CES), l’Unione europea dell’artigianato e delle piccole e medie imprese (UEAPMI) e il
Centro europeo delle imprese a partecipazione pubblica e delle imprese di interesse economico
generale (CEEP).
Nei suoi paesi partner, l’ETF collabora con le istituzioni governative, la comunità imprenditoriale, le
parti sociali e altre organizzazioni della società civile e, a livello internazionale, collabora inoltre con le
organizzazioni internazionali e i donatori, attraverso uno scambio di informazioni ed esperienze nel
settore dell’assistenza.
La crisi economica e finanziaria fa sì che il sostegno dell’ETF ai paesi partner sia più necessario che
mai, sia per le iniziative a breve termine, sia per quelle a lungo termine. L’ETF contribuirà allo sviluppo
dell’istruzione e della formazione professionale in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco
della vita che sostenga la ripresa economica e riduca al minimo l’impatto sociale della crisi,
sviluppando le competenze per aumentare la produttività e l’occupazione e rafforzando la coesione
economica, sociale e territoriale. Per i paesi partner quali l’Islanda, il Kazakhstan, la Russia e la
Turchia, che sono meno colpiti dalla crisi, l’ETF contribuirà ad ammodernare i loro sistemi di istruzione
e formazione professionale (IFP) e ad aumentare la rilevanza dell’offerta in materia di IFP.
2
Il regolamento istitutivo dell’ETF è stato oggetto di rifusione nel 2008 e la valutazione esterna,
conclusa nel 2012, non ha espresso raccomandazioni di modifica del mandato dell’agenzia negli anni
3
successivi . Ciò significa che l’obiettivo e l’ambito di applicazione dell’ETF, il suo scopo e le sue
2
Regolamento (CE) n. 1339/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che istituisce una
Fondazione europea per la formazione professionale (rifusione) (GU L353 del 31.12.2008, pag. 82).
3
V. PPMI (2012): valutazione esterna della Fondazione europea per la formazione professionale, un'agenzia dell'Unione
europea: 2006-2010, contratto di servizio n. EAC-2011-0140, aggiudicato a PPMI dalla DG EAC della Commissione europea in
data 30 marzo 2011. Relazione finale, febbraio 2012 (http://bit.ly/zZo5cL). La prossima valutazione è prevista per il periodo
2015-16, ai sensi dell'articolo 21 del regolamento istitutivo dell'ETF (regolamento di rifusione (CE) n. 1339/2008).
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 09
funzioni [parte II] resteranno invariati per i prossimi quattro anni, così come la sua visione, la sua
missione e i suoi principi di azione. La prospettiva a medio termine si basa sui risultati e sulle sfide
ancora esistenti della precedente prospettiva a medio termine per il periodo 2010-13, con un
approccio orientato all’impatto, al fine di raggiungere gli obiettivi della strategia UE 2020.
Mentre il mandato dell’ETF rimane invariato, il settore politico dell’IFP e dello sviluppo delle
competenze sta diventando sempre più importante nell’agenda internazionale e nelle strategie di
sviluppo dei paesi partner [sezione I.2]. Nel corso degli ultimi quattro anni, non da ultimo con il
sostegno dell’ETF, alcuni paesi partner hanno compiuto progressi nel fissare obiettivi strategici e
nell’attuare azioni per il loro raggiungimento. Ciononostante, in altri paesi, i progressi sono stati
relativamente modesti e l’impatto delle politiche è risultato limitato. In altri paesi, gli sviluppi rimangono
mirati e isolati e sussiste l’esigenza di lavorare su azioni a lungo termine coordinate e di ampio
respiro.
Ciò implica che, nei limiti dello stesso mandato, l’ETF deve definire i suoi interventi per affrontare le
sfide di ogni singolo paese, concentrando la propria attenzione sui seguenti aspetti:
1. differenziazione: la situazione varia da paese a paese e l’ETF deve adattare la sua logica
d’intervento conseguentemente. Nei paesi dove gli sviluppi politici e le capacità istituzionali
sono più avanzati, l’analisi e la consulenza politica e il rafforzamento di capacità devono
diventare più mirati e specializzati [sezione I.2 e parte III.]. Le competenze dell’ETF, che sono
andate consolidandosi negli ultimi anni, devono essere applicate più strategicamente, in
accordo con i paesi e le istituzioni dell’UE. Nei paesi in cui sono stati registrati progressi
minori, l’ETF deve creare nuove condizioni per favorire i progressi nell’IFP. La differenziazione
si riferisce alla priorità assegnata a ciascun paese, sia agli strumenti di intervento dell’ETF per
tale fine. Il lavoro dell’ETF nei paesi sarà scelto sulla base delle priorità determinate dai
contesti e dalle esigenze nazionali, dallo stadio di sviluppo delle politiche, dai progressi nella
loro attuazione e dalle possibilità di partenariato e di creazione di reti. Di conseguenza, l’ETF
si concentrerà su un insieme selezionato di settori politici che, probabilmente, forniranno un
maggior valore aggiunto e un impatto di più ampia portata;
2. interventi rivolti all’impatto: nei prossimi anni, l’approccio politico rilevato nella rifusione del
mandato dell’ETF deve concentrarsi non soltanto sulla formulazione di politiche, ma anche
sulle altri fasi del ciclo decisionale politico, con un sostegno rafforzato all’attuazione, al
monitoraggio e alla valutazione delle politiche. A tale riguardo, l’ETF si muoverà verso
interventi pluriennali al fine di sostenere politiche a lungo termine, che promuovano i
cambiamenti strutturali nei paesi, come una delle condizioni per un impatto maggiore. Tale
coinvolgimento a lungo termine migliora la comunicazione tra l’ETF e le parti interessate,
intensifica il trasferimento di conoscenze e informazioni e crea le condizioni per lo sviluppo di
4
politiche specifiche nel tempo [parte III] . L’ampliamento della gamma di parti interessate per
comprendere il settore privato, le parti sociali e le organizzazioni della società civile, quali le
ONG attive nell’occupazione e nell’imprenditoria giovanile e femminile, nonché i leader politici
a livello esecutivo e legislativo, garantirà una rappresentanza equilibrata di diversi interessi a
tutti i livelli di governance e fornirà una base solida per uno sviluppo condiviso e coordinato di
soluzioni politiche sostenibili e orientate ai risultati. Un approccio differenziato, basato sulle
priorità del paese, implica che l’ETF determinerà un impatto diverso a seconda del paese. Per
quei paesi considerati un’alta priorità da parte delle istituzioni dell’UE, l’impatto sarà possibile
entro la fine della strategia 2020 dell’ETF, con risultati intermedi nel 2017 sulla base degli
obiettivi annuali. In altri paesi, l’enfasi verrà posta sull’aggiunta di valore. Altri paesi ancora
4
V. PPMI (2012): http://bit.ly/zZo5cL..
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 10
parteciperanno principalmente alle attività di divulgazione o non riceveranno alcuna
assistenza da parte dell’ETF;
3. cooperazione con altri donatori: rispetto alla situazione del 2010, gli altri attori internazionali
hanno aumentato il loro interesse a cooperare con i paesi partner dell’ETF nel settore dell’IFP
e dello sviluppo di competenze. Il contributo dell’ETF negli anni recenti alla rete di
collegamento tra agenzie sull’IFP, il quadro di cooperazione tra parti interessate per l’azione e
lo scambio di informazioni tra donatori a livello di paese saranno rafforzati e porteranno a un
aumento della complementarietà, delle sinergie e del valore aggiunto [parte III e IV]. Inoltre, il
lavoro olistico dell’ETF di analisi politica in materia di IFP è stato riconosciuto da diversi attori
internazionali come base per i loro interventi. L’ETF resterà il leader globale nell’analisi politica
approfondita e olistica dell’IFP e nel corrispettivo sostegno al processo decisionale politico;
4. sostegno alla cooperazione allo sviluppo dell’UE: attraverso il suo lavoro in materia di IFP
e di agevolazione del processo decisionale politico, l’ETF contribuirà al valore aggiunto
dell’UE nel settore della cooperazione allo sviluppo, dove “oltre al ruolo di donatore, (l’UE) può
apportare valore aggiunto nel mettere a punto linee strategiche, nel diffondere migliori prassi
in materia di sviluppo e nel promuovere il coordinamento e l’armonizzazione (...), nonché nel
5
conferire una risonanza estera alle politiche comunitarie interne” . Il valore aggiunto dell’ETF è
collegato, in particolare, alla cooperazione rafforzata dell’UE nell’IFP. Questo rapporto di
complementarità con le politiche esterne e strumenti dell'UE è un modo importante per
rendere sostenibile il lavoro dell'ETF e raggiungere un maggiore impatto nei paesi partner
ogni anno.
In questo contesto, il valore aggiunto dell’ETF continuerà a provenire dalla sua base di conoscenza
neutrale, non commerciale, unica e consolidata, costituita dalle competenze nello sviluppo del capitale
umano e dai suoi punti di connessione con l’occupazione, su cui si creano partenariati a lungo termine
e fiducia reciproca, attraverso un approccio di apprendimento politico. Gli interventi dell’ETF sono
soprattutto a livello di sistema e di politiche, con un lavoro limitato alla realizzazione di misure politiche
concordate in comune. Contrariamente al ruolo di altri donatori, l’ETF non fornisce importi significativi
di finanziamenti a un paese, bensì sostiene le politiche in materia di relazioni esterne dell’UE,
compreso l’aiuto allo sviluppo nel settore dello sviluppo del capitale umano. Questo comprende anche
competenze nell’adeguamento degli approcci dell’UE allo sviluppo del capitale umano, al contesto dei
paesi partner e al sostegno fornito a soluzioni sviluppate prendendo in considerazione le peculiarità
6
del paese .
Questa prospettiva a medio termine sposa l’obiettivo di rafforzare l’efficienza e la responsabilità delle
agenzie dell’UE, come sancito dalla tabella di marcia della Commissione, sul seguito dato
7
all’approccio comune sulle agenzie decentralizzate dell’UE .
L’efficienza e la responsabilità saranno raggiunte e registrate come segue:
■
risultati: pianificazione e organizzazione delle attività, con un’attenzione rivolta ai risultati da
raggiungere in ogni regione (i risultati sono a un livello superiore nella catena di valore dei risultati
rispetto alla precedente previsione a medio termine, che si è concentrata sul raggiungimento dei
risultati istituzionali);
5
Codice di condotta dell'UE in materia di divisione dei compiti nell'ambito della politica di sviluppo, COM(2007) 72 definitivo.
6
V. PPMI (2012): http://bit.ly/zZo5cL..
7
http://bit.ly/14bx37L.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 11
■
rilevanza: rafforzata tramite i sistemi e gli strumenti esistenti dell’ETF, quali la consultazione
regolare con le parti interessate, il processo di Torino e le analisi degli specifici settori politici;
■
efficienza: pianificazione orientata ai risultati, attuazione, monitoraggio, valutazione e uso
estensivo dell’approccio del quadro logico dai piani di progetti strategici a quelli annuali;
■
efficacia: valutazione dei costi dei risultati legati alla gestione, basata sulle attività, e all’utilizzo
degli indicatori essenziali di rendimento;
■
sostenibilità: creazione della titolarità delle parti interessate nazionali, agevolando l’apprendimento
politico attraverso un’ampia partecipazione e un approccio olistico all’IFP e generando una
flessibilità organizzativa resistente per gestire le sfide e l’incertezza;
■
impatto: misurazione regolare e gestione del valore aggiunto e dell’impatto, oltre alle rese e ai
risultati.
L’impegno dell’ETF nell’adoperarsi per il raggiungimento dell’impatto è sostenuto anche dal
collegamento più ravvicinato degli obiettivi strategici della previsione a medio termine con gli obiettivi
annuali in ogni programma di lavoro, nonché associandoli con dei traguardi per garantire un
monitoraggio efficace ed efficiente.
La presente prospettiva a medio termine è definita all’interno della ripartizione delle risorse della
proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale. Con una forte diminuzione dello
stanziamento medio per paese dei fondi del titolo 3 da 178 167 EUR nel 2012 a 158 402 EUR nel
2014, l’ETF ha ragioni per ribadire la sua preoccupazione circa il raggiungimento dell’impatto atteso a
livello di paese.
Qualora le risorse finali e il bilancio venissero ridotti rispetto a queste ipotesi, l’attuale previsione a
medio termine potrebbe essere adeguata nei seguenti modi per mantenere l’impatto degli interventi
dell’ETF:
■
fissazione di priorità negative di macro-livello (per decidere in quali paesi lavorare in ogni anno
delle prospettive pluriennali) e
■
sulla base delle esigenze politiche identificate nella presente prospettiva a medio termine,
garanzia del coordinamento delle azioni dell’ETF con il sostegno dell’UE alla cooperazione allo
sviluppo (per esempio, il progetto FRAME avrà un impatto sui documenti della strategia del paese;
un approccio simile potrebbe essere adottato in altri paesi e regioni).
2
Contesto politico
2.1
Contesto politico europeo
Le politiche dell’UE in materia di relazioni esterne e di approcci interni in materia di istruzione,
8
formazione e di occupazione, plasmano la cooperazione dell’ETF con i suoi paesi partner . Gli
approcci interni dell’UE in materia di istruzione e di formazione, nonché la loro dimensione esterna,
offrono ispirazione ai paesi partner per riflettere sul futuro dei loro sistemi di istruzione e di formazione.
Le iniziative presentate in questo capitolo riflettono il modo in cui l’UE determini il programma globale
a livello di istruzione e formazione, promuovendo la dimensione internazionale delle politiche europee.
Tale capitolo dimostra che il capitale umano e lo sviluppo delle competenze stanno diventando una
questione trasversale sia per le politiche interne, sia per le politiche esterne dell’UE.
8
L'allegato 6 specifica nel dettaglio le politiche e ne dimostra l'impatto sul lavoro dell'ETF all’interno dei paesi. Esso, inoltre,
indica l'impatto che queste politiche esercitano sulle specifiche attività e sulla copertura geografica e tematica nel programma di
lavoro.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 12
Politiche dell’UE in materia di IFP
Strategia Europa 2020 e contesto politico. Il contributo dell’istruzione e della formazione alla
competitività economica è una delle principali priorità dell’UE per il prossimo decennio. La strategia
9
Europa 2020 conferisce priorità alle tematiche della “crescita e dell’occupazione” e colloca il periodo
2010-20 nel contesto della ripresa dalla crisi economica e della crescente urgenza di uno sviluppo
economico sostenibile. La strategia riguarda tre priorità principali: crescita intelligente, crescita
sostenibile e crescita solidale ed è integrata da sette “iniziative faro”, che forniscono un quadro
attraverso il quale l’UE e le autorità nazionali rafforzano reciprocamente i loro sforzi in settori a favore
delle priorità di Europa 2020, quali innovazione, economica digitale, occupazione, gioventù, politica
industriale, povertà ed efficienza delle risorse. Di queste iniziative faro due risultano particolarmente
10
significative: Youth on the move(Gioventù in movimento) e Un’agenda per nuove competenze e per
11
12
l’occupazione . Inoltre, dal 2010, la Piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione sociale
sancisce le azioni per raggiungere l’obiettivo dell’UE di ridurre il numero di persone colpite dalla
povertà e dall’esclusione sociale di almeno 20 milioni entro il 2020.
13
La strategia Istruzione e formazione 2020 (2009) fornisce un quadro strategico per la
cooperazione europea nell’istruzione e nella formazione fino al 2020 e stabilisce quattro obiettivi
strategici:
■
fare in modo che l’apprendimento permanente e la mobilità divengano una realtà;
■
migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione;
■
promuovere l’equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva;
■
incoraggiare la creatività e l’innovazione, compresa l’imprenditorialità, a tutti i livelli dell’istruzione
e della formazione.
La trasparenza e la cooperazione nell’IFP tra gli Stati membri sono promosse dal processo di
Copenaghen, che si ricollega alla strategia Istruzione e formazione 2020. Alla riunione tenutasi a
Bruges il 7 dicembre 2010, i ministri per l’istruzione e la formazione professionale, le parti sociali
europee e la Commissione europea hanno concordato obiettivi comuni per la formazione
professionale per il periodo 2011-20 nel comunicato di Bruges. Tale comunicato afferma che “il
Cedefop e l’ETF dovrebbero continuare, conformemente ai rispettivi mandati specifici, a sostenere lo
sviluppo e l’attuazione delle politiche, a riferire sui progressi compiuti a favore degli obiettivi strategici
e dei risultati a breve termine e a fornire elementi concreti per definire le politiche in materia di
istruzione e formazione professionale”. Al contempo “dovrebbero essere rafforzati gli scambi e la
cooperazione con i potenziali paesi candidati all’adesione, con i paesi destinatari dello strumento di
vicinato assistiti dall’ETF […].”
Il comunicato indica inoltre che verrà redatto un elenco di risultati a breve termine per il periodo
2015-17. Il cosiddetto “riesame 2014” si concentrerà sulla definizione di risultati a breve termine e
continuerà a porre l’enfasi sugli obiettivi strategici e sui progressi compiuti dagli Stati membri e dai
paesi candidati nel periodo 2011-14, nel contesto della crisi economica e dell’elevato tasso di
9
http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm.
10
http://ec.europa.eu/education/yom/com_it.pdf.
11
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0682:FIN:IT:PDF.
12
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0758:FIN:IT:PDF.
13
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2009:119:0002:0010:IT:PDF.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 13
disoccupazione giovanile. Entro l’inizio del 2015 si prevede l’adozione di ulteriori conclusioni del
Consiglio e di un comunicato. L’ETF fornirà un contributo a questo processo.
14
La comunicazione della Commissione europea “Un nuovo slancio per l’IFP (2010)” enfatizza il
contributo dell’IFP per affrontare le sfide economiche e sociali, in particolare per quanto riguarda
l’efficienza e l’equità sul mercato del lavoro. Il documento indica poi che la politica dell’Unione europea
in materia di IFP “dovrebbe essere oggetto di ulteriori dibattiti politici e di apprendimento reciproco a
livello della comunità internazionale, compresi i paesi terzi e le organizzazioni internazionali
interessate. Una nuova cooperazione strutturata potrebbe essere lanciata con i paesi del “nuovo
vicinato”, mentre la cooperazione con i paesi candidati – già in atto - potrebbe essere ulteriormente
approfondita, anche con il sostegno della Fondazione europea per la formazione professionale (ETF),
che ha già dimostrato il proprio valore aggiunto per quanto riguarda lo sviluppo di
programmi di studio IFP e di tecnologie didattiche di qualità nei paesi in questione. Gli strumenti e
approcci di riferimento comuni europei rappresentano un’importante piattaforma sulla quale basare la
modernizzazione dei sistemi IFP dei paesi partner dell’Unione, compresi quelli impegnati nel processo
di adesione. Tale cooperazione possiede le potenzialità per contribuire allo sviluppo regionale, al
miglioramento della gestione della mobilità legale ed alla lotta contro l’immigrazione clandestina.”
La comunicazione “Ripensare l’istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati
socioeconomici” (2012) promuove l’occupabilità, la competitività e il dialogo interculturale nel
rafforzamento delle competenze chiave trasversali nelle politiche di apprendimento lungo tutto l’arco
della vita. L’attenzione immediata a livello europeo si concentrerà sulle seguenti azioni chiave.
1.
Maggiore attenzione specifica per paese e maggiore sostegno agli Stati membri.
L’ETF continuerà a cooperare con il Cedefop sullo stato dell’arte dei sistemi di IFP nei paesi candidati.
Per gli altri paesi partner, l’ETF farà ricorso al processo di Torino per determinare lo stato dell’arte e la
visione per l’IFP in ogni paese e fornirà una valutazione dei progressi compiuti nel raggiungimento dei
risultati auspicati.
2.
Accelerazione del potenziamento dell’apprendimento sul lavoro, in particolare mediante
l’istituzione di un’Alleanza per gli apprendistati a livello dell’UE.
L’Alleanza europea per gli apprendistati e, in particolar modo, il prossimo quadro di qualità per i tirocini
raccolgono gli sforzi profusi dagli Stati membri dell’UE, dalle parti sociali, dall’industria, da altri attori
pertinenti e dalla Commissione europea per sviluppare formazioni di alta qualità simili ad apprendistati
e per sviluppare l’eccellenza nell’apprendimento basato sul lavoro. L’ETF agirà come una parte
interessata fondamentale, promuovendo i principi dell’Alleanza nei paesi partner.
3.
Creazione di uno spazio europeo delle abilità e delle qualifiche.
Lo spazio europeo per le abilità e le qualifiche mira a promuovere una maggiore convergenza tra gli
strumenti dell’Unione per la trasparenza e per il riconoscimento, in modo da garantire la possibilità di
un agevole riconoscimento transfrontaliero delle abilità e delle qualifiche, sulla base di valutazioni
continue e nell’ottica di promozione dell’approccio basato sui risultati dell’apprendimento.
Nel periodo 2014-17, l’ETF contribuirà alla preparazione dell’iniziativa in materia di spazio europeo
delle abilità e delle qualifiche, partendo dall’ampia esperienza nei paesi partner sulla riforma dei
14
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0296:FIN:IT:PDF.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 14
sistemi delle qualifiche, dai quadri nazionali delle qualifiche e dal miglioramento delle qualifiche
format.
4. Finanziamento dell’istruzione per la crescita per rafforzare l’impegno dedicato alla
qualificazione professionale, alla formazione continua e alla riqualificazione della
manodopera.
5. Iniziativa europea per "Aprire l’istruzione".
6. Azioni di educazione all’imprenditorialità.
L’ETF utilizzerà gli “orientamenti strategici in materia di educazione all’imprenditorialità” della
Commissione nella cooperazione con i paesi partner, consentendo loro di riconoscere il valore
dell’investimento in materia di educazione all’imprenditorialità e applicherà l’approccio più adeguato
per il loro contesto a livello nazionale.
7. Partenariati tra il mondo dell’istruzione, delle imprese e della ricerca.
L’ETF promuove la cooperazione tra l’istruzione, la formazione e la ricerca, come parte di analisi
politiche fondate su dati concreti (evidence-based), quali il processo di Torino, lo Small Business Act
(SBA), l’analisi occupazione/occupabilità.
Il nuovo programma Erasmus + può fornire uno strumento per i paesi partner per la cooperazione con
le diverse parti interessate europee nella promozione delle azioni summenzionate.
Politiche e strumenti in materia di relazioni esterne
La politica di allargamento dell’UE guida il processo di espansione dell’UE tramite l’adesione di
nuovi Stati membri. Il nuovo strumento di assistenza preadesione (IPA II) punta a un approccio più
coerente e strategico per l’assistenza preadesione, concentrando l’attenzione su cinque settori politici
fondamentali. Il settore politico chiave pertinente per il lavoro dell’ETF è rappresentato da: “(c)
occupazione, politiche sociali e sviluppo delle risorse umane”.
L’ETF concentrerà i suoi interventi sull’assistenza fornita ai paesi al fine di sviluppare approcci più
coerenti e strategici in linea con la loro visione, sul rafforzamento dell’impatto attraverso accordi
istituzionali migliorati e sul processo di monitoraggio. Il contributo nella preparazione dei programmi
annuali o pluriennali, da adottare ai sensi di IPA II, sarà l’elemento fondante del sostegno dell’ETF
fornito alla Commissione europea nel periodo in considerazione.
L’ETF ricorrerà anche alla strategia 2020 per l’Europa sudorientale (SEE 2020) e alla strategia per
il Danubio, come documenti di riferimento per ispirare azioni nei paesi della regione.
15
16
La politica di vicinato è la strategia dell’UE per la cooperazione con 16 paesi vicini . Lo strumento
europeo di vicinato (ENI) sostiene una cooperazione politica più profonda, una maggiore
integrazione economica con l’UE e una transizione efficace e sostenibile verso la democrazia. La
cooperazione con i paesi vicini dell’UE si baserà sul principio “more for more”, come proposto dalla
comunicazione congiunta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di
sicurezza e della Commissione europea, “Una risposta nuova ad un vicinato in cambiamento”.
15
http://eeas.europa.eu/enp/index_it.htm.
16
La politica europea di vicinato è un approccio collaborativo tra l'UE e i paesi partecipanti per aumentare la stabilità, la
sicurezza e la prosperità nelle economie limitrofe all'UE.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 15
17
Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale
(2011) si incardina su tre elementi: 1) trasformazione democratica e sviluppo istituzionale, con
particolare attenzione alle libertà fondamentali, alle riforme costituzionali, alla riforma del sistema
giudiziario e alla lotta contro la corruzione; 2) un partenariato più forte con la popolazione, con
particolare enfasi sul sostegno alla società civile e sulle maggiori opportunità di scambi e di contatti
interpersonali, particolarmente per i giovani; e 3) crescita e sviluppo economico sostenibili ed inclusivi,
in particolare attraverso il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), all’IFP, al miglioramento dei
sistemi sanitari e d’istruzione e allo sviluppo delle regioni più povere.
L’Unione per il Mediterraneo (UpM) costituisce un quadro per le relazioni politiche, economiche e
sociali tra l’UE e i paesi del Mediterraneo sudorientale e si ispira agli obiettivi sanciti nella
dichiarazione di Barcellona, lavorando nella fattispecie per la creazione di uno spazio di pace,
stabilità, sicurezza e prosperità economica condivisa, nonché per il pieno rispetto dei principi
democratici, dei diritti umani e delle libertà fondamentali e per la promozione della comprensione tra
culture e civiltà nella regione euromediterranea.
L’UE sta inoltre lavorando al rafforzamento di alcuni aspetti di cooperazione con i paesi del
partenariato orientale, negoziando accordi di associazione e fornendo una solida base politica per
far avanzare le relazioni. L’ETF è attiva nelle piattaforme n. 4 “Contatti interpersonali” e n. 2
“Integrazione economica e convergenza con le politiche dell’UE”.
L’adozione di una “strategia per un nuovo partenariato rafforzato con l’Asia centrale”, da parte
del Consiglio europeo nel giugno del 2007, ha incentivato al dialogo sia regionale, sia bilaterale e ha
rafforzato la cooperazione dell’UE con i cinque paesi su questioni fondamentali come la riduzione
della povertà, lo sviluppo sostenibile e la stabilità. La piattaforma per l’istruzione UE-Asia centrale,
che ha avuto avvio nel febbraio del 2012, sostiene l’UE nel rafforzamento delle riforme dell’istruzione
nella regione, promuovendo il dialogo politico, nonché migliorando il coordinamento dei progetti e dei
programmi in materia di istruzione, con il finanziamento di donatori.
Tra gli altri documenti politici pertinenti per il lavoro dell’ETF si annovera la comunicazione che
18
aumenta l’impatto della politica UE dello sviluppo: un programma per il cambiamento ,
adottata nell’ottobre del 2011, che propone di continuare a sostenere l’inclusione sociale e lo sviluppo
umano con un livello di aiuto dell’UE pari almeno al 20%.
Altre politiche pertinenti
19
Lo Small Business Act dell’Unione europea inquadra l’approccio dell’UE per sostenere lo
sviluppo delle piccole imprese, compreso il contributo allo sviluppo del capitale umano. I suoi obiettivi
chiave comprendono la promozione dell’apprendimento imprenditoriale e le capacità imprenditoriali.
L’ETF sostiene questi obiettivi attraverso regolari valutazioni basate su indicatori nell’Europa
sudorientale e in Turchia. Nei paesi del Mediterraneo meridionale e orientale e nell’ambito di una più
ampia assistenza dell’UE, l’ETF basa il suo sostegno sulla carta euro-mediterranea per l’impresa, che
si concentra ancora una volta sull’apprendimento imprenditoriale e sulle capacità imprenditoriali.
La comunicazione della Commissione, “Piccole imprese, grande mondo — un nuovo
20
partenariato per aiutare le PMI a cogliere le opportunità globali” (2011) stabilisce i seguenti
obiettivi: i) fornire alle PMI informazioni adeguate e facilmente accessibili sulle modalità per estendere
17
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2011:0200:FIN:it:PDF.
18
http://ec.europa.eu/europeaid/what/development-policies/documents/agenda_for_change_it.pdf.
19
http://bit.ly/7aIt3C.
20
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2011:0702:FIN:IT:PDF.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 16
la loro attività al di fuori dell’UE; ii) migliorare la coerenza delle attività di sostegno; iii) migliorare
l’efficienza economica (cost-effectiveness) delle attività di sostegno; iv) colmare le lacune esistenti in
materia di servizi di sostegno; e, v) stabilire condizioni eque e garantire la parità di accesso alle PMI di
tutti gli Stati membri dell’UE.
Il piano d’azione imprenditorialità 2020 (2012) definisce una visione rinnovata e un insieme di azioni
da intraprendere per sostenere l’imprenditorialità in Europa. Detto piano si basa su tre pilastri:
sviluppare l’istruzione e la formazione all’imprenditorialità; creare il giusto contesto imprenditoriale;
definire modelli di ruolo e sensibilizzare gruppi specifici. L’ETF sta utilizzando il piano d’azione come
strumento di riferimento per il suo lavoro con i paesi partner.
L’aggiornamento del 2012 della comunicazione sulla politica industriale evidenzia il ruolo
fondamentale del capitale e delle competenze umane per la competitività, per la crescita e
l’occupazione e presenta una serie di misure di accompagnamento volte alla creazione di posti di
21
lavoro e all’aumento dell’investimento nel capitale umano e nello sviluppo delle competenze.
La comunicazione della Commissione sulla migrazione (2011) indica la necessità che l’UE rafforzi
le politiche di migrazione esterna, concludendo partenariati con paesi terzi, che affrontino le questioni
relative alla migrazione e alla mobilità attraverso un approccio reciprocamente positivo. Tale filosofia
ha ispirato la comunicazione della Commissione e le conclusioni del Consiglio sull’approccio globale
in materia di migrazione e mobilità (GAMM), adottate rispettivamente nel novembre 2011 e nel
maggio 2012, che forniscono un quadro globale per la politica dell’UE in materia di migrazione
esterna, in linea non soltanto con la politica estera e con la politica di sviluppo dell’UE, ma anche con
le politiche interne come la strategia Europa 2020 e con le politiche in materia di occupazione e
istruzione. L’istruzione e la formazione svolgono un ruolo fondamentale per un’integrazione di
successo dei migranti nella società e nel mercato del lavoro.
L’ETF svolge un ruolo chiave nell’attuazione dei partenariati di mobilità, da una prospettiva di
competenze e occupazione, che sono stati firmati tra l’UE e la Repubblica moldova (2008), la Georgia
(2009), l’Armenia (2011) e il Marocco (2013) e nei negoziati sulla migrazione e il dialogo sulla mobilità
lanciato tra l’UE e la Tunisia, la Giordania e l’Azerbaigian, che possono determinare la firma dei
partenariati di mobilità.
Programmi delle presidenze UE
L’ETF seguirà da vicino l’agenda delle presidenze dell’UE e coopererà con queste ultime con la
Commissione europea per garantire gli opportuni collegamenti.
2.2
Contesto del paese partner
I paesi partner dell’ETF coprono una vasta gamma di regioni, di sfondi socio-economici e di questioni
relative allo sviluppo umano. Le situazioni nell’Europa sudorientale, in Turchia, in Russia, nell’Europa
22
orientale, in Asia centrale e nel Mediterraneo sudorientale sono molto diverse e tutte sono coinvolte
da profondi mutamenti collegati agli specifici contesti demografici, economici, sociali e politici.
Nel 2010 e nel 2012, l’ETF ha condotto, nel corso di un biennio, il processo di Torino, al fine di
identificare le necessità politiche nazionali: quali obiettivi siano stati raggiunti, quali siano le sfide
rimanenti, quali siano le priorità per il periodo successivo.
Sebbene il processo di Torino dimostri che nelle riforme in materia di IFP siano stati compiuti
considerevoli progressi da parte dei paesi partner, la tornata 2012-13 ha rivelato che i paesi non sono
21
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0582:FIN:IT:PDF.
22
Pertanto, l'assistenza dell'UE ai paesi partner richiede un'impostazione differenziata, progressiva e basata su chiari parametri
di riferimento, COM (2003) 104 definitivo.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 17
ancora in grado di raggiungere gli obiettivi delle loro riforme, che sono in molti casi ambiziose. C’è un
percorso futuro da seguire, che varia a seconda del contesto e dell’evoluzione del paese. Il processo
di Torino nel 2012 ha identificato una serie di settori prioritari in cui intervenire, sia con un’azione
compiuta dai paesi stessi, sia potenzialmente come ispirazione per l’assistenza esterna, soprattutto da
parte dell’UE. Tali settori prioritari sono stati formulati secondo cinque elementi basilari, descritti in
questo capitolo. Maggiori dettagli sono reperibili nell’allegato 2. I risultati dell’analisi delle conclusioni
del processo di Torino, sulla base dello schema di tali elementi, sono stati ripresi in sette settori
tematici prioritari descritti nella sezione III.2 del presente documento. Tale analisi rappresenta la base
degli interventi dell’ETF, secondo la prospettiva a medio termine 2014-17.
Il processo di Torino conferma che, mentre le necessità in materia di sviluppo dei paesi partner sono
diverse e fortemente connesse al contesto del paese, esiste un certo livello di convergenza nelle
necessità politiche, mentre i decisori politici cercano di posizionare l’IFP in un contesto di
apprendimento lungo tutto l’arco della vita. I paesi partner sono ispirati dal dibattito internazionale tra
esperti in materia di IFP: l’IFP è importante sia nel contesto educativo, sia in quello economico, poiché
rappresenta uno strumento per l’occupabilità a breve e a lungo termine; i paesi sono consapevoli dei
contributi importanti dell’IFP per l’inclusione sociale, per la crescita e la competitività; sono inoltre
consapevoli della necessità di portare avanti riforme in materia di IFP quanto a un processo a lungo
termine, in connessione con gli altri segmenti dei sistemi d’istruzione e con l’occupazione e sono
23
consapevoli del fatto che sussiste un’esigenza di profondere sforzi persistenti . Come stabilito dalla
dichiarazione del processo di Torino nel 2013 (v. allegato 3), i paesi desiderano anche focalizzare la
loro attenzione sull’impatto delle politiche e delle strategie, ossia passare dalla progettazione
all’attuazione politica e, in ultima istanza, alla valutazione. Come ultimo aspetto, ma non per questo
meno importante, i risultati del processo di Torino mettono in risalto l’esigenza di un’attenzione
continua rivolta al rafforzamento di capacità delle parti interessate, tenute a progettare e attuare le
riforme nei loro paesi. La grande sfida per tutti i paesi consiste nel rafforzare la rilevanza dell’offerta di
IFP con le necessità del mercato del lavoro. È questo il principale motore per incentivare l’innovazione
nell’IFP.
La seguente sezione descrive alcuni dei risultati e alcune delle sfide rimanenti per i paesi partner
dell’ETF, nonché le prospettive per l’azione futura, sulla base dello schema dei cinque elementi
basilari del processo di Torino.
