business nozze gay” - anaao assomed piemonte

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business nozze gay” - anaao assomed piemonte
9A
12345367318
MISTERO IN CORSO FRANCIA. OGGI L’AUTOPSIA
Muore nel centro massaggi
Lo accompagnava la moglie
Un uomo di 82 anni è stato
trovato morto nella sala massaggi di un centro benessere
cinese, all’inizio di corso
Francia. Dietro alla testa una
ferita, è stato rivestito da
qualcuno prima dell'arrivo
dell'ambulanza e della poli-
Che
tempo
che fa
zia. La procura ha aperto un
fascicolo, per ora senza indagati. Ma il figlio punta il dito
contro la matrigna, 22 anni più
giovane del padre: «È stata lei
ad accompagnarlo».
Federico Genta
A PAGINA 46
REPORTERS
L’Ok Brava di corso Francia 11
TORINO
LA STAMPA
VENERDÌ 29 GENNAIO 2016
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected]
& PROVINCIA
Situazione
Correnti umide nei bassi
strati portano
estesi addensamenti in
pianura mentre sulle Alpi
prevale il sole,
salvo temporanei passaggi
nuvolosi con
condizioni di
foehn domenica.
5° 13°
Oggi
Parzialmente
nuvoloso o
nuvoloso in
pianura nel
primo mattino
ma tendenza a
schiarite nel
corso della
giornata. Più
soleggiato sulle
Alpi, specie dalle
ore centrali.
A difesa
dei pedoni
Scrivete a [email protected]
Su Twitter hashtag #pedoniarischio
Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad
ogni ora del giorno. Zone della
città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una
36 0 36
investiti
feriti
semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa
vicino a casa vostra.
Le ricadute cittadine di un problema nazionale
Diecimila torinesi fantasma
cancellati dopo il censimento
Risultano introvabili dal 2011 e non possono avere tutela sanitaria
Oltre 10 mila torinesi sono stati
cancellati dall’anagrafe perché
non hanno risposto al Censimento 2011 e da allora risulterebbero irreperibili. Ma un medico di famiglia denuncia: «Uno
dei pazienti cancellati è mio nipote, reperibilissimo». Nella
L’AGENZIA CHE GESTISCE I MATRIMONI OMOSESSUALI
6° 12°
stessa situazione ci sarebbero
altri cittadini: devono iscriversi
di nuovo anche perché l’eliminazione comporta la cancellazione anche dagli elenchi del sistema sanitario.
Paola Italiano
A PAGINA 43
Un piccolo attivo, ora si può assumere
Domani
Parzialmente
nuvoloso o
nuvoloso sulle
pianure con
schiarite più
ampie nelle ore
centrali. Soleggiato con lievi
velature sulle Alpi.
Dopo dieci anni
la Sanità torna in utile
6° 15°
Domenica
Residui addensamenti al mattino,
ma passaggio a
condizioni
soleggiate in
giornata. Tormenta sulle Alpi
con forti venti di
foehn, raffiche
anche in pianura.
morti
piazza è una scommessa. Dov’è
pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono
strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai,
AFP
Dai diritti al business
“Organizziamo nozze gay”
Maria Teresa Martinengo A PAGINA 51
La buona notizia è che la sanità piemontese chiude i conti del 2015 in attivo. Dopo anni di passività, che hanno
portato al commissariamento della Regione, la giunta
Chiamparino è riuscita a
presentare un bilancio «in
verde». Non solo è stato raggiunto il pareggio, è anche
«avanzato qualcosina». Il tesoretto, ancora non rivelato,
servirà comunque per investimenti a lungo termine e
nuove assunzioni.
Noemi Penna A PAGINA 40-41
Il toret intelligente
VITA QUOTIDIANA DEI TORINESI
A INIZIO NOVECENTO
EMANUELA M INUCCI
torinesi li amano come poche altre icone cittadine.
Scaricano sul telefonino la
loro mappa, se li coccolano,
scrivono lettere indemoniate
al Comune se a qualcuno di loro passa per la testa di cambiarne aspetto o posizione.
Ora però al «toret» arriva
un’inaspettata marcia in più:
la fontanella dialogherà con i
passanti e darà informazioni
ai turisti. Non dimenticando
di chiamare per nome chi gli
sta rivolgendo una domanda
puntando il suo smartphone
contro la pancia verde sme-
I
DAL 29 GENNAIO
AL 26 FEBBRAIO
A 9,90 EURO IN PIÙ
raldo della fontanella. Così da
oggi i 719 «toret» avranno anche la parola. Grazie alla collaborazione fra Comune, Associazione «I Love Toret» e
Agency Wedoo le fontanelle
potranno fornire al passanteturista informazioni sulla città.
Un nuovo canale di comunicazione, dunque, un «hot spot»
che dispensa pillole di conoscenza: dalla storia del quartiere a quella dei monumenti,
dai dati sulla qualità dell’acqua
emessa dalla fontanella agli
orari di apertura delle mostre
più vicine. Informazioni a garganella, insomma.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
IL CASO
I progetti
gratis di Fuksas
per gli spazi
del grattacielo
Nessun compenso
dopo l’accordo
con Chiamparino
Maurizio Tropeano A PAGINA 45
Cara
Torino
LUIGI
LA SPINA
Responsabili
del bene
pubblico
er chi ha avuto la
ventura, o la sventura, di aver frequentato l’ospedale Molinette, con la sua vetusta
struttura rappezzata in
ogni dove e in mille modi,
il problema dei graffiti
sparsi sul suo muro esterno non pare davvero
l’emergenza più grave.
Eppure, la polemica sull’invito della direzione ai
torinesi di armarsi di
spugne e pennelli e cancellare le scritte può essere utile per una riflessione sul rapporto tra
istituzioni pubbliche e
cittadini.
Da anni, ormai, si scontrano sullo stesso nostro
territorio, due atteggiamenti contrastanti. Da
una parte, coloro che,
avendo pagato le tasse
per potere godere dei servizi collettivi, pretendono
una loro completa ed efficiente applicazione in
ogni campo, soprattutto
quelli vicini a loro e ai loro
interessi. Dall’altra, si
stanno allargando le iniziative spontanee.
