XXV aprile 2015 sindaco discorso
Transcript
XXV aprile 2015 sindaco discorso
DISCORSO COMMEMORATIVO SINDACO DI SCANZOROSCIATE DAVIDE CASATI 70^ ANNIVERSARIO FESTA DELLA LIBERAZIONE Carissimi concittadini, oggi è un giorno davvero importante per tutte le comunità italiane. Il 25 aprile 2015 che oggi ricordiamo ricade infatti il 70° anniversario della Liberazione dalla dittatura Nazifascista. Stamattina alle 9.30 in Piazza della Costituzione abbiamo ricordato questo anniversario con un’iniziativa molto significativa dove abbiamo installato nella piazza civica le cosiddette pietre d’inciampo con l’obiettivo di depositare, nel tessuto urbanistico e sociale anche di Scanzorosciate una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti; inoltre abbiamo installato una targa in ricordo degli Internati Militari Italiani, cioè dei soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori del Terzo Reich nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell'Armistizio dell’8 settembre 1943 in quanto si rifiutarono di arruolarsi nelle file naziste o in quelle della nascente Repubblica di Salò. La Liberazione del 25 aprile è la conclusione per l’Italia della seconda guerra mondiale, il conflitto che tra il 1939 e il 1945 vide contrapporsi da un lato le potenze dell'Asse e dall'altro i paesi Alleati. È considerato il più grande conflitto armato della storia, costato all'umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 60 milioni di morti. Le popolazioni civili si trovarono direttamente coinvolte nel conflitto a causa dell'utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive o perché invise all'occupante. Inoltre non dimentichiamoci i milioni di persone deportate nei campi di concentramento italiani e nei lager tedeschi: luoghi di disumanizzazione, luoghi di negazione della dignità umana, luoghi di morte, luoghi di violenza, luoghi che se visti o rivissuti attraverso i documentari ti fanno vergognare incredibilmente di essere uomo.. non sembra vero cosa l’uomo abbia potuto fare in quegli anni, ma ecco perché anche se trascorsi già 70 anni siamo qui a ricordare, a fare memoria, per non dimenticare e per adoperarci tutti i giorni affinché quanto accaduto non si ripeta mai più! Facciamolo per quei milioni di morti, per quei milioni di deportati, facciamolo per i nostri partigiani. Che non sono numeri ma volti, storie, memorie, vite che non possiamo dimenticare, è troppo comoda dimenticare, perché è come deresponsabilizzarci tutti. La Festa della Liberazione ci consegna invece una responsabilità collettiva, una responsabilità che ci dovrebbe “far tremare i polsi”. Ringrazio quindi davvero di cuore l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani e l’Associazione Combattenti e Reduci che svolgono costantemente nel nostro Comune attività di testimonianza e di formazione rivolta soprattutto alle nuove generazioni perché è soprattutto dai giovani che dobbiamo ripartire per ricostruire la nostra società. Una società oggi in difficoltà, che colpita dalla crisi economica e coinvolta inevitabilmente in un processo di globalizzazione dalla quale è utopico restarne esclusi, ha riscoperto la paura, una paura inconfrontabile che quella vissuta 70 anni fa, ma che paradossalmente ci disorienta ancor di più. Non ci sono più certezze, le vecchie e non sempre buone abitudini vengono meno, il trovare lavoro non è più automatico, la famiglia stabile con figli sembra essere una traguardo per pochi, i soldi sono meno e l’economia stenta a ripartire. Se penso però che dopo due guerre mondiali l’Italia grazie ai nostri nonni è ripartita non posso credere che noi oggi non si riesca a rialzarsi. Non ci voglio e non ci posso credere! Se siamo in crisi per una crisi economica è perché di fondo sono in crisi i nostri valori che i nostri nonni hanno cercato di trasmetterci. Una comunità si ricostruisce non con la crescita