Il programma ufficiale,Lettera aperta a Papa Francesco scritta dalle

Transcript

Il programma ufficiale,Lettera aperta a Papa Francesco scritta dalle
Il programma ufficiale
La vigilia
Una veglia in attesa dell’arrivo del Papa. È quella che
faranno i giovani della diocesi alla vigilia della visita di
Francesco a Prato. Lunedì 9 novembre a partire dalle 21,15 i
ragazzi e le ragazze delle parrocchie pratesi si ritroveranno
nella chiesa di San Francesco per una serata di preghiera e di
adorazione eucaristica. Per coloro che lo desiderano
l’incontro potrà durare tutto l’arco della nottata, con la
possibilità di dormire con il sacco a pelo in chiesa o nei
locali adiacenti. L’idea della Pastorale giovanile è quella di
creare un momento di riflessione e di condivisione in vista
del grande evento. Poi di buon mattino i giovani sono attesi
nella vicina piazza Santa Maria delle Carceri, il luogo
indicato dalla organizzazione dove riunire tutti i giovani dei
gruppi parrocchiali e delle associazioni per accogliere Papa
Francesco.
L’accesso a piazza Duomo
L’ingresso è libero. Sarà possibile entrare in piazza dalle
prime ore del mattino e fino alla sua capienza massima. Le
altre piazze I giovani che hanno trascorso la notte in San
Francesco al mattino si trasferiranno in piazza Santa Maria
delle Carceri, che sarà la piazza dedicata ai giovani; qui
passerà Papa Francesco nel percorso verso piazza del Duomo;
qui verrà allestito un maxischermo. I bambini, invece,
troveranno posto particolarmente allo stadio – a loro sarà
riservata la tribuna centrale – e nei pressi di piazza della
Stazione/via Firenze.
Il programma ufficiale: il percorso
Papa Francesco atterrerà con un elicottero dell’Aereonautica
Militare Italiana allo Stadio Lungobisenzio intorno alle 7,45.
Ad accoglierlo ci saranno il Vescovo, il sindaco e il
Prefetto. Da qui, con la «papamobile» si avvierà verso piazza
del Duomo, percorrendo via Firenze, ponte alla Vittoria,
Piazza Europa, Viale Vittorio Veneto, piazza San Marco, viale
Piave, piazza San Francesco, via San Bonaventura, via
Ricasoli, piazza del Comune, via Cesare Guasti, via Luigi
Muzzi, Largo Carducci e giungere così in piazza Duomo. Nella
Basilica Cattedrale Intorno alle 8 il Pontefice entrerà nella
Basilica Cattedrale di Santo Stefano, dove ad accoglierlo ci
saranno il Capitolo della Cattedrale (ovvero i sacerdoti che
officiano il duomo), il Consiglio presbiterale, una
rappresentanza dei sacerdoti anziani, le monache di clausura e
venti malati. Papa Francesco entrerà nella Cappella del Sacro
Cingolo dove omaggerà la reliquia della Madonna simbolo
ecclesiale e civile di Prato – eccezionalmente già collocata
sopra l’altare – e da qui salirà sul Pulpito esterno di
Donatello e Michelozzo, per parlare alla folla raccolta in
piazza.
Sul Pulpito di Donatello
Il cerimoniale pontificio dell’«era» Papa Francesco vuole che
soltanto i Vescovi diocesani porgano il saluto al Papa. Così
sarà mons. Agostinelli a farsi voce non solo dell’intera
Chiesa locale ma anche, in qualche modo, di tutta la città.
Ascoltato l’indirizzo di saluto del Pastore della Diocesi,
prenderà la parola il Santo Padre. Sul sagrato della
cattedrale Concluso il suo intervento, Papa Francesco scenderà
nella Cappella del Sacro Cingolo e da qui, uscendo dalla
navata della cattedrale, si porterà sul sagrato: riceverà
l’omaggio di cinquanta persone – le principale autorità e i
rappresentanti delle categorie sociali – scelte dalla
Prefettura della Casa Pontificia sulla base del protocollo
papale. Il rientro Poco prima delle 9 il Santo Padre,
ripercorrendo lo stesso itinerario dell’arrivo, ritornerà al
Lungobisenzio: qui, oltre al saluto del Vescovo, del Sindaco e
del prefetto, verrà omaggiato da tutti i comandanti
provinciali delle Forze dell’Ordine. L’arrivo a Firenze
Decollato intorno alle 9, l’elicottero dell’Aereonautica
militare porterà Papa Francesco allo stadio Ridolfi di
Firenze: nel capoluogo toscano il Pontefice prenderà parte al
Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, che vedrà riuniti
dal 9 al 13 novembre 2500 delegati di tutte le diocesi
italiane e delle associazioni cattoliche.