P
CONTINUA A PAGINA 49
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40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 29 GENNAIO 2016
La lunga strada
verso il risanamento
Ancora non si conosce la cifra, ma parlare
di un avanzo nelle casse della Sanità
piemontese è di per sé un successo. Importante
sarà non ripetere gli errori del passato.
Ç
Le
tappe
31 dicembre 2004
I problemi economici della sanità
piemontese erano già evidenti. Il bilancio di
fine anno si era chiuso con un disavanzo
record, che ammontava a 676 milioni.
Via libera agli investimenti dopo anni di bilanci in negativo
La Sanità non è più in rosso
Un piccolo utile cancella la maglia nera al Piemonte che torna ad assumere
NOEMI PENNA
898
Milioni
È la «maglia nera» del
Piemonte per il mancato
stanziamento al servizio
sanitario regionale
60
Milioni
È il passivo accumulato
per la mobilità dei pazienti
che si rivolgono agli
ospedali fuori regione
Via Spalato
Ancora chiuso
il centro Alzheimer
La sanità piemontese chiude i
conti del 2015 in attivo. Dopo
anni di passività, che hanno
portato al commissariamento
della Regione, ai piani di rientro e alla riorganizzazione dell’intero sistema, la giunta
Chiamparino è riuscita a presentare un bilancio «in verde».
Non solo è stato raggiunto il
pareggio, è anche «avanzato
qualcosina»: di più non si sbilancia Antonio Saitta, in attesa
delle verifiche dei tavoli romani, che gli sono stati col fiato sul
collo dal primo giorno in assessorato. Ora, il «piccolo utile»
dal 2015 dovrebbe finalmente
spazzare via il marchio negativo che il Piemonte si porta dietro dal 2012: l’annuncio del Ministero è atteso per aprile, ma
in Regione c’è già chi festeggia.
1 Non sono ancora
Decenni in rosso
3
Anni
È la durata dell’incarico del
super manager che dovrà
controllare i costi dei livelli
di assistenza delle Asl
I problemi economici della sanità piemontese si perdono negli annali. Al 31 dicembre 2004
il disavanzo era di 676 milioni
di euro. La Regione ha siglato il
Piano di rientro il 29 luglio
2010 e il 4 aprile 2012, dopo una
valutazione insufficiente sui
provvedimenti intrapresi, è arrivata la «maglia nera» per il
mancato stanziamento di 898
milioni di euro al Servizio Sanitario Regionale. Il Programma
Operativo che sta rivoluzionando la sanità piemontese è
stato approvato il 30 dicembre
2013: un’azione ben vista dal
Ministero, che il 17 aprile 2014
ha riconosciuto al Piemonte di
aver imboccato la strada giusta. Il 26 novembre 2015 è arrivata la prima promozione del
tavolo Ex Massici e ora si attende il via libera sul bilancio:
«Uscire dal piano di rientro significa sbloccare fondi ma soprattutto far ripartire gli investimenti e le assunzioni», spiega Saitta.
«Mancano gli infermieri»
Secondo le ultime stime delle organizzazioni sindacali
negli ospedali piemontesi mancano all’appello almeno 320 infermieri
Dobbiamo essere
bravi a rendere
il 2016 l’anno
degli investimenti
a lungo termine
Antonio Saitta
Assessore regionale
alla Sanità
Supermanager
Per evitare di ripetere gli stessi
errori del passato, in corso Regina Margherita è arrivato un
nuovo manager specializzato
in bilanci, che dovrà tenere i
conti sotto controllo. L’incarico è stato conferito ad Antoni-
no Ruggeri, ex dipendente della Kpmg, una delle quattro società di revisione contabile che
a livello mondiale si spartiscono l’intero mercato. «La sanità
pubblica ha rubato un professionista al privato», commenta
l’assessore: l’avviso di selezione è di settembre mentre l’ufficializzazione del nome è arrivata lunedì. L’incarico di Ruggeri avrà una durata di tre anni
e, in cambio di uno stipendio da
94 mila euro lordi, dovrà controllare e monitorare i «costi
dei livelli di assistenza delle
aziende sanitarie regionali».
Assunzioni
La ricetta del bilancio positivo
è racchiusa nel «riordino dei
servizi e degli assetti aziendali
di Asl e Aso. Sbagliando, per
tagliare le spese in passato si è
scelto di ridurre il personale.
Ci siamo ritrovati in una situazione di stallo, che abbiamo dovuto risolvere andando a cercare i veri sprechi», afferma
Saitta. «Abbiamo chiesto sacrifici, siamo stati duramente
criticati sulle scelte intraprese,
ma era l’unica strada percorribile». Per il 2015 «possiamo dire di aver superato la prova,
ora dobbiamo essere bravi a
rendere il 2016 l’anno degli investimenti a lungo termine».
La prima cosa a partire saranno le assunzioni: «Dobbiamo
capire chi serve e dove. Non ci
fermeremo alle stime fatte dai
sindacati», conclude.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
iniziati i lavori che lo
scorso
novembre
hanno «costretto»
l’Asl To1 a chiudere il
centro diurno di via
Spalato 14 per malati
di Alzheimer. «Ci sono
stati problemi con la
gestione dell’incarico, ma la prossima
settimana incontrerò
la commissione», afferma il direttore generale Giovanni Maria Soro, che s’impegna a «riaprire il servizio entro aprile». Da
tre mesi, però, sono a
casa senza cure cinque malati: «Nessuno
ha avuto l’accortezza
di trovare una soluzione alternativa», denuncia Massimiliano
Rossari, figlio di uno
degli assistiti. «Siamo
stati abbandonati:
mio papà è a casa da
allora e sta progressivamente perdendo i
benefici dei tre giorni
alla settimana che trascorreva al centro
diurno».
[N.PEN]
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LA STAMPA
VENERDÌ 29 GENNAIO 2016
.
Cronaca di Torino .41
Ç
Ç
Ç
Ç
29 luglio 2010
30 dicembre 2013
17 aprile 2014
26 novembre 2015
La Regione sigla il piano di rientro per ottenere la
riattribuzione del maggiore finanziamento non
assegnato dei anni prima. Il programma attuativo
sarà consegnato il 30 settembre dello stesso anno.
