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FTA Morning View
mercoledì 28 settembre 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Usa: fiducia dei consumatori e tecnologici spingono al rialzo la Borsa
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo grazie all'aumento inatteso della fiducia dei consumatori. Il Dow Jones ha
guadagnato lo 0,74%, l'S&P 500 lo 0,64% e il Nasdaq Composite lo 0,92%.
L'Indice S&P/Case Shiller, che misura l'andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali citta' americane, ha evidenziato
nel mese di luglio un incremento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2015, lievemente inferiore al consensus e alla
rilevazione precedente entrambe pari al +5,1%.
Markit Economics ha comunicato la stima flash di settembre dell'indice PMI dei Servizi: la lettura si e' attestata a 51,9 punti in
miglioramento rispetto a quella del mese precedente, pari a 51 punti.
Il Conference Board ha annunciato che l'Indice di fiducia dei consumatori e' cresciuto nel mese di settembre a 104,1 punti dai
101,8 punti del mese precedente. Il dato e' superiore alle previsioni degli addetti ai lavori pari a 99 punti.
Sul fronte societario bene il settore tecnologico. Giù invece il comparto energetico a causa del calo delle quotazioni del petrolio.
Tra i singoli titoli American Express +1,37%. Il colosso delle carte di credito ha alzato il dividendo trimestrale del 10% a 0,32
dollari per azione ed ha annunciato un nuovo programma di acquisto di azioni proprie da quasi 10 miliardi di dollari.
Autozone +2,73%. Morgan Stanley ha migliorato la raccomandazione sul titolo del rivenditore di ricambi per auto a overweight
da equal weight.
Amazon +2,12%. Jp Morgan ha alzato il target price sul titolo del gigante dell'e-commerce a 1.000 dollari da 925 dollari.
MERCATI ASIATICI
Mercati asiatici in frenata. Sydney sulla parità ma a Tokyo il Nikkei 225 perde l’1,31%
Svanito l’effetto presidenziali Usa (che pure aveva contribuito alla positiva seduta di martedì per Wall Street), alla riapertura i
mercati dell’Asia tornano a perdere significativamente terreno. Nel mirino soprattutto il petrolio, che scambia sotto i 45 dollari al
barile in vista dell’incontro dell’Opec ad Algeri da cui gli osservatori non si aspettano nulla di concreto. Sullo sfondo sono ancora
i timori legati al settore bancario in Europa, nonostante Deutsche Bank sia riuscita a chiudere in positivo dello 0,49% martedì su
dichiarazioni rassicuranti da parte dello U.S. Department of Justice in merito ai contenziosi che riguardano la vendita di titoli
legati all'immobiliare nel periodo 2005-2007 e per cui il gruppo tedesco rischia di dovere pagare fino a 14 miliardi di dollari.
Complessivamente la seduta è in tono dimesso per la regione, nonostante la perdita dell’indice Msci Asia-Pacific (Giappone
escluso) sia moderata (anche se l’indice ha eroso gli iniziali guadagni). A Tokyo il Nikkei 225 ha chiuso con una perdita
dell’1,31% (appena peggio ha fatto l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dell’1,37%). Sul fronte macroeconomico, secondo il
sondaggio pubblicato dalla Shoko Chukin Bank la fiducia delle piccole e medie imprese in Giappone è cresciuta in settembre a
47,7 punti dai 46,3 punti di agosto e contro i 47 punti attesi dagli economisti. A Seoul il Kospi ha segnato un declino dello 0,44%
al termine degli scambi.
A circa un’ora dalla chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono lo 0,20-0,30% mentre lo Shenzhen
Composite si muove sulla parità. L’Hang Seng di Hong Kong perde intorno al mezzo punto percentuale (mentre è di quasi l’1%
il declino dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).
Ancora in controtendenza Sydney con l’S&P ASX 200 che ha guadagnato lo 0,12% in chiusura.
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in verde: Eurostoxx 50 +0,3%, DAX +0,3%, CAC 40 +0,4%, FTSE 100 +0,2%. Le chiusure
dei principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,30%, Francoforte (DAX) -0,31%, Parigi (CAC 40) -0,21%, Londra
(FTSE 100) -0,15%, Milano (FTSE Mib) -0,36%.
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Future sugli indici azionari americani in ribasso dello 0,1% circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500
+0,64%, Nasdaq Composite +0,92%, Dow Jones Industrial +0,74%.
Tokyo in rosso con il Nikkei 225 che chiude a -1,31%. Borse cinesi deboli: al momento l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen
segna -0,2% circa, l'Hang Seng di Hong Kong -0,6% circa.
Euro in lieve recupero dal minimo dal 22/9 a 1,1191 toccato ieri pomeriggio. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1210
circa.
Bund future stabile poco sotto il massimo di ieri pomeriggio a 166,27. Il contratto dicembre 2016 segna 165,97 punti contro i
166,00 della chiusura della seduta precedente alle 22:00 e i 165,93 alle 17:30.