Lettera
aperta
a
Papa
Francesco
scritta
dalle
categorie
economiche
e
sociali di Prato
Una lettera aperta a Papa Francesco scritta in occasione della
sua visita in città il prossimo 10 novembre. Un messaggio
indirizzato al Pontefice che annuncia un «patto di convivenza
e prossimità» tra le categorie sociali ed economiche affinché
si continui ad affermare il «buon lavoro» a Prato, che, si
sottolinea, deve essere «fonte di dignità» per tutti, ed è
considerato fattore chiave attraverso cui costruire
integrazione.
Su invito e con il coordinamento della Diocesi di Prato,
attraverso l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro,
sindacati e le associazioni di rappresentanza datoriali del
mondo produttivo del distretto hanno riunito la loro voce per
presentare al Santo Padre il vero volto di una città che
ancora oggi fa del lavoro il suo carattere distintivo.
«C’è una Prato di cui non si parla, che non prende gli onori
della cronaca, ma che è la spina dorsale della comunità – è
scritto nel testo -. È la Prato che lavora e che produce
solidarietà silenziosamente e che distribuisce ancora, seppur
con fatica, tanta benedizione all’intera comunità». Una Prato
che tutt’oggi può contare su una popolazione attiva di circa
120 mila persone, quasi 30 mila imprese attive, e sul
principale distretto tessile d’Europa (il 17% del tessile
nazionale esportato viene prodotto qui).
La lettera è sottoscritta da Camera di Commercio, Unione
Industriale Pratese, Confartigianato, Cna, Confesercenti,
Confcommercio, Confcooperative, Lega delle cooperative,
Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil. Il testo, dopo la firma apposta
questa mattina, venerdì 30 ottobre, nella sede della Camera di
Commercio dai rappresentanti delle dodici sigle partecipanti
all’iniziativa, sarà inviato direttamente a Papa Francesco.
«L’idea è partita da un invito del vescovo Franco Agostinelli
– ha spiegato Michele Del Campo, direttore dell’Ufficio
diocesano di Pastorale sociale e del lavoro – scritto nella
lettera di presentazione della visita pastorale: “Camminate
insieme”. Ci siamo chiesti: è possibile? Così abbiamo deciso
di riunione intorno a un tavolo le parti sociali per
presentare al Papa, in modo unitario, la realtà di Prato».
Oltre a Del Campo, alla presentazione del testo alla stampa,
erano presenti tutti i vertici dei dodici soggetti
sottoscrittori, il vicario generale della Diocesi mons. Nedo
Mannucci e don Fabio Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale
di Pastorale sociale e del lavoro della Cei.
«Papa Francesco ha scelto di venire qui a Prato proprio perché
questa è la città del lavoro – ha osservato mons. Mannucci –
ed è importante che le rappresentanze economiche e sociali
colgano questa grande occasione»
Per scrivere la lettera sono occorsi molti incontri, nei quali
ognuno si è fatto portatore della sua specificità. Il percorso
è stato condiviso anche dal Comune di Prato, che ha
partecipato alle fasi iniziali del progetto condividendone
intenzioni e finalità.
I contenuti principali della lettera
Nel documento si ripercorrono i fattori – la crisi economico
finanziaria, i processi di globalizzazione, l’immigrazione –
che hanno minato l’identità della comunità locale facendola
interrogare sui propri modelli di sviluppo e su temi quali la
dignità della persona, la protezione e la cooperazione
sociale, la produzione di lavoro e la solidarietà. In alcuni
passaggi della lettera emergono le difficoltà connesse alla
riduzione del lavoro e alla diminuzione delle risorse per la
protezione sociale, che colpiscono soprattutto i giovani e i
cosiddetti «over 55». Sono citate le sofferenze personali e
sociali e il pericolo di una ricchezza eretta a «fine» e non a
«mezzo». Ma si affermano anche le capacità di collaborazione
della società pratese «che sa ancora oggi produrre e
ridistribuire ricchezza, ponendo attenzione a un modello di
sviluppo che limita le grandi diseguaglianze».