Visione
Il processo di Torino documenta il passaggio nei paesi partner dalla necessità iniziale di condurre
un’opera di sensibilizzazione sull’importanza dell’IFP tra tutte le parti interessate fondamentali
all’elaborazione di una visione condivisa e una strategia che riprenda l’intero settore. Si tratta di un
importante salto qualitativo. L’ampiezza e la profondità di tali strategie variano a seconda del paese e
della regione. Nell’Europa sudorientale e in Turchia, esse sono fortemente ispirate dagli standard e
delle buone prassi dell’UE, soprattutto nei paesi candidati. Nell’Europa orientale e in Asia centrale, il
lavoro si concentra attualmente sullo sviluppo di nuove strategie per l’IFP, dopo anni di attenzione
posta sull’istruzione generale e superiore. Questo pone l’Europa orientale e l’Asia centrale in una
buona posizione per lo sviluppo di strategie più coerenti e integrate. Nel Mediterraneo sudorientale, la
primavera araba ha contribuito fortemente alla promozione dell’idea dell’IFP come uno strumento per
il rafforzamento dell’occupabilità e dell’inclusione sociale. Tale posizione si riflette in un numero
crescente di paesi che sviluppano strategie, sebbene a un livello molto diverso di attuazione. La
partecipazione di un numero maggiore di parti interessate nella progettazione e nell’attuazione di
strategie, assieme alla necessità di creare una maggiore coerenza con le strategie in altri settori, resta
una questione da affrontare per ulteriori sviluppi. Le visioni dei paesi devono prestare un’attenzione
23
Relazione trasnazionale del 2012 dell’ETF sul processo di Torino.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 18
ancora maggiore a questioni come l’inclusione sociale e la competitività. Il processo di Torino
conferma la necessità in tutti i paesi partner di rafforzare lo sviluppo e l’utilizzo dei dati concreti nel
processo decisionale e attuativo politico in materia di IFP, nonché di oltrepassare la visione a breve
termine di molte delle strategie attuali, per adottare una prospettiva a più lungo termine (come per la
strategia SEE 2020).
Efficienza esterna: dare una risposta alla domanda economica
La consapevolezza dei paesi alla necessità che i loro sistemi di IFP diano risposte pertinenti ai mercati
del lavoro locali, regionali e internazionali è cresciuta, come indica il processo di Torino, soprattutto
laddove si registrano elevati tassi di disoccupazione (9,0%-44,9% nell’Europa sudorientale e in
Turchia, dal 5,4% al 18,7% nel Mediterraneo sudorientale, dal 5,5% al 19,3% nell’Europa orientale e
24
dallo 0,4% all’11,6% in Asia centrale) . In alcune regioni, dove la disoccupazione giovanile è un
problema (tassi che arrivano fino al 30% per l’Egitto e la Giordania, al 36% per la Palestina o al 42%
per la Tunisia), soprattutto tra le donne giovani, l’IFP, in quanto strumento, è stata posta all’apice
dell’agenda politica all’indomani della primavera araba. Ciononostante, i sistemi di IFP in tutte le
regioni sono ancora lontani dall’essere in grado di fornire una risposta appropriata a queste enormi
necessità di occupabilità, donde la necessità di continuare a lavorare in settori quali il legame tra l’IFP
e l’occupazione e l’occupabilità, l’apprendimento imprenditoriale, le capacità per la creazione di PMI,
la crescita, la migrazione, le competenze e i meccanismi di apprendimento basato sul lavoro. L’offerta
molto limitata di IFP costante e la carenza di informazioni su questa tematica sembrano indicare
l’ulteriore necessità di lavorare in questo importante segmento dell’offerta di IFP, fondamentale per
rispondere alla domanda economica. È oggetto di discussione la questione del maggior
coinvolgimento del settore privato, soprattutto in termini di meccanismi come i consigli settoriali, che
coordinano la cooperazione tra l’istruzione e le imprese per garantire che l’IFP fornisca una risposta
alla richiesta del mercato del lavoro. Si tratta di una tematica trasversale in tutte le regioni dal
momento che crea una piattaforma per le qualifiche e le competenze che può sfociare
nell’apprendimento costante, che sviluppa le competenze imprenditoriali e che rafforza l’occupabilità.
Un’altra sfida comune non ancora risolta è l’esigenza di rendere l’IFP un’opzione più attraente per i
cittadini, sviluppando dei percorsi per l’istruzione costante e agendo con campagne di
sensibilizzazione sui suoi punti di forza come strumento per il passaggio al lavoro.
Efficienza esterna: dare una risposta alla domanda sociale
Nonostante il fatto che la consapevolezza sul ruolo che possono svolgere i sistemi di IFP in termini di
maggiore inclusione sociale per i gruppi vulnerabili sia aumentata nei paesi nel corso degli ultimi anni,
il processo di Torino dimostra che si tratta di una tematica con un ampio margine di miglioramento.
Tra le regioni, il rafforzamento dell’apprendimento per gli adulti, per affrontare le sfide dei gruppi
vulnerabili, spicca come un aspetto fondamentale. In questo rientrano le donne, i giovani svantaggiati
e le persone con bisogni educativi speciali, le minoranze e le comunità rurali. Esso comprende anche
il problema degli abbandoni dall’IFP. In alcune regioni, come il Mediterraneo sudorientale, altri gruppi
vulnerabili comprendono le persone al di fuori di qualsiasi ciclo d’istruzione e al di fuori dal mercato del
lavoro e coloro che lavorano per il settore informale. Sebbene alcuni paesi abbiano introdotto misure
concrete per affrontare l’importanza che l’IFP risponda alle esigenze dei cittadini, il processo di Torino
e la dichiarazione indicano che tale questione dovrebbe essere affrontata trasversalmente, poiché si
collega a tutte le altre tematiche fondamentali: la visione, la qualità e la governance, tra l’altro. L’ETF
ritiene inoltre che l’IFP possa sostenere il rafforzamento della cittadinanza.
24
Relazione trasnazionale del 2012 dell'ETF sul processo di Torino.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 19
Efficienza interna
Nell’ambito del processo di Torino, questo elemento basilare affronta principalmente questioni relative
alla qualità interna del sistema. Malgrado gli sforzi profusi negli ultimi anni, i sistemi di IFP sono
spesso lontani dall’essere in grado di garantire la qualità. La maggior parte dei paesi nelle varie
regioni sta già lavorando in alcuni settori fondamentali, come l’istituzione di qualifiche nazionali,
comprese le competenze chiave e la convalida dell’apprendimento completato precedentemente
(coprendo la dimensione transnazionale delle qualifiche, una tematica fondamentale in alcune
regioni). Vi è comunque una forte domanda affinché venga effettuato un ulteriore lavoro e venga
fornito un ulteriore sostegno in questo campo. L’esigenza di migliorare la formazione degli insegnati e
dei formatori, sia nelle scuole (comprese le necessità in servizio e pre-servizio), sia nelle imprese, è
un’altra tematica individuata nella maggior parte dei paesi come un aspetto critico per il successo
delle riforme in atto, per le quali devono ancora essere profusi sforzi considerevoli. L’espansione
dell’IFP, orientata al mercato del lavoro, a livello post-secondario come un’alternativa all’istruzione
superiore, emerge inoltre come una priorità in tutte le regioni. A tal riguardo, alcune azioni sono già
state avviate in alcuni paesi, ma ancora come un settore da sviluppare ulteriormente. Analogamente,
l’orientamento professionale è stato individuato dal processo di Torino come una questione chiave per
l’efficienza. Alcuni paesi hanno cominciato ad affrontare tale tematica, ma resta ancora molto da fare
prima che dei sistemi moderni funzionali possano essere istituiti in molti paesi partner dell’ETF. In
questa tematica rientra con forza anche la necessità di migliorare l’apprendimento degli adulti,
collegata al deficit nell’offerta e nelle informazioni relative alla qualità della formazione costante. In
sintesi, nel settore della qualità si stanno realizzando molte iniziative; tuttavia, l’elemento mancante è
costituito dal concetto e dal meccanismo globale per lo sviluppo di una cultura di garanzia della qualità
nei sistemi di IFP, connessa a questioni quali la trasparenza, la responsabilità e i risultati. La qualità
resta un settore in cui compiere ancora molti sforzi.
Governance
La governance emerge nel processo di Torino come uno dei settori in cui molte azioni stanno avendo
luogo. Nel contempo, occorrono più sforzi e maggiore sostegno. L’analisi rivela che i paesi devono
progredire verso modelli di buona governance, caratterizzata dalla partecipazione e dall’anticipazione
e che l’approccio della governance multilivello, sia verticale (nazionale, regionale, settoriale, locale),
sia orizzontale (diverse parti interessate a ogni livello decisionale), è applicabile a tutti i paesi
all’interno dei loro specifici contesti nazionali. In tale approccio a quest’ampia tematica l’ETF si
concentra sulla governance delle funzioni dell’IFP, compresa la mappatura degli accordi istituzionali
tramite l’analisi funzionale. Alcuni paesi si concentrano sull’orientamento dei processi di
decentralizzazione, altri sul rafforzamento dell’autonomia scolastica, altri ancora sull’istituzione di enti
o di autorità che possano aumentare sia la partecipazione, sia la responsabilità delle parti interessate
e, nel contempo, sul coordinamento, particolarmente importante in paesi con settori di IFP molto
frammentati. Il lavoro sull’ammodernamento della governance dei sistemi di IFP è appena iniziato ma
costituisce uno dei settori da sviluppare ulteriormente.
3
Il mandato, la visione, la missione e i principi d’azione dell’ETF
3.1
Mandato
Il regolamento di rifusione dell’ETF, adottato nel dicembre 2008, specifica che l’ETF ha come compito
quello di contribuire, nel contesto delle politiche di relazioni esterne dell’UE, allo sviluppo del capitale
umano nei paesi partner, definito come un’attività che contribuisca allo sviluppo lungo tutto l’arco della
vita delle capacità e delle competenze degli individui attraverso il miglioramento dei sistemi di
istruzione e formazione professionale.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 20
25
Il regolamento di rifusione segue il modello degli sviluppi dell’UE dal 2000 , posizionando l’istruzione
e la formazione professionale nel contesto dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, adottando
una panoramica olistica dell’istruzione e della formazione professionale, coprendo lo sviluppo del
capitale umano basato sui diversi sottosettori dell’istruzione, compresi i punti di connessione con il
mercato del lavoro.
Inoltre esso posiziona le attività dell’ETF nell’approccio politico all’assistenza esterna contenuto nello
strumento di assistenza preadesione (IPA-II), nello strumento europeo di vicinato (ENI) e nello
strumento per la cooperazione allo sviluppo (DCI). Tali strumenti pongono un’enfasi maggiore sul
sostegno ai paesi partner nella definizione e nell’attuazione di strategie allineate con le priorità
politiche nazionali.
26
Il mandato definisce i temi e le funzioni che inquadrano il lavoro dell’ETF . Dal 2010 (con
27
l’introduzione di una nuova politica di pianificazione dell’ETF ), la pianificazione e l’attuazione
28
seguono un approccio tridimensionale: geografico , funzionale e tematico. Nell’esecuzione del suo
mandato, nel periodo 2014-17, l’ETF baserà il proprio lavoro su tre temi fondamentali (per ulteriori
informazioni dettagliate sulle priorità tematiche riprese in ognuno dei temi fondamentali, v. la sezione
III).
A.
Analisi politica fondata su dati concreti in materia di IFP
Questa tematica fondamentale comprende tutte le analisi politiche generali in materia di sistemi di
IFP, effettuate nell’ambito del processo di Torino a scadenza biennale con un approccio olistico [v.
sezione III.1], e l’analisi degli specifici settori politici [v. sezione III.2]. Quest’ultima comprende le
dimensioni relative alle competenze delle valutazioni e delle analisi dello Small Business Act nel
settore dell’occupazione e dell’occupabilità, nonché dei quadri nazionali delle qualifiche.
B.
Ammodernamento del sistema di IFP
Tale tematica fondamentale, che affronta l’IFP da una prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco
della vita, comprende il lavoro in due settori tematici: la governance multilivello e la garanzia della
qualità.
C.
Approcci innovativi per una rilevanza rafforzata dell’offerta di IFP rispetto al mercato del
lavoro, alla coesione economica e sociale
Questo tema copre i seguenti settori tematici: qualifiche e sistemi delle qualifiche, apprendimento e
insegnamento nell’IFP, qualità nell’IFP, occupazione e occupabilità, dimensione delle competenze
della migrazione, della mobilità, dell’apprendimento imprenditoriale e delle capacità imprenditoriali.
Inoltre, l’ETF continuerà a esercitare quattro funzioni:
25
V. la relazione congiunta del 2008 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro “Istruzione e
formazione 2010”, dal titolo: “L'apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l'innovazione”, relazione del
Consiglio, 5723/08, Bruxelles, 31 gennaio 2008.
26
L'articolo 1.1 definisce i paesi partner, l'articolo 1.2. i settori politici (temi) e l'articolo 2 le funzioni.
27
Decisione del direttore ETF/10/DEC/0032, 6 dicembre 2010.
28
Albania, Algeria, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Egitto, ex Repubblica jugoslava di Macedonia,
Georgia, Islanda, Israele, Giordania, Kazakhstan, Kosovo (questa designazione è ripresa fatte salve le posizioni sullo statuto ed
è in linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e con il parere della Corte internazionale di
giustizia sulla dichiarazione d'indipendenza del Kosovo - in prosieguo “Kosovo”), Kirghizistan, Libano, Libia, Repubblica
moldova, Montenegro, Marocco, Palestina, Russia, Serbia, Siria, Tagikistan, Tunisia, Turchia, Turkmenistan, Ucraina e
Uzbekistan. Il regolamento di rifusione introduce anche un potenziale margine di flessibilità nell’ambito geografico dell'ETF, per
consentire alla Commissione di utilizzare le competenze dell'ETF al di fuori dei 30 paesi e territori partner che sostiene
attualmente (articolo 1, lettera c)).
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 21
F1 – sostegno all’Unione europea;
F2 – rafforzamento di capacità;
F3 – analisi politica e
F4 – divulgazione e creazione di reti
3.2
Visione per il 2017
La visione dell’ETF è quella di rendere l’istruzione e la formazione professionale nei paesi
partner un volano per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e per lo sviluppo sostenibile,
con un’enfasi particolare sulla competitività e sulla coesione sociale.
3.3
Missione
L’ETF aiuta i paesi in transizione e in via di sviluppo a sfruttare il potenziale del proprio capitale umano
attraverso la riforma dei sistemi di istruzione, formazione e dei mercati del lavoro nel quadro della
politica per le relazioni esterne dell’UE.
Come stabilito nella visione, il lavoro dell’ETF in materia di IFP si concentra sull’istruzione e sulla
formazione professionale da un punto di vista olistico e secondo un prospettiva di apprendimento
lungo tutto l’arco della vita.
3.4
Principi d’azione dell’ETF
Nel definire le sue attività, l’ETF rispetterà i seguenti principi:
■
l’ETF è un’agenzia dell’UE che fornisce informazioni imparziali e non commerciali sulle politiche
pubbliche per lo sviluppo del capitale umano nei suoi paesi partner.
■
l’ETF incoraggia la titolarità e un’ampia partecipazione tra le parti interessate pertinenti nei suoi
paesi partner. A tal riguardo, l’ETF sostiene la creazione di consenso e di apprendimento
reciproco tra gli attori, creando così una connessione tra l’analisi politica e gli accordi sulle scelte
politiche e l’attuazione. La titolarità e la partecipazione sono le condizioni necessarie per lo
sviluppo sostenibile, contribuendo a rafforzare la resistenza dei sistemi nazionali sia da un punto
di vista economico che sociale e prendendo in considerazione la capacità delle organizzazioni
nazionali di affrontare le sfide e l’incertezza;
■
l’ETF crede in un approccio decisionale politico di tipo olistico, che prenda in considerazione il
contesto di ogni paese e si basi su dati concreti. L’IFP è considerata in un ampio contesto in
termini delle sue connessioni con l’occupazione, l’inclusione sociale, lo sviluppo delle imprese, la
competitività e lo sviluppo sostenibile;
■
le priorità dell’ETF evolvono a seconda dei cambiamenti nel suo ambiente operativo, delle priorità
dell’UE e delle specifiche richieste da parte dell’Unione europea. L’ETF si concentra sulle priorità
che determinano un elevato impatto con le risorse disponibili;
■
in qualità di agenzia dell’UE, l’ETF garantisce una coerenza tra il suo lavoro nei paesi partner e il
suo sostegno alla programmazione all’interno degli strumenti e dei progetti di cooperazione allo
sviluppo dell’UE.
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 22
PARTE I
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 23
PARTE II
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 24
PARTE II: STRATEGIA E OBIETTIVI SPECIFICI
DELL’ETF
1
Contesto: strategia dell’ETF 2014-20
La prospettiva a medio termine 2014-17 è ideata per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della
strategia dell’ETF come illustrato di seguito:
obiettivo 1: processo decisionale politico fondato su dati concreti, al fine di sostenere le informazioni
e le capacità del paese partner a tutti i livelli del ciclo della politica in materia di IFP, generando
innovazione e sviluppo sostenibile;
obiettivo 2: sostegno alla politica dell’UE, al fine di rinforzare la dimensione esterna delle politiche
dell’UE nello sviluppo del capitale umano.
Di conseguenza, l’ETF contribuirà ai seguenti risultati a lungo termine nei paesi partner:
■
un processo decisionale politico in materia di IFP più efficace con una migliore governance;
■
un’occupabilità più elevata e una coesione sociale e territoriale rafforzata.
29
30
L’obiettivo 3 e l’obiettivo 4 della strategia dell’ETF per il periodo 2014-20 sono principi orizzontali
fondamentali di questa previsione a medio termine, che sostengono tutte le attività svolte dall’ETF.
Pertanto, si registrerà un incremento della responsabilità e della fiducia nell’organizzazione e le
competenze, che gioveranno ai paesi partner, saranno oggetto di sviluppo e consolidamento [v. in
particolare sezioni I.2, III e IV].
2
Obiettivi strategici 2014-17
Obiettivo strategico 1: rafforzamento dell’analisi fondata su dati concreti della politica in materia di
IFP;
obiettivo strategico 2: ammodernamento dei sistemi di IFP in una prospettiva di apprendimento
lungo tutto l’arco della vita;
obiettivo strategico 3: aumento della rilevanza dell’offerta di IFP rispetto al mercato del lavoro e alla
coesione economica e sociale.
Tali obiettivi sono definiti partendo dal presupposto che saranno disponibili le risorse e il personale
previsti dalla proposta della Commissione europea per un quadro finanziario pluriennale per l’ETF,
ossia 84 740 000 EUR per il periodo dal 2014 al 2017 e 135 posti per il 2014 (94 agenti temporanei) e
31
132 per il 2017 (92 agenti temporanei) .
3
Elementi chiave per l’attuazione degli obiettivi strategici 2014-17
Le priorità strategiche per il periodo 2014-17 sono state identificate sulla base di diverse fonti:
29
Obiettivo 3: partenariato e comunicazione, al fine di rafforzare la cooperazione e la comunicazione con le parti interessate
fondamentali che svolgono un ruolo attivo nello sviluppo del capitale umano.
30
Obiettivo 4: sviluppo dell'organizzazione, al fine di essere un'organizzazione dell'UE affidabile ed efficiente, massimizzando i
risultati e aumentando l'efficacia.
31
Per informazioni più dettagliate sulle risorse finanziarie e umane consultare la sezione IV.3.
PARTE II
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 25
■
le analisi delle politiche nazionali e regionali stilate su base biennale nell’ambito del processo di
Torino, connesse ad altre analisi di sviluppi nei paesi, che si concludono con un insieme di
necessità di settori politici [sezione III.1];
■
gli sviluppi politici dell’UE e l’assistenza, sia nelle relazioni esterne, sia nelle politiche interne con
una dimensione esterna [sezione I.2];
■
l’attuale o futura disponibilità di competenze in diversi settori tematici/politici presso l’ETF [sezione
III];
■
il lavoro svolto nei paesi partner dai donatori e la complementarietà tra loro in termini di valore
aggiunto che può essere da loro apportato.
Il risultato di questo processo di identificazione è rappresentato dai settori tematici su cui l’ETF
prepara in modo mirato i suoi interventi, seguendo i principi dell’enfasi, della differenziazione e
dell’orientamento d’impatto [sezione III].
La logica dell’intervento in ciascun paese è differenziata secondo le specifiche necessità politiche e i
criteri interni per la fissazione delle priorità nella distribuzione delle risorse – vale a dire sia a livello
finanziario che umano:
1. l’importanza strategica dello sviluppo del capitale umano nell’assistenza dell’UE per il paese,
compresa sia l’importanza strategica generale del paese per l’UE (ossia le relazioni contrattuali
esistenti), sia il ruolo dello sviluppo del capitale umano nella dotazione per la cooperazione allo
sviluppo;
2.
la prontezza e la volontà del paese a cooperare con l’UE/ETF per rispettare la responsabilità e
la condizionalità reciproche (cioè “more for more”), al fine di assicurare la potenziale
sostenibilità degli interventi dell’UE/ETF, compresa l’importanza dello sviluppo del capitale
umano nelle politiche nazionali; l’impegno delle parti interessate nella riforma del capitale
umano e, in particolare, lo sviluppo dell’IFP e delle competenze e gli impegni del paese nel
mettere a disposizione le risorse per l’attuazione delle riforme;
3.
il previsto impatto/valore aggiunto di qualsiasi intervento dell’ETF, compresa l’importanza dello
sviluppo del capitale umano nelle politiche nazionali; l’impegno delle parti interessate nella
riforma del capitale umano e, in particolare, l’IFP e lo sviluppo delle competenze; interventi
significativi dell’ETF al fine di sostenere le necessità del paese attraverso un approccio mirato,
differenziato e orientato all’impatto e la complementarietà con altri donatori nello sviluppo del
capitale umano nel paese, la volontà di cooperare con l’UE/ETF e la potenziale sostenibilità
degli interventi dell’ETF.
All’interno di questa previsione a medio termine, gli interventi dell’ETF nei paesi sono pluriennali, al
fine di sostenere le prospettive a medio e lungo termine delle politiche in materia di IFP.
Gli interventi principali definiti dagli elementi di cui sopra sono presentati nella parte III. Sono
giustificati dai risultati nei paesi durante la precedente previsione a medio termine e dalle sfide
rimanenti. Gli obiettivi degli interventi sono formulati utilizzando un approccio di analisi delle lacune
per affrontare ciò che manca alla luce dei cambiamenti strutturali nei paesi nel settore dell’IFP. Gli
interventi dell’ETF, in quanto tali, sono definiti sulla base delle funzioni nel regolamento istitutivo
dell’ETF e si basano sulle diverse posizioni politiche e sulle metodologie elaborate nella previsione a
medio termine 2010-13, ispirate dai pertinenti sviluppi dell’UE. I risultati attesi sono espressi in termini
di esiti, sottolineando l’effetto che il lavoro dell’ETF avrà in questi paesi.
PARTE II
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 26
4
Presupposti
Tali obiettivi sono definiti partendo dal presupposto che saranno disponibili le risorse e il personale
previsti dalla proposta della Commissione europea per un quadro finanziario pluriennale per l’ETF,
ossia 84 740 000 EUR per il periodo dal 2014 al 2017 e 135 posti per il 2014 (94 agenti temporanei) e
32
132 per il 2017 (92 agenti temporanei) . Ai sensi del regolamento istitutivo dell’ETF (art. 16, paragrafo
5), il consiglio di amministrazione adotta il bilancio della Fondazione, che diventa definitivo dopo
l’adozione del bilancio generale dell’Unione europea ed è adeguato di conseguenza.
33
La distribuzione del sussidio per i quattro anni della prospettiva a medio termine sarà la seguente :
Per tematica fondamentale:
A.
analisi politica fondata su dati concreti in materia di IFP: 54% (45 470 000 EUR);
B.
ammodernamento del sistema di IFP: 20% (16 950 000 EUR);
C.
approcci innovativi per una rilevanza rafforzata dell’offerta di IFP rispetto ai mercati del lavoro,
alla coesione economica e sociale: 26% (22 320 000 EUR).
Per intervento principale:
1. processo di Torino: 13% (10 610 000 EUR);
2.
sviluppi tematici: 17% (14 240 000 EUR);
3.
Europa sudorientale e Turchia: 22% (18 720 000 EUR);
4.
Mediterraneo sudorientale: 20% (17 220 000 EUR);
5.
Europa orientale: 18% (15 720 000 EUR);
6.
Asia centrale: 10% (8 240 000 EUR).
Per funzione:
F1. sostegno all’Unione europea: 20% (16 950 000 EUR);
F2. rafforzamento di capacità: 30% (25 420 000 EUR);
F3. analisi politica: 40% (33 900 000 EUR);
F4. divulgazione e creazione di reti: 10% (8 470 000 EUR).
32
Per informazioni più dettagliate sulle risorse finanziarie e umane v. sezione IV.3.
33
Cifre e percentuali che utilizzano il metodo di determinazione del bilancio sulla base delle attività (v. allegato 7).
PARTE II
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 27
PARTE II
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 28
PARTE III: INTERVENTI PRINCIPALI
1
Analisi politica fondata su dati concreti
1.1
Analisi del sistema fondata su dati concreti in materia di IFP: il processo di
Torino
Definizione e obiettivi generali
Prefiggendosi in particolare il raggiungimento del primo obiettivo strategico menzionato in questa
previsione a medio termine, il processo di Torino è un processo partecipativo che conduce a un’analisi
fondata su dati concreti delle politiche in materia d’istruzione e di formazione professionale (IFP) in un
determinato paese. Viene svolto per creare un consenso sui possibili modi di gestione futuri nella
politica in materia di IFP e di sviluppo del sistema. Questo comprende anche la determinazione dello
stato dell’arte e della visione per l’IFP in ogni paese, nonché una valutazione dei progressi che tali
paesi stanno compiendo nel raggiungere i risultati attesi. Il valore aggiunto del processo di Torino
risiede nel suo carattere partecipativo (il processo stesso) e nel fatto che integra l’IFP all’interno del
contesto socio-economico. Il processo di Torino mira a garantire che l’analisi sia corroborata da dati
pertinenti e avvenga attraverso il dialogo strutturato. Da questo punto di vista, l’ETF aiuta i paesi a
raccogliere le informazioni da diverse fonti e incentiva il dialogo politico in tutte le fasi del ciclo politico,
sulla base della creazione di reti delle parti interessate nazionali. In sintesi, il processo di Torino
propone un sistema generale di analisi politica effettuata con i paesi, anche per fini di rafforzamento di
capacità e non come valutazione esterna. Lo scopo ultimo è quello che tutti i paesi effettuino solidi
esercizi di autovalutazione fondati su dati concreti e che l’ETF agevoli le revisioni tra pari con altri
paesi partner e con gli Stati membri dell’UE.
Più specificamente, il processo di Torino è un vettore per:
■
lo sviluppo di una comprensione comune di una visione, di priorità e di una strategia per lo
sviluppo dell’IFP a medio termine, esplorando possibili opzioni per l’attuazione di tale visione e/o
per la concretizzazione di ulteriori progressi;
■
la progettazione e la valutazione di politiche nazionali e affidabili in materia di IFP, sulla base di
dati concreti o della conoscenza e della collaborazione;
■
l’aggiornamento delle analisi e dei risultati a intervalli regolari;
■
l’identificazione di opportunità per l’apprendimento politico tra i paesi partner e con l’UE;
■
l’aiuto ai paesi, consentendo loro di coordinare meglio i contributi dei donatori al fine di
raggiungere le priorità nazionali concordate.
Inoltre, il processo di Torino fornisce le raccomandazioni dell’EFT agli strumenti di assistenza esterna
dell’UE e funge da base per la progettazione della strategia di sostegno ai paesi partner.
Il processo di Torino è stato ispirato da processi di riesame e di apprendimento a livello di UE,
soprattutto dal processo di Bruges-Copenaghen in materia di IFP. Esso si basa sui seguenti quattro
principi:
■
titolarità sia del processo, sia dei risultati (relazione finale) da parte dei leader politici e delle parti
interessate del paese partner;
■
ampia partecipazione da parte dei gruppi pertinenti delle parti interessate, fornendo la base per
la creazione di consenso tra gli attori locali;
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 29
■
un approccio olistico, utilizzando un ampio concetto di IFP con un approccio sistemico,
includendo la risposta dell’IFP all’ambiente economico e sociale in cui opera;
■
una valutazione fondata su dati concreti o sulle conoscenze, che risulta fondamentale
affinché i paesi prendano decisioni informate sugli sviluppi politici e registrino i progressi.
Gli interventi dell’ETF per il rafforzamento di capacità e per l’analisi politica comprendono anche il
progetto Torinet, descritto in appresso. Torinet esegue azioni specifiche di rafforzamento di capacità,
che sono mirate a sostenere i paesi affinché questi siano in grado di attuare meglio le diverse
modalità del processo di Torino e che soddisfano altre necessità di rafforzamento di capacità
identificate non soltanto durante l’attuazione del processo di Torino, ma anche durante altre attività di
sostegno dell’ETF.
Premessa
Il processo di Torino ha avuto due diverse tornate, la prima nel 2010 e la seconda nel 2012,
coinvolgendo la maggior parte dei paesi dell’ETF ma con alcune eccezioni. Mentre la tornata del 2010
aveva come scopo quello di introdurre il concetto di analisi politica fondata su dati concreti nei paesi
partner, svolgendo allo stesso tempo una relazione in un unico quadro analitico, l’edizione del 2012 si
è concentrata sull’istituzione di una solida linea di riferimento per le relazioni future sui progressi nelle
diverse dimensioni. In entrambe le tornate, sono state preparate le relazioni per paese, seguite dalle
relazioni regionali (in linea con la ripartizione delle quattro regioni dove opera l’ETF) e una relazione
finale transnazionale. Ogni edizione ha raggiunto il proprio momento saliente con un’importante
34
conferenza internazionale (tenutasi rispettivamente a Torino nel 2011 e nel 2013 ), dove è stato
promosso uno scambio tra diversi paesi e regioni e con la comunità internazionale di esperti in
materia di IFP. L’edizione del 2012 ha anche compreso quattro conferenze regionali per discutere i
risultati delle relazioni regionali, nonché l’apprendimento tra pari e la divulgazione. Alcuni di questi
eventi (nel caso dell’Europa sudorientale e della Turchia e del Mediterraneo sudorientale) hanno
compreso una discussione sui risultati dell’analisi del processo di Torino al livello più elevato
35
(ministeriale), nei cosiddetti forum dei leader politici .
Dal 2010 viene sviluppato il progetto Torinet per sostenere il rafforzamento di capacità nei paesi
partner, parallelamente all’attuazione del processo di Torino.
Giustificazione
Le valutazioni eseguite sia dall’ETF, sia da persone esterne del processo di Torino, coincidono nel
sottolineare la percezione positiva del processo nei paesi partner dell’ETF, in qualità di strumento utile
per l’analisi politica, per l’identificazione delle priorità e delle sfide e come una prima fase sulla via
della preparazione di politiche fondate su dati concreti nei paesi. In alcuni casi, il processo di Torino è
stato strettamente legato allo sviluppo e all’approvazione di strategie per il settore dell’IFP in un
determinato paese. In altri, ha contribuito a introdurre nel programma politico alcuni aspetti innovativi
di riforma. I donatori e le organizzazioni di esperti internazionali in materia di IFP hanno anch’essi
reagito positivamente ai risultati del processo di Torino - sia le relazioni nazionali, sia quelle regionali
sono state considerate utili per le analisi periodiche dei sistemi di IFP. Il formato biennale riflette il ciclo
di rendicontazione per il processo europeo di Bruges-Copenaghen e, conseguentemente, accentua
l’opportunità di un apprendimento politico tra l’UE e i paesi partner in politiche attinenti l’IFP e lo
sviluppo di strumenti. Per ultimo, ma non per importanza, il fatto che il processo di Torino sia condotto
nella maggior parte dei paesi partner spiana la via per una classificazione sulla base di parametri tra i
paesi e nei confronti dell’UE.
34
V. dichiarazione di Torino del 2013 in allegato al presente documento.
35
La riunione per il Mediterraneo sudorientale ha coinvolto solo i paesi arabi del Mediterraneo.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 30
La principale sfida affrontata è ancora determinata dalle limitate capacità per la produzione e l’utilizzo
di dati concreti nel processo decisionale politico in materia di IFP. Per questo motivo il processo di
Torino stimola le azioni di rafforzamento di capacità (per esempio attraverso il progetto Torinet), in
particolare negli anni alterni tra una tornata e l’altra. Tuttavia, l’attuazione del processo di Torino in sé,
in particolare con il sostegno dell’ETF ai paesi nella fase preparatoria delle relazioni per paese e
nell’organizzazione del processo, rappresenta una possibilità unica per incentivare la consapevolezza
relativamente all’importanza dei dati concreti nel processo decisionale politico e al fine di creare nel
contempo una maggiore capacità. Questa è una delle ragioni principali per proseguire l’attuazione del
processo di Torino nel 2014 e nel 2016.
Altre sfide importanti riguardano la necessità di aumentare la titolarità e la partecipazione, nonché la
possibilità di passare dalla fase di progettazione politica a quella di attuazione politica e quindi di
promuovere le capacità dei paesi di stilare relazioni suoi progressi compiuti.
Obiettivi
Il periodo coperto da questa previsione a medio termine comprende la gestione di due ulteriori tornate
del processo di Torino, una nel 2014 e l’altra nel 2016. Mentre gli obiettivi generali del processo di
Torino, secondo la descrizione nella prima sezione di questo capitolo, rimangono invariati e sono
applicabili alle prossime tornate, c’è un’evoluzione nel processo di Torino che l’ETF sta riprendendo in
una nuova visione per le prossime due tornate.
L’obiettivo principale per le prossime fasi è quello di rendere il processo di Torino un approccio di
analisi politica per sostenere il processo decisionale politico nei paesi partner attraverso
l’apprendimento politico. Ciò implica un avvicinamento agli elementi centrali del ciclo politico e un
passaggio attraverso diverse fasi (soprattutto un passaggio dall’identificazione del problema e dalla
formulazione politica per giungere all’attuazione politica, al monitoraggio e alla valutazione politica).
Esso implica anche l’utilizzo del processo di Torino come strumento per assistere i decisori politici
(governi e parti interessate pertinenti) nella scelta di un insieme di azioni da alternative complesse in
condizioni contestuali incerte.
Dato il fatto che i paesi partecipanti al processo di Torino sono in fasi molto diverse in termini di
decisioni politiche per il settore dell’IFP, l’approccio sarà applicato gradualmente attraverso le
prossime due tornate, sulla base di diverse modalità di partecipazione.
Il rafforzamento di capacità sarà attuato per gli scopi di analisi politica, coinvolgendo i leader politici
che rappresentano le istituzioni esecutive e legislative e la società civile, nonché per i membri delle
reti politiche in diverse fasi del ciclo politico.
Le prossime edizioni del processo di Torino porranno una maggiore enfasi sulla rendicontazione
relativa ai progressi, utilizzando il processo di Torino del 2012 come base, e introdurranno anche la
possibilità di spostarsi verso una classificazione basata su parametri tra paesi, ma anche a livello di
UE (il che è particolarmente pertinente per i paesi candidati).
Nel 2014 i paesi candidati parteciperanno al processo di Bruges, dove i progressi saranno misurati
sulla base delle priorità per il periodo 2011-20, sancite nel comunicato di Bruges. Nel 2014 l’ETF
sosterrà i paesi candidati sulla rendicontazione dei 22 risultati a breve termine per migliorare la qualità
dell’IFP. Nel 2016 questa verrà eseguita sulla base dei risultati a breve termine sanciti dal Consiglio
nel 2014. Anche il processo di Torino, ispirato dal processo di Bruges, sarà attuato nei paesi
candidati.
Attività
L’ETF avvierà l’analisi politica per paese nei suoi paesi partner nel 2014 e nel 2016. Ogni edizione
sarà preparata sulla base degli insegnamenti tratti dalla precedente e seguendo gli orientamenti e la
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 31
visione summenzionati. La preparazione delle relazioni per paese del processo di Torino sarà seguita
dall’elaborazione di quattro relazioni regionali e da una relazione transnazionale. Il tutto sarà integrato
da attività di apprendimento politico e di divulgazione a livello regionale e transnazionale nel 2015 e
nel 2017.
