prospettiva a medio termine etf 2014-17
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GB/13/DEC/008 PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 02 Sommario SINTESI.................................................................................................................................................... 5 PARTE I: INTRODUZIONE ...................................................................................................................... 9 1 Premessa .....................................................................................................................................9 2 Contesto politico ........................................................................................................................ 12 3 Il mandato, la visione, la missione e i principi d’azione dell’ETF .............................................. 20 PARTE II: Strategia e obiettivi specifici dell’ETF.................................................................................... 25 1 Contesto: strategia dell’ETF 2014-20 ........................................................................................ 25 2 Obiettivi strategici 2014-17 ........................................................................................................ 25 3 Elementi chiave per l’attuazione degli obiettivi strategici 2014-17 ............................................ 25 4 Presupposti................................................................................................................................ 27 PARTE III: Interventi PRINCIPALI ......................................................................................................... 29 1 2 3 4. Analisi politica fondata su dati concreti ..................................................................................... 29 1.1 Analisi del sistema fondata su dati concreti in materia di IFP: il processo di Torino ........ 29 1.2 Analisi fondata su dati concreti dei settori politici dell’IFP ................................................. 33 Sviluppi tematici......................................................................................................................... 33 2.1 Qualifiche e sistemi delle qualifiche .................................................................................. 34 2.2 Governance dell’IFP .......................................................................................................... 37 2.3 Apprendimento e insegnamento nell’IFP .......................................................................... 38 2.4 Garanzia della qualità dell’IFP........................................................................................... 40 2.5 Occupazione e occupabilità .............................................................................................. 42 2.6 Dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità ...................................... 43 2.7 Apprendimento imprenditoriale e capacità imprenditoriali ................................................ 44 Operazioni geografiche ............................................................................................................. 46 3.1 Europa sudorientale e Turchia .......................................................................................... 46 3.2 Mediterraneo sudorientale ................................................................................................. 52 3.3 Europa orientale ................................................................................................................ 61 3.4 Asia centrale ...................................................................................................................... 67 Gestione delle conoscenze ....................................................................................................... 70 PARTE IV: Governance, gestione, risorse e comunicazione................................................................. 71 1 Governance ............................................................................................................................... 71 2 Relazioni con la parti interessate .............................................................................................. 72 3 Gestione .................................................................................................................................... 73 4 Risorse ...................................................................................................................................... 76 5 Comunicazione .......................................................................................................................... 77 ANNEXES .............................................................................................................................................. 81 PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 03 PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 04 PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE DELL’ETF PER IL PERIODO 2014-2017 SINTESI Mandato e missione La Fondazione europea per la formazione professionale (ETF) è un’agenzia decentrata dell’Unione europea (UE). Il suo obiettivo è quello di contribuire al miglioramento dello sviluppo del capitale umano nei suoi paesi partner, nel contesto delle politiche delle relazioni esterne dell’UE. Il lavoro sullo “sviluppo del capitale umano” favorisce lo sviluppo permanente delle capacità e delle competenze degli individui attraverso il miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione professionale (IFP). Politica dell’UE Le politiche delle relazioni esterne dell’UE e gli approcci interni all’IFP in una prospettiva di apprendimento permanente definiscono la cooperazione dell’ETF con i suoi paesi partner. Gli approcci interni dell’UE alla formazione e alle competenze, così come la loro dimensione esterna, offrono ai paesi partner uno spunto di riflessione sul futuro dei rispettivi sistemi di IFP. Le iniziative presentate nella prospettiva a medio termine tengono conto di come l’UE definisce l’agenda globale in materia di IFP in una prospettiva di apprendimento permanente, promuovendo la dimensione internazionale delle politiche europee. Questo rivela che lo sviluppo del capitale umano e delle competenze stanno diventando un tema trasversale per le politiche sia interne sia esterne dell’UE. Obiettivi strategici La prospettiva a medio termine dell’ETF per il periodo 2014-2017 è il programma di lavoro pluriennale e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi e dell’impatto atteso per il 2020 da parte dell’ETF in termini di un’elaborazione più efficace di politiche in materia di IFP con una governance migliore, una maggiore occupabilità e un tessuto sociale e territoriale più coeso. OBIETTIVI 2014-2020 OBIETTIVI STRATEGICI 2014-2017 Obiettivo 1: elaborazione di politiche basate su dati oggettivi: sostenere i servizi d’informazione e le capacità dei paesi partner in tutte le fasi del ciclo politico in materia di IFP, apportando innovazione e sviluppo sostenibile Obiettivo 2: supporto alla politica dell’UE: sostenere la dimensione esterna delle politiche dell’UE in materia di sviluppo del capitale umano Obiettivo 3: partenariato e comunicazione Obiettivo 4: sviluppo dell’organizzazione Obiettivo strategico 1: rafforzare l’analisi delle politiche in materia di IFP basate su dati oggettivi Obiettivo strategico 2: modernizzare i sistemi di IFP in una prospettiva di apprendimento permanente Obiettivo strategico 3: accrescere la pertinenza della fornitura di IFP in relazione al mercato del lavoro e alla coesione economica e sociale Gli obiettivi 3 e 4 sono i principi orizzontali fondamentali alla base di tutte le attività dell’ETF Il primo obiettivo strategico prevede l’intervento dell’ETF nei suoi paesi partner per quanto concerne le analisi generali delle politiche sui sistemi di IFP (condotte ogni due anni nell’ambito del processo di Torino, nel 2014 e nel 2016), nonché l’analisi di aree politiche specifiche, incluse le dimensioni correlate alle competenze delle valutazioni e analisi dello “Small Business Act” in materia di occupazione e occupabilità, e di quadri nazionali delle qualifiche. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 05 Il secondo obiettivo strategico include approcci all’IFP in una prospettiva di apprendimento permanente e prevede interventi in due aree tematiche: governance inclusiva e multilivello e garanzia della qualità. Il terzo obiettivo strategico riguarda le seguenti aree tematiche: qualifiche e sistemi di qualifiche, apprendimento e insegnamento nell’IFP, occupazione e occupabilità, dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità, nonché apprendimento imprenditoriale e competenze aziendali. Logica d’intervento Gli interventi per il periodo 2014-2017 sono stati selezionati sulla base dei principi di concentrazione, differenziazione e orientamento all’impatto. La logica d’intervento di ciascun paese è diversa in ragione di esigenze politiche specifiche e criteri interni per la definizione delle priorità nella distribuzione delle risorse – sia finanziarie sia umane, e cioè: 1. l’importanza strategica dello sviluppo del capitale umano nell’assistenza dell’UE; 2. il grado di preparazione e la volontà del paese a cooperare con l’UE/l’ETF; 3. l’impatto/il valore aggiunto atteso dell’intervento dell’ETF e 4. la sostenibilità dell’intervento. Nell’ambito di questa prospettiva a medio termine, gli interventi dell’ETF nei paesi sono pluriennali e tendono a sostenere le prospettive a medio e lungo termine delle politiche in materia di IFP. Principali interventi nel periodo 2014-2017 per regione Europa sudorientale e Turchia Sfide L’impegno politico di attuare le politiche di riforma volte a sviluppare le competenze per l’occupazione è spesso troppo debole e l’operato dei paesi si attesta al di sotto della media UE e dei parametri di riferimento per il 2020. Tuttavia i sistemi di istruzione e formazione devono essere meglio allineati con il fabbisogno emergente di competenze del mercato del lavoro che, da qui al 2020, sarà caratterizzato da posti di lavoro più qualificati e da una potenziale offerta eccessiva di individui in possesso di qualifiche di alto livello. Attività Analisi delle politiche basate su dati oggettivi in tutti i paesi (processo di Torino e di Bruges nel 2014 e nel 2016) e valutazioni dello “Small Business Act” (legge sulle piccole imprese); interventi a livello di paese per la modernizzazione dei sistemi di IFP; sostegno per l’attuazione e il monitoraggio della 1 tabella di marcia per le competenze 2020 attraverso il progetto FRAME e il continuo sostegno ai membri della direzione generale per la formazione professionale/del comitato consultivo per la formazione professionale (paesi candidati) mediante l’attuazione dell’agenda di Bruges, nel quadro delle riforme in materia di IFP. Risultati attesi (i) approcci più completi alla pianificazione strategica in materia di IFP e capacità di follow up, (ii) miglioramento della qualità dell’IFP e (iii) maggiore corrispondenza tra il mondo del lavoro e l’istruzione in un contesto di apprendimento permanente. 1 FRAME e GEMM sono progetti aggiuntivi e complementari al lavoro svolto dall’ETF che li sovvenziona mediante altri fondi specifici (titolo 4). PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 06 Mediterraneo sudorientale Sfide Necessità di maggiore razionalizzazione e coordinamento tra le agenzie governative coinvolte nell’IFP che comporta un ripensamento degli assetti istituzionali; maggiore qualità della fornitura di IFP e migliore pertinenza con il mercato del lavoro, nonché diversificazione dell’IFP in termini di offerta per renderla più attraente e rispondente alle esigenze dei diversi gruppi destinatari, in particolare donne e giovani. Attività Analisi delle politiche basate su dati oggettivi in tutti i paesi (processo di Torino nel 2014 e nel 2016) e valutazioni dello “Small Business Act”; interventi a livello di paese per la modernizzazione dei sistemi di IFP; qualifiche e mobilità; occupabilità dei giovani e delle donne; apprendimento imprenditoriale e competenze per le micro e le piccole e medie imprese, nonché “Governance per l’occupabilità nel Mediterraneo” (progetto GEMM). Risultati attesi (i) Maggiore dialogo politico e comprensione a livello regionale dell’occupabilità dei giovani e dell’apprendimento imprenditoriale; (ii) nuovi approcci e nuove metodologie per l’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche, formazione imprenditoriale, nonché sviluppo e test della governance inclusiva multilivello e migliori capacità dei soggetti interessati; (iii) un uso migliore dei dati oggettivi per sostenere lo sviluppo di strategie nazionali. Europa orientale Sfide Necessità di riforme riguardanti l’IFP, fra cui i quadri nazionali delle qualifiche, uso di informazioni riguardanti il mercato del lavoro, garanzia della qualità e cooperazione tra scuola e imprese. Attività Analisi delle politiche basate su dati oggettivi in tutti i paesi (processo di Torino nel 2014 e 2016) e valutazioni dello “Small Business Act”; interventi a livello di paese per la modernizzazione dei sistemi di IFP, compresa la convalida dell’apprendimento non formale e informale, dialogo sociale e sviluppo delle competenze attraverso approcci settoriali e regionali, quadri nazionali delle qualifiche e politiche e pratiche sulle competenze per le piccole e medie imprese. Risultati attesi (i) Maggiore dialogo e comprensione a livello regionale, nuovi approcci e nuove metodologie per quanto concerne la corrispondenza di competenze e le competenze per le PMI, quadri nazionali delle qualifiche, comitati di settore, garanzia della qualità, cooperazione tra istruzione e imprese, apprendimento basato sul lavoro, orientamento professionale, convalida dell’istruzione non formale e informale; formazione e competenze per la migrazione; strategie di IFP; (ii) uso migliore dei dati oggettivi e maggiore consapevolezza delle relazioni e dei parametri di riferimento dell’UE. Asia centrale Sfide Fra la popolazione vi è una crescita significativa di individui in età lavorativa e molto giovani. I sistemi di IFP sono riformati con l’obiettivo di ampliare il numero di studenti delle scuole professionali. Attività Analisi delle politiche in materia di IFP (processo di Torino), quadri nazionali delle qualifiche, garanzia della qualità e formazione degli insegnanti. Governance dell’IFP e sviluppo della scuola. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 07 Risultati attesi (i) Rafforzamento delle capacità di sviluppare e integrare l’elaborazione e l’attuazione delle politiche basate su dati oggettivi, (ii) miglioramento di qualità, pertinenza e inclusione dei sistemi di IFP per il mercato del lavoro e (iii) a livello regionale, una maggiore comprensione reciproca delle politiche e condivisione dell’esperienza e della pratica in termini di politiche. Risorse Il contesto organizzativo per il periodo 2014-2017 sarà caratterizzato da risorse finanziarie statiche (in termini reali) e dalla riduzione delle risorse umane. (milioni €) 2014 Sovvenzione ETF, titolo 1 e 2 Sovvenzione ETF, titolo 3 Totale 2015 2016 2017 Totale 2014-2017 15 161 16 142 16 423 16 697 64 423 4 983 4 965 5 107 5 263 20 318 20 144 21 107 21 530 21 960 84 741 Posti 2014 2015 2016 2017 Agenti temporanei 94 94 93 92 Agenti contrattuali 39 40 40 40 Agenti locali 2 2 2 2 Esperti nazionali distaccati 0 0 0 0 Totale 135 136 135 134 Nel contempo, potrebbero aumentare le aspettative su quanto l’ETF potrà realizzare in termini di risultati e rispetto degli standard in materia di responsabilità e controllo. In tale contesto, l’ETF deve diventare un’organizzazione più efficace ed efficiente, oltre a migliorare la propria reputazione, fiducia e il riconoscimento fra le parti interessate quale principale centro di competenza in materia di sviluppo del capitale umano e organizzazione ben funzionante che utilizza fondi pubblici in modo trasparente per raggiungere risultati misurabili. Conformemente al regolamento istitutivo dell’ETF (articolo 16, paragrafo 5), il consiglio di amministrazione adotta il bilancio. Esso diventa definitivo dopo l’approvazione del bilancio generale dell’Unione europea ed è adeguato di conseguenza. Valore aggiunto L’ETF interviene principalmente a livello di sistema e politica e opera in modo limitato alla resa operativa delle misure politiche comunemente concordate e al loro monitoraggio. Diversamente dal ruolo di altri donatori, l’ETF non offre ai paesi finanziamenti significativi, ma sostiene le politiche delle relazioni esterne dell’UE, compreso l’aiuto allo sviluppo nel settore dello sviluppo del capitale umano. Questo include le competenze in materia di adattamento degli approcci allo sviluppo del capitale umano nell’UE al contesto dei paesi partner che sostengono lo sviluppo di soluzioni elaborate a livello locale. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 08 PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 PARTE I: INTRODUZIONE 1 Premessa La Fondazione europea per la formazione professionale (ETF) è un’agenzia specializzata dell’Unione europea (UE) che aiuta i paesi in transizione e in via di sviluppo a sfruttare il potenziale del proprio capitale umano attraverso la riforma dei sistemi di istruzione, formazione e dei mercati del lavoro nel quadro della politica per le relazioni esterne dell’UE. Essa sostiene una serie di parti interessate che condividono interessi nell’apporto che le politiche di relazioni esterne dell’UE sono in grado di offrire allo sviluppo del capitale umano nei paesi partner. L’ETF sostiene anche la dimensione esterna delle politiche interne dell’UE. A livello di UE, l’ETF coopera soprattutto con le istituzioni europee, come controparti principali, la Commissione europea (attraverso la direzione generale di riferimento, ossia la DG Istruzione e cultura), il Parlamento europeo e il Consiglio europeo. Il Servizio europeo per l’azione esterna e le delegazioni UE rappresentano parimenti dei partner importanti. L’ETF collabora inoltre con il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni, nonché con agenzie europee quali Cedefop ed Eurofound, le organizzazioni delle parti sociali europee, Business Europe, la Confederazione europea dei sindacati (CES), l’Unione europea dell’artigianato e delle piccole e medie imprese (UEAPMI) e il Centro europeo delle imprese a partecipazione pubblica e delle imprese di interesse economico generale (CEEP). Nei suoi paesi partner, l’ETF collabora con le istituzioni governative, la comunità imprenditoriale, le parti sociali e altre organizzazioni della società civile e, a livello internazionale, collabora inoltre con le organizzazioni internazionali e i donatori, attraverso uno scambio di informazioni ed esperienze nel settore dell’assistenza. La crisi economica e finanziaria fa sì che il sostegno dell’ETF ai paesi partner sia più necessario che mai, sia per le iniziative a breve termine, sia per quelle a lungo termine. L’ETF contribuirà allo sviluppo dell’istruzione e della formazione professionale in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita che sostenga la ripresa economica e riduca al minimo l’impatto sociale della crisi, sviluppando le competenze per aumentare la produttività e l’occupazione e rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale. Per i paesi partner quali l’Islanda, il Kazakhstan, la Russia e la Turchia, che sono meno colpiti dalla crisi, l’ETF contribuirà ad ammodernare i loro sistemi di istruzione e formazione professionale (IFP) e ad aumentare la rilevanza dell’offerta in materia di IFP. 2 Il regolamento istitutivo dell’ETF è stato oggetto di rifusione nel 2008 e la valutazione esterna, conclusa nel 2012, non ha espresso raccomandazioni di modifica del mandato dell’agenzia negli anni 3 successivi . Ciò significa che l’obiettivo e l’ambito di applicazione dell’ETF, il suo scopo e le sue 2 Regolamento (CE) n. 1339/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che istituisce una Fondazione europea per la formazione professionale (rifusione) (GU L353 del 31.12.2008, pag. 82). 3 V. PPMI (2012): valutazione esterna della Fondazione europea per la formazione professionale, un'agenzia dell'Unione europea: 2006-2010, contratto di servizio n. EAC-2011-0140, aggiudicato a PPMI dalla DG EAC della Commissione europea in data 30 marzo 2011. Relazione finale, febbraio 2012 (http://bit.ly/zZo5cL). La prossima valutazione è prevista per il periodo 2015-16, ai sensi dell'articolo 21 del regolamento istitutivo dell'ETF (regolamento di rifusione (CE) n. 1339/2008). PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 09 funzioni [parte II] resteranno invariati per i prossimi quattro anni, così come la sua visione, la sua missione e i suoi principi di azione. La prospettiva a medio termine si basa sui risultati e sulle sfide ancora esistenti della precedente prospettiva a medio termine per il periodo 2010-13, con un approccio orientato all’impatto, al fine di raggiungere gli obiettivi della strategia UE 2020. Mentre il mandato dell’ETF rimane invariato, il settore politico dell’IFP e dello sviluppo delle competenze sta diventando sempre più importante nell’agenda internazionale e nelle strategie di sviluppo dei paesi partner [sezione I.2]. Nel corso degli ultimi quattro anni, non da ultimo con il sostegno dell’ETF, alcuni paesi partner hanno compiuto progressi nel fissare obiettivi strategici e nell’attuare azioni per il loro raggiungimento. Ciononostante, in altri paesi, i progressi sono stati relativamente modesti e l’impatto delle politiche è risultato limitato. In altri paesi, gli sviluppi rimangono mirati e isolati e sussiste l’esigenza di lavorare su azioni a lungo termine coordinate e di ampio respiro. Ciò implica che, nei limiti dello stesso mandato, l’ETF deve definire i suoi interventi per affrontare le sfide di ogni singolo paese, concentrando la propria attenzione sui seguenti aspetti: 1. differenziazione: la situazione varia da paese a paese e l’ETF deve adattare la sua logica d’intervento conseguentemente. Nei paesi dove gli sviluppi politici e le capacità istituzionali sono più avanzati, l’analisi e la consulenza politica e il rafforzamento di capacità devono diventare più mirati e specializzati [sezione I.2 e parte III.]. Le competenze dell’ETF, che sono andate consolidandosi negli ultimi anni, devono essere applicate più strategicamente, in accordo con i paesi e le istituzioni dell’UE. Nei paesi in cui sono stati registrati progressi minori, l’ETF deve creare nuove condizioni per favorire i progressi nell’IFP. La differenziazione si riferisce alla priorità assegnata a ciascun paese, sia agli strumenti di intervento dell’ETF per tale fine. Il lavoro dell’ETF nei paesi sarà scelto sulla base delle priorità determinate dai contesti e dalle esigenze nazionali, dallo stadio di sviluppo delle politiche, dai progressi nella loro attuazione e dalle possibilità di partenariato e di creazione di reti. Di conseguenza, l’ETF si concentrerà su un insieme selezionato di settori politici che, probabilmente, forniranno un maggior valore aggiunto e un impatto di più ampia portata; 2. interventi rivolti all’impatto: nei prossimi anni, l’approccio politico rilevato nella rifusione del mandato dell’ETF deve concentrarsi non soltanto sulla formulazione di politiche, ma anche sulle altri fasi del ciclo decisionale politico, con un sostegno rafforzato all’attuazione, al monitoraggio e alla valutazione delle politiche. A tale riguardo, l’ETF si muoverà verso interventi pluriennali al fine di sostenere politiche a lungo termine, che promuovano i cambiamenti strutturali nei paesi, come una delle condizioni per un impatto maggiore. Tale coinvolgimento a lungo termine migliora la comunicazione tra l’ETF e le parti interessate, intensifica il trasferimento di conoscenze e informazioni e crea le condizioni per lo sviluppo di 4 politiche specifiche nel tempo [parte III] . L’ampliamento della gamma di parti interessate per comprendere il settore privato, le parti sociali e le organizzazioni della società civile, quali le ONG attive nell’occupazione e nell’imprenditoria giovanile e femminile, nonché i leader politici a livello esecutivo e legislativo, garantirà una rappresentanza equilibrata di diversi interessi a tutti i livelli di governance e fornirà una base solida per uno sviluppo condiviso e coordinato di soluzioni politiche sostenibili e orientate ai risultati. Un approccio differenziato, basato sulle priorità del paese, implica che l’ETF determinerà un impatto diverso a seconda del paese. Per quei paesi considerati un’alta priorità da parte delle istituzioni dell’UE, l’impatto sarà possibile entro la fine della strategia 2020 dell’ETF, con risultati intermedi nel 2017 sulla base degli obiettivi annuali. In altri paesi, l’enfasi verrà posta sull’aggiunta di valore. Altri paesi ancora 4 V. PPMI (2012): http://bit.ly/zZo5cL.. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 10 parteciperanno principalmente alle attività di divulgazione o non riceveranno alcuna assistenza da parte dell’ETF; 3. cooperazione con altri donatori: rispetto alla situazione del 2010, gli altri attori internazionali hanno aumentato il loro interesse a cooperare con i paesi partner dell’ETF nel settore dell’IFP e dello sviluppo di competenze. Il contributo dell’ETF negli anni recenti alla rete di collegamento tra agenzie sull’IFP, il quadro di cooperazione tra parti interessate per l’azione e lo scambio di informazioni tra donatori a livello di paese saranno rafforzati e porteranno a un aumento della complementarietà, delle sinergie e del valore aggiunto [parte III e IV]. Inoltre, il lavoro olistico dell’ETF di analisi politica in materia di IFP è stato riconosciuto da diversi attori internazionali come base per i loro interventi. L’ETF resterà il leader globale nell’analisi politica approfondita e olistica dell’IFP e nel corrispettivo sostegno al processo decisionale politico; 4. sostegno alla cooperazione allo sviluppo dell’UE: attraverso il suo lavoro in materia di IFP e di agevolazione del processo decisionale politico, l’ETF contribuirà al valore aggiunto dell’UE nel settore della cooperazione allo sviluppo, dove “oltre al ruolo di donatore, (l’UE) può apportare valore aggiunto nel mettere a punto linee strategiche, nel diffondere migliori prassi in materia di sviluppo e nel promuovere il coordinamento e l’armonizzazione (...), nonché nel 5 conferire una risonanza estera alle politiche comunitarie interne” . Il valore aggiunto dell’ETF è collegato, in particolare, alla cooperazione rafforzata dell’UE nell’IFP. Questo rapporto di complementarità con le politiche esterne e strumenti dell'UE è un modo importante per rendere sostenibile il lavoro dell'ETF e raggiungere un maggiore impatto nei paesi partner ogni anno. In questo contesto, il valore aggiunto dell’ETF continuerà a provenire dalla sua base di conoscenza neutrale, non commerciale, unica e consolidata, costituita dalle competenze nello sviluppo del capitale umano e dai suoi punti di connessione con l’occupazione, su cui si creano partenariati a lungo termine e fiducia reciproca, attraverso un approccio di apprendimento politico. Gli interventi dell’ETF sono soprattutto a livello di sistema e di politiche, con un lavoro limitato alla realizzazione di misure politiche concordate in comune. Contrariamente al ruolo di altri donatori, l’ETF non fornisce importi significativi di finanziamenti a un paese, bensì sostiene le politiche in materia di relazioni esterne dell’UE, compreso l’aiuto allo sviluppo nel settore dello sviluppo del capitale umano. Questo comprende anche competenze nell’adeguamento degli approcci dell’UE allo sviluppo del capitale umano, al contesto dei paesi partner e al sostegno fornito a soluzioni sviluppate prendendo in considerazione le peculiarità 6 del paese . Questa prospettiva a medio termine sposa l’obiettivo di rafforzare l’efficienza e la responsabilità delle agenzie dell’UE, come sancito dalla tabella di marcia della Commissione, sul seguito dato 7 all’approccio comune sulle agenzie decentralizzate dell’UE . L’efficienza e la responsabilità saranno raggiunte e registrate come segue: ■ risultati: pianificazione e organizzazione delle attività, con un’attenzione rivolta ai risultati da raggiungere in ogni regione (i risultati sono a un livello superiore nella catena di valore dei risultati rispetto alla precedente previsione a medio termine, che si è concentrata sul raggiungimento dei risultati istituzionali); 5 Codice di condotta dell'UE in materia di divisione dei compiti nell'ambito della politica di sviluppo, COM(2007) 72 definitivo. 6 V. PPMI (2012): http://bit.ly/zZo5cL.. 7 http://bit.ly/14bx37L. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 11 ■ rilevanza: rafforzata tramite i sistemi e gli strumenti esistenti dell’ETF, quali la consultazione regolare con le parti interessate, il processo di Torino e le analisi degli specifici settori politici; ■ efficienza: pianificazione orientata ai risultati, attuazione, monitoraggio, valutazione e uso estensivo dell’approccio del quadro logico dai piani di progetti strategici a quelli annuali; ■ efficacia: valutazione dei costi dei risultati legati alla gestione, basata sulle attività, e all’utilizzo degli indicatori essenziali di rendimento; ■ sostenibilità: creazione della titolarità delle parti interessate nazionali, agevolando l’apprendimento politico attraverso un’ampia partecipazione e un approccio olistico all’IFP e generando una flessibilità organizzativa resistente per gestire le sfide e l’incertezza; ■ impatto: misurazione regolare e gestione del valore aggiunto e dell’impatto, oltre alle rese e ai risultati. L’impegno dell’ETF nell’adoperarsi per il raggiungimento dell’impatto è sostenuto anche dal collegamento più ravvicinato degli obiettivi strategici della previsione a medio termine con gli obiettivi annuali in ogni programma di lavoro, nonché associandoli con dei traguardi per garantire un monitoraggio efficace ed efficiente. La presente prospettiva a medio termine è definita all’interno della ripartizione delle risorse della proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale. Con una forte diminuzione dello stanziamento medio per paese dei fondi del titolo 3 da 178 167 EUR nel 2012 a 158 402 EUR nel 2014, l’ETF ha ragioni per ribadire la sua preoccupazione circa il raggiungimento dell’impatto atteso a livello di paese. Qualora le risorse finali e il bilancio venissero ridotti rispetto a queste ipotesi, l’attuale previsione a medio termine potrebbe essere adeguata nei seguenti modi per mantenere l’impatto degli interventi dell’ETF: ■ fissazione di priorità negative di macro-livello (per decidere in quali paesi lavorare in ogni anno delle prospettive pluriennali) e ■ sulla base delle esigenze politiche identificate nella presente prospettiva a medio termine, garanzia del coordinamento delle azioni dell’ETF con il sostegno dell’UE alla cooperazione allo sviluppo (per esempio, il progetto FRAME avrà un impatto sui documenti della strategia del paese; un approccio simile potrebbe essere adottato in altri paesi e regioni). 2 Contesto politico 2.1 Contesto politico europeo Le politiche dell’UE in materia di relazioni esterne e di approcci interni in materia di istruzione, 8 formazione e di occupazione, plasmano la cooperazione dell’ETF con i suoi paesi partner . Gli approcci interni dell’UE in materia di istruzione e di formazione, nonché la loro dimensione esterna, offrono ispirazione ai paesi partner per riflettere sul futuro dei loro sistemi di istruzione e di formazione. Le iniziative presentate in questo capitolo riflettono il modo in cui l’UE determini il programma globale a livello di istruzione e formazione, promuovendo la dimensione internazionale delle politiche europee. Tale capitolo dimostra che il capitale umano e lo sviluppo delle competenze stanno diventando una questione trasversale sia per le politiche interne, sia per le politiche esterne dell’UE. 8 L'allegato 6 specifica nel dettaglio le politiche e ne dimostra l'impatto sul lavoro dell'ETF all’interno dei paesi. Esso, inoltre, indica l'impatto che queste politiche esercitano sulle specifiche attività e sulla copertura geografica e tematica nel programma di lavoro. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 12 Politiche dell’UE in materia di IFP Strategia Europa 2020 e contesto politico. Il contributo dell’istruzione e della formazione alla competitività economica è una delle principali priorità dell’UE per il prossimo decennio. La strategia 9 Europa 2020 conferisce priorità alle tematiche della “crescita e dell’occupazione” e colloca il periodo 2010-20 nel contesto della ripresa dalla crisi economica e della crescente urgenza di uno sviluppo economico sostenibile. La strategia riguarda tre priorità principali: crescita intelligente, crescita sostenibile e crescita solidale ed è integrata da sette “iniziative faro”, che forniscono un quadro attraverso il quale l’UE e le autorità nazionali rafforzano reciprocamente i loro sforzi in settori a favore delle priorità di Europa 2020, quali innovazione, economica digitale, occupazione, gioventù, politica industriale, povertà ed efficienza delle risorse. Di queste iniziative faro due risultano particolarmente 10 significative: Youth on the move(Gioventù in movimento) e Un’agenda per nuove competenze e per 11 12 l’occupazione . Inoltre, dal 2010, la Piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione sociale sancisce le azioni per raggiungere l’obiettivo dell’UE di ridurre il numero di persone colpite dalla povertà e dall’esclusione sociale di almeno 20 milioni entro il 2020. 13 La strategia Istruzione e formazione 2020 (2009) fornisce un quadro strategico per la cooperazione europea nell’istruzione e nella formazione fino al 2020 e stabilisce quattro obiettivi strategici: ■ fare in modo che l’apprendimento permanente e la mobilità divengano una realtà; ■ migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione; ■ promuovere l’equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva; ■ incoraggiare la creatività e l’innovazione, compresa l’imprenditorialità, a tutti i livelli dell’istruzione e della formazione. La trasparenza e la cooperazione nell’IFP tra gli Stati membri sono promosse dal processo di Copenaghen, che si ricollega alla strategia Istruzione e formazione 2020. Alla riunione tenutasi a Bruges il 7 dicembre 2010, i ministri per l’istruzione e la formazione professionale, le parti sociali europee e la Commissione europea hanno concordato obiettivi comuni per la formazione professionale per il periodo 2011-20 nel comunicato di Bruges. Tale comunicato afferma che “il Cedefop e l’ETF dovrebbero continuare, conformemente ai rispettivi mandati specifici, a sostenere lo sviluppo e l’attuazione delle politiche, a riferire sui progressi compiuti a favore degli obiettivi strategici e dei risultati a breve termine e a fornire elementi concreti per definire le politiche in materia di istruzione e formazione professionale”. Al contempo “dovrebbero essere rafforzati gli scambi e la cooperazione con i potenziali paesi candidati all’adesione, con i paesi destinatari dello strumento di vicinato assistiti dall’ETF […].” Il comunicato indica inoltre che verrà redatto un elenco di risultati a breve termine per il periodo 2015-17. Il cosiddetto “riesame 2014” si concentrerà sulla definizione di risultati a breve termine e continuerà a porre l’enfasi sugli obiettivi strategici e sui progressi compiuti dagli Stati membri e dai paesi candidati nel periodo 2011-14, nel contesto della crisi economica e dell’elevato tasso di 9 http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm. 10 http://ec.europa.eu/education/yom/com_it.pdf. 11 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0682:FIN:IT:PDF. 12 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0758:FIN:IT:PDF. 13 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2009:119:0002:0010:IT:PDF. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 13 disoccupazione giovanile. Entro l’inizio del 2015 si prevede l’adozione di ulteriori conclusioni del Consiglio e di un comunicato. L’ETF fornirà un contributo a questo processo. 14 La comunicazione della Commissione europea “Un nuovo slancio per l’IFP (2010)” enfatizza il contributo dell’IFP per affrontare le sfide economiche e sociali, in particolare per quanto riguarda l’efficienza e l’equità sul mercato del lavoro. Il documento indica poi che la politica dell’Unione europea in materia di IFP “dovrebbe essere oggetto di ulteriori dibattiti politici e di apprendimento reciproco a livello della comunità internazionale, compresi i paesi terzi e le organizzazioni internazionali interessate. Una nuova cooperazione strutturata potrebbe essere lanciata con i paesi del “nuovo vicinato”, mentre la cooperazione con i paesi candidati – già in atto - potrebbe essere ulteriormente approfondita, anche con il sostegno della Fondazione europea per la formazione professionale (ETF), che ha già dimostrato il proprio valore aggiunto per quanto riguarda lo sviluppo di programmi di studio IFP e di tecnologie didattiche di qualità nei paesi in questione. Gli strumenti e approcci di riferimento comuni europei rappresentano un’importante piattaforma sulla quale basare la modernizzazione dei sistemi IFP dei paesi partner dell’Unione, compresi quelli impegnati nel processo di adesione. Tale cooperazione possiede le potenzialità per contribuire allo sviluppo regionale, al miglioramento della gestione della mobilità legale ed alla lotta contro l’immigrazione clandestina.” La comunicazione “Ripensare l’istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati socioeconomici” (2012) promuove l’occupabilità, la competitività e il dialogo interculturale nel rafforzamento delle competenze chiave trasversali nelle politiche di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. L’attenzione immediata a livello europeo si concentrerà sulle seguenti azioni chiave. 1. Maggiore attenzione specifica per paese e maggiore sostegno agli Stati membri. L’ETF continuerà a cooperare con il Cedefop sullo stato dell’arte dei sistemi di IFP nei paesi candidati. Per gli altri paesi partner, l’ETF farà ricorso al processo di Torino per determinare lo stato dell’arte e la visione per l’IFP in ogni paese e fornirà una valutazione dei progressi compiuti nel raggiungimento dei risultati auspicati. 2. Accelerazione del potenziamento dell’apprendimento sul lavoro, in particolare mediante l’istituzione di un’Alleanza per gli apprendistati a livello dell’UE. L’Alleanza europea per gli apprendistati e, in particolar modo, il prossimo quadro di qualità per i tirocini raccolgono gli sforzi profusi dagli Stati membri dell’UE, dalle parti sociali, dall’industria, da altri attori pertinenti e dalla Commissione europea per sviluppare formazioni di alta qualità simili ad apprendistati e per sviluppare l’eccellenza nell’apprendimento basato sul lavoro. L’ETF agirà come una parte interessata fondamentale, promuovendo i principi dell’Alleanza nei paesi partner. 3. Creazione di uno spazio europeo delle abilità e delle qualifiche. Lo spazio europeo per le abilità e le qualifiche mira a promuovere una maggiore convergenza tra gli strumenti dell’Unione per la trasparenza e per il riconoscimento, in modo da garantire la possibilità di un agevole riconoscimento transfrontaliero delle abilità e delle qualifiche, sulla base di valutazioni continue e nell’ottica di promozione dell’approccio basato sui risultati dell’apprendimento. Nel periodo 2014-17, l’ETF contribuirà alla preparazione dell’iniziativa in materia di spazio europeo delle abilità e delle qualifiche, partendo dall’ampia esperienza nei paesi partner sulla riforma dei 14 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0296:FIN:IT:PDF. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 14 sistemi delle qualifiche, dai quadri nazionali delle qualifiche e dal miglioramento delle qualifiche format. 4. Finanziamento dell’istruzione per la crescita per rafforzare l’impegno dedicato alla qualificazione professionale, alla formazione continua e alla riqualificazione della manodopera. 5. Iniziativa europea per "Aprire l’istruzione". 6. Azioni di educazione all’imprenditorialità. L’ETF utilizzerà gli “orientamenti strategici in materia di educazione all’imprenditorialità” della Commissione nella cooperazione con i paesi partner, consentendo loro di riconoscere il valore dell’investimento in materia di educazione all’imprenditorialità e applicherà l’approccio più adeguato per il loro contesto a livello nazionale. 7. Partenariati tra il mondo dell’istruzione, delle imprese e della ricerca. L’ETF promuove la cooperazione tra l’istruzione, la formazione e la ricerca, come parte di analisi politiche fondate su dati concreti (evidence-based), quali il processo di Torino, lo Small Business Act (SBA), l’analisi occupazione/occupabilità. Il nuovo programma Erasmus + può fornire uno strumento per i paesi partner per la cooperazione con le diverse parti interessate europee nella promozione delle azioni summenzionate. Politiche e strumenti in materia di relazioni esterne La politica di allargamento dell’UE guida il processo di espansione dell’UE tramite l’adesione di nuovi Stati membri. Il nuovo strumento di assistenza preadesione (IPA II) punta a un approccio più coerente e strategico per l’assistenza preadesione, concentrando l’attenzione su cinque settori politici fondamentali. Il settore politico chiave pertinente per il lavoro dell’ETF è rappresentato da: “(c) occupazione, politiche sociali e sviluppo delle risorse umane”. L’ETF concentrerà i suoi interventi sull’assistenza fornita ai paesi al fine di sviluppare approcci più coerenti e strategici in linea con la loro visione, sul rafforzamento dell’impatto attraverso accordi istituzionali migliorati e sul processo di monitoraggio. Il contributo nella preparazione dei programmi annuali o pluriennali, da adottare ai sensi di IPA II, sarà l’elemento fondante del sostegno dell’ETF fornito alla Commissione europea nel periodo in considerazione. L’ETF ricorrerà anche alla strategia 2020 per l’Europa sudorientale (SEE 2020) e alla strategia per il Danubio, come documenti di riferimento per ispirare azioni nei paesi della regione. 15 16 La politica di vicinato è la strategia dell’UE per la cooperazione con 16 paesi vicini . Lo strumento europeo di vicinato (ENI) sostiene una cooperazione politica più profonda, una maggiore integrazione economica con l’UE e una transizione efficace e sostenibile verso la democrazia. La cooperazione con i paesi vicini dell’UE si baserà sul principio “more for more”, come proposto dalla comunicazione congiunta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della Commissione europea, “Una risposta nuova ad un vicinato in cambiamento”. 15 http://eeas.europa.eu/enp/index_it.htm. 16 La politica europea di vicinato è un approccio collaborativo tra l'UE e i paesi partecipanti per aumentare la stabilità, la sicurezza e la prosperità nelle economie limitrofe all'UE. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 15 17 Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale (2011) si incardina su tre elementi: 1) trasformazione democratica e sviluppo istituzionale, con particolare attenzione alle libertà fondamentali, alle riforme costituzionali, alla riforma del sistema giudiziario e alla lotta contro la corruzione; 2) un partenariato più forte con la popolazione, con particolare enfasi sul sostegno alla società civile e sulle maggiori opportunità di scambi e di contatti interpersonali, particolarmente per i giovani; e 3) crescita e sviluppo economico sostenibili ed inclusivi, in particolare attraverso il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), all’IFP, al miglioramento dei sistemi sanitari e d’istruzione e allo sviluppo delle regioni più povere. L’Unione per il Mediterraneo (UpM) costituisce un quadro per le relazioni politiche, economiche e sociali tra l’UE e i paesi del Mediterraneo sudorientale e si ispira agli obiettivi sanciti nella dichiarazione di Barcellona, lavorando nella fattispecie per la creazione di uno spazio di pace, stabilità, sicurezza e prosperità economica condivisa, nonché per il pieno rispetto dei principi democratici, dei diritti umani e delle libertà fondamentali e per la promozione della comprensione tra culture e civiltà nella regione euromediterranea. L’UE sta inoltre lavorando al rafforzamento di alcuni aspetti di cooperazione con i paesi del partenariato orientale, negoziando accordi di associazione e fornendo una solida base politica per far avanzare le relazioni. L’ETF è attiva nelle piattaforme n. 4 “Contatti interpersonali” e n. 2 “Integrazione economica e convergenza con le politiche dell’UE”. L’adozione di una “strategia per un nuovo partenariato rafforzato con l’Asia centrale”, da parte del Consiglio europeo nel giugno del 2007, ha incentivato al dialogo sia regionale, sia bilaterale e ha rafforzato la cooperazione dell’UE con i cinque paesi su questioni fondamentali come la riduzione della povertà, lo sviluppo sostenibile e la stabilità. La piattaforma per l’istruzione UE-Asia centrale, che ha avuto avvio nel febbraio del 2012, sostiene l’UE nel rafforzamento delle riforme dell’istruzione nella regione, promuovendo il dialogo politico, nonché migliorando il coordinamento dei progetti e dei programmi in materia di istruzione, con il finanziamento di donatori. Tra gli altri documenti politici pertinenti per il lavoro dell’ETF si annovera la comunicazione che 18 aumenta l’impatto della politica UE dello sviluppo: un programma per il cambiamento , adottata nell’ottobre del 2011, che propone di continuare a sostenere l’inclusione sociale e lo sviluppo umano con un livello di aiuto dell’UE pari almeno al 20%. Altre politiche pertinenti 19 Lo Small Business Act dell’Unione europea inquadra l’approccio dell’UE per sostenere lo sviluppo delle piccole imprese, compreso il contributo allo sviluppo del capitale umano. I suoi obiettivi chiave comprendono la promozione dell’apprendimento imprenditoriale e le capacità imprenditoriali. L’ETF sostiene questi obiettivi attraverso regolari valutazioni basate su indicatori nell’Europa sudorientale e in Turchia. Nei paesi del Mediterraneo meridionale e orientale e nell’ambito di una più ampia assistenza dell’UE, l’ETF basa il suo sostegno sulla carta euro-mediterranea per l’impresa, che si concentra ancora una volta sull’apprendimento imprenditoriale e sulle capacità imprenditoriali. La comunicazione della Commissione, “Piccole imprese, grande mondo — un nuovo 20 partenariato per aiutare le PMI a cogliere le opportunità globali” (2011) stabilisce i seguenti obiettivi: i) fornire alle PMI informazioni adeguate e facilmente accessibili sulle modalità per estendere 17 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2011:0200:FIN:it:PDF. 18 http://ec.europa.eu/europeaid/what/development-policies/documents/agenda_for_change_it.pdf. 19 http://bit.ly/7aIt3C. 20 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2011:0702:FIN:IT:PDF. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 16 la loro attività al di fuori dell’UE; ii) migliorare la coerenza delle attività di sostegno; iii) migliorare l’efficienza economica (cost-effectiveness) delle attività di sostegno; iv) colmare le lacune esistenti in materia di servizi di sostegno; e, v) stabilire condizioni eque e garantire la parità di accesso alle PMI di tutti gli Stati membri dell’UE. Il piano d’azione imprenditorialità 2020 (2012) definisce una visione rinnovata e un insieme di azioni da intraprendere per sostenere l’imprenditorialità in Europa. Detto piano si basa su tre pilastri: sviluppare l’istruzione e la formazione all’imprenditorialità; creare il giusto contesto imprenditoriale; definire modelli di ruolo e sensibilizzare gruppi specifici. L’ETF sta utilizzando il piano d’azione come strumento di riferimento per il suo lavoro con i paesi partner. L’aggiornamento del 2012 della comunicazione sulla politica industriale evidenzia il ruolo fondamentale del capitale e delle competenze umane per la competitività, per la crescita e l’occupazione e presenta una serie di misure di accompagnamento volte alla creazione di posti di 21 lavoro e all’aumento dell’investimento nel capitale umano e nello sviluppo delle competenze. La comunicazione della Commissione sulla migrazione (2011) indica la necessità che l’UE rafforzi le politiche di migrazione esterna, concludendo partenariati con paesi terzi, che affrontino le questioni relative alla migrazione e alla mobilità attraverso un approccio reciprocamente positivo. Tale filosofia ha ispirato la comunicazione della Commissione e le conclusioni del Consiglio sull’approccio globale in materia di migrazione e mobilità (GAMM), adottate rispettivamente nel novembre 2011 e nel maggio 2012, che forniscono un quadro globale per la politica dell’UE in materia di migrazione esterna, in linea non soltanto con la politica estera e con la politica di sviluppo dell’UE, ma anche con le politiche interne come la strategia Europa 2020 e con le politiche in materia di occupazione e istruzione. L’istruzione e la formazione svolgono un ruolo fondamentale per un’integrazione di successo dei migranti nella società e nel mercato del lavoro. L’ETF svolge un ruolo chiave nell’attuazione dei partenariati di mobilità, da una prospettiva di competenze e occupazione, che sono stati firmati tra l’UE e la Repubblica moldova (2008), la Georgia (2009), l’Armenia (2011) e il Marocco (2013) e nei negoziati sulla migrazione e il dialogo sulla mobilità lanciato tra l’UE e la Tunisia, la Giordania e l’Azerbaigian, che possono determinare la firma dei partenariati di mobilità. Programmi delle presidenze UE L’ETF seguirà da vicino l’agenda delle presidenze dell’UE e coopererà con queste ultime con la Commissione europea per garantire gli opportuni collegamenti. 2.2 Contesto del paese partner I paesi partner dell’ETF coprono una vasta gamma di regioni, di sfondi socio-economici e di questioni relative allo sviluppo umano. Le situazioni nell’Europa sudorientale, in Turchia, in Russia, nell’Europa 22 orientale, in Asia centrale e nel Mediterraneo sudorientale sono molto diverse e tutte sono coinvolte da profondi mutamenti collegati agli specifici contesti demografici, economici, sociali e politici. Nel 2010 e nel 2012, l’ETF ha condotto, nel corso di un biennio, il processo di Torino, al fine di identificare le necessità politiche nazionali: quali obiettivi siano stati raggiunti, quali siano le sfide rimanenti, quali siano le priorità per il periodo successivo. Sebbene il processo di Torino dimostri che nelle riforme in materia di IFP siano stati compiuti considerevoli progressi da parte dei paesi partner, la tornata 2012-13 ha rivelato che i paesi non sono 21 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0582:FIN:IT:PDF. 22 Pertanto, l'assistenza dell'UE ai paesi partner richiede un'impostazione differenziata, progressiva e basata su chiari parametri di riferimento, COM (2003) 104 definitivo. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 17 ancora in grado di raggiungere gli obiettivi delle loro riforme, che sono in molti casi ambiziose. C’è un percorso futuro da seguire, che varia a seconda del contesto e dell’evoluzione del paese. Il processo di Torino nel 2012 ha identificato una serie di settori prioritari in cui intervenire, sia con un’azione compiuta dai paesi stessi, sia potenzialmente come ispirazione per l’assistenza esterna, soprattutto da parte dell’UE. Tali settori prioritari sono stati formulati secondo cinque elementi basilari, descritti in questo capitolo. Maggiori dettagli sono reperibili nell’allegato 2. I risultati dell’analisi delle conclusioni del processo di Torino, sulla base dello schema di tali elementi, sono stati ripresi in sette settori tematici prioritari descritti nella sezione III.2 del presente documento. Tale analisi rappresenta la base degli interventi dell’ETF, secondo la prospettiva a medio termine 2014-17. Il processo di Torino conferma che, mentre le necessità in materia di sviluppo dei paesi partner sono diverse e fortemente connesse al contesto del paese, esiste un certo livello di convergenza nelle necessità politiche, mentre i decisori politici cercano di posizionare l’IFP in un contesto di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. I paesi partner sono ispirati dal dibattito internazionale tra esperti in materia di IFP: l’IFP è importante sia nel contesto educativo, sia in quello economico, poiché rappresenta uno strumento per l’occupabilità a breve e a lungo termine; i paesi sono consapevoli dei contributi importanti dell’IFP per l’inclusione sociale, per la crescita e la competitività; sono inoltre consapevoli della necessità di portare avanti riforme in materia di IFP quanto a un processo a lungo termine, in connessione con gli altri segmenti dei sistemi d’istruzione e con l’occupazione e sono 23 consapevoli del fatto che sussiste un’esigenza di profondere sforzi persistenti . Come stabilito dalla dichiarazione del processo di Torino nel 2013 (v. allegato 3), i paesi desiderano anche focalizzare la loro attenzione sull’impatto delle politiche e delle strategie, ossia passare dalla progettazione all’attuazione politica e, in ultima istanza, alla valutazione. Come ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, i risultati del processo di Torino mettono in risalto l’esigenza di un’attenzione continua rivolta al rafforzamento di capacità delle parti interessate, tenute a progettare e attuare le riforme nei loro paesi. La grande sfida per tutti i paesi consiste nel rafforzare la rilevanza dell’offerta di IFP con le necessità del mercato del lavoro. È questo il principale motore per incentivare l’innovazione nell’IFP. La seguente sezione descrive alcuni dei risultati e alcune delle sfide rimanenti per i paesi partner dell’ETF, nonché le prospettive per l’azione futura, sulla base dello schema dei cinque elementi basilari del processo di Torino. Visione Il processo di Torino documenta il passaggio nei paesi partner dalla necessità iniziale di condurre un’opera di sensibilizzazione sull’importanza dell’IFP tra tutte le parti interessate fondamentali all’elaborazione di una visione condivisa e una strategia che riprenda l’intero settore. Si tratta di un importante salto qualitativo. L’ampiezza e la profondità di tali strategie variano a seconda del paese e della regione. Nell’Europa sudorientale e in Turchia, esse sono fortemente ispirate dagli standard e delle buone prassi dell’UE, soprattutto nei paesi candidati. Nell’Europa orientale e in Asia centrale, il lavoro si concentra attualmente sullo sviluppo di nuove strategie per l’IFP, dopo anni di attenzione posta sull’istruzione generale e superiore. Questo pone l’Europa orientale e l’Asia centrale in una buona posizione per lo sviluppo di strategie più coerenti e integrate. Nel Mediterraneo sudorientale, la primavera araba ha contribuito fortemente alla promozione dell’idea dell’IFP come uno strumento per il rafforzamento dell’occupabilità e dell’inclusione sociale. Tale posizione si riflette in un numero crescente di paesi che sviluppano strategie, sebbene a un livello molto diverso di attuazione. La partecipazione di un numero maggiore di parti interessate nella progettazione e nell’attuazione di strategie, assieme alla necessità di creare una maggiore coerenza con le strategie in altri settori, resta una questione da affrontare per ulteriori sviluppi. Le visioni dei paesi devono prestare un’attenzione 23 Relazione trasnazionale del 2012 dell’ETF sul processo di Torino. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 18 ancora maggiore a questioni come l’inclusione sociale e la competitività. Il processo di Torino conferma la necessità in tutti i paesi partner di rafforzare lo sviluppo e l’utilizzo dei dati concreti nel processo decisionale e attuativo politico in materia di IFP, nonché di oltrepassare la visione a breve termine di molte delle strategie attuali, per adottare una prospettiva a più lungo termine (come per la strategia SEE 2020). Efficienza esterna: dare una risposta alla domanda economica La consapevolezza dei paesi alla necessità che i loro sistemi di IFP diano risposte pertinenti ai mercati del lavoro locali, regionali e internazionali è cresciuta, come indica il processo di Torino, soprattutto laddove si registrano elevati tassi di disoccupazione (9,0%-44,9% nell’Europa sudorientale e in Turchia, dal 5,4% al 18,7% nel Mediterraneo sudorientale, dal 5,5% al 19,3% nell’Europa orientale e 24 dallo 0,4% all’11,6% in Asia centrale) . In alcune regioni, dove la disoccupazione giovanile è un problema (tassi che arrivano fino al 30% per l’Egitto e la Giordania, al 36% per la Palestina o al 42% per la Tunisia), soprattutto tra le donne giovani, l’IFP, in quanto strumento, è stata posta all’apice dell’agenda politica all’indomani della primavera araba. Ciononostante, i sistemi di IFP in tutte le regioni sono ancora lontani dall’essere in grado di fornire una risposta appropriata a queste enormi necessità di occupabilità, donde la necessità di continuare a lavorare in settori quali il legame tra l’IFP e l’occupazione e l’occupabilità, l’apprendimento imprenditoriale, le capacità per la creazione di PMI, la crescita, la migrazione, le competenze e i meccanismi di apprendimento basato sul lavoro. L’offerta molto limitata di IFP costante e la carenza di informazioni su questa tematica sembrano indicare l’ulteriore necessità di lavorare in questo importante segmento dell’offerta di IFP, fondamentale per rispondere alla domanda economica. È oggetto di discussione la questione del maggior coinvolgimento del settore privato, soprattutto in termini di meccanismi come i consigli settoriali, che coordinano la cooperazione tra l’istruzione e le imprese per garantire che l’IFP fornisca una risposta alla richiesta del mercato del lavoro. Si tratta di una tematica trasversale in tutte le regioni dal momento che crea una piattaforma per le qualifiche e le competenze che può sfociare nell’apprendimento costante, che sviluppa le competenze imprenditoriali e che rafforza l’occupabilità. Un’altra sfida comune non ancora risolta è l’esigenza di rendere l’IFP un’opzione più attraente per i cittadini, sviluppando dei percorsi per l’istruzione costante e agendo con campagne di sensibilizzazione sui suoi punti di forza come strumento per il passaggio al lavoro. Efficienza esterna: dare una risposta alla domanda sociale Nonostante il fatto che la consapevolezza sul ruolo che possono svolgere i sistemi di IFP in termini di maggiore inclusione sociale per i gruppi vulnerabili sia aumentata nei paesi nel corso degli ultimi anni, il processo di Torino dimostra che si tratta di una tematica con un ampio margine di miglioramento. Tra le regioni, il rafforzamento dell’apprendimento per gli adulti, per affrontare le sfide dei gruppi vulnerabili, spicca come un aspetto fondamentale. In questo rientrano le donne, i giovani svantaggiati e le persone con bisogni educativi speciali, le minoranze e le comunità rurali. Esso comprende anche il problema degli abbandoni dall’IFP. In alcune regioni, come il Mediterraneo sudorientale, altri gruppi vulnerabili comprendono le persone al di fuori di qualsiasi ciclo d’istruzione e al di fuori dal mercato del lavoro e coloro che lavorano per il settore informale. Sebbene alcuni paesi abbiano introdotto misure concrete per affrontare l’importanza che l’IFP risponda alle esigenze dei cittadini, il processo di Torino e la dichiarazione indicano che tale questione dovrebbe essere affrontata trasversalmente, poiché si collega a tutte le altre tematiche fondamentali: la visione, la qualità e la governance, tra l’altro. L’ETF ritiene inoltre che l’IFP possa sostenere il rafforzamento della cittadinanza. 24 Relazione trasnazionale del 2012 dell'ETF sul processo di Torino. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 19 Efficienza interna Nell’ambito del processo di Torino, questo elemento basilare affronta principalmente questioni relative alla qualità interna del sistema. Malgrado gli sforzi profusi negli ultimi anni, i sistemi di IFP sono spesso lontani dall’essere in grado di garantire la qualità. La maggior parte dei paesi nelle varie regioni sta già lavorando in alcuni settori fondamentali, come l’istituzione di qualifiche nazionali, comprese le competenze chiave e la convalida dell’apprendimento completato precedentemente (coprendo la dimensione transnazionale delle qualifiche, una tematica fondamentale in alcune regioni). Vi è comunque una forte domanda affinché venga effettuato un ulteriore lavoro e venga fornito un ulteriore sostegno in questo campo. L’esigenza di migliorare la formazione degli insegnati e dei formatori, sia nelle scuole (comprese le necessità in servizio e pre-servizio), sia nelle imprese, è un’altra tematica individuata nella maggior parte dei paesi come un aspetto critico per il successo delle riforme in atto, per le quali devono ancora essere profusi sforzi considerevoli. L’espansione dell’IFP, orientata al mercato del lavoro, a livello post-secondario come un’alternativa all’istruzione superiore, emerge inoltre come una priorità in tutte le regioni. A tal riguardo, alcune azioni sono già state avviate in alcuni paesi, ma ancora come un settore da sviluppare ulteriormente. Analogamente, l’orientamento professionale è stato individuato dal processo di Torino come una questione chiave per l’efficienza. Alcuni paesi hanno cominciato ad affrontare tale tematica, ma resta ancora molto da fare prima che dei sistemi moderni funzionali possano essere istituiti in molti paesi partner dell’ETF. In questa tematica rientra con forza anche la necessità di migliorare l’apprendimento degli adulti, collegata al deficit nell’offerta e nelle informazioni relative alla qualità della formazione costante. In sintesi, nel settore della qualità si stanno realizzando molte iniziative; tuttavia, l’elemento mancante è costituito dal concetto e dal meccanismo globale per lo sviluppo di una cultura di garanzia della qualità nei sistemi di IFP, connessa a questioni quali la trasparenza, la responsabilità e i risultati. La qualità resta un settore in cui compiere ancora molti sforzi. Governance La governance emerge nel processo di Torino come uno dei settori in cui molte azioni stanno avendo luogo. Nel contempo, occorrono più sforzi e maggiore sostegno. L’analisi rivela che i paesi devono progredire verso modelli di buona governance, caratterizzata dalla partecipazione e dall’anticipazione e che l’approccio della governance multilivello, sia verticale (nazionale, regionale, settoriale, locale), sia orizzontale (diverse parti interessate a ogni livello decisionale), è applicabile a tutti i paesi all’interno dei loro specifici contesti nazionali. In tale approccio a quest’ampia tematica l’ETF si concentra sulla governance delle funzioni dell’IFP, compresa la mappatura degli accordi istituzionali tramite l’analisi funzionale. Alcuni paesi si concentrano sull’orientamento dei processi di decentralizzazione, altri sul rafforzamento dell’autonomia scolastica, altri ancora sull’istituzione di enti o di autorità che possano aumentare sia la partecipazione, sia la responsabilità delle parti interessate e, nel contempo, sul coordinamento, particolarmente importante in paesi con settori di IFP molto frammentati. Il lavoro sull’ammodernamento della governance dei sistemi di IFP è appena iniziato ma costituisce uno dei settori da sviluppare ulteriormente. 3 Il mandato, la visione, la missione e i principi d’azione dell’ETF 3.1 Mandato Il regolamento di rifusione dell’ETF, adottato nel dicembre 2008, specifica che l’ETF ha come compito quello di contribuire, nel contesto delle politiche di relazioni esterne dell’UE, allo sviluppo del capitale umano nei paesi partner, definito come un’attività che contribuisca allo sviluppo lungo tutto l’arco della vita delle capacità e delle competenze degli individui attraverso il miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione professionale. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 20 25 Il regolamento di rifusione segue il modello degli sviluppi dell’UE dal 2000 , posizionando l’istruzione e la formazione professionale nel contesto dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, adottando una panoramica olistica dell’istruzione e della formazione professionale, coprendo lo sviluppo del capitale umano basato sui diversi sottosettori dell’istruzione, compresi i punti di connessione con il mercato del lavoro. Inoltre esso posiziona le attività dell’ETF nell’approccio politico all’assistenza esterna contenuto nello strumento di assistenza preadesione (IPA-II), nello strumento europeo di vicinato (ENI) e nello strumento per la cooperazione allo sviluppo (DCI). Tali strumenti pongono un’enfasi maggiore sul sostegno ai paesi partner nella definizione e nell’attuazione di strategie allineate con le priorità politiche nazionali. 26 Il mandato definisce i temi e le funzioni che inquadrano il lavoro dell’ETF . Dal 2010 (con 27 l’introduzione di una nuova politica di pianificazione dell’ETF ), la pianificazione e l’attuazione 28 seguono un approccio tridimensionale: geografico , funzionale e tematico. Nell’esecuzione del suo mandato, nel periodo 2014-17, l’ETF baserà il proprio lavoro su tre temi fondamentali (per ulteriori informazioni dettagliate sulle priorità tematiche riprese in ognuno dei temi fondamentali, v. la sezione III). A. Analisi politica fondata su dati concreti in materia di IFP Questa tematica fondamentale comprende tutte le analisi politiche generali in materia di sistemi di IFP, effettuate nell’ambito del processo di Torino a scadenza biennale con un approccio olistico [v. sezione III.1], e l’analisi degli specifici settori politici [v. sezione III.2]. Quest’ultima comprende le dimensioni relative alle competenze delle valutazioni e delle analisi dello Small Business Act nel settore dell’occupazione e dell’occupabilità, nonché dei quadri nazionali delle qualifiche. B. Ammodernamento del sistema di IFP Tale tematica fondamentale, che affronta l’IFP da una prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, comprende il lavoro in due settori tematici: la governance multilivello e la garanzia della qualità. C. Approcci innovativi per una rilevanza rafforzata dell’offerta di IFP rispetto al mercato del lavoro, alla coesione economica e sociale Questo tema copre i seguenti settori tematici: qualifiche e sistemi delle qualifiche, apprendimento e insegnamento nell’IFP, qualità nell’IFP, occupazione e occupabilità, dimensione delle competenze della migrazione, della mobilità, dell’apprendimento imprenditoriale e delle capacità imprenditoriali. Inoltre, l’ETF continuerà a esercitare quattro funzioni: 25 V. la relazione congiunta del 2008 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro “Istruzione e formazione 2010”, dal titolo: “L'apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l'innovazione”, relazione del Consiglio, 5723/08, Bruxelles, 31 gennaio 2008. 26 L'articolo 1.1 definisce i paesi partner, l'articolo 1.2. i settori politici (temi) e l'articolo 2 le funzioni. 27 Decisione del direttore ETF/10/DEC/0032, 6 dicembre 2010. 28 Albania, Algeria, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Egitto, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Georgia, Islanda, Israele, Giordania, Kazakhstan, Kosovo (questa designazione è ripresa fatte salve le posizioni sullo statuto ed è in linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e con il parere della Corte internazionale di giustizia sulla dichiarazione d'indipendenza del Kosovo - in prosieguo “Kosovo”), Kirghizistan, Libano, Libia, Repubblica moldova, Montenegro, Marocco, Palestina, Russia, Serbia, Siria, Tagikistan, Tunisia, Turchia, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan. Il regolamento di rifusione introduce anche un potenziale margine di flessibilità nell’ambito geografico dell'ETF, per consentire alla Commissione di utilizzare le competenze dell'ETF al di fuori dei 30 paesi e territori partner che sostiene attualmente (articolo 1, lettera c)). PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 21 F1 – sostegno all’Unione europea; F2 – rafforzamento di capacità; F3 – analisi politica e F4 – divulgazione e creazione di reti 3.2 Visione per il 2017 La visione dell’ETF è quella di rendere l’istruzione e la formazione professionale nei paesi partner un volano per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e per lo sviluppo sostenibile, con un’enfasi particolare sulla competitività e sulla coesione sociale. 3.3 Missione L’ETF aiuta i paesi in transizione e in via di sviluppo a sfruttare il potenziale del proprio capitale umano attraverso la riforma dei sistemi di istruzione, formazione e dei mercati del lavoro nel quadro della politica per le relazioni esterne dell’UE. Come stabilito nella visione, il lavoro dell’ETF in materia di IFP si concentra sull’istruzione e sulla formazione professionale da un punto di vista olistico e secondo un prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. 3.4 Principi d’azione dell’ETF Nel definire le sue attività, l’ETF rispetterà i seguenti principi: ■ l’ETF è un’agenzia dell’UE che fornisce informazioni imparziali e non commerciali sulle politiche pubbliche per lo sviluppo del capitale umano nei suoi paesi partner. ■ l’ETF incoraggia la titolarità e un’ampia partecipazione tra le parti interessate pertinenti nei suoi paesi partner. A tal riguardo, l’ETF sostiene la creazione di consenso e di apprendimento reciproco tra gli attori, creando così una connessione tra l’analisi politica e gli accordi sulle scelte politiche e l’attuazione. La titolarità e la partecipazione sono le condizioni necessarie per lo sviluppo sostenibile, contribuendo a rafforzare la resistenza dei sistemi nazionali sia da un punto di vista economico che sociale e prendendo in considerazione la capacità delle organizzazioni nazionali di affrontare le sfide e l’incertezza; ■ l’ETF crede in un approccio decisionale politico di tipo olistico, che prenda in considerazione il contesto di ogni paese e si basi su dati concreti. L’IFP è considerata in un ampio contesto in termini delle sue connessioni con l’occupazione, l’inclusione sociale, lo sviluppo delle imprese, la competitività e lo sviluppo sostenibile; ■ le priorità dell’ETF evolvono a seconda dei cambiamenti nel suo ambiente operativo, delle priorità dell’UE e delle specifiche richieste da parte dell’Unione europea. L’ETF si concentra sulle priorità che determinano un elevato impatto con le risorse disponibili; ■ in qualità di agenzia dell’UE, l’ETF garantisce una coerenza tra il suo lavoro nei paesi partner e il suo sostegno alla programmazione all’interno degli strumenti e dei progetti di cooperazione allo sviluppo dell’UE. PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 22 PARTE I PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 23 PARTE II PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 24 PARTE II: STRATEGIA E OBIETTIVI SPECIFICI DELL’ETF 1 Contesto: strategia dell’ETF 2014-20 La prospettiva a medio termine 2014-17 è ideata per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della strategia dell’ETF come illustrato di seguito: obiettivo 1: processo decisionale politico fondato su dati concreti, al fine di sostenere le informazioni e le capacità del paese partner a tutti i livelli del ciclo della politica in materia di IFP, generando innovazione e sviluppo sostenibile; obiettivo 2: sostegno alla politica dell’UE, al fine di rinforzare la dimensione esterna delle politiche dell’UE nello sviluppo del capitale umano. Di conseguenza, l’ETF contribuirà ai seguenti risultati a lungo termine nei paesi partner: ■ un processo decisionale politico in materia di IFP più efficace con una migliore governance; ■ un’occupabilità più elevata e una coesione sociale e territoriale rafforzata. 29 30 L’obiettivo 3 e l’obiettivo 4 della strategia dell’ETF per il periodo 2014-20 sono principi orizzontali fondamentali di questa previsione a medio termine, che sostengono tutte le attività svolte dall’ETF. Pertanto, si registrerà un incremento della responsabilità e della fiducia nell’organizzazione e le competenze, che gioveranno ai paesi partner, saranno oggetto di sviluppo e consolidamento [v. in particolare sezioni I.2, III e IV]. 2 Obiettivi strategici 2014-17 Obiettivo strategico 1: rafforzamento dell’analisi fondata su dati concreti della politica in materia di IFP; obiettivo strategico 2: ammodernamento dei sistemi di IFP in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita; obiettivo strategico 3: aumento della rilevanza dell’offerta di IFP rispetto al mercato del lavoro e alla coesione economica e sociale. Tali obiettivi sono definiti partendo dal presupposto che saranno disponibili le risorse e il personale previsti dalla proposta della Commissione europea per un quadro finanziario pluriennale per l’ETF, ossia 84 740 000 EUR per il periodo dal 2014 al 2017 e 135 posti per il 2014 (94 agenti temporanei) e 31 132 per il 2017 (92 agenti temporanei) . 3 Elementi chiave per l’attuazione degli obiettivi strategici 2014-17 Le priorità strategiche per il periodo 2014-17 sono state identificate sulla base di diverse fonti: 29 Obiettivo 3: partenariato e comunicazione, al fine di rafforzare la cooperazione e la comunicazione con le parti interessate fondamentali che svolgono un ruolo attivo nello sviluppo del capitale umano. 30 Obiettivo 4: sviluppo dell'organizzazione, al fine di essere un'organizzazione dell'UE affidabile ed efficiente, massimizzando i risultati e aumentando l'efficacia. 31 Per informazioni più dettagliate sulle risorse finanziarie e umane consultare la sezione IV.3. PARTE II PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 25 ■ le analisi delle politiche nazionali e regionali stilate su base biennale nell’ambito del processo di Torino, connesse ad altre analisi di sviluppi nei paesi, che si concludono con un insieme di necessità di settori politici [sezione III.1]; ■ gli sviluppi politici dell’UE e l’assistenza, sia nelle relazioni esterne, sia nelle politiche interne con una dimensione esterna [sezione I.2]; ■ l’attuale o futura disponibilità di competenze in diversi settori tematici/politici presso l’ETF [sezione III]; ■ il lavoro svolto nei paesi partner dai donatori e la complementarietà tra loro in termini di valore aggiunto che può essere da loro apportato. Il risultato di questo processo di identificazione è rappresentato dai settori tematici su cui l’ETF prepara in modo mirato i suoi interventi, seguendo i principi dell’enfasi, della differenziazione e dell’orientamento d’impatto [sezione III]. La logica dell’intervento in ciascun paese è differenziata secondo le specifiche necessità politiche e i criteri interni per la fissazione delle priorità nella distribuzione delle risorse – vale a dire sia a livello finanziario che umano: 1. l’importanza strategica dello sviluppo del capitale umano nell’assistenza dell’UE per il paese, compresa sia l’importanza strategica generale del paese per l’UE (ossia le relazioni contrattuali esistenti), sia il ruolo dello sviluppo del capitale umano nella dotazione per la cooperazione allo sviluppo; 2. la prontezza e la volontà del paese a cooperare con l’UE/ETF per rispettare la responsabilità e la condizionalità reciproche (cioè “more for more”), al fine di assicurare la potenziale sostenibilità degli interventi dell’UE/ETF, compresa l’importanza dello sviluppo del capitale umano nelle politiche nazionali; l’impegno delle parti interessate nella riforma del capitale umano e, in particolare, lo sviluppo dell’IFP e delle competenze e gli impegni del paese nel mettere a disposizione le risorse per l’attuazione delle riforme; 3. il previsto impatto/valore aggiunto di qualsiasi intervento dell’ETF, compresa l’importanza dello sviluppo del capitale umano nelle politiche nazionali; l’impegno delle parti interessate nella riforma del capitale umano e, in particolare, l’IFP e lo sviluppo delle competenze; interventi significativi dell’ETF al fine di sostenere le necessità del paese attraverso un approccio mirato, differenziato e orientato all’impatto e la complementarietà con altri donatori nello sviluppo del capitale umano nel paese, la volontà di cooperare con l’UE/ETF e la potenziale sostenibilità degli interventi dell’ETF. All’interno di questa previsione a medio termine, gli interventi dell’ETF nei paesi sono pluriennali, al fine di sostenere le prospettive a medio e lungo termine delle politiche in materia di IFP. Gli interventi principali definiti dagli elementi di cui sopra sono presentati nella parte III. Sono giustificati dai risultati nei paesi durante la precedente previsione a medio termine e dalle sfide rimanenti. Gli obiettivi degli interventi sono formulati utilizzando un approccio di analisi delle lacune per affrontare ciò che manca alla luce dei cambiamenti strutturali nei paesi nel settore dell’IFP. Gli interventi dell’ETF, in quanto tali, sono definiti sulla base delle funzioni nel regolamento istitutivo dell’ETF e si basano sulle diverse posizioni politiche e sulle metodologie elaborate nella previsione a medio termine 2010-13, ispirate dai pertinenti sviluppi dell’UE. I risultati attesi sono espressi in termini di esiti, sottolineando l’effetto che il lavoro dell’ETF avrà in questi paesi. PARTE II PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 26 4 Presupposti Tali obiettivi sono definiti partendo dal presupposto che saranno disponibili le risorse e il personale previsti dalla proposta della Commissione europea per un quadro finanziario pluriennale per l’ETF, ossia 84 740 000 EUR per il periodo dal 2014 al 2017 e 135 posti per il 2014 (94 agenti temporanei) e 32 132 per il 2017 (92 agenti temporanei) . Ai sensi del regolamento istitutivo dell’ETF (art. 16, paragrafo 5), il consiglio di amministrazione adotta il bilancio della Fondazione, che diventa definitivo dopo l’adozione del bilancio generale dell’Unione europea ed è adeguato di conseguenza. 33 La distribuzione del sussidio per i quattro anni della prospettiva a medio termine sarà la seguente : Per tematica fondamentale: A. analisi politica fondata su dati concreti in materia di IFP: 54% (45 470 000 EUR); B. ammodernamento del sistema di IFP: 20% (16 950 000 EUR); C. approcci innovativi per una rilevanza rafforzata dell’offerta di IFP rispetto ai mercati del lavoro, alla coesione economica e sociale: 26% (22 320 000 EUR). Per intervento principale: 1. processo di Torino: 13% (10 610 000 EUR); 2. sviluppi tematici: 17% (14 240 000 EUR); 3. Europa sudorientale e Turchia: 22% (18 720 000 EUR); 4. Mediterraneo sudorientale: 20% (17 220 000 EUR); 5. Europa orientale: 18% (15 720 000 EUR); 6. Asia centrale: 10% (8 240 000 EUR). Per funzione: F1. sostegno all’Unione europea: 20% (16 950 000 EUR); F2. rafforzamento di capacità: 30% (25 420 000 EUR); F3. analisi politica: 40% (33 900 000 EUR); F4. divulgazione e creazione di reti: 10% (8 470 000 EUR). 32 Per informazioni più dettagliate sulle risorse finanziarie e umane v. sezione IV.3. 