business nozze gay” - anaao assomed piemonte
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9A 12345367318 MISTERO IN CORSO FRANCIA. OGGI L’AUTOPSIA Muore nel centro massaggi Lo accompagnava la moglie Un uomo di 82 anni è stato trovato morto nella sala massaggi di un centro benessere cinese, all’inizio di corso Francia. Dietro alla testa una ferita, è stato rivestito da qualcuno prima dell'arrivo dell'ambulanza e della poli- Che tempo che fa zia. La procura ha aperto un fascicolo, per ora senza indagati. Ma il figlio punta il dito contro la matrigna, 22 anni più giovane del padre: «È stata lei ad accompagnarlo». Federico Genta A PAGINA 46 REPORTERS L’Ok Brava di corso Francia 11 TORINO LA STAMPA VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected] & PROVINCIA Situazione Correnti umide nei bassi strati portano estesi addensamenti in pianura mentre sulle Alpi prevale il sole, salvo temporanei passaggi nuvolosi con condizioni di foehn domenica. 5° 13° Oggi Parzialmente nuvoloso o nuvoloso in pianura nel primo mattino ma tendenza a schiarite nel corso della giornata. Più soleggiato sulle Alpi, specie dalle ore centrali. A difesa dei pedoni Scrivete a [email protected] Su Twitter hashtag #pedoniarischio Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad ogni ora del giorno. Zone della città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una 36 0 36 investiti feriti semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa vicino a casa vostra. Le ricadute cittadine di un problema nazionale Diecimila torinesi fantasma cancellati dopo il censimento Risultano introvabili dal 2011 e non possono avere tutela sanitaria Oltre 10 mila torinesi sono stati cancellati dall’anagrafe perché non hanno risposto al Censimento 2011 e da allora risulterebbero irreperibili. Ma un medico di famiglia denuncia: «Uno dei pazienti cancellati è mio nipote, reperibilissimo». Nella L’AGENZIA CHE GESTISCE I MATRIMONI OMOSESSUALI 6° 12° stessa situazione ci sarebbero altri cittadini: devono iscriversi di nuovo anche perché l’eliminazione comporta la cancellazione anche dagli elenchi del sistema sanitario. Paola Italiano A PAGINA 43 Un piccolo attivo, ora si può assumere Domani Parzialmente nuvoloso o nuvoloso sulle pianure con schiarite più ampie nelle ore centrali. Soleggiato con lievi velature sulle Alpi. Dopo dieci anni la Sanità torna in utile 6° 15° Domenica Residui addensamenti al mattino, ma passaggio a condizioni soleggiate in giornata. Tormenta sulle Alpi con forti venti di foehn, raffiche anche in pianura. morti piazza è una scommessa. Dov’è pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai, AFP Dai diritti al business “Organizziamo nozze gay” Maria Teresa Martinengo A PAGINA 51 La buona notizia è che la sanità piemontese chiude i conti del 2015 in attivo. Dopo anni di passività, che hanno portato al commissariamento della Regione, la giunta Chiamparino è riuscita a presentare un bilancio «in verde». Non solo è stato raggiunto il pareggio, è anche «avanzato qualcosina». Il tesoretto, ancora non rivelato, servirà comunque per investimenti a lungo termine e nuove assunzioni. Noemi Penna A PAGINA 40-41 Il toret intelligente VITA QUOTIDIANA DEI TORINESI A INIZIO NOVECENTO EMANUELA M INUCCI torinesi li amano come poche altre icone cittadine. Scaricano sul telefonino la loro mappa, se li coccolano, scrivono lettere indemoniate al Comune se a qualcuno di loro passa per la testa di cambiarne aspetto o posizione. Ora però al «toret» arriva un’inaspettata marcia in più: la fontanella dialogherà con i passanti e darà informazioni ai turisti. Non dimenticando di chiamare per nome chi gli sta rivolgendo una domanda puntando il suo smartphone contro la pancia verde sme- I DAL 29 GENNAIO AL 26 FEBBRAIO A 9,90 EURO IN PIÙ raldo della fontanella. Così da oggi i 719 «toret» avranno anche la parola. Grazie alla collaborazione fra Comune, Associazione «I Love Toret» e Agency Wedoo le fontanelle potranno fornire al passanteturista informazioni sulla città. Un nuovo canale di comunicazione, dunque, un «hot spot» che dispensa pillole di conoscenza: dalla storia del quartiere a quella dei monumenti, dai dati sulla qualità dell’acqua emessa dalla fontanella agli orari di apertura delle mostre più vicine. Informazioni a garganella, insomma. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI IL CASO I progetti gratis di Fuksas per gli spazi del grattacielo Nessun compenso dopo l’accordo con Chiamparino Maurizio Tropeano A PAGINA 45 Cara Torino LUIGI LA SPINA Responsabili del bene pubblico er chi ha avuto la ventura, o la sventura, di aver frequentato l’ospedale Molinette, con la sua vetusta struttura rappezzata in ogni dove e in mille modi, il problema dei graffiti sparsi sul suo muro esterno non pare davvero l’emergenza più grave. Eppure, la polemica sull’invito della direzione ai torinesi di armarsi di spugne e pennelli e cancellare le scritte può essere utile per una riflessione sul rapporto tra istituzioni pubbliche e cittadini. Da anni, ormai, si scontrano sullo stesso nostro territorio, due atteggiamenti contrastanti. Da una parte, coloro che, avendo pagato le tasse per potere godere dei servizi collettivi, pretendono una loro completa ed efficiente applicazione in ogni campo, soprattutto quelli vicini a loro e ai loro interessi. Dall’altra, si stanno allargando le iniziative spontanee. P CONTINUA A PAGINA 49 12345367318 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 La lunga