La metodologia proposta dall’ETF ai paesi per il processo di Torino si basa su tre elementi: a) il
quadro analitico (che copre la visione politica per l’IFP, un’analisi dell’efficienza esterna e interna del
sistema, il contributo dell’IFP all’inclusione sociale e alla governance dei sistemi di IFP); b) gli
indicatori essenziali dell’ETF e c) la descrizione del processo (comprese le diverse modalità di
partecipazione per i paesi).
Al fine di mantenere il valore dell’esercizio, si prevede che rimarranno costanti il formato e l’approccio
generali per il processo di Torino. Ciononostante, l’ETF continuerà a perfezionare il quadro e gli
indicatori sulla base degli ulteriori sviluppi dell’esercizio di rendicontazione di Copenaghen/Bruges,
sulla base del lavoro del gruppo interagenzie, guidato dall’UNESCO, e nel quadro del G20 in seguito
al vertice del 2010 di Seul. Lo scopo consiste nell’agevolare le sinergie e l’apprendimento politico tra i
paesi partner dell’ETF e le politiche e gli strumenti che rientrano nella cooperazione rafforzata dell’UE
in materia di IFP. Si riconosce l’aumento, per gli effetti della globalizzazione, dell’interdipendenza
economica e sociale tra l’UE e i suoi paesi limitrofi. Il quadro analitico e gli indicatori includeranno
elementi che forniranno sinergie e consentiranno di tesaurizzare i risultati dei programmi dell’UE,
attuati dall’ETF, come FRAME in SEET oppure GEMM in SEMED. Ulteriori dettagli saranno forniti nei
programmi di lavoro annuali.
Durante la prospettiva a medio termine 2014-17, l’ETF continuerà a sviluppare gli orientamenti e il
sostegno al rafforzamento di capacità ai paesi partner che partecipano al processo di Torino. Nel
corso della prospettiva a medio termine, l’ETF continuerà a rafforzare le capacità, incoraggiando
l’autovalutazione tramite il sostegno alle capacità per un’analisi politica partecipativa, olistica e fondata
sui dati concreti. La pratica del processo decisionale politico fondato su dati concreti si basa sulle
capacità e sull’esperienza. Il suo sviluppo in modo solido ed efficace è quindi un processo che
richiede diversi anni. Tale sostegno assumerà due forme. In primo luogo, l’ETF continuerà a
sviluppare il suo sostegno dedicato ed esclusivo per le capacità, riunendo i leader politici delle funzioni
esecutive e legislative in forum di leader politici, che sono stati avviati nel 2011-13 nell’Europa
sudorientale e nel Mediterraneo meridionale. In secondo luogo, a un livello più tecnico, l’ETF fornirà
tecniche di formazione politica fondate su dati concreti per i funzionari, i professionisti, i ricercatori, gli
esperti di statistica delle istituzioni del settore pubblico e privato, seguendo il progetto di rafforzamento
di capacità Torinet. Si prevede che tale esercizio porti per gli stati partner un aumento della tendenza
a effettuare autovalutazioni secondo il processo di Torino, rispetto alle analisi eseguite dall’ETF. Entro
la fine della prospettiva a medio termine, tutti i paesi partner dovrebbero effettuare delle
autovalutazioni.
L’ETF continuerà a rafforzare capacità tra i rappresentanti delle istituzioni - leader o decisori politici.
Gli interventi si differenzieranno, garantendo che almeno un paese per regione sarà in grado di
diventare il riferimento a livello di conoscenza per i suoi vicini in ogni regione per l’analisi politica.
Nel caso dei riesami di Bruges/Copenaghen per i paesi candidati, l’ETF continuerà a cooperare con il
Cedefop, con il coordinamento della DG EAC, per garantire un contributo solido e pertinente di ogni
paese e della regione per la relazione generale.
Infine, l’ETF continuerà a organizzare una conferenza internazionale per la divulgazione e
l’apprendimento politico alla conclusione di ogni tornata, coinvolgendo i decisori politici di tutte le
regioni, dell’UE e delle organizzazione internazionali. Si prevede che tali eventi avranno luogo nel
2015 e nel 2017.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 32
L’ETF rafforzerà i suoi strumenti e le sue procedure per strutturare sistematicamente le azioni del suo
programma di lavoro sui risultati del processo di Torino, in modo che il processo si istituzionalizzi
come il punto di riferimento vivente per la pianificazione dell’ETF e per il sostegno giornaliero ai paesi.
Risultati previsti
■ esecuzione in tutti i paesi di una solida analisi politica con informazioni sullo sviluppo e
sull’attuazione delle riforme in materia di IFP nei paesi, con l’applicazione dei quattro principi
(titolarità, partecipazione, approccio olistico e fondazione su dati concreti);
■
esecuzione di una solida analisi politica per i risultati a breve termine del comunicato di Bruges
per i paesi candidati e sua integrazione nella relazione sui paesi dell’UE preparata dal Cedefop;
■
a livello d’analisi politica di rafforzamento di capacità tramite Torinet e il forum dei leader politici,
funzione di almeno un paese in quanto cluster di conoscenza in ogni regione.
1.2
Analisi fondata su dati concreti dei settori politici dell’IFP
L’analisi dei settori politici comprende le valutazioni dello Small Business Act, che si concentrano sulla
dimensione, sull’occupazione e sull’occupabilità relative alle capacità, nonché sui quadri nazionali
delle qualifiche. La presentazione viene fornita nella parte III.2 sugli sviluppi tematici nei settori
dell’apprendimento imprenditoriale, delle capacità imprenditoriali, dell’occupazione e dell’occupabilità,
delle qualifiche e dei sistemi delle qualifiche.
2
Sviluppi tematici
In generale, l’ETF è guidata dal principio di garantire la coerenza politica tra l’istruzione e la
formazione professionale, l’occupazione e lo sviluppo del settore privato come un modo per
aumentare la competitività e per creare società inclusive nei paesi partner. L’ETF adotta un approccio
olistico nei confronti dell’IFP, ricorrendo a un ampio concetto sia per i giovani, sia per gli adulti, a una
formazione iniziale e continua per gli studenti, per i disoccupati o i dipendenti, aderendo a un
approccio sistematico e prendendo in considerazione non soltanto gli elementi del sistema e come
questi comunichino, ma anche come il sistema di IFP risponda all’ambiente economico e sociale in cui
opera. Il termine olistico fa anche riferimento alle tipologie di formazione formale, informale e non
formale.
Nel periodo 2014-20 gli obiettivi di politica trasversale da raggiungere sono l’inclusione sociale, la
competitività e, più in generale, lo sviluppo sostenibile. Anche l’innovazione rappresenta una
questione trasversale, sia per quanto concerne il miglioramento continuo dei sistemi, sia per quanto
riguarda i nuovi approcci per lo sviluppo di metodologie e di strumenti per sostenere il cambiamento di
prassi dell’IFP. Inoltre, i seguenti settori politici: qualifiche e sistemi delle qualifiche, governance
dell’IFP, apprendimento e insegnamento nell’IFP, garanzia della qualità nell’IFP, occupazione e
occupabilità, dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità, apprendimento
imprenditoriale e capacità imprenditoriali, sono considerati di strategica importanza per il lavoro
dell’ETF nei paesi partner e sono oggetto di sviluppo di competenze, in modo da sostenere meglio le
operazioni dell’ETF nei paesi e nelle regioni.
All’interno di ognuno di questi settori prioritari tematici pluriennali e istituzionali, l’obiettivo dell’ETF è
quello di:
■
sviluppare strumenti e approcci metodologici per sostenere le operazioni dell’ETF nei paesi
partner prendendo in considerazione (i) gli sviluppi e le necessità della politica del paese, (ii) le
politiche dell’UE in materia di IFP, di occupazione, d’inclusione sociale e d’imprenditoria e (iii) gli
sviluppi internazionali;
■
monitorare da vicino gli sviluppi politici nei paesi partner;
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 33
■
agevolare la divulgazione la condivisione delle conoscenze sugli sviluppi politici nei paesi partner
e nell’UE.
Risultati previsti
I risultati previsti entro la fine del 2017 sono i seguenti:
■
consulenza politica personalizzata e interventi mirati sulla base delle necessità dei paesi partner;
■
consulenza con informazioni approfondite fornita all’UE, al fine di contribuire alla programmazione
dell’assistenza ai paesi partner e al dialogo politico;
■
dibattito internazionale integrato sullo sviluppo dell’IFP nei paesi in via di sviluppo e in transizione.
Le attività specifiche per raggiungere questi obiettivi sono presentate in seguito in ogni settore
tematico.
2.1
Qualifiche e sistemi delle qualifiche
Giustificazione
L’ETF lavora da molti anni con i paesi partner alla riforma dei sistemi delle qualifiche, concentrandosi
sugli standard di occupazione e di formazione, sulla valutazione basata sulle competenze e, dal 2005,
sui quadri nazionali delle qualifiche e sul miglioramento delle qualifiche professionali. In particolare,
l’ETF sostiene i paesi partner nel determinare come possano adattare e applicare l’EQF (European
qualification framework, quadro europeo delle qualifiche) alle loro circostanze nazionali.
L’inventario dell’ETF degli sviluppi dei quadri nazionali delle qualifiche nei paesi partner mostra che la
maggior parte di questi sta riformando i propri sistemi delle qualifiche per migliorare la qualità delle
qualifiche stesse e la loro rilevanza nei confronti del mercato del lavoro e dei discenti. Due sono le
tendenze evidenti: un passaggio alla riformulazione delle qualifiche, definite dai risultati
dell’apprendimento, e la diffusione rapida ed estesa dei quadri nazionali delle qualifiche. La maggior
parte dei paesi sta legiferando in materia di quadri nazionali delle qualifiche oppure li ha già introdotti
e ha avviato i necessari processi di sostegno per la creazione di istituzioni, impegnando le parti
interessate e sviluppando standard.
Il processo di Torino del 2012, i requisiti formali e i contatti informali indicano tutti che i paesi partner
guarderanno all’ETF per un sostegno costante per i prossimi anni. L’EQF fornisce sia un modello
tecnico, sia un punto di riferimento, cui quasi tutti i paesi partner auspicano di allineare i propri sistemi
nazionali, anche quelli che non sono candidati all’adesione all’UE. Nella maggior parte dei casi, i paesi
partecipanti al processo di Bologna, ma non all’EQF, hanno cominciato a sviluppare dei quadri
nazionali delle qualifiche in materia di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Un numero
crescente di paesi del vicinato sta aderendo ai dialoghi sulla migrazione e sulla mobilità oppure ai
partenariati per la mobilità con l’UE e considera i quadri nazionali delle qualifiche e la convalida
dell’apprendimento non formale e informale come strumenti per agevolare la migrazione e la mobilità
legali e per integrare i migranti di ritorno. In Asia centrale, i quadri nazionali delle qualifiche sono
considerati quali strumenti per la riforma dell’IFP.
Per tutti i paesi, lo sviluppo delle qualifiche professionali pertinenti per l’IFP e per la formazione
professionale continua a livello iniziale, secondario e terziario è una priorità. Le qualifiche esistenti
sono inadeguate sotto molti punti di vista. Al fine di migliorare la pertinenza e la qualità, per garantire
lo sviluppo, il mantenimento e l’uso delle qualifiche, occorrono nuove strutture di governance. Molti
paesi prevedono di sviluppare consigli settoriali. Altre modifiche istituzionali includono l’istituzione di
enti di coordinamento come le autorità per le qualifiche e l’istituzione di agenzie di garanzia della
qualità. Le nuove qualifiche influenzeranno progressivamente la valutazione, la certificazione e i
processi di apprendimento, impegnando diverse parti interessate. Alcuni paesi stanno
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 34
concettualizzando i loro quadri nazionali delle qualifiche, altri hanno in atto politiche e alcuni hanno già
dato avvio alla fase di attuazione. L’ETF sta sviluppando diversi strumenti per sostenerli nel passaggio
alla fase successiva.
I paesi partner iniziano da contesti nazionali specifici, da cui vengono sviluppati nuovi sistemi. L’ETF
fornisce un valore aggiunto ai processi di riforma dei paesi partner tramite le sue competenze, la sua
imparzialità e la sua posizione unica come agenzia dell’UE in grado di condividere, adattare e
sostenere l’attuazione degli strumenti e delle politiche dell’UE e senza le limitazioni classiche del
sostegno limitato nel tempo per i progetti. L’ETF presta quindi una particolare attenzione al
rafforzamento delle capacità di decisori politici e professionisti. Oltre al dialogo delle parti interessate, i
paesi hanno sempre più bisogno di rendere operativo e istituzionale il ruolo delle parti interessate. Lo
scambio di esperienze tra i paesi partner e con i paesi europei e i paesi terzi pertinenti è
particolarmente importante.
Gli approcci differenziati, basati sul livello di attuazione nazionale in questo settore tematico, che,
assieme alla governance, rappresentano i settori dove più frequentemente interviene l’ETF, sono
presentati nell’allegato 4.
Obiettivi
■ Messa a disposizione delle conoscenze per la riforma dei sistemi delle qualifiche nei paesi
partner, nelle varie fasi di pianificazione e attuazione, compreso il sostegno allo sviluppo dei
quadri nazionali delle qualifiche, fornendo consulenze su come migliorare le qualifiche
professionali e su come istituire sistemi per la convalida dell’apprendimento non formale.
Attività
■ rafforzamento di capacità degli attori nazionali per aiutarli nella riforma dei loro sistemi delle
qualifiche, in linea con le necessità specifiche e con la fase di sviluppo;
■
studi tematici e istruzioni politiche sull’attuazione delle riforme dei sistemi delle qualifiche nei paesi
partner per fornire informazioni allo sviluppo politico, all’attuazione politica e all’apprendimento
politico – i temi specifici nel periodo di questa prospettiva a medio termine includono gli accordi
istituzionali e giuridici per la creazione dei quadri nazionali delle qualifiche, la convalida
dell’apprendimento non formale, lo sviluppo di sistemi di garanzia della qualità e degli strumenti e
delle prassi per il riconoscimento;
■
aggiornamenti dell’inventario dell’ETF dei quadri nazionali delle qualifiche nei paesi partner e
l’inventario globale ETF-Cedefop-UNESCO sugli sviluppi dei quadri nazionali delle qualifiche, a
cadenza biennale in cooperazione con il Cedefop e l’UNESCO (sulla base di un accordo
reciproco);
■
organizzazione di eventi di condivisione delle conoscenze a livello regionale e di due conferenze
istituzionali dell’ETF, una nel 2014 (indicativamente qualifiche e governance) e la seconda nel
2016 o nel 2017 in cooperazione con la DG EAC, il Cedefop, il gruppo consultivo EQF e i partner
internazionali selezionati;
■
partecipazione al gruppo consultivo EQF e contributi allo sviluppo dello spazio europeo delle
abilità e delle qualifiche;
■
gestione e potenziamento della piattaforma delle qualifiche come comunità internazionale online
di prassi per professionisti di diversi paesi;
■
assistenza e consulenza sull’introduzione di nuove strutture di governance e meccanismi
appropriati di garanzia della qualità;
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 35
■
monitoraggio e analisi di politiche e prassi legate alla riforma dei sistemi delle qualifiche;
■
agevolazione dello scambio di esperienza tra i paesi partner e gli Stati membri;
■
consulenza ai paesi partner sull’adeguamento e sull’applicazione per l’utilizzo nazionale delle
politiche pertinenti dell’UE e che contribuiscono attivamente all’attuazione dell’EQF nella sua
dimensione esterna e allo sviluppo di uno spazio europeo delle abilità e delle qualifiche.
Nell’Europa sudorientale e in Turchia, l’ETF sosterrà i paesi partner nell’allineamento dei loro quadri
nazionali delle qualifiche all’EQF, contribuendo a una loro più ampia integrazione nell’UE. Tutti i paesi
hanno compiuto progressi nella progettazione dei loro quadri nazionali delle qualifiche e l’attuazione
ha avuto inizio in alcuni di essi. La Turchia è già nel gruppo consultivo EQF e si prevede che gli altri
paesi candidati aderiscano al processo di attuazione dell’EQF e si preparino per il processo di
riferimento durante il periodo coperto da questo programma. La creazione di nuove strutture di
governance e la popolazione dei quadri nazionali delle qualifiche con le nuove qualifiche sono delle
priorità.
Nel Mediterraneo sudorientale, l’enfasi dell’ETF viene posta sullo sviluppo dei sistemi delle qualifiche,
compresa l’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche con una particolare attenzione riservata alle
strutture di governance, che comprendono rappresentanti del mondo del lavoro, lo sviluppo di
esperienze pilota a livello settoriale sugli approcci dei risultati dell’apprendimento e lo sviluppo di
meccanismi pilota per la convalida dell’apprendimento non formale e informale.
L’iniziativa regionale esistente in questo campo, il progetto regionale sulle qualifiche settoriali
(Marocco, Tunisia, Egitto e Giordania) continuerà fino al 2017. Essa amplierà il suo ambito di
applicazione per coprire le qualifiche al di là dei due settori economici esistenti e per contribuire allo
sviluppo del quadro nazionale delle qualifiche. Inoltre istituirà un forum e un processo di cooperazione
regionale, compreso un organo direttivo, il comitato Euro-Med e i legami con la Commissione europea
e gli Stati membri. Lo scopo è quello che il progetto sostenga i paesi partecipanti nello sviluppo di
collegamenti con l’EQF per agevolare il riconoscimento e la mobilità. Si prevede che aderiscano altri
paesi regionali nel corso di questa previsione a medio termine.
Nell’Europa orientale l’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche richiederà un’attenzione
particolare. Tutti i paesi dell’Europa orientale stanno sviluppando consigli settoriali, che devono
crescere attraverso un’esperienza pratica. L’ETF continuerà a sostenere l’apprendimento politico
regionale. L’enfasi verrà posta nell’affrontare le competenze attraverso approcci settoriali come una
continuazione di quanto ha svolto l’ETF fino a oggi nel sostenere i consigli delle competenze dei
settori. L’ETF agevolerà inoltre le discussioni e le strategie per la convalida dell’apprendimento non
formale e informale in linea con gli sviluppi e le discussioni sui quadri nazionali delle qualifiche in
relazione ai partenariati per la mobilità e al gruppo di esperti su migrazione e asilo del partenariato
orientale.
In Asia centrale, l’apprendimento politico sui quadri nazionali delle qualifiche è pianificato nel quadro
della piattaforma per l’istruzione per l’Asia centrale.
Risultati previsti
■ rafforzamento delle capacità delle parti interessate e delle istituzioni nei paesi partner dell’ETF al
fine di sviluppare i quadri nazionali delle qualifiche. Passaggio da parte dei paesi partner alla fase
successiva dell’attuazione dei loro quadri nazionali delle qualifiche, sulla base delle misurazioni
effettuate attraverso gli indicatori di maturità politica dell’ETF;
■
messa a disposizione di un insieme di strumenti e approcci per sostenere (i) la riforma dei sistemi
delle qualifiche, (ii) l’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche e (iii) la riprogettazione delle
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 36
qualifiche professionali. Utilizzo di tali strumenti e approcci in diversi paesi partner, anche tramite
interventi finanziati dall’UE;
■
2.2
approfondimento e ampliamento della dimensione esterna dell’EQF: maggior allineamento degli
sviluppi dei quadri nazionali delle qualifiche nei paesi partner con l’attuazione dell’EQF e con lo
spazio europeo delle abilità e delle qualifiche; sostegno a un maggior numero di paesi partner per
la loro partecipazione diretta all’attuazione dell’EQF.
Governance dell’IFP
Giustificazione
Vi è un crescente riconoscimento tra i paesi partner dell’ETF della necessità di passare a modelli di
governance di IFP più partecipativi, in modo da garantire un’efficacia rafforzata e una responsabilità
migliore delle politiche e dei sistemi di IFP. Come dimostrato dai risultati del processo di Torino nel
2010 e nel 2012, la vasta maggioranza dei paesi partner sta compiendo delle azioni per promuovere il
coinvolgimento delle parti interessate nel processo decisionale e nell’ammodernamento del sistema in
materia di IFP. Tali passi comprendono sforzi profusi nel coinvolgimento del settore privato in diversi
aspetti dell’IFP e del lavoro verso una maggiore partecipazione civica, in particolare le organizzazioni
delle parti sociali e le ONG, per sperimentare o introdurre modalità per la delega di responsabilità ai
livelli di governo subnazionale/regionale/locale, per sperimentare una maggiore autonomia scolastica
e per istituire meccanismi di coordinamento a livello nazionale e settoriale. Questo potrebbe
comprendere organizzazioni che perorano la causa dell’inclusione sociale o dello sviluppo sostenibile
e in particolare per la coesione territorio o per i giovani e le donne, che portano all’istituzione dei
meccanismi di coordinamento a livello nazionale e settoriale, sperimentano o introducono deleghe di
responsabilità verso livelli subnazionali/regionali e scolastici. Comunque, la sfida dello sviluppo di
nuovi modelli di governance, che garantiscano azioni coordinate delle parti interessante, trasparenza
e responsabilità, non è ancora superata. Le capacità delle parti interessate di impegnarsi in
partenariati produttivi sono ancora deboli, i meccanismi di coordinamento funzionano in modo limitato
e le decisioni fondamentali su come condividere le responsabilità per una gestione del sistema più
efficace devono ancora essere plasmate.
In seguito alla conferenza del processo di Torino del 2010, l’ETF ha iniziato a lavorare in modo più
sistematico con i paesi partner su come migliorare la governance dell’IFP, secondo il concetto
principale della governance multilivello, che promuove un’azione coordinata tra gli attori pubblici e
privati a livello orizzontale e verticale e che si basa sul principio di sussidiarietà (cioè garantendo che
le decisioni vengano adottate al livello più adeguato). Le azioni fondamentali dell’ETF si sono
concentrate sui seguenti aspetti: (i) lo sviluppo di una metodologia per la mappatura della condivisione
delle responsabilità dei diversi attori (a livello nazionale, settoriale, regionale, locale/scolastico) nelle
specifiche funzioni del sistema d’istruzione e di formazione professionale (cioè la pianificazione, le
qualifiche, la garanzia della qualità, gli aspetti finanziari, la gestione dei fornitori di servizi in materia di
IFP ecc.), come uno strumento per assistere le parti interessate nei paesi partner a capire meglio il
funzionamento del loro sistema e per identificare i punti di forza, di debolezza e le lacune; (ii) l’utilizzo
della previsione come strumento di gestione del cambiamento e di un processo decisionale politico
partecipativo e lungimirante; (iii) progetti pilota a livello regionale e locale o scolastico come strumenti
per l’apprendimento politico e per un processo decisionale politico informato; (iv) il rafforzamento di
capacità delle parti sociali e degli enti settoriali (consigli, comitati) per esercitare in modo efficace il
loro ruolo all’interno delle istanze istituzionali esistenti o fase di sviluppo nei paesi partner dell’ETF.
Nel periodo successivo, l’ETF continuerà a sostenere i paesi partner al fine di sviluppare modelli
migliori di governance in materia di IFP, concentrandosi sul multilivello (nazionale, settoriale,
regionale, locale e scolastico) su due delle molteplici componenti della governance, ossia: (i) la
leadership per l’orientamento strategico del processo decisionale politico e dello sviluppo del sistema
e (ii) la gestione come monitoraggio della responsabilità e dell’efficacia. Nello specifico, l’ETF
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 37
continuerà a far leva sulle esperienze passate (i) rafforzando l’impegno delle parti interessate (settore
privato, autorità regionali/locali, parti sociali e altre ONG della società civile, fornitori di servizi della
formazione) in partenariati produttivi a livello nazionale, regionale/locale e a livello settoriale e (ii)
migliorando gli accordi istituzionali per uno sviluppo politico, un’attuazione e un monitoraggio più
efficaci. In seguito alla dichiarazione del processo di Torino del 2013, particolare enfasi verrà posta sul
finanziamento dell’IFP. Tale funzione attrae una maggior attenzione in tutti paesi partner, in quanto
questi spostano la loro attenzione dallo sviluppo politico all’attuazione di riforme e le necessità di
finanziamento stanno aumentando.
L’approccio differenziato basato sul livello di attuazione nazionale in questo settore tematico, che,
insieme alle qualifiche e ai sistemi delle qualifiche, rappresenta il settore dove più frequentemente
interviene l’ETF, è illustrato nell’allegato 4.
Obiettivi
■ sostegno ai paesi partner dell’ETF per riesaminare i loro accordi istituzionali sulle funzioni
fondamentali del sistema di IFP, compresi il finanziamento e la mobilitazione degli strumenti
metodologici sviluppati dall’ETF - al fine di identificare i punti di forza, di debolezza e le lacune e
per agevolare le discussioni tra le parti interessate sulle azioni future da compiere;
■
sostegno allo sviluppo di capacità delle parti interessate principali (con particolare enfasi sul
settore privato, sulle parti sociali, sui fornitori di servizi di formazione) nel sistema di IFP al fine di
impegnarsi in partenariati più produttivi a livello nazionale, settoriale, regionale e locale;
7. agevolazione della condivisione di conoscenze e dello scambio tra paesi partner e tra paesi
partner e gli Stati membri dell’UE.
Attività
■ analisi degli accordi istituzionali nei paesi partner dell’ETF – in particolare nell’Europa sudorientale
e in Turchia e nel Mediterraneo sudorientale - facendo leva sull’esperienza dei progetti FRAME e
GEMM e nell’Europa orientale per rafforzare la consulenza politica dell’ETF e per divulgare gli
apprendimenti tratti;
■
sviluppo di strumenti per sostenere le operazioni dell’ETF che mirano a rafforzare capacità negli
enti settoriali (consigli, comitati), promozione della cooperazione scuola-impresa, sviluppo
scolastico, introduzione della previsione come strumento per la gestione del cambiamento e per il
finanziamento;
■
iniziativa sulle comunità imprenditoriali per identificare e analizzare le buone prassi degli aspetti
territoriali nello sviluppo delle competenze, in modo da fornire informazioni al processo decisionale
politico in sostegno alla dimensione territoriale della governance dell’IFP.
Risultati previsti
■ disponibilità di strumenti metodologici al fine di sostenere le operazioni dell’ETF nei paesi e nelle
regioni nei settori dei consigli, della cooperazione scuola-impresa, della previsione e del
finanziamento;
■
2.3
competenze fornite e rafforzamento delle capacità per sostenere la governance dell’IFP nei paesi
partner a diversi livelli.
Apprendimento e insegnamento nell’IFP
Giustificazione
I risultati del processo di Torino del 2010 e del 2012 hanno rivelato che la maggior parte dei paesi
partner dell’ETF sta affrontando molteplici sfide nell’ammodernamento dell’IFP e nell’aumentare
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 38
l’attrattiva e l’efficienza dei loro sistemi di IFP. Una delle ragioni per le evidenti lacune e per la bassa
reattività dell’IFP può essere attribuita all’offerta di IFP quasi interamente basata sulla scuola e alla
predominanza dell’apprendimento meccanico o teorico. Un’altra ragione risiede nel fatto che le
competenze e lo sviluppo professionale degli insegnanti di IFP e dei formatori interni alle aziende in
materia d’istruzione e di formazione professionale spesso non soddisfano i requisiti contemporanei.
Sebbene i paesi abbiano sperimentato (spesso con l’assistenza dei partner internazionali)
l’introduzione di nuovi metodi d’apprendimento e d’insegnamento nell’ambiente scolastico e nuove
opportunità d’apprendimento basate sul lavoro, questi aspetti restano ancora oggi piuttosto marginali,
poco rilevanti e fragili. La mancanza di formazione pratica, di tirocini, di apprendistati, di modelli
alternativi o di altre forme di apprendimento basato sul lavoro è stata indicata come una sfida da una
serie di paesi nelle relazioni del processo di Torino. Mentre in alcuni paesi questo può essere attribuito
al generale spostamento accademico nell’istruzione verso sistemi piccoli di IFP e al diffuso fenomeno
degli “apprendistati informali/rafforzamento di competenze” in alcuni settori, in altri ciò dipende
dall’assenza di legami tra le imprese e le scuole, da una scarsa consapevolezza, da bassi incentivi e
capacità limitate da parte delle imprese di fornire opportunità di formazione e dalla mancanza di
formatori. Nonostante le sfide e gli ostacoli che devono essere affrontati, la portata e il potenziale
dell’apprendimento basato sul lavoro nei paesi partner dell’ETF sono comunque immensi. Nel 2012 un
sondaggio dell’ETF ha rivelato che la grande maggioranza dei paesi partner considera
l’apprendimento basato sul lavoro come un settore di crescita nelle riforme dei loro paesi a livello
d’istruzione e di formazione per i prossimi cinque anni.
A livello europeo, alcuni documenti politici sottolineano l’importanza dell’apprendimento basato sul
lavoro per il singolo discente, per il mondo lavorativo e per i sistemi d’istruzione e di formazione. La
decisione del Consiglio relativa alla “promozione di percorsi europei di formazione integrata dal lavoro,
ivi compreso l’apprendistato” (1997), seguita da una comunicazione della Commissione, ha
sottolineato la dimensione del rafforzamento dell’occupabilità dei giovani. La comunicazione della
Commissione europea “Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente” evidenzia
che è fondamentale promuovere attivamente lo sviluppo dell’apprendimento sul posto di lavoro e per
far sì che le imprese e altre organizzazioni diventino organizzazioni d’apprendimento. Attualmente,
particolare attenzione viene rivolta agli apprendistati, ai tirocini o ad altre esperienze lavorative
all’interno degli obiettivi di Europa 2020 (“Youth on the move”, risoluzione del 2010 del Parlamento
europeo) per promuovere l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. La comunicazione della
Commissione in materia d’istruzione e di formazione professionale (2010) raccomanda “il ricorso
rafforzato a forme diversificate di apprendimento basato sul lavoro” e ribadisce che l’IFP iniziale deve
fornire ai giovani un’opportunità di sperimentare vari tipi di categorie professionali e opportunità di
carriera. La comunicazione sottolinea anche il ruolo fondamentale degli insegnanti e dei formatori e
della loro convergenza. Mentre “il formatore attivo nel mondo del lavoro deve acquisire maggiori
competenze pedagogiche e svolgere un ruolo di sostegno e guida, l’insegnante in ambito scolastico
deve possedere una buona comprensione delle prassi di lavoro, analoghe a quelle adottate dai
formatori.” Il ruolo degli insegnanti e dei formatori e la loro cooperazione sono aspetti fondamentali,
considerando il processo sociale dell’apprendimento basato sul lavoro. La più recente comunicazione
della Commissione “Ripensare l’istruzione” ribadisce l’importanza dell’investimento nell’istruzione e
nella formazione per lo sviluppo delle competenze e riconosce che i sistemi mondiali di IFP richiedono
un apprendimento basato sul lavoro. La promozione dell’apprendimento basato sul lavoro, anche con
tirocini di qualità, periodi di apprendistato e modelli di apprendimento duale per agevolare il passaggio
dallo studio al lavoro, è tra le priorità chiave dei programmi più recenti dell’UE. Per far avanzare
queste idee, la Commissione ha istituito una nuova Alleanza per gli apprendistati a livello dell’UE che
riunisce gli Stati membri e una più vasta platea di parti interessate, chiamati a imparare gli uni dalle
esperienze degli altri.
Nel 2013 l’ETF ha concluso un progetto triennale di innovazione e apprendimento denominato
“Learning Context Matters” (“Il contesto dell’apprendimento conta”). Il progetto ha tratto un bilancio e
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 39
ha analizzato l’esperienza dei paesi partner dell’ETF sull’apprendimento basato sul lavoro e
sull’apprendimento pratico al fine di identificare il potenziale e gli ostacoli per il suo sviluppo. Assieme
agli esperti internazionali e dei paesi partner, il progetto ha anche sviluppato strumenti metodologici
con lo scopo di raggiungere una migliore sinergia tra l’apprendimento scolastico e quello basato sul
lavoro nell’IFP. Il futuro lavoro dell’ETF si fonderà sulle conoscenze sviluppate tramite questo
progetto, tramite le richieste dei paesi partner, le sfide e i risultati, nonché gli approcci dell’UE (per
esempio l’Alleanza per gli apprendistati, il quadro di qualità per i tirocini, le attività di apprendimento
tra pari per gli insegnanti e i formatori di IFP). L’ETF agirà come una parte interessata fondamentale,
nella promozione dei principi dell’Alleanza per gli apprendistati.
Obiettivi
Sostegno ai paesi partner allo scopo di trovare nuove strategie e meccanismi per ammodernare e
ottimizzare l’apprendimento e l’insegnamento nell’IFP. Particolare enfasi verrà posta al fine di
accelerare i miglioramenti nell’apprendimento basato sul lavoro tramite un’attenzione prestata (i) alle
opportunità e ai percorsi per l’apprendimento basato sul lavoro, sull’apprendimento orientato alla
pratica, sull’apprendimento basato sui problemi in ambienti d’apprendimento autentici e simulati
nonché (ii) al ruolo e allo sviluppo professionale degli insegnanti professionali e dei formatori interni
alle aziende per superare la duplice sfida della competenza (pedagogica e tecnica).
Attività
■ agevolazione delle conoscenze e condivisione dell’esperienza tra i paesi partner e gli Stati membri
dell’UE tramite eventi e pubblicazioni per sensibilizzare sul potenziale di sviluppo e sui benefici
dell’apprendimento basato sul lavoro e per fornire informazioni al processo decisionale politico nei
paesi partner;
■
promozione dei principi dell’Alleanza europea per gli apprendistati nei paesi partner dell’ETF,
come fonte d’ispirazione per lo sviluppo di partenariati, politiche e azioni;
■
messa a disposizione di una consulenza politica ai paesi partner dell’ETF, in particolare l’Europa
orientale e l’Asia centrale, per sostenere le azioni di sviluppo dell’apprendimento basato sul lavoro
e lo sviluppo professionale degli insegnanti e dei formatori in azienda in materia di IFP;
■
creazione di un gruppo/una rete di esperti dei paesi partner sull’apprendimento basato sul
lavoro/sugli insegnanti e sui formatori di IFP in azienda, per sostenere la rendicontazione delle
attività e dei progressi dell’ETF in questo settore e per divulgare le conoscenze ai paesi.
Risultati previsti
■ migliore processo d’informazione dei paesi partner dell’ETF, in particolare nell’Europa orientale e
nell’Asia centrale, circa lo sviluppo di politiche per promuovere l’apprendimento basato sul lavoro
e lo sviluppo professionale degli insegnanti e dei formatori in azienda in materia di IFP;
■
2.4
una rete/un gruppo di esperti ben funzionante di specialisti dei paesi partner sull’apprendimento
basato sul lavoro/sugli insegnanti e i formatori di IFP in azienda.
Garanzia della qualità dell’IFP
Giustificazione
Per rispondere efficacemente alle richieste in mutamento a livello d’occupazione e di società, le
politiche, i sistemi e l’offerta di IFP devono essere della massima qualità. Un’ampia gestione della
qualità, che rafforzi e sostenga le culture della qualità nelle “comunità di pratica” dell’IFP, è
fondamentale per la reattività e l’attrattiva dell’IFP. Come dimostrato dal processo di Torino, i paesi
partner dell’ETF riprendono nelle loro relazioni una gamma di minacce alla qualità dell’IFP, che
comprendono: tensione tra lo scopo e le funzioni dell’IFP e le politiche e aspettative dell’IFP; quadri
istituzionali e governance frammentati; risorse insufficienti o sfruttate in modo non efficace; debole
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 40
coinvolgimento dei partner a livelli di mercato del lavoro e della società civile; sviluppo inadeguato
degli insegnanti/formatori, accompagnato da un basso status sociale; qualifiche e curricula obsoleti;
istituzioni d’offerta eccessivamente dipendenti o sottoregolamentate; debole articolazione tra la
politica e la pratica; metodologie superate e immagine sfavorevole. Nel contempo, mentre i partner
dell’ETF si impegnano a migliorare l’IFP, spesso le precondizioni per la gestione della qualità sono
sottosviluppate.