Viene approvato il programma operativo, fatto
anche di tagli drastici e dolorosi, che ancora oggi
sta condizionando e rivoluzionando l’intero
sistema sanitario piemontese.
Il Ministero dimostra di apprezzare gli sforzi della
Regione e riconosce al Piemonte di aver
finalmente imboccato la strada giusta verso il
salvataggio dei conti pubblici.
Arriva la prima promozione del tavolo
interministeriale: adesso si attende il via libera
che consentirebbe l’accesso ai fondi e farebbe
ripartire gli investimenti e le assunzioni.
San Giovanni Bosco
il caso
Endoscopia,
Ecco il reparto
che è già futuro
NOEMI PENNA
uattro giorni in barella perché mancano i
posti di assistenza
continuativa. È successo ancora, questa volta al pronto
soccorso del Gradenigo, dove il signor Giacomo è ricoverato da lunedì mattina.
Solo oggi sarà trasferito a
Villa Ida di Lanzo, «dopo
un’attesa umiliante», denuncia il figlio Luigi.
Q
Attesa interminabile
Giacomo ha 80 anni, ha problemi neurologici e cardiaci
ed è caduto in casa: vive con
la moglie a Vanchiglia e a
portarlo al Gradenigo è stato
il 118. «Si era fatto un brutto
taglio sulla fronte, allora
hanno chiamato l’ambulanza. Gli hanno messo cinque
punti sull’arcata sopraccigliare, ma solo martedì, dopo
aver già trascorso un giorno
in barella, i medici del pronto soccorso hanno scoperto
la presenza di una frattura
occulta del femore, non operabile», racconta Luigi.
«Non riusciva a muoversi e
quindi gli hanno fatto la risonanza magnetica. Mio padre
è un uomo attivo, ancora lucido. E invece lo abbiamo
trovato sedato, a piangere e
dire cose senza senso. Si è
sentito umiliato a stare giorni e giorni senza alcun tipo di
privacy, isolato dagli altri pazienti solo con dei lenzuoli.
Gli hanno addirittura messo
il pannolone, quando avrebbe potuto andare in bagno o
usare il pappagallo. E in tutto questo tempo nessuno è
stato in grado di trovare soluzioni alternative: ci hanno
solo detto che bisognava attendere. Del reparto, neanche a parlarne».
Trasferimento
complicato
Giacomo è rimasto quattro
giorni su una barella. Nel primo pomeriggio di ieri è stato
pronto soccorso, ma soprattutto l’intasamento dei servizi territoriali. La Regione sta
per deliberare 2 milioni di euro per convertire le destinazioni d’uso dei letti per degenze specialistiche in Continuità assistenziale a valenza sanitaria. Si tratta di 1330 posti
convenzionati che spesso rimangono vuoti perché destinati a patologie poco frequenti. Pare che a peggiorare il
passaggio da ospedale a casa
di cura sia anche un «effetto
collaterale» del piano straordinario per l’influenza, che ha
mobilitato 180 posti in città
per accogliere le complicanze
dovute a un virus che sta tardando ad arrivare.
La seconda vita del San Giovanni Bosco vale 12,7 milioni
di euro. Il piano di rifunzionalizzazione e adeguamento
normativo avviato nel 2012
ha trasformato il vecchio
pronto soccorso in una sala
d’accettazione (aperta da lunedì, con tanto di area giochi
per bambini e sala convegni)
e messo a nuovo tre piani dell’ospedale, dove ieri è stato
inaugurato il Servizio di endoscopia digestiva. Il team
del dottor Stefano Recchia
svolge 7500 procedure endoscopiche l’anno e ora può
contare su 800 mila euro di
macchinari e tecnologie, che
fanno del reparto un centro
di riferimento regionale.
Mezzo milione di euro è arrivato dalla Compagnia di San
Paolo; 300 mila li ha messi
l’Asl To2, «investendo in un
reparto in grado di ridurre gli
interventi chirurgici, l’ospedalizzazione e le conseguenze che ne derivano».
Il nuovo reparto ha quattro sale operatorie, trenta endoscopi e una sala radiologica interventistica di ultima
generazione. E’ qui che il dottor Franco Coppola svolge interventi endoscopici con le
tecniche imparate in Giappone: «Siamo fra i pochi centri
in Italia, unici a Torino, a
svolgere la Poem, una tecnica
endoscopica che permette di
risolvere l’acalasia, ovvero
l’ostruzione dell’esofago. E lo
stesso vale per la Dissezione
endoscopica sottomucosa,
che ci permettere di rimuovere tumori e lesioni del tubo
digerente in fase precoce,
senza compromettere l’organo: ne abbiamo svolte 50 da
metà 2013». Da giovedì prossimo il reparto entrerà anche
nel digitale, con un nuovo sistema d’archiviazione video
degli interventi endoscopici,
che s’integrerà con il Fascicolo sanitario elettronico. N.PEN]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Lo scatto
È stato
il figlio
di Giacomo
a fotografare
il pensionato
sulla barella,
diviso
dagli altri
pazienti
soltanto
da una tenda
e dalle
lenzuola
appese
Pronto Soccorso in continua emergenza
Mancano letti per lungodegenti
Anziano resta in barella 4 giorni
Ricoverato al Gradenigo, da poco passato ai privati di Humanitas
Mio padre è caduto
e si è tagliato la fronte
Solo il giorno dopo
i medici si sono accorti
della frattura al femore
Non è accettabile
subire questa trafila
Per far valere i nostri
diritti abbiamo dovuto
alzare la voce
Luigi
Figlio del pensionato ricoverato
trasferito nel reparto di medicina generale e in giornata sarà trasferito a Villa Ida di Lanzo, dove si è liberato un posto
di lungo degenza convenzionato con l’Asl, «quasi un miracolo». Per far valere i diritti dell’anziano, Luigi ha scritto anche «all’Associazione in difesa
del malato: non è accettabile
che per essere curati si debba
subire una trafila del genere.