Sul fronte dell’immigrazione, si mettono in evidenza le
peculiarità delle ultime ondate migratorie, così diverse dalle
precedenti e che hanno messo a dura prova la capacità di
accoglienza e di integrazione attraverso il lavoro, producendo
«paure, pregiudizi, chiusure e stato di conflitto». Una
situazione di «convivenza lacerata» di cui è divenuta emblema
l’enorme tragedia del 1 dicembre 2013 al Macrolotto, dove «in
un incendio sviluppatosi in un contesto oggettivamente
disumano», hanno perso la vita sette lavoratori.
«Il
‘problema
dell’immigrazione’,
che
si
tiene
inestricabilmente con molti altri nodi della vita della nostra
città, sollecita in modo straordinario i soggetti del lavoro
pratesi a produrre lavoro buono per tutti – è scritto nella
lettera -. È per questo che ci stiamo impegnando tutti in un
tavolo di concertazione per “bonificare” il lavoro rendendolo
più umano per tutti». Quel lavoro, fonte di dignità, che resta
il fattore chiave attraverso cui costruire integrazione:
esempio ne è la forte presenza tra gli occupati degli
immigrati, circa il 26%.
Altra sfida per tutti i firmatari della lettera è quella di
accettare l’invito che spesso il Santo Padre rivolge, ad una
«generatività del lavoro». «Una generatività creativa,
produttiva, accogliente, dialogante che porti il valore lavoro
ad essere l’elemento della convivenza sociale e della
cittadinanza, evitando periferie umane, per costruire una
società più giusta, dove il dialogo sociale sia un produttore
di relazioni buone».
Nella chiusura del documento si invoca l’aiuto del Santo Padre
«in questo cammino dove occorrono visioni forti per continuare
ad affermare il “buon lavoro a Prato”».
«Ci sia da stimolo e da supporto nel continuare a fare il
nostro “mestiere” di affiancamento alle imprese e ai
lavoratori, ancora oggi portatori di una voglia di reagire
alle difficoltà. È questo che porteremo in giro per il mondo
come ricordo della Sua visita al popolo composito pratese».
La lettera aperta a Papa Francesco scritta dalle categorie
economiche e sociali di Prato
Scuole e strade
Le scuole
In occasione della visita in città di Papa Francesco, in
programma martedì 10 novembre, le scuole medie e primarie,
così come nidi e materne, presenti all’interno dell’area
interessata dall’evento e nelle immediate vicinanze saranno
chiuse, con ordinanza sindacale. Il Comune ha voluto garantire
il servizio nel resto della città non direttamente coinvolto
dall’evento.
Di seguito l’elenco delle scuole chiuse:
Asili nido (0/3 anni)
Borgo, Piccolo Mondo, Casa degli Orsi, Stacciaburatta, L’orto
del lupo, Abbiccì, Arcobaleno, Il giardino in fiore, Il
girotondo, Il nido di Alice, il Cantuccio dei Sogni,
Bianconiglio.
Scuola Infanzia (3/6 anni)
Borgosanpaolo, Pietro Mascagni, Villa Charitas, Carlo Collodi,
Il Campino, Borgovalsugana, Il Pino. Oltre a queste anche le
scuole private Maria Immacolata, Conservatorio S. Niccolò,
Santa Caterina de’ Ricci, San Giuseppe, Il Girotondo, Madonna
dell’Ulivo.
Scuole primarie
Borgonuovo, Pietro Mascagni, Virginia Frosini, Cesare Guasti,
Carlo Collodi, Santa Gonda, Nelson Mandela, Fabrizio De Andrè,
Fabio Filzi. Oltre a queste anche le scuole Convitto
Cicognini, San Niccolò, Santa Caterina de’ Ricci, San
Giuseppe.
Chiuse tutte le scuole secondarie di primo grado (medie) e le
scuole secondarie di secondo grado (superiori).
Tutte le scuole cattoliche saranno chiuse.
La riapertura delle strade
La riapertura delle strade sarà graduale, al termine del
percorso di rientro del Papa verso lo Stadio comunale e dovrà
tenere conto del deflusso della folla.