strada verso il risanamento Ancora non si conosce la cifra, ma parlare di un avanzo nelle casse della Sanità piemontese è di per sé un successo. Importante sarà non ripetere gli errori del passato. Ç Le tappe 31 dicembre 2004 I problemi economici della sanità piemontese erano già evidenti. Il bilancio di fine anno si era chiuso con un disavanzo record, che ammontava a 676 milioni. Via libera agli investimenti dopo anni di bilanci in negativo La Sanità non è più in rosso Un piccolo utile cancella la maglia nera al Piemonte che torna ad assumere NOEMI PENNA 898 Milioni È la «maglia nera» del Piemonte per il mancato stanziamento al servizio sanitario regionale 60 Milioni È il passivo accumulato per la mobilità dei pazienti che si rivolgono agli ospedali fuori regione Via Spalato Ancora chiuso il centro Alzheimer La sanità piemontese chiude i conti del 2015 in attivo. Dopo anni di passività, che hanno portato al commissariamento della Regione, ai piani di rientro e alla riorganizzazione dell’intero sistema, la giunta Chiamparino è riuscita a presentare un bilancio «in verde». Non solo è stato raggiunto il pareggio, è anche «avanzato qualcosina»: di più non si sbilancia Antonio Saitta, in attesa delle verifiche dei tavoli romani, che gli sono stati col fiato sul collo dal primo giorno in assessorato. Ora, il «piccolo utile» dal 2015 dovrebbe finalmente spazzare via il marchio negativo che il Piemonte si porta dietro dal 2012: l’annuncio del Ministero è atteso per aprile, ma in Regione c’è già chi festeggia. 1 Non sono ancora Decenni in rosso 3 Anni È la durata dell’incarico del super manager che dovrà controllare i costi dei livelli di assistenza delle Asl I problemi economici della sanità piemontese si perdono negli annali. Al 31 dicembre 2004 il disavanzo era di 676 milioni di euro. La Regione ha siglato il Piano di rientro il 29 luglio 2010 e il 4 aprile 2012, dopo una valutazione insufficiente sui provvedimenti intrapresi, è arrivata la «maglia nera» per il mancato stanziamento di 898 milioni di euro al Servizio Sanitario Regionale. Il Programma Operativo che sta rivoluzionando la sanità piemontese è stato approvato il 30 dicembre 2013: un’azione ben vista dal Ministero, che il 17 aprile 2014 ha riconosciuto al Piemonte di aver imboccato la strada giusta. Il 26 novembre 2015 è arrivata la prima promozione del tavolo Ex Massici e ora si attende il via libera sul bilancio: «Uscire dal piano di rientro significa sbloccare fondi ma soprattutto far ripartire gli investimenti e le assunzioni», spiega Saitta. «Mancano gli infermieri» Secondo le ultime stime delle organizzazioni sindacali negli ospedali piemontesi mancano all’appello almeno 320 infermieri Dobbiamo essere bravi a rendere il 2016 l’anno degli investimenti a lungo termine Antonio Saitta Assessore regionale alla Sanità Supermanager Per evitare di ripetere gli stessi errori del passato, in corso Regina Margherita è arrivato un nuovo manager specializzato in bilanci, che dovrà tenere i conti sotto controllo. L’incarico è stato conferito ad Antoni- no Ruggeri, ex dipendente della Kpmg, una delle quattro società di revisione contabile che a livello mondiale si spartiscono l’intero mercato. «La sanità pubblica ha rubato un professionista al privato», commenta l’assessore: l’avviso di selezione è di settembre mentre l’ufficializzazione del nome è arrivata lunedì. L’incarico di Ruggeri avrà una durata di tre anni e, in cambio di uno stipendio da 94 mila euro lordi, dovrà controllare e monitorare i «costi dei livelli di assistenza delle aziende sanitarie regionali». Assunzioni La ricetta del bilancio positivo è racchiusa nel «riordino dei servizi e degli assetti aziendali di Asl e Aso. Sbagliando, per tagliare le spese in passato si è scelto di ridurre il personale. Ci siamo ritrovati in una situazione di stallo, che abbiamo dovuto risolvere andando a cercare i veri sprechi», afferma Saitta. «Abbiamo chiesto sacrifici, siamo stati duramente criticati sulle scelte intraprese, ma era l’unica strada percorribile». Per il 2015 «possiamo dire di aver superato la prova, ora dobbiamo essere bravi a rendere il 2016 l’anno degli investimenti a lungo termine». La prima cosa a partire saranno le assunzioni: «Dobbiamo capire chi serve e dove. Non ci fermeremo alle stime fatte dai sindacati», conclude. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI iniziati i lavori che lo scorso novembre hanno «costretto» l’Asl To1 a chiudere il centro diurno di via Spalato 14 per malati di Alzheimer. «Ci sono stati problemi con la gestione dell’incarico, ma la prossima settimana incontrerò la commissione», afferma il direttore generale Giovanni Maria Soro, che s’impegna a «riaprire il servizio entro aprile». Da tre mesi, però, sono a casa senza cure cinque malati: «Nessuno ha avuto l’accortezza di trovare una soluzione alternativa», denuncia Massimiliano Rossari, figlio di uno degli assistiti. «Siamo stati abbandonati: mio papà è a casa da allora e sta progressivamente perdendo i benefici dei tre giorni alla settimana che trascorreva al centro diurno». [N.PEN] 12345367318 LA STAMPA VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 . Cronaca di Torino .41 Ç Ç Ç Ç 29 luglio 2010 30 dicembre 2013 17 aprile 2014 26 novembre 2015 La Regione sigla il piano di rientro per ottenere la riattribuzione del maggiore finanziamento non assegnato dei anni prima. Il programma attuativo sarà consegnato il 30 settembre dello stesso anno. Viene approvato