Lo sviluppo della qualità dell’IFP è fondamentale per il sostegno dell’ETF nei paesi partner. I sistemi di
IFP nei paesi partner hanno di fronte a sé molte sfide che non possono essere affrontate tutte allo
stesso tempo. L’ETF ha già collaborato con i paesi partner per sostenerli nello sviluppo di meccanismi
di garanzia della qualità - in particolare a livello di offerta di formazione - e ha divulgato l’esperienza
dell’UE, soprattutto nei paesi dell’Europa sudorientale e della Turchia. Ciononostante, è giunto il
momento di una discussione più sistematica con i paesi partner, data la fase di sviluppo delle loro
riforme in materia di IFP. La qualità dell’ETF dell’approccio sull’IFP si basa sull’approccio del “ciclo di
qualità” (pianificazione, attuazione, valutazione, riesame), che può essere applicato in tutti i settori
politici dell’IFP per affrontare le sfide e istituire i sistemi di gestione di qualità. Esso punta a identificare
meccanismi per migliorare la qualità dell’IFP derivata dalle pratiche dei paesi partner, dall’esperienza
dell’ETF e dagli approcci e strumenti della politica dell’UE. L’idea di base è quella di affrontare le
diverse sfide in una prospettiva a lungo termine attraverso un approccio progressivo, creando un
vocabolario preciso e controllato per il dialogo e la cooperazione tra i diversi gruppi di parti
interessate, identificando le questioni attinenti alla qualità, fornendo una consulenza politica sulle
politiche di potenziamento della qualità e sostenendo la creazione di una cultura della qualità,
rafforzando capacità per la pianificazione, l’attuazione, il monitoraggio e il riesame sistematici.
Obiettivi
■ sviluppo di strumenti metodologici per agevolare una processo di apprendimento politico
strutturato nei paesi partner per i sistemi di sviluppo della garanzia della qualità in materia di IFP;
■
integrazione dei principi di garanzia della qualità nella consulenza politica dell’ETF rivolta ai paesi
partner;
■
rafforzamento della dimensione di garanzia della qualità nel processo di Torino e nei temi/progetti
prioritari dell’ETF.
Attività
■ mappatura, analisi e valutazione della politica e della pratica di garanzia della qualità nei sistemi di
IFP nelle regioni partner, al fine di identificare le lacune e le necessità per il Mediterraneo
sudorientale e per tesaurizzare l’esperienza del progetto GEMM;
■
agevolazione della condivisione di conoscenze a livello di sviluppi di garanzia della qualità in
materia di IFP, sia nelle regioni partner, sia nell’UE (contribuendo a conferenze, gruppi di lavoro,
reti e media dell’informazione);
■
messa a disposizione di assistenza politica ai paesi partner dell’ETF nell’Europa sudorientale e in
Turchia, nel Mediterraneo sudorientale, in Bielorussia e in Tagikistan;
■
sviluppo di strumenti che rafforzeranno la discussione strutturata dell’ETF nei paesi a livello di
garanzia di qualità per l’IFP;
■
valutazione tramite parametri dei progressi interni dei paesi partner dell’ETF, per quanto concerne
gli sviluppi della garanzia della qualità per l’IFP.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 41
Risultati previsti
■ un approccio dell’ETF rafforzato per sostenere i paesi partner nello sviluppo di un approccio più
sistemico per la garanzia della qualità per l’IFP;
■
2.5
capacità rafforzate nella governance della garanzia della qualità nei paesi partner dell’ETF.
Occupazione e occupabilità
Giustificazione
L’occupazione è una sfida chiave in tutti i paesi partner dell’ETF. Elevati tassi di disoccupazione e di
inattività - soprattutto tra i giovani e le donne - privano i paesi dei benefici completi che possono
essere tratti dalle preziose risorse umane per il loro sviluppo, mentre ampi strati della popolazione
sono intrappolati in lavori di bassa qualità, che non consentono loro di sviluppare le proprie
competenze e di garantire la loro occupabilità a lungo termine. La mancanza di creazione di posti di
lavoro e le competenze inadeguate della popolazione sono questioni fondamentali, che occorre
affrontare per garantire mercati del lavoro più inclusivi e per rafforzare l’occupabilità della popolazione.
Negli ultimi anni l’ETF ha sostenuto i paesi partner nell’analisi dei loro mercati del lavoro, attribuendo
particolare importanza alla dimensione delle competenze, in modo da sostenerle nello sviluppo di
migliori politiche e misure di occupazione e per rafforzare l’efficienza esterna dei loro sistemi di IFP.
Ciononostante, gli strumenti metodologici disponibili, di cui i paesi partner possono avvalersi per
catturare e analizzare i fenomeni dei mercati del lavoro per lo sviluppo di politiche solide, nonché la
loro capacità di identificare le richieste presenti e future di competenze, sono ancora deboli. Occorre
impegnarsi ulteriormente affinché i paesi partner possano effettivamente sviluppare e usare le
informazioni relative alle competenze del mercato del lavoro per il processo decisionale politico.
Obiettivi
■ consulenza politica ai paesi partner per lo sviluppo di politiche di occupazione più efficaci,
concentrandosi in particolare sulle azioni a sostegno dello sviluppo delle competenze e di una
migliore corrispondenza delle stesse;
■
sostegno ai paesi partner per lo sviluppo e l’utilizzo di informazioni relative al mercato del lavoro,
come contributo al loro processo decisione in materia di IFP (particolare enfasi viene posta su
un’ulteriore analisi del nesso tra le competenze e l’occupazione, le caratteristiche dei giovani
assenti sia dai cicli d’istruzione, sia dall’occupazione, gli esiti del mercato del lavoro di specifici
gruppi di popolazione, l’anticipazione della richiesta di competenze, il ruolo del settore informale
da una prospettiva delle competenze, le sfide della transizione dal mondo scolastico a quello del
lavoro);
■
informazioni ai servizi della Commissione europea sulle tendenze del mercato del lavoro e sugli
sviluppi della politica dell’occupazione nei paesi partner dell’ETF, come contributo alla
programmazione dell’assistenza finanziaria dell’UE ai paesi.
Attività
■ studi analitici sulle tendenze del mercato del lavoro per fornire informazioni ai decisori politici per
la progettazione delle loro politiche e misure nazionali in materia di occupazione, con una
particolare enfasi sul ruolo delle competenze per un’occupabilità rafforzata;
■
sostegno metodologico per studi approfonditi dei fenomeni del mercato del lavoro pertinenti al
contesto di specifici paesi partner, per esempio le competenze e l’economia informale, la
transizione dal mondo scolastico al quello lavorativo, i disoccupati e le persone al di fuori di ogni
ciclo di istruzione e formazione;
■
azioni di rafforzamento di capacità per l’identificazione di strumenti appropriati che forniscono
informazioni sulla richiesta futura di competenze e per la misurazione di sfasamenti di
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 42
competenze, in modo da fornire informazioni al processo decisionale politico in materia di IFP,
utilizzando gli orientamenti pertinenti dell’ETF-Cedefop-OIL;
■
agevolazione della condivisione delle conoscenze tramite strumenti elettronici ed eventi mirati
regionali e internazionali sulle metodologie per far corrispondere e anticipare le competenze e le
buone prassi in politiche attive del mercato del lavoro;
■
rendicontazione periodica sulle tendenze del mercato del lavoro e sugli sviluppi politici in materia
di occupazione nei servizi forniti dai partner all’UE;
■
identificazione dei progetti dell’UE nel settore dell’occupazione, su richiesta dei servizi della
Commissione e delle delegazioni dell’UE.
Risultati previsti
■ una base di informazioni solide per le politiche d’occupazione di tutti i paesi partner, che abbiano
ricevuto assistenza da parte dell’ETF, e sufficiente attenzione di dette politiche alle azioni che
garantiscono lo sviluppo delle competenze e una corrispondenza di queste ultime;
■
miglioramento delle capacità delle istituzioni dei paesi partner nell’utilizzare le informazioni
appropriate per il monitoraggio delle tendenze del mercato del lavoro e la domanda per le
competenze, come contributo per un efficace processo decisionale politico in materia di IFP;
■
accesso regolare da parte dei servizi della Commissione europea alle informazioni aggiornate sul
mercato del lavoro e sulle sfide dell’occupazione nei paesi partner.
2.6
Dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità
Giustificazione
La maggior parte dei paesi partner dell’ETF ha condizioni di mercato difficili, che portano a una
significativa emigrazione lavorativa, e molti flussi di migrazione sono intraregionali. Una mobilità
lavorativa rafforzata tra i confini rende la questione delle competenze un punto da trattare a livello
internazionale, mentre i sistemi d’istruzione vengono sottoposti a una pressione sempre maggiore per
fornire risorse umane qualificate, sia per i mercati del lavoro nazionali, che per quelli esteri. Le azioni
politiche specifiche, relative alle competenze e all’occupazione sia degli emigranti, sia degli emigranti
rimpatriati, sono necessarie per agevolare la mobilità, per limitare gli effetti negativi e per aumentare i
benefici delle migrazione circolare ai loro paesi di origine.
Sulla base del quadro politico generale della politica in materia di migrazione esterna dell’UE
(approccio globale in materia di migrazione e mobilità), che conferisce priorità al vicinato europeo,
l’UE ha già firmato gli accordi di partenariato di mobilità con la Repubblica moldova (2008), la Georgia
(2009), l’Armenia (2011) e il Marocco (2013) e ha avviato i dialoghi sulla migrazione con la Tunisia,
l’Azerbaigian e la Giordania, che in ultima istanza potrebbero portare a simili accordi di partenariati di
mobilità. Tali accordi comprendono disposizioni sull’istruzione, sui sistemi di formazione e
d’occupazione e l’ETF, su richiesta della Commissione europea, deve contribuire a queste tre
dimensioni. Tale aspetto è anche collegato al lavoro dell’ETF sulle qualifiche.
Obiettivo
Contributi alle dimensioni relative alle competenze della migrazione legale circolare e della mobilità
come contributo, su richiesta della Commissione europea, per il dialogo sulla migrazione e/o per
l’attuazione di accordi di partenariato di mobilità tra l’EU e i paesi partner dell’ETF.
Attività
■ analisi per esaminare il nesso tra le competenze e la migrazione e il ruolo della formazione nel
miglioramento delle prospettive di occupazione di potenziali migranti e dei migranti di ritorno, le
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 43
conseguenze della migrazione per i mercati del lavoro e per la necessità di sostituire competenze
nel contesto dei paesi partner dell’ETF;
■
risposte alle richieste della Commissione europea per specifici contributi al dialogo in atto sulla
migrazione tra l’UE e i paesi partner dell’ETF tramite contatti/missioni regolari;
■
agevolazione della condivisione di conoscenze con i paesi partner sulle misure per le competenze
dei migranti come la trasparenza, il riconoscimento e la portabilità delle competenze e delle
qualifiche, i meccanismi di corrispondenza tra lavoro e competenze, la convalida
dell’apprendimento precedente e la reintegrazione dei migranti di ritorno, nonché per fornire
ulteriori informazioni agli sviluppi politici tramite pubblicazioni, riunioni e conferenze;
■
consulenza tecnica e politica per uno sviluppo più ampio (a livello nazionale) delle competenze e
per le politiche d’occupazione nel quadro della mobilità lavorativa internazionale nei paesi partner
pertinenti;
■
esecuzione della selezione dei paesi per queste azioni secondo le richieste della DG Affari
interni/SEAE, soprattutto quei paesi che hanno firmato accordi di partenariato di mobilità e/o che
hanno avviato dialoghi sulla migrazione con l’UE, come l’Armenia, l’Azerbaigian, la Georgia, la
Giordania, la Repubblica moldova, il Marocco e la Tunisia.
Risultati previsti
■ contributo relativo alle competenze fornito nel dialogo sulla migrazione e/o negli accordi di
partenariato di mobilità tra l’UE e i paesi partner pertinenti per un miglior funzionamento della
gestione della migrazione circolare;
■
aumento e ampia condivisione con l’UE e i paesi partner pertinenti delle conoscenze e
dell’esperienza sulle politiche attenenti alla trasparenza e alla portabilità delle competenze e delle
qualifiche dei migranti;
■
misure politiche efficaci per affrontare le necessità di sviluppo delle competenze dei cittadini
(compresi gli emigranti e i migranti di ritorno), progettate e attuate dai paesi partner.
2.7
Apprendimento imprenditoriale e capacità imprenditoriali
Giustificazione
Nello sforzo per una competitività migliore e un’occupazione sostenibile, i paesi partner dell’ETF si
aspettano di ottenere vantaggi dalla politica e dalla pratica dell’UE e in particolare dall’orientamento
politico della Commissione europea sull’apprendimento imprenditoriale, sulle disposizioni in materia di
capitale umano dello Small Business Act e sui più ampi incentivi per il cambiamento, articolati
nell’ambito del piano d’azione per l’imprenditorialità. Il lavoro finora svolto nelle regioni di preadesione
e del vicinato sull’apprendimento imprenditoriale e sulle capacità imprenditoriali, che implicano una
serie di indicatori politici, consente ai paesi partner, alla Commissione e all’ETF, attraverso la sua più
ampia spinta al monitoraggio politico all’interno del processo di Torino, di determinare le sfide e le
limitazioni. Le sfide principali riguardano una mancanza d’impegno da parte delle autorità
dell’istruzione nella promozione dell’apprendimento imprenditoriale e, in particolare, l’imprenditoria
come una competenza chiave, un servizio informativo debole in materia di capacità imprenditoriali. La
condivisione delle conoscenze e delle buone prassi fornisce un’opportunità sia per i decisori politici,
sia per la comunità dell’istruzione e della formazione per capire meglio come possano essere
migliorate la politica e la prassi. Nel periodo 2014-17, un obiettivo di “apprendimento condiviso” è
soggiacente a un sforzo più concertato da parte dell’ETF per migliorare il suo quadro di indicatori
politici per le sue regioni partner, compresa una spinta più strategica a identificare una buona prassi,
garantendone la qualità, in tre settori principali, considerati critici per l’occupazione e la crescita: a) la
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 44
formazione per i giovani imprenditori, b) la formazione e il mentoring per le donne imprenditrici e c) le
competenze migliorate per la crescita delle imprese.
Obiettivi
■ sviluppo della capacità delle istituzioni dei paesi partner e di altre parti interessate a sviluppare,
monitorare e riesaminare le politiche nei settori dell’apprendimento imprenditoriale e delle capacità
imprenditoriali, compresa una titolarità politica, un’attuazione e una responsabilità rafforzate.
Attività
Nel 2014-17 l’ETF interverrà con azioni lungo due pilastri.
1. Valutazione politica e seguito:
2.
■
aggiornamento dell’indice politico e degli strumenti di valutazione (apprendimento
imprenditoriale e capacità imprenditoriali) dell’ETF nelle regioni di preadesione e del
partenariato orientale, compresi la divulgazione e il trasferimento del know-how verso il
vicinato meridionale;
■
valutazioni dello SBA nelle regioni della preadesione e del vicinato, comprese le
raccomandazioni di miglioramento politico;
■
sostegno mirato ai paesi partner in seguito a specifiche richieste da parte della Commissione
europea e del Servizio europeo per l’azione esterna;
■
organizzazione di workshop e conferenze d’interesse politico per le regioni partner dell’ETF,
compresi eventi transregionali che possono fornire un valore aggiunto, innovazione ed
efficienza al lavoro dell’ETF;
■
contributo al quadro analitico riesaminato per la tornata del 2014 del processo di Torino,
garantendo una migliore copertura dell’apprendimento imprenditoriale e le capacità
imprenditoriali, includendo le buone prassi nello sviluppo politico nei paesi partner.
Strumenti di sostegno all’innovazione per i decisori politici e i professionisti:
■
consolidamento degli strumenti e della metodologia di riesame tra pari per le buone prassi
ETF e sviluppo di una piattaforma virtuale di riesame tra pari;
■
creazione di reti integrate UE e transregionali di persone addette all’offerta di formazione in 3
settori (imprenditoria giovanile, formazione delle donne imprenditrici, competenze per
l’internazionalizzazione delle piccole imprese);
■
analisi, sulla base dei risultati degli sviluppi UE, da parte dell’ETF di nuovi modi per adattare
i criteri, gli strumenti e i metodi di valutazione per misurare il capitale imprenditoriale delle
scuole professionali nei paesi partner;
■
generazione dell’innovazione nel sostegno politico dell’ETF ai paesi partner attraverso un
coinvolgimento più diretto nei gruppi di lavoro politici, nei progetti e nelle reti di buone prassi
dell’UE.
Risultati previsti
I risultati generali delle attività summenzionate nel 2017 saranno i seguenti:
■
due valutazioni SBA (2015-2017) nelle regioni di preadesione, compresa la piena capacità per
una valutazione politica SBA nella regione di preadesione, con titolarità e responsabilità degli
sforzi di valutazione politica trasferiti agli enti regionali (SEECEL) e ai paesi partner;
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 45
■
due valutazioni SBA in ognuna delle regioni di vicinato, compreso un impegno più sviluppato delle
parti interessate nazionali (soprattutto delle autorità dell’istruzione) nei confronti delle dimensioni
del capitale umano dello SBA, con esempi di riforme politiche in linea con gli orientamenti e le
raccomandazioni politiche dell’UE;
■
una piattaforma virtuale di riesame tra pari pienamente funzionante per le buone prassi
nell’imprenditoria e nelle competenze aziendali, con un catalogo a rotazione di buone prassi,
disponibili online e dalla qualità garantita;
■
criteri, strumenti e accordi di valutazione stabiliti per misurare il capitale imprenditoriale e la
capacità delle scuole professionali nei paesi partner dell’ETF, compreso il settore delle
informazioni sulle buone prassi disponibili online, partendo dai risultati degli sviluppi dell’UE.
3
Operazioni geografiche
3.1
Europa sudorientale e Turchia
Risultati
Tutti i paesi hanno fatto delle competenze un’elevata priorità dei loro programmi e riconoscono il ruolo
fondamentale che l’istruzione e la formazione svolgono nella competitività, nella crescita sostenibile e
nell’inclusione sociale. Vale la pena indicare che, in ciascuno di questi paesi, l’IFP, e più in generale i
sistemi educativi in atto, sono influenzati e plasmati dai costrutti istituzionali, culturali, storici, politici ed
economici specifici di ogni contesto nazionale. I progressi continuano a essere ostacolati da una
combinazione di crescita economica debole, di opportunità di occupazione inadeguate e bassi tassi di
creazione di posti di lavoro, nonché da uno sfasamento tra i risultati dell’istruzione e della formazione
e le necessità delle competenze dell’industria. Persino la Turchia, che negli ultimi anni ha beneficiato
di una forte crescita economica, non è stata in grado di creare un numero sufficiente di posti di lavoro
per soddisfare le richieste della sua popolazione in crescita.
I governi in tutta la regione hanno introdotto delle misure per affrontare la crisi e stanno adattando le
loro politiche socio-economiche per gestire l’ambiente dinamico e per avanzare lungo il percorso
europeo. I processi di Torino e di Bruges del 2012 e i riesami dello sviluppo delle risorse umane
hanno sottolineato i seguenti progressi: riforme in atto a livello di apprendimento lungo tutto l’arco
della vita con i quadri nazionali delle qualifiche e con i sistemi di garanzia della qualità in fase di
sviluppo, nonché nell’imprenditoria, nell’apprendimento basato sul lavoro e nella formazione
insegnante/formatore; garanzia di un’istruzione inclusiva come un punto dei programmi di riforma dei
governi; governance del sistema e sviluppo di capacità per raccogliere e analizzare i dati e per
concretizzarli in politiche.
Sulla via della fine della recessione a doppia v del 2012, i paesi dell’Europa sudorientale (SEE6)
stanno avviando una fragile ripresa. Si prevede che i loro PIL reali combinati crescano dell’1,7% nel
2013, dopo una diminuzione dello 0,6% nel 2012, secondo la più recente relazione economica
periodica per l’Europa sudorientale della Banca mondiale (World Bank South Eastern Europe Regular
36
Economic Report, SEE RER) . Ciononostante, con l’eccezione della Turchia (rispettivamente 2,6% e
37
3.4% ), la ripresa in questi paesi non è ancora salda ed è improbabile che acceleri finché la zona
euro rimarrà in recessione.
36
Relazione economica periodica per l'Europa sudorientale n.4: “Dalla recessione a doppia V a fragili riforme di recupero”;
Banca mondiale, giugno 2013, in cui si fa riferimento al fatto che spesso i dati non sono affidabili.
37
Banca dati per le previsioni economiche mondiali, aprile 2013, FMI.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 46
Sfide
Il documento sulla strategia d’allargamento del 2012 afferma che l’impegno politico per attuare le
politiche di riforma, volte a sviluppare le competenze per l’occupazione, è spesso troppo debole.
“Nelle grandi linee i mercati del lavoro non sono stati riformati e i sistemi di formazione professionale
non contribuiscono a ridurre lo squilibrio tra opportunità e competenze. I lavoratori si vedono spesso
costretti a cercare lavoro all’estero, il che (...) ne limita nel lungo termine il potenziale di crescita
perché sottrae forza lavoro e favorisce la fuga di cervelli”.
Solitamente, i paesi nell’Europa sudorientale e la Turchia ottengono risultati al di sotto della media
dell’UE e dei parametri del 2020. L’eccezione notevole è per l’abbandono scolastico precoce, dove i
dati disponibili indicano che la Serbia rispetta già il parametro per il 2020, ma l’Albania e la Turchia
registrano tassi molto elevati di abbandono scolastico precoce. L’intera regione quindi rileva
proporzioni elevate di studenti dagli scarsi risultati nello studio PISA, soprattutto in Albania ed ex
Repubblica jugoslava di Macedonia. Questo indica la presenza di problemi con la qualità scolastica,
malgrado in alcuni paesi sia stata riportata un’elevata partecipazione superiore secondaria. Infine,
l’intera regione incontra difficoltà a causa dei bassi tassi di partecipazione all’apprendimento lungo
tutto l’arco della vita, persino con i valori più elevati in Serbia, essendo a meno di un terzo rispetto al
paramento 2020 per l’UE. I tassi di occupazione sono al di sotto della media dell’UE e dei parametri
2020 per tutta la regione, mentre i tassi di disoccupazione giovanile in tutti paesi dell’Europa
sudorientale, ma non in Turchia, superano il tasso aggregato già elevato dell’UE27 di disoccupazione
giovanile. Sebbene siano stati compiuti dei progressi, i decisori politici nella regione corrono il rischio
di perdere una generazione, a causa degli elevati livelli di immatricolazione nell’IFP, ma con bassa
qualità e rilevanza, come indicato dai datori di lavoro. Le limitate opportunità di occupazione
incoraggiano gli studenti di IFP a continuare con l’istruzione superiore; tuttavia, il mercato del lavoro
per i diplomati d’istruzione superiore è sommerso e la disoccupazione tra loro è in rapido aumento. La
sfida dell’occupabilità giovanile è quindi fondamentale, ma la relazione dell’ETF sui progressi dei
cinque paesi candidati verso gli obiettivi del comunicato di Bruges trova poche prove del fatto che
l’occupabilità dei diplomati nel settore della formazione professionale (STD 5c) venga utilizzata per
migliorare la rilevanza dell’IFP. Inoltre, ad eccezione della Turchia, non vi è una base definita in modo
chiaro a livello di regolamentazione nella regione per raccogliere i dati sul livello d’occupazione dei
38
diplomati IFP .
Molte analisi, compresi i riesami dello sviluppo delle risorse umane dell’ETF dei paesi nella regione e
le relazioni del processo di Torino, documentano la tendenza verso lavori che richiedono più
competenze e verso la potenziale fornitura eccessiva di persone con qualifiche di alto livello entro il
2020. Questo sottolinea la necessità che i sistemi d’istruzione e di formazione si allineino
maggiormente alle competenze emergenti del mercato del lavoro e che affrontino meglio
l’occupabilità. Molti lavori nei prossimi anni richiederanno livelli di competenze medie, simili a quelle
normalmente acquisite tramite i sistemi di IFP di qualità, ma la maggior parte dei fornitori di servizi di
IFP nell’Europa sudorientale e in Turchia è inconsapevole oppure non è in grado di adattarsi alle
future necessità di competenze. Inoltre, gli investimenti pubblici e privati nell’istruzione e soprattutto
nella formazione sono ben al di sotto degli standard internazionali, nonostante la sfida di un
potenziamento delle competenze della popolazione. Senza buone prospettive d’occupazione a breve
e a lungo termine e senza un’istruzione adeguata, nonché un sostegno per la transizione al mondo del
lavoro, i giovani e gli adulti emigrano. Il risultato è una perdita di competenze estremamente
necessarie per lo sviluppo sostenibile a livello economico e sociale. Pertanto, i decisori politici devono
urgentemente cooperare con le parti sociali sviluppando una visione per un’IFP basata sulla qualità
rafforzata e su una rilevanza sostenuta da capacità e da un finanziamento adeguati.
38
Idem.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 47
Nello sforzo per il 2020 e con il sostegno dell’IPA “Competenze per il futuro”, i paesi dell’allargamento
dovrebbero sviluppare strategie settoriali volte ad agevolare le reti di istituzioni che coinvolgono le
parti interessate fondamentali per il dialogo politico e l’azione al fine di combattere un approccio
frammentato che non ha raggiunto risultati adeguati. L’elemento fondamentale per questi paesi è
raggiungere una visione condivisa, integrando le politiche incentrate sui cittadini e sui discenti, gli
obiettivi da raggiungere, nonché una tabella di marcia su agire in tal senso. La mancata risposta a
questa richiesta di azione potrebbe generare un ulteriore peggioramento della rilevanza delle
competenze, che aggraverà la disoccupazione e intensificherà le sfide sociali ed economiche.
Obiettivi
In risposta alle sfide summenzionate, l’ETF punta a migliorare la capacità delle parti interessate
principali nell’Europa sudorientale e in Turchia per rafforzare una pianificazione politica di ampio
respiro in materia di sviluppo di risorse umane, un’attuazione e un monitoraggio attraverso un’analisi
politica fondata su dati concreti. L’enfasi verrà posta sullo sviluppo di una visione a lungo termine per
l’IFP e sulle tabelle di marcia relative all’attuazione e al monitoraggio dei progressi condivisi tra i
decisori politici e le parti interessate fondamentali.
L’ETF mira anche ad ammodernare i sistemi di IFP tramite una governance multilivello e dei
meccanismi di garanzia di qualità. L’attenzione sarà rivolta ai cambiamenti strutturali nell’istruzione e
nella formazione e alla creazione di partenariati tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione.
L’ETF cerca di migliorare la rilevanza dell’offerta di IFP tramite il sostegno allo sviluppo e all’attuazione
dei quadri delle qualifiche e attraverso la formazione degli insegnanti. Un aspetto importante sarà
quello di guidare i paesi verso la fissazione di riferimenti per i loro quadri delle qualifiche con l’EQF.
Nella formazione degli insegnanti, l’enfasi verrà posta sulla ripresa dell’esperienza dei progetti pilota,
per convogliarla verso il sistema di IFP.
Attività
Al fine di raggiungere gli obiettivi summenzionati, gli interventi dell’ETF nell’Europa sudorientale e in
Turchia si concentreranno sulle seguenti attività.
L’analisi politica fondata su dati concreti sarà sostenuta in diverse modalità in tutti i paesi nella
regione: con il progetto FRAME, l’ETF sosterrà la sintonizzazione delle visioni per il 2020 e le tabelle
di marcia per l’attuazione. I progressi raggiunti nell’attuazione delle tabelle di marcia saranno
monitorati in tutta la prospettiva a medio termine. Nel 2014 e nel 2016 avrà luogo un processo
informativo da parte dei processi di Torino e di Bruges, che verrà effettuato nella regione per
sostenere una politica di ampio respiro e dei miglioramenti di qualità in materia di IFP. Le analisi
politiche saranno effettuate in Albania, in Bosnia-Erzegovina e in Kosovo tramite il processo di Torino,
mentre i paesi candidati si impegneranno nel riesame di Bruges. Tale azione sarà integrata dalla
consulenza e dall’orientamento ai membri DGFP/CCFP (Direttori generali responsabili della
formazione professionale/Comitato consultivo per la formazione professionale) dei paesi candidati, per
incentivare la loro partecipazione attiva e la riflessione sulla ripresa delle politiche dell’UE nei loro
sistemi nazionali di IFP. L’ETF metterà a disposizione le relazioni del processo di Torino per tutti e
sette i paesi e le relazioni di Bruges per i paesi candidati. L’ETF coopererà strettamente con il
Cedefop sul riesame di Bruges con il coordinamento della DG EAC.
L’ETF agevolerà inoltre il processo di valutazione dello Small Business Act e contribuirà a sviluppare
ulteriormente lo strumento di valutazione con la DG Imprese e industria, l’OCSE, la BERS e il
SEECEL (Centro dell’Europa sudorientale per l’apprendimento imprenditoriale).L’ETF stilerà poi un
inventario sugli sviluppi dei quadri nazionali delle qualifiche nella regione e sui progressi di riesame
nell’IFP per fornire informazioni alla relazione periodica sui progressi compiuti della Commissione.
L’ETF continuerà anche il suo contributo alla programmazione IPA 2014-2020, sulla base delle
richieste della Commissione.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 48
L’ammodernamento dei sistemi di IFP sarà sostenuto tramite i seguenti interventi a livello di paese: in
Albania, l’ETF fornirà una consulenza per l’istituzione di centri polifunzionali per l’IFP, al fine di creare
una collaborazione più efficiente tra l’istruzione e il mondo del lavoro per l’attuazione delle riforme.
Questo avrà luogo in stretta cooperazione con i donatori e con la comunità internazionale attiva nel
paese. L’ETF farà avvicinare le parti interessate della Bosnia-Erzegovina agli strumenti dell’UE per la
garanzia della qualità e indicherà loro come diventare una parte integrante del sistema di IFP.
Inoltre, l’ETF migliorerà la rilevanza dell’offerta di IFP a livello nazionale tramite il sostegno allo
sviluppo e all’attuazione dei quadri delle qualifiche in Bosnia-Erzegovina, nell’ex Repubblica jugoslava
di Macedonia, in Serbia e in Turchia. L’enfasi verrà posta sui quadri delle qualifiche in un contesto di
apprendimento lungo tutto l’arco della vita, collegando l’IFP, l’istruzione superiore e l’apprendimento
degli adulti. Anche il riconoscimento delle competenze acquisite sarà un importante settore
d’intervento. In Montenegro, l’enfasi verrà posta sulla riforma della formazione degli insegnanti in
materia di IFP, basandosi sull’esperienza pilota e sul manuale sviluppato dall’ETF.
Nei suoi interventi, l’ETF continuerà la sua cooperazione con il Consiglio di cooperazione regionale e
fornirà una particolare sostegno al monitoraggio e all’attuazione per la strategia dell’Europa
sudorientale 2020, in particolare attraverso il suo lavoro ai sensi di FRAME, dei processi di Torino e di
Bruges, al fine di contribuire allo sviluppo strategico delle risorse umane nella regione. In questo
contesto, l’ETF continuerà la sua cooperazione con l’ERISEE (Iniziativa di riforma dell’istruzione per
l’Europa sudorientale) e il SEECEL, con la Banca mondiale e l’OCSE, che sono partner strategici a
sostegno dell’attuazione della strategia per l’Europa sudorientale 2020.
Risultati previsti
Queste azioni porteranno a:
■
approcci di più ampio respiro per quanto concerne la pianificazione strategica in materia di IFP e
la capacità di dare un seguito all’attuazione;
■
una migliore qualità nell’offerta di IFP e
■
collegamenti rafforzati tra i mondi del lavoro e dell’istruzione in un contesto di apprendimento
lungo tutto l’arco della vita.
Progetti nazionali/locali per l’Europa sudorientale e la Turchia secondo la logica d’intervento
per il periodo 2014-17
Paese
Albania
BosniaErzegovina
Obiettivo
Sostegno alle politiche
per il 2020 in materia di
sviluppo delle risorse
umane
Sostegno allo sviluppo di
politiche di garanzia della
qualità nell’IFP
PARTE III
Intervento strutturale proposto 2014-17
Aiuto alla pianificazione dell’offerta di IFP,
ulteriore sviluppo del quadro giuridico e
sistematizzazione delle qualifiche in linea
con i livelli del quadro albanese delle
qualifiche.
Sviluppo di una politica per la garanzia della
qualità nell’IFP attraverso interventi di
apprendimento politico, come iniziative di
rafforzamento di capacità. Alle controparti
della Bosnia-Erzegovina saranno presentati
gli strumenti dell’UE e la loro rilevanza e
fattibilità in Bosnia-Erzegovina.
Risultati 2017
Riforma del sistema di IFP e
centri polifunzionali,
sostenuti all’interno di un
contesto di sviluppo
regionale per l’istituzione di
centri pilota polifunzionali.
Ulteriore sviluppo del quadro
giuridico e di una
sistematizzazione.
Dialogo politico con le parti
interessate sullo sviluppo
delle politiche nazionali e
piani di attuazione per la
garanzia della qualità.
Messa in risalto di approcci
UE/EQAVET riferiti alla
qualità nell’IFP.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 49
Paese
Obiettivo
Sostegno allo sviluppo di
un quadro di base per le
qualifiche.
Ex Repubblica
jugoslava di
Macedonia
Kosovo
Montenegro
Serbia
Sostegno a politiche
meglio coordinate in
modo materia di
competenze
Sostegno allo sviluppo
delle risorse umane in un
contesto di
apprendimento lungo
tutto l’arco della vita
Sostegno alla formazione
professionale degli
insegnanti
Sostegno per uno
sviluppo di ampio respiro
del quadro nazionale
delle qualifiche
PARTE III
Intervento strutturale proposto 2014-17
Sostegno continuo al comitato
intersettoriale, sotto l’autorità del ministero
per gli Affari civili, per lo sviluppo e
l’attuazione del quadro di base per le
qualifiche. Dialogo e consulenza per un
approccio sostenibile e di ampio respiro.
Sostegno continuo al coordinamento delle
parti interessate plurime (parti sociali e
ministeri) per il processo politico decisionale
di sviluppo delle risorse umane in tutte le
fasi del ciclo del progetto e sostegno allo
sviluppo del quadro nazionale delle
qualifiche.
Continuo sostegno per il riesame congiunto
annuale del governo del Kosovo e in
particolare per la valutazione annuale del
sottosettore IFP. Sostegno continuo al
ministero del Lavoro e delle politiche sociali
del Kosovo con l’attuazione della “strategia
settoriale per l’occupazione e le politiche
sociali 2014-2020”.
Sviluppo di documenti politici e di piani di
attuazione che si basano sui risultati in
questo settore. Agevolazione della
condivisione e del dialogo tra le reti
scolastiche di IFP.
Sostegno al Consiglio per l’IFP e l’istruzione
per adulti e ad altri attori, al fine di
sviluppare dei descrittori per i livelli da 1 a 5
e per garantire l’integrazione dei livelli di
istruzione superiore da 6 a 8. Sostegno alla
formulazione e all’attuazione della
legislazione e all’attuazione di una struttura
sostenibile per il quadro nazionale serbo
delle qualifiche. Sostegno per lo sviluppo
dei consigli settoriali per le competenze.