Malati e disabili potranno
vedere
da
vicino
Papa
Francesco
Tutti potranno salutare e vedere da vicino il Papa, anche, e
soprattutto, le persone ammalate e i disabili.
Per permettere la partecipazione al grande evento del 10
novembre a coloro che hanno problemi di deambulazione, il
Comitato organizzatore ha affidato alla Misericordia di Prato
il ruolo di coordinamento del servizio di trasporto e
assistenza. Telefonando al numero 0574-609702 si potrà
chiedere di essere accompagnati dalla propria abitazione lungo
il percorso dove transiterà per due volte la «papamobile», che
si dirigerà dallo stadio Lungobisenzio a piazza Duomo e
ritorno.
Gli interessati dovranno lasciare il loro nome, cognome,
indirizzo di residenza e segnalare l’eventuale presenza di un
accompagnatore. Martedì 10 novembre la Misericordia provvederà
a inviare dei volontari che assicureranno il servizio di
trasporto
in
piazza
San
Marco,
luogo
scelto
dall’organizzazione come spazio dedicato agli ammalati, e il
ritorno a casa del richiedente.
Le prenotazioni già stanno arrivando numerose e per riuscire a
soddisfarle la Misericordia ha chiesto la collaborazione di
tutte le sue sezioni e coinvolto Pubblica Assistenza, Croce
d’Oro e Croce Rossa. In tutto saranno impegnati oltre duecento
volontari e impiegati quaranta mezzi per il trasporto sociosanitario.
Come detto il luogo individuato è piazza San Marco, che sarà
attrezzata per l’accoglienza grazie al supporto della
Protezione civile, dell’Unitalsi e della Misericordia con un
presidio medico e i bagni chimici. Per tutta la durata della
visita del Papa sul posto saranno presenti i volontari delle
associazioni che assicureranno assistenza e la distribuzione
di cibo e bevande.
I malati avranno uno spazio riservato tra la Casa del
Combattente e l’Hotel San Marco. In piazza sarà posizionato un
maxischermo dotato di impianto audio per seguire tutte le fasi
dell’incontro di Francesco con i pratesi, in particolare il
momento in cui il Santo Padre arriverà in piazza Duomo.
La richiesta del servizio di accompagnamento deve essere
effettuata entro e non oltre mercoledì 4 novembre. Per tutte
le altre informazioni sulla visita del Papa si può scrivere
alla
email
dedicata
all’evento:
[email protected].
Un
concerto
Francesco
per
Papa
Un concerto pianistico per il Papa. In occasione della visita
di Francesco a Prato, il gruppo «Amici della Diocesi» ha
promosso una serata di musica e riflessione dedicata al Santo
Padre.
L’appuntamento è per giovedì 22 ottobre alle ore 19 nella
chiesa di San Domenico. Al piano si esibirà Giovanni Nesi,
giovane e già conosciuto pianista pratese, che interpreterà
alcuni degli autori preferiti da Papa Bergoglio. In
particolare Domenico Zipoli (1688 – 1726), pratese e gesuita
legatissimo all’America Latina nella quale decise di vivere.
L’affinità tra Nesi e Zipoli è profonda, nel 2014 il giovane
pianista ha eseguito per la prima volta sul pianoforte moderno
tutte le suite e le partiture del compositore per conto
dell’etichetta londinese Heritage che ne ha fatto un cd. Nel
concerto del 22 queste musiche saranno accompagnate da quelle
di Chopin, Schubert e Bach, altri autori molto amati dal
Pontefice. Tra un «pezzo» e l’altro, gli organizzatori hanno
previsto un intervallo particolare: la lettura di brani
scritti da Francesco.
Il concerto è a ingresso libero e aperto a tutti. Chi vorrà
potrà lasciare un’offerta libera che andrà a sostenere la
campagna «Adotta una famiglia», l’iniziativa cittadina
promossa a favore dell’Emporio della Solidarietà a ricordo
della visita del Papa. Quanto raccolto durante la serata
servirà anche alla Diocesi per sostenere lo sforzo
dell’organizzazione dell’incontro con il Santo Padre del 10
novembre. Dopo il concerto sarà ancora possibile contribuire,
se lo si desidera, partecipando a un aperitivo con buffet, nel
chiostro di San Domenico.