33 Cifre e percentuali che utilizzano il metodo di determinazione del bilancio sulla base delle attività (v. allegato 7). PARTE II PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 27 PARTE II PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 28 PARTE III: INTERVENTI PRINCIPALI 1 Analisi politica fondata su dati concreti 1.1 Analisi del sistema fondata su dati concreti in materia di IFP: il processo di Torino Definizione e obiettivi generali Prefiggendosi in particolare il raggiungimento del primo obiettivo strategico menzionato in questa previsione a medio termine, il processo di Torino è un processo partecipativo che conduce a un’analisi fondata su dati concreti delle politiche in materia d’istruzione e di formazione professionale (IFP) in un determinato paese. Viene svolto per creare un consenso sui possibili modi di gestione futuri nella politica in materia di IFP e di sviluppo del sistema. Questo comprende anche la determinazione dello stato dell’arte e della visione per l’IFP in ogni paese, nonché una valutazione dei progressi che tali paesi stanno compiendo nel raggiungere i risultati attesi. Il valore aggiunto del processo di Torino risiede nel suo carattere partecipativo (il processo stesso) e nel fatto che integra l’IFP all’interno del contesto socio-economico. Il processo di Torino mira a garantire che l’analisi sia corroborata da dati pertinenti e avvenga attraverso il dialogo strutturato. Da questo punto di vista, l’ETF aiuta i paesi a raccogliere le informazioni da diverse fonti e incentiva il dialogo politico in tutte le fasi del ciclo politico, sulla base della creazione di reti delle parti interessate nazionali. In sintesi, il processo di Torino propone un sistema generale di analisi politica effettuata con i paesi, anche per fini di rafforzamento di capacità e non come valutazione esterna. Lo scopo ultimo è quello che tutti i paesi effettuino solidi esercizi di autovalutazione fondati su dati concreti e che l’ETF agevoli le revisioni tra pari con altri paesi partner e con gli Stati membri dell’UE. Più specificamente, il processo di Torino è un vettore per: ■ lo sviluppo di una comprensione comune di una visione, di priorità e di una strategia per lo sviluppo dell’IFP a medio termine, esplorando possibili opzioni per l’attuazione di tale visione e/o per la concretizzazione di ulteriori progressi; ■ la progettazione e la valutazione di politiche nazionali e affidabili in materia di IFP, sulla base di dati concreti o della conoscenza e della collaborazione; ■ l’aggiornamento delle analisi e dei risultati a intervalli regolari; ■ l’identificazione di opportunità per l’apprendimento politico tra i paesi partner e con l’UE; ■ l’aiuto ai paesi, consentendo loro di coordinare meglio i contributi dei donatori al fine di raggiungere le priorità nazionali concordate. Inoltre, il processo di Torino fornisce le raccomandazioni dell’EFT agli strumenti di assistenza esterna dell’UE e funge da base per la progettazione della strategia di sostegno ai paesi partner. Il processo di Torino è stato ispirato da processi di riesame e di apprendimento a livello di UE, soprattutto dal processo di Bruges-Copenaghen in materia di IFP. Esso si basa sui seguenti quattro principi: ■ titolarità sia del processo, sia dei risultati (relazione finale) da parte dei leader politici e delle parti interessate del paese partner; ■ ampia partecipazione da parte dei gruppi pertinenti delle parti interessate, fornendo la base per la creazione di consenso tra gli attori locali; PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 29 ■ un approccio olistico, utilizzando un ampio concetto di IFP con un approccio sistemico, includendo la risposta dell’IFP all’ambiente economico e sociale in cui opera; ■ una valutazione fondata su dati concreti o sulle conoscenze, che risulta fondamentale affinché i paesi prendano decisioni informate sugli sviluppi politici e registrino i progressi. Gli interventi dell’ETF per il rafforzamento di capacità e per l’analisi politica comprendono anche il progetto Torinet, descritto in appresso. Torinet esegue azioni specifiche di rafforzamento di capacità, che sono mirate a sostenere i paesi affinché questi siano in grado di attuare meglio le diverse modalità del processo di Torino e che soddisfano altre necessità di rafforzamento di capacità identificate non soltanto durante l’attuazione del processo di Torino, ma anche durante altre attività di sostegno dell’ETF. Premessa Il processo di Torino ha avuto due diverse tornate, la prima nel 2010 e la seconda nel 2012, coinvolgendo la maggior parte dei paesi dell’ETF ma con alcune eccezioni. Mentre la tornata del 2010 aveva come scopo quello di introdurre il concetto di analisi politica fondata su dati concreti nei paesi partner, svolgendo allo stesso tempo una relazione in un unico quadro analitico, l’edizione del 2012 si è concentrata sull’istituzione di una solida linea di riferimento per le relazioni future sui progressi nelle diverse dimensioni. In entrambe le tornate, sono state preparate le relazioni per paese, seguite dalle relazioni regionali (in linea con la ripartizione delle quattro regioni dove opera l’ETF) e una relazione finale transnazionale. Ogni edizione ha raggiunto il proprio momento saliente con un’importante 34 conferenza internazionale (tenutasi rispettivamente a Torino nel 2011 e nel 2013 ), dove è stato promosso uno scambio tra diversi paesi e regioni e con la comunità internazionale di esperti in materia di IFP. L’edizione del 2012 ha anche compreso quattro conferenze regionali per discutere i risultati delle relazioni regionali, nonché l’apprendimento tra pari e la divulgazione. Alcuni di questi eventi (nel caso dell’Europa sudorientale e della Turchia e del Mediterraneo sudorientale) hanno compreso una discussione sui risultati dell’analisi del processo di Torino al livello più elevato 35 (ministeriale), nei cosiddetti forum dei leader politici . Dal 2010 viene sviluppato il progetto Torinet per sostenere il rafforzamento di capacità nei paesi partner, parallelamente all’attuazione del processo di Torino. Giustificazione Le valutazioni eseguite sia dall’ETF, sia da persone esterne del processo di Torino, coincidono nel sottolineare la percezione positiva del processo nei paesi partner dell’ETF, in qualità di strumento utile per l’analisi politica, per l’identificazione delle priorità e delle sfide e come una prima fase sulla via della preparazione di politiche fondate su dati concreti nei paesi. In alcuni casi, il processo di Torino è stato strettamente legato allo sviluppo e all’approvazione di strategie per il settore dell’IFP in un determinato paese. In altri, ha contribuito a introdurre nel programma politico alcuni aspetti innovativi di riforma. I donatori e le organizzazioni di esperti internazionali in materia di IFP hanno anch’essi reagito positivamente ai risultati del processo di Torino - sia le relazioni nazionali, sia quelle regionali sono state considerate utili per le analisi periodiche dei sistemi di IFP. Il formato biennale riflette il ciclo di rendicontazione per il processo europeo di Bruges-Copenaghen e, conseguentemente, accentua l’opportunità di un apprendimento politico tra l’UE e i paesi partner in politiche attinenti l’IFP e lo sviluppo di strumenti. Per ultimo, ma non per importanza, il fatto che il processo di Torino sia condotto nella maggior parte dei paesi partner spiana la via per una classificazione sulla base di parametri tra i paesi e nei confronti dell’UE. 34 V. dichiarazione di Torino del 2013 in allegato al presente documento. 35 La riunione per il Mediterraneo sudorientale ha coinvolto solo i paesi arabi del Mediterraneo. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 30 La principale sfida affrontata è ancora determinata dalle limitate capacità per la produzione e l’utilizzo di dati concreti nel processo decisionale politico in materia di IFP. Per questo motivo il processo di Torino stimola le azioni di rafforzamento di capacità (per esempio attraverso il progetto Torinet), in particolare negli anni alterni tra una tornata e l’altra. Tuttavia, l’attuazione del processo di Torino in sé, in particolare con il sostegno dell’ETF ai paesi nella fase preparatoria delle relazioni per paese e nell’organizzazione del processo, rappresenta una possibilità unica per incentivare la consapevolezza relativamente all’importanza dei dati concreti nel processo decisionale politico e al fine di creare nel contempo una maggiore capacità. Questa è una delle ragioni principali per proseguire l’attuazione del processo di Torino nel 2014 e nel 2016. Altre sfide importanti riguardano la necessità di aumentare la titolarità e la partecipazione, nonché la possibilità di passare dalla fase di progettazione politica a quella di attuazione politica e quindi di promuovere le capacità dei paesi di stilare relazioni suoi progressi compiuti. Obiettivi Il periodo coperto da questa previsione a medio termine comprende la gestione di due ulteriori tornate del processo di Torino, una nel 2014 e l’altra nel 2016. Mentre gli obiettivi generali del processo di Torino, secondo la descrizione nella prima sezione di questo capitolo, rimangono invariati e sono applicabili alle prossime tornate, c’è un’evoluzione nel processo di Torino che l’ETF sta riprendendo in una nuova visione per le prossime due tornate. L’obiettivo principale per le prossime fasi è quello di rendere il processo di Torino un approccio di analisi politica per sostenere il processo decisionale politico nei paesi partner attraverso l’apprendimento politico. Ciò implica un avvicinamento agli elementi centrali del ciclo politico e un passaggio attraverso diverse fasi (soprattutto un passaggio dall’identificazione del problema e dalla formulazione politica per giungere all’attuazione politica, al monitoraggio e alla valutazione politica). Esso implica anche l’utilizzo del processo di Torino come strumento per assistere i decisori politici (governi e parti interessate pertinenti) nella scelta di un insieme di azioni da alternative complesse in condizioni contestuali incerte. Dato il fatto che i paesi partecipanti al processo di Torino sono in fasi molto diverse in termini di decisioni politiche per il settore dell’IFP, l’approccio sarà applicato gradualmente attraverso le prossime due tornate, sulla base di diverse modalità di partecipazione. Il rafforzamento di capacità sarà attuato per gli scopi di analisi politica, coinvolgendo i leader politici che rappresentano le istituzioni esecutive e legislative e la società civile, nonché per i membri delle reti politiche in diverse fasi del ciclo politico. Le prossime edizioni del processo di Torino porranno una maggiore enfasi sulla rendicontazione relativa ai progressi, utilizzando il processo di Torino del 2012 come base, e introdurranno anche la possibilità di spostarsi verso una classificazione basata su parametri tra paesi, ma anche a livello di UE (il che è particolarmente pertinente per i paesi candidati). Nel 2014 i paesi candidati parteciperanno al processo di Bruges, dove i progressi saranno misurati sulla base delle priorità per il periodo 2011-20, sancite nel comunicato di Bruges. Nel 2014 l’ETF sosterrà i paesi candidati sulla rendicontazione dei 22 risultati a breve termine per migliorare la qualità dell’IFP. Nel 2016 questa verrà eseguita sulla base dei risultati a breve termine sanciti dal Consiglio nel 2014. Anche il processo di Torino, ispirato dal processo di Bruges, sarà attuato nei paesi candidati. Attività L’ETF avvierà l’analisi politica per paese nei suoi paesi partner nel 2014 e nel 2016. Ogni edizione sarà preparata sulla base degli insegnamenti tratti dalla precedente e seguendo gli orientamenti e la PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 31 visione summenzionati. La preparazione delle relazioni per paese del processo di Torino sarà seguita dall’elaborazione di quattro relazioni regionali e da una relazione transnazionale. Il tutto sarà integrato da attività di apprendimento politico e di divulgazione a livello regionale e transnazionale nel 2015 e nel 2017. La metodologia proposta dall’ETF ai paesi per il processo di Torino si basa su tre elementi: a) il quadro analitico (che copre la visione politica per l’IFP, un’analisi dell’efficienza esterna e interna del sistema, il contributo dell’IFP all’inclusione sociale e alla governance dei sistemi di IFP); b) gli indicatori essenziali dell’ETF e c) la descrizione del processo (comprese le diverse modalità di partecipazione per i paesi). Al fine di mantenere il valore dell’esercizio, si prevede che rimarranno costanti il formato e l’approccio generali per il processo di Torino. Ciononostante, l’ETF continuerà a perfezionare il quadro e gli indicatori sulla base degli ulteriori sviluppi dell’esercizio di rendicontazione di Copenaghen/Bruges, sulla base del lavoro del gruppo interagenzie, guidato dall’UNESCO, e nel quadro del G20 in seguito al vertice del 2010 di Seul. Lo scopo consiste nell’agevolare le sinergie e l’apprendimento politico tra i paesi partner dell’ETF e le politiche e gli strumenti che rientrano nella cooperazione rafforzata dell’UE in materia di IFP. Si riconosce l’aumento, per gli effetti della globalizzazione, dell’interdipendenza economica e sociale tra l’UE e i suoi paesi limitrofi. Il quadro analitico e gli indicatori includeranno elementi che forniranno sinergie e consentiranno di tesaurizzare i risultati dei programmi dell’UE, attuati dall’ETF, come FRAME in SEET oppure GEMM in SEMED. Ulteriori dettagli saranno forniti nei programmi di lavoro annuali. Durante la prospettiva a medio termine 2014-17, l’ETF continuerà a sviluppare gli orientamenti e il sostegno al rafforzamento di capacità ai paesi partner che partecipano al processo di Torino. Nel corso della prospettiva a medio termine, l’ETF continuerà a rafforzare le capacità, incoraggiando l’autovalutazione tramite il sostegno alle capacità per un’analisi politica partecipativa, olistica e fondata sui dati concreti. La pratica del processo decisionale politico fondato su dati concreti si basa sulle capacità e sull’esperienza. Il suo sviluppo in modo solido ed efficace è quindi un processo che richiede diversi anni. Tale sostegno assumerà due forme. In primo luogo, l’ETF continuerà a sviluppare il suo sostegno dedicato ed esclusivo per le capacità, riunendo i leader politici delle funzioni esecutive e legislative in forum di leader politici, che sono stati avviati nel 2011-13 nell’Europa sudorientale e nel Mediterraneo meridionale. In secondo luogo, a un livello più tecnico, l’ETF fornirà tecniche di formazione politica fondate su dati concreti per i funzionari, i professionisti, i ricercatori, gli esperti di statistica delle istituzioni del settore pubblico e privato, seguendo il progetto di rafforzamento di capacità Torinet. Si prevede che tale esercizio porti per gli stati partner un aumento della tendenza a effettuare autovalutazioni secondo il processo di Torino, rispetto alle analisi eseguite dall’ETF. Entro la fine della prospettiva a medio termine, tutti i paesi partner dovrebbero effettuare delle autovalutazioni. L’ETF continuerà a rafforzare capacità tra i rappresentanti delle istituzioni - leader o decisori politici. Gli interventi si differenzieranno, garantendo che almeno un paese per regione sarà in grado di diventare il riferimento a livello di conoscenza per i suoi vicini in ogni regione per l’analisi politica. Nel caso dei riesami di Bruges/Copenaghen per i paesi candidati, l’ETF continuerà a cooperare con il Cedefop, con il coordinamento della DG EAC, per garantire un contributo solido e pertinente di ogni paese e della regione per la relazione generale. Infine, l’ETF continuerà a organizzare una conferenza internazionale per la divulgazione e l’apprendimento politico alla conclusione di ogni tornata, coinvolgendo i decisori politici di tutte le regioni, dell’UE e delle organizzazione internazionali. Si prevede che tali eventi avranno luogo nel 2015 e nel 2017. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 32 L’ETF rafforzerà i suoi strumenti e le sue procedure per strutturare sistematicamente le azioni del suo programma di lavoro sui risultati del processo di Torino, in modo che il processo si istituzionalizzi come il punto di riferimento vivente per la pianificazione dell’ETF e per il sostegno giornaliero ai paesi. Risultati previsti ■ esecuzione in tutti i paesi di una solida analisi politica con informazioni sullo sviluppo e sull’attuazione delle riforme in materia di IFP nei paesi, con l’applicazione dei quattro principi (titolarità, partecipazione, approccio olistico e fondazione su dati concreti); ■ esecuzione di una solida analisi politica per i risultati a breve termine del comunicato di Bruges per i paesi candidati e sua integrazione nella relazione sui paesi dell’UE preparata dal Cedefop; ■ a livello d’analisi politica di rafforzamento di capacità tramite Torinet e il forum dei leader politici, funzione di almeno un paese in quanto cluster di conoscenza in ogni regione. 1.2 Analisi fondata su dati concreti dei settori politici dell’IFP L’analisi dei settori politici comprende le valutazioni dello Small Business Act, che si concentrano sulla dimensione, sull’occupazione e sull’occupabilità relative alle capacità, nonché sui quadri nazionali delle qualifiche. La presentazione viene fornita nella parte III.2 sugli sviluppi tematici nei settori dell’apprendimento imprenditoriale, delle capacità imprenditoriali, dell’occupazione e dell’occupabilità, delle qualifiche e dei sistemi delle qualifiche. 2 Sviluppi tematici In generale, l’ETF è guidata dal principio di garantire la coerenza politica tra l’istruzione e la formazione professionale, l’occupazione e lo sviluppo del settore privato come un modo per aumentare la competitività e per creare società inclusive nei paesi partner. L’ETF adotta un approccio olistico nei confronti dell’IFP, ricorrendo a un ampio concetto sia per i giovani, sia per gli adulti, a una formazione iniziale e continua per gli studenti, per i disoccupati o i dipendenti, aderendo a un approccio sistematico e prendendo in considerazione non soltanto gli elementi del sistema e come questi comunichino, ma anche come il sistema di IFP risponda all’ambiente economico e sociale in cui opera. Il termine olistico fa anche riferimento alle tipologie di formazione formale, informale e non formale. Nel periodo 2014-20 gli obiettivi di politica trasversale da raggiungere sono l’inclusione sociale, la competitività e, più in generale, lo sviluppo sostenibile. Anche l’innovazione rappresenta una questione trasversale, sia per quanto concerne il miglioramento continuo dei sistemi, sia per quanto riguarda i nuovi approcci per lo sviluppo di metodologie e di strumenti per sostenere il cambiamento di prassi dell’IFP. Inoltre, i seguenti settori politici: qualifiche e sistemi delle qualifiche, governance dell’IFP, apprendimento e insegnamento nell’IFP, garanzia della qualità nell’IFP, occupazione e occupabilità, dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità, apprendimento imprenditoriale e capacità imprenditoriali, sono considerati di strategica importanza per il lavoro dell’ETF nei paesi partner e sono oggetto di sviluppo di competenze, in modo da sostenere meglio le operazioni dell’ETF nei paesi e nelle regioni. All’interno di ognuno di questi settori prioritari tematici pluriennali e istituzionali, l’obiettivo dell’ETF è quello di: ■ sviluppare strumenti e approcci metodologici per sostenere le operazioni dell’ETF nei paesi partner prendendo in considerazione (i) gli sviluppi e le necessità della politica del paese, (ii) le politiche dell’UE in materia di IFP, di occupazione, d’inclusione sociale e d’imprenditoria e (iii) gli sviluppi internazionali; ■ monitorare da vicino gli sviluppi politici nei paesi partner; PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 33 ■ agevolare la divulgazione la condivisione delle conoscenze sugli sviluppi politici nei paesi partner e nell’UE. Risultati previsti I risultati previsti entro la fine del 2017 sono i seguenti: ■ consulenza politica personalizzata e interventi mirati sulla base delle necessità dei paesi partner; ■ consulenza con informazioni approfondite fornita all’UE, al fine di contribuire alla programmazione dell’assistenza ai paesi partner e al dialogo politico; ■ dibattito internazionale integrato sullo sviluppo dell’IFP nei paesi in via di sviluppo e in transizione. Le attività specifiche per raggiungere questi obiettivi sono presentate in seguito in ogni settore tematico. 2.1 Qualifiche e sistemi delle qualifiche Giustificazione L’ETF lavora da molti anni con i paesi partner alla riforma dei sistemi delle qualifiche, concentrandosi sugli standard di occupazione e di formazione, sulla valutazione basata sulle competenze e, dal 2005, sui quadri nazionali delle qualifiche e sul miglioramento delle qualifiche professionali. In particolare, l’ETF sostiene i paesi partner nel determinare come possano adattare e applicare l’EQF (European qualification framework, quadro europeo delle qualifiche) alle loro circostanze nazionali. L’inventario dell’ETF degli sviluppi dei quadri nazionali delle qualifiche nei paesi partner mostra che la maggior parte di questi sta riformando i propri sistemi delle qualifiche per migliorare la qualità delle qualifiche stesse e la loro rilevanza nei confronti del mercato del lavoro e dei discenti. Due sono le tendenze evidenti: un passaggio alla riformulazione delle qualifiche, definite dai risultati dell’apprendimento, e la diffusione rapida ed estesa dei quadri nazionali delle qualifiche. La maggior parte dei paesi sta legiferando in materia di quadri nazionali delle qualifiche oppure li ha già introdotti e ha avviato i necessari processi di sostegno per la creazione di istituzioni, impegnando le parti interessate e sviluppando standard. Il processo di Torino del 2012, i requisiti formali e i contatti informali indicano tutti che i paesi partner guarderanno all’ETF per un sostegno costante per i prossimi anni. L’EQF fornisce sia un modello tecnico, sia un punto di riferimento, cui quasi tutti i paesi partner auspicano di allineare i propri sistemi nazionali, anche quelli che non sono candidati all’adesione all’UE. Nella maggior parte dei casi, i paesi partecipanti al processo di Bologna, ma non all’EQF, hanno cominciato a sviluppare dei quadri nazionali delle qualifiche in materia di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Un numero crescente di paesi del vicinato sta aderendo ai dialoghi sulla migrazione e sulla mobilità oppure ai partenariati per la mobilità con l’UE e considera i quadri nazionali delle qualifiche e la convalida dell’apprendimento non formale e informale come strumenti per agevolare la migrazione e la mobilità legali e per integrare i migranti di ritorno. In Asia centrale, i quadri nazionali delle qualifiche sono considerati quali strumenti per la riforma dell’IFP. Per tutti i paesi, lo sviluppo delle qualifiche professionali pertinenti per l’IFP e per la formazione professionale continua a livello iniziale, secondario e terziario è una priorità. Le qualifiche esistenti sono inadeguate sotto molti punti di vista. Al fine di migliorare la pertinenza e la qualità, per garantire lo sviluppo, il mantenimento e l’uso delle qualifiche, occorrono nuove strutture di governance. Molti paesi prevedono di sviluppare consigli settoriali. Altre modifiche istituzionali includono l’istituzione di enti di coordinamento come le autorità per le qualifiche e l’istituzione di agenzie di garanzia della qualità. Le nuove qualifiche influenzeranno progressivamente la valutazione, la certificazione e i processi di apprendimento, impegnando diverse parti interessate. Alcuni paesi stanno PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 34 concettualizzando i loro quadri nazionali delle qualifiche, altri hanno in atto politiche e alcuni hanno già dato avvio alla fase di attuazione. L’ETF sta sviluppando diversi strumenti per sostenerli nel passaggio alla fase successiva. I paesi partner iniziano da contesti nazionali specifici, da cui vengono sviluppati nuovi sistemi. L’ETF fornisce un valore aggiunto ai processi di riforma dei paesi partner tramite le sue competenze, la sua imparzialità e la sua posizione unica come agenzia dell’UE in grado di condividere, adattare e sostenere l’attuazione degli strumenti e delle politiche dell’UE e senza le limitazioni classiche del sostegno limitato nel tempo per i progetti. L’ETF presta quindi una particolare attenzione al rafforzamento delle capacità di decisori politici e professionisti. Oltre al dialogo delle parti interessate, i paesi hanno sempre più bisogno di rendere operativo e istituzionale il ruolo delle parti interessate. Lo scambio di esperienze tra i paesi partner e con i paesi europei e i paesi terzi pertinenti è particolarmente importante. Gli approcci differenziati, basati sul livello di attuazione nazionale in questo settore tematico, che, assieme alla governance, rappresentano i settori dove più frequentemente interviene l’ETF, sono presentati nell’allegato 4. Obiettivi ■ Messa a disposizione delle conoscenze per la riforma dei sistemi delle qualifiche nei paesi partner, nelle varie fasi di pianificazione e attuazione, compreso il sostegno allo sviluppo dei quadri nazionali delle qualifiche, fornendo consulenze su come migliorare le qualifiche professionali e su come istituire sistemi per la convalida dell’apprendimento non formale. Attività ■ rafforzamento di capacità degli attori nazionali per aiutarli nella riforma dei loro sistemi delle qualifiche, in linea con le necessità specifiche e con la fase di sviluppo; ■ studi tematici e istruzioni politiche sull’attuazione delle riforme dei sistemi delle qualifiche nei paesi partner per fornire informazioni allo sviluppo politico, all’attuazione politica e all’apprendimento politico – i temi specifici nel periodo di questa prospettiva a medio termine includono gli accordi istituzionali e giuridici per la creazione dei quadri nazionali delle qualifiche, la convalida dell’apprendimento non formale, lo sviluppo di sistemi di garanzia della qualità e degli strumenti e delle prassi per il riconoscimento; ■ aggiornamenti dell’inventario dell’ETF dei quadri nazionali delle qualifiche nei paesi partner e l’inventario globale ETF-Cedefop-UNESCO sugli sviluppi dei quadri nazionali delle qualifiche, a cadenza biennale in cooperazione con il Cedefop e l’UNESCO (sulla base di un accordo reciproco); ■ organizzazione di eventi di condivisione delle conoscenze a livello regionale e di due conferenze istituzionali dell’ETF, una nel 2014 (indicativamente qualifiche e governance) e la seconda nel 2016 o nel 2017 in cooperazione con la DG EAC, il Cedefop, il gruppo consultivo EQF e i partner internazionali selezionati; ■ partecipazione al gruppo consultivo EQF e contributi allo sviluppo dello spazio europeo delle abilità e delle qualifiche; ■ gestione e potenziamento della piattaforma delle qualifiche come comunità internazionale online di prassi per professionisti di diversi paesi; ■ assistenza e consulenza sull’introduzione di nuove strutture di governance e meccanismi appropriati di garanzia della qualità; PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 35 ■ monitoraggio e analisi di politiche e prassi legate alla riforma dei sistemi delle qualifiche; ■ agevolazione dello scambio di esperienza tra i paesi partner e gli Stati membri; ■ consulenza ai paesi partner sull’adeguamento e sull’applicazione per l’utilizzo nazionale delle politiche pertinenti dell’UE e che contribuiscono attivamente all’attuazione dell’EQF nella sua dimensione esterna e allo sviluppo di uno spazio europeo delle abilità e delle qualifiche. Nell’Europa sudorientale e in Turchia, l’ETF sosterrà i paesi partner nell’allineamento dei loro quadri nazionali delle qualifiche all’EQF, contribuendo a una loro più ampia integrazione nell’UE. Tutti i paesi hanno compiuto progressi nella progettazione dei loro quadri nazionali delle qualifiche e l’attuazione ha avuto inizio in alcuni di essi. La Turchia è già nel gruppo consultivo EQF e si prevede che gli altri paesi candidati aderiscano al processo di attuazione dell’EQF e si preparino per il processo di riferimento durante il periodo coperto da questo programma. La creazione di nuove strutture di governance e la popolazione dei quadri nazionali delle qualifiche con le nuove qualifiche sono delle priorità. Nel Mediterraneo sudorientale, l’enfasi dell’ETF viene posta sullo sviluppo dei sistemi delle qualifiche, compresa l’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche con una particolare attenzione riservata alle strutture di governance, che comprendono rappresentanti del mondo del lavoro, lo sviluppo di esperienze pilota a livello settoriale sugli approcci dei risultati dell’apprendimento e lo sviluppo di meccanismi pilota per la convalida dell’apprendimento non formale e informale. L’iniziativa regionale esistente in questo campo, il progetto regionale sulle qualifiche settoriali (Marocco, Tunisia, Egitto e Giordania) continuerà fino al 2017. Essa amplierà il suo ambito di applicazione per coprire le qualifiche al di là dei due settori economici esistenti e per contribuire allo sviluppo del quadro nazionale delle qualifiche. Inoltre istituirà un forum e un processo di cooperazione regionale, compreso un organo direttivo, il comitato Euro-Med e i legami con la Commissione europea e gli Stati membri. Lo scopo è quello che il progetto sostenga i paesi partecipanti nello sviluppo di collegamenti con l’EQF per agevolare il riconoscimento e la mobilità. Si prevede che aderiscano altri paesi regionali nel corso di questa previsione a medio termine. Nell’Europa orientale l’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche richiederà un’attenzione particolare. Tutti i paesi dell’Europa orientale stanno sviluppando consigli settoriali, che devono crescere attraverso un’esperienza pratica. L’ETF continuerà a sostenere l’apprendimento politico regionale. L’enfasi verrà posta nell’affrontare le competenze attraverso approcci settoriali come una continuazione di quanto ha svolto l’ETF fino a oggi nel sostenere i consigli delle competenze dei settori. L’ETF agevolerà inoltre le discussioni e le strategie per la convalida dell’apprendimento non formale e informale in linea con gli sviluppi e le discussioni sui quadri nazionali delle qualifiche in relazione ai partenariati per la mobilità e al gruppo di esperti su migrazione e asilo del partenariato orientale. In Asia centrale, l’apprendimento politico sui quadri nazionali delle qualifiche è pianificato nel quadro della piattaforma per l’istruzione per l’Asia centrale. Risultati previsti ■ rafforzamento delle capacità delle parti interessate e delle istituzioni nei paesi partner dell’ETF al fine di sviluppare i quadri nazionali delle qualifiche. Passaggio da parte dei paesi partner alla fase successiva dell’attuazione dei loro quadri nazionali delle qualifiche, sulla base delle misurazioni effettuate attraverso gli indicatori di maturità politica dell’ETF; ■ messa a disposizione di un insieme di strumenti e approcci per sostenere (i) la riforma dei sistemi delle qualifiche, (ii) l’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche e (iii) la riprogettazione delle PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 36 qualifiche professionali. Utilizzo di tali strumenti e approcci in diversi paesi partner, anche tramite interventi finanziati dall’UE; ■ 2.2 approfondimento e ampliamento della dimensione esterna dell’EQF: maggior allineamento degli sviluppi dei quadri nazionali delle qualifiche nei paesi partner con l’attuazione dell’EQF e con lo spazio europeo delle abilità e delle qualifiche; sostegno a un maggior numero di paesi partner per la loro partecipazione diretta all’attuazione dell’EQF. Governance dell’IFP Giustificazione Vi è un crescente riconoscimento tra i paesi partner dell’ETF della necessità di passare a modelli di governance di IFP più partecipativi, in modo da garantire un’efficacia rafforzata e una responsabilità migliore delle politiche e dei sistemi di IFP. Come dimostrato dai risultati del processo di Torino nel 2010 e nel 2012, la vasta maggioranza dei paesi partner sta compiendo delle azioni per promuovere il coinvolgimento delle parti interessate nel processo decisionale e nell’ammodernamento del sistema in materia di IFP. Tali passi comprendono sforzi profusi nel coinvolgimento del settore privato in diversi aspetti dell’IFP e del lavoro verso una maggiore partecipazione civica, in particolare le organizzazioni delle parti sociali e le ONG, per sperimentare o introdurre modalità per la delega di responsabilità ai livelli di governo subnazionale/regionale/locale, per sperimentare una maggiore autonomia scolastica e per istituire meccanismi di coordinamento a livello nazionale e settoriale. Questo potrebbe comprendere organizzazioni che perorano la causa dell’inclusione sociale o dello sviluppo sostenibile e in particolare per la coesione territorio o per i giovani e le donne, che portano all’istituzione dei meccanismi di coordinamento a livello nazionale e settoriale, sperimentano o introducono deleghe di responsabilità verso livelli subnazionali/regionali e scolastici. Comunque, la sfida dello sviluppo di nuovi modelli di governance, che garantiscano azioni coordinate delle parti interessante, trasparenza e responsabilità, non è ancora superata. Le capacità delle parti interessate di impegnarsi in partenariati produttivi sono ancora deboli, i meccanismi di coordinamento funzionano in modo limitato e le decisioni fondamentali su come condividere le responsabilità per una gestione del sistema più efficace devono ancora essere plasmate. In seguito alla conferenza del processo di Torino del 2010, l’ETF ha iniziato a lavorare in modo più sistematico con i paesi partner su come migliorare la governance dell’IFP, secondo il concetto principale della governance multilivello, che promuove un’azione coordinata tra gli attori pubblici e privati a livello orizzontale e verticale e che si basa sul principio di sussidiarietà (cioè garantendo che le decisioni vengano adottate al livello più adeguato). Le azioni fondamentali dell’ETF si sono concentrate sui seguenti aspetti: (i) lo sviluppo di una metodologia per la mappatura della condivisione delle responsabilità dei diversi attori (a livello nazionale, settoriale, regionale, locale/scolastico) nelle specifiche funzioni del sistema d’istruzione e di formazione professionale (cioè la pianificazione, le qualifiche, la garanzia della qualità, gli aspetti finanziari, la gestione dei fornitori di servizi in materia di IFP ecc.), come uno strumento per assistere le parti interessate nei paesi partner a capire meglio il funzionamento del loro sistema e per identificare i punti di forza, di debolezza e le lacune; (ii) l’utilizzo della previsione come strumento di gestione del cambiamento e di un processo decisionale politico partecipativo e lungimirante; (iii) progetti pilota a livello regionale e locale o scolastico come strumenti per l’apprendimento politico e per un processo decisionale politico informato; (iv) il rafforzamento di capacità delle parti sociali e degli enti settoriali (consigli, comitati) per esercitare in modo efficace il loro ruolo all’interno delle istanze istituzionali esistenti o fase di sviluppo nei paesi partner dell’ETF. Nel periodo successivo, l’ETF continuerà a sostenere i paesi partner al fine di sviluppare modelli migliori di governance in materia di IFP, concentrandosi sul multilivello (nazionale, settoriale, regionale, locale e scolastico) su due delle molteplici componenti della governance, ossia: (i) la leadership per l’orientamento strategico del processo decisionale politico e dello sviluppo del sistema e (ii) la gestione come monitoraggio della responsabilità e dell’efficacia. Nello specifico, l’ETF PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 37 continuerà a far leva sulle esperienze passate (i) rafforzando l’impegno delle parti interessate (settore privato, autorità regionali/locali, parti sociali e altre ONG della società civile, fornitori di servizi della formazione) in partenariati produttivi a livello nazionale, regionale/locale e a livello settoriale e (ii) migliorando gli accordi istituzionali per uno sviluppo politico, un’attuazione e un monitoraggio più efficaci. In seguito alla dichiarazione del processo di Torino del 2013, particolare enfasi verrà posta sul finanziamento dell’IFP. Tale funzione attrae una maggior attenzione in tutti paesi partner, in quanto questi spostano la loro attenzione dallo sviluppo politico all’attuazione di riforme e le necessità di finanziamento stanno aumentando. L’approccio differenziato basato sul livello di attuazione nazionale in questo settore tematico, che, insieme alle qualifiche e ai sistemi delle qualifiche, rappresenta il settore dove più frequentemente interviene l’ETF, è illustrato nell’allegato 4. Obiettivi ■ sostegno ai paesi partner dell’ETF per riesaminare i loro accordi istituzionali sulle funzioni fondamentali del sistema di IFP, compresi il finanziamento e la mobilitazione degli strumenti metodologici sviluppati dall’ETF - al fine di identificare i punti di forza, di debolezza e le lacune e per agevolare le discussioni tra le parti interessate sulle azioni future da compiere; ■ sostegno allo sviluppo di capacità delle parti interessate principali (con particolare enfasi sul settore privato, sulle parti sociali, sui fornitori di servizi di formazione) nel sistema di IFP al fine di impegnarsi in partenariati più produttivi a livello nazionale, settoriale, regionale e locale; 7. agevolazione della condivisione di conoscenze e dello scambio tra paesi partner e tra paesi partner e gli Stati membri dell’UE. Attività ■ analisi degli accordi istituzionali nei paesi partner dell’ETF – in particolare nell’Europa sudorientale e in Turchia e nel Mediterraneo sudorientale - facendo leva sull’esperienza dei progetti FRAME e GEMM e nell’Europa orientale per rafforzare la consulenza politica dell’ETF e per divulgare gli apprendimenti tratti; ■ sviluppo di strumenti per sostenere le operazioni dell’ETF che mirano a rafforzare capacità negli enti settoriali (consigli, comitati), promozione della cooperazione scuola-impresa, sviluppo scolastico, introduzione della previsione come strumento per la gestione del cambiamento e per il finanziamento; ■ iniziativa sulle comunità imprenditoriali per identificare e analizzare le buone prassi degli aspetti territoriali nello sviluppo delle competenze, in modo da fornire informazioni al processo decisionale politico in sostegno alla dimensione territoriale della governance dell’IFP. Risultati previsti ■ disponibilità di strumenti metodologici al fine di sostenere le operazioni dell’ETF nei paesi e nelle regioni nei settori dei consigli, della cooperazione scuola-impresa, della previsione e del finanziamento; ■ 2.3 competenze fornite e rafforzamento delle capacità per sostenere la governance dell’IFP nei paesi partner a diversi livelli. Apprendimento e insegnamento nell’IFP Giustificazione I risultati del processo di Torino del 2010 e del 2012 hanno rivelato che la maggior parte dei paesi partner dell’ETF sta affrontando molteplici sfide nell’ammodernamento dell’IFP e nell’aumentare PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 38 l’attrattiva e l’efficienza dei loro sistemi di IFP. Una delle ragioni per le evidenti lacune e per la bassa reattività dell’IFP può essere attribuita all’offerta di IFP quasi interamente basata sulla scuola e alla predominanza dell’apprendimento meccanico o teorico. Un’altra ragione risiede nel fatto che le competenze e lo sviluppo professionale degli insegnanti di IFP e dei formatori interni alle aziende in materia d’istruzione e di formazione professionale