Non c’erano letti in reparto e
per far valere i nostri diritti
abbiamo dovuto alzare la voce», conclude. Da parte sua,
l’ospedale Gradenigo – da Capodanno di proprietà di Hu-
manitas, pur avendo conservato il reparto d’emergenza –
dichiara in una nota di «aver
preso in carico il paziente da
subito, dal momento del suo
arrivo in pronto soccorso lunedì mattina. Dopo aver effettuato visite ed accertamenti
diagnostici, l’équipe medica
non ha ritenuto necessario il
ricovero ma si è comunque attivata per trasferire il paziente in una struttura di lungodegenza del territorio. E la richiesta di trasferimento è stata accolta solo questa mattina
(ieri, ndr)».
Effetti collaterali
Insomma, un tira e molla che
fa riemergere il problema dei
sovraffollamenti invernali dei
12
LA STAMPA
VENERDÌ 29 GENNAIO 2016
Acqui e Ovada .45
.
L’ASSESSORE DOVEVA ARRIVARE AD ACQUI, INVECE HA FISSATO L’APPUNTAMENTO A TORINO IL 5 FEBBRAIO
OVADA
IL 12 AL BARLETTI
Ospedale, i sindaci contro Saitta
“Venga lui qui o salta l’incontro”
Il Pd torna
al giornale
murale
Un salone
dell’Ateneo
per orientarsi
Sarà che, in città, il wifi pubblico resta un miraggio (diventato invece un servizio
concreto nei paesi del circondario) ma il Pd, a Ovada, sceglie di andare controcorrente. E, nell’era del 2.0 e delle
connessioni h24, lancia un
«giornale murale» per riallacciare il dialogo con cittadini ed elettori. Si tratta, in sostanza, di un manifesto che il
Pd ha chiamato «L’agenda» e
che sarà affisso nella bacheca
del partito in piazza XX Settembre, con uscite periodiche
di volta in volta dedicate a temi specifici della città e del
territorio.
Si partirà dalla sanità, a
giorni, con interventi del sindaco Paolo Lantero e del presidente del Consorzio servizi
sociali, Gian Marco Bisio. Il
giornale sarà sempre diviso
in tre parti, con due interventi di personalità politiche e
amministrative locali e un
editoriale del circolo del Pd,
coinvolgendo anche i sindaci
dei centri minori dell’Ovadese. «Un giornale murale sembra uno strumento antico - dicono dal partito, che ha presentato l’altra sera l’iniziativa
- ma in realtà è più che mai attuale, perché capace di arrivare a tutti i cittadini, tramite
la semplice affissione, in modo da raggiungere anche chi è
meno avvezzo all’uso di internet e del computer». Non pochi, a Ovada, dove ancora non
esiste una connessione pubblica, promessa da tempo dal
Comune e mai arrivata. [D.P.]
Tutti a scuola di università.
Succederà a Ovada, il 12 febbraio, nel polo di via Pastorino
dell’istituto superiore Barletti
che, per un giorno, si trasformerà in un campus dedicato
all’orientamento dei ragazzi
di 5ª, alle prese con la scelta
non solo della facoltà universitaria ma anche dell’ateneo più
adatto alle loro aspettative e
necessità. O, perché no, anche
di un percorso di formazione
alternativo. «Il salone dell’orientamento universitario dice la docente Serena Garbarino, responsabile del progetto - torna con una seconda
edizione dopo il successo di
quella dello scorso anno.
L’obiettivo è aiutare gli
alunni a compiere una scelta
critica e consapevole dell’indirizzo di studi universitari o
di un diverso percorso post diploma, informandoli correttamente sulle possibilità che
vengono loro offerte dal territorio».
Divisi in stand, come in una
vera e propria fiera del sapere, ci saranno orientatori e
formatori delle università del
Piemonte Orientale (sedi di
Alessandria e Biella), di quella
di Genova, dei prestigiosi atenei milanesi Bocconi e Iulm,
della Liuc di Castellanza. Presenti anche l’istituto Ied, il Learning center Cusano di Torino, i rappresentanti dei corsi
di formazione Its, della Finanza e della Provincia. Ragazzi e
famiglie potranno ottenere informazioni, materiale e consi[D.P.]
gli dalle 14,30 alle 18.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
DANIELE PRATO
ACQUI TERME
Fino a ieri pomeriggio sembrava cosa fatta per l’atteso
faccia a faccia sui tagli all’ospedale di Acqui tra i sindaci del territorio e l’assessore regionale alla Sanità,
Antonio Saitta, fissato solo
la sera prima al 5 febbraio.
Ma la tregua è durata poco.
Una e-mail arrivata da Torino intorno alle 17 ha rimesso
tutto in discussione. Nel testo Saitta annuncia di aver
invitato i sindaci nella sede
torinese dell’assessorato,
alle 15,30, corso Regina
Margherita. Peccato che, al
tavolo tecnico sulla sanità di
Acqui, dove il consigliere regionale Ottria poche ore
prima aveva annunciato la
disponibilità dell’assessore
al confronto, i primi cittadini avessero dato l’ok a patto
che fosse Saitta a scendere
ad Acqui.
La rabbia degli acquesi
Quindi, ieri, apriti cielo.
«Non intendo farmi prendere in giro. Solo venendo qui
l’assessore può capire le criticità del territorio - è sbottato il sindaco della città, Enrico Bertero -. Come può pretendere che si muovano 34
sindaci? L’altra sera abbiamo accettato all’unanimità
la proposta del 5 febbraio ma
su Acqui non su Torino. Ho
sentito diversi colleghi, compreso il presidente dell’assemblea Marco Cazzuli: scri-
Il caso Terme
«Ha creato danni
economici»
1 Il tiro alla fune sul
La manifestazione dei sindaci in difesa dell’ospedale
veremo a Saitta per dire grazie e rispedire al mittente la
proposta. O Acqui o niente». A
questo punto si rischia che lo
spiraglio di dialogo, guadagnato a fatica, si chiuda e che in
Regione non si vada a parlare
ma a protestare. I sindaci avevano deciso di «congelare» il
programmato sit in coi cittadini a Torino - già si prenotavano i bus - fino a dopo l’incontro, ma ieri c’era già aria di retromarcia, con la prospettiva
di arrivare sotto la Regione il 9
febbraio.