Per
informazioni
è
sufficiente
scrivere
a
[email protected] che è la casella di posta
elettronica adottata per la visita del Papa.
La
città
donerà
a
Papa
Francesco un’opera-segno di
carità in favore dei poveri
«Aiutaci a riempirlo». L’invito, semplice e diretto, è scritto
su un piatto vuoto posto su una tavola apparecchiata ed è
rivolto a tutta la città, affinché si faccia carico delle
persone in difficoltà in occasione della visita a Prato di
Papa Francesco. Infatti, proprio la campagna «Adotta una
Famiglia» promossa dall’Emporio della Solidarietà è stata
scelta come opera-segno di carità da regalare al Santo Padre
durante l’incontro con la nostra città, il prossimo 10
novembre.
Il supermercato solidale di via del Seminario ogni settimana
aiuta circa mille famiglie italiane e straniere – 150 delle
quali con neonati – che altrimenti avrebbero molte difficoltà
a sostenersi: proprio l’attenzione particolare di Papa
Bergoglio per i meno fortunati e gli indigenti ha dato l’idea
per questo regalo così nuovo e particolare. «Ci è sembrato il
segno più giusto da offrire al Santo Padre – spiega il vicario
generale della diocesi, mons. Nedo Mannucci – perché
rappresenta in modo concreto l’impegno della città a favore
delle persone indigenti». Per adottare una famiglia in
occasione della visita del Papa basta dare un contributo di 60
euro annuali, corrispondenti a 5 euro al mese, una cifra che
serve ad acquistare i prodotti che andranno a riempire gli
scaffali dell’Emporio. Tutti i pratesi sono invitati a
contribuire all’opera di Carità: la procedura è molto
semplice, basta collegarsi al sito www.emporio.prato.it,
compilare il modulo e fare il proprio versamento. «Noi
distribuiamo gli esuberi alimentari dei supermercati – spiega
Idalia Venco, direttrice della Caritas diocesana – ma non
sempre riusciamo ad avere tutti i prodotti che ci servono e
per questo dobbiamo acquistarli. Da qui – aggiunge – l’idea di
lanciare questa campagna in vista di un evento così
straordinario». «Come Comune abbiamo scelto sin da subito –
sono le parole dei vicesindaco Simone Faggi – di sostenere
questo progetto, per venire incontro a chi nella nostra città
è in difficoltà. Sono convinto che Prato risponderà e che
questo dono sarà molto gradito dal Papa». Proprio per
sensibilizzare la popolazione a dare il proprio contributo, in
città saranno presenti volantini e manifesti informativi, per
le strade, nelle parrocchie e nei luoghi pubblici. «Questa
bella campagna – ha sottolineato Paola Tassi per la Provincia
di Prato – verrà incontro alle istanze del nostro territorio:
ci crediamo e speriamo nella partecipazione dei pratesi»; «La
Fondazione Cassa di Risparmio – le fa eco Silvia Bocci per
l’Ente – ha accolto fin dall’inizio l’idea, che può aiutare ad
alleviare le difficoltà di molti».
Con l’occasione, ricordiamo che l’Emporio della Solidarietà è
promosso da Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di
Risparmio di Prato per rispondere ai bisogni alimentari di
coloro che non riescono ad arrivare alla fine del mese e hanno
bisogno di una mano per fare la spesa.
Prato aspetta Papa Francesco
Il volto sorridente di Papa Francesco – quel volto che attira
milioni di persone, credenti e non credenti – campeggia nel
manifesto della visita del Santo Padre a Prato. Questa mattina
in palazzo vescovile il comitato cittadino per l’accoglienza
al Pontefice ha presentato l’immagine ufficiale e il logo
dello storico evento di martedì 10 novembre. Presenti il
Vescovo di Prato Franco Agostinelli, il sindaco Matteo
Biffoni, il prefetto Maria Laura Simonetti, il Vicario
generale Nedo Mannucci, l’assessore comunale delegato Monia
Faltoni e il questore Filippo Cerulo. Hanno preso parte anche
i comandanti provinciali delle Forze dell’Ordine.