economica ma con una ricostruzione dei valori!! I valori della solidarietà e dell’accoglienza, i valori dell’altruismo, i valori della generosità, i valori dell’onestà e del disinteresse privato, i valori dell’impegno, della dedizione e del sacrificio. Ma in fondo in fondo tutto questo vuol dire riconoscere il valore della fratellanza! Considerare i nostri concittadini dei fratelli renderebbe tutto più facile. E per concittadini chi intendiamo? Come facciamo a creare divisioni e confini? E’ mio concittadino un residente di Tribulina se io sono di Rosciate? È mio concittadino un residente di Milano o di Roma o di Palermo se io sono di Bergamo? E’ mio concittadino un abitante dell’Africa o dell’Asia se io sono europeo? La risposta a queste domande, la chiave di lettura di tutto questo, è SI. Se tutti noi riuscissimo a vedere nell’altro (chiunque esso sia) un fratello non ci sarebbero più guerre, violenze, abusi. Ci sarebbero ovviamente discussioni, scontri, punti di vista diversi ma se fratelli la via del dialogo e della mediazione sarebbero la soluzione automatica. E’ difficile tutto questo! E’ questa l’enorme responsabilità che la Festa della Liberazione ci consegna.. noi oggi siamo liberi di scegliere, siamo liberi di decidere, siamo liberi di schierarci, siamo liberi se dialogare o di fare la guerra. Sta quindi a noi ora! E permettetemi una mia opinione: se vogliamo costruire una comunità più equa, una società più fraterna, dobbiamo lavorare tutti per tessere relazioni buone, senza alzare muri o disegnare confini, ovviamente sulla base di una convivenza civile che si fonda su diritti e doveri. Oggi pretendiamo diritti ma facciamo fatica ad accettare i doveri. E’ la legalità, il rispetto delle regole, che ci consente di essere tutti fratelli, e sta alle istituzioni scrivere regole giuste ed imparziali e poi farle rispettare senza creare cittadini di serie A o di serie B. E’ questo il significato oggi della Festa della Liberazione e consentitimi un ultimo collegamento. Oggi inaugureremo il nuovo e primo mezzo della Protezione Civile di Scanzorosciate. Un mezzo importante costato 43.000 euro, 23 a carico del Comune e 20 donati dall’azienda Polynt Spa che ringrazio davvero di cuore per la generosità e attenzione dimostrata. Il gruppo quello della Protezione Civile di cui sono veramente orgoglioso.. un gruppo nato pochi anni fa grazie al lavoro svolto dal mio Vicesindaco Paolo Colonna e che oggi conta di una 30ina di volontari. Volontari veri! Che liberamente hanno deciso di dedicare tantissime ore del loro tempo libero a favore di tutti noi cittadini di Scanzorosciate, senza pretendere o chiedere mai nulla. Li ho definiti i nostri “angeli custodi”. Sempre pronti ad intervenire per qualsiasi cosa, per la manutenzione dei boschi, degli alvei e dei torrenti, per la pulizia dei marciapiedi quando nevica, per le prove di evacuazione delle scuole, per le frane, per gli incendi, per i crolli dei tetti, per il presidio del territorio quando siamo stati colpiti da tantissimi furti a dicembre e potrei andare avanti, per la festa del Moscato e per tutte le iniziative organizzate dal Comune.. Diciamo che senza di loro poco si potrebbe fare e se Scanzorosciate in questi anni è cresciuta ed è presa spesso ad esempio nella nostra provincia è anche e soprattutto merito loro. Grazie quindi a tutti voi, grazie alle vostre famiglie che sopportano le vostre assenze da case, grazie per l’esempio che dimostrate tutti i giorni, un esempio che insieme a quello dei nostri nonni che hanno ricostruito l’Italia dopo la fine della dittatura nazifascista 70 anni fa, ci deve far vivere da oggi in poi con una rinnovata speranza, con una determinazione vera, con una passione contagiosa affinché Scanzorosciate contribuisca a rendere il nostro Paese uno Stato migliore, accogliente, solidale, fraterno appunto. W l’Italia, W la Liberazione!