Il tentativo di mediazione
Molto dipende da cosa succe-
derà nelle prossime ore: se saranno i sindaci a cedere, per
non sprecare un’occasione che
difficilmente si ripeterà, se sarà Saitta, alla fine, a dire sì all’incontro ad Acqui per non lacerare di più rapporti già compromessi o se salterà il banco
e si tornerà al muro contro
muro. Il consigliere regionale
del Pd Walter Ottria un’idea
sul da farsi ce l’ha: «Ho provato a mediare ma Saitta è stato
irremovibile, preferendo l’incontro a Torino, con i tecnici. I
sindaci valutino bene le loro
mosse: io credo sia il caso di
cogliere l’opportunità».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
futuro delle Terme di
Acqui, durato oltre 6
mesi, potrebbe aver
causato danni economici alla città, come
perdita di valore delle
quote societarie nelle
mani del Comune (ha il
15,8%), e come ricadute su turismo e commercio. Il Comune ora
ha dato mandato al suo
legale, Mariagrazia Cirio, di ripercorrere le
tappe della vicenda per
valutare «quale azione
mettere in campo per
tutelare la città». Non si
parla di richieste danni,
ma non si esclude nulla.
Intanto la telenovela
continua: i 10 giorni dati a South Marine per
un eventuale ricorso
contro FinPiemonte
Partecipazioni che ha
dichiarato decaduta
l’offerta d’acquisto,
scaduti lunedì, sono
stati prorogati di altri
10 per un vizio tecnico.
«E’ una farsa senza fine» commenta il sindaco Bertero.
[D.P.]
34
Incidente di Casa Coppi
LA STAMPA Domani al Don Bosco i funerali
12
Nomina a commissario
Commissario della Casa di riposo
della giovane morta nello schianto La Regione dice no alla Cotto
REDAZIONE CORSO ALFIERI 234
ASTI 14100
TELEFONO 0141 390811
FAX 0141 530224
E-MAIL [email protected]
WEB WWW.LASTAMPA.IT/ASTI
PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A.
CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS
TELEFONO 0171 609122
FAX 0171 488249
Saranno celebrati domani
alle 12,45 nella chiesa del
Don Bosco di Asti i funerali
di Alessandra Stona (foto),
20 anni, la giovane cuoca di
Portacomaro morta nell’incidente stradale di domenica notte a Casa Coppi. Alessandra lascia la mamma Pi-
na, il padre Sandro e il fratello
Marcelo. Ieri a
San Pietro si sono svolte le esequie dell’altra
vittima dello schianto, l’informatico astigiano Roberto
Borrino, 38 anni.
[MA. C.]
La Regione ha respinto il nome di Mariangela Cotto a
commissario della casa di riposo per «inconferibilità».
Spiega il sindaco Brignolo:
«Pur sussistendo una divergenza interpretativa, in quanto la disposizione non è univoca, al fine di prevenire il ri-
schio di ricorsi che, a prescindere dal possibile esito, potrebbero pregiudicare l’operatività
del commissario, abbiamo preso atto della determinazione
della Regione. Ringrazio per la
disponibilità che per puro spirito di servizio aveva manifestato Mariangela Cotto»
ASTI
Che
tempo
fa
Situazione
L’alta pressione
mantiene
tempo stabile e
relativamente
mite ma il
soleggiamento
in pianura è
limitato da
strati nuvolosi
per la presenza
di correnti
umide nei bassi
strati.
7° 11°
Oggi
Molto nuvoloso con pioviggine o piovaschi sull’Appennino. Possibili
limitate schiarite nelle ore
centrali. Temperature stazionarie o in
lieve aumento.
7° 11°
Domani
Molto nuvoloso con pioviggine o piovaschi sparsi al
mattino. Temperature in calo
nei valori
massimi, ma
ancora miti per
gennaio.
7° 13°
Domenica
Inizialmente
nuvoloso, ma
tendenza a
schiarite già in
mattinata con
passaggio a
condizioni
soleggiate.
Raffiche di
vento dalle ore
centrali.
E PROVINCIA
VENERDÌ 29 GENNAIO 2016
ANDAMENTO DEMOGRAFICO
REGIONE
Asti, sempre meno abitanti
Si allontana la quota 80 mila
La Sanità
torna in attivo
e annuncia
assunzioni
I residenti sono 76.437 (-336). In calo anche gli stranieri
In calo, seppur di poco, il numero di stranieri residenti: 9.364
al 31 dicembre 2015 (il 12,25%
della popolazione), mentre erano 9.650 un anno prima (il
12,57%). In particolare si tratta
di 4.440 uomini e 4.924 donne,
1.900 comunitari (723 uomini e
1.177 donne) e 7.464 extracomunitari (3.717 uomini e 3.747 donne). Confermate le provenienze: come da diversi anni a questa parte, la presenza più consistente è quella albanese (3.319).
Seguono Romania (1.606), Marocco (1.480), Moldavia (471),
Cina (314), Perù (262), BosniaErzegovina (194), Senegal
(184), Nigeria (176), Ucraina
(99), Tunisia (95), Polonia (85).
La sanità piemontese chiude i
conti del 2015 in attivo. Dopo
anni di passività, che hanno
portato al commissariamento
della Regione, ai piani di rientro e alla riorganizzazione dell’intero sistema, la giunta
Chiamparino è riuscita a presentare un bilancio «in verde». Non solo è stato raggiunto il pareggio, è anche «avanzato qualcosina»: di più non si
sbilancia Antonio Saitta, in
attesa delle verifiche dei tavoli romani. Ora, il «piccolo utile» dal 2015 dovrebbe finalmente spazzare via il marchio
negativo che il Piemonte si
porta dietro dal 2012: l’annuncio del Ministero è atteso per
aprile, ma in Regione c’è già
chi festeggia.
«Uscire dal piano di rientro
significa sbloccare fondi ma
soprattutto far ripartire gli investimenti e le assunzioni»,
spiega Saitta. La ricetta del
bilancio positivo è racchiusa
nel «riordino dei servizi e degli assetti aziendali di Asl e
Aso. Sbagliando, per tagliare
le spese in passato si è scelto
di ridurre il personale. Ci siamo quindi ritrovati in una situazione di stallo, che abbiamo dovuto risolvere andando
a cercare i veri sprechi», afferma Saitta. «Abbiamo chiesto sacrifici, siamo stati duramente criticati, ma questa era
l’unica strada percorribile».