Il Papa che saluta e il duomo di Prato, con il pulpito di
Donatello e Michelozzo, sono al centro del manifesto. Due
elementi, che nella loro essenzialità e nella loro forza
espressiva e simbolica, rendono immediatamente presente e
chiaro a chi li guardi l’evento del 10 novembre. La linea
grafica del manifesto richiama il logo, dove campeggia un
volto stilizzato del Pontefice. Entrambi i lavori sono stati
realizzati da Tv Prato: il manifesto, a più mani, quelle del
grafico Tommaso Paolo Vezzosi, con il contributo di Irene
Saccenti, e della fotografa Anita Scianò; il logo sempre da
Vezzosi.
«Sarà un evento di grazia per la Chiesa pratese ma
un’occasione straordinaria per l’intera città», ha affermato
il Vescovo Agostinelli. Il Pastore della Diocesi ha voluto
ribadire che tutti potranno vedere e ascoltare Papa Francesco:
l’ingresso in piazza Duomo, infatti, sarà libero, senza
biglietti o pass, e diversi maxischermi consentiranno comunque
di seguire anche nelle altre piazze l’intervento del Santo
Padre. Mons. Agostinelli ha ricordato come Prato è stata
scelta perché è «città laboratorio» del futuro e perché
presenta tanti aspetti – a cominciare dall’immigrazione – che
stanno particolarmente a cuore al Papa.
Gli ha fatto eco il sindaco BIffoni: «Dobbiamo considerare la
visita di Francesco come un dono importante, non solo un
evento, ma sarà un punto di partenza e non di arrivo». Il
primo cittadino ha ricordato le parole che il segretario della
Cei mons. Galantino ha di recente pronunciato in città:
«”Prato è un laboratorio positivo di accoglienza. Il Papa vi
ringrazierà per questo esempio”».
Il Prefetto Maria Laura Simonetti ha detto: «Tutti gli
apparati dello Stato, comprese le Forze dell’Ordine, siamo
orgogliosi di avere l’occasione di partecipare a questo
momento straordinario che affrontiamo con assoluta serenità e
con l’intento di dare l’immagine di una città accogliente ed
efficiente».
Entriamo nel dettaglio della visita.
La vigilia
Il servizio di Pastorale giovanile della Diocesi ha
organizzato una veglia notturna in attesa del Santo Padre, che
si terrà nella chiesa di San Francesco e a cui tutti i giovani
della città sono invitati.
L’accesso a piazza Duomo
L’ingresso è libero. Sarà possibile entrare in piazza dalle
prime ore del mattino e fino alla sua capienza massima.
Le altre piazze
I giovani che hanno trascorso la notte in San Francesco al
mattino si trasferiranno in piazza Santa Maria delle Carceri,
che sarà la piazza dedicata ai giovani; qui passerà Papa
Francesco nel percorso verso piazza del Duomo; qui verrà
allestito un maxischermo.
I bambini, invece, troveranno posto particolarmente allo
stadio – a loro sarà riservata la tribuna centrale – e nei
pressi di piazza della Stazione/via Firenze.
Il programma ufficiale: il percorso
Papa Francesco atterrerà con un elicottero dell’Aereonautica
Militare Italiana allo Stadio Lungobisenzio intorno alle 7,45.
Ad accoglierlo ci saranno il Vescovo, il sindaco e il
Prefetto. Da qui, con la «papamobile» si avvierà verso piazza
del Duomo, percorrendo via Firenze, ponte alla Vittoria,
Piazza Europa, Viale Vittorio Veneto, piazza San Marco, viale
Piave, piazza San Francesco, via San Bonaventura, via
Ricasoli, piazza del Comune, via Cesare Guasti, via Luigi
Muzzi, Largo Carducci e giungere così in piazza Duomo.
Nella Basilica Cattedrale
Intorno alle 8 il Pontefice entrerà nella Basilica Cattedrale
di Santo Stefano, dove ad accoglierlo ci saranno il Capitolo
della Cattedrale (ovvero i sacerdoti che officiano il duomo),
il Consiglio presbiterale, una rappresentanza dei sacerdoti
anziani, le monache di clausura e venti malati. Papa Francesco
entrerà nella Cappella del Sacro Cingolo dove omaggerà la
reliquia della Madonna simbolo ecclesiale e civile di Prato –
eccezionalmente già collocata sopra l’altare – e da qui salirà
sul Pulpito esterno di Donatello e Michelozzo, per parlare
alla folla raccolta in piazza.