Petrolio sopra i minimi di ieri pomeriggio. I future novembre segnano ora 46,70 $/barile per il Brent (da 46,17) e 44,75 $/barile
per WTI (da 44,20).
Oro in flessione, tocca minimi dal 21/9 a 1327,50 $/oncia. I prezzi attualmente segnano 1329 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Mercoledì 28 Settembre 2016
08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) ott;
08:45 FRA Indice fiducia consumatori set;
10:00 ITA Indice fiducia consumatori set;
10:00 ITA Indice fiducia imprese set;
11:00 ITA Indice salari contrattuali ago;
14:30 USA Ordinativi beni durevoli preliminare ago;
15:30 GER Intervento Draghi (presidente BCE) alla camera bassa tedesca;
16:00 USA Intervento Yellen (presidente Fed) alla Camera;
16:10 USA Intervento Bullard (FOMC, Fed);
16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.
HEADLINES
Giappone: fiducia delle Pmi cresce oltre le attese in settembre
Recupera in settembre la fiducia delle Pmi del Sol Levante, pur restando ampiamente sotto alla soglia dei 50 punti, che separa
ottimismo da pessimismo, in cui si muove dal marzo del 2014, giusto prima dell’entrata in vigore dell’aumento dell’imposta sui
consumi che ha frenato significativamente le spese dei giapponesi. Secondo il sondaggio pubblicato dalla Shoko Chukin Bank,
infatti, la fiducia delle piccole e medie imprese in Giappone è cresciuta questo mese a 47,7 punti dai 46,3 punti di agosto (47,8
in luglio e 46,5 in giugno) e contro i 47 punti attesi dagli economisti. Le previsioni sono per un ulteriore progresso a 48,7 punti in
ottobre.
Germania: indice Gfk fiducia consumatori sotto le attese a ottobre
L'indice Gfk che misura la fiducia dei consumatori in Germania si attesta nel mese di ottobre a 10 punti dai 10,2 punti della
rilevazione precedente e a fronte di attese pari anch'esse a 10,2 punti.
Per Williams (Fed di San Francisco) l’economia Usa può sopportare un rialzo dei tassi
La Federal Reserve (Fed) può alzare i tassi d’interesse senza minacciare la ripresa dell’economia Usa e anzi rischi maggiori
potrebbero derivare dal continuare a non intervenire. Così si è espresso John Williams, presidente della Fed di San Francisco,
intervistato martedì da Reuters. Dichiarazioni che arrivano dopo il dibattito televisivo di lunedì tra i candidati alle presidenziali
Usa del prossimo 8 novembre in cui Donald Trump, accusando la Fed di agire per fini meramente politici, aveva sostenuto che
quando i tassi verranno alzati l’economia a stelle e strisce rischia di crollare. Secondo Williams “è sempre più difficile
giustificare tassi d’interesse così incredibilmente bassi considerando come si sta muovendo l’economia Usa”. “Penso che gli
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Usa siano in grado di sostenere” un aumento, ha aggiunto. “Non credo che ci sarebbe stallo, rallentamento o deragliamento
dell’economia”, ha concluso.
Deutsche Bank chiude in positivo grazie allo U.S. Department of Justice
Deutsche Bank ha azzerato le perdite riuscendo a chiudere in positivo la seduta, dopo che lo U.S. Department of Justice (il
ministero della Giustizia americano) ha sottolineato che le banche possono abbassare le loro sanzioni se collaborano con le
autorità. Il riferimento è ai contenziosi che riguardano la vendita di titoli legati all'immobiliare nel periodo 2005-2007 e per cui a
Deutsche Bank sarebbe stato proposto un pattegiamento monstre da 14 miliardi di dollari. "Deutsche Bank non ha alcuna
intenzione di risolvere queste potenziali cause civili su cifre vicine a quelle citate", aveva sottolineato l'istituto tedesco una
decina di giorni fa. "I negoziati sono solo all'inizio. La società si aspetta che conducano a un esito simile a quelli con le altre
banche, conclusisi a valori sostanzialmente inferiori", aveva aggiunto Deutsche Bank. Secondo gli analisti di Jp Morgan, un
accordo intorno a 2,4 miliardi di dollari "sarebbe accolto positivamente", mentre qualsiasi cifra sopra quattro miliardi metterebbe
in dubbio la posizione di capitale della banca, costringendola ad "ammassare ulteriori riserve". Alla fine di giugno Deutsche
Bank aveva accantonamenti su contenziosi legali per 5,5 miliardi di euro. E sono stati proprio i timori legati a questa vicenda a
spingere di nuovo al tracollo Deutsche Bank, che lunedì aveva perso il 7,17% trascinando al ribasso tutti i titoli del settore
bancario e contribuendo alle perdite di Wall Street stessa. Deutsche Bank ha chiuso in progresso dello 0,49% la seduta di
martedì a Francoforte, contro lo 0,31% di flessione del Dax (il titolo si è comunque deprezzato del 53% da inizio anno).
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