Per il 2015 «possiamo dire di
aver superato la prova, ora
dobbiamo essere bravi a rendere il 2016 l’anno degli investimenti». La prima cosa a
partire saranno le assunzioni.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VALENTINA FASSIO
ASTI
mografico è legato a diversi fattori. Emigrazioni (sempre alto
il numero di astigiani che scelgono di trasferirsi altrove) e calo delle nascite fermano Asti a
quota 76.437. Nel 2015 infatti
2.089 persone si sono trasferite, un numero decisamente superiore ai 1.986 che hanno deciso di venire a vivere ad Asti,
con un saldo negativo di - 103.
Anche il tasso di immigrazione
risulta in calo: -8,49% rispetto
al 2014. Il calo demografico rispecchia il saldo negativo tra
certificati di nascita e di morte:
nel 2015 sono nati 610 bimbi
(erano 655 nel 2014, 714 un anno prima), mentre sono stati
registrati 906 decessi (46 in più
rispetto all’anno precedente).
Anni di crescita e oggi un
nuovo calo: Asti perde 336
abitanti. I residenti oggi sono
76.437 (al 31 dicembre 2015),
in discesa rispetto ai 76.773
del 2014 e ai 77.343 del 2013. E’
quanto emerge dai dati diffusi
dall’ufficio Anagrafe del Comune.
Negli anni
Dalla fine della guerra ad oggi, gli astigiani residenti sono
circa 25 mila in più: erano 51
mila nel 1946, saliti a 56.048
nel 1958, con una costante
crescita a cavallo degli anni
’70. Infatti in undici anni, dal
1964 al 1975, Asti passò da
65.332 a 79.959 residenti: merito del flusso di migrazioni
dal Sud Italia e non solo (in
media 3 mila persone ogni anno) e del baby boom (ogni anno tra le mille e 1.200 nascite).
Il picco si registrò alla fine degli anni ‘70, quando Asti arrivò a toccare il tetto degli 80
mila: 80.020 a inizio 1977. Da lì
in poi, un nuovo ma costante
calo: tra il 2001 e il 2002 Asti
scese a 71 mila abitanti. Dal
2004 la lenta ripresa, per arrivare a superare i 77 mila nel
2013. Da due anni a questa
parte, la nuova discesa:
77.343 abitanti nel 2013,
76.773 nel 2014, 76.437 oggi.
Oggi
Come segnalato dall’ufficio
Anagrafe, il decremento de-
La città di Asti: gli abitanti sono 76.437
Stranieri
Aumentano gli anziani
Over 65 sono il doppio degli under 14
1 Secondo i dati regionali, la popolazione piemontese ha in media 45
anni, ma gli over sono 65 sono almeno il doppio rispetto agli under 14.
Asti non fa eccezione. Nel capoluogo, 46.929 residenti hanno tra i 18 e
65 anni (il 61,4% della popolazione), mentre i giovani tra i 15 e 29 anni
sono 10.819 (14,15%). In particolare, i minorenni (0-17 anni) sono
11.797 (6.132 ragazzi e 5.665 ragazze) e rappresentano il 15,43% della
popolazione. Tra loro, 4.600 hanno meno di 6 anni (2.353 bimbi e 2.247
bimbe), 5.164 hanno tra i 7 e 14 anni (2.702 ragazzi, 2.462 ragazze),
mentre 2.033 hanno tra i 15 e 17 anni (1.077 ragazzi, 956 ragazze). Gli
over 65 sono saliti a 17.711 (erano 17.537 un anno prima) pari al
23,17%: di questi, 7.897 hanno tra i 66 e 74 anni, mentre in 9.814 hanno
superato i 75 anni (+ 141 rispetto al 2014, +341 rispetto al 2013). [V. FA.]
12
LA STAMPA
VENERDÌ 29 GENNAIO 2016
il caso
FRANCESCA FOSSATI
BIELLA
macchinari acquistati nel
2015 per attrezzare il Laboratorio analisi del Degli
infermi sono destinati a prendere polvere: «Buttati via 4
milioni e mezzo di investimenti». I sindacati Cgil, Cisl e Uil
gridano allo scandalo e si
schierano contro la decisione
della giunta Chiamparino di
affidare all’ospedale di Novara gli esami ad alta automazione di tutto il quadrante BiNo-Vc-Vco. Quelli più semplici e di routine, dal colesterolo
ai globuli bianchi. Quelli per i
quali la giunta Cota aveva
candidato il Degli infermi come riferimento per tutto il
quadrante.
I
“Sul laboratorio di analisi
una beffa da 4,5 milioni”
I sindacati all’attacco: “Biella ha i macchinari più nuovi
ma la Regione vuole centralizzare il servizio a Novara”
4
Province
Il maxi
laboratorio
di analisi
servirà le Asl
di Biella
Novara
Vercelli e Vco
«Privi di senno»
«L’Asl ha quindi attrezzato il
laboratorio del nuovo ospedale con macchinari modernissimi e ad alta produzione, in vista della grande mole di lavoro, e investito su personale
specializzato - dicono i sindacalisti -. L’operazione descritta nella delibera regionale approvata a dicembre è priva di
senno. Siamo di fronte a un
clamoroso esempio di sprechi». Novara, ad oggi, non dispone né dei locali né delle attrezzature per occuparsi degli esami di tutto il quadrante.
E Biella, anziché ricevere e
analizzare le provette dalle altre Asl come previsto, si ritro-
Biella e provincia .41
.
14
Mesi
CORRADO MICHELETTI
Lo «scippo»
I sindacati
chiedono
che si
mobilitino
anche
i sindaci
per evitare
«uno spreco
privo
di senso»
verebbe a spedire i propri campioni di sangue a Novara e a
usare i macchinari solo per i
propri esami dei pazienti ricoverati. Potrebbe forse vendere
o trasferire a Novara le attrezzature? «No, vanno ricomprate
perché là i i software sono diversi, non compatibili», dice
Cristina Martiner della Cgil. I
sindacati chiedono alla politica
locale e alle istituzioni di reagire. Di chiedere alla Regione un
po’ di coerenza valorizzando la
capacità produttiva di Biella e
rendendo così efficiente la spesa sanitaria di tutto il Piemonte.