Sul Pulpito di Donatello
Il cerimoniale pontificio dell’«era» Papa Francesco vuole che
soltanto i Vescovi diocesani porgano il saluto al Papa. Così
sarà mons. Agostinelli a farsi voce non solo dell’intera
Chiesa locale ma anche, in qualche modo, di tutta la città.
Ascoltato l’indirizzo di saluto del Pastore della Diocesi,
prenderà la parola il Santo Padre.
Sul sagrato della cattedrale
Concluso il suo intervento, Papa Francesco scenderà nella
Cappella del Sacro Cingolo e da qui, uscendo dalla navata
della cattedrale, si porterà sul sagrato: riceverà l’omaggio
di cinquanta persone – le principale autorità e i
rappresentanti delle categorie sociali – scelte dalla
Prefettura della Casa Pontificia sulla base del protocollo
papale.
Il rientro
Poco prima delle 9 il Santo Padre, ripercorrendo lo stesso
itinerario dell’arrivo, ritornerà al Lungobisenzio: qui, oltre
al saluto del Vescovo, del Sindaco e del prefetto, verrà
omaggiato da tutti i comandanti provinciali delle Forze
dell’Ordine.
L’arrivo a Firenze
Decollato intorno alle 9, l’elicottero dell’Aereonautica
militare porterà Papa Francesco allo stadio Ridolfi di
Firenze: nel capoluogo toscano il Pontefice prenderà parte al
Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, che vedrà riuniti
dal 9 al 13 novembre 2500 delegati di tutte le diocesi
italiane e delle associazioni cattoliche.
La sicurezza
Prefettura e Forze dell’Ordine, dopo anche il recente
sopralluogo con la Gendarmeria Pontificia, sono al lavoro per
garantire che tutta la visita di Papa Francesco si svolga in
serenità e in sicurezza. Il percorso sarà «bonificato» il
giorno precedente. La città verrà suddivisa in due zone: la
«zona rossa», che comprenderà le strade del percorso e tutta
la ztl; quella rosa con le strade adiacenti alla prima.
Il traffico
Dove possibile il traffico veicolare non sarà interrotto, ma
l’accesso alla Ztl “larga”, ovvero in centro storico, sarà
vietato a coloro che non hanno permessi per entrare in centro
storico dalle 18.00 del lunedì, mentre per chi ha il permesso
(commercianti, residenti, etc.) il divieto scatta dalle 01.00
di notte. Dopo quest’orario sarà possibile solo uscire. Là
dove possibile sono stati infatti individuati percorsi di
uscita che non interferiscono con il passaggio del Santo
Padre, mentre nelle vie dove questa opportunità non potrà
essere concessa il divieto di uscita scatta alle 06.00 del 10
novembre. La riapertura avverrà gradualmente dopo la partenza
di Papa Francesco dallo stadio Lungobisenzio e dopo che si
sarà normalizzata la presenza delle persone in centro. Tutte
le informazioni relative al traffico, divieti e chiusura
strade già dai prossimi giorni verranno date dettagliatamente
alla popolazione attraverso comunicazioni apposite e sul sito
del Comune di Prato www.comune.prato.it.
Le scuole
Tutti gli istituti superiori saranno chiusi. Lo ha spiegato
l’assessore Monia Faltoni, sottolineando come l’utenza
territorialmente trasversale di queste scuole si troverebbe,
in caso contrario, a fare i conti con le chiusure o con le
limitazioni al traffico in numerose strade. Da qui la
decisione di tenerle completamente chiuse in tutto il
territorio comunale. Le scuole medie e primarie, così come
nidi e materne, presenti all’interno dell’area interessata
dall’evento e nelle immediate vicinanze saranno chiuse per
ragioni di sicurezza e traffico, mentre si è voluto garantire
il servizio nel resto della città. Tutte le scuole cattoliche
saranno chiuse.
Mondo del lavoro
Il Vicario generale Mannucci ha spiegato che è al lavoro un
tavolo tecnico, promosso dalla Diocesi e coordinato dal
direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e
del lavoro Michele Del Campo, per raccordare le associazioni
di categoria. C’è la volontà comune di offrire la possibilità
di partecipare al più ampio numero possibile di persone.