spesso non soddisfano i requisiti contemporanei. Sebbene i paesi abbiano sperimentato (spesso con l’assistenza dei partner internazionali) l’introduzione di nuovi metodi d’apprendimento e d’insegnamento nell’ambiente scolastico e nuove opportunità d’apprendimento basate sul lavoro, questi aspetti restano ancora oggi piuttosto marginali, poco rilevanti e fragili. La mancanza di formazione pratica, di tirocini, di apprendistati, di modelli alternativi o di altre forme di apprendimento basato sul lavoro è stata indicata come una sfida da una serie di paesi nelle relazioni del processo di Torino. Mentre in alcuni paesi questo può essere attribuito al generale spostamento accademico nell’istruzione verso sistemi piccoli di IFP e al diffuso fenomeno degli “apprendistati informali/rafforzamento di competenze” in alcuni settori, in altri ciò dipende dall’assenza di legami tra le imprese e le scuole, da una scarsa consapevolezza, da bassi incentivi e capacità limitate da parte delle imprese di fornire opportunità di formazione e dalla mancanza di formatori. Nonostante le sfide e gli ostacoli che devono essere affrontati, la portata e il potenziale dell’apprendimento basato sul lavoro nei paesi partner dell’ETF sono comunque immensi. Nel 2012 un sondaggio dell’ETF ha rivelato che la grande maggioranza dei paesi partner considera l’apprendimento basato sul lavoro come un settore di crescita nelle riforme dei loro paesi a livello d’istruzione e di formazione per i prossimi cinque anni. A livello europeo, alcuni documenti politici sottolineano l’importanza dell’apprendimento basato sul lavoro per il singolo discente, per il mondo lavorativo e per i sistemi d’istruzione e di formazione. La decisione del Consiglio relativa alla “promozione di percorsi europei di formazione integrata dal lavoro, ivi compreso l’apprendistato” (1997), seguita da una comunicazione della Commissione, ha sottolineato la dimensione del rafforzamento dell’occupabilità dei giovani. La comunicazione della Commissione europea “Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente” evidenzia che è fondamentale promuovere attivamente lo sviluppo dell’apprendimento sul posto di lavoro e per far sì che le imprese e altre organizzazioni diventino organizzazioni d’apprendimento. Attualmente, particolare attenzione viene rivolta agli apprendistati, ai tirocini o ad altre esperienze lavorative all’interno degli obiettivi di Europa 2020 (“Youth on the move”, risoluzione del 2010 del Parlamento europeo) per promuovere l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. La comunicazione della Commissione in materia d’istruzione e di formazione professionale (2010) raccomanda “il ricorso rafforzato a forme diversificate di apprendimento basato sul lavoro” e ribadisce che l’IFP iniziale deve fornire ai giovani un’opportunità di sperimentare vari tipi di categorie professionali e opportunità di carriera. La comunicazione sottolinea anche il ruolo fondamentale degli insegnanti e dei formatori e della loro convergenza. Mentre “il formatore attivo nel mondo del lavoro deve acquisire maggiori competenze pedagogiche e svolgere un ruolo di sostegno e guida, l’insegnante in ambito scolastico deve possedere una buona comprensione delle prassi di lavoro, analoghe a quelle adottate dai formatori.” Il ruolo degli insegnanti e dei formatori e la loro cooperazione sono aspetti fondamentali, considerando il processo sociale dell’apprendimento basato sul lavoro. La più recente comunicazione della Commissione “Ripensare l’istruzione” ribadisce l’importanza dell’investimento nell’istruzione e nella formazione per lo sviluppo delle competenze e riconosce che i sistemi mondiali di IFP richiedono un apprendimento basato sul lavoro. La promozione dell’apprendimento basato sul lavoro, anche con tirocini di qualità, periodi di apprendistato e modelli di apprendimento duale per agevolare il passaggio dallo studio al lavoro, è tra le priorità chiave dei programmi più recenti dell’UE. Per far avanzare queste idee, la Commissione ha istituito una nuova Alleanza per gli apprendistati a livello dell’UE che riunisce gli Stati membri e una più vasta platea di parti interessate, chiamati a imparare gli uni dalle esperienze degli altri. Nel 2013 l’ETF ha concluso un progetto triennale di innovazione e apprendimento denominato “Learning Context Matters” (“Il contesto dell’apprendimento conta”). Il progetto ha tratto un bilancio e PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 39 ha analizzato l’esperienza dei paesi partner dell’ETF sull’apprendimento basato sul lavoro e sull’apprendimento pratico al fine di identificare il potenziale e gli ostacoli per il suo sviluppo. Assieme agli esperti internazionali e dei paesi partner, il progetto ha anche sviluppato strumenti metodologici con lo scopo di raggiungere una migliore sinergia tra l’apprendimento scolastico e quello basato sul lavoro nell’IFP. Il futuro lavoro dell’ETF si fonderà sulle conoscenze sviluppate tramite questo progetto, tramite le richieste dei paesi partner, le sfide e i risultati, nonché gli approcci dell’UE (per esempio l’Alleanza per gli apprendistati, il quadro di qualità per i tirocini, le attività di apprendimento tra pari per gli insegnanti e i formatori di IFP). L’ETF agirà come una parte interessata fondamentale, nella promozione dei principi dell’Alleanza per gli apprendistati. Obiettivi Sostegno ai paesi partner allo scopo di trovare nuove strategie e meccanismi per ammodernare e ottimizzare l’apprendimento e l’insegnamento nell’IFP. Particolare enfasi verrà posta al fine di accelerare i miglioramenti nell’apprendimento basato sul lavoro tramite un’attenzione prestata (i) alle opportunità e ai percorsi per l’apprendimento basato sul lavoro, sull’apprendimento orientato alla pratica, sull’apprendimento basato sui problemi in ambienti d’apprendimento autentici e simulati nonché (ii) al ruolo e allo sviluppo professionale degli insegnanti professionali e dei formatori interni alle aziende per superare la duplice sfida della competenza (pedagogica e tecnica). Attività ■ agevolazione delle conoscenze e condivisione dell’esperienza tra i paesi partner e gli Stati membri dell’UE tramite eventi e pubblicazioni per sensibilizzare sul potenziale di sviluppo e sui benefici dell’apprendimento basato sul lavoro e per fornire informazioni al processo decisionale politico nei paesi partner; ■ promozione dei principi dell’Alleanza europea per gli apprendistati nei paesi partner dell’ETF, come fonte d’ispirazione per lo sviluppo di partenariati, politiche e azioni; ■ messa a disposizione di una consulenza politica ai paesi partner dell’ETF, in particolare l’Europa orientale e l’Asia centrale, per sostenere le azioni di sviluppo dell’apprendimento basato sul lavoro e lo sviluppo professionale degli insegnanti e dei formatori in azienda in materia di IFP; ■ creazione di un gruppo/una rete di esperti dei paesi partner sull’apprendimento basato sul lavoro/sugli insegnanti e sui formatori di IFP in azienda, per sostenere la rendicontazione delle attività e dei progressi dell’ETF in questo settore e per divulgare le conoscenze ai paesi. Risultati previsti ■ migliore processo d’informazione dei paesi partner dell’ETF, in particolare nell’Europa orientale e nell’Asia centrale, circa lo sviluppo di politiche per promuovere l’apprendimento basato sul lavoro e lo sviluppo professionale degli insegnanti e dei formatori in azienda in materia di IFP; ■ 2.4 una rete/un gruppo di esperti ben funzionante di specialisti dei paesi partner sull’apprendimento basato sul lavoro/sugli insegnanti e i formatori di IFP in azienda. Garanzia della qualità dell’IFP Giustificazione Per rispondere efficacemente alle richieste in mutamento a livello d’occupazione e di società, le politiche, i sistemi e l’offerta di IFP devono essere della massima qualità. Un’ampia gestione della qualità, che rafforzi e sostenga le culture della qualità nelle “comunità di pratica” dell’IFP, è fondamentale per la reattività e l’attrattiva dell’IFP. Come dimostrato dal processo di Torino, i paesi partner dell’ETF riprendono nelle loro relazioni una gamma di minacce alla qualità dell’IFP, che comprendono: tensione tra lo scopo e le funzioni dell’IFP e le politiche e aspettative dell’IFP; quadri istituzionali e governance frammentati; risorse insufficienti o sfruttate in modo non efficace; debole PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 40 coinvolgimento dei partner a livelli di mercato del lavoro e della società civile; sviluppo inadeguato degli insegnanti/formatori, accompagnato da un basso status sociale; qualifiche e curricula obsoleti; istituzioni d’offerta eccessivamente dipendenti o sottoregolamentate; debole articolazione tra la politica e la pratica; metodologie superate e immagine sfavorevole. Nel contempo, mentre i partner dell’ETF si impegnano a migliorare l’IFP, spesso le precondizioni per la gestione della qualità sono sottosviluppate. Lo sviluppo della qualità dell’IFP è fondamentale per il sostegno dell’ETF nei paesi partner. I sistemi di IFP nei paesi partner hanno di fronte a sé molte sfide che non possono essere affrontate tutte allo stesso tempo. L’ETF ha già collaborato con i paesi partner per sostenerli nello sviluppo di meccanismi di garanzia della qualità - in particolare a livello di offerta di formazione - e ha divulgato l’esperienza dell’UE, soprattutto nei paesi dell’Europa sudorientale e della Turchia. Ciononostante, è giunto il momento di una discussione più sistematica con i paesi partner, data la fase di sviluppo delle loro riforme in materia di IFP. La qualità dell’ETF dell’approccio sull’IFP si basa sull’approccio del “ciclo di qualità” (pianificazione, attuazione, valutazione, riesame), che può essere applicato in tutti i settori politici dell’IFP per affrontare le sfide e istituire i sistemi di gestione di qualità. Esso punta a identificare meccanismi per migliorare la qualità dell’IFP derivata dalle pratiche dei paesi partner, dall’esperienza dell’ETF e dagli approcci e strumenti della politica dell’UE. L’idea di base è quella di affrontare le diverse sfide in una prospettiva a lungo termine attraverso un approccio progressivo, creando un vocabolario preciso e controllato per il dialogo e la cooperazione tra i diversi gruppi di parti interessate, identificando le questioni attinenti alla qualità, fornendo una consulenza politica sulle politiche di potenziamento della qualità e sostenendo la creazione di una cultura della qualità, rafforzando capacità per la pianificazione, l’attuazione, il monitoraggio e il riesame sistematici. Obiettivi ■ sviluppo di strumenti metodologici per agevolare una processo di apprendimento politico strutturato nei paesi partner per i sistemi di sviluppo della garanzia della qualità in materia di IFP; ■ integrazione dei principi di garanzia della qualità nella consulenza politica dell’ETF rivolta ai paesi partner; ■ rafforzamento della dimensione di garanzia della qualità nel processo di Torino e nei temi/progetti prioritari dell’ETF. Attività ■ mappatura, analisi e valutazione della politica e della pratica di garanzia della qualità nei sistemi di IFP nelle regioni partner, al fine di identificare le lacune e le necessità per il Mediterraneo sudorientale e per tesaurizzare l’esperienza del progetto GEMM; ■ agevolazione della condivisione di conoscenze a livello di sviluppi di garanzia della qualità in materia di IFP, sia nelle regioni partner, sia nell’UE (contribuendo a conferenze, gruppi di lavoro, reti e media dell’informazione); ■ messa a disposizione di assistenza politica ai paesi partner dell’ETF nell’Europa sudorientale e in Turchia, nel Mediterraneo sudorientale, in Bielorussia e in Tagikistan; ■ sviluppo di strumenti che rafforzeranno la discussione strutturata dell’ETF nei paesi a livello di garanzia di qualità per l’IFP; ■ valutazione tramite parametri dei progressi interni dei paesi partner dell’ETF, per quanto concerne gli sviluppi della garanzia della qualità per l’IFP. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 41 Risultati previsti ■ un approccio dell’ETF rafforzato per sostenere i paesi partner nello sviluppo di un approccio più sistemico per la garanzia della qualità per l’IFP; ■ 2.5 capacità rafforzate nella governance della garanzia della qualità nei paesi partner dell’ETF. Occupazione e occupabilità Giustificazione L’occupazione è una sfida chiave in tutti i paesi partner dell’ETF. Elevati tassi di disoccupazione e di inattività - soprattutto tra i giovani e le donne - privano i paesi dei benefici completi che possono essere tratti dalle preziose risorse umane per il loro sviluppo, mentre ampi strati della popolazione sono intrappolati in lavori di bassa qualità, che non consentono loro di sviluppare le proprie competenze e di garantire la loro occupabilità a lungo termine. La mancanza di creazione di posti di lavoro e le competenze inadeguate della popolazione sono questioni fondamentali, che occorre affrontare per garantire mercati del lavoro più inclusivi e per rafforzare l’occupabilità della popolazione. Negli ultimi anni l’ETF ha sostenuto i paesi partner nell’analisi dei loro mercati del lavoro, attribuendo particolare importanza alla dimensione delle competenze, in modo da sostenerle nello sviluppo di migliori politiche e misure di occupazione e per rafforzare l’efficienza esterna dei loro sistemi di IFP. Ciononostante, gli strumenti metodologici disponibili, di cui i paesi partner possono avvalersi per catturare e analizzare i fenomeni dei mercati del lavoro per lo sviluppo di politiche solide, nonché la loro capacità di identificare le richieste presenti e future di competenze, sono ancora deboli. Occorre impegnarsi ulteriormente affinché i paesi partner possano effettivamente sviluppare e usare le informazioni relative alle competenze del mercato del lavoro per il processo decisionale politico. Obiettivi ■ consulenza politica ai paesi partner per lo sviluppo di politiche di occupazione più efficaci, concentrandosi in particolare sulle azioni a sostegno dello sviluppo delle competenze e di una migliore corrispondenza delle stesse; ■ sostegno ai paesi partner per lo sviluppo e l’utilizzo di informazioni relative al mercato del lavoro, come contributo al loro processo decisione in materia di IFP (particolare enfasi viene posta su un’ulteriore analisi del nesso tra le competenze e l’occupazione, le caratteristiche dei giovani assenti sia dai cicli d’istruzione, sia dall’occupazione, gli esiti del mercato del lavoro di specifici gruppi di popolazione, l’anticipazione della richiesta di competenze, il ruolo del settore informale da una prospettiva delle competenze, le sfide della transizione dal mondo scolastico a quello del lavoro); ■ informazioni ai servizi della Commissione europea sulle tendenze del mercato del lavoro e sugli sviluppi della politica dell’occupazione nei paesi partner dell’ETF, come contributo alla programmazione dell’assistenza finanziaria dell’UE ai paesi. Attività ■ studi analitici sulle tendenze del mercato del lavoro per fornire informazioni ai decisori politici per la progettazione delle loro politiche e misure nazionali in materia di occupazione, con una particolare enfasi sul ruolo delle competenze per un’occupabilità rafforzata; ■ sostegno metodologico per studi approfonditi dei fenomeni del mercato del lavoro pertinenti al contesto di specifici paesi partner, per esempio le competenze e l’economia informale, la transizione dal mondo scolastico al quello lavorativo, i disoccupati e le persone al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione; ■ azioni di rafforzamento di capacità per l’identificazione di strumenti appropriati che forniscono informazioni sulla richiesta futura di competenze e per la misurazione di sfasamenti di PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 42 competenze, in modo da fornire informazioni al processo decisionale politico in materia di IFP, utilizzando gli orientamenti pertinenti dell’ETF-Cedefop-OIL; ■ agevolazione della condivisione delle conoscenze tramite strumenti elettronici ed eventi mirati regionali e internazionali sulle metodologie per far corrispondere e anticipare le competenze e le buone prassi in politiche attive del mercato del lavoro; ■ rendicontazione periodica sulle tendenze del mercato del lavoro e sugli sviluppi politici in materia di occupazione nei servizi forniti dai partner all’UE; ■ identificazione dei progetti dell’UE nel settore dell’occupazione, su richiesta dei servizi della Commissione e delle delegazioni dell’UE. Risultati previsti ■ una base di informazioni solide per le politiche d’occupazione di tutti i paesi partner, che abbiano ricevuto assistenza da parte dell’ETF, e sufficiente attenzione di dette politiche alle azioni che garantiscono lo sviluppo delle competenze e una corrispondenza di queste ultime; ■ miglioramento delle capacità delle istituzioni dei paesi partner nell’utilizzare le informazioni appropriate per il monitoraggio delle tendenze del mercato del lavoro e la domanda per le competenze, come contributo per un efficace processo decisionale politico in materia di IFP; ■ accesso regolare da parte dei servizi della Commissione europea alle informazioni aggiornate sul mercato del lavoro e sulle sfide dell’occupazione nei paesi partner. 2.6 Dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità Giustificazione La maggior parte dei paesi partner dell’ETF ha condizioni di mercato difficili, che portano a una significativa emigrazione lavorativa, e molti flussi di migrazione sono intraregionali. Una mobilità lavorativa rafforzata tra i confini rende la questione delle competenze un punto da trattare a livello internazionale, mentre i sistemi d’istruzione vengono sottoposti a una pressione sempre maggiore per fornire risorse umane qualificate, sia per i mercati del lavoro nazionali, che per quelli esteri. Le azioni politiche specifiche, relative alle competenze e all’occupazione sia degli emigranti, sia degli emigranti rimpatriati, sono necessarie per agevolare la mobilità, per limitare gli effetti negativi e per aumentare i benefici delle migrazione circolare ai loro paesi di origine. Sulla base del quadro politico generale della politica in materia di migrazione esterna dell’UE (approccio globale in materia di migrazione e mobilità), che conferisce priorità al vicinato europeo, l’UE ha già firmato gli accordi di partenariato di mobilità con la Repubblica moldova (2008), la Georgia (2009), l’Armenia (2011) e il Marocco (2013) e ha avviato i dialoghi sulla migrazione con la Tunisia, l’Azerbaigian e la Giordania, che in ultima istanza potrebbero portare a simili accordi di partenariati di mobilità. Tali accordi comprendono disposizioni sull’istruzione, sui sistemi di formazione e d’occupazione e l’ETF, su richiesta della Commissione europea, deve contribuire a queste tre dimensioni. Tale aspetto è anche collegato al lavoro dell’ETF sulle qualifiche. Obiettivo Contributi alle dimensioni relative alle competenze della migrazione legale circolare e della mobilità come contributo, su richiesta della Commissione europea, per il dialogo sulla migrazione e/o per l’attuazione di accordi di partenariato di mobilità tra l’EU e i paesi partner dell’ETF. Attività ■ analisi per esaminare il nesso tra le competenze e la migrazione e il ruolo della formazione nel miglioramento delle prospettive di occupazione di potenziali migranti e dei migranti di ritorno, le PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 43 conseguenze della migrazione per i mercati del lavoro e per la necessità di sostituire competenze nel contesto dei paesi partner dell’ETF; ■ risposte alle richieste della Commissione europea per specifici contributi al dialogo in atto sulla migrazione tra l’UE e i paesi partner dell’ETF tramite contatti/missioni regolari; ■ agevolazione della condivisione di conoscenze con i paesi partner sulle misure per le competenze dei migranti come la trasparenza, il riconoscimento e la portabilità delle competenze e delle qualifiche, i meccanismi di corrispondenza tra lavoro e competenze, la convalida dell’apprendimento precedente e la reintegrazione dei migranti di ritorno, nonché per fornire ulteriori informazioni agli sviluppi politici tramite pubblicazioni, riunioni e conferenze; ■ consulenza tecnica e politica per uno sviluppo più ampio (a livello nazionale) delle competenze e per le politiche d’occupazione nel quadro della mobilità lavorativa internazionale nei paesi partner pertinenti; ■ esecuzione della selezione dei paesi per queste azioni secondo le richieste della DG Affari interni/SEAE, soprattutto quei paesi che hanno firmato accordi di partenariato di mobilità e/o che hanno avviato dialoghi sulla migrazione con l’UE, come l’Armenia, l’Azerbaigian, la Georgia, la Giordania, la Repubblica moldova, il Marocco e la Tunisia. Risultati previsti ■ contributo relativo alle competenze fornito nel dialogo sulla migrazione e/o negli accordi di partenariato di mobilità tra l’UE e i paesi partner pertinenti per un miglior funzionamento della gestione della migrazione circolare; ■ aumento e ampia condivisione con l’UE e i paesi partner pertinenti delle conoscenze e dell’esperienza sulle politiche attenenti alla trasparenza e alla portabilità delle competenze e delle qualifiche dei migranti; ■ misure politiche efficaci per affrontare le necessità di sviluppo delle competenze dei cittadini (compresi gli emigranti e i migranti di ritorno), progettate e attuate dai paesi partner. 2.7 Apprendimento imprenditoriale e capacità imprenditoriali Giustificazione Nello sforzo per una competitività migliore e un’occupazione sostenibile, i paesi partner dell’ETF si aspettano di ottenere vantaggi dalla politica e dalla pratica dell’UE e in particolare dall’orientamento politico della Commissione europea sull’apprendimento imprenditoriale, sulle disposizioni in materia di capitale umano dello Small Business Act e sui più ampi incentivi per il cambiamento, articolati nell’ambito del piano d’azione per l’imprenditorialità. Il lavoro finora svolto nelle regioni di preadesione e del vicinato sull’apprendimento imprenditoriale e sulle capacità imprenditoriali, che implicano una serie di indicatori politici, consente ai paesi partner, alla Commissione e all’ETF, attraverso la sua più ampia spinta al monitoraggio politico all’interno del processo di Torino, di determinare le sfide e le limitazioni. Le sfide principali riguardano una mancanza d’impegno da parte delle autorità dell’istruzione nella promozione dell’apprendimento imprenditoriale e, in particolare, l’imprenditoria come una competenza chiave, un servizio informativo debole in materia di capacità imprenditoriali. La condivisione delle conoscenze e delle buone prassi fornisce un’opportunità sia per i decisori politici, sia per la comunità dell’istruzione e della formazione per capire meglio come possano essere migliorate la politica e la prassi. Nel periodo 2014-17, un obiettivo di “apprendimento condiviso” è soggiacente a un sforzo più concertato da parte dell’ETF per migliorare il suo quadro di indicatori politici per le sue regioni partner, compresa una spinta più strategica a identificare una buona prassi, garantendone la qualità, in tre settori principali, considerati critici per l’occupazione e la crescita: a) la PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 44 formazione per i giovani imprenditori, b) la formazione e il mentoring per le donne imprenditrici e c) le competenze migliorate per la crescita delle imprese. Obiettivi ■ sviluppo della capacità delle istituzioni dei paesi partner e di altre parti interessate a sviluppare, monitorare e riesaminare le politiche nei settori dell’apprendimento imprenditoriale e delle capacità imprenditoriali, compresa una titolarità politica, un’attuazione e una responsabilità rafforzate. Attività Nel 2014-17 l’ETF interverrà con azioni lungo due pilastri. 1. Valutazione politica e seguito: 2. ■ aggiornamento dell’indice politico e degli strumenti di valutazione (apprendimento imprenditoriale e capacità imprenditoriali) dell’ETF nelle regioni di preadesione e del partenariato orientale, compresi la divulgazione e il trasferimento del know-how verso il vicinato meridionale; ■ valutazioni dello SBA nelle regioni della preadesione e del vicinato, comprese le raccomandazioni di miglioramento politico; ■ sostegno mirato ai paesi partner in seguito a specifiche richieste da parte della Commissione europea e del Servizio europeo per l’azione esterna; ■ organizzazione di workshop e conferenze d’interesse politico per le regioni partner dell’ETF, compresi eventi transregionali che possono fornire un valore aggiunto, innovazione ed efficienza al lavoro dell’ETF; ■ contributo al quadro analitico riesaminato per la tornata del 2014 del processo di Torino, garantendo una migliore copertura dell’apprendimento imprenditoriale e le capacità imprenditoriali, includendo le buone prassi nello sviluppo politico nei paesi partner. Strumenti di sostegno all’innovazione per i decisori politici e i professionisti: ■ consolidamento degli strumenti e della metodologia di riesame tra pari per le buone prassi ETF e sviluppo di una piattaforma virtuale di riesame tra pari; ■ creazione di reti integrate UE e transregionali di persone addette all’offerta di formazione in 3 settori (imprenditoria giovanile, formazione delle donne imprenditrici, competenze per l’internazionalizzazione delle piccole imprese); ■ analisi, sulla base dei risultati degli sviluppi UE, da parte dell’ETF di nuovi modi per adattare i criteri, gli strumenti e i metodi di valutazione per misurare il capitale imprenditoriale delle scuole professionali nei paesi partner; ■ generazione dell’innovazione nel sostegno politico dell’ETF ai paesi partner attraverso un coinvolgimento più diretto nei gruppi di lavoro politici, nei progetti e nelle reti di buone prassi dell’UE. Risultati previsti I risultati generali delle attività summenzionate nel 2017 saranno i seguenti: ■ due valutazioni SBA (2015-2017) nelle regioni di preadesione, compresa la piena capacità per una valutazione politica SBA nella regione di preadesione, con titolarità e responsabilità degli sforzi di valutazione politica trasferiti agli enti regionali (SEECEL) e ai paesi partner; PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 45 ■ due valutazioni SBA in ognuna delle regioni di vicinato, compreso un impegno più sviluppato delle parti interessate nazionali (soprattutto delle autorità dell’istruzione) nei confronti delle dimensioni del capitale umano dello SBA, con esempi di riforme politiche in linea con gli orientamenti e le raccomandazioni politiche dell’UE; ■ una piattaforma virtuale di riesame tra pari pienamente funzionante per le buone prassi nell’imprenditoria e nelle competenze aziendali, con un catalogo a rotazione di buone prassi, disponibili online e dalla qualità garantita; ■ criteri, strumenti e accordi di valutazione stabiliti per misurare il capitale imprenditoriale e la capacità delle scuole professionali nei paesi partner dell’ETF, compreso il settore delle informazioni sulle buone prassi disponibili online, partendo dai risultati degli sviluppi dell’UE. 3 Operazioni geografiche 3.1 Europa sudorientale e Turchia Risultati Tutti i paesi hanno fatto delle competenze un’elevata priorità dei loro programmi e riconoscono il ruolo fondamentale che l’istruzione e la formazione svolgono nella competitività, nella crescita sostenibile e nell’inclusione sociale. Vale la pena indicare che, in ciascuno di questi paesi, l’IFP, e più in generale i sistemi educativi in atto, sono influenzati e plasmati dai costrutti istituzionali, culturali, storici, politici ed economici specifici di ogni contesto nazionale. I progressi continuano a essere ostacolati da una combinazione di crescita economica debole, di opportunità di occupazione inadeguate e bassi tassi di creazione di posti di lavoro, nonché da uno sfasamento tra i risultati dell’istruzione e della formazione e le necessità delle competenze dell’industria. Persino la Turchia, che negli ultimi anni ha beneficiato di una forte crescita economica, non è stata in grado di creare un numero sufficiente di posti di lavoro per soddisfare le richieste della sua popolazione in crescita. I governi in tutta la regione hanno introdotto delle misure per affrontare la crisi e stanno adattando le loro politiche socio-economiche per gestire l’ambiente dinamico e per avanzare lungo il percorso europeo. I processi di Torino e di Bruges del 2012 e i riesami dello sviluppo delle risorse umane hanno sottolineato i seguenti progressi: riforme in atto a livello di apprendimento lungo tutto l’arco della vita con i quadri nazionali delle qualifiche e con i sistemi di garanzia della qualità in fase di sviluppo, nonché nell’imprenditoria, nell’apprendimento basato sul lavoro e nella formazione insegnante/formatore; garanzia di un’istruzione inclusiva come un punto dei programmi di riforma dei governi; governance del sistema e sviluppo di capacità per raccogliere e analizzare i dati e per concretizzarli in politiche. Sulla via della fine della recessione a doppia v del 2012, i paesi dell’Europa sudorientale (SEE6) stanno avviando una fragile ripresa. Si prevede che i loro PIL reali combinati crescano dell’1,7% nel 2013, dopo una diminuzione dello 0,6% nel 2012, secondo la più recente relazione economica periodica per l’Europa sudorientale della Banca mondiale (World Bank South Eastern Europe Regular 36 Economic Report, SEE RER) . Ciononostante, con l’eccezione della Turchia (rispettivamente 2,6% e 37 3.4% ), la ripresa in questi paesi non è ancora salda ed è improbabile che acceleri finché la zona euro rimarrà in recessione. 36 Relazione economica periodica per l'Europa sudorientale n.4: “Dalla recessione a doppia V a fragili riforme di recupero”; Banca mondiale, giugno 2013, in cui si fa riferimento al fatto che spesso i dati non sono affidabili. 37 Banca dati per le previsioni economiche mondiali, aprile 2013, FMI. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 46 Sfide Il documento sulla strategia d’allargamento del 2012 afferma che l’impegno politico per attuare le politiche di riforma, volte a sviluppare le competenze per l’occupazione, è spesso troppo debole. “Nelle grandi linee i mercati del lavoro non sono stati riformati e i sistemi di formazione professionale non contribuiscono a ridurre lo squilibrio tra opportunità e competenze. I lavoratori si vedono spesso costretti a cercare lavoro all’estero, il che (...) ne limita nel lungo termine il potenziale di crescita perché sottrae forza lavoro e favorisce la fuga di cervelli”. Solitamente, i paesi nell’Europa sudorientale e la Turchia ottengono risultati al di sotto della media dell’UE e dei parametri del 2020. L’eccezione notevole è per l’abbandono scolastico precoce, dove i dati disponibili indicano che la Serbia rispetta già il parametro per il 2020, ma l’Albania e la Turchia registrano tassi molto elevati di abbandono scolastico precoce. L’intera regione quindi rileva proporzioni elevate di studenti dagli scarsi risultati nello studio PISA, soprattutto in Albania ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Questo indica la presenza di problemi con la qualità scolastica, malgrado in alcuni paesi sia stata riportata un’elevata partecipazione superiore secondaria. Infine, l’intera regione incontra difficoltà a causa dei bassi tassi di partecipazione all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, persino con i valori più elevati in Serbia, essendo a meno di un terzo rispetto al paramento 2020 per l’UE. I tassi di occupazione sono al di sotto della media dell’UE e dei parametri 2020 per tutta la regione, mentre i tassi di disoccupazione giovanile in tutti paesi dell’Europa sudorientale, ma non in Turchia, superano il tasso aggregato già elevato dell’UE27 di disoccupazione giovanile. Sebbene siano stati compiuti dei progressi, i decisori politici nella regione corrono il rischio di perdere una generazione, a causa degli elevati livelli di immatricolazione nell’IFP, ma con bassa qualità e rilevanza, come indicato dai datori di lavoro. Le limitate opportunità di occupazione incoraggiano gli studenti di IFP a continuare con l’istruzione superiore; tuttavia, il mercato del lavoro per i diplomati d’istruzione superiore è sommerso e la disoccupazione tra loro è in rapido aumento. La sfida dell’occupabilità giovanile è quindi fondamentale, ma la relazione dell’ETF sui progressi dei cinque paesi candidati verso gli obiettivi del comunicato di Bruges trova poche prove del fatto che l’occupabilità dei diplomati nel settore della formazione professionale (STD 5c) venga utilizzata per migliorare la rilevanza dell’IFP. Inoltre, ad eccezione della Turchia, non vi è una base definita in modo chiaro a livello di regolamentazione nella regione per raccogliere i dati sul livello d’occupazione dei 38 diplomati IFP . Molte analisi, compresi i riesami dello sviluppo delle risorse umane dell’ETF dei paesi nella regione e le relazioni del processo di Torino, documentano la tendenza verso lavori che richiedono più competenze e verso la potenziale fornitura eccessiva di persone con qualifiche di alto livello entro il 2020. Questo sottolinea la necessità che i sistemi d’istruzione e di formazione si allineino maggiormente alle competenze emergenti del mercato del lavoro e che affrontino meglio l’occupabilità. Molti lavori nei prossimi anni richiederanno livelli di competenze medie, simili a quelle normalmente acquisite tramite i sistemi di IFP di qualità, ma la maggior parte dei fornitori di servizi di IFP nell’Europa sudorientale e in Turchia è inconsapevole oppure non è in grado di adattarsi alle future necessità di competenze. Inoltre, gli investimenti pubblici e privati nell’istruzione e soprattutto nella formazione sono ben al di sotto degli standard internazionali, nonostante la sfida di un potenziamento delle competenze della popolazione. Senza buone prospettive d’occupazione a breve e a lungo termine e senza un’istruzione adeguata, nonché un sostegno per la transizione al mondo del lavoro, i giovani e gli adulti emigrano. Il risultato è una perdita di competenze estremamente necessarie per lo sviluppo sostenibile a livello economico e sociale. Pertanto, i decisori politici devono urgentemente cooperare con le parti sociali sviluppando una visione per un’IFP basata sulla qualità rafforzata e su una rilevanza sostenuta da capacità e da un finanziamento adeguati. 38 Idem. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 47 Nello sforzo per il 2020 e con il sostegno dell’IPA “Competenze per il futuro”, i paesi dell’allargamento dovrebbero sviluppare strategie settoriali volte ad agevolare le reti di istituzioni che coinvolgono le parti interessate fondamentali per il dialogo politico e l’azione al fine di combattere un approccio frammentato che non ha raggiunto risultati adeguati. L’elemento fondamentale per questi paesi è raggiungere una visione condivisa, integrando le politiche incentrate sui cittadini e sui discenti, gli obiettivi da raggiungere, nonché una tabella di marcia su agire in tal senso. La mancata risposta a questa richiesta di azione potrebbe generare un ulteriore peggioramento della rilevanza delle competenze, che aggraverà la disoccupazione e intensificherà le sfide sociali ed economiche. Obiettivi In risposta alle sfide summenzionate, l’ETF punta a migliorare la capacità delle parti interessate principali nell’Europa sudorientale e in Turchia per rafforzare una pianificazione politica di ampio respiro in materia di sviluppo di risorse umane, un’attuazione e un monitoraggio attraverso un’analisi politica fondata su dati concreti. L’enfasi verrà posta sullo sviluppo di una visione a lungo termine per l’IFP e sulle tabelle di marcia relative all’attuazione e al monitoraggio dei progressi condivisi tra i decisori politici e le parti interessate fondamentali. L’ETF mira anche ad ammodernare i sistemi di IFP tramite una governance multilivello e dei meccanismi di garanzia di qualità. L’attenzione sarà rivolta ai cambiamenti strutturali nell’istruzione e nella formazione e alla creazione di partenariati tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione. L’ETF cerca di migliorare la rilevanza dell’offerta di IFP tramite il sostegno allo sviluppo e all’attuazione dei quadri delle qualifiche e attraverso la formazione degli insegnanti. Un aspetto importante sarà quello di guidare i paesi verso la fissazione di riferimenti per i loro quadri delle qualifiche con l’EQF. Nella formazione degli insegnanti, l’enfasi verrà posta sulla ripresa dell’esperienza dei progetti pilota, per convogliarla verso il sistema di IFP. Attività Al fine di raggiungere gli obiettivi summenzionati, gli interventi dell’ETF nell’Europa sudorientale e in Turchia si concentreranno sulle seguenti attività. L’analisi politica fondata su dati concreti sarà sostenuta in diverse modalità in tutti i paesi nella regione: con il progetto FRAME, l’ETF sosterrà la sintonizzazione delle visioni per il 2020 e le tabelle di marcia per l’attuazione. I progressi raggiunti nell’attuazione delle tabelle di marcia saranno monitorati in tutta la prospettiva a medio termine. Nel 2014 e nel 2016 avrà luogo un processo informativo da parte dei processi di Torino e di Bruges, che verrà effettuato nella regione per sostenere una politica di ampio respiro e dei miglioramenti di qualità in materia di IFP. Le analisi politiche saranno effettuate in Albania, in Bosnia-Erzegovina e in Kosovo tramite il processo di Torino, mentre i paesi candidati si impegneranno nel riesame di Bruges. Tale azione sarà integrata dalla consulenza e dall’orientamento ai membri DGFP/CCFP (Direttori generali responsabili della formazione professionale/Comitato consultivo per la formazione professionale) dei paesi candidati, per incentivare la loro partecipazione attiva e la riflessione sulla ripresa delle politiche dell’UE nei loro sistemi nazionali di IFP. L’ETF metterà a disposizione le relazioni del processo di Torino per tutti e sette i paesi e le relazioni di Bruges per i paesi candidati. L’ETF coopererà strettamente con il Cedefop sul riesame di Bruges con il coordinamento della DG EAC. L’ETF agevolerà inoltre il processo di valutazione dello Small Business Act e contribuirà a sviluppare ulteriormente lo strumento di valutazione con la DG Imprese e industria, l’OCSE, la BERS e il SEECEL (Centro dell’Europa sudorientale per l’apprendimento imprenditoriale).L’ETF stilerà poi un inventario sugli sviluppi dei quadri nazionali delle qualifiche nella regione e sui progressi di riesame nell’IFP per fornire informazioni alla relazione periodica sui progressi compiuti della Commissione. L’ETF continuerà anche il suo contributo alla programmazione IPA 2014-2020, sulla base delle richieste della Commissione. