Il monumento al Gommone di Palazzo Strozzi umilia l`Italia cinque

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Il monumento al Gommone di Palazzo Strozzi umilia l`Italia cinque
13-09-2016
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Il monumento al Gommone di Palazzo
Strozzi umilia l'Italia cinque volte
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Ci mancava il Monumento al Gommone, adesso c’è. Con l’installazione di Ai Weiwei a
Firenze (gommoni, appunto, appesi alla facciata di Palazzo Strozzi), l’Italia viene
umiliata cinque volte: 1) perché il monumento è realizzato da un artista della nazione
che ci sta comprando in svendita, la Cina, e che non soddisfatta di averci in pugno
economicamente ora ci invade artisticamente; 2) perché l’installazione profana la città
culla del Rinascimento, trasformata (non da oggi, a onor del vero) in fossa del
Disfacimento; 3) perché i maledetti gommoni non sono visibili solo ai visitatori della
mostra ma anche ai passanti: i simbolismi della conquista e della resa devono essere
recepiti universalmente; 4) perché Palazzo Strozzi è in via Tornabuoni, la strada delle
griffe: chi si oppone alla presente sostituzione di popoli è dunque fuori moda e deve
vergognarsi come se indossasse oggi un giubbotto da paninaro o se portasse oggi il
codino alla Roberto Baggio; 5) perché la mostra si intitola “Libero”. Molto
evidentemente Ai Weiwei è libero di sfotterci (col Partito comunista cinese ci va più
piano, solo il necessario per atteggiarsi a dissidente). “L’invasore farà ciò che vorrà e
nessuno gli si potrà opporre”: che almeno ci si risparmi il catalogo, il succo della
mostra è tutto in Daniele 11,16.
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l'installazione di Ai Weiwei (foto via Twitter)