Risultati 2017
Sostegno all’attuazione del
quadro di base per le
qualifiche con lo scopo di
sviluppare le qualifiche in
almeno 3 settori economici e
fornite in istituti pertinenti
d’istruzione e di formazione,
sia negli enti, sia nel distretto
di Brčko.
Miglior coordinamento
dell’esame del piano
d’azione (2017-2020) della
strategia di IFP con la
strategia per l’occupazione e
per la nuova istruzione (in
futuro); quadro nazionale
delle qualifiche in riferimento
all’EQF.
La tabella di marcia
concordata, che riprende
tutte le iniziative relative allo
sviluppo delle risorse umane
in una strategia di ampio
respiro e che coinvolge le
parti interessate nazionali,
comincia a essere applicata.
La priorità viene attribuita al
seguito delle riforme già
iniziate nell’attuazione del
programma operativo
pluriennale.
Documenti politici disponibili
per la ripresa della
formazione IFP degli
insegnanti in servizio,
approvazione del piano
d’attuazione. Operatività
della rete scolastica IFP per
l’attuazione della strategia di
formazione IFP degli
insegnanti in servizio.
Il quadro nazionale serbo
delle qualifiche avrà come
principale punto di
riferimento il quadro europeo
delle qualifiche e
comprenderà il sostegno per
il riconoscimento e la
convalida dell’apprendimento
non formale e informale.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 50
Paese
Turchia
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-17
Risultati 2017
Sostegno allo sviluppo
del quadro turco delle
qualifiche per
l’apprendimento lungo
tutto l’arco della vita
Sostegno al coinvolgimento degli attori
privati (parti sociali, camere, associazioni
professionali) nel quadro turco delle
qualifiche e nei sistemi nazionali delle
qualifiche professionali, in cooperazione
con le parti interessate pubbliche, i
beneficiari dei progetti UE e della
delegazione UE. Continua consulenza alla
delegazione dell’UE e al dipartimento per la
cooperazione con l’UE del ministero del
Lavoro e della previdenza sociale sul
quadro turco delle qualifiche e sui sistemi
nazionali delle qualifiche professionali.
Il quadro turco delle
qualifiche ha dato avvio
all’attuazione (decisione
sulla governance, garanzia
della qualità e questioni
decise sul coordinamento), i
sistemi nazionali delle
qualifiche professionali
hanno ampliato l’attuazione
in Turchia e un numero
cospicuo di adulti è
certificato. Il quadro turco
delle qualifiche è operativo al
di là dei sistemi nazionali
delle qualifiche professionali
e integra il ministero
dell’Istruzione nazionale e le
qualifiche d’istruzione
superiore, di cui alcune sono
già registrate nel registro del
quadro turco delle qualifiche.
Fase I FRAME (20132014), titolo IV
Fase II FRAME (20152017), da confermare
Sostegno all’attuazione e al monitoraggio
della tabella di marcia per le competenze
2020, garantendo al contempo le sinergie e
la complementarietà con gli sviluppi,
secondo la strategia regionale per l’Europa
sudorientale 2020. Dialogo e condivisione a
livello nazionale e regionale.
Regione Europa
sudorientale e
Turchia
Sostegno a DGFP/CCFP
Sostegno ai paesi dell’allargamento per il
dialogo e gli interventi nei comitati
competenti per gli sviluppi futuri dell’IFP e
per potenziare l’applicazione delle decisioni
nei sistemi nazionali.
Sostegno alla Commissione europea
Sostegno al ciclo di progetti UE;
relazioni annuali sui progressi
Analisi politica
processo di Torino 2014 & 2016;
processo di Bruges 2014 & 2016;
processo di valutazione SBA.
PARTE III
Monitoraggio della tabella di
marcia per lo sviluppo delle
competenze "Sviluppo delle
risorse umane 2020” con un
particolare riferimento
all’obiettivo nazionale e
regionale della strategia per
l’Europa sudorientale 2020.
Sostegno continuo ai membri
DGFP/CCFP (paesi
candidati) con l’attuazione
del programma di Bruges,
come parte delle riforme in
materia di IFP.
Sostegno alle schede
settoriali, alla
programmazione e al
monitoraggio di IPA
"Sviluppo delle risorse
umane 2014-2020”.
Contributo alla relazione
periodica della Commissione
europea per l’Europa
sudorientale e la Turchia.
Relazioni del processo di
Torino per l’Albania, la
Bosnia-Erzegovina, il
Kosovo, l’ex Repubblica
jugoslava di Macedonia, il
Montenegro, la Serbia e la
Turchia e una relazione
regionale.
Relazioni del processo di
Bruges per l’ex Repubblica
jugoslava di Macedonia, il
Montenegro, la Serbia e la
Turchia e una relazione
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 51
Paese
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-17
Risultati 2017
regionale.
Agevolazione della
rendicontazione dello SBA
nel 2015 in cooperazione
con il SEECEL. Sostegno
consultivo alla
rendicontazione dello SBA
nel 2017, che verrà eseguita
dai paesi.
3.2
Mediterraneo sudorientale
Risultati
In seguito alla presa di coscienza del mondo arabo, l’agenda politica nella regione e con essa il
sostegno dell’UE e di altri donatori si sono concentrati sulla creazione di posti di lavoro, in particolare
con un aumento del finanziamento per le PMI, sui progetti in materia di IFP per migliorare
l’occupabilità giovanile, le capacità imprenditoriali per le donne e lo sviluppo di sistemi di governance
inclusivi e trasparenti. Diversi paesi nella regione avevano già dato avvio ad ampie riforme in materia
di IFP prima del 2011. Ciononostante, i progressi nell’attuazione durante il periodo successivo alla
primavera araba sono stati lenti nella maggior parte dei casi, anche a motivo dell’instabilità politica, del
carattere transitorio dei governi che si sono succeduti al potere dal 2011 oppure a causa della
necessità di dare priorità a risposte a breve termine alla situazione di emergenza creata dopo la
summenzionata presa di coscienza. Parallelamente e al fine di affrontare i pressanti problemi e le
richieste a livello socio-economico per una governance inclusiva e partecipativa, i paesi si sono
spostati verso la definizione di visioni nuove o riesaminate dell’IFP, che aspirino ad avere una più forte
componente sociale, che forniscano assistenza a gruppi speciali e che offrano una maggiore coesione
territoriale (il Marocco ha stilato un progetto di una nuova strategia in materia di IFP, la Libia lo farà nei
prossimi anni, la Tunisia ha avviato un’ampia consultazione nazionale).
Il processo di Torino del 2012 conferma l’attenzione crescente riservata alle questioni di IFP nei paesi
del Mediterraneo. I progressi sono stati compiuti sul fronte della governance ed è possibile osservare
tendenze verso una decentralizzazione geografica (Tunisia e Marocco), verso una più ampia
partecipazione delle parti interessate e verso un maggiore coinvolgimento del settore economico.
Sfide
Anche una razionalizzazione rafforzata e un maggior coordinamento tra le agenzie governative
coinvolte nell’IFP rappresentano una tendenza che sta portando alla riconsiderazione delle strutture
istituzionali (Egitto, Palestina). I cambiamenti nella governance sono, per loro natura, lenti e
attualmente molte di queste tendenze sono comunque solo in fase iniziale. Per quanto riguarda
l’efficienza interna, la sfida della qualità rimane elevata. I paesi si sono concentrati su un’espansione
quantitativa per offrire assistenza ai numerosi nuovi partecipanti ai sistemi d’istruzione (si stima che il
60% della popolazione sia al di sotto dei 30 anni di età e che un terzo sia al di sotto dei 15 anni di età).
In molti casi l’espansione quantitativa è stata condotta a discapito della qualità. Mentre la maggior
parte dei paesi è impegnata in diverse iniziative per riformare i curricula e i metodi pedagogici,
migliorando i locali o le attrezzature, tali iniziative sono spesso al livello di fasi pilota e non vengono
integrate nel sistema. Per quanto concerne l’efficienza esterna, il miglioramento della rilevanza
dell’offerta di IFP per le necessità del mercato del lavoro e la diversificazione dell’offerta di IFP, per
fornire assistenza ai diversi gruppi target e in particolare alle donne (solo una donna su quattro è
attiva), e l’elevato livello dei giovani al di fuori dell’istruzione e del mercato del lavoro (si stima che un
terzo della popolazione non sia né in un ciclo d’istruzione, né di formazione, né nell’occupazione NEET) restano una priorità. In tale contesto, per aumentare la rilevanza e l’attrattiva, molti paesi sono
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 52
passati verso lo sviluppo dei quadri delle qualifiche. La fase di sviluppo varia notevolmente da paese a
paese (Tunisia, Marocco, Giordania, Libano, Palestina, Egitto). I quadri nazionali delle qualifiche
stanno anche attirando una maggior attenzione in qualità di strumento per agevolare la mobilità.
Come misura per sostenere l’occupazione, una maggior attenzione viene prestata alla promozione
dell’imprenditoria (Libano, Tunisia, Marocco).
Obiettivi
Sulla base dei progressi finora raggiunti e delle tendenze nella regione, lo scopo principale sarà quello
di migliorare la governance e la qualità dell’IFP come strumento per aumentare l’occupabilità
giovanile, nonché l’inclusione e la partecipazione sociale. La qualità e la governance saranno
fondamentali per il raggiungimento di tali obiettivi. La qualità dei sistemi di IFP rimane una questione
precipua e, sebbene esistano progetti pilota di buona qualità, un approccio di ampio respiro per
garantire, gestire e sviluppare la qualità risulta ancora mancante. La governance multilivello,
compreso lo sviluppo di nuovi meccanismi per aumentare la partecipazione, il coordinamento, la
responsabilità e l’efficienza, resta un punto importante del programma. Lo sviluppo dei quadri delle
qualifiche rimarrà una priorità. Nei paesi dove il processo ha già avuto avvio e dove c’è un buon livello
di comprensione, di consapevolezza e di capacità, l’enfasi verrà posta sulle strutture di governance
dei quadri nazionali delle qualifiche e sulla loro presentazione al pubblico. In altri paesi, dove il
processo è meno avanzato, ci si concentrerà sullo sviluppo delle esperienze a livello settoriale, sugli
approcci dei risultati dell’apprendimento e sull’aumento della comprensione e delle capacità su quanto
comporti lo sviluppo di un quadro nazionale delle qualifiche. L’apprendimento imprenditoriale e le
capacità per la crescita imprenditoriale dovrebbero essere oggetto di ulteriore attenzione, allo scopo di
definire misure attuative su come rafforzare l’offerta di competenze per le PMI, che rappresentano la
colonna portante delle economie della regione, comprese questioni collegate non soltanto alla
pertinenza dell’IFP iniziale, bensì anche alla formazione delle start-up, alla crescita e all’accesso ai
mercati internazionali e alla continuità data ai meccanismi di formazione in generale.
Per quanto concerne le questioni relative alla mobilità, la strategia dell’ETF nei prossimi quattro anni si
concentrerà sulla promozione della dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità,
con un’enfasi posta sulla trasparenza, sul riconoscimento e sulla portabilità delle competenze e delle
qualifiche, tramite azioni specifiche a livello di paese e di regione sulla dimensione transnazionale
delle qualifiche. L’ETF continuerà a fornire un’analisi per paese sulla composizione delle competenze
dei flussi migratori e sugli schemi relativi alle competenze, che possono agevolare la reintegrazione
dei migranti.
Considerando le diverse fasi del ciclo politico e analizzando le più elevate richieste di responsabilità e
la pressione per il rispetto delle aspettative, si prevedono il sostegno e lo sviluppo delle capacità per il
monitoraggio e l’attuazione delle riforme, per i quali il processo di Torino rimarrà lo strumento
principale.
Attività
Oltre alle azioni mirate per paese sui settori prioritari summenzionati, durante la prospettiva a medio
termine, l’intervento dell’ETF a livello regionale si concentrerà sui seguenti elementi:
■
qualifiche e mobilità: da una prima fase di sensibilizzazione, di istituzione e di sviluppo di capacità
dei gruppi settoriali delle parti interessate plurime dei paesi (in Marocco, Tunisia, Egitto,
Giordania) e di sviluppo di strumenti tecnici per l’aumento della trasparenza delle qualifiche (profili
comuni, glossario, banche dati informatiche), la cooperazione si sposterà, nella nuova prospettiva
a medio termine, verso un livello politico, con la creazione di un comitato strategico Euromed, che
dovrebbe concordare metodologie per il confronto di qualifiche nord-sud e sud-sud, sulla base
dell’esperienza di fissazione di riferimenti dell’EQF. Le azioni pilota saranno concordate dal
comitato strategico per consentire la verifica della metodologia e per dimostrare il suo valore
aggiunto per gli scopi della mobilità e/o per i miglioramenti del sistema basato sul paese. Tale
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 53
progetto sosterrà l’attuale dialogo dell’UE sui partenariati per la migrazione e la mobilità, istituiti
con i paesi nella regione, e integrerà gli sforzi profusi attualmente a livello nazione per sviluppare i
quadri nazionali delle qualifiche. A tal fine e alla luce dei progressi realizzati in altri paesi (Libano,
Palestina) sulle qualifiche, il progetto potrebbe essere ampliato.
■
Occupabilità dei giovani e delle donne: l’ETF continuerà a sostenere il dialogo politico regionale
collegato all’occupazione, coinvolgendo tutti i paesi nella regione. L’ETF propone un approccio
strategico più mirato, spostando l’attenzione dei riesami biennali sull’occupabilità verso questioni
specifiche, oltre all’aggiornamento annuale dei dati per paese e alle schede di occupabilità. Nel
2014, ad esempio, l’enfasi verrà posta sulle politiche attive del mercato del lavoro per sostenere
l’occupazione giovanile. Un riesame generale della situazione dell’occupazione nelle regione
potrebbe essere compiuto con un intervallo temporale più ampio (da tre a quattro anni), per
consentire ai cambiamenti di diventare evidenti. Tali riesami vengono utilizzati non solo per gli
scambi regionali nel quadro dell’Unione per il Mediterraneo, ma anche per i forum politici di alto
livello e per sostenere gli specifici paesi, che danno avvio allo sviluppo di strategie di occupazione.
Data la pressione sociale derivante dall’elevato numero di giovani al di fuori dell’istruzione e dei
mercati del lavoro, la diversificazione dell’offerta in materia di formazione (al fine di occuparsi degli
abbandoni, dei NEET, delle persone nell’economia informale o inattive sul mercato del lavoro) e
per rafforzare l’accesso alle opportunità di sviluppo delle competenze, sia all’interno, che
all’esterno dei sistemi formali di IFP, nonché sviluppando ulteriormente gli apprendistati o le
opportunità di apprendimento basato sul lavoro, potrebbe essere l’enfasi degli interventi futuri a
livello nazionale o regionale.
■
Apprendimento imprenditoriale e competenze per le micro e le piccole e medie imprese. La
valutazione del 2013 della Carta euromediterranea, svolta dalla DG ENTR, dall’OCSE, dalla BEI e
dalla BERS, ha confermato la necessità di sviluppare politiche coerenti di apprendimento
imprenditoriale in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Mentre i paesi
dispongono di una vasta gamma di buone prassi, sussiste un potenziale di scambio
transnazionale e di integrazione di queste ultime. A tal fine, l’ETF, nel corso della prospettiva a
medio termine (oltre alle azioni basate sui paesi, ovunque ci sia un impegno da parte del paese),
si concentrerà sullo scambio regionale, coinvolgendo tutti i paesi per uno scambio di buone prassi
nei settori dell’apprendimento imprenditoriale e dello sviluppo delle competenze e integrerà questi
esempi negli sviluppi a livello di sistema. Si cercherà una complementarietà con l’iniziativa per la
creazione di posti di lavoro dell’Unione per il Mediterraneo e con le attività che rientrano nella Rete
europea delle imprese. Nel quadro del programma di cooperazione industriale dell’Unione per il
Mediterraneo, l’ETF sosterrà inoltre il maggiore allineamento della Carta con lo Small Business
Act per l’Europa. La terza valutazione della Carta euromediterranea delle imprese potrebbe aver
luogo durante il periodo della prospettiva a medio termine.
■
Inoltre e in seguito all’accordo tra la DG EAC e la DG DEVCO, l’ETF attuerà il progetto, finanziato
dall’UE, dal titolo “Governance per l’occupabilità nel Mediterraneo” (Governance for Employability
in the Mediterranean, GEMM) fino alla metà del 2016. Il progetto, che coinvolge tutti i paesi nella
regione, affronta le questioni attinenti alla governance e alla qualità con un’enfasi rivolta al
rafforzamento di capacità a livello nazionale e subnazionale. Il progetto GEMM e il programma di
lavoro dell’ETF saranno complementari, in particolare nei paesi laddove sussiste un lavoro
specifico sulle questioni di governance (per esempio il Marocco e la Tunisia). La mappatura del
progetto GEMM si inserirà nel processo di Torino del 2014 e del 2016 e sarà di particolare
rilevanza nei paesi in cui sussiste un impegno per lo sviluppo di strategie di ampio respiro in
materia di IFP (per esempio la Libia) oppure per il monitoraggio dei progressi di riforme. Le lacune
identificate tramite la mappatura del progetto GEMM fungeranno da base informativa per le future
azioni dell’ETF a livello nazionale o regionale.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 54
Queste priorità sono in linea con la politica di vicinato dell’UE e con la valutazione del 2012 della
messa a disposizione di un nuovo vicinato europeo. Per il vicinato meridionale, la creazione di posti di
lavoro e il sostegno alle PMI, assieme alla creazione di radicate democrazie, comprese le questioni
relative alla disuguaglianza di genere e alle disparità territoriali, sono stati considerati prioritari. Mentre
viene riconosciuta la necessità di un approccio più differenziato sulla base del principio “more for
more”, l’Unione per il Mediterraneo offre un quadro per la cooperazione regionale e il dialogo, cui
dovrebbero contribuire le summenzionate iniziative regionali dell’ETF. La grande maggioranza
dell’assistenza alla regione da parte dell’UE nel settore dell’IFP viene fornita tramite accordi bilaterali.
Oltre alle iniziative che si concentrano direttamente sulla riforma dell’IFP, si prevede che nel prossimo
periodo ci sarà una tendenza verso l’inclusione dello sviluppo delle competenze all’interno dei
programmi di sviluppo economico o di sviluppo del settore privato. L’ETF continuerà a mettere a
disposizione le sue risorse e la sua profonda conoscenza della regione per sostenere la progettazione
delle nuove operazioni finanziate dall’UE e per il costante seguito fornito ai progressi raggiunti. L’ETF
continuerà a sostenere il partenariato di mobilità tra l’UE e il Marocco e il dialogo per la migrazione e
la mobilità avviati con la Tunisia e la Giordania nella regione, sulla dimensione delle competenze della
migrazione e della mobilità.
L’ETF continuerà a cooperare con il segretariato dell’Unione per il Mediterraneo, fornendo
informazioni e scambiando analisi e prassi. In termini di nuova cooperazione, l’ETF rafforzerà la
cooperazione con la fondazione Anna Lindh e con ARLEM nel settore della governance multilivello. La
cooperazione con gli altri donatori nel settore continuerà e sarà rafforzata secondo le necessità, per
garantire il coordinamento e le sinergie delle azioni a livello nazionale e regionale.
Risultati previsti
Entro il 2017 si prevede che le attività menzionate portino ai seguenti risultati:
■
tramite i riesami dell’ETF a livello di occupabilità, un rafforzamento del dialogo politico regionale e
una comprensione potenziata nei settori dell’occupabilità giovanile e dell’apprendimento
imprenditoriale, secondo la politica dell’Unione per il Mediterraneo e secondo i forum politici mirati;
■
sviluppo ed esame di nuovi approcci e metodologie per l’attuazione dei quadri nazionali delle
qualifiche, per l’apprendimento imprenditoriale e la governance multilivello e miglioramento delle
capacità delle parti interessate per la loro attuazione;
■
contributo del processo di Torino al miglioramento dei dati concreti, sostegno dato allo sviluppo di
strategie nazionali (laddove pertinenti) e scambio di prassi tra paesi nella regione;
■
istituzione di un forum appropriato per il dialogo politico sulle qualifiche Euromed ed esame e
accordo su una metodologia per la fissazione di riferimenti nella regione Euromed.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 55
Progetti nazionali e locali per il Mediterraneo sudorientale secondo la logica d’intervento per il
periodo 2014-17
Paese
Algeria
Egitto
Israele
Obiettivo
Creazione di reti ed
esposizione alle buone
prassi nella regione e
oltre (da confermare)
Sostegno all’analisi
delle sfide e delle
opzioni politiche per la
riforma dell’istruzione e
della formazione
tecnica e professionale
(IFTP) in Egitto
attraverso i processi
partecipativi, fondati su
dati concreti, durante
una complessa
transizione politica nel
paese.
Rafforzamento delle
reti fondamentali nel
paese, che possono
contribuire in modo
efficace alla riforma
dell’IFTP.
Creazione di reti e
sostegno allo sviluppo
di collegamenti più
vicini con le politiche e
le prassi dell’Unione
europea.
Rafforzamento dello
scambio e del dialogo
con l’UE e con altri
paesi partner
dell’Unione tramite la
partecipazione alle
iniziative di progetti
regionali e sostegno al
dialogo con gli altri
paesi nella regione.
Intervento strutturale proposto 2014-2017
Risultati previsti
Partecipazione ai progetti ed eventi regionali e
istituzionali
Attraverso la partecipazione alle
iniziative regionali e al processo
di Torino (cioè il progetto
regionale GEMM) e agli eventi
istituzionali, esposizione delle
controparti algerine ai modelli e
alle prassi dell’UE/dei paesi
partner nel settore della
governance multilivello in materia
di IFP e dell’analisi politica.
Possibile utilizzo da parte delle
controparti algerine di entrambe
le iniziative per fornire
informazioni al dibattito politico
nel campo dell’IFP.
Partecipazione ai progetti ed eventi regionali e
istituzionali.
Attuazione del processo di Torino nel 2014 e
2016 come strumento per sostenere i processi
decisionali politici in materia di IFTP nel paese.
Sostegno alle iniziative per la riforma dell’IFTP,
che possono essere avviate dal governo
egiziano di transizione, nonché da quelli
successivi, in questo periodo, in sinergia con le
attività di sostegno dell’UE.
Partecipazione alle iniziative di condivisione
della conoscenza con gli Stati membri dell’UE
e con altri paesi partner.
Partecipazione ai progetti ed eventi regionali e
istituzionali.
PARTE III
Contributo dell’analisi politica del
processo di Torino nel 2014 e nel
2016 all’istituzione del
programma politico per l’IFTP in
un momento di complessa
transizione politica.
Rafforzamento delle capacità
nazionali per progettare e attuare
la riforma dell’istruzione e della
formazione tecnica e
professionale tramite la
partecipazione dell’Egitto alle
attività regionali e istituzionali
dell’ETF.
Attraverso la partecipazione alle
iniziative regionali e al processo
di Torino (cioè il progetto
regionale GEMM) e agli eventi
istituzionali, esposizione delle
controparti israeliane ai modelli e
alle prassi dell’UE/dei paesi
partner nel settore della
governance multilivello in materia
di IFP e dell’analisi politica.
Possibile utilizzo da parte delle
controparti israeliane di entrambe
le iniziative per fornire
informazioni al dibattito politico
nel campo dell’IFP.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 56
Paese
Obiettivo
Sostegno alle parti
interessate pertinenti e
ai decisori politici
giordani in materia di
IFTP nell’esame, nella
valutazione e nella
scelta delle opzioni
politiche per la riforma
dei loro sistemi di
IFTP.
Giordania
Rafforzamento delle
capacità nazionali
nelle diverse fasi del
ciclo politico,
compresa l’attuazione
politica e il
monitoraggio e la
valutazione della
riforma del settore
dell’occupazione e
dell’IFTP.
Intervento strutturale proposto 2014-2017
Nel quadro del processo di Torino, e come uno
dei tre paesi pilota, la Giordania viene
sostenuta dall’ETF nell’esecuzione di una
valutazione di impatto ex-ante del proprio
sistema di IFTP nel 2014.
A continuazione di quanto sopra indicato, sono
previsti ulteriori interventi dell’ETF che puntano
al rafforzamento delle capacità nazionali per
l’analisi politica, le scelte politiche, l’attuazione,
il monitoraggio e la valutazione della riforma
del sistema di IFTP.
In cooperazione con il ministero dell’Istruzione
e dell’istruzione superiore, l’OIL e l’UNESCO, il
progetto si concentrerà sui seguenti livelli:
riforma dei curricula - compreso il
completamento dei curricula e dei relativi
manuali;
-
Libano
Imprenditoria come
competenza
trasversale
fondamentale
-
-
fase pilota di esame; i curricula vengono
sperimentati in una fase pilota in scuole
selezionate nel 2014 e i risultati della
valutazione della fase pilota forniscono
informazioni al piano d’azione per
integrare i moduli sull’imprenditoria in
tutte le scuole allo stesso livello e a tutti i
livelli dell’istruzione;
messa a punto di una strategia e di un
piano d’azione per integrare
l’imprenditoria in tutte le scuole al livello
secondario IFTP (2014-2016); saranno
progressivamente coperti tutti i livelli
dell’istruzione (2016 e oltre);
definizione e adozione di un quadro per
l’imprenditoria lungo tutto l’arco della vita
in Libano.
Le attività del progetto comprenderanno azioni
per il rafforzamento delle capacità (per
riformare i curricula, per fornire moduli in
materia di imprenditoria e per monitorare e
valutare i risultati dei curricula), la divulgazione
e la creazione di reti per i professionisti, i
decisori politici, le parti sociali, la società civile
sull’imprenditoria e sulle questioni attinenti
all’apprendimento imprenditoriale;
PARTE III
Risultati previsti
Identificazione delle opzioni
politiche per l’attuazione efficace
della riforma dell’IFTP in
Giordania e valutazione delle
parti interessate giordane con il
sostegno dell’ETF tramite
l’attuazione del processo di
Torino (modalità di valutazione
d’impatto ex-ante).
Rafforzamento delle capacità
delle parti interessate giordane
per un’analisi politica,
un’attuazione, un monitoraggio e
una valutazione efficaci al fine di
eseguire questi esercizi
autonomamente.
Messa a disposizione dei
curricula e del relativo materiale
d’insegnamento per tutte le
scuole ai livelli secondari di IFTP
e per tutti gli altri livelli di
istruzione.
Introduzione di una strategia e di
un piano d’azione per
l’integrazione dell’imprenditoria a
tutti i livelli d’istruzione e possibile
attuazione in modo indipendente
da parte del paese.
Sviluppo e accordo su un quadro
per l’apprendimento
imprenditoriale lungo tutto l’arco
della vita.
Introduzione di una struttura di
direzione per l’apprendimento
imprenditoriale in Libano,
compresi i decisori politici a livello
governativo, le parti sociali e la
società civile.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 57
Paese
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-2017
In seguito allo sviluppo e all’adozione del
quadro nazionale libanese delle qualifiche, il
progetto si concentrerà sui seguenti livelli;
1) quadro giuridico/istituzionale - progetto e
adozione di un atto giuridico e creazione di
un quadro istituzionale scelto come
modello per la governance del quadro
nazionale delle competenze;
Quadro nazionale delle
qualifiche
2) rafforzamento di capacità e consulenza
politica in sostegno alla messa in
operazione del quadro nazionale delle
qualifiche (compreso il completamento dei
processi e delle procedure del processo di
fissazione dei riferimenti);
3) divulgazione e creazione di reti - sviluppo
di un piano di comunicazione del quadro
nazionale libanese delle qualifiche;
Risultati previsti
Introduzione e attuazione di un
quadro giuridico e istituzionale
per il quadro nazionale delle
qualifiche libanese.
Esame e attuazione del processo
e delle procedure per la
fissazione dei riferimenti.
Informazioni fornite a tutte le parti
coinvolte sulle procedure e sul
processo per fissare i riferimenti
delle qualificheCapacità dei promotori dell’offerta
nel far riferire le proprie qualifiche
al quadro nazionale libanese
delle qualifiche.
4) maggior utilizzo e applicazione del quadro
nazionale delle qualifiche in Libano.
Libia
Sviluppo di una
strategia di ampio
respiro del settore
dell’IFP
Attuazione del piano
nazionale delle
qualifiche
Il sostegno consisterà principalmente nel
rafforzamento di capacità e nell’agevolazione
del processo di sviluppo di una strategia in
materia di IFP. Tale approccio comprenderà
l’organizzazione di workshop, dove verranno
presentati esempi di strategie di IFP sviluppate
da altri paesi, l’organizzazione di visite di
studio ai paesi che hanno sviluppato strategie
di IFP (per esempio il Marocco), fornendo
esperienze nell’agevolazione dei workshop.
Sostegno alla presentazione al pubblico del
quadro nazionale delle qualifiche
(rafforzamento di capacità di più ampi gruppi di
parti interessate per introdurre il concetto di
risultati dell’apprendimento), sostegno per
definire la struttura della governance.
Marocco
Palestina
Rafforzamento della
governance dell’IFP a
livello territoriale nella
regione di TangeriTetuan
Analisi delle necessità in materia di
competenze a livello locale, rafforzamento di
capacità per i diversi gruppi di parti interessate
a livello regionale ecc.
Sostegno allo sviluppo
locale del settore C
tramite un approccio
integrato di IFP
continua e di convalida
delle competenze
acquisite
Rafforzamento di capacità per gli attori
pertinenti nei processi di sviluppo delle
qualifiche; lo sviluppo dei curricula di
formazione professionale continua oppure la
convalida dell’apprendimento non formale e
informale; determinazione di lezioni e
raccomandazioni.
PARTE III
Istituzione di un gruppi di parti
interessate plurime.
Definizione di una tabella di
marcia.
Formazione e sostegno forniti al
gruppo di parti interessate
plurime sugli elementi chiave del
processo.
Approvazione di un piano globale
di attuazione.
Istituzione di un ente per la
governance.
Esecuzione dell’analisi dell’offerta
di IFP e delle necessità in materia
di competenze a livello regionale.
Completamento del
rafforzamento di capacità per la
regionalizzazione dell’IFP al
dipartimento per la formazione
professionale.
Completamento delle azioni di
rafforzamento di capacità degli
attori locali.
Approvazione di un piano
d’azione per l’attuazione
dell’iniziativa pluriennale da parte
del comitato direttivo del progetto.
Identificazione mirata del settore
economico e del territorio locale
specifico cui si rivolge il progetto.
Identificazione mirata e analisi
delle qualifiche cui si rivolge il
progetto.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 58
Paese
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-2017
Rafforzare la
governance territoriale
nella regione di
Medenina
Divulgazione dei risultati in altre regioni della
Tunisia; agevolazione della discussione sulle
lezioni apprese; sostegno per definire gli
orientamenti politici sulla “regionalizzazione
dell’IFP”.
Apprendimento
imprenditoriale
Consulenza politica per definire una
politica/strategia su come inserire nell’IFP le
capacità imprenditoriali; rafforzamento di
capacità. Cooperazione con la GIZ.
Tunisia
PARTE III
Risultati previsti
Discussioni con il governo sulle
raccomandazioni fondate su dati
concreti per lo sviluppo di un
approccio strategico per la
governance regionale dell’IFP e
dell’occupazione.
Nel governorato di Medinina,
istituzione del coordinamento
delle parti interessate regionali e
sua operatività per affrontare le
questioni regionali in materia di
IFP e di occupabilità.
Divulgazione di una serie di
schede tecniche per quanto
riguarda alcune attività di
strutturazione per realizzare la
governance regionale a tutte le
regioni e alle parti interessate
nazionali, come un contributo per
un approccio nazionale alla
governance regionale.
Una visita studio che impegna sia
le parti interessate regionali, sia
quelle nazionali come iniziativa
preliminare, che crea fiducia, per
impegnare diverse parti
interessate nel processo di
riforma.
Nomina di un’équipe nazionale
tecnica per elaborare le
raccomandazioni del riesame e
per proporre una tabella di marcia
per lo sviluppo della strategia
Identificazione dei principali
pilastri della strategia.
Offerta del sostegno tecnico su
base regolare all’équipe tramite
workshop e formazione a
distanza.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 59
Paese
Obiettivo
Qualifiche EuroMed
Regionale
Occupazione e
occupabilità giovanile
Apprendimento
imprenditoriale e
competenze per le
piccole e medie
imprese.
Intervento strutturale proposto 2014-2017
Risultati previsti
L’approfondimento e l’espansione dell’ambito
di applicazione della fase 1 del progetto
regionale sulle qualifiche (Marocco, Tunisia,
Egitto, Giordania) comprenderanno la
creazione di un ente di coordinamento
regionale, il comitato strategico EuroMed,
comprensivo dei decisori politici ad alto livello
dei paesi partner, della Commissione europea
e degli Stati membri dell’UE. Si prevede che il
comitato istituisca una relazione con il gruppo
consultivo dell’EQF. Il progetto avvierà lo
sviluppo di strumenti per il riconoscimento
delle qualifiche, compresa una metodologia
per confrontare le diverse qualifiche nazionali e
i sistemi e una banca dati condivisa di
qualifiche e standard. Saranno inoltre avviate
azioni pilota per esaminare tali strumenti e
approcci.
Saranno effettuate azioni di rafforzamento di
capacità per sostenere le équipe tecniche
nazionali nei paesi partecipanti, in particolare
nel loro sviluppo e adattamento di strumenti e
metodologie per analizzare e confrontare le
qualifiche.
I risultati di questo progetto vengono ripresi
nell’attuazione del partenariato di mobilità UEMarocco e forniscono contributi ai dialoghi per
la migrazione e la mobilità con la Giordania e
la Tunisia.
Istituzione del comitato strategico
EuroMed e sua gestione del
progetto.
Acquisizione da parte delle
équipe tecniche nazionali delle
capacità per applicare
indipendentemente gli strumenti e
i metodi per l’analisi e il confronto
delle qualifiche.
I risultati di questo progetto
vengono ripresi nell’attuazione
del partenariato di mobilità UEMarocco e forniscono contributi ai
dialoghi per la migrazione e la
mobilità con la Giordania e la
Tunisia.
Messa a disposizione di analisi regionali e
condivisione di prassi a sostegno del dialogo
regionale con l’UE. Per quanto concerne
l’occupazione e soprattutto l’occupazione
giovanile, l’ETF organizzerà la terza edizione
del forum di leader politici sulla base dei
risultati del forum di Marsiglia del 2013.
Come seguito alla valutazione SBA nel 2013,
sarà organizzata un’attività regionale per la
condivisione delle buone prassi nella regione e
oltre, in materia di competenze per sostenere
la creazione e la crescita di PMI e su come
aumentare progressivamente le buone prassi.
PARTE III
Organizzazione del terzo forum
ad alto livello nel 2014 in Italia e
decisione in merito alle azioni di
seguito.
Aggiornamento a cadenza
annuale delle schede di
occupabilità per paese per il
Mediterraneo sudorientale
(SEMED).
Preparazione e divulgazione di
un breve documento politico
sull’occupazione e
sull’occupabilità giovanile.
Condivisione delle buone prassi a
livello nazionale tra i paesi della
regione
Sostegno fornito all’ICWG
(gruppo di lavoro per la
cooperazione internazionale).