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 48 L’ammodernamento dei sistemi di IFP sarà sostenuto tramite i seguenti interventi a livello di paese: in Albania, l’ETF fornirà una consulenza per l’istituzione di centri polifunzionali per l’IFP, al fine di creare una collaborazione più efficiente tra l’istruzione e il mondo del lavoro per l’attuazione delle riforme. Questo avrà luogo in stretta cooperazione con i donatori e con la comunità internazionale attiva nel paese. L’ETF farà avvicinare le parti interessate della Bosnia-Erzegovina agli strumenti dell’UE per la garanzia della qualità e indicherà loro come diventare una parte integrante del sistema di IFP. Inoltre, l’ETF migliorerà la rilevanza dell’offerta di IFP a livello nazionale tramite il sostegno allo sviluppo e all’attuazione dei quadri delle qualifiche in Bosnia-Erzegovina, nell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, in Serbia e in Turchia. L’enfasi verrà posta sui quadri delle qualifiche in un contesto di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, collegando l’IFP, l’istruzione superiore e l’apprendimento degli adulti. Anche il riconoscimento delle competenze acquisite sarà un importante settore d’intervento. In Montenegro, l’enfasi verrà posta sulla riforma della formazione degli insegnanti in materia di IFP, basandosi sull’esperienza pilota e sul manuale sviluppato dall’ETF. Nei suoi interventi, l’ETF continuerà la sua cooperazione con il Consiglio di cooperazione regionale e fornirà una particolare sostegno al monitoraggio e all’attuazione per la strategia dell’Europa sudorientale 2020, in particolare attraverso il suo lavoro ai sensi di FRAME, dei processi di Torino e di Bruges, al fine di contribuire allo sviluppo strategico delle risorse umane nella regione. In questo contesto, l’ETF continuerà la sua cooperazione con l’ERISEE (Iniziativa di riforma dell’istruzione per l’Europa sudorientale) e il SEECEL, con la Banca mondiale e l’OCSE, che sono partner strategici a sostegno dell’attuazione della strategia per l’Europa sudorientale 2020. Risultati previsti Queste azioni porteranno a: ■ approcci di più ampio respiro per quanto concerne la pianificazione strategica in materia di IFP e la capacità di dare un seguito all’attuazione; ■ una migliore qualità nell’offerta di IFP e ■ collegamenti rafforzati tra i mondi del lavoro e dell’istruzione in un contesto di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Progetti nazionali/locali per l’Europa sudorientale e la Turchia secondo la logica d’intervento per il periodo 2014-17 Paese Albania BosniaErzegovina Obiettivo Sostegno alle politiche per il 2020 in materia di sviluppo delle risorse umane Sostegno allo sviluppo di politiche di garanzia della qualità nell’IFP PARTE III Intervento strutturale proposto 2014-17 Aiuto alla pianificazione dell’offerta di IFP, ulteriore sviluppo del quadro giuridico e sistematizzazione delle qualifiche in linea con i livelli del quadro albanese delle qualifiche. Sviluppo di una politica per la garanzia della qualità nell’IFP attraverso interventi di apprendimento politico, come iniziative di rafforzamento di capacità. Alle controparti della Bosnia-Erzegovina saranno presentati gli strumenti dell’UE e la loro rilevanza e fattibilità in Bosnia-Erzegovina. Risultati 2017 Riforma del sistema di IFP e centri polifunzionali, sostenuti all’interno di un contesto di sviluppo regionale per l’istituzione di centri pilota polifunzionali. Ulteriore sviluppo del quadro giuridico e di una sistematizzazione. Dialogo politico con le parti interessate sullo sviluppo delle politiche nazionali e piani di attuazione per la garanzia della qualità. Messa in risalto di approcci UE/EQAVET riferiti alla qualità nell’IFP. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 49 Paese Obiettivo Sostegno allo sviluppo di un quadro di base per le qualifiche. Ex Repubblica jugoslava di Macedonia Kosovo Montenegro Serbia Sostegno a politiche meglio coordinate in modo materia di competenze Sostegno allo sviluppo delle risorse umane in un contesto di apprendimento lungo tutto l’arco della vita Sostegno alla formazione professionale degli insegnanti Sostegno per uno sviluppo di ampio respiro del quadro nazionale delle qualifiche PARTE III Intervento strutturale proposto 2014-17 Sostegno continuo al comitato intersettoriale, sotto l’autorità del ministero per gli Affari civili, per lo sviluppo e l’attuazione del quadro di base per le qualifiche. Dialogo e consulenza per un approccio sostenibile e di ampio respiro. Sostegno continuo al coordinamento delle parti interessate plurime (parti sociali e ministeri) per il processo politico decisionale di sviluppo delle risorse umane in tutte le fasi del ciclo del progetto e sostegno allo sviluppo del quadro nazionale delle qualifiche. Continuo sostegno per il riesame congiunto annuale del governo del Kosovo e in particolare per la valutazione annuale del sottosettore IFP. Sostegno continuo al ministero del Lavoro e delle politiche sociali del Kosovo con l’attuazione della “strategia settoriale per l’occupazione e le politiche sociali 2014-2020”. Sviluppo di documenti politici e di piani di attuazione che si basano sui risultati in questo settore. Agevolazione della condivisione e del dialogo tra le reti scolastiche di IFP. Sostegno al Consiglio per l’IFP e l’istruzione per adulti e ad altri attori, al fine di sviluppare dei descrittori per i livelli da 1 a 5 e per garantire l’integrazione dei livelli di istruzione superiore da 6 a 8. Sostegno alla formulazione e all’attuazione della legislazione e all’attuazione di una struttura sostenibile per il quadro nazionale serbo delle qualifiche. Sostegno per lo sviluppo dei consigli settoriali per le competenze. Risultati 2017 Sostegno all’attuazione del quadro di base per le qualifiche con lo scopo di sviluppare le qualifiche in almeno 3 settori economici e fornite in istituti pertinenti d’istruzione e di formazione, sia negli enti, sia nel distretto di Brčko. Miglior coordinamento dell’esame del piano d’azione (2017-2020) della strategia di IFP con la strategia per l’occupazione e per la nuova istruzione (in futuro); quadro nazionale delle qualifiche in riferimento all’EQF. La tabella di marcia concordata, che riprende tutte le iniziative relative allo sviluppo delle risorse umane in una strategia di ampio respiro e che coinvolge le parti interessate nazionali, comincia a essere applicata. La priorità viene attribuita al seguito delle riforme già iniziate nell’attuazione del programma operativo pluriennale. Documenti politici disponibili per la ripresa della formazione IFP degli insegnanti in servizio, approvazione del piano d’attuazione. Operatività della rete scolastica IFP per l’attuazione della strategia di formazione IFP degli insegnanti in servizio. Il quadro nazionale serbo delle qualifiche avrà come principale punto di riferimento il quadro europeo delle qualifiche e comprenderà il sostegno per il riconoscimento e la convalida dell’apprendimento non formale e informale. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 50 Paese Turchia Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-17 Risultati 2017 Sostegno allo sviluppo del quadro turco delle qualifiche per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita Sostegno al coinvolgimento degli attori privati (parti sociali, camere, associazioni professionali) nel quadro turco delle qualifiche e nei sistemi nazionali delle qualifiche professionali, in cooperazione con le parti interessate pubbliche, i beneficiari dei progetti UE e della delegazione UE. Continua consulenza alla delegazione dell’UE e al dipartimento per la cooperazione con l’UE del ministero del Lavoro e della previdenza sociale sul quadro turco delle qualifiche e sui sistemi nazionali delle qualifiche professionali. Il quadro turco delle qualifiche ha dato avvio all’attuazione (decisione sulla governance, garanzia della qualità e questioni decise sul coordinamento), i sistemi nazionali delle qualifiche professionali hanno ampliato l’attuazione in Turchia e un numero cospicuo di adulti è certificato. Il quadro turco delle qualifiche è operativo al di là dei sistemi nazionali delle qualifiche professionali e integra il ministero dell’Istruzione nazionale e le qualifiche d’istruzione superiore, di cui alcune sono già registrate nel registro del quadro turco delle qualifiche. Fase I FRAME (20132014), titolo IV Fase II FRAME (20152017), da confermare Sostegno all’attuazione e al monitoraggio della tabella di marcia per le competenze 2020, garantendo al contempo le sinergie e la complementarietà con gli sviluppi, secondo la strategia regionale per l’Europa sudorientale 2020. Dialogo e condivisione a livello nazionale e regionale. Regione Europa sudorientale e Turchia Sostegno a DGFP/CCFP Sostegno ai paesi dell’allargamento per il dialogo e gli interventi nei comitati competenti per gli sviluppi futuri dell’IFP e per potenziare l’applicazione delle decisioni nei sistemi nazionali. Sostegno alla Commissione europea Sostegno al ciclo di progetti UE; relazioni annuali sui progressi Analisi politica processo di Torino 2014 & 2016; processo di Bruges 2014 & 2016; processo di valutazione SBA. PARTE III Monitoraggio della tabella di marcia per lo sviluppo delle competenze "Sviluppo delle risorse umane 2020” con un particolare riferimento all’obiettivo nazionale e regionale della strategia per l’Europa sudorientale 2020. Sostegno continuo ai membri DGFP/CCFP (paesi candidati) con l’attuazione del programma di Bruges, come parte delle riforme in materia di IFP. Sostegno alle schede settoriali, alla programmazione e al monitoraggio di IPA "Sviluppo delle risorse umane 2014-2020”. Contributo alla relazione periodica della Commissione europea per l’Europa sudorientale e la Turchia. Relazioni del processo di Torino per l’Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Kosovo, l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, il Montenegro, la Serbia e la Turchia e una relazione regionale. Relazioni del processo di Bruges per l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, il Montenegro, la Serbia e la Turchia e una relazione PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 51 Paese Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-17 Risultati 2017 regionale. Agevolazione della rendicontazione dello SBA nel 2015 in cooperazione con il SEECEL. Sostegno consultivo alla rendicontazione dello SBA nel 2017, che verrà eseguita dai paesi. 3.2 Mediterraneo sudorientale Risultati In seguito alla presa di coscienza del mondo arabo, l’agenda politica nella regione e con essa il sostegno dell’UE e di altri donatori si sono concentrati sulla creazione di posti di lavoro, in particolare con un aumento del finanziamento per le PMI, sui progetti in materia di IFP per migliorare l’occupabilità giovanile, le capacità imprenditoriali per le donne e lo sviluppo di sistemi di governance inclusivi e trasparenti. Diversi paesi nella regione avevano già dato avvio ad ampie riforme in materia di IFP prima del 2011. Ciononostante, i progressi nell’attuazione durante il periodo successivo alla primavera araba sono stati lenti nella maggior parte dei casi, anche a motivo dell’instabilità politica, del carattere transitorio dei governi che si sono succeduti al potere dal 2011 oppure a causa della necessità di dare priorità a risposte a breve termine alla situazione di emergenza creata dopo la summenzionata presa di coscienza. Parallelamente e al fine di affrontare i pressanti problemi e le richieste a livello socio-economico per una governance inclusiva e partecipativa, i paesi si sono spostati verso la definizione di visioni nuove o riesaminate dell’IFP, che aspirino ad avere una più forte componente sociale, che forniscano assistenza a gruppi speciali e che offrano una maggiore coesione territoriale (il Marocco ha stilato un progetto di una nuova strategia in materia di IFP, la Libia lo farà nei prossimi anni, la Tunisia ha avviato un’ampia consultazione nazionale). Il processo di Torino del 2012 conferma l’attenzione crescente riservata alle questioni di IFP nei paesi del Mediterraneo. I progressi sono stati compiuti sul fronte della governance ed è possibile osservare tendenze verso una decentralizzazione geografica (Tunisia e Marocco), verso una più ampia partecipazione delle parti interessate e verso un maggiore coinvolgimento del settore economico. Sfide Anche una razionalizzazione rafforzata e un maggior coordinamento tra le agenzie governative coinvolte nell’IFP rappresentano una tendenza che sta portando alla riconsiderazione delle strutture istituzionali (Egitto, Palestina). I cambiamenti nella governance sono, per loro natura, lenti e attualmente molte di queste tendenze sono comunque solo in fase iniziale. Per quanto riguarda l’efficienza interna, la sfida della qualità rimane elevata. I paesi si sono concentrati su un’espansione quantitativa per offrire assistenza ai numerosi nuovi partecipanti ai sistemi d’istruzione (si stima che il 60% della popolazione sia al di sotto dei 30 anni di età e che un terzo sia al di sotto dei 15 anni di età). In molti casi l’espansione quantitativa è stata condotta a discapito della qualità. Mentre la maggior parte dei paesi è impegnata in diverse iniziative per riformare i curricula e i metodi pedagogici, migliorando i locali o le attrezzature, tali iniziative sono spesso al livello di fasi pilota e non vengono integrate nel sistema. Per quanto concerne l’efficienza esterna, il miglioramento della rilevanza dell’offerta di IFP per le necessità del mercato del lavoro e la diversificazione dell’offerta di IFP, per fornire assistenza ai diversi gruppi target e in particolare alle donne (solo una donna su quattro è attiva), e l’elevato livello dei giovani al di fuori dell’istruzione e del mercato del lavoro (si stima che un terzo della popolazione non sia né in un ciclo d’istruzione, né di formazione, né nell’occupazione NEET) restano una priorità. In tale contesto, per aumentare la rilevanza e l’attrattiva, molti paesi sono PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 52 passati verso lo sviluppo dei quadri delle qualifiche. La fase di sviluppo varia notevolmente da paese a paese (Tunisia, Marocco, Giordania, Libano, Palestina, Egitto). I quadri nazionali delle qualifiche stanno anche attirando una maggior attenzione in qualità di strumento per agevolare la mobilità. Come misura per sostenere l’occupazione, una maggior attenzione viene prestata alla promozione dell’imprenditoria (Libano, Tunisia, Marocco). Obiettivi Sulla base dei progressi finora raggiunti e delle tendenze nella regione, lo scopo principale sarà quello di migliorare la governance e la qualità dell’IFP come strumento per aumentare l’occupabilità giovanile, nonché l’inclusione e la partecipazione sociale. La qualità e la governance saranno fondamentali per il raggiungimento di tali obiettivi. La qualità dei sistemi di IFP rimane una questione precipua e, sebbene esistano progetti pilota di buona qualità, un approccio di ampio respiro per garantire, gestire e sviluppare la qualità risulta ancora mancante. La governance multilivello, compreso lo sviluppo di nuovi meccanismi per aumentare la partecipazione, il coordinamento, la responsabilità e l’efficienza, resta un punto importante del programma. Lo sviluppo dei quadri delle qualifiche rimarrà una priorità. Nei paesi dove il processo ha già avuto avvio e dove c’è un buon livello di comprensione, di consapevolezza e di capacità, l’enfasi verrà posta sulle strutture di governance dei quadri nazionali delle qualifiche e sulla loro presentazione al pubblico. In altri paesi, dove il processo è meno avanzato, ci si concentrerà sullo sviluppo delle esperienze a livello settoriale, sugli approcci dei risultati dell’apprendimento e sull’aumento della comprensione e delle capacità su quanto comporti lo sviluppo di un quadro nazionale delle qualifiche. L’apprendimento imprenditoriale e le capacità per la crescita imprenditoriale dovrebbero essere oggetto di ulteriore attenzione, allo scopo di definire misure attuative su come rafforzare l’offerta di competenze per le PMI, che rappresentano la colonna portante delle economie della regione, comprese questioni collegate non soltanto alla pertinenza dell’IFP iniziale, bensì anche alla formazione delle start-up, alla crescita e all’accesso ai mercati internazionali e alla continuità data ai meccanismi di formazione in generale. Per quanto concerne le questioni relative alla mobilità, la strategia dell’ETF nei prossimi quattro anni si concentrerà sulla promozione della dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità, con un’enfasi posta sulla trasparenza, sul riconoscimento e sulla portabilità delle competenze e delle qualifiche, tramite azioni specifiche a livello di paese e di regione sulla dimensione transnazionale delle qualifiche. L’ETF continuerà a fornire un’analisi per paese sulla composizione delle competenze dei flussi migratori e sugli schemi relativi alle competenze, che possono agevolare la reintegrazione dei migranti. Considerando le diverse fasi del ciclo politico e analizzando le più elevate richieste di responsabilità e la pressione per il rispetto delle aspettative, si prevedono il sostegno e lo sviluppo delle capacità per il monitoraggio e l’attuazione delle riforme, per i quali il processo di Torino rimarrà lo strumento principale. Attività Oltre alle azioni mirate per paese sui settori prioritari summenzionati, durante la prospettiva a medio termine, l’intervento dell’ETF a livello regionale si concentrerà sui seguenti elementi: ■ qualifiche e mobilità: da una prima fase di sensibilizzazione, di istituzione e di sviluppo di capacità dei gruppi settoriali delle parti interessate plurime dei paesi (in Marocco, Tunisia, Egitto, Giordania) e di sviluppo di strumenti tecnici per l’aumento della trasparenza delle qualifiche (profili comuni, glossario, banche dati informatiche), la cooperazione si sposterà, nella nuova prospettiva a medio termine, verso un livello politico, con la creazione di un comitato strategico Euromed, che dovrebbe concordare metodologie per il confronto di qualifiche nord-sud e sud-sud, sulla base dell’esperienza di fissazione di riferimenti dell’EQF. Le azioni pilota saranno concordate dal comitato strategico per consentire la verifica della metodologia e per dimostrare il suo valore aggiunto per gli scopi della mobilità e/o per i miglioramenti del sistema basato sul paese. Tale PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 53 progetto sosterrà l’attuale dialogo dell’UE sui partenariati per la migrazione e la mobilità, istituiti con i paesi nella regione, e integrerà gli sforzi profusi attualmente a livello nazione per sviluppare i quadri nazionali delle qualifiche. A tal fine e alla luce dei progressi realizzati in altri paesi (Libano, Palestina) sulle qualifiche, il progetto potrebbe essere ampliato. ■ Occupabilità dei giovani e delle donne: l’ETF continuerà a sostenere il dialogo politico regionale collegato all’occupazione, coinvolgendo tutti i paesi nella regione. L’ETF propone un approccio strategico più mirato, spostando l’attenzione dei riesami biennali sull’occupabilità verso questioni specifiche, oltre all’aggiornamento annuale dei dati per paese e alle schede di occupabilità. Nel 2014, ad esempio, l’enfasi verrà posta sulle politiche attive del mercato del lavoro per sostenere l’occupazione giovanile. Un riesame generale della situazione dell’occupazione nelle regione potrebbe essere compiuto con un intervallo temporale più ampio (da tre a quattro anni), per consentire ai cambiamenti di diventare evidenti. Tali riesami vengono utilizzati non solo per gli scambi regionali nel quadro dell’Unione per il Mediterraneo, ma anche per i forum politici di alto livello e per sostenere gli specifici paesi, che danno avvio allo sviluppo di strategie di occupazione. Data la pressione sociale derivante dall’elevato numero di giovani al di fuori dell’istruzione e dei mercati del lavoro, la diversificazione dell’offerta in materia di formazione (al fine di occuparsi degli abbandoni, dei NEET, delle persone nell’economia informale o inattive sul mercato del lavoro) e per rafforzare l’accesso alle opportunità di sviluppo delle competenze, sia all’interno, che all’esterno dei sistemi formali di IFP, nonché sviluppando ulteriormente gli apprendistati o le opportunità di apprendimento basato sul lavoro, potrebbe essere l’enfasi degli interventi futuri a livello nazionale o regionale. ■ Apprendimento imprenditoriale e competenze per le micro e le piccole e medie imprese. La valutazione del 2013 della Carta euromediterranea, svolta dalla DG ENTR, dall’OCSE, dalla BEI e dalla BERS, ha confermato la necessità di sviluppare politiche coerenti di apprendimento imprenditoriale in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Mentre i paesi dispongono di una vasta gamma di buone prassi, sussiste un potenziale di scambio transnazionale e di integrazione di queste ultime. A tal fine, l’ETF, nel corso della prospettiva a medio termine (oltre alle azioni basate sui paesi, ovunque ci sia un impegno da parte del paese), si concentrerà sullo scambio regionale, coinvolgendo tutti i paesi per uno scambio di buone prassi nei settori dell’apprendimento imprenditoriale e dello sviluppo delle competenze e integrerà questi esempi negli sviluppi a livello di sistema. Si cercherà una complementarietà con l’iniziativa per la creazione di posti di lavoro dell’Unione per il Mediterraneo e con le attività che rientrano nella Rete europea delle imprese. Nel quadro del programma di cooperazione industriale dell’Unione per il Mediterraneo, l’ETF sosterrà inoltre il maggiore allineamento della Carta con lo Small Business Act per l’Europa. La terza valutazione della Carta euromediterranea delle imprese potrebbe aver luogo durante il periodo della prospettiva a medio termine. ■ Inoltre e in seguito all’accordo tra la DG EAC e la DG DEVCO, l’ETF attuerà il progetto, finanziato dall’UE, dal titolo “Governance per l’occupabilità nel Mediterraneo” (Governance for Employability in the Mediterranean, GEMM) fino alla metà del 2016. Il progetto, che coinvolge tutti i paesi nella regione, affronta le questioni attinenti alla governance e alla qualità con un’enfasi rivolta al rafforzamento di capacità a livello nazionale e subnazionale. Il progetto GEMM e il programma di lavoro dell’ETF saranno complementari, in particolare nei paesi laddove sussiste un lavoro specifico sulle questioni di governance (per esempio il Marocco e la Tunisia). La mappatura del progetto GEMM si inserirà nel processo di Torino del 2014 e del 2016 e sarà di particolare rilevanza nei paesi in cui sussiste un impegno per lo sviluppo di strategie di ampio respiro in materia di IFP (per esempio la Libia) oppure per il monitoraggio dei progressi di riforme. Le lacune identificate tramite la mappatura del progetto GEMM fungeranno da base informativa per le future azioni dell’ETF a livello nazionale o regionale. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 54 Queste priorità sono in linea con la politica di vicinato dell’UE e con la valutazione del 2012 della messa a disposizione di un nuovo vicinato europeo. Per il vicinato meridionale, la creazione di posti di lavoro e il sostegno alle PMI, assieme alla creazione di radicate democrazie, comprese le questioni relative alla disuguaglianza di genere e alle disparità territoriali, sono stati considerati prioritari. Mentre viene riconosciuta la necessità di un approccio più differenziato sulla base del principio “more for more”, l’Unione per il Mediterraneo offre un quadro per la cooperazione regionale e il dialogo, cui dovrebbero contribuire le summenzionate iniziative regionali dell’ETF. La grande maggioranza dell’assistenza alla regione da parte dell’UE nel settore dell’IFP viene fornita tramite accordi bilaterali. Oltre alle iniziative che si concentrano direttamente sulla riforma dell’IFP, si prevede che nel prossimo periodo ci sarà una tendenza verso l’inclusione dello sviluppo delle competenze all’interno dei programmi di sviluppo economico o di sviluppo del settore privato. L’ETF continuerà a mettere a disposizione le sue risorse e la sua profonda conoscenza della regione per sostenere la progettazione delle nuove operazioni finanziate dall’UE e per il costante seguito fornito ai progressi raggiunti. L’ETF continuerà a sostenere il partenariato di mobilità tra l’UE e il Marocco e il dialogo per la migrazione e la mobilità avviati con la Tunisia e la Giordania nella regione, sulla dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità. L’ETF continuerà a cooperare con il segretariato dell’Unione per il Mediterraneo, fornendo informazioni e scambiando analisi e prassi. In termini di nuova cooperazione, l’ETF rafforzerà la cooperazione con la fondazione Anna Lindh e con ARLEM nel settore della governance multilivello. La cooperazione con gli altri donatori nel settore continuerà e sarà rafforzata secondo le necessità, per garantire il coordinamento e le sinergie delle azioni a livello nazionale e regionale. Risultati previsti Entro il 2017 si prevede che le attività menzionate portino ai seguenti risultati: ■ tramite i riesami dell’ETF a livello di occupabilità, un rafforzamento del dialogo politico regionale e una comprensione potenziata nei settori dell’occupabilità giovanile e dell’apprendimento imprenditoriale, secondo la politica dell’Unione per il Mediterraneo e secondo i forum politici mirati; ■ sviluppo ed esame di nuovi approcci e metodologie per l’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche, per l’apprendimento imprenditoriale e la governance multilivello e miglioramento delle capacità delle parti interessate per la loro attuazione; ■ contributo del processo di Torino al miglioramento dei dati concreti, sostegno dato allo sviluppo di strategie nazionali (laddove pertinenti) e scambio di prassi tra paesi nella regione; ■ istituzione di un forum appropriato per il dialogo politico sulle qualifiche Euromed ed esame e accordo su una metodologia per la fissazione di riferimenti nella regione Euromed. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 55 Progetti nazionali e locali per il Mediterraneo sudorientale secondo la logica d’intervento per il periodo 2014-17 Paese Algeria Egitto Israele Obiettivo Creazione di reti ed esposizione alle buone prassi nella regione e oltre (da confermare) Sostegno all’analisi delle sfide e delle opzioni politiche per la riforma dell’istruzione e della formazione tecnica e professionale (IFTP) in Egitto attraverso i processi partecipativi, fondati su dati concreti, durante una complessa transizione politica nel paese. Rafforzamento delle reti fondamentali nel paese, che possono contribuire in modo efficace alla riforma dell’IFTP. Creazione di reti e sostegno allo sviluppo di collegamenti più vicini con le politiche e le prassi dell’Unione europea. Rafforzamento dello scambio e del dialogo con l’UE e con altri paesi partner dell’Unione tramite la partecipazione alle iniziative di progetti regionali e sostegno al dialogo con gli altri paesi nella regione. Intervento strutturale proposto 2014-2017 Risultati previsti Partecipazione ai progetti ed eventi regionali e istituzionali Attraverso la partecipazione alle iniziative regionali e al processo di Torino (cioè il progetto regionale GEMM) e agli eventi istituzionali, esposizione delle controparti algerine ai modelli e alle prassi dell’UE/dei paesi partner nel settore della governance multilivello in materia di IFP e dell’analisi politica. Possibile utilizzo da parte delle controparti algerine di entrambe le iniziative per fornire informazioni al dibattito politico nel campo dell’IFP. Partecipazione ai progetti ed eventi regionali e istituzionali. Attuazione del processo di Torino nel 2014 e 2016 come strumento per sostenere i processi decisionali politici in materia di IFTP nel paese. Sostegno alle iniziative per la riforma dell’IFTP, che possono essere avviate dal governo egiziano di transizione, nonché da quelli successivi, in questo periodo, in sinergia con le attività di sostegno dell’UE. Partecipazione alle iniziative di condivisione della conoscenza con gli Stati membri dell’UE e con altri paesi partner. Partecipazione ai progetti ed eventi regionali e istituzionali. PARTE III Contributo dell’analisi politica del processo di Torino nel 2014 e nel 2016 all’istituzione del programma politico per l’IFTP in un momento di complessa transizione politica. Rafforzamento delle capacità nazionali per progettare e attuare la riforma dell’istruzione e della formazione tecnica e professionale tramite la partecipazione dell’Egitto alle attività regionali e istituzionali dell’ETF. Attraverso la partecipazione alle iniziative regionali e al processo di Torino (cioè il progetto regionale GEMM) e agli eventi istituzionali, esposizione delle controparti israeliane ai modelli e alle prassi dell’UE/dei paesi partner nel settore della governance multilivello in materia di IFP e dell’analisi politica. Possibile utilizzo da parte delle controparti israeliane di entrambe le iniziative per fornire informazioni al dibattito politico nel campo dell’IFP. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 56 Paese Obiettivo Sostegno alle parti interessate pertinenti e ai decisori politici giordani in materia di IFTP nell’esame, nella valutazione e nella scelta delle opzioni politiche per la riforma dei loro sistemi di IFTP. Giordania Rafforzamento delle capacità nazionali nelle diverse fasi del ciclo politico, compresa l’attuazione politica e il monitoraggio e la valutazione della riforma del settore dell’occupazione e dell’IFTP. Intervento strutturale proposto 2014-2017 Nel quadro del processo di Torino, e come uno dei tre paesi pilota, la Giordania viene sostenuta dall’ETF nell’esecuzione di una valutazione di impatto ex-ante del proprio sistema di IFTP nel 2014. A continuazione di quanto sopra indicato, sono previsti ulteriori interventi dell’ETF che puntano al rafforzamento delle capacità nazionali per l’analisi politica, le scelte politiche, l’attuazione, il monitoraggio e la valutazione della riforma del sistema di IFTP. In cooperazione con il ministero dell’Istruzione e dell’istruzione superiore, l’OIL e l’UNESCO, il progetto si concentrerà sui seguenti livelli: riforma dei curricula - compreso il completamento dei curricula e dei relativi manuali; - Libano Imprenditoria come competenza trasversale fondamentale - - fase pilota di esame; i curricula vengono sperimentati in una fase pilota in scuole selezionate nel 2014 e i risultati della valutazione della fase pilota forniscono informazioni al piano d’azione per integrare i moduli sull’imprenditoria in tutte le scuole allo stesso livello e a tutti i livelli dell’istruzione; messa a punto di una strategia e di un piano d’azione per integrare l’imprenditoria in tutte le scuole al livello secondario IFTP (2014-2016); saranno progressivamente coperti tutti i livelli dell’istruzione (2016 e oltre); definizione e adozione di un quadro per l’imprenditoria lungo tutto l’arco della vita in Libano. Le attività del progetto comprenderanno azioni per il rafforzamento delle capacità (per riformare i curricula, per fornire moduli in materia di imprenditoria e per monitorare e valutare i risultati dei curricula), la divulgazione e la creazione di reti per i professionisti, i decisori politici, le parti sociali, la società civile sull’imprenditoria e sulle questioni attinenti all’apprendimento imprenditoriale; PARTE III Risultati previsti Identificazione delle opzioni politiche per l’attuazione efficace della riforma dell’IFTP in Giordania e valutazione delle parti interessate giordane con il sostegno dell’ETF tramite l’attuazione del processo di Torino (modalità di valutazione d’impatto ex-ante). Rafforzamento delle capacità delle parti interessate giordane per un’analisi politica, un’attuazione, un monitoraggio e una valutazione efficaci al fine di eseguire questi esercizi autonomamente. Messa a disposizione dei curricula e del relativo materiale d’insegnamento per tutte le scuole ai livelli secondari di IFTP e per tutti gli altri livelli di istruzione. Introduzione di una strategia e di un piano d’azione per l’integrazione dell’imprenditoria a tutti i livelli d’istruzione e possibile attuazione in modo indipendente da parte del paese. Sviluppo e accordo su un quadro per l’apprendimento imprenditoriale lungo tutto l’arco della vita. Introduzione di una struttura di direzione per l’apprendimento imprenditoriale in Libano, compresi i decisori politici a livello governativo, le parti sociali e la società civile. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 57 Paese Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-2017 In seguito allo sviluppo e all’adozione del quadro nazionale libanese delle qualifiche, il progetto si concentrerà sui seguenti livelli; 1) quadro giuridico/istituzionale - progetto e adozione di un atto giuridico e creazione di un quadro istituzionale scelto come modello per la governance del quadro nazionale delle competenze; Quadro nazionale delle qualifiche 2) rafforzamento di capacità e consulenza politica in sostegno alla messa in operazione del quadro nazionale delle qualifiche (compreso il completamento dei processi e delle procedure del processo di fissazione dei riferimenti); 3) divulgazione e creazione di reti - sviluppo di un piano di comunicazione del quadro nazionale libanese delle qualifiche; Risultati previsti Introduzione e attuazione di un quadro giuridico e istituzionale per il quadro nazionale delle qualifiche libanese. Esame e attuazione del processo e delle procedure per la fissazione dei riferimenti. Informazioni fornite a tutte le parti coinvolte sulle procedure e sul processo per fissare i riferimenti delle qualificheCapacità dei promotori dell’offerta nel far riferire le proprie qualifiche al quadro nazionale libanese delle qualifiche. 4) maggior utilizzo e applicazione del quadro nazionale delle qualifiche in Libano. Libia Sviluppo di una strategia di ampio respiro del settore dell’IFP Attuazione del piano nazionale delle qualifiche Il sostegno consisterà principalmente nel rafforzamento di capacità e nell’agevolazione del processo di sviluppo di una strategia in materia di IFP. Tale approccio comprenderà l’organizzazione di workshop, dove verranno presentati esempi di strategie di IFP sviluppate da altri paesi, l’organizzazione di visite di studio ai paesi che hanno sviluppato strategie di IFP (per esempio il Marocco), fornendo esperienze nell’agevolazione dei workshop. Sostegno alla presentazione al pubblico del quadro nazionale delle qualifiche (rafforzamento di capacità di più ampi gruppi di parti interessate per introdurre il concetto di risultati dell’apprendimento), sostegno per definire la struttura della governance. Marocco Palestina Rafforzamento della governance dell’IFP a livello territoriale nella regione di TangeriTetuan Analisi delle necessità in materia di competenze a livello locale, rafforzamento di capacità per i diversi gruppi di parti interessate a livello regionale ecc. Sostegno allo sviluppo locale del settore C tramite un approccio integrato di IFP continua e di convalida delle competenze acquisite Rafforzamento di capacità per gli attori pertinenti nei processi di sviluppo delle qualifiche; lo sviluppo dei curricula di formazione professionale continua oppure la convalida dell’apprendimento non formale e informale; determinazione di lezioni e raccomandazioni. PARTE III Istituzione di un gruppi di parti interessate plurime. Definizione di una tabella di marcia. Formazione e sostegno forniti al gruppo di parti interessate plurime sugli elementi chiave del processo. Approvazione di un piano globale di attuazione. Istituzione di un ente per la governance. Esecuzione dell’analisi dell’offerta di IFP e delle necessità in materia di competenze a livello regionale. Completamento del rafforzamento di capacità per la regionalizzazione dell’IFP al dipartimento per la formazione professionale. Completamento delle azioni di rafforzamento di capacità degli attori locali. Approvazione di un piano d’azione per l’attuazione dell’iniziativa pluriennale da parte del comitato direttivo del progetto. Identificazione mirata del settore economico e del territorio locale specifico cui si rivolge il progetto. Identificazione mirata e analisi delle qualifiche cui si rivolge il progetto. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 58 Paese Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-2017 Rafforzare la governance territoriale nella regione di Medenina Divulgazione dei risultati in altre regioni della Tunisia; agevolazione della discussione sulle lezioni apprese; sostegno per definire gli orientamenti politici sulla “regionalizzazione dell’IFP”. Apprendimento imprenditoriale Consulenza politica per definire una politica/strategia su come inserire nell’IFP le capacità imprenditoriali; rafforzamento di capacità. Cooperazione con la GIZ. Tunisia PARTE III Risultati previsti Discussioni con il governo sulle raccomandazioni fondate su dati concreti per lo sviluppo di un approccio strategico per la governance regionale dell’IFP e dell’occupazione. Nel governorato di Medinina, istituzione del coordinamento delle parti interessate regionali e sua operatività per affrontare le questioni regionali in materia di IFP e di occupabilità. Divulgazione di una serie di schede tecniche per quanto riguarda alcune attività di strutturazione per realizzare la governance regionale a tutte le regioni e alle parti interessate nazionali, come un contributo per un approccio nazionale alla governance regionale. Una visita studio che impegna sia le parti interessate regionali, sia quelle nazionali come iniziativa preliminare, che crea fiducia, per impegnare diverse parti interessate nel processo di riforma. Nomina di un’équipe nazionale tecnica per elaborare le raccomandazioni del riesame e per proporre una tabella di marcia per lo sviluppo della strategia Identificazione dei principali pilastri della strategia. Offerta del sostegno tecnico su base regolare all’équipe tramite workshop e formazione a distanza. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 59 Paese Obiettivo Qualifiche EuroMed Regionale Occupazione e occupabilità giovanile Apprendimento imprenditoriale e competenze per le piccole e medie imprese. Intervento strutturale proposto 2014-2017 Risultati previsti L’approfondimento e l’espansione dell’ambito di applicazione della fase 1 del progetto regionale sulle qualifiche (Marocco, Tunisia, Egitto, Giordania) comprenderanno la creazione di un ente di coordinamento regionale, il comitato strategico EuroMed, comprensivo dei decisori politici ad alto livello dei paesi partner, della Commissione europea e degli Stati membri dell’UE. Si prevede che il comitato istituisca una relazione con il gruppo consultivo dell’EQF. Il progetto avvierà lo sviluppo di strumenti per il riconoscimento delle qualifiche, compresa una metodologia per confrontare le diverse qualifiche nazionali e i sistemi e una banca dati condivisa di qualifiche e standard. Saranno inoltre avviate azioni pilota per esaminare tali strumenti e approcci. Saranno effettuate azioni di rafforzamento di capacità per sostenere le équipe tecniche nazionali nei paesi partecipanti, in particolare nel loro sviluppo e adattamento di strumenti e metodologie per analizzare e confrontare le qualifiche. I risultati di questo progetto vengono ripresi nell’attuazione del partenariato di mobilità UEMarocco e forniscono contributi ai dialoghi per la migrazione e la mobilità con la Giordania e la Tunisia. Istituzione del comitato strategico EuroMed e sua gestione del progetto. Acquisizione da parte delle équipe tecniche nazionali delle capacità per applicare indipendentemente gli strumenti e i metodi per l’analisi e il confronto delle qualifiche. I risultati di questo progetto vengono ripresi nell’attuazione del partenariato di mobilità UEMarocco e forniscono contributi ai dialoghi per la migrazione e la mobilità con la Giordania e la Tunisia. Messa a disposizione di analisi regionali e condivisione di prassi a sostegno del dialogo regionale con l’UE. Per quanto concerne l’occupazione e soprattutto l’occupazione giovanile, l’ETF organizzerà la terza edizione del forum di leader politici sulla base dei risultati del forum di Marsiglia del 2013. Come seguito alla valutazione SBA nel 2013, sarà organizzata un’attività regionale per la condivisione delle buone prassi nella regione e oltre, in materia di competenze per sostenere la creazione e la crescita di PMI e su come aumentare progressivamente le buone prassi. PARTE III Organizzazione del terzo forum ad alto livello nel 2014 in Italia e decisione in merito alle azioni di seguito. Aggiornamento a cadenza annuale delle schede di occupabilità per paese per il Mediterraneo sudorientale (SEMED). Preparazione e divulgazione di un breve documento politico sull’occupazione e sull’occupabilità giovanile. Condivisione delle buone prassi a livello nazionale tra i paesi della regione Sostegno fornito all’ICWG (gruppo di lavoro per la cooperazione internazionale). PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 60 Paese Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-2017 Risultati previsti GEMM – Governance per l’occupabilità nel Mediterraneo Come seguito alla mappatura e all’analisi dei sistemi di governance dell’IFP eseguite nel 2013 e con un’enfasi sul livello nazionale e subnazionale nei paesi SEMED, i risultati e l’analisi saranno ripresi nel rafforzamento di capacità e nelle azioni di creazione di reti. Lo scopo è quello di esporre la popolazione target alle buone prassi sulla governance dell’IFP, tramite l’organizzazione della prima conferenza regionale e della visita di studio in uno dei paesi SEMED (Marocco). I progetti pilota verranno selezionati e i programmi di attuazione e di rafforzamento di capacità saranno organizzati sia per i decisori politici, sia per le parti sociali, nonché per i rappresentanti dei progetti pilota. Aumento nella regione SEMED delle conoscenze e della sensibilizzazione per quanto riguarda i diversi approcci alla governance dei sistemi di IFP, per una migliore occupabilità giovanile e femminile. Esposizione della politica in materia di IFP, dei decisori politici e delle parti sociali nella regione SEMED all’UE e alle esperienze SEMED nel campo della governance multilivello, per una migliore occupabilità giovanile e femminile. Sostegno alla Commissione europea Sostegno al ciclo di progetti UE. Relazioni annuali sui progressi. Richieste aggiuntive. Analisi politica Processo di Torino 2014 e 2016. Quadri delle qualifiche e qualifiche 3.3 Sostegno ai progetti UE e SPSP in Marocco, Tunisia, Algeria, Libia, Egitto, Giordania, Libano e Palestina. Relazioni annuali sui progressi per il Marocco, la Tunisia, l’Egitto, la Giordania, il Libano, Israele e la Palestina. Preparazione delle relazioni del processo di Torino entro il mese di settembre. Analisi TRP regionale convalidata durante il forum dei leader politici nel mese di novembre 2014. Inventario e studi tematici che mettono in risalto le buone prassi sulle qualifiche e sui quadri delle qualifiche in Marocco, Tunisia, Egitto, Libano, Giordania, Israele e Palestina. Europa orientale Risultati Dal 2010, tutti e sette i paesi dell’Europa orientale hanno sviluppato politiche in materia di IFP e hanno attuato cambiamenti sistematici fortemente concentrati sui contesti nazionali. Tali sviluppi positivi sono stati accompagnati da nuovi quadri legislativi e da un notevole coinvolgimento delle parti interessate (soprattutto i datori di lavoro) nelle discussioni strategiche e nei consigli nazionali/regionali in materia di IFP. Una domanda inferiore da parte dei discenti, causata dal calo demografico, sta attualmente influenzando i sistemi d’istruzione e le tendenze della popolazione in quasi tutti i paesi. Negli ultimi anni tutti i paesi hanno sperimentato una crescita economica positiva (circa il 5%) e, per la prima volta, detta crescita ha portato a un aumento di posti di lavoro. Il livello di occupazione nella regione è piuttosto elevato (ad eccezione della Repubblica moldova) e i tassi di disoccupazione sono al di sotto del 10%, con l’eccezione dell’Armenia (19%) e della Georgia (17%). Esiste una disoccupazione crescente tra i diplomati d’istruzione superiore. La dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità è un fattore importante nella regione, con ampli flussi in uscita dalla Repubblica moldova, dall’Armenia e dalla Georgia e flussi in entrata verso la Russia e l’Ucraina. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 61 La relazione del processo di Torino del 2012 per l’Europa orientale è giunta alla conclusione che i paesi hanno compiuto notevoli progressi nello sviluppo della legislazione e delle strategie in materia di IFP dal 2010 e che nei prossimi anni sarà necessario concentrarsi sull’applicazione delle riforme dell’IFP. L’IFP è divenuta uno degli aspetti più importanti delle agende politiche nella maggior parte dei paesi; tuttavia, questo non ha comportato un chiaro aumento degli studenti di corsi professionali. Progressi importanti sono stati compiuti nel coinvolgimento delle parti interessate dell’IFP nelle discussioni, in particolare tramite l’istituzione di consigli di IFP e, in alcuni paesi, attraverso i consigli settoriali. Una forza trainante, alla base delle discussioni in materia di IFP, è stata lo sviluppo di quadri nazionali delle qualifiche. I datori di lavoro sono stati impegnati in discussioni circa gli standard dell’occupazione e le prospettive del mercato del lavoro. I paesi hanno anche investito nelle riforme dei curricula e nelle attrezzature per le scuole pilota. Sfide Grazie ai progressi compiuti, i paesi possono continuare a progredire nei prossimi anni su diverse tematiche. L’attuazione di quadri nazionali delle qualifiche richiederà un’attenzione coerente e costante. Tutti i paesi dell’Europa orientale stanno sviluppando consigli settoriali, che devono crescere attraverso un’esperienza pratica. In particolare, la raccolta e l’utilizzo delle informazioni sul mercato del lavoro, come volano per le riforme, richiede sforzi più coordinati. A parte in Georgia, i meccanismi di garanzia della qualità sono ancora molto limitati. Nelle discussioni sui quadri nazionali delle qualifiche è importante considerare i percorsi e la mobilità all’interno del sistema. I collegamenti scuola-impresa dovrebbero essere istituiti o rafforzati e le opportunità per l’apprendimento basato sul lavoro dovrebbero essere esplorate. C’è un’attenzione crescente rivolta al miglioramento dell’efficienza del sistema dell’IFP e in particolare agli approcci per attuare l’ottimizzazione scolastica. La formazione professionale continua diverrà più importante con l’invecchiamento della popolazione e dovrebbe essere sostenuta da una legislazione coerente e da un’azione mirata a favore delle PMI. La convalida dell’apprendimento non formale e informale rientra nell’agenda di molti paesi, soprattutto prendendo in considerazione i migranti di ritorno. Obiettivi La cooperazione dell’UE per l’Europa orientale è spinta dalla politica europea di vicinato (2011-12) per i paesi del partenariato orientale e dal partenariato per la modernizzazione per la Russia (2010). Un nuovo importante principio è “more for more”, che crea un collegamento tra i risultati della riforma e l’investimento dell’UE nella cooperazione. Ora che la crescita economica per la prima volta sembra procedere di pari passo con un aumento dell’occupazione, è fondamentale istituire dei collegamenti più stretti tra le strategie socio-economiche e le strategie per le competenze. Si prevede che in numerosi paesi, l’istruzione e la formazione saranno riprese nella nuova programmazione pluriennale per il 2014-20 (MIP, multiannual indicative programming). La principale possibilità dell’UE per avere un impatto sull’istruzione e sulla formazione in questi paesi sarà data da interventi di scala maggiore. È quindi di essenziale e strategica importanza che l’ETF mobiliti le sue risorse e le sue conoscenze approfondite della regione per sostenere la progettazione e il continuo monitoraggio di questi interventi dell’UE. L’ETF fornirà il proprio sostegno alla Commissione europea e alle delegazioni dell’UE tramite la consulenza politica, l’analisi fondata su dati concreti e sullo sviluppo delle capacità. Le altre attività dell’ETF cercheranno una complementarietà con queste e con altre azioni dei donatori. L’ETF sosterrà i partenariati per la mobilità tra l’UE e l’Armenia, la Georgia e la Repubblica moldova, concentrandosi sulla dimensione delle competenze della migrazione e della mobilità. Parimenti, l’ETF sosterrà la il dialogo sulla migrazione con l’Azerbaigian, che potrebbe portare a un partenariato di mobilità. Attività Per la prospettiva a medio termine, l’intervento dell’ETF a livello regionale si è concentrato sulla formazione professionale continua. Le politiche e i buoni esempi sono stati condivisi tra gli stati PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 62 dell’Europa orientale tramite l’apprendimento tra pari. Sulla base dei risultati ottenuti, l’Azerbaigian, la Bielorussia, la Georgia e la Russia hanno identificato l’approccio settoriale verso l’analisi delle competenze come azioni di seguito e l’Armenia, la Repubblica moldova e l’Ucraina hanno scelto la convalida dell’apprendimento non formale e informale. Questo ha portato a documenti concettuali per le azioni strategiche. Oltre ad azioni nazionali mirate su queste tematiche, l’ETF continuerà a sostenere l’apprendimento politico regionale. Nel periodo 2014-2017, l’enfasi verrà posta sui seguenti aspetti: 1. Dialogo sociale e sviluppo delle competenze tramite gli approcci settoriali e regionali. Con l’interesse crescente dei datori di lavoro nell’istruzione e nello sviluppo del quadro nazionale delle qualifiche, i paesi hanno espresso l’intenzione di preparare la legislazione (Repubblica moldova, Ucraina) per istituire i consigli settoriali delle competenze. Nel progetto per la formazione professionale continua, i paesi hanno sviluppato e discusso documenti concettuali sul ruolo dei consigli settoriali fino al 2013. L’Ucraina e la Russia hanno condotto analisi delle competenze a livello regionale. A partire dal 2014, i vantaggi e gli svantaggi di entrambi gli approcci saranno analizzati e discussi tra tutti i paesi dell’Europa orientale. L’ETF fornirà un sostegno e condividerà le esperienze con i consigli settoriali delle competenze, nello sviluppo dell’ambito di lavoro nelle prime fasi della loro istituzione. Con il sostegno della piattaforma 2 del partenariato orientale, saranno condivisi la corrispondenza delle competenze, nonché le politiche e la prassi dell’anticipazione, apprendimento imprenditoriale e la migrazione della manodopera. Si prevede che i paesi abbiano progettato e (parzialmente) attuato una consultazione coerente e una struttura informativa di dialogo sociale per l’attuazione delle riforme in materia di IFP entro il 2017. Un numero crescente di consigli settoriali delle competenze avrà un chiaro mandato e una chiara visione circa i loro ruoli e le loro responsabilità. 2. Sostegno all’attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche. La maggior parte dei paesi ha completato o sta per completare i propri quadri nazionali delle qualifiche, sebbene debba ancora creare approcci ponte nell’istruzione superiore e nei restanti settori dell’istruzione. Gli standard occupazionali sono attualmente in fase di sviluppo. Ora la sfida fondamentale è quella di attuare i quadri e di usare gli standard occupazionali per lo sviluppo di qualifiche e curricula e per introdurre meccanismi di qualità e certificazione. Vi è un crescente interesse da parte dei paesi nell’essere riferiti all’EQF. L’ETF sosterrà tale processo tramite i progetti per paesi, ma anche tramite l’organizzazione di due workshop annuali sull’apprendimento politico regionale, sostenuti dalla piattaforma 4 del partenariato orientale. In questa discussione sui quadri nazionali delle qualifiche, saranno condivisi anche i risultati del lavoro sulla convalida dell’apprendimento informale e non formale, che è stato svolto nel progetto in materia di formazione professionale continua e in relazione ai partenariati di mobilità. 3. Politiche e prassi delle competenze per le piccole e medie imprese. La valutazione politica SBA svolta nel 2012 con la DG ENTR, l’OCSE e la BERS ha indicato l’assenza di politiche coerenti per promuovere le competenze per le imprese e l’apprendimento imprenditoriale. Le sfide principali sono quelle relative allo sviluppo di metodi efficaci per l’analisi delle competenze per le imprese, per passare dal contenuto imprenditoriale nei curricula all’apprendimento imprenditoriale come competenza fondamentale e di analizzare le opzioni politiche per promuovere l’apprendimento basato sul lavoro. L’analisi politica SBA nel 2014-15 consentirà un’analisi dei progressi compiuti a partire dal 2012 e sarà effettuata al fine di formulare un sostegno di seguito. Anche la piattaforma 2 del partenariato orientale fornirà un sostegno alla condivisione dell’esperienza politica e delle buone prassi, per quanto riguarda il passaggio all’apprendimento imprenditoriale come competenza fondamentale. L’ETF avrà sostenuto le discussioni sull’apprendimento basato sul lavoro, che avranno portato a strategie politiche per il rafforzamento dell’apprendimento basato sul lavoro. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 63 L’ETF continuerà a fornire il suo contributo alle piattaforme 2 e 4 del partenariato orientale, nonché a partecipare e, se del caso, ad avviare riunioni di coordinamento dei donatori nei paesi. Si prevede che la buona cooperazione continui con il Consiglio d’Europa e con il British Council sui quadri delle qualifiche nazionali, con l’OIL a livello di migrazione e di standard occupazionali, con l’OCSE sulla valutazione delle piccole imprese, con la Banca mondiale sullo sviluppo regionale e con la GIZ su numerose questioni. Risultati attesi da parte delle azioni nazionali e regionali 1. Rafforzamento del dialogo e della comprensione a livello regionale nei settori della corrispondenza delle competenze e delle competenze per le PMI, seguendo le piattaforme 2 e 4 del partenariato orientale; quadri nazionali delle qualifiche, comitati settoriali, convalida dell’apprendimento non formale e informale; formazione e competenze per la migrazione e strategie di IFP tramite il processo di Torino. 2. Sviluppo di nuovi approcci e metodologie per la corrispondenza e l’anticipazione delle competenze, attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche, i comitati settoriali, la garanzia della qualità, la cooperazione tra il mondo dell’istruzione e quello delle imprese, l’apprendimento basato sul lavoro e l’orientamento professionale tramite un approfondito coinvolgimento delle parti interessate a livello nazionale, rafforzando l’attuazione delle strategie di sviluppo delle risorse umane. 3. Contributo della valutazione del processo di Torino e dello Small Business Act a un miglior uso dei dati concreti e a una maggior sensibilizzazione della rendicontazione UE e della fissazione di parametri nell’Europa orientale, in particolare in Bielorussia e in Ucraina tramite la partecipazione a Torinet. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 64 Progetti nazionali e locali per l’Europa orientale secondo la logica d’intervento per il periodo 2014-17 Paese/tematica Armenia Azerbaigian Bielorussia Georgia Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-17 Risultati attesi nel 2017 Sviluppo e attuazione di un corso di formazione di orientamento di seguito, introduzione di un sistema di tracciabilità, approccio strutturato per le informazioni relative al mercato del lavoro, politica di sviluppo di orientamento professionale, riesami dell’apprendimento basato sul lavoro e apprendimento imprenditoriale. Sostegno di orientamento professionale agli studenti da parte di 12 scuole pilota, utilizzando studi di tracciabilità e altri dati concreti. Riesame della politica di orientamento professionale sulla base delle raccomandazioni del progetto e della prassi. Riesame della prassi dell’apprendimento basato sul lavoro e dell’apprendimento imprenditoriale e seguito dato alle raccomandazioni dalle parti interessate principali. Sostegno allo sviluppo politico, utilizzo delle strutture proposte del quadro nazionale delle qualifiche, rafforzamento di capacità a diversi livelli, collegamento con l’intervento dell’UE. Aumento della qualità del sostegno dell’UE per l’offerta in materia di IFP nelle regioni. Coinvolgimento sistematico del settore privato tramite i nuovi meccanismi a livello nazionale settoriale, regionale e/o locale. Operatività di alcuni comitati settoriali in base al concetto concordato degli impegni settoriali. Chiarezza dei ruoli istituzionali chiave per l’attuazione del quadro nazionale delle qualifiche. Registrazione delle prime qualifiche nel registro del quadro nazionale delle qualifiche. Creazione di un collegamento con l’EQF. Meccanismi di garanzia della qualità Strategia per la qualità, meccanismi di riesame della garanzia della qualità, introduzione dell’autovalutazione nelle scuole, riesame degli indicatori della qualità. Attuazione della strategia sulla qualità e della garanzia della qualità. Utilizzo sistematico degli indicatori della qualità. Accettazione dell’autovalutazione e utilizzo di questa come strumento per i miglioramenti scolastici. Miglioramento delle sinergie tra l’istruzione e il mondo delle imprese per l’innovazione e l’occupazione Sostegno allo sviluppo politico, uso del quadro nazionale delle qualifiche/delle strutture dei consigli settoriali esistenti, rafforzamento di capacità a diversi livelli, sostegno allo sviluppo in un nuovo settore della politica del mercato del lavoro; collegamento con il nuovo programma settoriale dell’UE per l’occupazione e IFP. Adozione del concetto per il sistema informativo per il mercato del lavoro e politiche attive del mercato del lavoro. Adozione di un concetto basato sul lavoro. Riesame del quadro nazionale delle qualifiche. Operatività del modello di partenariato sociale. Ampliamento dell’orientamento professionale e sostegno tramite il counselling Rafforzamento dei collegamenti tra il sistema di IFP e il settore privato Repubblica moldova Sostegno alla progettazione e all’attuazione del quadro nazionale delle qualifiche Introduzione del concetto dei risultati dell’apprendimento nelle qualifiche, ampliamento dell’ambito dei consigli settoriali (comprese le analisi del mercato del lavoro e la finanza delle competenze), sostegno alla garanzia della qualità e discussioni sulla certificazione. Russia Sviluppo di capacità per le informazioni sulle lacune delle competenze Sostegno ai contatti bilaterali UERussia, seminari mirati su questioni relative alle competenze. PARTE III Progettazione del quadro nazionale delle qualifiche e utilizzo in tutti i settori delle metodologie esistenti per gli standard occupazionali, qualifiche e convalida dell’apprendimento non formale e informale. Completamento almeno in un settore delle qualifiche basate sui risultati. Discussione in seno a 14 consigli settoriali delle questioni in una strategia più ampia a livello di settore economico, comprese le necessità del mercato del lavoro, le qualifiche, l’apprendimento basato sul lavoro, la formazione professionale continua e la finanza. Maggiore consapevolezza delle parti interessate russe in materia di approcci dell’UE sulla corrispondenza delle competenze. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 65 Paese/tematica Ucraina Obiettivo Partenariato sociale per l’anticipazione delle competenze e per l’attuazione del quadro nazionale delle qualifiche Approcci settoriali e regionali per quanto riguarda l’analisi del mercato del lavoro/l’IFP Regionale Sostegno alle piattaforme del partenariato orientale Sostegno alla Commissione europea Analisi politica Intervento strutturale proposto 2014-17 Metodologia di anticipazione delle competenza, riesame del sistema informativo del mercato del lavoro, sostegno agli standard occupazionali e alla metodologia delle qualifiche, garanzia della qualità e certificazione, sviluppo di capacità degli attori fondamentali nell’anticipazione delle competenze e nel quadro nazionale delle qualifiche. 2014: esame dei concetti del consiglio settoriale nei paesi, approcci di IFP regionale di condivisione politica. Metodologie di anticipazione delle competenze 2015-17 a livello settoriale e regionale, aumento della partecipazione delle imprese e opzioni di apprendimento basato sul lavoro. Piattaforma 2: riunione annuale sull’abbinamento delle competenze; riunione annuale sulla migrazione del lavoro; conferenza di seguito della presidenza greca; piattaforma 4: riunione regionale TRP alla fine del 2014; conferenza regionale nel 2015 sul quadro nazionale delle qualifiche. Risultati attesi nel 2017 Integrazione della metodologia di previsione delle competenze nella pianificazione nazionale dell’IFP. Ridefinizione del sistema di informazione del mercato del lavoro e delle prassi di raccolta dei dati fondamentali per utilizzare la metodologia dell’anticipazione delle competenze. Sostegno al piano di attuazione del quadro nazionale delle qualifiche con un adeguato piano nazionale giuridico e di regolamentazione. Identificazione (e possibilmente operatività) di una struttura/istituzione/autorità di coordinamento responsabile delle qualifiche nazionali e della garanzia della qualità. Sviluppo di una tabella di marcia per la ristrutturazione delle istituzioni di IFP per aumentare l’efficienza operativa e la reattività alle richieste del mercato del lavoro. Divulgazione delle prassi del processo decisionale politico basato sui dati concreti attraverso analisi regionali TRP nelle regioni dell’Ucraina. Esame dei concetti del consiglio settoriale nei paesi. Approcci regionali di condivisione politica all’anticipazione delle competenze, coinvolgimento del settore privato e apprendimento basato sul lavoro. Paesi partner orientali e politiche dell’UE a favore dell’anticipazione delle competenze, migrazione del lavoro, apprendimento imprenditoriale, condivisione delle politiche in materia di IFP e del quadro nazionale delle qualifiche. Sostegno al ciclo di progetti UE. Relazioni annuali sui progressi. Richieste aggiuntive. Sostegno ai progetti UE e SPSP in Armenia, Azerbaigian, Georgia, Repubblica moldova e Ucraina. Relazioni sui progressi annuali per l’Armenia, l’Azerbaigian, la Bielorussia, la Georgia, la Repubblica moldova e l’Ucraina. Processo di Torino 2014 e 2016. Valutazione SBA nel 2014 e nel periodo 2016-17. Quadro nazionale delle qualifiche. Relazioni del processo di Torino in Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica moldova e Ucraina. Progetto di valutazione SBA in Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica moldova e Ucraina. Inventario e studi tematici che mettono in risalto le buone prassi sulle qualifiche e sui quadri delle qualifiche in Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica moldova, Russia e Ucraina. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 66 3.4 Asia centrale Risultati Negli ultimi anni l’Asia centrale ha sperimentato una forte crescita economica (7-8% nel 2011) dopo la ripresa dalla recessione economica e dalla perdita dei mercati tradizionali, vissute in seguito all’indipendenza. Il processo di Torino del 2012 ha identificato progressi significativi nello sviluppo di strategie e della legislazione in tutti i paesi. Sfide Il mercato del lavoro è una sfida, in quanto la maggior parte dell’Asia centrale è caratterizzata dalla crescita della fascia della popolazione in età lavorativa e da una fitta popolazione giovane. Questa situazione implica sfide e opportunità. Una di queste è garantire che il potenziale non venga limitato da una mancanza di opportunità di occupazione e dall’assenza di competenze pertinenti, che consentano alla popolazione di progredire nella forza lavoro. La disoccupazione nella regione non è, in generale, molto elevata (dallo 0,4% in Uzbekistan all’11,6% in Tagikistan); tuttavia, l’occupazione informale rappresenta una problema significativo e ampiamente non misurato. La migrazione rimane una caratteristica significativa della forza lavoro della regione con posti di lavoro all’estero frequentemente in Russia (93% di migranti tagiki) oppure in Kazakhstan. I sistemi di IFP della regione differiscono in termini di struttura e capacità e riflettono la situazione economica nel paese. Tutti i sistemi stanno vivendo fasi di riforma con l’obiettivo di aumentare il numero di studenti di corsi professionali. Obiettivi L’enfasi nel periodo 2014-17 sarà spostata ulteriormente verso l’attuazione politica. L’ETF si impegna a sostenere le riforme nazionali di politica in materia di IFP nei paesi e a fornire un sostegno alla Commissione europea tramite la consulenza politica, l’analisi fondata su dati concreti e lo sviluppo delle capacità complementari. Le sfide principali in Asia centrale per i prossimi anni sono: lo sviluppo della cooperazione tra l’istruzione e il mondo delle imprese; il rafforzamento del dialogo sociale nei consigli di IFP; il miglioramento della cooperazione tra i diversi livelli di IFP; il rafforzamento dei meccanismi di garanzia della qualità e il potenziamento della formazione degli insegnanti. Attività In una regione con una popolazione giovane in aumento, l’istruzione e la formazione professionale e l’istruzione superiore sono elementi importanti del programma dello strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (DCI) e si prevede che queste vengano identificate come una delle poche priorità nei programmi dell’UE per alcuni paesi dell’Asia centrale. Questo consentirà ai paesi di compiere un importante passo avanti verso le riforme del sistema di IFP. Si prevede che il Kazahkstan si ritirerà dal DCI e che continuerà a essere impegnato solo in alcuni programmi regionali. La fissazione di priorità è in linea con il documento del Consiglio “L’UE e l’Asia centrale: strategia per un nuovo partenariato”, che individua anch’esso l’istruzione e la formazione come una priorità fondamentale. La strategia ha portato all’iniziativa per l’istruzione dell’Asia centrale, che include una piattaforma per l’istruzione dell’Asia centrale per il dialogo politico regionale nell’IFP e nell’istruzione superiore. L’ETF e l’agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) stanno cooperando attivamente con la piattaforma (2012-14) nel settore dell’analisi politica in materia di IFP (processo di Torino), dei quadri nazionali delle qualifiche, della garanzia della qualità e della formazione degli insegnanti. Quando la piattaforma giungerà al termine, l’ETF continuerà a rimanere impegnata nella promozione dell’apprendimento politico attraverso il dialogo politico regionale e lo scambio di esempi di buone prassi. A livello regionale, l’ETF continuerà a concentrarsi sulla governance e sullo sviluppo scolastico. Il progetto punta ad aumentare l’efficienza e l’efficacia delle strutture di governance multilivello, promuovendo lo sviluppo scolastico. Fino al 2013 sono stati progettati, esaminati e attuati sei moduli PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 67 per il rafforzamento di capacità con i dirigenti scolastici di circa 25 scuole di IFP del Kazahkstan, del Kirghizistan e del Tagikistan. Tale formazione ha fornito loro la possibilità di sviluppare piani scolastici strategici, la cooperazione con le imprese, il sostegno alla formazione degli insegnanti e di introdurre i meccanismi di garanzia della qualità nelle scuole. È stato avviato il collegamento delle scuole satellite con quelle pilota per ampliare l’impatto del programma ed è stato istituito un dialogo politico tra i decisori politici e le scuole in materia di sviluppo scolastico. Entro il 2017 l’ETF avrà sviluppato un programma di formazione certificato per i dirigenti scolastici nell’Asia centrale, che è ripreso nel programma di formazione degli insegnanti in servizio di almeno un istituto di formazione degli insegnanti e che rappresenta la base per l’istituzione di un programma scolastico estivo (summer school). Una rete di 50 scuole professionali nella regione promuoverà lo scambio di buone prassi. Le strutture per un dialogo politico dei decisori politici e dei dirigenti scolastici stanno sostenendo le riforme in materia di IFP. Risultati previsti Inoltre, entro il 2017, tramite le sue attività regionali e nazionali, l’ETF punta ad avere raggiunto i seguenti obiettivi: ■ rafforzamento delle capacità degli attori nazionali nello sviluppo e nell’integrazione del processo decisionale e attuativo politico fondato su dati concreti attraverso l’utilizzo di specifici strumenti metodologici in tutto il ciclo politico, come gli studi sulla transizione, la valutazione istituzionale e il monitoraggio dello sviluppo delle risorse umane; ■ potenziamento della qualità, della rilevanza e dell’inclusività dei sistemi d’istruzione e di formazione professionale per il mercato del lavoro, tramite una cooperazione rafforzata tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro, contribuendo così al miglioramento delle prospettive occupazionali dei giovani e della società in senso lato; ■ consolidamento come attore fondamentale di fiducia per l’apprendimento politico sull’IFP a livello regionale, rafforzando la comprensione reciproca delle politiche e condividendo l’esperienza e le prassi politiche. L’ETF cercherà sinergie con gli investimenti dell’UE e con i donatori pertinenti attivi in Asia centrale, come la Banca mondiale, la Banca asiatica per lo sviluppo, la Società tedesca per la cooperazione internazionale (GIZ) e parteciperà attivamente al coordinamento dei donatori. Progetti nazionali e locali per l’Asia centrale secondo la logica d’intervento per il periodo 201417 Paese Kazakhstan Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-17 Cooperazione tra l’istruzione e il mondo delle imprese per il rafforzamento dell’apprendimento basato sul lavoro 2014: conclusione dello studio in materia di istruzione e imprese in tre regioni e divulgazione; 2015-17: seminari di seguito sulle raccomandazioni. PARTE III Risultati 2014 Approfondimento da parte dello studio in materia di istruzione e imprese della comprensione sui successi e i fallimenti della cooperazione per l’apprendimento basato sul lavoro. Rinnovamento e miglioramento delle politiche e prassi di cooperazione per l’apprendimento basato sul lavoro. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 68 Paese Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-17 Rafforzamento di capacità delle parti interessate dell’IFP per sviluppare e integrare il processo decisionale politico fondato su dati concreti Valutazione e divulgazione della metodologia dello studio pilota di tracciabilità, consulenza politica per le metodologie nazionali di anticipazione delle competenze. Tagikistan Garanzia della qualità nell’IFP Strategia della qualità, meccanismi di riesame della garanzia della qualità, comitato di garanzia della qualità/istituto pilota dell’autovalutazione in alcune scuole, riesame degli indicatori di qualità. Turkmenistan Sostegno alla qualità e all’innovazione Seminari per i decisori politici e le scuole IFP, con agevolazione del dibattito tra i decisori politici e le scuole IFP. Uzbekistan Sostegno alla cooperazione tra le parti interessate dell’istruzione e del mondo delle imprese Impegno delle PMI e di altre imprese private nel dialogo politico e nella cooperazione scuola-impresa tramite seminari mirati. Sviluppo scolastico Completamento e certificazione dei programmi di formazione di rafforzamento di capacità, sostegno alla formazione degli insegnanti, ampliamento delle reti scolastiche, dialogo politico con i governi, SP, associazioni e scuole IFP, summer school. Piattaforma per l’istruzione dell’Asia centrale Riunione regionale del processo di Torino in conferenze regionali specializzate nel periodo 2014-15. Kirghizistan Regionale Sostegno alla Commissione europea Sostegno al ciclo di progetti UE. Richieste aggiuntive. PARTE III Risultati 2014 Utilizzo da parte delle politiche dell’occupazione e dell’IFP di dati concreti provenienti da studi di tracciabilità, da sondaggi dei datori di lavoro e dal TRP. Rafforzamento di capacità a livello nazione e di fornitori di offerta per attuare gli studi di tracciabilità e i sondaggi dei datori di lavoro. Integrazione della metodologia degli studi di tracciabilità nelle strategie di sviluppo scolastico. Qualità e strategia della qualità in fase di attuazione. Identificazione e accordo sugli indicatori di qualità con le parti interessate. Esame approfondito e reattività a un’ampia divulgazione della metodologia dell’autovalutazione. Discussione da parte dei decisori politici e dei dirigenti scolastici delle scuole IFP dei progressi in materia di IFP come contributo per un nuovo intervento di progetto dell’UE. Sostegno alle prassi di cooperazione istituzionali dalle parti interessate uzbeke tra le imprese e le istituzioni di IFP per l’offerta in materia di IFP e per lo sviluppo e il progresso da una fase iniziale a una fase strutturata, con attività pilota in atto in settori concordati - per esempio politica/legislazione; qualifiche/curricula oppure rispetto ai fornitori di servizi di IFP. Certificazione del programma di sviluppo delle capacità per lo sviluppo scolastico. Nuovi dirigenti scolastici IFP di scuole con partecipazione alle summer school dell’ETF. Aumento della rete delle scuole IFP. Definizione e attuazione del programma 2014-17 per il dialogo politico. Convalida con le parti interessate dei paesi dell’analisi regionale del TRP. Sostegno ai progetti UE e SPSP in Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 69 Paese Analisi politica 4. Obiettivo Intervento strutturale proposto 2014-17 Processo di Torino 2014 e 2016. Quadro nazionale delle qualifiche. Risultati 2014 Preparazione delle relazioni di autovalutazione del processo di Torino da parte del Kazakhstan. Preparazione delle relazioni di valutazione condotta dall’ETF del processo di Torino da parte di Kirghizistan, Tagikistan e UzbekistanConvalida dell’analisi regionale TRP con le parti interessate dei paesi con il sostegno della piattaforma per l’istruzione dell’Asia centrale. Inventario del quadro nazionale delle qualifiche e studio sulle prassi attuali in Kazazhkstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Gestione delle conoscenze Giustificazione La capacità dell’ETF di ritenere e riutilizzare le competenze sviluppate tramite le sue attività è fondamentale per garantire un’alta qualità e un sostegno politico coerente tra i suoi settori tematici e geografici. Inoltre, la capacità dei paesi partner di condividere le conoscenze, come per esempio i dati concreti quantitativi e qualitativi, condiziona i progressi nel processo decisionale politico dei paesi partner. La valutazione del processo di Torino 2012-13 indica chiaramente che la capacità dei paesi partner in questo settore è limitata e questo determina un impatto limitante sul processo di riforma. L’ETF continuerà a rafforzare la sua capacità di ottenere e condividere le conoscenze per migliorare il suo sviluppo di competenze. Questo comprende anche il consolidamento della biblioteca virtuale dell’ETF, lo sviluppo delle comunità di condivisione delle conoscenze interne e delle basi di conoscenza per immagazzinare e recuperare sistematicamente le conoscenze generate dalle competenze a partire dalle pubblicazioni, dagli eventi, dai progetti e dalle missioni dell’ETF. In termini di sostegno alle azioni dell’ETF nei paesi partner, l’ETF continuerà a sviluppare strumenti e tecniche per potenziare la condivisione delle conoscenze tra le parti interessate. Nel 2014 questo comprenderà la progettazione di strumenti e orientamenti da utilizzare nelle attività operative dell’ETF, come gli eventi istituzionali, regionali e nazionali e il lavoro decisionale politico fondato su dati concreti. Inoltre, l’ETF continuerà a utilizzare le piattaforme online, impiegando i social media per collegare i decisori politici e i professionisti e per agevolare la condivisione politica tramite le reti internazionali, utilizzando l’esperienza della piattaforma per le qualifiche. Questi strumenti e queste piattaforme hanno un’ampia applicazione nelle competenze e nelle azioni geografiche dell’ETF, in particolare nel processo decisionale politico fondato sui dati concreti. Risultati previsti Entro il 2017, attraverso le sue attività,l’ETF punta ad avere raggiunto il seguente obiettivo: rafforzamento della capacità di sostenere l’apprendimento politico e offerta di consulenza politica coerente tramite l’applicazione degli strumenti e delle tecniche di gestione delle conoscenze. PARTE III PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 70 PARTE IV: GOVERNANCE, GESTIONE, RISORSE E COMUNICAZIONE Il contesto organizzativo per il periodo 2014-17 sarà caratterizzato da risorse finanziarie statiche (in termini reali) e da risorse umane ridotte. Allo stesso tempo, si prevede che aumenteranno le aspettative su quanto possa raggiungere l’ETF in termini di risultati e conformità con gli standard di responsabilità e controllo. In questo contesto, l’ETF deve diventare più efficace ed efficiente in quanto organizzazione e deve rafforzare la sua reputazione e il suo riconoscimento tra le parti interessate come centro di direzione delle competenze dello sviluppo del capitale umano e in quanto organizzazione gestita in modo appropriato, avvalendosi di fondi pubblici in modo trasparente per raggiungere risultati misurabili. 1 Governance L’ETF è governata da un consiglio costituito da un rappresentante per ogni Stato membro, tre rappresentanti della Commissione europea, compreso il direttore generale della DG Istruzione e cultura (DG EAC) in qualità di presidente. Il consiglio comprende inoltre tre esperti senza diritto di 39 voto, nominati dal Parlamento europeo . Inoltre, tre rappresentanti dei paesi partner possono partecipare alle riunioni del consiglio d’amministrazione in qualità di osservatori. La responsabilità principale del consiglio di amministrazione è l’adozione del progetto di programma di lavoro annuale dell’ETF, della relazione sulle attività annuali e dei bilanci, oggetto di approvazione del Parlamento europeo nel contesto del bilancio generale dell’UE. Per aumentare il contributo e il coinvolgimento dei membri del consiglio di amministrazione negli esercizi di pianificazione e di valutazione dell’ETF, sono stati istituiti due gruppi di lavoro, al fine di fornire un contributo al ciclo di pianificazione organizzativa. L’ETF punta a trarre vantaggio dalle competenze tecniche dei membri del suo consiglio di amministrazione, attraverso la loro partecipazione diretta a eventi e tramite il sostegno fornito all’organizzazione dell’apprendimento reciproco in Europa. Il loro sostegno verrà anche cercato al fine di garantire la partecipazione dell’ETF alla iniziative più pertinenti delle presidenze dell’UE. Cercando un approccio flessibile e proattivo nei confronti delle diverse parti interessate, i processi di governance dell’ETF comprendono riunioni regolari con: ■ le direzioni generali della Commissione europea rappresentate nel suo consiglio di amministrazione; ■ la sua direzione generale di riferimento (DG Istruzione e cultura); ■ le diverse direzioni generali che richiedono servizi per questioni operative, soprattutto la DG ELARG, la DG DEVCO, la DG EMPL, la DG ENTR, la DG HOME e altre. L’ETF collabora inoltre con il Parlamento europeo, soprattutto con la commissione per l’occupazione e gli affari sociali, le commissioni dei bilanci e altre (per esempio la commissione per la cultura e l’istruzione). All’ETF può essere anche rivolta la richiesta di partecipazione ai gruppi del lavoro del Consiglio europeo, come quelli in materia di istruzione e occupazione. 