il programma operativo, fatto anche di tagli drastici e dolorosi, che ancora oggi sta condizionando e rivoluzionando l’intero sistema sanitario piemontese. Il Ministero dimostra di apprezzare gli sforzi della Regione e riconosce al Piemonte di aver finalmente imboccato la strada giusta verso il salvataggio dei conti pubblici. Arriva la prima promozione del tavolo interministeriale: adesso si attende il via libera che consentirebbe l’accesso ai fondi e farebbe ripartire gli investimenti e le assunzioni. San Giovanni Bosco il caso Endoscopia, Ecco il reparto che è già futuro NOEMI PENNA uattro giorni in barella perché mancano i posti di assistenza continuativa. È successo ancora, questa volta al pronto soccorso del Gradenigo, dove il signor Giacomo è ricoverato da lunedì mattina. Solo oggi sarà trasferito a Villa Ida di Lanzo, «dopo un’attesa umiliante», denuncia il figlio Luigi. Q Attesa interminabile Giacomo ha 80 anni, ha problemi neurologici e cardiaci ed è caduto in casa: vive con la moglie a Vanchiglia e a portarlo al Gradenigo è stato il 118. «Si era fatto un brutto taglio sulla fronte, allora hanno chiamato l’ambulanza. Gli hanno messo cinque punti sull’arcata sopraccigliare, ma solo martedì, dopo aver già trascorso un giorno in barella, i medici del pronto soccorso hanno scoperto la presenza di una frattura occulta del femore, non operabile», racconta Luigi. «Non riusciva a muoversi e quindi gli hanno fatto la risonanza magnetica. Mio padre è un uomo attivo, ancora lucido. E invece lo abbiamo trovato sedato, a piangere e dire cose senza senso. Si è sentito umiliato a stare giorni e giorni senza alcun tipo di privacy, isolato dagli altri pazienti solo con dei lenzuoli. Gli hanno addirittura messo il pannolone, quando avrebbe potuto andare in bagno o usare il pappagallo. E in tutto questo tempo nessuno è stato in grado di trovare soluzioni alternative: ci hanno solo detto che bisognava attendere. Del reparto, neanche a parlarne». Trasferimento complicato Giacomo è rimasto quattro giorni su una barella. Nel primo pomeriggio di ieri è stato pronto soccorso, ma soprattutto l’intasamento dei servizi territoriali. La Regione sta per deliberare 2 milioni di euro per convertire le destinazioni d’uso dei letti per degenze specialistiche in Continuità assistenziale a valenza sanitaria. Si tratta di 1330 posti convenzionati che spesso rimangono vuoti perché destinati a patologie poco frequenti. Pare che a peggiorare il passaggio da ospedale a casa di cura sia anche un «effetto collaterale» del piano straordinario per l’influenza, che ha mobilitato 180 posti in città per accogliere le complicanze dovute a un virus che sta tardando ad arrivare. La seconda vita del San Giovanni Bosco vale 12,7 milioni di euro. Il piano di rifunzionalizzazione e adeguamento normativo avviato nel 2012 ha trasformato il vecchio pronto soccorso in una sala d’accettazione (aperta da lunedì, con tanto di area giochi per bambini e sala convegni) e messo a nuovo tre piani dell’ospedale, dove ieri è stato inaugurato il Servizio di endoscopia digestiva. Il team del dottor Stefano Recchia svolge 7500 procedure endoscopiche l’anno e ora può contare su 800 mila euro di macchinari e tecnologie, che fanno del reparto un centro di riferimento regionale. Mezzo milione di euro è arrivato dalla Compagnia di San Paolo; 300 mila li ha messi l’Asl To2, «investendo in un reparto in grado di ridurre gli interventi chirurgici, l’ospedalizzazione e le conseguenze che ne derivano». Il nuovo reparto ha quattro sale operatorie, trenta endoscopi e una sala radiologica interventistica di ultima generazione. E’ qui che il dottor Franco Coppola svolge interventi endoscopici con le tecniche imparate in Giappone: «Siamo fra i pochi centri in Italia, unici a Torino, a svolgere la Poem, una tecnica endoscopica che permette di risolvere l’acalasia, ovvero l’ostruzione dell’esofago. E lo stesso vale per la Dissezione endoscopica sottomucosa, che ci permettere di rimuovere tumori e lesioni del tubo digerente in fase precoce, senza compromettere l’organo: ne abbiamo svolte 50 da metà 2013». Da giovedì prossimo il reparto entrerà anche nel digitale, con un nuovo sistema d’archiviazione video degli interventi endoscopici, che s’integrerà con il Fascicolo sanitario elettronico. N.PEN] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Lo scatto È stato il figlio di Giacomo a fotografare il pensionato sulla barella, diviso dagli altri pazienti soltanto da una tenda e dalle lenzuola appese Pronto Soccorso in continua emergenza Mancano letti per lungodegenti Anziano resta in barella 4 giorni Ricoverato al Gradenigo, da poco passato ai privati di Humanitas Mio padre è caduto e si è tagliato la fronte Solo il giorno dopo i medici si sono accorti della frattura al femore Non è accettabile subire questa trafila Per far valere i nostri diritti abbiamo dovuto alzare la voce Luigi Figlio del pensionato ricoverato trasferito nel reparto di medicina generale e in giornata sarà trasferito a Villa Ida di Lanzo, dove si è liberato un posto di lungo degenza convenzionato con l’Asl, «quasi un miracolo». Per far valere i diritti dell’anziano, Luigi ha scritto anche «all’Associazione in difesa del malato: non è accettabile che per essere curati si debba subire una trafila del genere. Non c’erano letti in reparto e per far valere i nostri diritti abbiamo dovuto alzare la voce», conclude. Da parte sua, l’ospedale Gradenigo – da Capodanno di proprietà di