«Ieri abbiamo scritto al sindaco
di Biella, Marco Cavicchioli,
chiedendo di convocare l’assemblea ristretta dei sindaci e i
consiglieri regionali biellesi Ba-
L’ospedale
di Biella
è entrato
in funzione
nel novembre
2014
Nomine
Al Pronto soccorso
arriva Grillenzoni
Il nuovo responsabile
del Pronto soccorso,
la principale porta
d’accesso in ospedale,
è Luca Grillenzoni, 38
anni, novarese di nascita e assunto al Degli infermi nel 2008.
Claudio Martina, ex
direttore della centrale del 118 di Biella, è
stato nominato direttore di Medicina e chirurgia d’urgenza e accettazione, di cui fanno parte anche il
«Pronto», dove si lavora per ridurre i tempi d’attesa, e il reparto
di degenza, ora diretto da Gabriele Lanza,
dove ci sono i pazienti
con complicanze che
necessitano di assistenza intensiva.
Il pressing di Barazzotto
«Questa decisione della giunta
non trova spiegazione: devono
convincermi che è una cosa
giusta», dice Vittorio Barazzotto che a fine novembre presentò un’interrogazione all’assessore Antonio Saitta. La risposta («per ora è tutto congelato e
comunque e per i pazienti non
cambierà nulla») non convinse
Barazzotto che mercoledì è
tornato alla carica e ha chiesto
all’assessore e al direttore della
sanità regionale Fulvio Moirano un incontro. «Ci vedremo all’inizio della prossima settimana. Sono convinto che si debba
ragionare, per risparmiare, in
una logica di quadrante e centralizzare alcuni servizi. Ma sui
laboratori non sono d’accordo e
so che la pensano come me anche i senatori Favero e Susta».
Prima di mobilitare i sindaci
Barazzotto aspetterebbe l’esito
dell’incontro. In seguito al
mandato regionale di centralizzare le analisi a Novara, i responsabili dei laboratori del
quadrante hanno formato un
gruppo di lavoro. «So che stanno ragionando a partire dai dati
sulle attività di ciascuna Asl, e
mi pare un metodo sensato - dice il direttore Asl Gianni Bonelli -. Non hanno però ancora presentato un’ipotesi di riorganizzazione, quindi non posso commentare. È chiaro che l’investimento a Biella era stato fatto
per una produttività più grande, ma i macchinari saranno
comunque ancora usati per gli
esami del Pronto soccorso e
per i ricoverati».
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Saitta risana i conti: “Ora le assunzioni”
La sanità piemontese chiude i
conti 2015 in attivo. Dopo anni
di passività, che hanno portato al commissariamento della
Regione, ai piani di rientro e
alla riorganizzazione dell’intero sistema, la giunta Chiamparino è riuscita a presentare
un bilancio «in verde». Non
solo è stato raggiunto il pareggio, è anche «avanzato qualcosina»: di più non si sbilancia
Antonio Saitta, in attesa delle
verifiche dei tavoli romani,
che gli sono stati col fiato sul
collo dal primo giorno in assessorato. Ora il «piccolo utile» dal 2015 dovrebbe finalmente spazzare via il marchio
negativo che il Piemonte si
porta dietro dal 2012: l’annuncio del Ministero è atteso per
aprile, ma in Regione c’è già
razzotto (di maggioranza) e Pichetto (di minoranza)», annuncia Martiner.
Bilancio
in attivo
Dopo anni
di conti
in passivo
la Regione
è riuscita
a risanare
i conti
della Sanità
A sinistra
l’assessore
Antonio
Saitta
in visita
a Biella
chi festeggia. I problemi economici della sanità piemontese si
perdono negli annali. Al 31 dicembre 2004 il disavanzo era di
676 milioni. La Regione ha siglato il Piano di rientro il 29 luglio 2010 e il 4 aprile 2012, dopo
una valutazione insufficiente
sui provvedimenti, è arrivata la
«maglia nera» per il mancato
stanziamento di 898 milioni al
Servizio Sanitario Regionale. Il
Programma Operativo che sta
rivoluzionando la sanità piemontese è stato approvato il 30
dicembre 2013: un’azione ben
vista dal Ministero, che il 17
aprile 2014 ha riconosciuto al
Piemonte di aver imboccato la
strada giusta. Il 26 novembre
2015 è arrivata la prima promozione del tavolo Ex Massici e
ora si attende il via libera sul bi-
lancio: «Uscire dal piano di
rientro significa sbloccare fondi ma soprattutto far ripartire
gli investimenti e le assunzioni», spiega Saitta.
Supermanager
Per evitare di ripetere gli errori
del passato, in corso Regina
Margherita è arrivato un nuovo
manager specializzato in bilanci, che dovrà tenere i conti sotto
controllo. È Antonino Ruggeri,
ex dipendente della Kpmg, una
delle quattro società di revisione contabile che a livello mondiale si spartiscono il mercato.
La ricetta del bilancio positivo è
racchiusa nel «riordino dei servizi e degli assetti aziendali di
Asl e Aso»: «Sbagliando, per tagliare le spese in passato si è
scelto di ridurre il personale. Ci
siamo quindi ritrovati in una situazione di stallo, che abbiamo
dovuto risolvere andando a cercare i veri sprechi».
[N. P.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
45
1
LA STAMPA
REDAZIONE
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FAX 015 2522940
Domani
Nucleare
La Stampa e Gente
insieme in edicola
Regione in pressing
sul deposito unico
Dal nuovo, misterioso amore
di Antonella Clerici alle foto
esclusive della casa vacanze di
Brooke Shields. Ritorna l’appuntamento in edicola con
l’abbinamento La StampaGente che domani i lettori potranno acquistare insieme al
costo di due euro.
Preoccupazioni sul deposito D2
di Saluggia e sul ritardo nella
pubblicazione dei siti idonei al
deposito nazionale sono state
esposte dall’assessore all’Ambiente Valmaggia, al convegno
Arpa sulla disattivazione degli
impianti piemontesi.
Correnti umide
nei bassi strati
portano estesi
addensamenti in
pianura mentre
sulle Alpi prevale
il sole, salvo
temporanei
passaggi nuvolosi con condizioni di foehn
domenica.
