cronisti classe

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cronisti classe
20 11- 201 2
CLASSE
CRONISTI
Studiamo, ma per guata futuro:
Licei e Università
MOLTE persone, genitori, insegnanti e parenti ci incitano a studiare e a impegnarci per garantirci un futuro. Ma chi ci assicura
che ci sarà posto anche per noi nel
mondo del lavoro? Tutti i giorni
leggiamo sui giornali e sentiamo
in televisione che la condizione
dei giovani nel nostro Paese è
sempre più precaria e questo argomento ci preoccupa molto perché
stiamo per fare la scelta di indirizzo che condizionerà il nostro futuro. In questo periodo le scuole superiori stanno ricevendo le iscrizioni per il prossimo anno e dai
dati rilevati emerge un paradosso
tutto italiano, che registra una forte presenza ai licei (che sfornano
più del 50% dei diplomati) rispetto agli istituti professionali. Le
imprese, dal canto loro, faticano a
trovare manodopera specializzata
e artigianale. Ma allora perché la
scelta dei nostri coetanei ricade
così spesso sui licei? Forse siamo
vittime da un lato di condizionamenti familiari, che ci caricano inconsapevolmente di un peso fatto
di tante aspettative, e dall'altro di
una consuetudine di pensiero che
affollati, eppure la disoccupazione aumenta
ota il tuo lavoro preferito.
sita la sezione del sito de
a Nazione dedicata.
ficca sii
Lanazione.it
A.A.A. LAVORO
CERCASI
L'odissea per la caccia
a un mestiere
porta a ritenere più appetibile un
titolo di studio universitario rispetto a un diploma di specializzazione. Ma sembra proprio non essere così: a un anno dal conseguimento del dottorato, infatti, il tasso di disoccupazione dei laureati
è di circa il 50% e i contratti da loro stipulati sono sempre più preca-
ri e temporanei. I dottori rappresentano perfettamente, dunque,
la contraddizione dell'intero Paese, dove il merito e la qualifica
non vanno quasi mai di pari passo con le opportunità e i compensi. In realtà, gli effetti della recessione che stiamo vivendo, e che
ha ridotto i salari, sono stati parti-
colarmente gravi su coloro che,
dopo aver investito nel proprio capitale umano negli anni di studio
universitario, sì affacciano per la
prima volta nel mercato del lavoro.
NON VA affatto meglio, però, a
chi decide di non proseguire gli
studi: i ragazzi che hanno conseguito il solo diploma popolano le
percentuali di individui in cerca
di occupazione e spesso devono
accontentarsi di lavori saltuari e
occasionali, che ne compromettono il futuro. Perfino sul palco
dell'ultimo festival di Sanremo la
canzone di Emma sulla disillusione di un giovane tradito dalla sua
patria ha conquistato il podio, a
conferma che il problema esiste
ed è sentito fortemente. Che fare,
allora? La situazione appare per i
giovani senza alcuna prospettiva.
Noi, per ora, prendiamo atto del
difficile momento che viviamo
ma non vogliamo rinunciare ai
nostri sogni e, come dice la canzone, nutriamo ancora la speranza
di un domani possibile in questo
nostro Paese.
PERCHÉ SEMPRE PIl1 GIOVANI ITALIANI SCAPPANO OLTRE CONFINE
Rivogliamo i nostri cervelli in fuga
CON LE VALIGIE
Un cervello in fuga
OLTRE 60mila giovani italiani lasciano ogni anno il Belpaese e il 70% di loro è laureato. Questi
sono i numeri della "fuga di cervelli", che sta purtroppo prendendo sempre più piede a causa della
crisi economica e della disoccupazione giovanile.
Un fenomeno tutto a sfavore dell'Italia, visto che li
saldo netto tra "cervelli" in entrata e in uscita è negativo: uno contro tre. L'immigrazione nel nostro
Paese appare scarsamente qualificata mentre l'emigrazione e al contrario altamente specializzata. Per
l'Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche sociali del Cnr circa 25mila professionisti italiani occupano posizioni di alto livello negli Usa e
il 70% di loro ha meno di 35 anni. Si stima che siano 2 milioni i giovani italiani che sono andati oltre
confine in cerca di fortuna, soprattutto in Gran
■
Bretagna, Germania, Svizzera e Usa.
I COSTI di questo esodo sono notevolissimi: secondo l'Istituto Italiano per la Competitività il
danno annuale della fuga dei ricercatori è di un miliardo di curo, cifra corrispondente al valore dei
243 brevetti che i nostri "cervelli in fuga" hanno
realizzato all'estero negli ultimi venti anni. Il Governo italiano ha messo in atto incentivi fiscali per
il rientro dei professionisti ma per ora i dati statistici sulle cause della fuga dei laureati sembrano
escludere la possibilità di un loro eventuale rientro dall'estero, dato che gli investimenti in ricerca
ìn Italia restano bassi (solo l'1,23%) e quelli per
l'istruzione solo il 4,6% del Pii. Inoltre i laureati
con occupazione in Italia sono il 76,6% contro la
media europea dell'82,3%.
Questa pagina è stata realizzata dal gruppo interclasse, scuola nas"dsa "L.pasSSO",
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ne.
E'il commercio
il settore con
più chance
PER APPROFONDIRE il
tema della disoccupazione
giovanile sul nostro territorio, abbiamo consultato il
rapporto del 2010 del Centro per l'Impiego provinciale. Da questi dati emerge
che su un totale di quasi
40mila disoccupati oltre il
36% è rappresentato da giovani tra i 15 e i 34 anni. La
situazione ancora più specifica del nostro comune ci è
stata fornita dalla dottoressa Rosa Farsace,responsabile dello sportello InformaLavoro dell'Ufficio sociale
del Comune di Cascina.
Qual è la situazione occupozionale della zona
di Caseina?
«Il 40,7% dei cascinesi risulta occupato, mentre la disoccupazione è del 2,3%; questi dati sono pertettamente
in linea con le inedie nazionali».
Quali settori dell`econornia forniscono più occupazione ai nostri concittadini?
«Secondo i dati Istat che abbiamo a disposizione, il settore più gettonato è quello
del commercio, seguito
dall'attività manifattnrìera,
dalle costruzioni e dal tutìsmo».
Qual è la distribuzione
per sesso in questi settore?
«Le donne si occupano principalmente di commercio e
svolgono attività operaia,
mentre gli uomini, oltre a
essere impiegati in questi
due settori, spiccano come
presenze nel campo edile.
Su un totale di 3086 lavoraieri solamente un terzo è
rappresentato dalle donne,
che continuano a dover conciliare la vita familiare con
quella professionale e spesso solo dopo i 40 anni vengono al nostro sportello in cerca di un'occupazione».