Hu- manitas, pur avendo conservato il reparto d’emergenza – dichiara in una nota di «aver preso in carico il paziente da subito, dal momento del suo arrivo in pronto soccorso lunedì mattina. Dopo aver effettuato visite ed accertamenti diagnostici, l’équipe medica non ha ritenuto necessario il ricovero ma si è comunque attivata per trasferire il paziente in una struttura di lungodegenza del territorio. E la richiesta di trasferimento è stata accolta solo questa mattina (ieri, ndr)». Effetti collaterali Insomma, un tira e molla che fa riemergere il problema dei sovraffollamenti invernali dei 12 LA STAMPA VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 Acqui e Ovada .45 . L’ASSESSORE DOVEVA ARRIVARE AD ACQUI, INVECE HA FISSATO L’APPUNTAMENTO A TORINO IL 5 FEBBRAIO OVADA IL 12 AL BARLETTI Ospedale, i sindaci contro Saitta “Venga lui qui o salta l’incontro” Il Pd torna al giornale murale Un salone dell’Ateneo per orientarsi Sarà che, in città, il wifi pubblico resta un miraggio (diventato invece un servizio concreto nei paesi del circondario) ma il Pd, a Ovada, sceglie di andare controcorrente. E, nell’era del 2.0 e delle connessioni h24, lancia un «giornale murale» per riallacciare il dialogo con cittadini ed elettori. Si tratta, in sostanza, di un manifesto che il Pd ha chiamato «L’agenda» e che sarà affisso nella bacheca del partito in piazza XX Settembre, con uscite periodiche di volta in volta dedicate a temi specifici della città e del territorio. Si partirà dalla sanità, a giorni, con interventi del sindaco Paolo Lantero e del presidente del Consorzio servizi sociali, Gian Marco Bisio. Il giornale sarà sempre diviso in tre parti, con due interventi di personalità politiche e amministrative locali e un editoriale del circolo del Pd, coinvolgendo anche i sindaci dei centri minori dell’Ovadese. «Un giornale murale sembra uno strumento antico - dicono dal partito, che ha presentato l’altra sera l’iniziativa - ma in realtà è più che mai attuale, perché capace di arrivare a tutti i cittadini, tramite la semplice affissione, in modo da raggiungere anche chi è meno avvezzo all’uso di internet e del computer». Non pochi, a Ovada, dove ancora non esiste una connessione pubblica, promessa da tempo dal Comune e mai arrivata. [D.P.] Tutti a scuola di università. Succederà a Ovada, il 12 febbraio, nel polo di via Pastorino dell’istituto superiore Barletti che, per un giorno, si trasformerà in un campus dedicato all’orientamento dei ragazzi di 5ª, alle prese con la scelta non solo della facoltà universitaria ma anche dell’ateneo più adatto alle loro aspettative e necessità. O, perché no, anche di un percorso di formazione alternativo. «Il salone dell’orientamento universitario dice la docente Serena Garbarino, responsabile del progetto - torna con una seconda edizione dopo il successo di quella dello scorso anno. L’obiettivo è aiutare gli alunni a compiere una scelta critica e consapevole dell’indirizzo di studi universitari o di un diverso percorso post diploma, informandoli correttamente sulle possibilità che vengono loro offerte dal territorio». Divisi in stand, come in una vera e propria fiera del sapere, ci saranno orientatori e formatori delle università del Piemonte Orientale (sedi di Alessandria e Biella), di quella di Genova, dei prestigiosi atenei milanesi Bocconi e Iulm, della Liuc di Castellanza. Presenti anche l’istituto Ied, il Learning center Cusano di Torino, i rappresentanti dei corsi di formazione Its, della Finanza e della Provincia. Ragazzi e famiglie potranno ottenere informazioni, materiale e consi[D.P.] gli dalle 14,30 alle 18. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI DANIELE PRATO ACQUI TERME Fino a ieri pomeriggio sembrava cosa fatta per l’atteso faccia a faccia sui tagli all’ospedale di Acqui tra i sindaci del territorio e l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, fissato solo la sera prima al 5 febbraio. Ma la tregua è durata poco. Una e-mail arrivata da Torino intorno alle 17 ha rimesso tutto in discussione. Nel testo Saitta annuncia di aver invitato i sindaci nella sede torinese dell’assessorato, alle 15,30, corso Regina Margherita. Peccato che, al tavolo tecnico sulla sanità di Acqui, dove il consigliere regionale Ottria poche ore prima aveva annunciato la disponibilità dell’assessore al confronto, i primi cittadini avessero dato l’ok a patto che fosse Saitta a scendere ad Acqui. La rabbia degli acquesi Quindi, ieri, apriti cielo. «Non intendo farmi prendere in giro. Solo venendo qui l’assessore può capire le criticità del territorio - è sbottato il sindaco della città, Enrico Bertero -. Come può pretendere che si muovano 34 sindaci? L’altra sera abbiamo accettato all’unanimità la proposta del 5 febbraio ma su Acqui non su Torino. Ho sentito diversi colleghi, compreso il presidente dell’assemblea Marco Cazzuli: scri- Il caso Terme «Ha creato danni economici» 1 Il tiro alla fune sul La manifestazione dei sindaci in difesa dell’ospedale veremo a Saitta per dire grazie e rispedire al mittente la proposta. O Acqui o niente». A questo punto si rischia che lo spiraglio di dialogo, guadagnato a fatica, si chiuda e che in Regione non si vada a parlare ma a protestare. I sindaci avevano deciso di «congelare» il programmato sit in coi cittadini a Torino - già si prenotavano i bus - fino a dopo l’incontro, ma ieri c’era già aria di retromarcia, con la prospettiva di arrivare sotto la Regione il 9 febbraio. Il tentativo di mediazione Molto dipende da cosa succe- derà nelle prossime ore: se saranno i sindaci a cedere, per non sprecare un’occasione che difficilmente si ripeterà, se sarà Saitta, alla fine, a dire sì all’incontro ad Acqui per non lacerare di più rapporti già compromessi o se salterà il banco e si tornerà al muro contro muro. Il consigliere regionale del Pd Walter Ottria un’idea sul da farsi ce l’ha: «Ho provato a mediare ma Saitta è stato irremovibile, preferendo l’incontro a Torino, con i tecnici. I sindaci valutino bene le loro mosse: io credo sia il caso di cogliere l’opportunità». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI futuro delle Terme di Acqui, durato oltre 6 mesi, potrebbe aver causato danni economici alla città, come perdita di valore delle quote societarie nelle mani del Comune (ha il 15,8%), e come ricadute su turismo e commercio. Il Comune ora ha dato mandato al suo legale, Mariagrazia Cirio, di ripercorrere le tappe della vicenda per valutare «quale azione mettere in campo per tutelare la città». Non si parla di richieste danni, ma non si esclude nulla. Intanto la telenovela continua: i 10 giorni dati a South Marine per un eventuale ricorso contro FinPiemonte Partecipazioni che ha dichiarato decaduta l’offerta d’acquisto, scaduti lunedì, sono stati prorogati di altri 10 per un vizio tecnico. «E’ una farsa senza fine» commenta il sindaco Bertero. [D.P.] 34 Incidente di Casa Coppi LA STAMPA Domani al Don Bosco i funerali 12 Nomina a commissario Commissario della Casa di riposo della giovane morta nello schianto La Regione dice no alla Cotto REDAZIONE CORSO ALFIERI 234 ASTI 14100 TELEFONO 0141 390811 FAX 0141 530224 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/ASTI PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249 Saranno celebrati domani alle 12,45 nella chiesa del Don Bosco di Asti i funerali di Alessandra Stona (foto), 20 anni, la giovane cuoca di Portacomaro morta nell’incidente stradale di domenica notte a Casa Coppi. Alessandra lascia la mamma Pi- na, il padre Sandro e il fratello Marcelo. Ieri a San Pietro si sono svolte le esequie dell’altra vittima dello schianto, l’informatico astigiano Roberto Borrino, 38 anni. [MA. C.] La Regione ha respinto il nome di Mariangela Cotto a commissario della casa di riposo per «inconferibilità». Spiega il sindaco Brignolo: «Pur sussistendo una divergenza interpretativa, in quanto la disposizione non è univoca, al fine di prevenire il ri- schio di ricorsi che, a prescindere dal possibile esito, potrebbero pregiudicare l’operatività del commissario, abbiamo preso atto della determinazione della Regione. Ringrazio per la disponibilità che per puro spirito di servizio aveva manifestato Mariangela Cotto» ASTI Che tempo fa Situazione L’alta pressione mantiene tempo stabile e relativamente mite ma il soleggiamento in pianura è limitato da strati nuvolosi per la presenza di correnti umide nei bassi strati. 7° 11° Oggi Molto nuvoloso con pioviggine o piovaschi sull’Appennino. Possibili limitate schiarite nelle ore centrali. Temperature stazionarie o in lieve aumento. 7° 11° Domani Molto nuvoloso con pioviggine o piovaschi sparsi al mattino. Temperature in calo nei valori massimi, ma ancora miti per gennaio. 7° 13° Domenica Inizialmente nuvoloso, ma tendenza a schiarite già in mattinata con passaggio a condizioni soleggiate. Raffiche di vento dalle ore centrali. E PROVINCIA VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 ANDAMENTO DEMOGRAFICO REGIONE Asti, sempre meno abitanti Si allontana la quota 80 mila La Sanità torna in attivo e annuncia assunzioni I residenti sono 76.437 (-336). In calo anche gli stranieri In calo, seppur di poco, il numero di stranieri residenti: 9.364 al 31 dicembre 2015 (il 12,25% della popolazione), mentre erano 9.650 un anno prima (il 12,57%). In particolare si tratta di 4.440 uomini e 4.924 donne, 1.900 comunitari (723 uomini e 1.177 donne) e 7.464 extracomunitari (3.717 uomini e 3.747 donne). Confermate le provenienze: come da diversi anni a questa parte, la presenza più consistente è quella albanese (3.319). Seguono Romania (1.606), Marocco (1.480), Moldavia (471), Cina (314), Perù (262), BosniaErzegovina (194), Senegal (184), Nigeria (176), Ucraina (99), Tunisia (95), Polonia (85). La sanità piemontese chiude i conti del 2015 in attivo. Dopo anni di passività, che hanno portato al commissariamento della Regione, ai piani di rientro e alla riorganizzazione dell’intero sistema, la giunta Chiamparino è riuscita a presentare un bilancio «in verde». Non solo è stato raggiunto il pareggio, è anche «avanzato qualcosina»: di più non si sbilancia Antonio Saitta, in attesa delle verifiche dei tavoli romani. Ora, il «piccolo utile» dal 2015 dovrebbe finalmente spazzare via il marchio negativo che il Piemonte si porta dietro dal 2012: l’annuncio del Ministero è atteso per aprile, ma in Regione c’è già chi festeggia. «Uscire dal piano di rientro significa sbloccare fondi ma soprattutto far ripartire gli investimenti e le assunzioni», spiega Saitta. La ricetta del bilancio positivo è racchiusa nel «riordino dei servizi e degli assetti aziendali di Asl e Aso. Sbagliando, per tagliare le spese in passato si è scelto di ridurre il personale. Ci siamo quindi ritrovati in una situazione di stallo, che abbiamo dovuto risolvere andando a cercare i veri sprechi», afferma Saitta. «Abbiamo chiesto sacrifici, siamo stati duramente criticati, ma questa era l’unica strada percorribile». Per il 2015 «possiamo dire di aver superato la prova, ora dobbiamo essere bravi a rendere il 2016 l’anno degli investimenti». La prima cosa a partire saranno le assunzioni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI VALENTINA FASSIO ASTI mografico è legato a diversi fattori. Emigrazioni (sempre alto il numero di astigiani che scelgono di trasferirsi altrove) e calo delle nascite fermano Asti a quota 76.437. Nel 2015 infatti 2.089 persone si sono trasferite, un numero decisamente superiore ai 1.986 che hanno deciso di venire a vivere ad Asti, con un saldo negativo di - 103. Anche il tasso di immigrazione risulta in calo: -8,49% rispetto al 2014. Il calo demografico rispecchia il saldo negativo tra certificati di nascita e di morte: nel 2015 sono nati 610 bimbi (erano 655 nel 2014, 714 un anno prima), mentre sono stati registrati 906 decessi (46 in più rispetto all’anno precedente). Anni di crescita e oggi un nuovo calo: Asti perde 336 abitanti. I residenti oggi sono 76.437 (al 31 dicembre 2015), in discesa rispetto ai 76.773 del 2014 e ai 77.343 del 2013. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’ufficio Anagrafe del Comune. Negli anni Dalla fine della guerra ad oggi, gli astigiani residenti sono circa 25 mila in più: erano 51 mila nel 1946, saliti a 56.048 nel 1958, con una costante crescita a cavallo degli anni ’70. Infatti in undici anni, dal 1964 al 1975, Asti passò da 65.332 a 79.959 residenti: merito del flusso di migrazioni dal Sud Italia e non solo (in media 3 mila persone ogni anno) e del baby boom (ogni anno tra le mille e 1.200 nascite). Il picco si registrò alla fine degli anni ‘70, quando Asti arrivò a toccare il tetto degli 80 mila: 80.020 a inizio 1977. Da lì in poi, un nuovo ma costante calo: tra il 2001 e il 2002 Asti scese a 71 mila abitanti. Dal 2004 la lenta ripresa, per arrivare a superare i 77 mila nel 2013. Da due anni a questa parte, la nuova discesa: 77.343 abitanti nel 2013, 76.773 nel 2014, 76.437 oggi. Oggi Come segnalato dall’ufficio Anagrafe, il decremento de- La città di Asti: gli abitanti sono 76.437 Stranieri Aumentano gli anziani Over 65 sono il doppio degli under 14 1 Secondo i dati regionali, la popolazione piemontese ha in media 45 anni, ma gli over sono 65 sono almeno il doppio rispetto agli under 14. Asti non fa eccezione. Nel capoluogo, 46.929 residenti hanno tra i 18 e 65 anni (il 61,4% della popolazione), mentre i giovani tra i 15 e 29 anni sono 10.819 (14,15%). In particolare, i minorenni (0-17 anni) sono 11.797 (6.132 ragazzi e 5.665 ragazze) e rappresentano il 15,43% della popolazione. Tra loro, 4.600 hanno meno di 6 anni (2.353 bimbi e 2.247 bimbe), 5.164 hanno tra i 7 e 14 anni (2.702 ragazzi, 2.462 ragazze), mentre 2.033 hanno tra i 15 e 17 anni (1.077 ragazzi, 956 ragazze). Gli over 65 sono saliti a 17.711 (erano 17.537 un anno prima) pari al 23,17%: di questi, 7.897 hanno tra i 66 e 74 anni, mentre in 9.814 hanno superato i 75 anni (+ 141 rispetto al 2014, +341 rispetto al 2013). [V. FA.] 12 LA STAMPA VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 il caso FRANCESCA FOSSATI BIELLA macchinari acquistati nel 2015 per attrezzare il Laboratorio analisi del Degli infermi sono destinati a prendere polvere: «Buttati via 4 milioni e mezzo di investimenti». I sindacati Cgil, Cisl e Uil gridano allo scandalo e si schierano contro la decisione della giunta Chiamparino di affidare all’ospedale di Novara gli esami ad alta automazione di tutto il quadrante BiNo-Vc-Vco. Quelli più semplici e di routine, dal colesterolo ai globuli bianchi. Quelli per i quali la giunta Cota aveva candidato il Degli infermi come riferimento per tutto il quadrante. I “Sul laboratorio di analisi una beffa da 4,5 milioni” I sindacati all’attacco: “Biella ha i macchinari più nuovi ma la Regione vuole centralizzare il servizio a Novara” 4 Province Il maxi laboratorio di analisi servirà le Asl di Biella Novara Vercelli e Vco «Privi di senno» «L’Asl ha quindi attrezzato il laboratorio del nuovo ospedale con macchinari modernissimi e ad alta produzione, in vista della grande mole di lavoro, e investito su personale specializzato - dicono i sindacalisti -. L’operazione descritta nella delibera regionale approvata a dicembre è priva di senno. Siamo di fronte a un clamoroso esempio di sprechi». Novara, ad oggi, non dispone né dei locali né delle attrezzature per occuparsi degli esami di tutto il quadrante. E Biella, anziché ricevere e analizzare le provette dalle altre Asl come previsto, si ritro- Biella e provincia .41 . 14 Mesi CORRADO MICHELETTI Lo «scippo» I sindacati chiedono che si mobilitino anche i sindaci per evitare «uno spreco privo di senso» verebbe a spedire i propri campioni di sangue a Novara e a usare i macchinari solo per i propri esami dei pazienti ricoverati. Potrebbe forse vendere o trasferire a Novara le attrezzature? «No, vanno ricomprate perché là i i software sono diversi, non compatibili», dice Cristina Martiner della Cgil. I sindacati chiedono alla politica locale e alle istituzioni di reagire. Di chiedere alla Regione un po’ di coerenza valorizzando la capacità produttiva di Biella e rendendo così efficiente la spesa sanitaria di tutto il Piemonte. «Ieri abbiamo scritto al sindaco di Biella, Marco Cavicchioli, chiedendo di convocare l’assemblea ristretta dei sindaci e i consiglieri regionali biellesi Ba- L’ospedale di Biella è entrato in funzione nel novembre 2014 Nomine Al Pronto soccorso arriva Grillenzoni Il nuovo responsabile