39 Articolo 7 del regolamento (CE) n. 1339/2008. PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 71 L’ETF coopera regolarmente con le parti sociali ed economiche dell’UE e con le loro diverse istituzioni, nonché con le altre agenzie dell’UE per la condivisione delle conoscenze e la massimizzazione delle sinergie, per esempio il Cedefop e Eurofound. La cooperazione con altre agenzie è un punto importante del programma dell’ETF per massimizzare le energie. L’ETF è inoltre responsabile di fronte alla Corte dei conti europea, che promuove la responsabilità e la trasparenza, assistendo il Parlamento europeo e il Consiglio a vigilare sull’attuazione del bilancio dell’ETF, particolarmente durante le procedure di discarico, e fornisce un valore aggiunto alla gestione finanziaria dell’UE tramite la sua rendicontazione e i suoi pareri. 2 Relazioni con la parti interessate Ai sensi del suo regolamento, l’ETF coopera con la Commissione europea, con il Consiglio e il Parlamento - le parti interessate primarie e fondamentali che garantiscono la governance dell’ETF. L’ETF coopera strettamente con i servizi della Commissione europea – la DG EAC - come direzione generale di riferimento – la DG DEVCO, la DG ELARG (rappresentate come membri nel consiglio d’amministrazione dell’ETF), così come con altri servizi della Commissione, comprese la DG ENTR, la DG HOME e il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE). L’ETF collabora con varie commissioni del Parlamento europeo. L’ETF rafforzerà i suoi sforzi per promuovere la creazione di reti e lo scambio di esperienze e di buone prassi tra gli Stati membri dell’UE e i paesi partner, cooperando con le organizzazioni degli Stati membri attraverso i rappresentanti del suo consiglio di amministrazione. Verranno attuati gli accordi di cooperazione conclusi con il British Council e DVV international (Germania), nonché verranno perseguiti gli obiettivi sanciti nella lettera di intenti firmata con la Camera di commercio di Milano. L’ETF ha contatti con il Comitato economico e sociale europeo e con il Comitato delle regioni e con le iniziative di ARLEM (Mediterraneo sudorientale) e CORLEAP (Europa orientale), che puntano a rafforzare la dimensione territoriale e la governance multilivello nella politica di vicinato. L’ETF continuerà a cooperare con altre agenzie dell’UE, in particolare il Cedefop e Eurofound. I rappresentanti delle parti sociali a livello europeo, che sono già attive nel lavoro delle istituzioni dell’Unione e nel settore dello sviluppo del capitale umano, saranno invitati, laddove risultasse opportuno, a partecipare al lavoro dell’ETF. Nel 2014-17, l’ETF coordinerà le sue attività con lo sviluppo degli attori per la cooperazione attivi nei paesi partner, come le organizzazioni internazionali, le strutture di cooperazione regionale e le banche internazionali per lo sviluppo. L’ETF continuerà a contribuire al gruppo interagenzie sull’istruzione e sulla formazione professionale assieme alla Commissione europea, l’UNESCO, l’OIL, l’OCSE, la Banca mondiale e la Banca asiatica per lo sviluppo. Considerando l’enfasi posta dal G20 sullo sviluppo del capitale umano, l’ETF continuerà a sostenere le attività di condivisione delle conoscenze tramite il gruppo interagenzie, in relazione con i paesi partner che fanno parte dei progetti e delle iniziative del G20. L’ETF continuerà a cooperare con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca europea per gli investimenti e, al contempo, contribuirà ai progetti e alle attività sviluppate dal Consiglio d’Europa, dal Consiglio di cooperazione regionale per l’Europa sudorientale, l’Unione per il Mediterraneo, il Centro dell’Europa sudorientale per l’apprendimento imprenditoriale e con l’iniziativa per la riforma dell’istruzione dell’Europa sudorientale, che puntano al settore del capitale umano. Saranno perseguiti gli obiettivi, ripresi nell’accordo di cooperazione firmato con il gruppo europeo sulla pubblica amministrazione (EGPA), nonché quelli delle dichiarazioni di intenti concordate con il PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 72 segretariato dell’Unione per il Mediterraneo, con il centro di formazione di Torino dell’OIL e con l’associazione internazionale per la formazione professionale (IVETA). Nel corso dei prossimi anni, l’ETF aumenterà la sua cooperazione con le parti interessate del settore privato, con le parti sociali e con le organizzazioni della società civile, come le ONG che lavorano nel settore dell’occupazione e dell’imprenditoria giovanile e femminile. 3 Gestione 3.1 Pianificazione Il ciclo di pianificazione e di programmazione annuale dell’ETF inizia con il dialogo con le istituzioni dell’UE e con le principali parti interessate, le valutazioni politiche e le analisi ambientali. Nel 2012, l’ETF ha sviluppato la sua strategia per il 2014-20. Seguendo le raccomandazioni dell’ultima valutazione esterna, la logica d’intervento è stata rivista nel 2012 e nel 2013 è stato effettuato un tentativo di ricostruire una struttura nidificata per l’intero periodo 2010-13. Questa è diventata una parte della strategia ETF 2014-20 ed è accompagnata in questa previsione a medio termine da una matrice di struttura pluriennale, che si concentra sugli obiettivi e sui risultati della missione principale dell’ETF. Una sfida critica per l’ETF è quella di migliorare costantemente la rilevanza e la misurabilità dei suoi obiettivi e dei suoi indicatori. Questo prevede inoltre un potenziamento del meccanismo di pianificazione, della metodologia e del processo all’interno del ciclo di programmazione dell’ETF. Consapevole delle sue risorse e dell’ambiente in mutamento, l’ETF, nel periodo attuale, punta a: ■ integrare ulteriormente i processi di programmazione, di fissazione del bilancio e di gestione; ■ introdurre il principio della pluriennalità e a svilupparlo in termini di pianificazione e di bilancio; ■ migliorare il processo e gli strumenti di pianificazione in linea con la dichiarazione dell’orientamento comune della Commissione europea, del Consiglio europeo e del Parlamento europeo e con la tabella di marcia della Commissione europea per le agenzie. 3.2 Quadro di gestione basato sulle prestazioni Nel 2012 l’ETF ha adottato un quadro di gestione basato sulle prestazioni (PMF) (ETF/12/DEC/010), per istituire un approccio integrato per gestire in modo efficace ed efficiente il risultato di tutte le attività, di tutti i processi e di tutte le risorse e per garantire il compimento del mandato e il raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione, rispettando al contempo le necessità e le aspettative delle sue parti interessate, della gestione e del personale. Il quadro di gestione basato sulle prestazioni si basa su una logica a cascata dall’istituzione per giungere ai singoli membri del personale. Si concentra sulla gestione dei risultati attraverso tutti i suoi processi fondamentali di gestione. Il quadro ha il duplice scopo di spingere i risultati interni verso il miglioramento costante della qualità, fornendo al contempo un chiaro riferimento per la responsabilità esterna. Standard di controllo interno Per rafforzare il messaggio del quadro di gestione basato sulle prestazioni e l’impegno assunto dall’organizzazione nei suoi confronti, l’ETF ha integrato i principi principali negli standard esistenti di controllo interno. Inoltre, anche la gestione del rischio rappresenta un importante fattore determinante per le buone prestazioni. La gestione dei risultati è corroborata da un’efficace gestione del rischio e da attività di controllo interno. Il quadro generale degli standard fornisce gli standard dei parametri della qualità per raggiungere l’efficienza e l’efficacia nelle operazioni dell’organizzazione. L’obiettivo dell’ETF in questo settore è quindi quello di confermare l’utilizzo efficace di tutti gli elementi e di tutte le componenti del quadro. PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 73 Gestione del rischio L’obiettivo per il periodo 2014-17 è quello di sviluppare ulteriormente la qualità e la gestione del rischio come parte integrante del ciclo di pianificazione e di programmazione e dei processi attraverso l’attuazione delle lezioni apprese dal processo di monitoraggio e di valutazione, attraverso i riesami interni annuali, gli esercizi di autovalutazione e le raccomandazioni di revisione contabile. Lo scopo è quello di integrare questi elementi nella cultura organizzativa. Revisione contabile interna Il servizio interno di revisione contabile della Commissione (capacità interna di revisione contabile dell’ETF) revisiona la gestione organizzativa e il sistema di controllo dell’ETF, fornendo una garanzia indipendente e obiettiva e un servizio di consulenza per aggiungere valore e per migliorare le operazioni dell’ETF. L’ETF apprezza il ruolo costruttivo del suo revisore contabile interno, per garantire che qualsiasi punto di debolezza nella gestione e nel sistema di controllo dell’ETF sia identificato e sistematicamente affrontato tramite adeguate azioni di miglioramento. Le azioni di miglioramento sostengono il compimento della missione generale dell’ETF nel medio termine, rispettando al contempo il suo quadro di regolamentazione e dimostrando l’efficienza della sua gestione interna. Gestione del processo La gestione del processo è uno dei pilastri del quadro di gestione basato sulle prestazioni. Nel periodo 2014,17, si compiranno progressi a livello di lavoro su tre filoni riguardanti la gestione del processo: 4. mantenimento della documentazione sui processi e sulle procedure esistenti; 5. sviluppo e utilizzo dei processi ripresi nei processi e nelle procedure chiave dell’ETF; e 6. sviluppo di soluzioni per migliorare la gestione delle informazioni e le conoscenze per garantire processi più efficienti. Monitoraggio e valutazione Il monitoraggio e la valutazione puntano a misurare i risultati degli obiettivi operativi dell’ETF sulla base delle mete e degli indicatori di risultato. La funzione del monitoraggio e della valutazione dell’ETF rappresenta la base per un processo decisionale informato nella pianificazione e nell’attuazione. Gli ulteriori sviluppo di questa funzione chiave durante il periodo di pianificazione puntano a rafforzare la capacità dell’ETF a gestione la sua efficacia e la sua efficienza tramite: ■ l’enfasi posta sui risultati e il rafforzamento dell’analisi in atto dei progressi dei progetti e delle attività, verso il raggiungimento dei risultati pianificati (tale azione verrà sostenuta dall’approccio della struttura nidificata, utilizzata per il periodo di pianificazione pluriennale 2014-17); ■ l’introduzione e lo sviluppo del principio della pluriennalità; ■ la completa attuazione, il completo riesame e miglioramento degli strumenti di monitoraggio e di valutazione e dei processi all’interno del quadro di gestione basato sulle prestazioni, introdotto nel 2012. Tale lavoro viene sostenuto da un esercizio trimestrale di rendicontazione e da uno strumento informatico specifico, il dashboard dell’ETF. L’ETF continuerà a monitorare e valutare i progressi dell’attuazione della prospettiva a medio termine tramite i suoi programmi di lavoro annuali. PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 74 3.3 Gestione delle risorse umane Prendendo in considerazione e attuando lo statuto riesaminato e le relative norme di attuazione, la gestione delle risorse umane nei prossimi quattro anni continuerà a: ■ porre l’enfasi sull’aumento dell’efficienza, migliorando i processi e rafforzando la portata degli strumenti di sostegno TIC; ■ investire nello sviluppo professionale e nella motivazione del personale, potenziando opportunità adeguate e innovative di apprendimento; ■ sviluppare e attuare dei piani per il rafforzamento delle capacità professionali e la memoria istituzionale tramite la gestione delle conoscenze, il dialogo interno e la condivisione; ■ rafforzare l’ambiente e la cultura lavorativi e mantenere un personale di alto livello, attuando delle azioni di miglioramento che provengono dai risultati dei sondaggi periodici del personale. 3.4 Gestione finanziaria Avendo introdotto un esercizio di fissazione del bilancio, basata sulle attività, che integri i processi di pianificazione, fissazione del bilancio, gestione e rendicontazione, nonché una gestione finanziaria decentralizzata in un approccio di proporzionalità basato sul rischio, l’ETF si concentrerà per ottenere un ulteriore miglioramento dell’efficienza e il consolidamento del suo risultato di bilancio. Le misure porranno l’enfasi sul principio di fissazione del bilancio “a base zero”, puntando a passare da un bilancio incentrato sui contributi (orientato ai costi) a un bilancio incentrato sui risultati. L’ETF cercherà in misura maggior l’utilizzo positivo, dal punto di vista dei costi, dei sistemi di gestione finanziaria della Commissione europea e dei mezzi elettronici di comunicazione nel settore delle finanze e degli appalti, fornendo ulteriori garanzie sull’efficienza e sulla conformità con il suo quadro di regolamentazione, che sarà riesaminato durante il periodo della prospettiva a medio termine. 3.5 Gestione delle infrastrutture Con la firma di un contratto di locazione triennale con l’amministrazione della regione Piemonte, l’ETF, dopo molti anni di deferimento delle spese relative agli edifici, investirà nel miglioramento della struttura e dell’arredamento dei suoi locali. L’attuale contratto giungerà a termine nel 2015 e sussiste ancora il rischio che non venga rinnovato. L’ETF cercherà un aumento continuo nell’efficienza della gestione delle infrastrutture e analizzerà la possibilità di esternalizzare ulteriormente alcuni servizi. Nel settore della sanità e della sicurezza, l’ETF continuerà a rispettare le leggi applicabili in materia. In cooperazione con le autorità locali e nazionali, l’ETF profonderà i migliori sforzi per garantire che l’edificio sia sicuro e sano, attuando misure correttive per evitare l’infiltrazione d’acqua e le sue conseguenze. 3.6 Tecnologie dell’informazione e della comunicazione Nel medio termine, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione garantiranno un’evoluzione continua dei sistemi e dei servizi di sostegno alle operazioni e all’amministrazione dell’ETF. Durante questo periodo, un investimento importante sarà necessario per rinnovare le infrastrutture e le reti TIC fondamentali dell’ETF. La governance delle TIC sostiene e amplia le strategie e gli obiettivi dell’ETF e viene garantita tramite la leadership e le strutture e i processi organizzativi. PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 75 I processi specifici affronteranno le necessità delle conoscenze emergenti, dei documenti e della gestione delle informazioni, della presenza su Internet dell’ETF, comprese le attività sociali e le necessità di collaborazione. Le TIC affronteranno anche la questione delle necessità del personale a livello di mobilità e rafforzeranno l’efficienza dei sistemi amministrativi dell’ETF nel settore della gestione finanziaria e delle risorse umane. 3.7 Continuità operativa L’ETF, dal 2009, ha un piano di continuità operativa e dal 2010 svolge, su base annuale, dei test di continuità operativa. Nel medio termine, l’ETF riesaminerà e rafforzerà la sua continuità operativa e le disposizioni in materia di ripristino in caso di disastro, in particolare per garantire un recupero più rapido dei sistemi delle TIC. 3.8 Cooperazione interistituzionale e interagenzie L’ETF continuerà a cooperare strettamente con le istituzioni europee, gli enti interistituzionali (EPSO, PMO, EUSA, OIB) e altre agenzie per condividere le esperienze e le buone prassi sulla gestione e sugli aspetti amministrativi e per garantire un potenziamento dell’efficienza tramite azioni congiunte, soprattutto alla luce dei risultati dell’orientamento comune sulle agenzie, concordato tra le istituzioni dell’UE. L’ETF opera ai sensi del regolamento 45/2001 sulla protezione dei dati personali. Le attività dell’ETF che riguardano il trattamento di dati personali sono quindi mappate e registrate in processi standardizzati e presentate per un controllo previo al Garante europeo della protezione dei dati, come da procedura applicabile per valutare la conformità con il regolamento 45/2001. Il Garante europeo della protezione dei dati fornisce inoltre consulenze, orientamento e formazione sul trattamento dei dati personali. L’ETF sostiene il Mediatore europeo su richiesta in caso di indagini. Presta inoltre una particolare attenzione alla relazione annuale del Mediatore per adeguare, se del caso, pratiche e procedure pertinenti. Il Mediatore spesso partecipa alla rete dei responsabili degli appalti delle agenzie (NAPO) e fornisce consulenze e orientamenti su questioni relative agli appalti. 4 Risorse 4.1. Risorse finanziarie Per il periodo 2014-17, si prevede che l’ETF riceva un totale di EUR 84 740 000 dal bilancio dell’UE, 40 ripartiti come segue : (milioni di EUR) 2014 Sovvenzione ETF Titolo 1 & 2 Sovvenzione ETF Titolo 3 Totale 2015 2016 2017 Totale 2014-17 15,161 16,142 16,423 16,697 64,423 4,983 4,965 5,107 5,263 20,318 20,144 21,107 21,530 21,960 84,741 Di questa sovvenzione, il 76% è destinato ai titoli 1 e 2 (spese per il personale ed edifici, attrezzature e spese varie di esercizio), mentre il 24% è destinato al titolo 3 (spese relative all’esecuzione di 41 missioni specifiche mediante esternalizzazione dei servizi) . Questo riflette il profilo dell’ETF come centro di competenze, la cui risorsa maggiore è la competenza del personale. 40 Come previsto dalla proposta dell'ETF per la dichiarazione legislativa finanziaria 2014-20. 41 Cfr. la tabella all’allegato relativo alle regioni, alle funzioni e ai titoli. PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 76 Questa dotazione potrà essere integrata da apporti finanziari legati ai progetti provenienti da altri fondi 42 dell’Unione europea, da aiuti bilaterali o da organizzazioni internazionali . L’ETF intende adempiere il proprio mandato, stabilendo l’ordine di priorità delle attività in una prospettiva orientata ai risultati, conformemente alle aspettative delle parti interessate e facendo al contempo un uso efficiente di tutte le sue risorse finanziarie. 4.2. Risorse umane Le risorse umane dell’ETF sono il bene più prezioso dell’organizzazione. Nel 2014 l’ETF avrà a 43 disposizione il personale seguente : 2014 2015 2016 2017 Agenti temporanei 94 94 93 92 Agenti contrattuali 39 40 40 40 Agenti locali 2 2 2 2 Esperti nazionali distaccati 0 0 0 0 Totale 135 136 135 134 In seguito all’adozione del nuovo mandato nel 2008, l’ETF cerca di ridurre il personale amministrativo e al tempo stesso di aumentare al massimo il numero di esperti a disposizione. A seguito della radicale riorganizzazione dell’amministrazione centrale nel 2010-2011, che ha determinato una riduzione del personale addetto ad alcune funzioni amministrative dal 33% al 22%, il periodo 2014-17 sarà di consolidamento e di progressivo miglioramento, per assorbire una riduzione del 5% del suo personale senza un impatto sull’esecuzione da parte dell’ETF delle sue attività fondamentali. Eventuali altri tagli del personale decisi dall’autorità di bilancio comporteranno una corrispondente riduzione delle capacità dell’ETF in termini di competenze. Al fine di ottimizzare il contributo del personale, l’ETF continuerà a investire nello sviluppo professionale e nella motivazione del personale e promuoverà il dialogo interno e l’impegno del personale. 5 Comunicazione La comunicazione, l’informazione e la condivisione delle conoscenze sono aspetti fondamentali per garantire un’interpretazione chiara e comune del ruolo dell’ETF nel sostegno fornito allo sviluppo del capitale umano all’interno del contesto delle politiche di relazioni esterne dell’UE. Dando risalto al ruolo dell’ETF, nonché dei servizi, delle attività e dei risultati attuali, sugli sviluppi principali in Europa in seguito al crollo del muro di Berlino, alla guerra nell’Europa sudorientale e in seguito alla primavera araba, la comunicazione istituzionale durante il periodo 2014-17 promuoverà l’ETF come agenzia dell’UE all’avanguardia e come centro internazionale di competenza in materia di sviluppo del capitale umano. 42 Cfr. l'articolo 15, paragrafi 3 e 4, del regolamento (CE) n. 1339/2008. 43 Come previsto dalla proposta dell'ETF per la dichiarazione legislativa finanziaria 2014-20. PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 77 Nel 2014, l’ETF organizzerà due conferenze istituzionali sulle tematiche delle qualifiche e della governance. Il 2015 e il 2017 vedranno la creazione del legame tra le conferenze istituzionali e il processo di Torino. 5.1 Obiettivo Le principali finalità delle attività di comunicazione istituzionale dell’ETF sono quelle di sostenere lo sviluppo politico e la condivisione delle conoscenze nel settore di competenza e responsabilità dell’ETF, di rafforzare l’impatto dei programmi di assistenza esterna dell’UE, di sviluppare la comunicazione con i cittadini in linea con le politiche delle comunicazione della Commissione europea, cooperando in partenariato con le istituzioni e gli organismi dell’UE, sull’integrazione delle informazioni e incoraggiando il dialogo e il dibattito, nonché garantendo l’impegno dei dipendenti all’interno dell’organizzazione. L’enfasi principale dell’ETF sarà sulla promozione dei risultati e delle attività tramite informazioni e scambi di competenze, tramite la condivisione delle conoscenze e l’esperienza tramite le pubblicazioni su carta e digitali, tramite Internet, i social media, le riunioni e altri mezzi appropriati, prendendo in particolare attenzione le nuove tecnologie e la diversità linguistica dei principali interlocutori (che comprendono le parti interessate dell’UE, le parti interessate nei paesi partner, nonché le controparti in altre organizzazioni internazionali che lavorano in un campo simile). 5.2 Obiettivi principali Al fine di raggiungere i nostri obiettivi, l’ETF punta a: ■ sostenere la condivisione delle conoscenze e il rafforzamento di competenze sullo sviluppo del capitale umano nei paesi partner dell’ETF; ■ rafforzare la comunicazione bidirezionale e il dibattito sulle questioni attinenti allo sviluppo del capitale umano tra l’UE e i paesi partner; ■ agevolare e cooperare con le autorità europee e nazionali, con i decisori politici e le organizzazioni per condividere le conoscenze, le competenze e il sostegno nel campo dello sviluppo del capitale umano; ■ elevare il profilo dell’ETF come centro di competenze, fornendo informazioni autorevoli e contribuendo attivamente al dibattito internazionale sul capitale umano nei paesi in transizione e in via di sviluppo. Al fine di coronare le sue attività col successo, le attività di informazione e comunicazione interne ed esterne dell’ETF devono essere diverse, visibili, proattive, periodiche e trasparenti. La comunicazione istituzionale userà un ventaglio di canali offline e online per ottenere il maggior impatto possibile, in particolare i media digitali, comprese le pubblicazioni elettroniche, i social media e i media audiovisivi. L’ETF deve spiccare come un organismo dell’UE aperto ai politici, alle autorità, alle organizzazioni e al pubblico e le informazioni raccolte devono essere messe gratuitamente a disposizione. 5.3 Risultati ■ Messa a disposizione dei decisori politici e dei cittadini nell’UE e nei paesi partner di informazioni indipendenti e affidabili sullo sviluppo del capitale umano nel contesto del mandato dell’ETF; ■ caratterizzazione dell’ETF come agenzia dell’UE coinvolta nelle azioni di politica di relazioni esterne dell’UE e come centro di competenze, fornendo informazioni autorevoli e contribuendo attivamente al dibattito internazionale sul capitale umano nei paesi in transizione e in via di sviluppo; PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 78 ■ promozione dell’apertura e dell’impegno a un pubblico più ampio in materia di istruzione e formazione professionale, formazione e occupazione durante l’utilizzo rafforzato dei social media; ■ garanzia di una comunicazione interna efficiente come strumento per la condivisione delle conoscenze e per la promozione della qualità, del servizio e dell’efficacia in funzione. PARTE IV PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 79 PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 80 ANNEXES Annex 1: European policy context by geographical and thematic coverage ETF Mid-term Perspective Central Asia Content Eastern Europe Paper Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage EU policies for education, training and employment 1 EU 2020 Strategy European Council Conclusions (17/06/2010) and European Commission Communication (03/03/2010) 2 A strategic framework for European Cooperation in education and training (ET 2020) The Lisbon Strategy developed for the period 2000-10 to provide a framework for a European-wide approach to economic growth has been updated through the Europe 2020 strategy. The Europe 2020 strategy identifies two key flagship areas for human capital development within the EU. These are: ‘Youth on the move’ and ‘An agenda for new skills and jobs’. In addition, the European Platform against Poverty and Social Exclusion sets out actions to reach the EU target of reducing poverty and social exclusion by at least 20 million by 2020. The strategy has the following objectives for education and training in the EU to: make lifelong learning and mobility a reality; improve the quality and efficiency of education and training; promote equity, social cohesion and active citizenship; and, enhance creativity and innovation, including entrepreneurship, at all levels of education and training. The Torino process related activities, both the overall principles of the Process as such but also the specific analytical framework are highly inspired by the E&T 2020 framework and in particular the Copenhagen process. √ √ √ √ √ √ √ √ PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 81 3 The Bruges Communiqué on enhanced European Cooperation in Vocational Education and Training 2011-2020 ETF Mid-term Perspective The global vision for vocational education and training in 2020 indicates that European VET systems should be more attractive, relevant, career-oriented, innovative, accessible and flexible and should contribute to excellence and equity in lifelong learning. In the case of the Candidate countries, they fully participate in the Bruges reports with the support of the ETF teams. The Torino process related activities, both the overall principles of the Process as such but also the specific analytical framework are highly inspired by the E&T 2020 framework and in particular the Copenhagen process. The so called "2014 Review" will focus on the definition of the short term deliverables, the basis remaining the strategic objectives defined in the Bruges Communiqué and the progress Member States and the candidate countries have made in the period 2011-2014, both to be considered in the context of the economic crisis with high youth unemployment. It is foreseen to adopt again both Council Conclusions as well as a Communiqué by early 2015. The ETF will contribute to this process. √ √ √ Central Asia Content Eastern Europe Paper Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage √ PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 82 4 Rethinking Education: Investing in skills for better socio-economic outcomes, 20.11.2012,COM (2012) 669 final ETF Mid-term Perspective The Communication promotes employability, competitiveness and intercultural dialogue in fostering transversal key competences in LLL policies The Communication covers: developing world-class vocational education and training to raise the quality of vocational skills; promoting work based learning including quality traineeships, apprenticeships and dual learning models to help the transition from learning to work; promoting partnerships between public and private institutions (to ensure appropriate curricula and skills provision); promoting mobility through the proposed Erasmus for All programme. The ETF will continue to cooperate with Cedefop to produce the state of play of the VET systems in the candidate countries. For the other partner countries, the ETF will use the Torino process exercises to determine the state of the art and vision for VET in each country and provide an assessment of the progress that countries are making in achieving the desired results. The ETF will act as a key stakeholder promoting the principles of the Alliance in the partner countries. With the support of the European Commission the ETF will follow in the period of 201417 actions related to the simplification of qualifications frameworks and contributing to the elaboration of European criteria and procedures for recognition of qualifications for learning purposes at all levels, promoting coherence between the different European credit transfer systems and the different European quality assurance arrangements. he ETF will borrow on the EU's policy guidance on entrepreneurship education in the upgrading of the policy indicators for Eastern Europe, South Eastern Europe and Turkey and the Southern and Eastern Mediterranean, as well as integrating the EU entrepreneurship education indicators within its monitoring framework for South Eastern Europe and Turkey. The ETF promotes the cooperation between the education, training and research as part of the evidenced based policy analysis as Torino process, SBA, Employment/Employability Analysis. Cooperation between VET and business is promoted by the ETF through both governance related actions and the ones aiming to increase the relevance of VET provision such as qualifications development, work based learning, enterprise learning and skills development for SME’s, skills anticipation and matching √ √ √ Central Asia Content Eastern Europe Paper Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage √ PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 83 5. A new impetus for European cooperation in vocational education and training COM(2010) 296 final The priorities that give vocational education and training a new impetus include: ensuring access to training and qualifications; promoting mobility; ensuring the highest possible quality of education and training; providing more opportunities for disadvantaged groups; and nurturing creative, innovative and entrepreneurial thinking in students. ETF Mid-term Perspective The ETF has been a pioneer in the partner countries and regions on the field of qualifications and quality. ETF provides expertise to the partner countries and runs the Qualifications platform, in particular updating the inventory on progress made in the development and implementation of qualifications in the partner countries √ √ √ √ √ Central Asia Content Eastern Europe Paper Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage √ EU migration and mobility external policy 6 Communication on migration COM (2011) 248 final, 4.05.2011 The document indicates that there is a need for the EU to strengthen its external migration policies, using the partnerships with third countries that address the issues related to migration and mobility in a way that makes cooperation mutually beneficial. The EU has established structured dialogues on migration and mobility with neighbouring countries, both with the EaP and the South Mediterranean partners. Some of these dialogues have evolved to Mobility Partnerships as in the cases of Armenia, Georgia, Moldova in the East and Morocco in the South. Dialogues with Tunisia, Jordan and with Azerbaijan might eventually lead to Mobility Partnerships. There is a specific project on Migration and skills focusing on the skills dimension of migration, the validation of skills of returnees and other measures facilitating the circular migration. The ETF also supports the different countries with a Mobility Partnership agreement, or in a process of having one. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 84 7 8 ETF Mid-term Perspective A dialogue for migration, mobility and security with the southern Mediterranean countries 24.5.2011, COM(2011) 292 The Communication supports and encourages reforms to improve security giving partner country citizens a possibility of mobility to the EU while addressing illegal migration flows. Mobility partnerships could also encompass specific schemes for facilitating labour migration between interested Member States and the southern Mediterranean countries. There is a specific project on Migration and skills focusing on the skills dimension of migration, the validation of skills of returnees and other measures facilitating the circular migration. The ETF also supports the different countries with a Mobility Partnership agreement, or in a process of having one. √ The Global Approach to Migration and Mobility The Global Approach is defined as the overarching framework of EU external migration policy, complementary to other, broader, objectives that are served by EU foreign policy and development cooperation. Education and training play a crucial role in successfully integrating migrants into society and the labour market and therefore are an important element in all migration dialogues and Mobility Partnerships. There is a specific project on Migration and skills focusing on the skills dimension of migration, the validation of skills of returnees and other measures facilitating the circular migration. The ETF also supports the different countries with a Mobility Partnership agreement, or in a process of having one. √ √ The Communication proposes to continue the support for social inclusion and human development through at least 20% of EU aid. A greater focus will be on investing in drivers for inclusive and sustainable economic growth. Through capacity-building and exchange of knowledge, the EU will support vocational training for employability and capacity to carry out and use the results of research. The EU Development Agenda inspires the whole activities of the ETF, in particular the Neighbourhood and Central Asia regions. Social Inclusion has a particular emphasis in the enlargement region. Sustainable economic growth is supported by the ETF in the contribution the VET systems and the entrepreneurial learning activities can make to it. √ √ Central Asia Content Eastern Europe Paper Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage Development policy 9 Increasing the impact of the EU Development Policy: an agenda for change, 13.10.2011- COM (2011)637 final √ PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 85 ETF Mid-term Perspective Central Asia Content Eastern Europe Paper Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage Enterprise and entrepreneurial learning 10 11 12 Small Business Act for Europe ,26.06. 2008 Euro Med Charter for Enterprise Charter signed by the ministries of industry in 2004 The European Union’s Small Business Act frames the EU’s approach to supporting small business development, including the contribution to human capital development. Its key objectives include promotion of entrepreneurial learning and enterprise skills. The ETF supports these objectives through regular indicator-driven assessments. √ √ √ Entrepreneurship 2020 Action Plan COM(2012) 795 final, 9.1.2013 The Action Plan sets out a renewed vision and a number of actions to be taken at both EU and Member States' level to support entrepreneurship in Europe. It is based on three pillars: developing entrepreneurial education and training; creating the right business environment; role models and reaching out to specific groups. The ETF (together with OECD, EIB and DG ENTR) contributes to the SBA assessments in the different regions. The Action Plan has been examined and its implications considered for ETF’s work since it was consulted in 2012. The CoP on Entrepreneurship and Enterprise skills will use as reference tool. √ √ √ Small Business, Big World — a new partners hip to help SMEs seize global opportunities 9.11. 2011 The Communication set the objectives to i) provide SMEs with easily accessible and adequate information on how to expand their business outside the EU; ii) improve the coherence of support activities; iii) improve the cost-effectiveness of support activities; iv) fill existing gaps in support services and v) establish a level playing field and provide equal access for SMEs from all EU Member States. √ √ √ √ PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 86 ETF Mid-term Perspective The Instrument for Pre-accession Assistance (IPA) remains the financial pillar of the Enlargement Strategy, encompassing all aspects of internal policies and thematic issues. The aim will be to ensure that candidate countries and potential candidates are fully prepared for possible accession by encouraging them to adapt emerging EU strategies and policies into their national priorities. The document stresses the importance of investing in people so that the region can progress and grow sustainably, prioritising knowledge and inclusion. Building on success, parts of the region will open access to further education, and modernise training and social support. The strategy is based on five pillars: integrated, smart, sustainable and inclusive growth, and good governance for growth. The basic goal of SEE 2020 is to improve living conditions and put competitiveness and development back into focus in each country and the entire region. In that sense, the document leans on the EU Europe 2020 strategy. The most important SEE 2020 targets include: employment growth rate (12%), increase in mutual trade by 230%, and an increase in GDP from the current 38% to 46% of the EU average. The ETF will focus its interventions on assisting the countries to develop more coherent and strategic approaches in line with their visions, strengthen impact through improved institutional arrangements and monitor progress. Support to the preparation of annual or multi-annual programmes to be adopted under IPA II will be a cornerstone of ETF support to the Commission services in the period. Central Asia Content Eastern Europe Paper Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage External relations policies and instruments South Eastern Europe and Turkey 13 Instrument for Preaccession Assistance (IPA II), Brussels, 7.12.2011 COM(2011) 838 final 14 European Union Strategy for Danube Region COM(2010) 715 15 SEE 2020 Strategy ( draft) √ √ √ European Neighbourhood PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 87 16 17 18 Paper Content ETF Mid-term Perspective 2012 ENP Package: Communications 1) Delivering on a new Neighbourhood Policy and 2) Eastern Partnership Roadmap 15.05. 