Visita Guidata al Calendario Poster Cannon 2006

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Visita Guidata al Calendario Poster Cannon 2006
Visita Guidata al Calendario Poster Cannon 2006
(come al solito, posizionare i quattro riquadri di testo al posto dei trimestri, e …guardarsi attorno. Buona visita!)
“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!” – Ce l’abbiamo fatta, finalmente abbiamo il Papa!
Siamo a Roma, Piazza San Pietro, nel 1667: il nuovo Pontefice è stato eletto e fa la Sua prima apparizione
in Piazza, fra due ali di popolo festante venuto da vicino e da lontano. Una squadra di operai è indaffarata
per terminare il tetto degli splendidi colonnati Dorici che incorniciano l’entrata della Basilica più famosa
del mondo e la gigantesca piazza che la precede: queste colonne certamente accolgono il visitatore “fra le
braccia materne di Santa Madre Chiesa” come aveva previsto Lorenzo Bernini, l’architetto che ha
realizzato questa meraviglia. Ma seguitemi, vi prego, vi spiegherò tutto strada facendo!
In questo assolato giorno del Giugno1667, di fronte alla
Basilica di San Pietro – finita solo quarant’anni fa – sta
avvenendo qualcosa di importante: il nuovo Papa esce
per la prima volta dai Palazzi e visita la Piazza!
Facciamo un passo indietro: il Papa Alessandro VII è
morto il mese scorso e non ha potuto veder terminato il
suo ultimo progetto – un colossale colonnato Dorico, 284
colonne e 88 pilastri perfettamente allineati su quattro
file, che incorniciano la gigantesca piazza, larga 240
metri, quanto il Colosseo! Lorenzo Bernini, il maestro
che l’ha realizzata, può essere fiero della propria opera:
l’ellisse di colonne che racchiude la Piazza rende alla
perfezione il suo concetto di “abbraccio materno della
Chiesa”! Il nuovo Papa, appena eletto, sta facendo la Sua
prima uscita sulla nuova Papa-mobile a vapore, brevetto
Bono. E’ scortato da Guardie Svizzere e Nobili e seguito
da Cardinali e Vescovi fra due ali di folla osannante.
Lui non è un Romano, né Italiano – stranamente, per
l’epoca – e molti fedeli sono Suoi compaesani: hanno
viaggiato molto per farGli festa, vengono dalla Baviera…
e perciò non chiamateli Tedeschi! Cori angelici di suore,
frati e canonici levano da più parti della piazza le lodi al
Cielo, ringraziando per l’arrivo del nuovo principale: in
fondo è Lui che paga tutti i conti, da queste parti!
All’ombra degli imponenti simboli Vaticani – la Basilica
di San Pietro, la Cappella Sistina, le Loggie di Raffaello e
i Palazzi Apostolici, residenza del Papa – il business
prospera come al solito. Tutte le specialità di Roma e
dintorni vengono vendute a pellegrini, turisti e popolani
in un colorato e vociante mercato. Zuppe saporite, salumi
speziati, formaggi freschi e stagionati, porchetta e pajata
si vendono …come i panini!
Quattro vagoni sono appena arrivati, pieni di pellegrini
affamati per il lungo viaggio ma anche ansiosi di rendere
omaggio al nuovo Papa: vincerà la carne o lo spirito?
Altre bancarelle, sulla sinistra, attirano la folla con i loro
profumi e le tentazioni della gola. Alcuni ombrelloni –
con i colori delle due squadre locali – riparano alcuni
tifosi durante il pranzo: si scambiano segnali amichevoli,
si rammentano a vicenda madri compiacenti ed antenati
defunti e …sistemeranno i conti più tardi, allo stadio.
Altri viaggiatori Bavaresi hanno parcheggiato dall’altro
lato della piazza: incuranti delle tentazioni, marciano in
modo marziale incontro all’illustre conterraneo.
L’imponente obelisco Egiziano in mezzo alla piazza tiene
tutto sotto controllo dall’alto dei suoi trenta secoli di vita:
lui ha visto Nerone suonare la lira al Circo, volete che si
impressioni solo per un altro Papa? Lui non fa una piega!
Dietro alle quinte c’è gente che lavora duro per rispettare
le scadenze: il tetto del colonnato sta prendendo forma,
fatto con tegole di Poliuretano stampate in serie su un
moderno carosello Rota (sotto). Con questa capacità
produttiva il lavoro sarà terminato in settimane, non più
in mesi o anni come usava una volta. E voi provate
ancora a fare gli spiritosi sull’efficienza dei Romani!
Il vino dei Castelli si vende alla grande a tutti questi
pellegrini, e qui hanno disegnato un nuovo tipo di
damigiana infrangibile per distribuirlo con più efficienza.
La termoformano con il fuoco ed il vuoto usando un
nuovo metodo che permette di formare due lastre di
plastica in un colpo solo, e di saldarle fra di loro sui bordi
mentre sono ancora calde. Visto la caldaia a carbone che
fornisce il calore necessario? Altro che “polveri sottili”!
Nella stazione di finitura la damigiana viene rifilata
manualmente (qui i lavori delicati si fanno ancora tutti a
mano, cosa volete farci…) e, una volta impalgiata, passa
alla stazione di riempimento. Solo due addetti, qui, ma
altamente specializzati: del prezioso nettare ne scappa
poco, ma alla fine non se ne perde neppure una goccia!
Sopra, una pressa lascia il palazzo della Cannon su un
carro a cavalli: è l’ultima ad uscire, di questo tipo, e le
augurano buon viaggio mentre parte.
C’è un mucchio di vita, da questa parte della piazza!
Sotto al colonnato una piccola fabbrica produce i pannelli
necessari per sostenere le tegole: in realtà non sarebbe
necessario isolarli con Poliuretano, visto che il colonnato
sarà aperto ai quattro venti: ma metti che un giorno qui
venga in mente di farci dei miniappartamenti, magari per
i Cardinali o per il Conclave? Non si sa mai, meglio
pensarci prima! Due curiosi (spie? …Bavaresi?) si
interessano ad una bella pressa per frigoriferi, articoli
tanto necessari in una città così calda e innamorata del
cibo! (Non diceva Cicerone “Milano lavora, Napoli canta
e Roma mangia” ? No, non era lui? Bossi...? Bossi chi?)
Due bei cani si rinfrescano nella fontana del Bernini,
finita giusto ieri. Li abbiamo già visti o sbaglio? Sotto, un
vera innovazione della tecnologia: tutti questi pellegrini
hanno bisogno di materassi, e qui non c’è spazio per una
grossa fabbrica per fabbricarli. Cosa ti inventano, questi
demoni di Italiani? Una macchina a quattro stampi rotanti
dove si stampa un blocco di schiuma flessibile ogni pochi
minuti, in un quarto dello spazio generalmente richiesto.
Fantasia al potere, davvero! Visto il meccanismo di taglio
ed avanzamento sincronizzato del blocco? Roba fina…
Vabbè, bella gente, la compagnia è bella ma si è fatto
tardi. Ci vediamo l’anno prossimo, chissà dove e quando!
Il Calendario Poster Cannon 2006 è fatto da Stefano Risso, ingegnere (dice che è in pensione, ma adesso lavora più di prima)
Commento di Max Taverna - Tutti i diritti riservati - © Cannon SpA 2006 ( tanto anche se provate a copiarlo non ci riuscite)
Per riceverne altre copie, scrivete a [email protected] - Vediamo… se ve le meritate ve le spediamo.
Gabella di bollo (c’è ancora?) a cura di chi lo espone in pubblico. Chi copre il marchio sul poster MNLIN…ci siamo capiti!