del Pronto soccorso, la principale porta d’accesso in ospedale, è Luca Grillenzoni, 38 anni, novarese di nascita e assunto al Degli infermi nel 2008. Claudio Martina, ex direttore della centrale del 118 di Biella, è stato nominato direttore di Medicina e chirurgia d’urgenza e accettazione, di cui fanno parte anche il «Pronto», dove si lavora per ridurre i tempi d’attesa, e il reparto di degenza, ora diretto da Gabriele Lanza, dove ci sono i pazienti con complicanze che necessitano di assistenza intensiva. Il pressing di Barazzotto «Questa decisione della giunta non trova spiegazione: devono convincermi che è una cosa giusta», dice Vittorio Barazzotto che a fine novembre presentò un’interrogazione all’assessore Antonio Saitta. La risposta («per ora è tutto congelato e comunque e per i pazienti non cambierà nulla») non convinse Barazzotto che mercoledì è tornato alla carica e ha chiesto all’assessore e al direttore della sanità regionale Fulvio Moirano un incontro. «Ci vedremo all’inizio della prossima settimana. Sono convinto che si debba ragionare, per risparmiare, in una logica di quadrante e centralizzare alcuni servizi. Ma sui laboratori non sono d’accordo e so che la pensano come me anche i senatori Favero e Susta». Prima di mobilitare i sindaci Barazzotto aspetterebbe l’esito dell’incontro. In seguito al mandato regionale di centralizzare le analisi a Novara, i responsabili dei laboratori del quadrante hanno formato un gruppo di lavoro. «So che stanno ragionando a partire dai dati sulle attività di ciascuna Asl, e mi pare un metodo sensato - dice il direttore Asl Gianni Bonelli -. Non hanno però ancora presentato un’ipotesi di riorganizzazione, quindi non posso commentare. È chiaro che l’investimento a Biella era stato fatto per una produttività più grande, ma i macchinari saranno comunque ancora usati per gli esami del Pronto soccorso e per i ricoverati». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Saitta risana i conti: “Ora le assunzioni” La sanità piemontese chiude i conti 2015 in attivo. Dopo anni di passività, che hanno portato al commissariamento della Regione, ai piani di rientro e alla riorganizzazione dell’intero sistema, la giunta Chiamparino è riuscita a presentare un bilancio «in verde». Non solo è stato raggiunto il pareggio, è anche «avanzato qualcosina»: di più non si sbilancia Antonio Saitta, in attesa delle verifiche dei tavoli romani, che gli sono stati col fiato sul collo dal primo giorno in assessorato. Ora il «piccolo utile» dal 2015 dovrebbe finalmente spazzare via il marchio negativo che il Piemonte si porta dietro dal 2012: l’annuncio del Ministero è atteso per aprile, ma in Regione c’è già razzotto (di maggioranza) e Pichetto (di minoranza)», annuncia Martiner. Bilancio in attivo Dopo anni di conti in passivo la Regione è riuscita a risanare i conti della Sanità A sinistra l’assessore Antonio Saitta in visita a Biella chi festeggia. I problemi economici della sanità piemontese si perdono negli annali. Al 31 dicembre 2004 il disavanzo era di 676 milioni. La Regione ha siglato il Piano di rientro il 29 luglio 2010 e il 4 aprile 2012, dopo una valutazione insufficiente sui provvedimenti, è arrivata la «maglia nera» per il mancato stanziamento di 898 milioni al Servizio Sanitario Regionale. Il Programma Operativo che sta rivoluzionando la sanità piemontese è stato approvato il 30 dicembre 2013: un’azione ben vista dal Ministero, che il 17 aprile 2014 ha riconosciuto al Piemonte di aver imboccato la strada giusta. Il 26 novembre 2015 è arrivata la prima promozione del tavolo Ex Massici e ora si attende il via libera sul bi- lancio: «Uscire dal piano di rientro significa sbloccare fondi ma soprattutto far ripartire gli investimenti e le assunzioni», spiega Saitta. Supermanager Per evitare di ripetere gli errori del passato, in corso Regina Margherita è arrivato un nuovo manager specializzato in bilanci, che dovrà tenere i conti sotto controllo. È Antonino Ruggeri, ex dipendente della Kpmg, una delle quattro società di revisione contabile che a livello mondiale si spartiscono il mercato. La ricetta del bilancio positivo è racchiusa nel «riordino dei servizi e degli assetti aziendali di Asl e Aso»: «Sbagliando, per tagliare le spese in passato si è scelto di ridurre il personale. Ci siamo quindi ritrovati in una situazione di stallo, che abbiamo dovuto risolvere andando a cercare i veri sprechi». [N. P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 45 1 LA STAMPA REDAZIONE VIA DUCHESSA JOLANDA 20 VERCELLI 13100 TELEFONO 0161 269711 FAX 0161 257009 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/VERCELLI PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. BIELLA, VIA COLOMBO 4 TELEFONO 015 2522926 - 015 8353508 FAX 015 2522940 Domani Nucleare La Stampa e Gente insieme in edicola Regione in pressing sul deposito unico Dal nuovo, misterioso amore di Antonella Clerici alle foto esclusive della casa vacanze di Brooke Shields. Ritorna l’appuntamento in edicola con l’abbinamento La StampaGente che domani i lettori potranno acquistare insieme al costo di due euro. Preoccupazioni sul deposito D2 di Saluggia e sul ritardo nella pubblicazione dei siti idonei al deposito nazionale sono state esposte dall’assessore all’Ambiente Valmaggia, al convegno Arpa sulla disattivazione degli impianti piemontesi. Correnti umide nei bassi strati portano estesi addensamenti in pianura mentre sulle Alpi prevale il sole, salvo temporanei passaggi nuvolosi con condizioni di foehn domenica. Oggi Parzialmente nuvoloso o nuvoloso in pianura nel primo mattino ma tendenza a schiarite nel corso della giornata. Più soleggiato sulle Alpi, specie dalle ore centrali. 