2012 (COM(2012)13 and 14,SWD (2012)108-124 The 2 Communications 1) look at the implementation of EU’s new approach towards the neighbourhood as launched on 25 May 2011 and 2) set out a roadmap for the implementation in the East till the new Eastern Partnership Summit in autumn 2013. Several SWDs and 12 country progress reports are part of the package. The ETF is a regular reporter on HCD to the Neighbourhood Progress Reports. The communication also frames the contribution of the ETF to programming of ENPI in the SEMED and EE regions √ √ The response to the requests coming from countries involved in the Arab Spring will continue to give a priority to the political commitments highlighted in the Communication. They also inspire the priorities of the whole Neighbourhood south region. √ √ The ETF supports the human capital development priorities of the action plans and helps the countries involved to develop education, training and employment systems that produce skills and competencies relevant to participation in the internal market and economic growth more generally and also contributes to the development of democratic societies. The ETF’s actions in the European Neighbourhood support these specific regional initiatives in the context of the overall priorities of the Neighbourhood Policy. √ √ A response to a changing neighbourhood 25.05.2011, COM(2011) 303 A European Neighbourhood Instrument, Brussels, 7.12.2011 COM(2011) 839 final The EU approach aims to: provide greater support to partners engaged in building deep democracy, support inclusive economic development, strengthen the two regional dimensions of the European Neighbourhood Policy covering the Eastern Partnership and the southern Mediterranean and provide the mechanisms and instruments fit to deliver these objectives. Cooperation under the Eastern Partnership will continue with policy dialogue in areas such as: education, youth and culture as well as employment and social policies. The European Neighbourhood Instrument (ENI) will benefit the EU’s neighbouring countries supporting deeper political cooperation, closer economic integration with the EU and an effective and sustainable transition to democracy. Cooperation with the EU’s neighbours will be based on the ‘more for more’ principle, as proposed in the Joint Communication of the High Representative of the EU for Foreign Affairs and Security Policy and the European Commission ‘A new response to a changing Neighbourhood’. Central Asia Eastern Europe Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 88 19 Joint Communication "Delivering on a new European Neighbourhood Policy" (JOIN(2012)14, 15 May 2012 Progress achieved in 2011 under the new European Neighbourhood Policy was assessed, as well as in the related regional and country progress reports covering the year 2011. Specific activities concerning VET were also included and highlighted in the Roadmaps towards 2013 for the Eastern Partnership and the Partnership for Democracy and Shared Prosperity, which were issued in conjunction with the progress reports. ETF Mid-term Perspective The ETF supports the human capital development priorities of the action plans and helps the countries involved to develop education, training and employment systems that produce skills and competencies relevant to participation in the internal market and economic growth more generally and also contributes to the development of democratic societies. Central Asia Content Eastern Europe Paper Southern and Eastern Mediterranean No. South Eastern Europe and Turkey Geographical coverage √ Southern and Eastern Mediterranean 20 A Partnership for Democracy and Shared Prosperity with the Southern Mediterranean The Joint COM(2011) 200 final Education is a key focus of EU activities in the region. Tackling high levels of illiteracy is an important element to promoting democracy and ensuring a qualified workforce to help modernise the southern Mediterranean economies. Vocational education and training also has an important role to play in addressing disparities. The ETF will support the partner countries in identifying the key strategic components on an integrated VET policy. Exchanges of best practice on programmes enhancing the skills of unemployed people will be encouraged. √ Central Asia 21 A financing instrument for development cooperation Proposal for a Regulation of the European Parliament and of the Council, Brussels, 7.12.2011 COM(2011) 840 final The ETF supports the implementation of the EUCentral Asia Education Platform which started in February 2012 and aims to strengthen education reforms in the region by promoting policy dialogue as well as improving the coordination of donor financed education projects and programmes. √ PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 89 Annex 2: Torino Process needs assessment 2012 Regional Priorities Building Block Policy priorities captured in regional reports South Eastern Europe and Turkey Southern and Eastern Mediterranean Vision 7. Shared vision across institutions for effective HCD governance 8. Strengthened link between VET vision and EU policy framework; lifelong learning and economic development 9. New visions to support Arab Spring reforms 10. Capacity development for participatory approaches, synergy with employment, economic and social development 11. Vision for expansion of VET at middle and higher technical levels; improving the quality of postsecondary VET and “vocationalising” higher education 12. Coordination of national vision and donor contribution External Efficiency (economic) 24. Capacity-building and incentives for social partner involvement in labour market information and assess skills needs 25. Sector councils to support qualifications and competence development 26. Economies of scale through Multifunctional Centres and Centres of excellence in VET 28. Developing employment strategies which supporting youth transitions from VET to labour market 29. Sector councils to support qualifications and competence development 30. Skills needs analysis from different sources (incl. also tracer studies, employer surveys Eastern Europe 13. Capacity development for implementation of visions 14. Maintenance of vision and development of legislation for CVET 15. Developing vision for postsecondary VET 16. Vision with links and pathways between VET and LLL 17. Scaling up reforms from pilot actions to mainstream policy 18. Improving attractiveness of VET compared with higher education 19. Improve quality of research on VET 32. Availability and quality of labour market information, including forecasting 33. Improving the labour market relevance of initial and CVET 34. Improve links between public provision of VET and business sector, especially for small business 35. Entrepreneurial learning for Central Asia 20. Re-inforce link between labour market and economic development 21. Enhancing attractiveness of VET 22. Learning from international developments 23. Shared institutional cooperation in vision development and implementation 36. Qualitative assessments of skills needs taking into account national economic development sectors, including small business 37. Developing work based learning systems to increase relevance of VET provision and PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 90 Regional Priorities Building Block External Efficiency(social cohesion) Internal efficiency Policy priorities captured in regional reports South Eastern Europe and Turkey Southern and Eastern Mediterranean 27. Resourcing and serving different learners, employers and the community for transition to employment (see also governance below). and evaluations) 31. Improving private sector in VET delivery, e.g., extending apprenticeships where possible 38. Promoting access and equity/ equal opportunities/ access to all particularly the most vulnerable 39. Targeted measures for inactive, low skilled, long term unemployed 40. Targeted measures for provide access in mainstream VET for women, rural communities and ethnic groups 47. Embedding key competences into the VET curriculum 48. Work-based learning and apprenticeships 41. Expanding adult training provision, in particular for vulnerable groups of people and including second chance training 42. Targeted measures to increase the employability, or chances to engage in some gainful economic activity, of first labour market entrants (in particular for young people not in employment, education or training - NEETs), including crafts skills or other types of vocational skills, entrepreneurship training; 43. Specific measures to increase women’s participation in the labour market 52. Embedding key competences into the VET curriculum 53. Career information and guidance systems Eastern Europe different target groups – schools based VET and unemployed Central Asia transition to employment 44. Expanding adult training provision, in particular for vulnerable groups of people and including second chance training 45. Expanding adult training provision, in particular for vulnerable groups of people and including second chance training; 46. Measures to minimise drop outs from secondary school VET provision 57. Design and implementation of NQF 58. Improving pre- and in-service teacher training 61. Professional development of VET teachers and instructors in schools and in PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 91 Regional Priorities Building Block Governance and financing Policy priorities captured in regional reports South Eastern Europe and Turkey Southern and Eastern Mediterranean Eastern Europe Central Asia companies 62. Developing pathways/NQF between VET and other education provision (for example integration of short courses into lifelong learning) 63. Mobility instruments – validation of prior learning 64. Career information and guidance systems 49. Enhance the skills of VET teachers and trainers 50. Expanding labour market-oriented VET at postsecondary and tertiary levels 51. Adult training: Expanding the offer and improving the quality of training for low-skilled adults, jobseekers and employed people 54. Enhance the skills of VET teachers and trainers 55. Development and implementation of qualifications frameworks 56. Qualifications and Quality assurance 59. Postsecondary/ higher VET (for both secondary general and VET graduates) as an alternative or complementary to higher education, 60. Career information and guidance systems 65. Overcoming fragmentation in VET system development Building capacity and institutional role for involvement of social partners in VET governance 66. Creating or strengthening regional structures and empowering regional actors regional partnerships for employment, also with a view to prepare for ESF 67. Strengthening multifunctational centres for VET for governance and efficiency (see above) 68. Defining NQF as a vehicle for 70. Overcoming fragmentation in management of VET and structured 71. Enhance private sector participation in VET provision 72. Further decentralisation of responsibilities for VET and empowering regional actors; increased autonomy of schools 73. Re-examining the allocation and use of funds to increase efficiency; incentives for private sector to (co-invest; innovative funding schemes such as 75. Involving or strengthening the involvement of employers or a wider range of stakeholders in VET governance at different levels (national – (regional) – local) 76. Empowerment of schools’ autonomy 77. Enhance funding mechanisms through PPP, and rationalization, of school networks 78. Multilevel education business cooperation including at national, regional school level for secondary and post secondary/adult learning 79. Infrastructure investments in buildings, equipment and materials) 80. Public and private partnerships in VET delivery PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 92 Regional Priorities Building Block Policy priorities captured in regional reports South Eastern Europe and Turkey Southern and Eastern Mediterranean governance 69. Re-examining the allocation and use of funds to increase efficiency; stimulating private investment (e.g. expanding apprenticeship and voucher schemes); allow schools to generate and retain additional income Training Funds or voucher schemes (´chèque formation´) 74. Pooling of resources for VET by creating ‘poles d’excellence’. Eastern Europe Central Asia PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 93 Annex 3: Torino Process conference declaration 2013 The Torino Process conference, ‘Moving Skills Forward’, hosted by the European Training Foundation (ETF) in Turin on 8-9 May 2013 has brought together representatives of the ETF partner countries, European Union Member States and international organisations to discuss how to move skills forward. Inspired by the findings of the Torino Process 2012 involving 25 countries, and informed by the experiences of the ETF partner countries, international best practice, and the EU 2020 Strategy, EU external relations policies and Copenhagen Process on enhanced cooperation in vocational education and training (VET), we have focused on present and future demand for skills as well as the processes needed to achieve progress. The goal is innovative, inclusive, resilient lifelong learning systems that support sustainable growth. The conference has been a valuable opportunity for policy leaders, practitioners, experts, the business community and civil society to share knowledge and experience, and to build a network of expertise which can move skills forward. It has also been an important forum for ETF partner countries to share achievements and to learn about policy progress in other countries. We acknowledge the important progress we have made in developing and implementing VET policies since 2010. Policy makers increasingly recognise that VET is essential to meet the needs and aspirations of young people and adults for jobs, growth and social inclusion. The Torino Process has had an impact in our countries and we welcome its further development in 2014, which will see a stronger focus on country-led analysis and wider participation of stakeholders, including regional and local authorities, the business sector and civil society. We also welcome the opportunity in 2014 to focus on the impact of policies, their relevance, sustainability, cost-effectiveness and contribution to innovation on the basis of evidence in a policy cycle perspective. We acknowledge the validity of the Torino Process principles: their holistic approach to education and training; their emphasis on national ownership and leadership; the active participation of social, political and economic stakeholders; and the focus on evidence to guide policy analysis and decisionmaking. We support the aim of the Torino Process, namely to increase the evidence base for policy development. The conference showed more countries taking the lead in analysing VET policies in the light of their contexts, visions and labour market needs. The conference confirms the main policy priorities facing partner countries: 81. A shared, long-term vision focused on the development and use of relevant skills for better quality jobs for young people and adults in partnership with VET providers and business. 82. The role of innovation and forward-looking policy-making to enable education and training to respond to current and future needs and equip citizens with better skills for employability, entrepreneurship and successful transition from education and training to work. 83. The closer integration of learning and work by actively engaging businesses both large and small at national, local and sectoral levels, and diversifying VET provision also through post-secondary institutions and work-based learning. 84. Making social inclusion a key transversal principal in VET policy and practice. 85. Improving the attractiveness of initial and continuing VET through frameworks for quality assurance; national qualifications systems and pathways for progression and participation that lead to valued employment. PROSPETTIVA A M 86. Enhancing the quality of VET by developing the competences of teachers and trainers to support better learning outcomes. 87. Effective sharing of responsibilities in the governance of education and training systems, including sound policy coordination across government and between national and local levels, including business and civil society. Meeting the challenge of these priorities requires leadership which ensures that policy formulation and implementation is monitored and evaluated to benchmark progress. In this respect, the conference supports the further development of the Torino Process analytical framework towards stronger analyses of the outcomes, cost-effectiveness, sustainability and innovative capacity of public policies. The conference also confirms the need for policy making bodies to engage in a joint policy learning cycle, to assess the impact of policies, learn from experience and move forward to deliver relevant skills. The conference outlines the following areas for joint action to move skills forward: 88. Identify areas for policy support in each country using evidence, analysis, scenarios and foresight, and prioritise them for follow up and implementation through strategies and short-term deliverables that are realistic in the national context; 89. Monitor progress on the basis of indicators measuring results using the 2012 Torino Process as a national baseline: in addition, for interested countries, developments can be monitored against relevant EU, ETF and international benchmarks for education and training; 90. Increase the use of evidence in policy making, assessing what works, and disseminating good practice achieved bearing in mind national contexts; 91. Broaden participation in policy analysis and policy making to actively include all relevant stakeholder groups, including young people, making use of social media to increase public policy transparency and participatory processes; 92. Develop methodological tools to support policy development in the partner countries according to the priority areas identified 93. Ensure education and training are labour-market oriented and serve entrepreneurial and local communities with the active involvement of business at all levels. We welcome the ETF’s support and cooperation in policy analysis and policy learning. We call upon the EU and the international community to work together in the on-going effort to move skills forward. We thank the EU and the ETF for this rich learning opportunity and look forward to the next round of the Torino Process in 2014. PROSPETTIVA A M Annex 4: Implementation of qualifications and governance thematic areas Qualifications and qualification systems POLICY STAGE/ IMPLEMENTATION LEVEL Ad- HOC INITIAL STRUCTURED DEFINED CONSOLIDATED DESCRIPTOR Policy discussions, where discussion or debate is taking place about change, but there are as yet no clear plans for a policy or implementation Policy, where the direction is set, perhaps through a law or a high level decision, but there are as yet no clear plans or strategies for implementation, Implementation, where the infrastructure to make change happen is in place and arrangements such as a leading organization and funding arrangements have been decided on Change in practice, where pilot schemes and full scale implementation mean that providers or other stakeholders are taking policy through to the final stage, which is full implementation Effect, where the new system brings benefit to learners, stakeholders, organizations or society, and where reform or policy change can be evaluated. MODALITY OF WORK TARGET INTERVENTION(s) BY POLICY STAGE Awareness Define needs including institutional capabilities and, if in line with government’ agenda define a road map for action Institutional capabilities needs assessment Conceptualization Training of actors on content, tools and methods. Development of strategies and legal framework, institutional architecture. Implementation Pilot of actions to support the policy implementation, establishment of routine performance tracking and delivery mechanisms at all levels in the system. Work on extended network for improved delivery Implementation/monitoring policy cycle in place Support of review processes and partnership approach, including consolidation of capacity across network for consolidation preparation. Policy learning independent Exit – act as external evaluator/critical friend Impact evaluation and self-renewal PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 96 Governance POLICY STAGE/ IMPLEMENTATION LEVEL Ad- HOC INITIAL DESCRIPTOR Roles and responsabilities of actors are not clear, processes are difficult to track, partnership is not developed and actors are not organized and/or connected. There is no clarity of approach neither clarity of strategies in place, consultation among individuals belonging to different groups exist on an ad-hoc basis Single actors have the need to develop, clarify roles and functions to better contribute to the governance of the system. Access to information for all actors is still problematic and prevents coalition building, strategy formulation and implementation and convergence over the approach. Consultation mechanisms are sporadic, informal, not consistent, at initial level MODALITY OF WORK Awareness and mapping Conceptualization and Institutional/organizational Development Target intervention(s) by policy level Mapping of governance structure and modalities, identification of targets. Awareness of role and benefits of cooperation and social partnership in the context of VET Institutional capabilities need assessment and mapping of capabilities by group of actors. Institutional/organizational development. Definition of legal frameworks, procedures, institutional building. Strategic development, and definition of approach Institutional capabilities development of single actors (at different governance levels and within specific functions to be specified in the intervention logic) Establishment of institutional performance targets and monitoring mechanisms STRUCTURED Actors have a good development and capabilities in place/process and procedures, however delivery is weak and coordination and policy networks are to be strengthened/defined. Access to information is defined though not always shared by all actors in the system and randomly used for formal negotiation on policy decisions Implementation Delivery of functions according to mandate, defined role (at different governance levels) Coordination Mechanisms development/strengthening for improvement of delivery/implementation/efficiency and effectiveness gain Policy networks creation supported Pilot of actions to support policy implementation, establishment of routine performance tracking and delivery Pilot and consolidation of coordination mechanisms (among actors, vertically and horizontally) Competences of actors in relation to Participation, negotiation, partnership mechanisms, policy networking are developed DEFINED System functions, roles and responsabilities are clearly mapped and run.Coordination mechanisms exist and run and policy netwroks are active. Accountability in implementation and joined up policies and bottom-up processes need still to be streamlined.. Innovation is to be embedded in the system to ensure further adaptation and development of governance modes. Implementation/monitoring in place – introduction of innovative tools for governance and functions delivery and monitoring Support to monitor implementation and analyze efficiency gains potential. Introduction of innovative tools, methods, arrangements to strengthen and develop the governance area Support to policy networks Trade-off and cost-benefits, efficiency gain analysis and capacity development for innovation CONSOLIDATED Consultation is at the core of the system, transparency and access to information is ensured at all governance levels. The strategy of the government in clear, monitored and improved for the benefits of the sector Policy learning independent Exit – act as external evaluator/critical friend Impact evaluation and self-renewal PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 97 Annex 5: ETF logical framework matrix MTP 2014-17 intervention logic Overall Objective To make vocational education and training in the partner countries a driver for lifelong learning and sustainable development, focusing on competitiveness and social cohesion. Objectively verifiable indicators Sources of verification Vocational education and training is a driver for lifelong learning and sustainable development in the partner countries 2016 External Evaluation of the ETF (conducted by European Commission) and European Commission report on ETF evaluation ETF activities facilitate partner countries’ reform of education, training and labour market systems with a focus on competitiveness and social cohesion ETF evaluations of work in the partner countries. Assumptions Purpose The ETF helps transition and developing countries to harness the potential of their human capital through the reform of education, training and labour market systems in the context of the EU’s external relations policy. The ETF will achieve this by: 94. Providing impartial, non-commercial expertise on public policies for human capital development. 95. Encouraging ownership and broad participation among relevant stakeholders, supporting consensus building and mutual learning among actors 96. Utilising a holistic policymaking approach that takes into account the context of each country and is based on evidence. 97. Considering VET in a broad context in terms of its links to employment, social inclusion, enterprise development, competitiveness and sustainable development. 98. Ensuring priorities evolve constantly according to changes in its operational environment, EU priorities and specific requests from the European Union. 99. Focusing on priorities that produce high impact with the resources available. 100. Ensuring consistency between its work in the partner countries and its support to programming EU development cooperation instruments and projects. ETF continues to operate as an agency of the EU Mandate of the ETF is unchanged PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 98 MTP 2014-17 intervention logic Objectively verifiable indicators Sources of verification Assumptions Torino Process set of Indicators (Vision; External efficiency; Internal efficiency; Governance) Results 101. Increased effectiveness of VET policy making based on participatory processes 102. Enhanced VET provision leading to an increase in employability Key Performance Indicators, in particular the ones measuring the achievement of annual results according the ETF’s multidimensional interventions (countries, functions and core themes). European Commission Opinions on and Governing Board decisions on Work Programmes and Annual Activity Reports; European Parliament discharge reports, including court of auditors and Internal audit Service reports. Torino Process reports 2014 and 2016 European Commission progress reports in Enlargement and Neighbourhood regions European Commission opinions GB decisions EP discharge reports The ETF is not the only contributor to the expected results, but these will be the effect of a coordinated intervention of several actors, local and international. The attribution of the results to the ETF needs to be done following a contribution assessment between ETF outcomes and progress recorded in partner countries PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 99 MTP 2014-17 intervention logic Objectively verifiable indicators Sources of verification Assumptions Activities Multiannual planning: 103. Regional and Departmental Plans 104. Country Plans and Regional/Thematic Projects 105. Functions and countries are expected to remain stable in the period 2014-2017. Means Allocated budget ETF Team : 2014= €20.144 million 2014=94TA+39CA+2LA=135 posts 2015= €21.107 million 2015=94TA+38CA+2LA=134 2016= €21.530 million Thematic Areas : 2016=93TA+38CA+2LA=133 2017= €21.960 million 1. Qualifications and qualifications systems 2017=92TA+38CA+2LA=132 44 2. VET quality assurance 3. Learning and teaching in VET 4. VET governance 5. Employment and employability 2014-17= €84.741 million Each year the ETF will also have two local agents. Outsourced international and local experts and logistics ETF Subsidy Title 3: The ETF will use ETF in-house expertise as much as possible for the priority areas. 2016= €5.107 million 2014= €4.983 million 2015= €4.965 million 2017= €5.263 million The ETF’s resources (both human and financial) are the ones estimated in the Legislative Financial Statement for the period 2014-17 and their confirmation is dependent of annual approval of the EU budget. The European Commission has the prerogative of requesting the Governing Board to modify the countries considered as partner countries, according to article 1.1.c. and 2.h. 2014-17= €20.318 million 6. Skills dimension of migration and mobility 7. Entrepreneurial learning and enterprise skills 44 May change in successive work programmes according to evolving EC priorities, country context and ETF policy analyses PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 100 Annex 6: Management and organisation –– PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 101 Annex 7: Distribution of Title 3 (Operational expenses) per type of action and year Cost Number Total Cost 2020 Number Cost 2019 Number Cost Number 2018 Cost Number Cost 2017 Cost 2016 Number 2015 Number Cost (in million €) Number Average.Cost 2014 Type Objectives Specific Objective n. 1:To support partner country intelligence and capacities in all stages of the VET policy cycle bringing innovation and sustainable development Capacity building actions* 0.018 60 0.95 105 1.696 60 1.058 105 1.897 60 1.100 75 1.385 75 1.391 540 9.476 Policy Analysis actions* 0.019 105 1.85 60 1.060 105 1.883 60 1.100 105 2.085 75 1.500 99 2.079 609 11.557 Dissemination and Networking actions* 0.016 36 0.56 39 0.615 36 0.581 39 0.627 36 0.609 60 1.012 36 0.630 282 4.634 0.018 201 3.36 204 3.371 201 3.522 204 3.624 201 3.794 210 3.897 210 4.100 1431 25.667 Sub-total Ob 1 Specific Objective n.2: To support the external dimension of EU policies in human capital development Support to the EU institutions and bodies actions* 0.009 70 0.6 56 0.476 100 0.875 56 0.501 100 0.933 98 0.931 80 0.780 560 5.096 Policy analysis actions* 0.020 30 0.6 36 0.708 21 0.420 36 0.720 30 0.600 36 0.755 33 0.693 222 4.496 Dissemination and Networking actions* 0.016 26 0.423 26 0.410 18 0.291 26 0.418 26 0.435 18 0.308 26 0.450 166 2.735 Sub-total Ob 2 0.013 126 1.623 118 1.594 139 1.586 118 1.639 156 1.968 152 1.994 139 1.923 948 12.326 Total Cost 0.016 327 4.983 322 4.965 340 5.107 322 5.263 357 5.762 362 5.891 349 6.023 2379 37.993 Target Totals (from MFF): 4.983 4.965 * Indicatipe type of actions linked to ETF functions Country, regional and thematic background analyses to feed into EU programming, into Support to the EU IPA/ENP/DCI reporting exercises and into regional policy dialogue processes, such as the institutions and Regional Cooperation Council, the Eastern Partnership thematic platforms and the Union for bodies the Mediterranean. At the request of relevant EC services, the ETF will provide inputs to the EC project cycle and sector policy support programme preparations Workshops, training, study-visits, action-research activities, dissemination of information, networking and exchange of experience and good practice between the EU, EUMS and Capacity building partner countries, between partner countries themselves and among different geographical regions. It also includes development of national capacities for the provision of reliable data collection and analysis. 5.107 5.263 5.762 5.891 6.023 37.993 Policy analysis Evidence-based analysis on country or cross-country policy reforms to support informed decision-making on partner country policy responses, including national, regional or subregional and thematic analysis. Dissemination and Networking Exchange of information, joint participation in conferences or workshops, development of joint research or analytical work, and peer review exercises, publications either using face-to-face or printing modalities and increasingly digital and social media PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 102 Annex 8: ABB by function, region and core theme The tables in this section present the total ETF subsidy assumptions according to the three dimensions of the ETF planning and monitoring principles. These principles are operationalised from articles 1 and 2 of the ETF founding regulation and include: Main interventions (South Eastern Europe and Turkey, Southern Eastern Mediterranean, Eastern Europe, Central Asia, as well as the two areas which are cross-regional, Thematic Development and Evidence-based policy making), Core Themes (A Evidence-based VET policy analysis; B Modernisation of the VET systems and C.Innovative approaches for increased relevance of VET provision in respect of labour markets and economic and social cohesion) and Functions (F1.Support to the European Union, F2. Capacity building, F3. Policy analysis and F4. Dissemination and networking). The distribution is made according to the direct costs planned in these different categories: (Title III, operational expenses) and the planned human resources. On the basis of this distribution, the rest of the indirect costs have been attributed on a pro-rata basis. In addition, the table ABB by country distributes the total subsidy according to the different partner countries the ETF works with (re-distributing Thematic Development and Evidence-based policy making). The table ABB by theme does the same following the strategic policy areas. Therefore, the concrete amounts in the different ABB tables do not coincide with the figures in the tables in section III.3 in the column project funds. The reason for that is that while the latter inform on operational expenses (Title 3 funds), the former also distribute the direct staff costs and the costs not directly attributable to different planning categories, as described before. The communication budget is distributed transversally and proportionally across the themes, functions and regions. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 103 ABB by function and region Function/ Region SEET SEMED EE CA TED EBP Total F1 4.951 4.555 4.159 2.178 1.105 0.000 16.948 F2 7.153 6.581 6.009 3.148 0.000 2.531 25.422 F3 5.482 5.043 4.605 2.412 10.203 6.152 33.896 F4 1.130 1.040 0.949 0.497 2.933 1.924 8.474 Total 18.716 17.219 15.722 8.235 14.241 10.608 84.741 14% 12% 10% F1 8% F2 F3 6% F4 4% 2% 0% SEET SEMED EE CA TED EBP PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 104 ABB by theme and region Theme/Region SEET SEMED EE CA TED EBP Total A 9.459 8.703 7.946 4.162 4.591 10.608 45.469 B 4.011 3.690 3.369 1.765 4.113 0.000 16.948 C 5.246 4.826 4.406 2.308 5.537 0.000 22.323 Total 18.716 17.219 15.722 8.235 14.241 10.608 84.741 14% 12% 10% 8% A B 6% C 4% 2% 0% SEET SEMED EE CA TED EBP PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 105 ABB by theme and function Theme/Function F1 F2 F3 F4 Total A 0.000 5.786 33.896 5.786 45.469 B 6.976 8.439 0.000 1.534 16.948 C 9.972 11.197 0.000 1.154 22.323 Total 16.948 25.422 33.896 8.474 84.741 45% 40% 35% 30% 25% A B 20% C 15% 10% 5% 0% F1 F2 F3 F4 NB: These graphs and tables are based on rounded figures. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 106 Annex 9: ETF Risk Register in the mid-term Perspective 2014-17 ETF-RR-MTP14/1702 ETF-RR-MTP14/17-01 Risk ref. 45 (ETF Risk Framework Area) 45 MTP 2014-17 Goals and Objectives Description of risk (1. Risks related to the external environment) Goal 1: Evidence-based policy making: to support partner country intelligence and capacities at all stages of the VET policy cycle, bringing innovation and sustainable development; Goal 2: EU policy support: to support the external dimension of EU policies in human capital development; Goal 3: Partnership and communication: to strengthen cooperation and communication with key stakeholders playing an active role in human capital development; Strategic objective 1: Reinforce evidence-based VET policy analysis Strategic objective 2: Modernise VET systems in a lifelong learning perspective Strategic objective 3: Increase the relevance of VET provision in respect of labour market, economic and social cohesion. 01. Disruption in the external environment limits partner country engagement in ETF activities and leads to failure/delays in achieving related objectives: Cause 1) Changing priorities of individual countries - either due to institutional political changes in the country or differences in the national agenda - resulting in limited ownership of ETF activities; Cause 2) Changes in EU external policies towards a given country; Cause 3) Reduced interest of some partner countries in ETF activities and failing to see the added value. (1. Risks related to the external environment ) 02. Unclarity regarding the situation with the ETF’s premises at the end of the current 3 year contract ending in 2015 may put the ETF’s activities at risk in the long term. In addition, the ETF depends on the Piedmont Region for essential services such as heating, water, electricity and also building maintenance. Inherent risk Mitigating controls already in place (sub-processes involved) High -Constant follow up of country by ETF managers and project teams. In addition, dashboard enables day to day monitoring of project progress and quarterly reporting to managers; -Master matrix built up driving different responses in each country situation; -Use lessons learned; -Continuity in communication both internally and externally in the partner countries; -Adaptation to agenda of specific country; -Communication with the European Commission and the European External Action Service and delegations. Medium -Anticipate the preparation for the next contract one year in advance of the expiry date of the current contract; -Close monitoring of situation and contacts with local / and national Italian authorities; -Involvement of the European Commission; -Possible revision of ETF Business Continuity Plan. Residual risk Additional control planned (sub-processes) Medium The preventive and mitigation actions put in place by the ETF bring the risk to an acceptable level and beyond which the risk is out of ETF control Medium The preventive and mitigation actions put in place by the ETF bring the risk to an acceptable level and beyond which is out of control of the ETF Goal 3 and Goal 4 of the ETF Strategy 2014-20 are key horizontal principles of this MTP that underpin all activities that the ETF carries out. PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 107 ETF-RR-MTP14/17- 03 Risk ref. (ETF Risk Framework Area) 45 MTP 2014-17 Goals and Objectives Goal 4: Organisation development: to be a reliable and efficient EU organisation by maximising results and increasing efficiency. Description of risk 03. The new financial perspective, new staff regulations and the continuous reduction of staff and budget in the context of increased demands on effectiveness could put at risk the capacity of the ETF to deliver its work programme and to respond adequately to additional requests. Inherent risk Mitigating controls already in place (sub-processes involved) High Improvement actions: The ETF Performance Management Framework and its performance enablers and management mechanisms such as improvement actions from audit bodies, the ETF risk register, ICS annual review and additional internal actions are recorded on the ETF Improvement Plan as well as the Annual Performance Report. These are regularly followed up by PMED and the status of implantation of actions is reported to management every quarter or more often if needed. This helps the ETF to implement continuous improvement actions aimed at increasing efficiency; Planning actions: Continue to enhance and structure the approach to planning through the following: -Continue to monitor the management of priorities as defined in the annual Work Programmes and in relation to the new priorities; -regular communication with the European Commission for the definition of priorities of partner countries and related priority setting for the ETF. Residual risk Additional control planned (sub-processes) Medium The preventive and mitigation actions put in place by the ETF bring the risk to an acceptable level and beyond which is out of control of the ETF PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 108 PROSPETTIVA A MEDIO TERMINE ETF 2014-17 | 109