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 60
Paese
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-2017
Risultati previsti
GEMM – Governance
per l’occupabilità nel
Mediterraneo
Come seguito alla mappatura e all’analisi dei
sistemi di governance dell’IFP eseguite nel
2013 e con un’enfasi sul livello nazionale e
subnazionale nei paesi SEMED, i risultati e
l’analisi saranno ripresi nel rafforzamento di
capacità e nelle azioni di creazione di reti. Lo
scopo è quello di esporre la popolazione target
alle buone prassi sulla governance dell’IFP,
tramite l’organizzazione della prima conferenza
regionale e della visita di studio in uno dei
paesi SEMED (Marocco). I progetti pilota
verranno selezionati e i programmi di
attuazione e di rafforzamento di capacità
saranno organizzati sia per i decisori politici,
sia per le parti sociali, nonché per i
rappresentanti dei progetti pilota.
Aumento nella regione SEMED
delle conoscenze e della
sensibilizzazione per quanto
riguarda i diversi approcci alla
governance dei sistemi di IFP,
per una migliore occupabilità
giovanile e femminile.
Esposizione della politica in
materia di IFP, dei decisori politici
e delle parti sociali nella regione
SEMED all’UE e alle esperienze
SEMED nel campo della
governance multilivello, per una
migliore occupabilità giovanile e
femminile.
Sostegno alla
Commissione
europea
Sostegno al ciclo di progetti UE.
Relazioni annuali sui progressi.
Richieste aggiuntive.
Analisi politica
Processo di Torino 2014 e 2016.
Quadri delle qualifiche e qualifiche
3.3
Sostegno ai progetti UE e SPSP
in Marocco, Tunisia, Algeria,
Libia, Egitto, Giordania, Libano e
Palestina.
Relazioni annuali sui progressi
per il Marocco, la Tunisia, l’Egitto,
la Giordania, il Libano, Israele e
la Palestina.
Preparazione delle relazioni del
processo di Torino entro il mese
di settembre. Analisi TRP
regionale convalidata durante il
forum dei leader politici nel mese
di novembre 2014.
Inventario e studi tematici che
mettono in risalto le buone prassi
sulle qualifiche e sui quadri delle
qualifiche in Marocco, Tunisia,
Egitto, Libano, Giordania, Israele
e Palestina.
Europa orientale
Risultati
Dal 2010, tutti e sette i paesi dell’Europa orientale hanno sviluppato politiche in materia di IFP e hanno
attuato cambiamenti sistematici fortemente concentrati sui contesti nazionali. Tali sviluppi positivi sono
stati accompagnati da nuovi quadri legislativi e da un notevole coinvolgimento delle parti interessate
(soprattutto i datori di lavoro) nelle discussioni strategiche e nei consigli nazionali/regionali in materia
di IFP. Una domanda inferiore da parte dei discenti, causata dal calo demografico, sta attualmente
influenzando i sistemi d’istruzione e le tendenze della popolazione in quasi tutti i paesi. Negli ultimi
anni tutti i paesi hanno sperimentato una crescita economica positiva (circa il 5%) e, per la prima
volta, detta crescita ha portato a un aumento di posti di lavoro. Il livello di occupazione nella regione è
piuttosto elevato (ad eccezione della Repubblica moldova) e i tassi di disoccupazione sono al di sotto
del 10%, con l’eccezione dell’Armenia (19%) e della Georgia (17%). Esiste una disoccupazione
crescente tra i diplomati d’istruzione superiore. La dimensione delle competenze della migrazione e
della mobilità è un fattore importante nella regione, con ampli flussi in uscita dalla Repubblica
moldova, dall’Armenia e dalla Georgia e flussi in entrata verso la Russia e l’Ucraina.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 61
La relazione del processo di Torino del 2012 per l’Europa orientale è giunta alla conclusione che i
paesi hanno compiuto notevoli progressi nello sviluppo della legislazione e delle strategie in materia di
IFP dal 2010 e che nei prossimi anni sarà necessario concentrarsi sull’applicazione delle riforme
dell’IFP. L’IFP è divenuta uno degli aspetti più importanti delle agende politiche nella maggior parte
dei paesi; tuttavia, questo non ha comportato un chiaro aumento degli studenti di corsi professionali.
Progressi importanti sono stati compiuti nel coinvolgimento delle parti interessate dell’IFP nelle
discussioni, in particolare tramite l’istituzione di consigli di IFP e, in alcuni paesi, attraverso i consigli
settoriali. Una forza trainante, alla base delle discussioni in materia di IFP, è stata lo sviluppo di quadri
nazionali delle qualifiche. I datori di lavoro sono stati impegnati in discussioni circa gli standard
dell’occupazione e le prospettive del mercato del lavoro. I paesi hanno anche investito nelle riforme
dei curricula e nelle attrezzature per le scuole pilota.
Sfide
Grazie ai progressi compiuti, i paesi possono continuare a progredire nei prossimi anni su diverse
tematiche. L’attuazione di quadri nazionali delle qualifiche richiederà un’attenzione coerente e
costante. Tutti i paesi dell’Europa orientale stanno sviluppando consigli settoriali, che devono crescere
attraverso un’esperienza pratica. In particolare, la raccolta e l’utilizzo delle informazioni sul mercato
del lavoro, come volano per le riforme, richiede sforzi più coordinati. A parte in Georgia, i meccanismi
di garanzia della qualità sono ancora molto limitati. Nelle discussioni sui quadri nazionali delle
qualifiche è importante considerare i percorsi e la mobilità all’interno del sistema. I collegamenti
scuola-impresa dovrebbero essere istituiti o rafforzati e le opportunità per l’apprendimento basato sul
lavoro dovrebbero essere esplorate. C’è un’attenzione crescente rivolta al miglioramento
dell’efficienza del sistema dell’IFP e in particolare agli approcci per attuare l’ottimizzazione scolastica.
La formazione professionale continua diverrà più importante con l’invecchiamento della popolazione e
dovrebbe essere sostenuta da una legislazione coerente e da un’azione mirata a favore delle PMI. La
convalida dell’apprendimento non formale e informale rientra nell’agenda di molti paesi, soprattutto
prendendo in considerazione i migranti di ritorno.
Obiettivi
La cooperazione dell’UE per l’Europa orientale è spinta dalla politica europea di vicinato (2011-12) per
i paesi del partenariato orientale e dal partenariato per la modernizzazione per la Russia (2010). Un
nuovo importante principio è “more for more”, che crea un collegamento tra i risultati della riforma e
l’investimento dell’UE nella cooperazione. Ora che la crescita economica per la prima volta sembra
procedere di pari passo con un aumento dell’occupazione, è fondamentale istituire dei collegamenti
più stretti tra le strategie socio-economiche e le strategie per le competenze.
Si prevede che in numerosi paesi, l’istruzione e la formazione saranno riprese nella nuova
programmazione pluriennale per il 2014-20 (MIP, multiannual indicative programming). La principale
possibilità dell’UE per avere un impatto sull’istruzione e sulla formazione in questi paesi sarà data da
interventi di scala maggiore. È quindi di essenziale e strategica importanza che l’ETF mobiliti le sue
risorse e le sue conoscenze approfondite della regione per sostenere la progettazione e il continuo
monitoraggio di questi interventi dell’UE. L’ETF fornirà il proprio sostegno alla Commissione europea e
alle delegazioni dell’UE tramite la consulenza politica, l’analisi fondata su dati concreti e sullo sviluppo
delle capacità. Le altre attività dell’ETF cercheranno una complementarietà con queste e con altre
azioni dei donatori. L’ETF sosterrà i partenariati per la mobilità tra l’UE e l’Armenia, la Georgia e la
Repubblica moldova, concentrandosi sulla dimensione delle competenze della migrazione e della
mobilità. Parimenti, l’ETF sosterrà la il dialogo sulla migrazione con l’Azerbaigian, che potrebbe
portare a un partenariato di mobilità.
Attività
Per la prospettiva a medio termine, l’intervento dell’ETF a livello regionale si è concentrato sulla
formazione professionale continua. Le politiche e i buoni esempi sono stati condivisi tra gli stati
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 62
dell’Europa orientale tramite l’apprendimento tra pari. Sulla base dei risultati ottenuti, l’Azerbaigian, la
Bielorussia, la Georgia e la Russia hanno identificato l’approccio settoriale verso l’analisi delle
competenze come azioni di seguito e l’Armenia, la Repubblica moldova e l’Ucraina hanno scelto la
convalida dell’apprendimento non formale e informale. Questo ha portato a documenti concettuali per
le azioni strategiche.
Oltre ad azioni nazionali mirate su queste tematiche, l’ETF continuerà a sostenere l’apprendimento
politico regionale. Nel periodo 2014-2017, l’enfasi verrà posta sui seguenti aspetti:
1. Dialogo sociale e sviluppo delle competenze tramite gli approcci settoriali e regionali. Con
l’interesse crescente dei datori di lavoro nell’istruzione e nello sviluppo del quadro nazionale delle
qualifiche, i paesi hanno espresso l’intenzione di preparare la legislazione (Repubblica moldova,
Ucraina) per istituire i consigli settoriali delle competenze. Nel progetto per la formazione
professionale continua, i paesi hanno sviluppato e discusso documenti concettuali sul ruolo dei
consigli settoriali fino al 2013. L’Ucraina e la Russia hanno condotto analisi delle competenze a
livello regionale. A partire dal 2014, i vantaggi e gli svantaggi di entrambi gli approcci saranno
analizzati e discussi tra tutti i paesi dell’Europa orientale. L’ETF fornirà un sostegno e condividerà
le esperienze con i consigli settoriali delle competenze, nello sviluppo dell’ambito di lavoro nelle
prime fasi della loro istituzione. Con il sostegno della piattaforma 2 del partenariato orientale,
saranno condivisi la corrispondenza delle competenze, nonché le politiche e la prassi
dell’anticipazione, apprendimento imprenditoriale e la migrazione della manodopera. Si prevede
che i paesi abbiano progettato e (parzialmente) attuato una consultazione coerente e una struttura
informativa di dialogo sociale per l’attuazione delle riforme in materia di IFP entro il 2017. Un
numero crescente di consigli settoriali delle competenze avrà un chiaro mandato e una chiara
visione circa i loro ruoli e le loro responsabilità.
2. Sostegno all’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche. La maggior parte dei paesi ha
completato o sta per completare i propri quadri nazionali delle qualifiche, sebbene debba ancora
creare approcci ponte nell’istruzione superiore e nei restanti settori dell’istruzione. Gli standard
occupazionali sono attualmente in fase di sviluppo. Ora la sfida fondamentale è quella di attuare i
quadri e di usare gli standard occupazionali per lo sviluppo di qualifiche e curricula e per introdurre
meccanismi di qualità e certificazione. Vi è un crescente interesse da parte dei paesi nell’essere
riferiti all’EQF. L’ETF sosterrà tale processo tramite i progetti per paesi, ma anche tramite
l’organizzazione di due workshop annuali sull’apprendimento politico regionale, sostenuti dalla
piattaforma 4 del partenariato orientale. In questa discussione sui quadri nazionali delle qualifiche,
saranno condivisi anche i risultati del lavoro sulla convalida dell’apprendimento informale e non
formale, che è stato svolto nel progetto in materia di formazione professionale continua e in
relazione ai partenariati di mobilità.
3. Politiche e prassi delle competenze per le piccole e medie imprese. La valutazione politica SBA
svolta nel 2012 con la DG ENTR, l’OCSE e la BERS ha indicato l’assenza di politiche coerenti per
promuovere le competenze per le imprese e l’apprendimento imprenditoriale. Le sfide principali
sono quelle relative allo sviluppo di metodi efficaci per l’analisi delle competenze per le imprese,
per passare dal contenuto imprenditoriale nei curricula all’apprendimento imprenditoriale come
competenza fondamentale e di analizzare le opzioni politiche per promuovere l’apprendimento
basato sul lavoro. L’analisi politica SBA nel 2014-15 consentirà un’analisi dei progressi compiuti a
partire dal 2012 e sarà effettuata al fine di formulare un sostegno di seguito. Anche la piattaforma
2 del partenariato orientale fornirà un sostegno alla condivisione dell’esperienza politica e delle
buone prassi, per quanto riguarda il passaggio all’apprendimento imprenditoriale come
competenza fondamentale. L’ETF avrà sostenuto le discussioni sull’apprendimento basato sul
lavoro, che avranno portato a strategie politiche per il rafforzamento dell’apprendimento basato sul
lavoro.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 63
L’ETF continuerà a fornire il suo contributo alle piattaforme 2 e 4 del partenariato orientale, nonché a
partecipare e, se del caso, ad avviare riunioni di coordinamento dei donatori nei paesi. Si prevede che
la buona cooperazione continui con il Consiglio d’Europa e con il British Council sui quadri delle
qualifiche nazionali, con l’OIL a livello di migrazione e di standard occupazionali, con l’OCSE sulla
valutazione delle piccole imprese, con la Banca mondiale sullo sviluppo regionale e con la GIZ su
numerose questioni.
Risultati attesi da parte delle azioni nazionali e regionali
1. Rafforzamento del dialogo e della comprensione a livello regionale nei settori della
corrispondenza delle competenze e delle competenze per le PMI, seguendo le piattaforme 2 e 4
del partenariato orientale; quadri nazionali delle qualifiche, comitati settoriali, convalida
dell’apprendimento non formale e informale; formazione e competenze per la migrazione e
strategie di IFP tramite il processo di Torino.
2. Sviluppo di nuovi approcci e metodologie per la corrispondenza e l’anticipazione delle
competenze, attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche, i comitati settoriali, la garanzia della
qualità, la cooperazione tra il mondo dell’istruzione e quello delle imprese, l’apprendimento basato
sul lavoro e l’orientamento professionale tramite un approfondito coinvolgimento delle parti
interessate a livello nazionale, rafforzando l’attuazione delle strategie di sviluppo delle risorse
umane.
3. Contributo della valutazione del processo di Torino e dello Small Business Act a un miglior uso dei
dati concreti e a una maggior sensibilizzazione della rendicontazione UE e della fissazione di
parametri nell’Europa orientale, in particolare in Bielorussia e in Ucraina tramite la partecipazione
a Torinet.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 64
Progetti nazionali e locali per l’Europa orientale secondo la logica d’intervento per il periodo
2014-17
Paese/tematica
Armenia
Azerbaigian
Bielorussia
Georgia
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-17
Risultati attesi nel 2017
Sviluppo e attuazione di un corso di
formazione di orientamento di seguito,
introduzione di un sistema di
tracciabilità, approccio strutturato per
le informazioni relative al mercato del
lavoro, politica di sviluppo di
orientamento professionale, riesami
dell’apprendimento basato sul lavoro e
apprendimento imprenditoriale.
Sostegno di orientamento professionale agli
studenti da parte di 12 scuole pilota,
utilizzando studi di tracciabilità e altri dati
concreti. Riesame della politica di
orientamento professionale sulla base delle
raccomandazioni del progetto e della prassi.
Riesame della prassi dell’apprendimento
basato sul lavoro e dell’apprendimento
imprenditoriale e seguito dato alle
raccomandazioni dalle parti interessate
principali.
Sostegno allo sviluppo politico, utilizzo
delle strutture proposte del quadro
nazionale delle qualifiche,
rafforzamento di capacità a diversi
livelli, collegamento con l’intervento
dell’UE.
Aumento della qualità del sostegno dell’UE
per l’offerta in materia di IFP nelle regioni.
Coinvolgimento sistematico del settore privato
tramite i nuovi meccanismi a livello nazionale
settoriale, regionale e/o locale.
Operatività di alcuni comitati settoriali in base
al concetto concordato degli impegni
settoriali.
Chiarezza dei ruoli istituzionali chiave per
l’attuazione del quadro nazionale delle
qualifiche.
Registrazione delle prime qualifiche nel
registro del quadro nazionale delle qualifiche.
Creazione di un collegamento con l’EQF.
Meccanismi di
garanzia della qualità
Strategia per la qualità, meccanismi di
riesame della garanzia della qualità,
introduzione dell’autovalutazione nelle
scuole, riesame degli indicatori della
qualità.
Attuazione della strategia sulla qualità e
della garanzia della qualità. Utilizzo
sistematico degli indicatori della qualità.
Accettazione dell’autovalutazione e utilizzo
di questa come strumento per i
miglioramenti scolastici.
Miglioramento delle
sinergie tra
l’istruzione e il
mondo delle imprese
per l’innovazione e
l’occupazione
Sostegno allo sviluppo politico, uso del
quadro nazionale delle qualifiche/delle
strutture dei consigli settoriali esistenti,
rafforzamento di capacità a diversi
livelli, sostegno allo sviluppo in un
nuovo settore della politica del mercato
del lavoro; collegamento con il nuovo
programma settoriale dell’UE per
l’occupazione e IFP.
Adozione del concetto per il sistema
informativo per il mercato del lavoro e
politiche attive del mercato del lavoro.
Adozione di un concetto basato sul lavoro.
Riesame del quadro nazionale delle
qualifiche. Operatività del modello di
partenariato sociale.
Ampliamento
dell’orientamento
professionale e
sostegno tramite il
counselling
Rafforzamento dei
collegamenti tra il
sistema di IFP e il
settore privato
Repubblica
moldova
Sostegno alla
progettazione e
all’attuazione del
quadro nazionale
delle qualifiche
Introduzione del concetto dei risultati
dell’apprendimento nelle qualifiche,
ampliamento dell’ambito dei consigli
settoriali (comprese le analisi del
mercato del lavoro e la finanza delle
competenze), sostegno alla garanzia
della qualità e discussioni sulla
certificazione.
Russia
Sviluppo di capacità
per le informazioni
sulle lacune delle
competenze
Sostegno ai contatti bilaterali UERussia, seminari mirati su questioni
relative alle competenze.
PARTE III
Progettazione del quadro nazionale delle
qualifiche e utilizzo in tutti i settori delle
metodologie esistenti per gli standard
occupazionali, qualifiche e convalida
dell’apprendimento non formale e informale.
Completamento almeno in un settore delle
qualifiche basate sui risultati. Discussione in
seno a 14 consigli settoriali delle questioni in
una strategia più ampia a livello di settore
economico, comprese le necessità del
mercato del lavoro, le qualifiche,
l’apprendimento basato sul lavoro, la
formazione professionale continua e la
finanza.
Maggiore consapevolezza delle parti
interessate russe in materia di approcci
dell’UE sulla corrispondenza delle
competenze.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 65
Paese/tematica
Ucraina
Obiettivo
Partenariato sociale
per l’anticipazione
delle competenze e
per l’attuazione del
quadro nazionale
delle qualifiche
Approcci settoriali e
regionali per quanto
riguarda l’analisi del
mercato del
lavoro/l’IFP
Regionale
Sostegno alle
piattaforme del
partenariato orientale
Sostegno alla Commissione europea
Analisi politica
Intervento strutturale proposto 2014-17
Metodologia di anticipazione delle
competenza, riesame del sistema
informativo del mercato del lavoro,
sostegno agli standard occupazionali e
alla metodologia delle qualifiche,
garanzia della qualità e certificazione,
sviluppo di capacità degli attori
fondamentali nell’anticipazione delle
competenze e nel quadro nazionale
delle qualifiche.
2014: esame dei concetti del consiglio
settoriale nei paesi, approcci di IFP
regionale di condivisione politica.
Metodologie di anticipazione delle
competenze 2015-17 a livello settoriale
e regionale, aumento della
partecipazione delle imprese e opzioni
di apprendimento basato sul lavoro.
Piattaforma 2: riunione annuale
sull’abbinamento delle competenze;
riunione annuale sulla migrazione del
lavoro; conferenza di seguito della
presidenza greca; piattaforma 4:
riunione regionale TRP alla fine del
2014; conferenza regionale nel 2015
sul quadro nazionale delle qualifiche.
Risultati attesi nel 2017
Integrazione della metodologia di previsione
delle competenze nella pianificazione
nazionale dell’IFP. Ridefinizione del sistema
di informazione del mercato del lavoro e
delle prassi di raccolta dei dati fondamentali
per utilizzare la metodologia
dell’anticipazione delle competenze.
Sostegno al piano di attuazione del quadro
nazionale delle qualifiche con un adeguato
piano nazionale giuridico e di
regolamentazione.
Identificazione (e possibilmente operatività)
di una struttura/istituzione/autorità di
coordinamento responsabile delle qualifiche
nazionali e della garanzia della qualità.
Sviluppo di una tabella di marcia per la
ristrutturazione delle istituzioni di IFP per
aumentare l’efficienza operativa e la
reattività alle richieste del mercato del
lavoro.
Divulgazione delle prassi del processo
decisionale politico basato sui dati concreti
attraverso analisi regionali TRP nelle regioni
dell’Ucraina.
Esame dei concetti del consiglio settoriale
nei paesi.
Approcci regionali di condivisione politica
all’anticipazione delle competenze,
coinvolgimento del settore privato e
apprendimento basato sul lavoro.
Paesi partner orientali e politiche dell’UE a
favore dell’anticipazione delle competenze,
migrazione del lavoro, apprendimento
imprenditoriale, condivisione delle politiche
in materia di IFP e del quadro nazionale
delle qualifiche.
Sostegno al ciclo di progetti UE.
Relazioni annuali sui progressi.
Richieste aggiuntive.
Sostegno ai progetti UE e SPSP in Armenia,
Azerbaigian, Georgia, Repubblica moldova e
Ucraina.
Relazioni sui progressi annuali per
l’Armenia, l’Azerbaigian, la Bielorussia, la
Georgia, la Repubblica moldova e l’Ucraina.
Processo di Torino 2014 e 2016.
Valutazione SBA nel 2014 e nel
periodo 2016-17.
Quadro nazionale delle qualifiche.
Relazioni del processo di Torino in Armenia,
Azerbaigian, Bielorussia, Georgia,
Repubblica moldova e Ucraina.
Progetto di valutazione SBA in Armenia,
Azerbaigian, Bielorussia, Georgia,
Repubblica moldova e Ucraina.
Inventario e studi tematici che mettono in
risalto le buone prassi sulle qualifiche e sui
quadri delle qualifiche in Armenia,
Azerbaigian, Bielorussia, Georgia,
Repubblica moldova, Russia e Ucraina.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 66
3.4
Asia centrale
Risultati
Negli ultimi anni l’Asia centrale ha sperimentato una forte crescita economica (7-8% nel 2011) dopo la
ripresa dalla recessione economica e dalla perdita dei mercati tradizionali, vissute in seguito
all’indipendenza. Il processo di Torino del 2012 ha identificato progressi significativi nello sviluppo di
strategie e della legislazione in tutti i paesi.
Sfide
Il mercato del lavoro è una sfida, in quanto la maggior parte dell’Asia centrale è caratterizzata dalla
crescita della fascia della popolazione in età lavorativa e da una fitta popolazione giovane. Questa
situazione implica sfide e opportunità. Una di queste è garantire che il potenziale non venga limitato
da una mancanza di opportunità di occupazione e dall’assenza di competenze pertinenti, che
consentano alla popolazione di progredire nella forza lavoro. La disoccupazione nella regione non è,
in generale, molto elevata (dallo 0,4% in Uzbekistan all’11,6% in Tagikistan); tuttavia, l’occupazione
informale rappresenta una problema significativo e ampiamente non misurato. La migrazione rimane
una caratteristica significativa della forza lavoro della regione con posti di lavoro all’estero frequentemente in Russia (93% di migranti tagiki) oppure in Kazakhstan. I sistemi di IFP della regione
differiscono in termini di struttura e capacità e riflettono la situazione economica nel paese. Tutti i
sistemi stanno vivendo fasi di riforma con l’obiettivo di aumentare il numero di studenti di corsi
professionali.
Obiettivi
L’enfasi nel periodo 2014-17 sarà spostata ulteriormente verso l’attuazione politica. L’ETF si impegna
a sostenere le riforme nazionali di politica in materia di IFP nei paesi e a fornire un sostegno alla
Commissione europea tramite la consulenza politica, l’analisi fondata su dati concreti e lo sviluppo
delle capacità complementari. Le sfide principali in Asia centrale per i prossimi anni sono: lo sviluppo
della cooperazione tra l’istruzione e il mondo delle imprese; il rafforzamento del dialogo sociale nei
consigli di IFP; il miglioramento della cooperazione tra i diversi livelli di IFP; il rafforzamento dei
meccanismi di garanzia della qualità e il potenziamento della formazione degli insegnanti.
Attività
In una regione con una popolazione giovane in aumento, l’istruzione e la formazione professionale e
l’istruzione superiore sono elementi importanti del programma dello strumento per il finanziamento
della cooperazione allo sviluppo (DCI) e si prevede che queste vengano identificate come una delle
poche priorità nei programmi dell’UE per alcuni paesi dell’Asia centrale. Questo consentirà ai paesi di
compiere un importante passo avanti verso le riforme del sistema di IFP. Si prevede che il Kazahkstan
si ritirerà dal DCI e che continuerà a essere impegnato solo in alcuni programmi regionali.
La fissazione di priorità è in linea con il documento del Consiglio “L’UE e l’Asia centrale: strategia per
un nuovo partenariato”, che individua anch’esso l’istruzione e la formazione come una priorità
fondamentale. La strategia ha portato all’iniziativa per l’istruzione dell’Asia centrale, che include una
piattaforma per l’istruzione dell’Asia centrale per il dialogo politico regionale nell’IFP e nell’istruzione
superiore. L’ETF e l’agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) stanno
cooperando attivamente con la piattaforma (2012-14) nel settore dell’analisi politica in materia di IFP
(processo di Torino), dei quadri nazionali delle qualifiche, della garanzia della qualità e della
formazione degli insegnanti. Quando la piattaforma giungerà al termine, l’ETF continuerà a rimanere
impegnata nella promozione dell’apprendimento politico attraverso il dialogo politico regionale e lo
scambio di esempi di buone prassi.
A livello regionale, l’ETF continuerà a concentrarsi sulla governance e sullo sviluppo scolastico. Il
progetto punta ad aumentare l’efficienza e l’efficacia delle strutture di governance multilivello,
promuovendo lo sviluppo scolastico. Fino al 2013 sono stati progettati, esaminati e attuati sei moduli
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 67
per il rafforzamento di capacità con i dirigenti scolastici di circa 25 scuole di IFP del Kazahkstan, del
Kirghizistan e del Tagikistan. Tale formazione ha fornito loro la possibilità di sviluppare piani scolastici
strategici, la cooperazione con le imprese, il sostegno alla formazione degli insegnanti e di introdurre i
meccanismi di garanzia della qualità nelle scuole. È stato avviato il collegamento delle scuole satellite
con quelle pilota per ampliare l’impatto del programma ed è stato istituito un dialogo politico tra i
decisori politici e le scuole in materia di sviluppo scolastico.
Entro il 2017 l’ETF avrà sviluppato un programma di formazione certificato per i dirigenti scolastici
nell’Asia centrale, che è ripreso nel programma di formazione degli insegnanti in servizio di almeno un
istituto di formazione degli insegnanti e che rappresenta la base per l’istituzione di un programma
scolastico estivo (summer school). Una rete di 50 scuole professionali nella regione promuoverà lo
scambio di buone prassi. Le strutture per un dialogo politico dei decisori politici e dei dirigenti
scolastici stanno sostenendo le riforme in materia di IFP.
Risultati previsti
Inoltre, entro il 2017, tramite le sue attività regionali e nazionali, l’ETF punta ad avere raggiunto i
seguenti obiettivi:
■
rafforzamento delle capacità degli attori nazionali nello sviluppo e nell’integrazione del processo
decisionale e attuativo politico fondato su dati concreti attraverso l’utilizzo di specifici strumenti
metodologici in tutto il ciclo politico, come gli studi sulla transizione, la valutazione istituzionale e il
monitoraggio dello sviluppo delle risorse umane;
■
potenziamento della qualità, della rilevanza e dell’inclusività dei sistemi d’istruzione e di
formazione professionale per il mercato del lavoro, tramite una cooperazione rafforzata tra il
mondo dell’istruzione e quello del lavoro, contribuendo così al miglioramento delle prospettive
occupazionali dei giovani e della società in senso lato;
■
consolidamento come attore fondamentale di fiducia per l’apprendimento politico sull’IFP a livello
regionale, rafforzando la comprensione reciproca delle politiche e condividendo l’esperienza e le
prassi politiche.
L’ETF cercherà sinergie con gli investimenti dell’UE e con i donatori pertinenti attivi in Asia centrale,
come la Banca mondiale, la Banca asiatica per lo sviluppo, la Società tedesca per la cooperazione
internazionale (GIZ) e parteciperà attivamente al coordinamento dei donatori.
Progetti nazionali e locali per l’Asia centrale secondo la logica d’intervento per il periodo 201417
Paese
Kazakhstan
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-17
Cooperazione tra
l’istruzione e il
mondo delle
imprese per il
rafforzamento
dell’apprendimento
basato sul lavoro
2014: conclusione dello studio in materia di
istruzione e imprese in tre regioni e
divulgazione; 2015-17: seminari di seguito
sulle raccomandazioni.
PARTE III
Risultati 2014
Approfondimento da parte dello studio
in materia di istruzione e imprese
della comprensione sui successi e i
fallimenti della cooperazione per
l’apprendimento basato sul lavoro.
Rinnovamento e miglioramento delle
politiche e prassi di cooperazione per
l’apprendimento basato sul lavoro.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 68
Paese
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-17
Rafforzamento di
capacità delle parti
interessate dell’IFP
per sviluppare e
integrare il
processo
decisionale politico
fondato su dati
concreti
Valutazione e divulgazione della metodologia
dello studio pilota di tracciabilità, consulenza
politica per le metodologie nazionali di
anticipazione delle competenze.
Tagikistan
Garanzia della
qualità nell’IFP
Strategia della qualità, meccanismi di
riesame della garanzia della qualità, comitato
di garanzia della qualità/istituto pilota
dell’autovalutazione in alcune scuole,
riesame degli indicatori di qualità.
Turkmenistan
Sostegno alla
qualità e
all’innovazione
Seminari per i decisori politici e le scuole IFP,
con agevolazione del dibattito tra i decisori
politici e le scuole IFP.
Uzbekistan
Sostegno alla
cooperazione tra le
parti interessate
dell’istruzione e del
mondo delle
imprese
Impegno delle PMI e di altre imprese private
nel dialogo politico e nella cooperazione
scuola-impresa tramite seminari mirati.
Sviluppo scolastico
Completamento e certificazione dei
programmi di formazione di rafforzamento di
capacità, sostegno alla formazione degli
insegnanti, ampliamento delle reti
scolastiche, dialogo politico con i governi,
SP, associazioni e scuole IFP, summer
school.
Piattaforma per
l’istruzione dell’Asia
centrale
Riunione regionale del processo di Torino in
conferenze regionali specializzate nel
periodo 2014-15.
Kirghizistan
Regionale
Sostegno alla Commissione europea
Sostegno al ciclo di progetti UE.
Richieste aggiuntive.
PARTE III
Risultati 2014
Utilizzo da parte delle politiche
dell’occupazione e dell’IFP di dati
concreti provenienti da studi di
tracciabilità, da sondaggi dei datori di
lavoro e dal TRP.
Rafforzamento di capacità a livello
nazione e di fornitori di offerta per
attuare gli studi di tracciabilità e i
sondaggi dei datori di lavoro.
Integrazione della metodologia degli
studi di tracciabilità nelle strategie di
sviluppo scolastico.
Qualità e strategia della qualità in fase
di attuazione.
Identificazione e accordo sugli
indicatori di qualità con le parti
interessate.
Esame approfondito e reattività a
un’ampia divulgazione della
metodologia dell’autovalutazione.
Discussione da parte dei decisori
politici e dei dirigenti scolastici delle
scuole IFP dei progressi in materia di
IFP come contributo per un nuovo
intervento di progetto dell’UE.
Sostegno alle prassi di cooperazione
istituzionali dalle parti interessate
uzbeke tra le imprese e le istituzioni
di IFP per l’offerta in materia di IFP e
per lo sviluppo e il progresso da una
fase iniziale a una fase strutturata,
con attività pilota in atto in settori
concordati - per esempio
politica/legislazione;
qualifiche/curricula oppure rispetto ai
fornitori di servizi di IFP.
Certificazione del programma di
sviluppo delle capacità per lo sviluppo
scolastico.
Nuovi dirigenti scolastici IFP di scuole
con partecipazione alle summer
school dell’ETF.
Aumento della rete delle scuole IFP.
Definizione e attuazione del
programma 2014-17 per il dialogo
politico.
Convalida con le parti interessate dei
paesi dell’analisi regionale del TRP.
Sostegno ai progetti UE e SPSP in
Kirghizistan, Tagikistan e
Turkmenistan.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 69
Paese
Analisi politica
4.
Obiettivo
Intervento strutturale proposto 2014-17
Processo di Torino 2014 e 2016.
Quadro nazionale delle qualifiche.
Risultati 2014
Preparazione delle relazioni di
autovalutazione del processo di
Torino da parte del Kazakhstan.
Preparazione delle relazioni di
valutazione condotta dall’ETF del
processo di Torino da parte di
Kirghizistan, Tagikistan e UzbekistanConvalida dell’analisi regionale TRP
con le parti interessate dei paesi con il
sostegno della piattaforma per
l’istruzione dell’Asia centrale.
Inventario del quadro nazionale delle
qualifiche e studio sulle prassi attuali
in Kazazhkstan, Kirghizistan,
Tagikistan e Uzbekistan.
Gestione delle conoscenze
Giustificazione
La capacità dell’ETF di ritenere e riutilizzare le competenze sviluppate tramite le sue attività è
fondamentale per garantire un’alta qualità e un sostegno politico coerente tra i suoi settori tematici e
geografici. Inoltre, la capacità dei paesi partner di condividere le conoscenze, come per esempio i dati
concreti quantitativi e qualitativi, condiziona i progressi nel processo decisionale politico dei paesi
partner. La valutazione del processo di Torino 2012-13 indica chiaramente che la capacità dei paesi
partner in questo settore è limitata e questo determina un impatto limitante sul processo di riforma.
L’ETF continuerà a rafforzare la sua capacità di ottenere e condividere le conoscenze per migliorare il
suo sviluppo di competenze. Questo comprende anche il consolidamento della biblioteca virtuale
dell’ETF, lo sviluppo delle comunità di condivisione delle conoscenze interne e delle basi di
conoscenza per immagazzinare e recuperare sistematicamente le conoscenze generate dalle
competenze a partire dalle pubblicazioni, dagli eventi, dai progetti e dalle missioni dell’ETF.
In termini di sostegno alle azioni dell’ETF nei paesi partner, l’ETF continuerà a sviluppare strumenti e
tecniche per potenziare la condivisione delle conoscenze tra le parti interessate. Nel 2014 questo
comprenderà la progettazione di strumenti e orientamenti da utilizzare nelle attività operative dell’ETF,
come gli eventi istituzionali, regionali e nazionali e il lavoro decisionale politico fondato su dati
concreti. Inoltre, l’ETF continuerà a utilizzare le piattaforme online, impiegando i social media per
collegare i decisori politici e i professionisti e per agevolare la condivisione politica tramite le reti
internazionali, utilizzando l’esperienza della piattaforma per le qualifiche. Questi strumenti e queste
piattaforme hanno un’ampia applicazione nelle competenze e nelle azioni geografiche dell’ETF, in
particolare nel processo decisionale politico fondato sui dati concreti.
Risultati previsti
Entro il 2017, attraverso le sue attività,l’ETF punta ad avere raggiunto il seguente obiettivo:
rafforzamento della capacità di sostenere l’apprendimento politico e offerta di consulenza
politica coerente tramite l’applicazione degli strumenti e delle tecniche di gestione delle
conoscenze.