7° 11° Domani Parzialmente nuvoloso o nuvoloso sulle pianure con schiarite più ampie nelle ore centrali. Soleggiato con lievi velature sulle Alpi. 6° 15° Domenica Residui addensamenti al mattino, ma passaggio a condizioni soleggiate in giornata. Tormenta sulle Alpi con forti venti di foehn, raffiche anche in pianura. E VALSESIA VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 VIETATO IL PARCO GIOCHI E CANCELLATI I SERVIZI A CHI NON PAGA LE TASSE Dossier su San Germano in prefettura L’ufficio del governo studia la delibera del sindaco Rosetta contro gli evasori SAMUEL MORETTI SAN GERMANO 7° 12° Servizio A PAGINA 45 VERCELLI Che tempo fa Situazione Cantiere per il D2 a Saluggia 23 Vogliono prendersi tutto il tempo necessario. E studiare a fondo il dossier. La prefettura di Vercelli resta per il momento in silenzio sulla vicenda di San Germano, dove il sindaco Michela Rosetta ha vietato il parco giochi e cancellato servizi comunali come la mensa scolastica o i centri estivi ai figli delle fa- miglie in ritardo col pagamento delle tasse locali. Il dossier è aperto sul tavolo dell’ufficio territoriale del governo e le voci di corridoio dicono che la prudenza è consigliata dal clamore suscitato dalla notizia raccontata martedì sulla Stampa e dalla natura «provocatoria» della delibera in questione. Intanto San Germano discute. Ieri il nostro giornale ha L’ANNUNCIO DI SAITTA La sanità chiude i conti in attivo La sanità piemontese chiude i conti del 2015 in attivo. Dopo anni di passività, che hanno portato al commissariamento della Regione, ai piani di rientro e alla riorganizzazione dell’intero sistema, la giunta Chiamparino è riuscita a presentare un bilancio «in verde». Non solo è stato raggiunto il pareggio, è anche «avanzato qualcosina»: di più non si sbilancia Antonio Saitta, in attesa delle verifiche dei tavoli romani, che gli sono stati col fiato sul collo dal primo giorno in assessorato. Ora, il «piccolo utile» dal 2015 dovrebbe spazzare via il marchio negativo che il Piemonte si porta dietro dal 2012: l’annuncio del Ministero è atteso per aprile, ma in Regione c’è già chi festeggia. Decenni in rosso I problemi economici della sanità piemontese si perdono negli annali. Al 31 dicembre 2004 il disavanzo era di 676 milioni di euro. La Regione ha siglato il Piano di rientro il 29 luglio 2010 e il 4 aprile 2012, dopo una valutazione insufficiente sui provvedimenti intrapresi, è arrivata la «maglia nera» per il mancato stanziamento di 898 milioni di euro al Servizio Sanitario Regionale. Il Programma Operativo che sta rivoluzionando la sanità piemontese è stato approvato il 30 dicembre 2013: un’azione ben vista dal Ministero, che il 17 aprile 2014 ha riconosciuto al Piemonte di aver imboccato la strada giusta. Il 26 novembre 2015 è arrivata la prima promozione del tavolo Ex Massici e ora si attende il via libera sul bilancio: La protesta Ha fatto discutere soprattutto il divieto di uso del parco giochi ai figli di chi non paga le tasse raccontato le reazioni contrarie dell’ex sindaco Orazio Paggi e pubblicato la testimonianza di un residente, disoccupato da tre anni, che non riesce a pagare le imposte ma chiede di non essere privato dei servizi. La leghista Rosetta va dritta per la sua strada, forte dell’appoggio di parecchi compaesani, anche sui social network, confermato dai risultati del sondaggio lanciato su www.la- stampa.it, secondo cui il 70% dei votanti è favorevole alla decisione della sindaca. Un nuovo capitolo della storia si scriverà lunedì, quando la giunta incontrerà la comunità islamica del paese, che ha indetto una raccolta firme contro la delibera vieta-altalena e si dice pronta a scendere in strada se Michela Rosetta non rivedrà le sue decisioni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Uscire dal piano di rientro significa sbloccare fondi ma soprattutto far ripartire gli investimenti e le assunzioni», spiega Saitta. Supermanager Per evitare di ripetere gli stessi errori del passato, in corso Regina Margherita è arrivato un nuovo manager specializzato in bilanci. L’incarico è stato conferito ad Antonino Ruggeri, ex dipendente della Kpmg, una delle quattro società di revisione e organizzazione contabile che a livello mondiale si spartiscono l’intero mercato. L’incarico di Ruggeri avrà una durata di tre anni e, in cambio di uno stipendio da 94 mila euro lordi, dovrà controllare e monitorare i «costi dei livelli di assistenza delle aziende sanitarie regionali». Per il 2015 «possiamo dire di aver superato la prova - conclude Saitta - ora dobbiamo essere bravi a rendere il 2016 l’anno degli investimenti a lungo termine». La prima cosa a partire saranno le assunzioni: «Dobbiamo capire chi serve e dove. Non ci fermeremo alle stime fatte dai sindacati», conclude. [N. P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI È IL CENTROCAMPISTA DONATI DEL BARI Perso Ronaldo, la Pro va a caccia di un ex milanista 1 Mancano pochi giorni alla fine della finestra invernale di mercato e la Pro - presi il difensore Mammarella e l’attaccante Malonga - sta cercando ancora un centrocampista dopo il «no» di Ronaldo. Il primo nome della lista è quello di Massimo Donati, 34 anni, ex Milan, Toro e Celtic, messo fuori rosa dal Bari. Lanza ALLE PAGG. 48 E 49