La riapertura delle strade
La riapertura delle strade sarà graduale, al termine del
percorso di rientro del Papa verso lo Stadio comunale e dovrà
tenere conto del deflusso della folla.
Il dono al Papa
Il Vicario generale ha annunciato che Diocesi e città hanno
stabilito un dono al Papa, che si concretizzerà in un’opera di
carità in città. Mercoledì sarà presentata pubblicamente.
Social
Stamattina
è
stato
presentato
anche
l’Hashtag:
#francescoaprato, che consentirà di condividere la storica
giornata sui social network.
Atterra
l’elicottero
del
Papa, prove generali per la
visita a Prato
Prove generali a Prato in vista della visita di papa
Francesco. Questa mattina, venerdì 11 settembre, una
delegazione pontificia è atterrata alle 8,20 con un elicottero
dell’aeronautica militare allo stadio Lungobisenzio. Il
sopralluogo avviene a due mesi dal viaggio che porterà il
Santo Padre in città in occasione del Convegno ecclesiale
nazionale di Firenze. Francesco è atteso a Prato martedì 10
novembre, la sua permanenza durerà un’ora e incontrerà i
pratesi in piazza Duomo dalle 8 alle 9 del mattino.
Sarà una visita lampo ma dal grandissimo significato, per una
città che ancora vive nel ricordo della storica giornata di 30
anni fa quando accolse Giovanni Paolo II il 19 marzo del 1986.
Per garantire la sicurezza di Francesco e verificare le
eventuali criticità del tragitto che lo porterà in auto dallo
stadio al duomo, questa mattina sono tornati a Prato mons.
Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa
Pontificia, Domenico Giani comandante della gendarmeria
vaticana e il suo vice, il colonnello Costanzo Alessandrini
insieme ad altri uomini del corpo dei gendarmi. Ad attendere
l’elicottero della delegazione pontificia allo stadio erano
presenti il vescovo Franco Agostinelli, il vicario generale
della diocesi mons. Nedo Mannucci, presidente del comitato
organizzatore della visita del Papa a Prato e mons. Carlo
Stancari, segretario del comitato. Con loro il questore
Filippo Cerulo, il comandante della polizia municipale Andrea
Pasquinelli e l’assessore comunale Monia Faltoni.
Il primo passo del sopralluogo ha consistito nel visionare il
percorso dal Lungobisenzio a piazza Duomo. Il tragitto non è
ancora ufficiale, lo staff della sicurezza del Papa deciderà
il percorso nei prossimi giorni dopo aver raccolto tutti gli
elementi della giornata di oggi. La macchina della delegazione
pontificia, accompagnata da quattro motociclette della polizia
municipale, si è mossa alla velocità di 15 chilometri orari,
la stessa andatura che avrà la «papa mobile» sulle strade
pratesi, in modo da permettere a Francesco di poter salutare
la folla che si radunerà lungo il percorso.
Giunta in piazza Duomo, la delegazione ha visionato nuovamente
la cattedrale e gli spazi antistanti. Poi insieme ai vertici
diocesani e cittadini si è tenuta una riunione organizzativa
in Palazzo vescovile nella quale sono stati di nuovo esaminati
i vari momenti della visita. Il programma definitivo sarà reso
noto quando da Roma saranno decisi tutti gli aspetti logistici
dell’evento del 10 novembre. Come reso pubblico dalla diocesi
di Prato lo scorso 27 marzo, il Papa arriverà in città in
elicottero intorno alle 8 e si muoverà fino a piazza Duomo,
dove incontrerà i pratesi, per poi ripartire alle 9 alla volta
di Firenze per partecipare al Convegno ecclesiale.
«Il sopralluogo di questa mattina avviene a due mesi dalla
visita di papa Francesco e aveva lo scopo di definire gli
aspetti salienti della sicurezza – dichiara mons. Nedo
Mannucci presidente del comitato organizzatore – ed è il
motivo per cui è stato provato l’atterraggio dell’elicottero.
Oggi la nostra organizzazione, che si muove sempre di concerto
con le istituzioni locali e le forze dell’ordine, entra nel
vivo. Per noi – conclude il Vicario – vedere atterrare
quell’elicottero è stato un emozionante assaggio di quello che
sarà la visita del Papa».