PARTE III
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 70
PARTE IV: GOVERNANCE, GESTIONE, RISORSE E
COMUNICAZIONE
Il contesto organizzativo per il periodo 2014-17 sarà caratterizzato da risorse finanziarie statiche (in
termini reali) e da risorse umane ridotte. Allo stesso tempo, si prevede che aumenteranno le
aspettative su quanto possa raggiungere l’ETF in termini di risultati e conformità con gli standard di
responsabilità e controllo. In questo contesto, l’ETF deve diventare più efficace ed efficiente in quanto
organizzazione e deve rafforzare la sua reputazione e il suo riconoscimento tra le parti interessate
come centro di direzione delle competenze dello sviluppo del capitale umano e in quanto
organizzazione gestita in modo appropriato, avvalendosi di fondi pubblici in modo trasparente per
raggiungere risultati misurabili.
1
Governance
L’ETF è governata da un consiglio costituito da un rappresentante per ogni Stato membro, tre
rappresentanti della Commissione europea, compreso il direttore generale della DG Istruzione e
cultura (DG EAC) in qualità di presidente. Il consiglio comprende inoltre tre esperti senza diritto di
39
voto, nominati dal Parlamento europeo . Inoltre, tre rappresentanti dei paesi partner possono
partecipare alle riunioni del consiglio d’amministrazione in qualità di osservatori.
La responsabilità principale del consiglio di amministrazione è l’adozione del progetto di programma di
lavoro annuale dell’ETF, della relazione sulle attività annuali e dei bilanci, oggetto di approvazione del
Parlamento europeo nel contesto del bilancio generale dell’UE. Per aumentare il contributo e il
coinvolgimento dei membri del consiglio di amministrazione negli esercizi di pianificazione e di
valutazione dell’ETF, sono stati istituiti due gruppi di lavoro, al fine di fornire un contributo al ciclo di
pianificazione organizzativa.
L’ETF punta a trarre vantaggio dalle competenze tecniche dei membri del suo consiglio di
amministrazione, attraverso la loro partecipazione diretta a eventi e tramite il sostegno fornito
all’organizzazione dell’apprendimento reciproco in Europa. Il loro sostegno verrà anche cercato al fine
di garantire la partecipazione dell’ETF alla iniziative più pertinenti delle presidenze dell’UE.
Cercando un approccio flessibile e proattivo nei confronti delle diverse parti interessate, i processi di
governance dell’ETF comprendono riunioni regolari con:
■
le direzioni generali della Commissione europea rappresentate nel suo consiglio di
amministrazione;
■
la sua direzione generale di riferimento (DG Istruzione e cultura);
■
le diverse direzioni generali che richiedono servizi per questioni operative, soprattutto la DG
ELARG, la DG DEVCO, la DG EMPL, la DG ENTR, la DG HOME e altre.
L’ETF collabora inoltre con il Parlamento europeo, soprattutto con la commissione per l’occupazione e
gli affari sociali, le commissioni dei bilanci e altre (per esempio la commissione per la cultura e
l’istruzione). All’ETF può essere anche rivolta la richiesta di partecipazione ai gruppi del lavoro del
Consiglio europeo, come quelli in materia di istruzione e occupazione.
39
Articolo 7 del regolamento (CE) n. 1339/2008.
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 71
L’ETF coopera regolarmente con le parti sociali ed economiche dell’UE e con le loro diverse
istituzioni, nonché con le altre agenzie dell’UE per la condivisione delle conoscenze e la
massimizzazione delle sinergie, per esempio il Cedefop e Eurofound. La cooperazione con altre
agenzie è un punto importante del programma dell’ETF per massimizzare le energie.
L’ETF è inoltre responsabile di fronte alla Corte dei conti europea, che promuove la responsabilità e la
trasparenza, assistendo il Parlamento europeo e il Consiglio a vigilare sull’attuazione del bilancio
dell’ETF, particolarmente durante le procedure di discarico, e fornisce un valore aggiunto alla gestione
finanziaria dell’UE tramite la sua rendicontazione e i suoi pareri.
2
Relazioni con la parti interessate
Ai sensi del suo regolamento, l’ETF coopera con la Commissione europea, con il Consiglio e il
Parlamento - le parti interessate primarie e fondamentali che garantiscono la governance dell’ETF.
L’ETF coopera strettamente con i servizi della Commissione europea – la DG EAC - come direzione
generale di riferimento – la DG DEVCO, la DG ELARG (rappresentate come membri nel consiglio
d’amministrazione dell’ETF), così come con altri servizi della Commissione, comprese la DG ENTR, la
DG HOME e il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE).
L’ETF collabora con varie commissioni del Parlamento europeo.
L’ETF rafforzerà i suoi sforzi per promuovere la creazione di reti e lo scambio di esperienze e di buone
prassi tra gli Stati membri dell’UE e i paesi partner, cooperando con le organizzazioni degli Stati
membri attraverso i rappresentanti del suo consiglio di amministrazione. Verranno attuati gli accordi di
cooperazione conclusi con il British Council e DVV international (Germania), nonché verranno
perseguiti gli obiettivi sanciti nella lettera di intenti firmata con la Camera di commercio di Milano.
L’ETF ha contatti con il Comitato economico e sociale europeo e con il Comitato delle regioni e con le
iniziative di ARLEM (Mediterraneo sudorientale) e CORLEAP (Europa orientale), che puntano a
rafforzare la dimensione territoriale e la governance multilivello nella politica di vicinato.
L’ETF continuerà a cooperare con altre agenzie dell’UE, in particolare il Cedefop e Eurofound.
I rappresentanti delle parti sociali a livello europeo, che sono già attive nel lavoro delle istituzioni
dell’Unione e nel settore dello sviluppo del capitale umano, saranno invitati, laddove risultasse
opportuno, a partecipare al lavoro dell’ETF.
Nel 2014-17, l’ETF coordinerà le sue attività con lo sviluppo degli attori per la cooperazione attivi nei
paesi partner, come le organizzazioni internazionali, le strutture di cooperazione regionale e le banche
internazionali per lo sviluppo. L’ETF continuerà a contribuire al gruppo interagenzie sull’istruzione e
sulla formazione professionale assieme alla Commissione europea, l’UNESCO, l’OIL, l’OCSE, la
Banca mondiale e la Banca asiatica per lo sviluppo. Considerando l’enfasi posta dal G20 sullo
sviluppo del capitale umano, l’ETF continuerà a sostenere le attività di condivisione delle conoscenze
tramite il gruppo interagenzie, in relazione con i paesi partner che fanno parte dei progetti e delle
iniziative del G20.
L’ETF continuerà a cooperare con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca
europea per gli investimenti e, al contempo, contribuirà ai progetti e alle attività sviluppate dal
Consiglio d’Europa, dal Consiglio di cooperazione regionale per l’Europa sudorientale, l’Unione per il
Mediterraneo, il Centro dell’Europa sudorientale per l’apprendimento imprenditoriale e con l’iniziativa
per la riforma dell’istruzione dell’Europa sudorientale, che puntano al settore del capitale umano.
Saranno perseguiti gli obiettivi, ripresi nell’accordo di cooperazione firmato con il gruppo europeo sulla
pubblica amministrazione (EGPA), nonché quelli delle dichiarazioni di intenti concordate con il
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 72
segretariato dell’Unione per il Mediterraneo, con il centro di formazione di Torino dell’OIL e con
l’associazione internazionale per la formazione professionale (IVETA).
Nel corso dei prossimi anni, l’ETF aumenterà la sua cooperazione con le parti interessate del settore
privato, con le parti sociali e con le organizzazioni della società civile, come le ONG che lavorano nel
settore dell’occupazione e dell’imprenditoria giovanile e femminile.
3
Gestione
3.1
Pianificazione
Il ciclo di pianificazione e di programmazione annuale dell’ETF inizia con il dialogo con le istituzioni
dell’UE e con le principali parti interessate, le valutazioni politiche e le analisi ambientali. Nel 2012,
l’ETF ha sviluppato la sua strategia per il 2014-20. Seguendo le raccomandazioni dell’ultima
valutazione esterna, la logica d’intervento è stata rivista nel 2012 e nel 2013 è stato effettuato un
tentativo di ricostruire una struttura nidificata per l’intero periodo 2010-13. Questa è diventata una
parte della strategia ETF 2014-20 ed è accompagnata in questa previsione a medio termine da una
matrice di struttura pluriennale, che si concentra sugli obiettivi e sui risultati della missione principale
dell’ETF.
Una sfida critica per l’ETF è quella di migliorare costantemente la rilevanza e la misurabilità dei suoi
obiettivi e dei suoi indicatori. Questo prevede inoltre un potenziamento del meccanismo di
pianificazione, della metodologia e del processo all’interno del ciclo di programmazione dell’ETF.
Consapevole delle sue risorse e dell’ambiente in mutamento, l’ETF, nel periodo attuale, punta a:
■
integrare ulteriormente i processi di programmazione, di fissazione del bilancio e di gestione;
■
introdurre il principio della pluriennalità e a svilupparlo in termini di pianificazione e di bilancio;
■
migliorare il processo e gli strumenti di pianificazione in linea con la dichiarazione
dell’orientamento comune della Commissione europea, del Consiglio europeo e del Parlamento
europeo e con la tabella di marcia della Commissione europea per le agenzie.
3.2
Quadro di gestione basato sulle prestazioni
Nel 2012 l’ETF ha adottato un quadro di gestione basato sulle prestazioni (PMF) (ETF/12/DEC/010),
per istituire un approccio integrato per gestire in modo efficace ed efficiente il risultato di tutte le
attività, di tutti i processi e di tutte le risorse e per garantire il compimento del mandato e il
raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione, rispettando al contempo le necessità e le
aspettative delle sue parti interessate, della gestione e del personale. Il quadro di gestione basato
sulle prestazioni si basa su una logica a cascata dall’istituzione per giungere ai singoli membri del
personale. Si concentra sulla gestione dei risultati attraverso tutti i suoi processi fondamentali di
gestione. Il quadro ha il duplice scopo di spingere i risultati interni verso il miglioramento costante della
qualità, fornendo al contempo un chiaro riferimento per la responsabilità esterna.
Standard di controllo interno
Per rafforzare il messaggio del quadro di gestione basato sulle prestazioni e l’impegno assunto
dall’organizzazione nei suoi confronti, l’ETF ha integrato i principi principali negli standard esistenti di
controllo interno. Inoltre, anche la gestione del rischio rappresenta un importante fattore determinante
per le buone prestazioni. La gestione dei risultati è corroborata da un’efficace gestione del rischio e da
attività di controllo interno.
Il quadro generale degli standard fornisce gli standard dei parametri della qualità per raggiungere
l’efficienza e l’efficacia nelle operazioni dell’organizzazione. L’obiettivo dell’ETF in questo settore è
quindi quello di confermare l’utilizzo efficace di tutti gli elementi e di tutte le componenti del quadro.
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 73
Gestione del rischio
L’obiettivo per il periodo 2014-17 è quello di sviluppare ulteriormente la qualità e la gestione del rischio
come parte integrante del ciclo di pianificazione e di programmazione e dei processi attraverso
l’attuazione delle lezioni apprese dal processo di monitoraggio e di valutazione, attraverso i riesami
interni annuali, gli esercizi di autovalutazione e le raccomandazioni di revisione contabile. Lo scopo è
quello di integrare questi elementi nella cultura organizzativa.
Revisione contabile interna
Il servizio interno di revisione contabile della Commissione (capacità interna di revisione contabile
dell’ETF) revisiona la gestione organizzativa e il sistema di controllo dell’ETF, fornendo una garanzia
indipendente e obiettiva e un servizio di consulenza per aggiungere valore e per migliorare le
operazioni dell’ETF. L’ETF apprezza il ruolo costruttivo del suo revisore contabile interno, per
garantire che qualsiasi punto di debolezza nella gestione e nel sistema di controllo dell’ETF sia
identificato e sistematicamente affrontato tramite adeguate azioni di miglioramento. Le azioni di
miglioramento sostengono il compimento della missione generale dell’ETF nel medio termine,
rispettando al contempo il suo quadro di regolamentazione e dimostrando l’efficienza della sua
gestione interna.
Gestione del processo
La gestione del processo è uno dei pilastri del quadro di gestione basato sulle prestazioni. Nel periodo
2014,17, si compiranno progressi a livello di lavoro su tre filoni riguardanti la gestione del processo:
4. mantenimento della documentazione sui processi e sulle procedure esistenti;
5.
sviluppo e utilizzo dei processi ripresi nei processi e nelle procedure chiave dell’ETF; e
6.
sviluppo di soluzioni per migliorare la gestione delle informazioni e le conoscenze per garantire
processi più efficienti.
Monitoraggio e valutazione
Il monitoraggio e la valutazione puntano a misurare i risultati degli obiettivi operativi dell’ETF sulla
base delle mete e degli indicatori di risultato. La funzione del monitoraggio e della valutazione dell’ETF
rappresenta la base per un processo decisionale informato nella pianificazione e nell’attuazione. Gli
ulteriori sviluppo di questa funzione chiave durante il periodo di pianificazione puntano a rafforzare la
capacità dell’ETF a gestione la sua efficacia e la sua efficienza tramite:
■
l’enfasi posta sui risultati e il rafforzamento dell’analisi in atto dei progressi dei progetti e delle
attività, verso il raggiungimento dei risultati pianificati (tale azione verrà sostenuta dall’approccio
della struttura nidificata, utilizzata per il periodo di pianificazione pluriennale 2014-17);
■
l’introduzione e lo sviluppo del principio della pluriennalità;
■
la completa attuazione, il completo riesame e miglioramento degli strumenti di monitoraggio e di
valutazione e dei processi all’interno del quadro di gestione basato sulle prestazioni, introdotto nel
2012.
Tale lavoro viene sostenuto da un esercizio trimestrale di rendicontazione e da uno strumento
informatico specifico, il dashboard dell’ETF.
L’ETF continuerà a monitorare e valutare i progressi dell’attuazione della prospettiva a medio termine
tramite i suoi programmi di lavoro annuali.
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 74
3.3
Gestione delle risorse umane
Prendendo in considerazione e attuando lo statuto riesaminato e le relative norme di attuazione, la
gestione delle risorse umane nei prossimi quattro anni continuerà a:
■
porre l’enfasi sull’aumento dell’efficienza, migliorando i processi e rafforzando la portata degli
strumenti di sostegno TIC;
■
investire nello sviluppo professionale e nella motivazione del personale, potenziando opportunità
adeguate e innovative di apprendimento;
■
sviluppare e attuare dei piani per il rafforzamento delle capacità professionali e la memoria
istituzionale tramite la gestione delle conoscenze, il dialogo interno e la condivisione;
■
rafforzare l’ambiente e la cultura lavorativi e mantenere un personale di alto livello, attuando delle
azioni di miglioramento che provengono dai risultati dei sondaggi periodici del personale.
3.4
Gestione finanziaria
Avendo introdotto un esercizio di fissazione del bilancio, basata sulle attività, che integri i processi di
pianificazione, fissazione del bilancio, gestione e rendicontazione, nonché una gestione finanziaria
decentralizzata in un approccio di proporzionalità basato sul rischio, l’ETF si concentrerà per ottenere
un ulteriore miglioramento dell’efficienza e il consolidamento del suo risultato di bilancio.
Le misure porranno l’enfasi sul principio di fissazione del bilancio “a base zero”, puntando a passare
da un bilancio incentrato sui contributi (orientato ai costi) a un bilancio incentrato sui risultati.
L’ETF cercherà in misura maggior l’utilizzo positivo, dal punto di vista dei costi, dei sistemi di gestione
finanziaria della Commissione europea e dei mezzi elettronici di comunicazione nel settore delle
finanze e degli appalti, fornendo ulteriori garanzie sull’efficienza e sulla conformità con il suo quadro di
regolamentazione, che sarà riesaminato durante il periodo della prospettiva a medio termine.
3.5
Gestione delle infrastrutture
Con la firma di un contratto di locazione triennale con l’amministrazione della regione Piemonte, l’ETF,
dopo molti anni di deferimento delle spese relative agli edifici, investirà nel miglioramento della
struttura e dell’arredamento dei suoi locali. L’attuale contratto giungerà a termine nel 2015 e sussiste
ancora il rischio che non venga rinnovato.
L’ETF cercherà un aumento continuo nell’efficienza della gestione delle infrastrutture e analizzerà la
possibilità di esternalizzare ulteriormente alcuni servizi.
Nel settore della sanità e della sicurezza, l’ETF continuerà a rispettare le leggi applicabili in materia. In
cooperazione con le autorità locali e nazionali, l’ETF profonderà i migliori sforzi per garantire che
l’edificio sia sicuro e sano, attuando misure correttive per evitare l’infiltrazione d’acqua e le sue
conseguenze.
3.6
Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Nel medio termine, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione garantiranno un’evoluzione
continua dei sistemi e dei servizi di sostegno alle operazioni e all’amministrazione dell’ETF. Durante
questo periodo, un investimento importante sarà necessario per rinnovare le infrastrutture e le reti TIC
fondamentali dell’ETF.
La governance delle TIC sostiene e amplia le strategie e gli obiettivi dell’ETF e viene garantita tramite
la leadership e le strutture e i processi organizzativi.
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 75
I processi specifici affronteranno le necessità delle conoscenze emergenti, dei documenti e della
gestione delle informazioni, della presenza su Internet dell’ETF, comprese le attività sociali e le
necessità di collaborazione. Le TIC affronteranno anche la questione delle necessità del personale a
livello di mobilità e rafforzeranno l’efficienza dei sistemi amministrativi dell’ETF nel settore della
gestione finanziaria e delle risorse umane.
3.7
Continuità operativa
L’ETF, dal 2009, ha un piano di continuità operativa e dal 2010 svolge, su base annuale, dei test di
continuità operativa. Nel medio termine, l’ETF riesaminerà e rafforzerà la sua continuità operativa e le
disposizioni in materia di ripristino in caso di disastro, in particolare per garantire un recupero più
rapido dei sistemi delle TIC.
3.8
Cooperazione interistituzionale e interagenzie
L’ETF continuerà a cooperare strettamente con le istituzioni europee, gli enti interistituzionali (EPSO,
PMO, EUSA, OIB) e altre agenzie per condividere le esperienze e le buone prassi sulla gestione e
sugli aspetti amministrativi e per garantire un potenziamento dell’efficienza tramite azioni congiunte,
soprattutto alla luce dei risultati dell’orientamento comune sulle agenzie, concordato tra le istituzioni
dell’UE.
L’ETF opera ai sensi del regolamento 45/2001 sulla protezione dei dati personali. Le attività dell’ETF
che riguardano il trattamento di dati personali sono quindi mappate e registrate in processi
standardizzati e presentate per un controllo previo al Garante europeo della protezione dei dati, come
da procedura applicabile per valutare la conformità con il regolamento 45/2001. Il Garante europeo
della protezione dei dati fornisce inoltre consulenze, orientamento e formazione sul trattamento dei
dati personali.
L’ETF sostiene il Mediatore europeo su richiesta in caso di indagini. Presta inoltre una particolare
attenzione alla relazione annuale del Mediatore per adeguare, se del caso, pratiche e procedure
pertinenti. Il Mediatore spesso partecipa alla rete dei responsabili degli appalti delle agenzie (NAPO) e
fornisce consulenze e orientamenti su questioni relative agli appalti.
4
Risorse
4.1.
Risorse finanziarie
Per il periodo 2014-17, si prevede che l’ETF riceva un totale di EUR 84 740 000 dal bilancio dell’UE,
40
ripartiti come segue :
(milioni di EUR)
2014
Sovvenzione ETF Titolo 1 & 2
Sovvenzione ETF Titolo 3
Totale
2015
2016
2017
Totale 2014-17
15,161
16,142
16,423
16,697
64,423
4,983
4,965
5,107
5,263
20,318
20,144
21,107
21,530
21,960
84,741
Di questa sovvenzione, il 76% è destinato ai titoli 1 e 2 (spese per il personale ed edifici, attrezzature
e spese varie di esercizio), mentre il 24% è destinato al titolo 3 (spese relative all’esecuzione di
41
missioni specifiche mediante esternalizzazione dei servizi) . Questo riflette il profilo dell’ETF come
centro di competenze, la cui risorsa maggiore è la competenza del personale.
40
Come previsto dalla proposta dell'ETF per la dichiarazione legislativa finanziaria 2014-20.
41
Cfr. la tabella all’allegato relativo alle regioni, alle funzioni e ai titoli.
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 76
Questa dotazione potrà essere integrata da apporti finanziari legati ai progetti provenienti da altri fondi
42
dell’Unione europea, da aiuti bilaterali o da organizzazioni internazionali .
L’ETF intende adempiere il proprio mandato, stabilendo l’ordine di priorità delle attività in una
prospettiva orientata ai risultati, conformemente alle aspettative delle parti interessate e facendo al
contempo un uso efficiente di tutte le sue risorse finanziarie.
4.2.
Risorse umane
Le risorse umane dell’ETF sono il bene più prezioso dell’organizzazione. Nel 2014 l’ETF avrà a
43
disposizione il personale seguente :
2014
2015
2016
2017
Agenti temporanei
94
94
93
92
Agenti contrattuali
39
40
40
40
Agenti locali
2
2
2
2
Esperti nazionali
distaccati
0
0
0
0
Totale
135
136
135
134
In seguito all’adozione del nuovo mandato nel 2008, l’ETF cerca di ridurre il personale amministrativo
e al tempo stesso di aumentare al massimo il numero di esperti a disposizione. A seguito della
radicale riorganizzazione dell’amministrazione centrale nel 2010-2011, che ha determinato una
riduzione del personale addetto ad alcune funzioni amministrative dal 33% al 22%, il periodo 2014-17
sarà di consolidamento e di progressivo miglioramento, per assorbire una riduzione del 5% del suo
personale senza un impatto sull’esecuzione da parte dell’ETF delle sue attività fondamentali.
Eventuali altri tagli del personale decisi dall’autorità di bilancio comporteranno una corrispondente
riduzione delle capacità dell’ETF in termini di competenze.
Al fine di ottimizzare il contributo del personale, l’ETF continuerà a investire nello sviluppo
professionale e nella motivazione del personale e promuoverà il dialogo interno e l’impegno del
personale.
5
Comunicazione
La comunicazione, l’informazione e la condivisione delle conoscenze sono aspetti fondamentali per
garantire un’interpretazione chiara e comune del ruolo dell’ETF nel sostegno fornito allo sviluppo del
capitale umano all’interno del contesto delle politiche di relazioni esterne dell’UE.
Dando risalto al ruolo dell’ETF, nonché dei servizi, delle attività e dei risultati attuali, sugli sviluppi
principali in Europa in seguito al crollo del muro di Berlino, alla guerra nell’Europa sudorientale e in
seguito alla primavera araba, la comunicazione istituzionale durante il periodo 2014-17 promuoverà
l’ETF come agenzia dell’UE all’avanguardia e come centro internazionale di competenza in materia di
sviluppo del capitale umano.
42
Cfr. l'articolo 15, paragrafi 3 e 4, del regolamento (CE) n. 1339/2008.
43
Come previsto dalla proposta dell'ETF per la dichiarazione legislativa finanziaria 2014-20.
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 77
Nel 2014, l’ETF organizzerà due conferenze istituzionali sulle tematiche delle qualifiche e della
governance. Il 2015 e il 2017 vedranno la creazione del legame tra le conferenze istituzionali e il
processo di Torino.
5.1
Obiettivo
Le principali finalità delle attività di comunicazione istituzionale dell’ETF sono quelle di sostenere lo
sviluppo politico e la condivisione delle conoscenze nel settore di competenza e responsabilità
dell’ETF, di rafforzare l’impatto dei programmi di assistenza esterna dell’UE, di sviluppare la
comunicazione con i cittadini in linea con le politiche delle comunicazione della Commissione
europea, cooperando in partenariato con le istituzioni e gli organismi dell’UE, sull’integrazione delle
informazioni e incoraggiando il dialogo e il dibattito, nonché garantendo l’impegno dei dipendenti
all’interno dell’organizzazione.
L’enfasi principale dell’ETF sarà sulla promozione dei risultati e delle attività tramite informazioni e
scambi di competenze, tramite la condivisione delle conoscenze e l’esperienza tramite le pubblicazioni
su carta e digitali, tramite Internet, i social media, le riunioni e altri mezzi appropriati, prendendo in
particolare attenzione le nuove tecnologie e la diversità linguistica dei principali interlocutori (che
comprendono le parti interessate dell’UE, le parti interessate nei paesi partner, nonché le controparti
in altre organizzazioni internazionali che lavorano in un campo simile).
5.2
Obiettivi principali
Al fine di raggiungere i nostri obiettivi, l’ETF punta a:
■
sostenere la condivisione delle conoscenze e il rafforzamento di competenze sullo sviluppo del
capitale umano nei paesi partner dell’ETF;
■
rafforzare la comunicazione bidirezionale e il dibattito sulle questioni attinenti allo sviluppo del
capitale umano tra l’UE e i paesi partner;
■
agevolare e cooperare con le autorità europee e nazionali, con i decisori politici e le
organizzazioni per condividere le conoscenze, le competenze e il sostegno nel campo dello
sviluppo del capitale umano;
■
elevare il profilo dell’ETF come centro di competenze, fornendo informazioni autorevoli e
contribuendo attivamente al dibattito internazionale sul capitale umano nei paesi in transizione e in
via di sviluppo.
Al fine di coronare le sue attività col successo, le attività di informazione e comunicazione interne ed
esterne dell’ETF devono essere diverse, visibili, proattive, periodiche e trasparenti. La comunicazione
istituzionale userà un ventaglio di canali offline e online per ottenere il maggior impatto possibile, in
particolare i media digitali, comprese le pubblicazioni elettroniche, i social media e i media audiovisivi.
L’ETF deve spiccare come un organismo dell’UE aperto ai politici, alle autorità, alle organizzazioni e al
pubblico e le informazioni raccolte devono essere messe gratuitamente a disposizione.
5.3 Risultati
■
Messa a disposizione dei decisori politici e dei cittadini nell’UE e nei paesi partner di informazioni
indipendenti e affidabili sullo sviluppo del capitale umano nel contesto del mandato dell’ETF;
■
caratterizzazione dell’ETF come agenzia dell’UE coinvolta nelle azioni di politica di relazioni
esterne dell’UE e come centro di competenze, fornendo informazioni autorevoli e contribuendo
attivamente al dibattito internazionale sul capitale umano nei paesi in transizione e in via di
sviluppo;
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 78
■
promozione dell’apertura e dell’impegno a un pubblico più ampio in materia di istruzione e
formazione professionale, formazione e occupazione durante l’utilizzo rafforzato dei social media;
■
garanzia di una comunicazione interna efficiente come strumento per la condivisione delle
conoscenze e per la promozione della qualità, del servizio e dell’efficacia in funzione.
PARTE IV
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 79
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 80
ANNEXES
Annex 1: European policy context by geographical and thematic coverage
ETF Mid-term Perspective
Central Asia
Content
Eastern Europe
Paper
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
EU policies for education, training and employment
1
EU 2020 Strategy
European Council
Conclusions (17/06/2010)
and European Commission
Communication
(03/03/2010)
2
A strategic framework for
European Cooperation in
education and training (ET
2020)
The Lisbon Strategy developed for the period 2000-10
to provide a framework for a European-wide approach
to economic growth has been updated through the
Europe 2020 strategy. The Europe 2020 strategy
identifies two key flagship areas for human capital
development within the EU. These are: ‘Youth on the
move’ and ‘An agenda for new skills and jobs’. In
addition, the European Platform against Poverty and
Social Exclusion sets out actions to reach the EU
target of reducing poverty and social exclusion by at
least 20 million by 2020.
The strategy has the following objectives for education
and training in the EU to: make lifelong learning and
mobility a reality; improve the quality and efficiency of
education and training; promote equity, social
cohesion and active citizenship; and, enhance
creativity and innovation, including entrepreneurship,
at all levels of education and training.
The Torino process related activities, both the overall
principles of the Process as such but also the specific
analytical framework are highly inspired by the E&T
2020 framework and in particular the Copenhagen
process.
√
√
√
√
√
√
√
√
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 81
3
The Bruges Communiqué
on enhanced European
Cooperation in Vocational
Education and Training
2011-2020
ETF Mid-term Perspective
The global vision for vocational education and training
in 2020 indicates that European VET systems should
be more attractive, relevant, career-oriented,
innovative, accessible and flexible and should
contribute to excellence and equity in lifelong learning.
In the case of the Candidate countries, they fully
participate in the Bruges reports with the support of the
ETF teams. The Torino process related activities, both
the overall principles of the Process as such but also
the specific analytical framework are highly inspired by
the E&T 2020 framework and in particular the
Copenhagen process.
The so called "2014 Review" will focus on the definition
of the short term deliverables, the basis remaining the
strategic objectives defined in the Bruges Communiqué
and the progress Member States and the candidate
countries have made in the period 2011-2014, both to
be considered in the context of the economic crisis with
high youth unemployment. It is foreseen to adopt again
both Council Conclusions as well as a Communiqué by
early 2015. The ETF will contribute to this process.
√
√
√
Central Asia
Content
Eastern Europe
Paper
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
√
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 82
4
Rethinking Education:
Investing in skills for better
socio-economic outcomes,
20.11.2012,COM (2012)
669 final
ETF Mid-term Perspective
The Communication promotes employability,
competitiveness and intercultural dialogue in fostering
transversal key competences in LLL policies The
Communication covers: developing world-class
vocational education and training to raise the quality
of vocational skills; promoting work based learning
including quality traineeships, apprenticeships and
dual learning models to help the transition from
learning to work; promoting partnerships between
public and private institutions (to ensure appropriate
curricula and skills provision); promoting mobility
through the proposed Erasmus for All programme.
The ETF will continue to cooperate with Cedefop to
produce the state of play of the VET systems in the
candidate countries. For the other partner countries,
the ETF will use the Torino process exercises to
determine the state of the art and vision for VET in
each country and provide an assessment of the
progress that countries are making in achieving the
desired results. The ETF will act as a key stakeholder
promoting the principles of the Alliance in the partner
countries. With the support of the European
Commission the ETF will follow in the period of 201417 actions related to the simplification of qualifications
frameworks and contributing to the elaboration of
European criteria and procedures for recognition of
qualifications for learning purposes at all levels,
promoting coherence between the different European
credit transfer systems and the different European
quality assurance arrangements. he ETF will borrow on
the EU's policy guidance on entrepreneurship
education in the upgrading of the policy indicators for
Eastern Europe, South Eastern Europe and Turkey
and the Southern and Eastern Mediterranean, as well
as integrating the EU entrepreneurship education
indicators within its monitoring framework for South
Eastern Europe and Turkey. The ETF promotes the
cooperation between the education, training and
research as part of the evidenced based policy
analysis as Torino process, SBA,
Employment/Employability Analysis. Cooperation
between VET and business is promoted by the ETF
through both governance related actions and the ones
aiming to increase the relevance of VET provision such
as qualifications development, work based learning,
enterprise learning and skills development for SME’s,
skills anticipation and matching
√
√
√
Central Asia
Content
Eastern Europe
Paper
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
√
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 83
5.
A new impetus for
European cooperation in
vocational education and
training COM(2010) 296
final
The priorities that give vocational education and
training a new impetus include: ensuring access to
training and qualifications; promoting mobility;
ensuring the highest possible quality of education and
training; providing more opportunities for
disadvantaged groups; and nurturing creative,
innovative and entrepreneurial thinking in students.
ETF Mid-term Perspective
The ETF has been a pioneer in the partner countries
and regions on the field of qualifications and quality.
ETF provides expertise to the partner countries and
runs the Qualifications platform, in particular updating
the inventory on progress made in the development
and implementation of qualifications in the partner
countries
√
√
√
√
√
Central Asia
Content
Eastern Europe
Paper
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
√
EU migration and mobility external policy
6
Communication on
migration COM (2011) 248
final, 4.05.2011
The document indicates that there is a need for the
EU to strengthen its external migration policies, using
the partnerships with third countries that address the
issues related to migration and mobility in a way that
makes cooperation mutually beneficial. The EU has
established structured dialogues on migration and
mobility with neighbouring countries, both with the
EaP and the South Mediterranean partners. Some of
these dialogues have evolved to Mobility Partnerships
as in the cases of Armenia, Georgia, Moldova in the
East and Morocco in the South. Dialogues with
Tunisia, Jordan and with Azerbaijan might eventually
lead to Mobility Partnerships.
There is a specific project on Migration and skills
focusing on the skills dimension of migration, the
validation of skills of returnees and other measures
facilitating the circular migration. The ETF also
supports the different countries with a Mobility
Partnership agreement, or in a process of having one.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 84
7
8
ETF Mid-term Perspective
A dialogue for migration,
mobility and security with
the southern
Mediterranean countries
24.5.2011, COM(2011)
292
The Communication supports and encourages
reforms to improve security giving partner country
citizens a possibility of mobility to the EU while
addressing illegal migration flows. Mobility
partnerships could also encompass specific schemes
for facilitating labour migration between interested
Member States and the southern Mediterranean
countries.
There is a specific project on Migration and skills
focusing on the skills dimension of migration, the
validation of skills of returnees and other measures
facilitating the circular migration. The ETF also
supports the different countries with a Mobility
Partnership agreement, or in a process of having one.
√
The Global Approach to
Migration and Mobility
The Global Approach is defined as the overarching
framework of EU external migration policy,
complementary to other, broader, objectives that are
served by EU foreign policy and development
cooperation. Education and training play a crucial role
in successfully integrating migrants into society and
the labour market and therefore are an important
element in all migration dialogues and Mobility
Partnerships.
There is a specific project on Migration and skills
focusing on the skills dimension of migration, the
validation of skills of returnees and other measures
facilitating the circular migration. The ETF also
supports the different countries with a Mobility
Partnership agreement, or in a process of having one.
√
√
The Communication proposes to continue the support
for social inclusion and human development through
at least 20% of EU aid. A greater focus will be on
investing in drivers for inclusive and sustainable
economic growth. Through capacity-building and
exchange of knowledge, the EU will support
vocational training for employability and capacity to
carry out and use the results of research.
The EU Development Agenda inspires the whole
activities of the ETF, in particular the Neighbourhood
and Central Asia regions. Social Inclusion has a
particular emphasis in the enlargement region.
Sustainable economic growth is supported by the ETF
in the contribution the VET systems and the
entrepreneurial learning activities can make to it.
√
√
Central Asia
Content
Eastern Europe
Paper
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
Development policy
9
Increasing the impact of
the EU Development
Policy: an agenda for
change, 13.10.2011- COM
(2011)637 final
√
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 85
ETF Mid-term Perspective
Central Asia
Content
Eastern Europe
Paper
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
Enterprise and entrepreneurial learning
10
11
12
Small Business Act for
Europe ,26.06. 2008
Euro Med Charter for
Enterprise
Charter signed by the
ministries of industry in
2004
The European Union’s Small Business Act frames the
EU’s approach to supporting small business
development, including the contribution to human
capital development. Its key objectives include
promotion of entrepreneurial learning and enterprise
skills.
The ETF supports these objectives through regular
indicator-driven assessments.
√
√
√
Entrepreneurship 2020
Action Plan COM(2012)
795 final, 9.1.2013
The Action Plan sets out a renewed vision and a
number of actions to be taken at both EU and Member
States' level to support entrepreneurship in Europe. It
is based on three pillars: developing entrepreneurial
education and training; creating the right business
environment; role models and reaching out to specific
groups.
The ETF (together with OECD, EIB and DG ENTR)
contributes to the SBA assessments in the different
regions. The Action Plan has been examined and its
implications considered for ETF’s work since it was
consulted in 2012. The CoP on Entrepreneurship and
Enterprise skills will use as reference tool.