Oggi
Parzialmente
nuvoloso o
nuvoloso in
pianura nel
primo mattino
ma tendenza a
schiarite nel
corso della
giornata. Più
soleggiato sulle
Alpi, specie dalle
ore centrali.
7° 11°
Domani
Parzialmente
nuvoloso o
nuvoloso sulle
pianure con
schiarite più
ampie nelle ore
centrali. Soleggiato con lievi
velature sulle
Alpi.
6° 15°
Domenica
Residui addensamenti al mattino, ma passaggio a condizioni
soleggiate in
giornata. Tormenta sulle Alpi
con forti venti di
foehn, raffiche
anche in
pianura.
E VALSESIA
VENERDÌ 29 GENNAIO 2016
VIETATO IL PARCO GIOCHI E CANCELLATI I SERVIZI A CHI NON PAGA LE TASSE
Dossier su San Germano in prefettura
L’ufficio del governo studia la delibera del sindaco Rosetta contro gli evasori
SAMUEL MORETTI
SAN GERMANO
7° 12°
Servizio A PAGINA 45
VERCELLI
Che
tempo
fa
Situazione
Cantiere per il D2 a Saluggia
23
Vogliono prendersi tutto il
tempo necessario. E studiare a fondo il dossier. La prefettura di Vercelli resta per
il momento in silenzio sulla
vicenda di San Germano, dove il sindaco Michela Rosetta ha vietato il parco giochi e
cancellato servizi comunali
come la mensa scolastica o i
centri estivi ai figli delle fa-
miglie in ritardo col pagamento delle tasse locali. Il dossier
è aperto sul tavolo dell’ufficio
territoriale del governo e le
voci di corridoio dicono che la
prudenza è consigliata dal
clamore suscitato dalla notizia raccontata martedì sulla
Stampa e dalla natura «provocatoria» della delibera in
questione.
Intanto San Germano discute. Ieri il nostro giornale ha
L’ANNUNCIO DI SAITTA
La sanità chiude
i conti in attivo
La sanità piemontese chiude i
conti del 2015 in attivo. Dopo
anni di passività, che hanno
portato al commissariamento
della Regione, ai piani di rientro e alla riorganizzazione dell’intero sistema, la giunta
Chiamparino è riuscita a presentare un bilancio «in verde». Non solo è stato raggiunto il pareggio, è anche «avanzato qualcosina»: di più non si
sbilancia Antonio Saitta, in
attesa delle verifiche dei tavoli romani, che gli sono stati col
fiato sul collo dal primo giorno
in assessorato. Ora, il «piccolo
utile» dal 2015 dovrebbe spazzare via il marchio negativo
che il Piemonte si porta dietro
dal 2012: l’annuncio del Ministero è atteso per aprile, ma in
Regione c’è già chi festeggia.
Decenni in rosso
I problemi economici della sanità
piemontese si perdono negli annali. Al 31 dicembre 2004 il disavanzo era di 676 milioni di euro.
La Regione ha siglato il Piano di
rientro il 29 luglio 2010 e il 4 aprile 2012, dopo una valutazione insufficiente sui provvedimenti intrapresi, è arrivata la «maglia nera» per il mancato stanziamento
di 898 milioni di euro al Servizio
Sanitario Regionale. Il Programma Operativo che sta rivoluzionando la sanità piemontese è stato approvato il 30 dicembre 2013:
un’azione ben vista dal Ministero,
che il 17 aprile 2014 ha riconosciuto al Piemonte di aver imboccato
la strada giusta. Il 26 novembre
2015 è arrivata la prima promozione del tavolo Ex Massici e ora
si attende il via libera sul bilancio:
La protesta
Ha fatto
discutere
soprattutto il
divieto di uso
del parco
giochi ai figli
di chi non
paga le tasse
raccontato le reazioni contrarie dell’ex sindaco Orazio Paggi e pubblicato la testimonianza di un residente, disoccupato
da tre anni, che non riesce a
pagare le imposte ma chiede di
non essere privato dei servizi.
La leghista Rosetta va dritta
per la sua strada, forte dell’appoggio di parecchi compaesani, anche sui social network,
confermato dai risultati del
sondaggio lanciato su www.la-
stampa.it, secondo cui il 70%
dei votanti è favorevole alla decisione della sindaca.
Un nuovo capitolo della storia si scriverà lunedì, quando
la giunta incontrerà la comunità islamica del paese, che ha
indetto una raccolta firme
contro la delibera vieta-altalena e si dice pronta a scendere
in strada se Michela Rosetta
non rivedrà le sue decisioni.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«Uscire dal piano di rientro significa sbloccare fondi ma soprattutto far ripartire gli investimenti
e le assunzioni», spiega Saitta.
Supermanager
Per evitare di ripetere gli stessi
errori del passato, in corso Regina Margherita è arrivato un nuovo manager specializzato in bilanci. L’incarico è stato conferito
ad Antonino Ruggeri, ex dipendente della Kpmg, una delle
quattro società di revisione e organizzazione contabile che a livello mondiale si spartiscono l’intero mercato. L’incarico di Ruggeri avrà una durata di tre anni e,
in cambio di uno stipendio da 94
mila euro lordi, dovrà controllare
e monitorare i «costi dei livelli di
assistenza delle aziende sanitarie regionali». Per il 2015 «possiamo dire di aver superato la prova
- conclude Saitta - ora dobbiamo
essere bravi a rendere il 2016
l’anno degli investimenti a lungo
termine». La prima cosa a partire saranno le assunzioni: «Dobbiamo capire chi serve e dove.
Non ci fermeremo alle stime fatte dai sindacati», conclude. [N. P.]
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È IL CENTROCAMPISTA DONATI DEL BARI
Perso Ronaldo, la Pro va a caccia di un ex milanista
1 Mancano pochi giorni alla fine della finestra invernale di mercato e la Pro - presi il
difensore Mammarella e l’attaccante Malonga - sta cercando ancora un centrocampista dopo il «no» di Ronaldo. Il primo nome della lista è quello di Massimo Donati, 34
anni, ex Milan, Toro e Celtic, messo fuori rosa dal Bari.
Lanza ALLE PAGG. 48 E 49