Protocollo fibromialgia - Società della Salute di Firenze
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Protocollo fibromialgia - Società della Salute di Firenze
AFA Speciale Fibromialgia: training aerobico in acqua e a terra a cura di Paola Bagnoli INTRODUZIONE La Fibromialgia è una complessa sindrome caratterizzata da dolore multidistrettuale, astenia e disturbi del sonno che può associarsi ad altre condizioni quali ansia e depressione, sindrome del colon e della vescica irritabile, cefalea tensiva. Ha una prevalenza del 2-4% e colpisce soprattutto il sesso femminile. E' comunemente accettato che l'esercizio fisico abbia un effetto positivo sui sintomi della fibromialgia e sia da raccomandare nell'ambito di programmi di self management di questa condizione. In particolare la letteratura e le linee guida disponibili fanno riferimento a programmi di allenamento aerobico, in palestra o in acqua. L’esercizio fisico è in grado di apportare benefici sia sul piano fisico che psicologico. Agisce attraverso il miglioramento del trofismo muscolare, riducendo l’ipossia muscolare. Favorisce inoltre la secrezione di endorfine, aumenta la produzione di serotonina a livello cerebrale e attiva i meccanismi adrenergici di inibizione del dolore. L’inattività nei pazienti fibromialgici è molto dannosa sia sul piano fisico (riduzione forza muscolare, decondizionamento, maggiore rigidità), sia sul piano psicologico (paura del movimento, depressione, perdita di fiducia in se stessi). L’acqua è un ottimo ambiente per gli esercizi. Permette al paziente di trovarsi in una situazione di scarico ponderale, permettendo in tal modo ad alcuni pazienti con sintomi particolarmente intensi di eseguire esercizi che altrimenti non sarebbero in grado di eseguire. La temperatura dell’acqua ottimale è tra 28° e 32°. INDICAZIONI L’esercizio da eseguire è quello aerobico (corsa lenta, cyclette, cammino, nuoto, acqua-gym), a intensità moderata, adattandolo alla situazione di partenza del paziente e poi incrementandolo lentamente. L’aumento del dolore e della stanchezza, possibili inizialmente, diminuiscono con il proseguo dello stesso e possono essere evitati introducendo pause nella singola seduta. Lo stretching è utile se abbinato al training aerobico. Il talk test (capacità di parlare durante l’esercizio) è un metodo utile per controllare la giusta intensità dello stesso. Alla fine dell’esercizio il paziente deve sentirsi come “se avesse potuto fare di più”. L’uso della musica e del ritmo è consigliabile per rendere più piacevole il training, più vario e per aiutare nell’esecuzione di alcuni esercizi associati ad una respirazione ritmata. MATERIALI E METODI Valutazione funzionale: anamnesi completa, questionario Fibromyalgia Impact Questionnaire, Test ergometrico, scala VAS dolore. Programma: esercizi in acqua con o senza musica che coinvolgano sia gli arti superiori che inferiori; programma di training aerobico a terra a corpo libero o con piccoli attrezzi o con grandi attrezzi. Frequenza sedute: 3 volte la settimana (oppure 2 volte alla settimana con indicazione ad eseguire esercizi domiciliari). Durata del programma: 3 mesi, iniziando con un programma in acqua seguito da un programma di training a terra. Intensità: 65-85% FC max ottenuta alla prova da sforzo (FC target). Formula alternativa: 6585% di (220 –età). Se il paziente sta seguendo una terapia con beta-bloccanti è preferibile usare la Scala di Borg come misura dell’intensità di esercizio, basandosi sulla sensazione soggettiva di sforzo e fatica. Struttura seduta di 45-60 minuti: • 5-10 minuti di riscaldamento (fino al 60% della FC max) con movimenti a bassa intensità coinvolgenti prevalentemente le grandi masse muscolari (arti inferiori) per aumentare la temperatura corporea e muscolare; • 20-30 minuti di esercizio aerobico (dal 65 all’85% della FC max); esercizi a corpo libero secondo la modalità continuous training a bassa intensità o interval training - circuit training a intensità più elevata ma nel range della target zone (target HR). Verranno utilizzati anche piccoli attrezzi, step, o grandi quali stepper, treadmill , synchro, wave ecc. • 5-10 minuti raffreddamento con movimenti a bassa intensità (come quelli di riscaldamento) finalizzati a riportare la frequenza cardiaca al suo ritmo fisiologico in maniera graduale, evitando così brusche interruzioni traumatiche. Strumenti per il paziente: cardiofrequenzimetro (per training a terra) e abbigliamento sportivo. Il cardiofrequenzimetro da polso dà costantemente, istante per istante, il valore del battito, visualizzandolo sul display con uno sguardo, come un semplice orologio digitale. Per raggiungere l’allenamento aerobico prefissato, l’utilizzo di questo strumento è un ottimo feedback per dare regolarità e un monitoraggio affidabile all’attività praticata. In alternativa, procedere all’esecuzione dell’esercizio imparando ad interpretare e conoscere i segnali che invia il corpo: la sensazione che si deve avvertire mentre viene praticata l’attività aerobica deve essere quella di fatica e sforzo sostenibile; è normale avvertire il ritmo cardiaco accelerato, è indice di un buon allenamento, ma non deve essere oltrepassato il personale limite di praticabilità. PROGRAMMA DI ESERCIZIO FISICO DOMICILIARE Scegliere il tipo di attività aerobica preferita controllando frequenza cardiaca, sensazione di fatica e dolore (stesse indicazioni date precedentemente). Alcuni esempi: 1. Camminata a terra o sul treadmill. Non sono necessarie attrezzature particolari, ad eccezione che un buon paio di scarpe da ginnastica e un abbigliamento comodo. 2. Nuoto o esercizi in acqua (acquagym): costituiscono un buon allenamento cardiovascolare con riduzione del sovraffaticamento delle articolazioni e della rigidità, diminuendo la percezione del dolore. 3. Bicicletta all’aria aperta o cyclette in luoghi chiusi. Fare, però, molta attenzione alla postura assunta, cercando di tenere dritta la schiena, senza caricare eccessivamente e irrigidire spalle e collo. Alla fine dedicare almeno 30 minuti per la presa di coscienza delle sensazioni corporee, la respirazione, gli esercizi di flessibilità, di allungamento muscolare associati alla respirazione e la pratica di rilassamento psico-fisico.