√
√
√
Small Business, Big World
— a new partners hip to
help SMEs seize global
opportunities
9.11. 2011
The Communication set the objectives to i) provide
SMEs with easily accessible and adequate
information on how to expand their business outside
the EU; ii) improve the coherence of support activities;
iii) improve the cost-effectiveness of support activities;
iv) fill existing gaps in support services and v)
establish a level playing field and provide equal
access for SMEs from all EU Member States.
√
√
√
√
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 86
ETF Mid-term Perspective
The Instrument for Pre-accession Assistance (IPA)
remains the financial pillar of the Enlargement
Strategy, encompassing all aspects of internal policies
and thematic issues. The aim will be to ensure that
candidate countries and potential candidates are fully
prepared for possible accession by encouraging them
to adapt emerging EU strategies and policies into their
national priorities.
The document stresses the importance of investing in
people so that the region can progress and grow
sustainably, prioritising knowledge and inclusion.
Building on success, parts of the region will open
access to further education, and modernise training
and social support.
The strategy is based on five pillars: integrated, smart,
sustainable and inclusive growth, and good
governance for growth. The basic goal of SEE 2020 is
to improve living conditions and put competitiveness
and development back into focus in each country and
the entire region. In that sense, the document leans
on the EU Europe 2020 strategy. The most important
SEE 2020 targets include: employment growth rate
(12%), increase in mutual trade by 230%, and an
increase in GDP from the current 38% to 46% of the
EU average.
The ETF will focus its interventions on assisting the
countries to develop more coherent and strategic
approaches in line with their visions, strengthen impact
through improved institutional arrangements and
monitor progress. Support to the preparation of annual
or multi-annual programmes to be adopted under IPA II
will be a cornerstone of ETF support to the
Commission services in the period.
Central Asia
Content
Eastern Europe
Paper
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
External relations policies and instruments
South Eastern Europe and Turkey
13
Instrument for Preaccession Assistance (IPA
II), Brussels, 7.12.2011
COM(2011) 838 final
14
European Union Strategy
for Danube Region
COM(2010) 715
15
SEE 2020 Strategy ( draft)
√
√
√
European Neighbourhood
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 87
16
17
18
Paper
Content
ETF Mid-term Perspective
2012 ENP Package:
Communications 1)
Delivering on a new
Neighbourhood Policy and
2) Eastern Partnership
Roadmap 15.05. 2012
(COM(2012)13 and
14,SWD (2012)108-124
The 2 Communications 1) look at the implementation
of EU’s new approach towards the neighbourhood as
launched on 25 May 2011 and 2) set out a roadmap
for the implementation in the East till the new Eastern
Partnership Summit in autumn 2013. Several SWDs
and 12 country progress reports are part of the
package.
The ETF is a regular reporter on HCD to the
Neighbourhood Progress Reports. The communication
also frames the contribution of the ETF to
programming of ENPI in the SEMED and EE regions
√
√
The response to the requests coming from countries
involved in the Arab Spring will continue to give a
priority to the political commitments highlighted in the
Communication. They also inspire the priorities of the
whole Neighbourhood south region.
√
√
The ETF supports the human capital development
priorities of the action plans and helps the countries
involved to develop education, training and
employment systems that produce skills and
competencies relevant to participation in the internal
market and economic growth more generally and also
contributes to the development of democratic societies.
The ETF’s actions in the European Neighbourhood
support these specific regional initiatives in the context
of the overall priorities of the Neighbourhood Policy.
√
√
A response to a changing
neighbourhood
25.05.2011, COM(2011)
303
A European
Neighbourhood Instrument,
Brussels, 7.12.2011
COM(2011) 839 final
The EU approach aims to: provide greater support to
partners engaged in building deep democracy,
support inclusive economic development, strengthen
the two regional dimensions of the European
Neighbourhood Policy covering the Eastern
Partnership and the southern Mediterranean and
provide the mechanisms and instruments fit to deliver
these objectives. Cooperation under the Eastern
Partnership will continue with policy dialogue in areas
such as: education, youth and culture as well as
employment and social policies.
The European Neighbourhood Instrument (ENI) will
benefit the EU’s neighbouring countries supporting
deeper political cooperation, closer economic
integration with the EU and an effective and
sustainable transition to democracy. Cooperation with
the EU’s neighbours will be based on the ‘more for
more’ principle, as proposed in the Joint
Communication of the High Representative of the EU
for Foreign Affairs and Security Policy and the
European Commission ‘A new response to a changing
Neighbourhood’.
Central Asia
Eastern Europe
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 88
19
Joint Communication
"Delivering on a new
European Neighbourhood
Policy" (JOIN(2012)14, 15
May 2012
Progress achieved in 2011 under the new European
Neighbourhood Policy was assessed, as well as in the
related regional and country progress reports covering
the year 2011. Specific activities concerning VET
were also included and highlighted in the Roadmaps
towards 2013 for the Eastern Partnership and the
Partnership for Democracy and Shared Prosperity,
which were issued in conjunction with the progress
reports.
ETF Mid-term Perspective
The ETF supports the human capital development
priorities of the action plans and helps the countries
involved to develop education, training and
employment systems that produce skills and
competencies relevant to participation in the internal
market and economic growth more generally and also
contributes to the development of democratic societies.
Central Asia
Content
Eastern Europe
Paper
Southern and
Eastern
Mediterranean
No.
South Eastern
Europe and Turkey
Geographical
coverage
√
Southern and Eastern Mediterranean
20
A Partnership for
Democracy and Shared
Prosperity with the
Southern Mediterranean
The Joint COM(2011) 200
final
Education is a key focus of EU activities in the region.
Tackling high levels of illiteracy is an important
element to promoting democracy and ensuring a
qualified workforce to help modernise the southern
Mediterranean economies. Vocational education and
training also has an important role to play in
addressing disparities.
The ETF will support the partner countries in identifying
the key strategic components on an integrated VET
policy. Exchanges of best practice on programmes
enhancing the skills of unemployed people will be
encouraged.
√
Central Asia
21
A financing instrument for
development cooperation
Proposal for a Regulation
of the European
Parliament and of the
Council, Brussels,
7.12.2011 COM(2011) 840
final
The ETF supports the implementation of the EUCentral Asia Education Platform which started in
February 2012 and aims to strengthen education
reforms in the region by promoting policy dialogue as
well as improving the coordination of donor financed
education projects and programmes.
√
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 89
Annex 2: Torino Process needs assessment 2012
Regional
Priorities
Building
Block
Policy priorities captured in regional reports
South Eastern Europe and Turkey
Southern and Eastern Mediterranean
Vision
7. Shared vision across institutions
for effective HCD governance
8. Strengthened link between VET
vision and EU policy framework;
lifelong learning and economic
development
9. New visions to support Arab
Spring reforms
10. Capacity development for
participatory approaches,
synergy with employment,
economic and social
development
11. Vision for expansion of VET at
middle and higher technical
levels; improving the quality of
postsecondary VET and
“vocationalising” higher
education
12. Coordination of national vision
and donor contribution
External Efficiency
(economic)
24. Capacity-building and incentives
for social partner involvement in
labour market information and
assess skills needs
25. Sector councils to support
qualifications and competence
development
26. Economies of scale through
Multifunctional Centres and
Centres of excellence in VET
28. Developing employment
strategies which supporting
youth transitions from VET to
labour market
29. Sector councils to support
qualifications and competence
development
30. Skills needs analysis from
different sources (incl. also
tracer studies, employer surveys
Eastern Europe
13. Capacity development for
implementation of visions
14. Maintenance of vision and
development of legislation for
CVET
15. Developing vision for postsecondary VET
16. Vision with links and pathways
between VET and LLL
17. Scaling up reforms from pilot
actions to mainstream policy
18. Improving attractiveness of
VET compared with higher
education
19. Improve quality of research on
VET
32. Availability and quality of
labour market information,
including forecasting
33. Improving the labour market
relevance of initial and CVET
34. Improve links between public
provision of VET and business
sector, especially for small
business
35. Entrepreneurial learning for
Central Asia
20. Re-inforce link between
labour market and
economic development
21. Enhancing
attractiveness of VET
22. Learning from
international
developments
23. Shared institutional cooperation in vision
development and
implementation
36. Qualitative assessments
of skills needs taking into
account national
economic development
sectors, including small
business
37. Developing work based
learning systems to
increase relevance of
VET provision and
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 90
Regional
Priorities
Building
Block
External Efficiency(social cohesion)
Internal efficiency
Policy priorities captured in regional reports
South Eastern Europe and Turkey
Southern and Eastern Mediterranean
27. Resourcing and serving different
learners, employers and the
community for transition to
employment (see also governance
below).
and evaluations)
31. Improving private sector in VET
delivery, e.g., extending
apprenticeships where possible
38. Promoting access and equity/
equal opportunities/ access to all
particularly the most vulnerable
39. Targeted measures for inactive,
low skilled, long term unemployed
40. Targeted measures for provide
access in mainstream VET for
women, rural communities and
ethnic groups
47. Embedding key competences into
the VET curriculum
48. Work-based learning and
apprenticeships
41. Expanding adult training
provision, in particular for
vulnerable groups of people and
including second chance training
42. Targeted measures to increase
the employability, or chances to
engage in some gainful
economic activity, of first labour
market entrants (in particular for
young people not in
employment, education or
training - NEETs), including
crafts skills or other types of
vocational skills,
entrepreneurship training;
43. Specific measures to increase
women’s participation in the
labour market
52. Embedding key competences
into the VET curriculum
53. Career information and guidance
systems
Eastern Europe
different target groups –
schools based VET and
unemployed
Central Asia
transition to employment
44. Expanding adult training
provision, in particular for
vulnerable groups of people
and including second chance
training
45. Expanding adult training
provision, in particular
for vulnerable groups of
people and including
second chance training;
46. Measures to minimise
drop outs from
secondary school VET
provision
57. Design and implementation of
NQF
58. Improving pre- and in-service
teacher training
61. Professional
development of VET
teachers and instructors
in schools and in
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 91
Regional
Priorities
Building
Block
Governance and
financing
Policy priorities captured in regional reports
South Eastern Europe and Turkey
Southern and Eastern Mediterranean
Eastern Europe
Central Asia
companies
62. Developing
pathways/NQF between
VET and other education
provision (for example
integration of short
courses into lifelong
learning)
63. Mobility instruments –
validation of prior
learning
64. Career information and
guidance systems
49. Enhance the skills of VET teachers
and trainers
50. Expanding labour market-oriented
VET at postsecondary and tertiary
levels
51. Adult training: Expanding the offer
and improving the quality of
training for low-skilled adults,
jobseekers and employed people
54. Enhance the skills of VET
teachers and trainers
55. Development and
implementation of qualifications
frameworks
56. Qualifications and Quality
assurance
59. Postsecondary/ higher VET
(for both secondary general
and VET graduates) as an
alternative or complementary
to higher education,
60. Career information and
guidance systems
65. Overcoming fragmentation in VET
system development Building
capacity and institutional role for
involvement of social partners in
VET governance
66. Creating or strengthening regional
structures and empowering
regional actors regional
partnerships for employment, also
with a view to prepare for ESF
67. Strengthening multifunctational
centres for VET for governance
and efficiency (see above)
68. Defining NQF as a vehicle for
70. Overcoming fragmentation in
management of VET and
structured
71. Enhance private sector
participation in VET provision
72. Further decentralisation of
responsibilities for VET and
empowering regional actors;
increased autonomy of schools
73. Re-examining the allocation and
use of funds to increase
efficiency; incentives for private
sector to (co-invest; innovative
funding schemes such as
75. Involving or strengthening the
involvement of employers or a
wider range of stakeholders in
VET governance at different
levels (national – (regional) –
local)
76. Empowerment of schools’
autonomy
77. Enhance funding mechanisms
through PPP, and
rationalization, of school
networks
78. Multilevel education
business cooperation
including at national,
regional school level for
secondary and post
secondary/adult learning
79. Infrastructure
investments in buildings,
equipment and
materials)
80. Public and private
partnerships in VET
delivery
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 92
Regional
Priorities
Building
Block
Policy priorities captured in regional reports
South Eastern Europe and Turkey
Southern and Eastern Mediterranean
governance
69. Re-examining the allocation and
use of funds to increase efficiency;
stimulating private investment (e.g.
expanding apprenticeship and
voucher schemes); allow schools
to generate and retain additional
income
Training Funds or voucher
schemes (´chèque formation´)
74. Pooling of resources for VET by
creating ‘poles d’excellence’.
Eastern Europe
Central Asia
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 93
Annex 3: Torino Process conference declaration 2013
The Torino Process conference, ‘Moving Skills Forward’, hosted by the European Training Foundation
(ETF) in Turin on 8-9 May 2013 has brought together representatives of the ETF partner countries,
European Union Member States and international organisations to discuss how to move skills forward.
Inspired by the findings of the Torino Process 2012 involving 25 countries, and informed by the
experiences of the ETF partner countries, international best practice, and the EU 2020 Strategy, EU
external relations policies and Copenhagen Process on enhanced cooperation in vocational education
and training (VET), we have focused on present and future demand for skills as well as the processes
needed to achieve progress. The goal is innovative, inclusive, resilient lifelong learning systems that
support sustainable growth.
The conference has been a valuable opportunity for policy leaders, practitioners, experts, the business
community and civil society to share knowledge and experience, and to build a network of expertise
which can move skills forward.
It has also been an important forum for ETF partner countries to share achievements and to learn
about policy progress in other countries. We acknowledge the important progress we have made in
developing and implementing VET policies since 2010. Policy makers increasingly recognise that VET
is essential to meet the needs and aspirations of young people and adults for jobs, growth and social
inclusion.
The Torino Process has had an impact in our countries and we welcome its further development in
2014, which will see a stronger focus on country-led analysis and wider participation of stakeholders,
including regional and local authorities, the business sector and civil society. We also welcome the
opportunity in 2014 to focus on the impact of policies, their relevance, sustainability, cost-effectiveness
and contribution to innovation on the basis of evidence in a policy cycle perspective.
We acknowledge the validity of the Torino Process principles: their holistic approach to education and
training; their emphasis on national ownership and leadership; the active participation of social,
political and economic stakeholders; and the focus on evidence to guide policy analysis and decisionmaking. We support the aim of the Torino Process, namely to increase the evidence base for policy
development. The conference showed more countries taking the lead in analysing VET policies in the
light of their contexts, visions and labour market needs.
The conference confirms the main policy priorities facing partner countries:
81. A shared, long-term vision focused on the development and use of relevant skills for better quality
jobs for young people and adults in partnership with VET providers and business.
82. The role of innovation and forward-looking policy-making to enable education and training to
respond to current and future needs and equip citizens with better skills for employability,
entrepreneurship and successful transition from education and training to work.
83. The closer integration of learning and work by actively engaging businesses both large and small
at national, local and sectoral levels, and diversifying VET provision also through post-secondary
institutions and work-based learning.
84. Making social inclusion a key transversal principal in VET policy and practice.
85. Improving the attractiveness of initial and continuing VET through frameworks for quality
assurance; national qualifications systems and pathways for progression and participation that
lead to valued employment.
PROSPETTIVA A M
86. Enhancing the quality of VET by developing the competences of teachers and trainers to support
better learning outcomes.
87. Effective sharing of responsibilities in the governance of education and training systems, including
sound policy coordination across government and between national and local levels, including
business and civil society.
Meeting the challenge of these priorities requires leadership which ensures that policy formulation and
implementation is monitored and evaluated to benchmark progress. In this respect, the conference
supports the further development of the Torino Process analytical framework towards stronger
analyses of the outcomes, cost-effectiveness, sustainability and innovative capacity of public policies.
The conference also confirms the need for policy making bodies to engage in a joint policy learning
cycle, to assess the impact of policies, learn from experience and move forward to deliver relevant
skills.
The conference outlines the following areas for joint action to move skills forward:
88.
Identify areas for policy support in each country using evidence, analysis, scenarios and
foresight, and prioritise them for follow up and implementation through strategies and short-term
deliverables that are realistic in the national context;
89.
Monitor progress on the basis of indicators measuring results using the 2012 Torino Process as
a national baseline: in addition, for interested countries, developments can be monitored against
relevant EU, ETF and international benchmarks for education and training;
90.
Increase the use of evidence in policy making, assessing what works, and disseminating good
practice achieved bearing in mind national contexts;
91.
Broaden participation in policy analysis and policy making to actively include all relevant
stakeholder groups, including young people, making use of social media to increase public policy
transparency and participatory processes;
92.
Develop methodological tools to support policy development in the partner countries according
to the priority areas identified
93.
Ensure education and training are labour-market oriented and serve entrepreneurial and local
communities with the active involvement of business at all levels.
We welcome the ETF’s support and cooperation in policy analysis and policy learning. We call upon
the EU and the international community to work together in the on-going effort to move skills forward.
We thank the EU and the ETF for this rich learning opportunity and look forward to the next round of
the Torino Process in 2014.
PROSPETTIVA A M
Annex 4: Implementation of qualifications and governance thematic areas
Qualifications and qualification systems
POLICY STAGE/
IMPLEMENTATION LEVEL
Ad- HOC
INITIAL
STRUCTURED
DEFINED
CONSOLIDATED
DESCRIPTOR
Policy discussions, where discussion or debate is taking place
about change, but there are as yet no clear plans for a policy
or implementation
Policy, where the direction is set, perhaps through a law or a
high level decision, but there are as yet no clear plans or
strategies for implementation,
Implementation, where the infrastructure to make change
happen is in place and arrangements such as a leading
organization and funding arrangements have been decided on
Change in practice, where pilot schemes and full scale
implementation mean that providers or other stakeholders are
taking policy through to the final stage, which is full
implementation
Effect, where the new system brings benefit to learners,
stakeholders, organizations or society, and where reform or
policy change can be evaluated.
MODALITY OF WORK
TARGET INTERVENTION(s) BY POLICY STAGE
Awareness
Define needs including institutional capabilities and, if in line with
government’ agenda define a road map for action
Institutional capabilities needs assessment
Conceptualization
Training of actors on content, tools and methods. Development of
strategies and legal framework, institutional architecture.
Implementation
Pilot of actions to support the policy implementation, establishment
of routine performance tracking and delivery mechanisms at all
levels in the system. Work on extended network for improved
delivery
Implementation/monitoring policy cycle
in place
Support of review processes and partnership approach, including
consolidation of capacity across network for consolidation
preparation.
Policy learning independent
Exit – act as external evaluator/critical friend
Impact evaluation and self-renewal
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 96
Governance
POLICY STAGE/
IMPLEMENTATION LEVEL
Ad- HOC
INITIAL
DESCRIPTOR
Roles and responsabilities of actors are not clear,
processes are difficult to track, partnership is not
developed and actors are not organized and/or connected.
There is no clarity of approach neither clarity of strategies
in place, consultation among individuals belonging to
different groups exist on an ad-hoc basis
Single actors have the need to develop, clarify roles and
functions to better contribute to the governance of the
system. Access to information for all actors is still
problematic and prevents coalition building, strategy
formulation and implementation and convergence over the
approach. Consultation mechanisms are sporadic,
informal, not consistent, at initial level
MODALITY OF WORK
Awareness and mapping
Conceptualization and
Institutional/organizational Development
Target intervention(s) by policy level
Mapping of governance structure and modalities, identification of
targets.
Awareness of role and benefits of cooperation and social
partnership in the context of VET
Institutional capabilities need assessment and mapping of
capabilities by group of actors.
Institutional/organizational development. Definition of legal
frameworks, procedures, institutional building. Strategic
development, and definition of approach
Institutional capabilities development of single actors (at different
governance levels and within specific functions to be specified in
the intervention logic) Establishment of institutional performance
targets and monitoring mechanisms
STRUCTURED
Actors have a good development and capabilities in
place/process and procedures, however delivery is weak
and coordination and policy networks are to be
strengthened/defined. Access to information is defined
though not always shared by all actors in the system and
randomly used for formal negotiation on policy decisions
Implementation
Delivery of functions according to
mandate, defined role (at different
governance levels)
Coordination Mechanisms
development/strengthening for
improvement of
delivery/implementation/efficiency and
effectiveness gain
Policy networks creation supported
Pilot of actions to support policy implementation, establishment of
routine performance tracking and delivery
Pilot and consolidation of coordination mechanisms (among
actors, vertically and horizontally)
Competences of actors in relation to Participation, negotiation,
partnership mechanisms, policy networking are developed
DEFINED
System functions, roles and responsabilities are clearly
mapped and run.Coordination mechanisms exist and run
and policy netwroks are active. Accountability in
implementation and joined up policies and bottom-up
processes need still to be streamlined.. Innovation is to be
embedded in the system to ensure further adaptation and
development of governance modes.
Implementation/monitoring in place –
introduction of innovative tools for
governance and functions delivery and
monitoring
Support to monitor implementation and analyze efficiency gains
potential. Introduction of innovative tools, methods, arrangements
to strengthen and develop the governance area
Support to policy networks
Trade-off and cost-benefits, efficiency gain analysis and capacity
development for innovation
CONSOLIDATED
Consultation is at the core of the system, transparency
and access to information is ensured at all governance
levels. The strategy of the government in clear, monitored
and improved for the benefits of the sector
Policy learning independent
Exit – act as external evaluator/critical friend
Impact evaluation and self-renewal
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 97
Annex 5: ETF logical framework matrix
MTP 2014-17 intervention logic
Overall Objective
To make vocational education and training in the partner countries a driver for
lifelong learning and sustainable development, focusing on competitiveness and
social cohesion.
Objectively verifiable
indicators
Sources of verification
Vocational education and training is a
driver for lifelong learning and
sustainable development in the partner
countries
2016 External Evaluation of the ETF
(conducted by European
Commission) and European
Commission report on ETF
evaluation
ETF activities facilitate partner
countries’ reform of education, training
and labour market systems with a focus
on competitiveness and social cohesion
ETF evaluations of work in the
partner countries.
Assumptions
Purpose
The ETF helps transition and developing countries to harness the potential of their
human capital through the reform of education, training and labour market systems
in the context of the EU’s external relations policy.
The ETF will achieve this by:
94. Providing impartial, non-commercial expertise on public
policies for human capital development.
95. Encouraging ownership and broad participation among
relevant stakeholders, supporting consensus building and
mutual learning among actors
96. Utilising a holistic policymaking approach that takes into
account the context of each country and is based on
evidence.
97. Considering VET in a broad context in terms of its links to
employment, social inclusion, enterprise development,
competitiveness and sustainable development.
98. Ensuring priorities evolve constantly according to changes in
its operational environment, EU priorities and specific
requests from the European Union.
99. Focusing on priorities that produce high impact with the
resources available.
100.
Ensuring consistency between its work in the partner
countries and its support to programming EU development
cooperation instruments and projects.
ETF continues to operate as an
agency of the EU
Mandate of the ETF is unchanged
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 98
MTP 2014-17 intervention logic
Objectively verifiable
indicators
Sources of verification
Assumptions
Torino Process set of Indicators (Vision;
External efficiency; Internal efficiency;
Governance)
Results
101.
Increased effectiveness of VET policy making based on
participatory processes
102.
Enhanced VET provision leading to an increase in
employability
Key Performance Indicators, in
particular the ones measuring the
achievement of annual results
according the ETF’s multidimensional
interventions (countries, functions and
core themes).
European Commission Opinions on and
Governing Board decisions on Work
Programmes and Annual Activity
Reports; European Parliament
discharge reports, including court of
auditors and Internal audit Service
reports.
Torino Process reports 2014 and
2016
European Commission progress
reports in Enlargement and
Neighbourhood regions
European Commission opinions
GB decisions
EP discharge reports
The ETF is not the only contributor to
the expected results, but these will be
the effect of a coordinated
intervention of several actors, local
and international. The attribution of
the results to the ETF needs to be
done following a contribution
assessment between ETF outcomes
and progress recorded in partner
countries
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 99
MTP 2014-17 intervention logic
Objectively verifiable
indicators
Sources of verification
Assumptions
Activities
Multiannual planning:
103.
Regional and Departmental Plans
104.
Country Plans and Regional/Thematic Projects
105.
Functions and countries are expected to remain stable in
the period 2014-2017.
Means
Allocated budget
ETF Team :
2014= €20.144 million
2014=94TA+39CA+2LA=135 posts
2015= €21.107 million
2015=94TA+38CA+2LA=134
2016= €21.530 million
Thematic Areas :
2016=93TA+38CA+2LA=133
2017= €21.960 million
1. Qualifications and qualifications systems
2017=92TA+38CA+2LA=132
44
2. VET quality assurance
3. Learning and teaching in VET
4. VET governance
5. Employment and employability
2014-17= €84.741 million
Each year the ETF will also have two
local agents. Outsourced international
and local experts and logistics
ETF Subsidy Title 3:
The ETF will use ETF in-house
expertise as much as possible for the
priority areas.
2016= €5.107 million
2014= €4.983 million
2015= €4.965 million
2017= €5.263 million
The ETF’s resources (both human
and financial) are the ones estimated
in the Legislative Financial Statement
for the period 2014-17 and their
confirmation is dependent of annual
approval of the EU budget.
The European Commission has the
prerogative of requesting the
Governing Board to modify the
countries considered as partner
countries, according to article 1.1.c.
and 2.h.
2014-17= €20.318 million
6. Skills dimension of migration and mobility
7. Entrepreneurial learning and enterprise skills
44
May change in successive work programmes according to evolving EC priorities, country context and ETF policy analyses
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 100
Annex 6: Management and organisation
––
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 101
Annex 7: Distribution of Title 3 (Operational expenses) per type of action and year
Cost
Number
Total
Cost
2020
Number
Cost
2019
Number
Cost
Number
2018
Cost
Number
Cost
2017
Cost
2016
Number
2015
Number
Cost (in
million €)
Number
Average.Cost
2014
Type
Objectives
Specific Objective n. 1:To support partner country intelligence and capacities in all stages of the VET policy cycle bringing innovation and sustainable development
Capacity building
actions*
0.018
60
0.95
105
1.696
60
1.058
105
1.897
60
1.100
75
1.385
75
1.391
540
9.476
Policy Analysis
actions*
0.019
105
1.85
60
1.060
105
1.883
60
1.100
105
2.085
75
1.500
99
2.079
609
11.557
Dissemination and
Networking
actions*
0.016
36
0.56
39
0.615
36
0.581
39
0.627
36
0.609
60
1.012
36
0.630
282
4.634
0.018
201
3.36
204
3.371
201
3.522
204
3.624
201
3.794
210
3.897
210
4.100
1431
25.667
Sub-total Ob 1
Specific Objective n.2: To support the external dimension of EU policies in human capital development
Support to the EU
institutions and bodies
actions*
0.009
70
0.6
56
0.476
100
0.875
56
0.501
100
0.933
98
0.931
80
0.780
560
5.096
Policy analysis
actions*
0.020
30
0.6
36
0.708
21
0.420
36
0.720
30
0.600
36
0.755
33
0.693
222
4.496
Dissemination and
Networking
actions*
0.016
26
0.423
26
0.410
18
0.291
26
0.418
26
0.435
18
0.308
26
0.450
166
2.735
Sub-total Ob 2
0.013
126
1.623
118
1.594
139
1.586
118
1.639
156
1.968
152
1.994
139
1.923
948
12.326
Total Cost
0.016
327
4.983
322
4.965
340
5.107
322
5.263
357
5.762
362
5.891
349
6.023
2379
37.993
Target Totals (from MFF):
4.983
4.965
* Indicatipe type of actions linked to ETF functions
Country, regional and thematic background analyses to feed into EU programming, into
Support to the EU
IPA/ENP/DCI reporting exercises and into regional policy dialogue processes, such as the
institutions and
Regional Cooperation Council, the Eastern Partnership thematic platforms and the Union for
bodies
the Mediterranean. At the request of relevant EC services, the ETF will provide inputs to the
EC project cycle and sector policy support programme preparations
Workshops, training, study-visits, action-research activities, dissemination of information,
networking and exchange of experience and good practice between the EU, EUMS and
Capacity building
partner countries, between partner countries themselves and among different geographical
regions. It also includes development of national capacities for the provision of reliable data
collection and analysis.
5.107
5.263
5.762
5.891
6.023
37.993
Policy analysis
Evidence-based analysis on country or cross-country policy reforms to support informed
decision-making on partner country policy responses, including national, regional or subregional and thematic analysis.
Dissemination and
Networking
Exchange of information, joint participation in conferences or workshops, development of joint
research or analytical work, and peer review exercises, publications either using face-to-face
or printing modalities and increasingly digital and social media
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 102
Annex 8: ABB by function, region and core theme
The tables in this section present the total ETF subsidy assumptions according to the three dimensions of the ETF planning and monitoring principles. These
principles are operationalised from articles 1 and 2 of the ETF founding regulation and include: Main interventions (South Eastern Europe and Turkey, Southern
Eastern Mediterranean, Eastern Europe, Central Asia, as well as the two areas which are cross-regional, Thematic Development and Evidence-based policy making),
Core Themes (A Evidence-based VET policy analysis; B Modernisation of the VET systems and C.Innovative approaches for increased relevance of VET provision in
respect of labour markets and economic and social cohesion) and Functions (F1.Support to the European Union, F2. Capacity building, F3. Policy analysis and F4.
Dissemination and networking). The distribution is made according to the direct costs planned in these different categories: (Title III, operational expenses) and the
planned human resources. On the basis of this distribution, the rest of the indirect costs have been attributed on a pro-rata basis.
In addition, the table ABB by country distributes the total subsidy according to the different partner countries the ETF works with (re-distributing Thematic
Development and Evidence-based policy making). The table ABB by theme does the same following the strategic policy areas.
Therefore, the concrete amounts in the different ABB tables do not coincide with the figures in the tables in section III.3 in the column project funds. The reason for
that is that while the latter inform on operational expenses (Title 3 funds), the former also distribute the direct staff costs and the costs not directly attributable to
different planning categories, as described before.
The communication budget is distributed transversally and proportionally across the themes, functions and regions.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 103
ABB by function and region
Function/
Region
SEET
SEMED
EE
CA
TED
EBP
Total
F1
4.951
4.555
4.159
2.178
1.105
0.000
16.948
F2
7.153
6.581
6.009
3.148
0.000
2.531
25.422
F3
5.482
5.043
4.605
2.412
10.203
6.152
33.896
F4
1.130
1.040
0.949
0.497
2.933
1.924
8.474
Total
18.716
17.219
15.722
8.235
14.241
10.608
84.741
14%
12%
10%
F1
8%
F2
F3
6%
F4
4%
2%
0%
SEET
SEMED
EE
CA
TED
EBP
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 104
ABB by theme and region
Theme/Region
SEET
SEMED
EE
CA
TED
EBP
Total
A
9.459
8.703
7.946
4.162
4.591
10.608
45.469
B
4.011
3.690
3.369
1.765
4.113
0.000
16.948
C
5.246
4.826
4.406
2.308
5.537
0.000
22.323
Total
18.716
17.219
15.722
8.235
14.241
10.608
84.741
14%
12%
10%
8%
A
B
6%
C
4%
2%
0%
SEET
SEMED
EE
CA
TED
EBP
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 105
ABB by theme and function
Theme/Function
F1
F2
F3
F4
Total
A
0.000
5.786
33.896
5.786
45.469
B
6.976
8.439
0.000
1.534
16.948
C
9.972
11.197
0.000
1.154
22.323
Total
16.948
25.422
33.896
8.474
84.741
45%
40%
35%
30%
25%
A
B
20%
C
15%
10%
5%
0%
F1
F2
F3
F4
NB: These graphs and tables are based on rounded figures.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 106
Annex 9: ETF Risk Register in the mid-term Perspective 2014-17
ETF-RR-MTP14/1702
ETF-RR-MTP14/17-01
Risk
ref.
45
(ETF Risk Framework Area)
45
MTP 2014-17 Goals and Objectives
Description of risk
(1. Risks related to the external environment)
Goal 1:
Evidence-based policy making: to support partner
country intelligence and capacities at all stages of
the VET policy cycle, bringing innovation and
sustainable development;
Goal 2:
EU policy support: to support the external
dimension of EU policies in human capital
development;
Goal 3:
Partnership and communication: to strengthen
cooperation and communication with key
stakeholders playing an active role in human
capital development;
Strategic objective 1:
Reinforce evidence-based VET policy analysis
Strategic objective 2:
Modernise VET systems in a lifelong learning
perspective
Strategic objective 3:
Increase the relevance of VET provision in
respect of labour market, economic and social
cohesion.
01.
Disruption in the external environment limits
partner country engagement in ETF activities
and leads to failure/delays in achieving
related objectives:
Cause 1) Changing priorities of individual
countries - either due to institutional political
changes in the country or differences in the
national agenda - resulting in limited
ownership of ETF activities;
Cause 2) Changes in EU external policies
towards a given country;
Cause 3) Reduced interest of some partner
countries in ETF activities and failing to see
the added value.
(1. Risks related to the external environment )
02.
Unclarity regarding the situation with the
ETF’s premises at the end of the current 3
year contract ending in 2015 may put the
ETF’s activities at risk in the long term. In
addition, the ETF depends on the Piedmont
Region for essential services such as
heating, water, electricity and also building
maintenance.
Inherent
risk
Mitigating controls already in place
(sub-processes involved)
High
-Constant follow up of country by ETF
managers and project teams. In addition,
dashboard enables day to day monitoring of
project progress and quarterly reporting to
managers;
-Master matrix built up driving different
responses in each country situation;
-Use lessons learned;
-Continuity in communication both internally
and externally in the partner countries;
-Adaptation to agenda of specific country;
-Communication with the European
Commission and the European External
Action Service and delegations.
Medium
-Anticipate the preparation for the next
contract one year in advance of the expiry
date of the current contract;
-Close monitoring of situation and contacts
with local / and national Italian authorities;
-Involvement of the European Commission;
-Possible revision of ETF Business
Continuity Plan.
Residual
risk
Additional control
planned
(sub-processes)
Medium
The preventive and
mitigation actions put
in place by the ETF
bring the risk to an
acceptable level and
beyond which the risk
is out of ETF control
Medium
The preventive and
mitigation actions put
in place by the ETF
bring the risk to an
acceptable level and
beyond which is out
of control of the ETF
Goal 3 and Goal 4 of the ETF Strategy 2014-20 are key horizontal principles of this MTP that underpin all activities that the ETF carries out.
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 107
ETF-RR-MTP14/17- 03
Risk
ref.
(ETF Risk Framework Area)
45
MTP 2014-17 Goals and Objectives
Goal 4:
Organisation development: to be a reliable and
efficient EU organisation by maximising results
and increasing efficiency.
Description of risk
03.
The new financial perspective, new staff
regulations and the continuous reduction of
staff and budget in the context of increased
demands on effectiveness could put at risk
the capacity of the ETF to deliver its work
programme and to respond adequately to
additional requests.
Inherent
risk
Mitigating controls already in place
(sub-processes involved)
High
Improvement actions:
The ETF Performance Management
Framework and its performance enablers
and management mechanisms such as
improvement actions from audit bodies, the
ETF risk register, ICS annual review and
additional internal actions are recorded on
the ETF Improvement Plan as well as the
Annual Performance Report. These are
regularly followed up by PMED and the
status of implantation of actions is reported
to management every quarter or more often
if needed. This helps the ETF to implement
continuous improvement actions aimed at
increasing efficiency;
Planning actions:
Continue to enhance and structure the
approach to planning through the following:
-Continue to monitor the management of
priorities as defined in the annual Work
Programmes and in relation to the new
priorities;
-regular communication with the European
Commission for the definition of priorities of
partner countries and related priority setting
for the ETF.
Residual
risk
Additional control
planned
(sub-processes)
Medium
The preventive and
mitigation actions put
in place by the ETF
bring the risk to an
acceptable level and
beyond which is out
of control of the ETF
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 108
PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 109